LA GIUNTA REGIONALE
VISTO
il decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165 (Norme generali sull’ordinamento
del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche);
VISTO
il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150 (Attuazione della legge 4 marzo
2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro
pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni);
VISTA
la legge 6 novembre 2012, n. 190 (Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione);
VISTO
il decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33 (Riordino della disciplina
riguardante gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di
informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni);
VISTO
il decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39 (Disposizioni in materia di inconferibilità e incompatibilità di incarichi presso le
pubbliche amministrazioni e presso gli enti in controllo pubblico, a norma
dell’articolo 1, commi 49 e 50 della legge 6 novembre 2012, n. 190);
VISTO
il Codice di comportamento per i dipendenti delle pubbliche amministrazioni,
approvato con il DPR 16 aprile 2013, n. 62, adottato in attuazione dell’articolo
54 del d.lgs. n. 165 e successive modificazioni ed integrazioni;
VISTO
il Piano Nazionale Anticorruzione (P.N.A.), approvato
con Delibera n. 72/2013 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la
valutazione e la trasparenza delle pubbliche amministrazioni (A.N.AC) in data 11 settembre 2013;
VISTA
la delibera dell’Autorità Nazionale Anticorruzione e per la Valutazione e la
Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni (A.N.AC)
n. 75 del 24 ottobre 2013 recante: “Linee guida in materia di codici di
comportamento delle pubbliche amministrazioni (art. 54, comma 5, d.lgs. n.
165/2001)”;
VISTO
lo Statuto regionale;
VISTA
la legge regionale 14 settembre 1999, n. 77 (Norme in materia di organizzazione
e rapporti di lavoro della Regione Abruzzo);
VISTA
la DGR n. 410 del 3 giugno 2013 recante: “Conferimento incarico di
“Responsabile della prevenzione della corruzione” nell’ambito della Giunta
Regionale (Legge 6.11.2012, n. 190 “Disposizioni per la prevenzione e la
repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica
amministrazione”);
VISTA
la DGR. n. 720 del 14 ottobre 2013 recante: “Legge 6 novembre 2012, n. 190
(Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella pubblica amministrazione). Indirizzi per la presentazione
di proposte di deliberazione da parte del Responsabile della prevenzione della
corruzione e per l’applicazione del decreto legislativo 8 aprile 2013, n. 39
(Disposizioni in materia di inconferibilità e
incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli
enti privati in controllo pubblico, a norma dell’art. 1, commi 49 e 50 della
legge 6 novembre 2012, n. 190) e successive modifiche ed integrazioni.”;
VISTA
la DGR n. 863 del 25 novembre recante: “Predisposizione del Piano Triennale
della Prevenzione della Corruzione 2013-2016, di cui alla L. 190/2012
(Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e
dell’illegalità nella pubblica amministrazione). Approvazione del modello base
per la mappatura dei processi, la valutazione dei rischi di corruzione e la
definizione delle conseguenti misure. Indirizzi per la presentazione del Piano.
Costituzione task force di supporto al Responsabile
della Prevenzione della Corruzione.”.
PREMESSO
che:
- ai sensi dell’articolo 54, comma 5 del
d.lgs. n. 165/2001 ciascuna amministrazione pubblica deve definire, con
procedura aperta alla partecipazione e previo parere obbligatorio del proprio
organismo indipendente di valutazione, un proprio codice di comportamento che integra
e specifica il codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche
amministrazioni;
- ai sensi della citata disposizione
normativa al codice di comportamento di ciascuna amministrazione pubblica si
applicano le disposizioni di cui al medesimo articolo 54, comma 3 del d.lgs.
165/2001 in base al quale la violazione dei doveri contenuti nel codice di
comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del Piano di prevenzione
della corruzione:
a) è
fonte di responsabilità disciplinare;
b) è
rilevante ai fini della responsabilità civile, amministrativa e contabile
ogniqualvolta le stesse responsabilità siano collegate alla violazione di
doveri, obblighi, leggi o regolamenti.
