Spedizione in abbonamento postale – 70% Div. Corr. D.C.I. – AQ

 

ANNO XXXIV

N. 33

 

R E P U B B L I C A    I T A L I A N A

 

BOLLETTINO UFFICIALE

DELLA

REGIONE ABRUZZO

________________________________________________________________________________

PARTE I, II, III, IV                      - L’ AQUILA, 7 NOVEMBRE 2003 -

DIREZIONE – REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE: Corso Federico II, n. 51 – 67100 L’Aquila.- Telefono (0862) 3631 (n. 16 linee urbane); 364662 – 364690 – 364660 – Fax 364665

PREZZO E CONDIZIONI DI ABBONAMENTO: Canone annuo: € 77,47 (L. 150.000) – Un fascicolo: € 1,29 (2.500) – Arretrati, solo se ancora disponibili € 1,29 (L. 2.500).

Le richieste di numeri mancati non verranno esauditi trascorsi 60 giorni dalla data di pubblicazione.

INSERZIONI: La pubblicazione di avvisi, bandi, deliberazioni, decreti ed altri atti in generale (anche quelli emessi da organi regionali) per conto di Enti, Aziende, Consorzi ed altri Soggetti è effettuata a pagamento, tranne i casi in cui, tali atti, attengano l’interesse esclusivo della Regione e dello Stato. Le richieste di pubblicazione di avvisi, , bandi, ecc. devono essere indirizzate, con tempestività, esclusivamente alla Direzione del Bollettino Ufficiale, Corso Federico II, n. 51 – 67100 L’Aquila – Il testo da pubblicare, in duplice copia, di cui una in carta da bollo (tranne i casi di esenzione), deve essere inviato unitamente alla ricevuta del versamento in c/c postale dell’importo di € 1,81 (L. 3.500) a rigo (foglio uso bollo massimo 61 battute) per titoli e oggetto che vanno in neretto e di € 1,29 (L. 2.500) a rigo (foglio uso bollo massimo 61 battute) per il testo di ciascuna inserzione. Per le scadenze da prevedere nei bandi è necessario che i termini vengano fissati partendo “dalla data di pubblicazione sul B.U.R.A.”.

Tutti i versamenti vanno effettuati sul ccp n. 12101671 intestato a: Regione Abruzzo – Bollettino Ufficiale – 67100 L’Aquila.

AVVERTENZE: Il Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo si pubblica a L’Aquila e si compone di quattro parti: a) nella parte prima sono pubblicate le leggi e i regolamenti della Regione, i decreti dei Presidenti della Giunta e del Consiglio e gli atti degli Organi regionali – integralmente o in sintesi – che possono interessare la generalità dei cittadini; b) nella parte seconda sono pubblicate le leggi e gli atti dello Stato che interessano la Regione; c) nella parte terza sono pubblicati gli annunzi e gli altri avvisi di interesse della Regione o di terzi la cui inserzione – gratuita o a pagamento – è prevista da leggi e da regolamenti della Regione e dello Stato (nonché quelli liberamente richiesti dagli interessati); d) nella parte quarta sono pubblicati per estratto i provvedimenti di annullamento o di rinvio del Comitato e delle Sezioni di controllo sugli atti degli Enti Locali. – Nei Supplementi vengono pubblicati: gli atti riguardanti il personale, gli avvisi e i bandi di concorso della Regione, le ordinanze, i ricorsi depositati, le sentenze e le ordinanze di rigetto, relative a questioni di legittimità costituzionale interessanti la Regione, nonché le sentenze concernenti l’ineleggibilità e l’incompatibilità dei Consiglieri Regionali. In caso di necessità si pubblicano altresì numeri Straordinari e Speciali.          

 

 


SOMMARIO

 

Parte I

 

Leggi, Regolamenti ed atti della Regione

 

LEGGI

 

LEGGE REGIONALE 23.10.2003, n. 15:

Interventi a sostegno delle aziende zootecniche della Regione Abruzzo a seguito di emergenze zootecniche, sanitarie e veterinarie.......................... Pag. 6

 

LEGGE REGIONALE 23.10.2003, n. 16:

Disciplina delle strutture ricettive all’aria ape         Pag. 9

 

ATTI

 

DELIBERAZIONI DELLA

GIUNTA REGIONALE

 

DELIBERAZIONE 19.09.2003, n. 775:

Variazione al bilancio di previsione 2003 ai sensi dell’art. 25, comma 2, della L.R. 25 Marzo 2002 n. 3. Capp.: 23122/E, 23150/E, 23151/E, 23180/E, 23225/E, 23248/E, 23289/E, 23297/E, 23316/E, 23317/E, 23434/E, 23435/E, 23447/E, 23519/E, 23524/E, 23540/E, 23542/E, 23546/E, 43002/E; Capp.: 11653/S, 12120/S, 12310/S, 12347/S, 21420/S, 41517/S, 51635/S, 51637/S, 71519/S, 71521/S, 71524/S, 71530/S, 71570/S, 71572/S, 71574/S, 71634/S, 71636/S, 71637/S, 71639/S, 71643/S, 71644/S, 81499/S, 81512/S, 81519/S, 81521/S, 81535/S, 81589/S, 82330/S, 122341/S, 152187/S, 152190/S, 152305/S, 282220/S, 282221/S, 282443/S, 292434/S.         Pag. 21

 

DELIBERAZIONE 19.09.2003, n. 778:

Funzioni delegate dallo Stato alle Regioni i materia di incentivi alle imprese (D.L.vo 31 Marzo 1998, n. 112). Programma di utilizzo del Fondo Unico anno 2003. Riparto dei fondi.            Pag. 25

 

DELIBERAZIONE 26.09.2003, n. 813:

Nuove disposizioni in materia di misure di sostegno destinate agli Organismi di Formazione e Orientamento (ODF) finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi e all’acquisizione delle certificazioni ISO per la formazione . (P.O.R. Abruzzo 2000/2006 – Piano 2001 – 2002 “Asse C Misura C/1 Azione C 1.1.).       Pag. 27

 

DECRETI

 

Presidente della Giunta Regionale

 

DECRETO 26.09.2003, n. 159:

Sostituzione del componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Chieti per il settore Agricoltura Sig. Domenico FALCONE dimissionario, con il Sig. Mariano NOZZI   Pag. 38

 

DECRETO 26.09.2003, n. 160:

Legittimazione terre civiche. Ditta Albani Parisino. Comune di Elice (PE).        Pag. 39

 

Decreti Direttoriali

 

DIREZIONE QUALITA' DELLA VITA, BENI ED ATTIVITA' CULTURALI, PROMOZIONE SOCIALE

 

DECRETO 30.09.2003, n. 94:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Cooperativa Sociale “COOPERATIVA SOCIALE C.O.S. NUOVI SERVIZI (Cooperativa Operatori Sociali) a.r.l. ONLUS”. Pag. 39

 

DECRETO 30.09.2003, n. 95:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Società Cooperativa “FUTURA PICCOLA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE A.R.L.”   Pag. 39

 

DECRETO 30.09.2003, n. 96:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Società Cooperativa “LA FONTE” – Piccola Cooperativa sociale – a responsabilità limitata.            Pag. 40

 

DECRETO 30.09.2003, n. 97:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali del Consorzio di Cooperative Sociali “CITTA’ SOLIDALE Consorzio di Cooperative Sociali – ONLUS”.    Pag. 40

 

DETERMINAZIONI

 

Direttoriali

 

DIREZIONE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE E DELL'ISTRUZIONE

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. dl/66:

Accreditamento delle sedi formative ed orientative della Regione Abruzzo, a norma del DM 166/2001 e delle Deliberazioni GR n. 1277 del 27.12.2002 e n. 49 del 5.2.2003 Pag. 41

 

Dirigenziali

 

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO ISPETTORATO PROVINCIALE AGRICOLTURA  PESCARA

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. dh10/32:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). Piano di sviluppo Rurale 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Domanda n. 04156559405 del 18.06.2001. Ristrutturazione magazzino e rimessa, acquisto macchine ed attrezzature, impianto susineto con irrigazione. Ditta PATRICELLI TOMMASO. Settore produttivo- Ortofrutticolo. Liquidazione finale contributo in conto capitale. ............................................................. Pag. 58

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. dh10/33:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). Piano di sviluppo Rurale 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Domanda n. 04156559546 del 18.06.2001.Impianto di irrigazione, acquisto macchine ed attrezzature. Ditta FAGIANINI ALFONSO. Settore produttivo: Zootecnia da carne. Liquidazione finale contributo in conto capitale.            Pag. 59

 

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO ISPETTORATO PROVINCIALE AGRICOLTURA  TERAMO

 

DETERMINAZIONE 26.09.2003, n. dh12/51:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560122 del 18.06.2001. Ristrutturazione ed adeguamento strutture produttive ed acquisto attrezzatura. Ditta: DE ASCENTIIS ANTONIO. Settore Produttivo: Zootecnia da latte. Liquidazione finale contributo in conto capitale...... Pag. 60

 

DETERMINAZIONE 26.09.2003, n. dh12/52:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560277 del 18.06.2001. Ristrutturazione ed adeguamento strutture produttive. Ditta PERROTTI MARIA. Settore Produttivo: Zootecnia da carne. Liquidazione finale contributo in conto capitale. ..................................................... Pag. 61

 

DETERMINAZIONE 01.10.2003, n. dh12/53:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560411 del 18.06.2001. Adeguamento tecnologico interno alle serre e al vivaio esistente. Ditta Azienda Agraria AGOFLOR di Agostini S.& C. Società semplice. Settore produttivo: Florovivaismo. Liquidazione finale contributo in conto capitale.   Pag. 62