- ai sensi dell’articolo 54, comma 3 del
d.lgs. n. 165/2001 le violazioni gravi e reiterate del codice di comportano
l’applicazione delle sanzioni di cui all’articolo 55-quater (Licenziamento
disciplinare) del medesimo decreto legislativo;
DATO
ATTO che:
- con il D.P.R. 16 aprile 2013, n. 62 è stato approvato il
“Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma
dell’articolo 54 del d.lgs. 30 marzo 2001, n. 165”;
- l’Autorità Nazionale Anticorruzione e
per la Valutazione e la Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni (A.N.AC) con la delibera n. 75 del 24 ottobre 2013 ha
disposto che il Codice di comportamento di ciascuna amministrazione pubblica
costituisce uno degli strumenti essenziali del proprio Piano triennale di
prevenzione della corruzione e che esso
debba essere adottato dall’Organo di indirizzo politico-amministrativo su
proposta del Responsabile per la prevenzione della corruzione che si avvale, ai
fini della sua predisposizione del supporto e della collaborazione dell’Ufficio
competente in materia di procedimenti disciplinari;
- con la medesima delibera n. 75/2013 l’A.N.AC ha altresì stabilito che ai fini dell’adozione del
Codice di comportamento da parte dell’Organo di indirizzo
politico-amministrativo:
a) sia
previamente assicurata una procedura aperta alla partecipazione, ossia che
l’adozione del codice sia preceduta dal coinvolgimento degli stakeholder, la cui identificazione può variare a seconda
della peculiarità di ciascuna amministrazione;
b)
l’Organismo Indipendente di Valutazione (OIV) esprima parere obbligatorio in
ordine alla conformità della proposta di Codice a quanto previsto dalla
predetta deliberazione dell’A.N.AC.;
- con la DGR. n. 863 del 25 novembre
2013 l’Esecutivo regionale ha affidato al Responsabile per la prevenzione della
corruzione l’elaborazione del Codice di comportamento dei dipendenti della
Giunta regionale da predisporre con il supporto del Servizio “Amministrazione
risorse umane”, Ufficio “Contenzioso e Disciplina” e della task force
istituita con la medesima deliberazione;
- la Conferenza delle Regioni e delle
Province autonome in data 19 dicembre 2013 ha approvato le “Linee Guida per
l’adozione del codice di comportamento dei dipendenti delle amministrazioni
regionali” (13/131/CRa/C1);
TENUTO
CONTO, con riferimento al termine di adozione del Codice di comportamento che:
- nel Piano Nazionale Anticorruzione, al
paragrafo 3.1.3, è precisato che le regioni e gli enti locali devono adottare i
propri codici di comportamento entro la data prevista nell’intesa raggiunta in
data 24 luglio 2013, in sede di Conferenza Unificata Stato-Regioni ai sensi
dell’articolo 1, commi 60 e 61 della legge n. 190/2012;
- nella predetta intesa Stato-Regioni,
al punto 5, viene stabilito che regioni ed enti locali “adottano un proprio
codice di comportamento ai sensi dell’articolo 54 del d.lgs. n. 165 del 2001
entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore del codice approvato con
d.p.r. n. 62 del 2013, tenendo conto della disciplina dettata da quest’ultima”;
- l’ANAC, nella citata delibera n.
75/2013, auspica “che, ove possibile, il codice sia adottato da ciascuna
amministrazione entro il 31 dicembre 2013 e, comunque, in tempo per consentire
l’idoneo collegamento con il Piano triennale per la prevenzione della
corruzione”;
CONSIDERATO
che nella menzionata intesa raggiunta in data 24 luglio 2013, in sede di
Conferenza Unificata Stato-Regioni ai sensi dell’art.1, commi 60 e 61 della
legge n. 190/2012, al punto 2, viene dato atto della “peculiare situazione
delle Regioni, enti di rilevanza costituzionale, caratterizzati dalla
compresenza di due diversi organi collegiali politici espressione della volontà
popolare, la Giunta ed il Consiglio, il primo titolare di poteri esecutivi e
l’altro della funzione legislativa, tra i quali intercorre un rapporto
dialettico. Tali organi sono dotati di
spiccata autonomia anche per quanto riguarda gli apparati serventi, il che
giustifica la nomina di due diversi responsabili sia per quanto concerne la
prevenzione della corruzione, sia per quanto riguarda la trasparenza”;
DATO
ATTO, altresì,che:
- il Responsabile per la prevenzione
della corruzione, avvalendosi del supporto del Servizio “Amministrazione
risorse umane”, Ufficio “Contenzioso e Disciplina” e con la collaborazione della task force di cui alla citata DGR n. 863 del 25 novembre 2013,
ha elaborato la proposta di Codice di comportamento dei dipendenti della Giunta
regionale (Allegato A) e la relazione illustrativa dello stesso (Allegato B),
allegati al presente provvedimento per costituirne parte integrante e
sostanziale;
- alla proposta di codice di
comportamento dei dipendenti della Giunta regionale sono allegati:
1) il
Decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62 (Allegato 1);
2) la
sintesi delle disposizioni disciplinari CCNL area personale non dirigente e
CCNL area dirigenza (Allegato 2);
- il Responsabile per la prevenzione
della corruzione ha dato avvio, in data 2 gennaio 2014, alla procedura aperta
di partecipazione, propedeutica all’adozione del Codice di comportamento da
parte della Giunta regionale mediante pubblicazione di un avviso pubblico sul
sito istituzionale della Regione – sezione “Avvisi” e sull’area intranet,
recante le modalità per la presentazione delle osservazioni entro la data del
17 gennaio 2014, unitamente al modulo da utilizzare a tale scopo;
- la Relazione illustrativa del Codice
di comportamento dei dipendenti della Giunta regionale (Allegato B), che
costituisce parte integrante e sostanziale del presente provvedimento,
esplicita le modalità e gli esiti della procedura aperta di partecipazione, con
particolare riferimento alle osservazioni pervenute ed accolte;
- il Responsabile per la prevenzione
della corruzione con nota Prot. RA/927 del 2 gennaio
2014 ha trasmesso all’Organismo Indipendente di Valutazione della Giunta
regionale la prima bozza del Codice di comportamento dei dipendenti della
Giunta regionale per un primo approfondimento in vista del parere obbligatorio
che detto Organismo deve esprimere sul testo definitivo della proposta di
Codice di comportamento;
- in data 17 gennaio 2014 si è conclusa
la procedura aperta di partecipazione all’adozione del Codice di comportamento
dei dipendenti della Giunta regionale;
- con nota Prot.