 

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO SOSTEGNO ALLE IMPRESE AGRICOLE

 

DETERMINAZIONE 24.09.2003, n. dh3/150:

Approvazione della graduatoria generale dei beneficiari e degli elenchi delle domande escluse e/o archiviate. P.S.R. 2002/2006 - Misura D – Prepensionamento.      Pag. 63

 

DETERMINAZIONE 30.09.2003, n. dh3/153:

Documento di Programmazione Agricolo – Forestale (DPAF) – Programmi Interregionale – Individuazione e trasferimento delle innovazioni in agricoltura – Programmi prima fase (1997 – 1999)        Pag. 68

 

DIREZIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE

SERVIZIO SVILUPPO DEL COMMERCIO

 

DETERMINAZIONE 11.09.2003, n. di2/29:

Modifica Determinazione Dirigenziale n. DI2/100 del 20.12.2002.          Pag. 82

 

DIREZIONE OPERE PUBBLICHE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI, EDILIZIA RESIDENZIALE, AREE URBANE, CICLO IDRICO INTEGRATO E RETI TECNOLOGICHE-PROTEZIONE CIVILE

SERVIZIO EDILIZIA RESIDENZIALE ED AREE URBANE

 

DETERMINAZIONE 12.09.2003, n. DC7/322:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Giulianova (TE).

....................................................... Pag. 93

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. DC7/331:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. - Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Gamberale (PE)         Pag. 94

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. DC7/322:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Alba Adriatica (TE). Pag. 94

 

DIREZIONE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE E DELL'ISTRUZIONE

SERVIZIO IMPLEMENTAZIONE PROGRAMMI E PROGETTI

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. DL10/1051:

P.O.R. 2001 – Misura C.2.1.I. DD.DD. DL9/127 del 12.12.2002 – Scorrimento gradua-toria Pag. 95

 

DIREZIONE SANITA'

SERVIZIO VETERINARIO

 

DETERMINAZIONE 30.09.2003, n. DG/51:

Variazione della ragione sociale, Ditta “ALMAR di Marconetti Anna Maria”, che as-sume denominazione “ALMAR S.R.L.” con sede in Via SS. 16 Km 396,200 n. 107 - Fra-zione di Villa Rosa a Martinsicuro (TE). ............................................................. Pag. 96

 

DIREZIONE TURISMO, AMBIENTE, ENERGIA

SERVIZIO POLITICA ENERGETICA, QUALITA' DELL'ARIA, INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO, RISCHIO AMBIENTALE, SINA

 

DETERMINAZIONE 22.09.2003, n. DF2/354:

Autorizzazione , relativamente alle emissioni in atmosfera, per l’impianto di “lavag-gio jeans” – per i fini ed ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, art. 7 – della Ditta WASH ITALIA ex Lavanderia Italia, ubicato in zona industriale – Comune di Nereto (TE). Rinnovo D.G.R. n. 8358 del 27.11.1991        Pag. 97

 

DETERMINAZIONE 22.09.2003, n. DF2/355:

Autorizzazione , relativamente alle emissioni in atmosfera, per gli impianti di “aspi-razione reparto lavanderia, tintoria, due caldaie di produzione vapore” – per i fini ed ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, art. 7 – della Ditta FIMATEX ubicati in zona industriale – C.da Vibrata del Comune di Corropoli (TE). Pag. 98

 

Parte III

 

Avvisi, Concorsi, Inserzioni

 

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, BENI AMBIENTALI, PARCHI, POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI

SERVIZIO TECNICO DEL TERRITORIO SEDE L'AQUILA

 

Licenza attingimento d’acqua per uso irriguo – Ditta IGINO OTTAVIANI.      Pag. 99

 

 

DECISIONE 6.10.2003, n. 14:

Avviso. Comune di Chieti. Nomina Commissario ad acta per l’approvazione del ren-diconto di gestione – esercizio finanziario 2002..................... Pag. 99

 

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESCARA

 

 Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 85 del 05.08.2003. Comune di Scafa. Co-pertura camp da tennis. Approvazione in deroga la P.R.G. (art. 64 L.U.R. 70/95 e modifi-che)           Pag. 99

 

Approvazione dell’accordo di Programma per la rimodulazione del Piano Territo-riale d’interventi per l’infanzia e l’adolescenza – L. 285/97 – Secondo triennio         Pag. 100

 

Estratto atto di determinazione n. 420 del 28.01.2003. Espropriazione per pubblica utilità SP Tavernola – Collecorvino – Penne degli immobili necessari per i lavori di si-stemazione plano altimetrica del tratto C.da Barberi – Collecorvino – Penne. Pronuncia di esproprio Pag. 101

 