RA/17339 del 20 gennaio 2014, il Responsabile per la prevenzione della
Corruzione ha inviato all’Organismo Indipendente di Valutazione la proposta di
Codice di Comportamento dei dipendenti della Giunta regionale, integrata da
alcune osservazioni pervenute e che ha chiesto al medesimo Organismo di emanare
il prescritto parere;
- che l’Organismo Indipendente di
Valutazione ha espresso parere favorevole in data 27 gennaio 2014 e lo stesso è
posto in allegato al presente provvedimento per costituirne parte integrante e
sostanziale (Allegato C);
DATO
ATTO che ai sensi dell’articolo 86, comma 3 dello Statuto regionale nei casi di
scadenza della legislatura le funzioni del Presidente e della Giunta regionale
sono prorogate sino alla proclamazione del nuovo Presidente della Regione,
limitatamente all’ordinaria amministrazione e agli atti indifferibili;
CONSIDERATO
che l’adozione del Codice di comportamento da parte della Giunta regionale
rappresenta una delle principali azione e misure di attuazione delle strategie
di prevenzione della corruzione a livello decentrato;
RITENUTO
necessario adottare il Codice di comportamento dei dipendenti della Giunta
regionale (Allegato A), corredato della Relazione illustrativa (Allegato B),
allegati al presente provvedimento per costituire parte integrante e
sostanziale;
DATO
ATTO che il Responsabile per la prevenzione della corruzione ha espresso parere
favorevole in merito alla regolarità tecnico-amministrativa e alla legittimità
del presente provvedimento con la sottoscrizione dello stesso;
A
VOTI UNANIMI espressi nelle forme di legge;
DELIBERA
per
le motivazioni espresse in narrativa:
- di adottare il Codice di comportamento
dei dipendenti della Giunta regionale (Allegato A) unitamente alla relazione
illustrativa (Allegato B) che costituiscono parte integrante e sostanziale del
presente provvedimento;
- di dare atto che al Codice di
comportamento dei dipendenti della Giunta regionale è posto in allegato il
parere dell’Organismo Indipendente di Valutazione espresso in data 27 gennaio
2014 (Allegato C) che costituire parte integrante e sostanziale del presente
provvedimento;
- di dare atto altresì che la presente
deliberazione rientra nell’ambito degli atti di ordinaria amministrazione di
cui all’articolo 86, comma 3, lett. b) dello Statuto regionale;
- di rendere disponibile la presente
deliberazione sul sito istituzionale della Regione, Giunta regionale, sezione
“Amministrazione Trasparente”, nella sezione “Anticorruzione” e nell’area
intranet dedicata al personale;
- di comunicare, a cura del Responsabile
per la Prevenzione della Corruzione, all’Autorità Nazionale Anticorruzione e
per la Valutazione e la Trasparenza delle Pubbliche Amministrazioni (A.N.AC) il link alla pagina del sito istituzionale della
Regione ove è pubblicato il Codice di comportamento dei dipendenti della Giunta
regionale;
- di dare atto che la presente
deliberazione non comporta alcun onere a carico del bilancio regionale;
- di dare mandato alla Direzione
regionale competente in materia di organizzazione e risorse umane di
pubblicizzare il Codice di comportamento dei dipendenti della Giunta regionale
secondo le modalità stabilite dall’articolo 19;
- di trasmettere, a cura del
Responsabile per la prevenzione della corruzione, la presente deliberazione al
Segretario Generale della Presidenza, a tutte le Strutture della Giunta
regionale e all’Organismo Indipendente di Valutazione;
- di pubblicare la presente
deliberazione sul BURAT.
Seguono allegati