- Estratto atto di determinazione n. 915 del 20.02.2003. Espropriazione per pubblica utilità degli immobili necessari per i lavori di valorizzazione urbana tratto Ticchione – bivio Alanno Stazione – Case di Natale. Pronuncia do esproprio. .................................... Pag. 104

 

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI TERAMO

 

Decreto definitivo di esproprio n. 64056 del 07.07.2003. Realizzazione lavori di pub-blica utilità sulla S.P n. 2 della S.S. n. 16 a Villa Lempa. Lavori di sistemazione e rifaci-mento tratti saltuari della pavimentazione stradale........................................................... Pag. 107

 

COMUNE DI TERAMO (TE)

 

Deliberazione di G.R. d’Abruzzo n. 203 del 27.03.2003 – Piano Sociale Regionale 2002–2004. - Piano di zona dei Servizi Sociali 2003-2005 dell’ambito n. 5 “Teramo”. Verifica di Compatibilità Pag. 108

 

COMUNE DI CIVITA D'ANTINO (AQ)

 

Graduatoria definitiva alloggi ERP bando 2000 - Comune di Civita D’Antino.   Pag. 145

 

COMUNE DI CORROPOLI (TE)

 

Avviso di deposito degli atti per l’esproprio degli immobili relativi ai lavori di “Ri-strutturazione di fabbricato in centro storico per edilizia sovvenzionata”

..................................................... Pag. 146

 

COMUNE DI FRANCAVILLA AL MARE (CH)

 

Delibera di C.C. n. 108 del 13.08.2003 – Approvazione demolizione di due fabbricati ad uso residenziale e costruzione di edificio alloggio – studenti, in variante allo Strumen-to urbanistico vigente. Ditta: Opera scolastica: “L’AUSILIATRICE......................... Pag. 146

 

COMUNE DI MONTEFINO (TE)

 

Graduatoria definitiva assegnazione alloggi ERP.   Pag. 147

 

COMUNE DI MOSCIANO SANT'ANGELO (TE)

 

Avviso di pubblicazione Variante Tecnica di Adeguamento del Vigente P.R.G. (Deli-bera di C.C. n. 65 del 16/10/2003......................................... Pag. 148

 

COMUNE DI SCERNI (CH)

 

Graduatoria definitiva assegnazione alloggi ERP.   Pag. 150

 

COMUNE DI VILLALAGO (AQ)

 

Avviso relativo all’effettuato deposito presso la Segreteria Comunale degli elaborati della variante al piano particolareggiato zona artigianale – industriale del vigente P.R.G..   Pag. 151

 

 

Costruzione Cabina primaria 150/20 KV in Comune di Miglianico (CH).           Pag. 151

 

 


PARTE I

 

LEGGI, REGOLAMENTI ED ATTI DELLA REGIONE

 

LEGGI

 

LEGGE REGIONALE 23.10.2003, n. 15:

Interventi a sostegno delle aziende zootecniche della Regione Abruzzo a seguito di emergenze zootecniche, sanitarie e veterinarie.

legge regionale 23.10.2003, n. 15:

Interventi a sostegno delle aziende zootecniche della Regione Abruzzo a seguito di emergenze zootecniche, sanitarie e veterinarie

il consiglio regionale ha approvato;

il presidente
della giunta regionale
promulga

la seguente legge:

Art. l
Finalità della legge

1.   Allo scopo di salvaguardare l'economia aziendale degli allevamenti animali la presente legge prevede interventi a sostegno delle aziende zootecniche che hanno subito perdite imputabili ad emergenze zootecniche, sanitarie e veterinarie.

2.   Gli aiuti sono concessi unicamente nell'ambito di un idoneo programma di prevenzione, controllo ed eradicazione delle malattie animali realizzato a livello comunitario, nazionale o regionale.

Art. 2
Misure di intervento

1.   Gli interventi previsti dall'articolo 1 riguardano:

a)   l'erogazione di indennizzi agli allevatori per l'abbattimento di capi infetti ordinato dall'autorità sanitaria locale;

b)   l'erogazione di indennizzi agli allevatori per il verificarsi di aborti di fattrici in conseguenza della somministrazione di vaccino, previo accertamento del nesso causale da parte di medico veterinario dell'Azienda USL competente per territorio e comunque nel rispetto di quanto previsto dal comma 2 dell'art. 3. Per gli accertamenti diagnostici di laboratorio l'Azienda USL si avvale del supporto dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale "G. Caporale" dell'Abruzzo e del Molise;

c)   l'erogazione di indennizzi agli allevatori per il verificarsi del decesso dell'animale, dopo l'intervento di profilassi, previo accertamento del nesso causale da parte di medico veterinario dell'Azienda USL competente per territorio e comunque nel rispetto di quanto previsto dal comma 2 dell'art. 3;

d)   l'erogazione di indennizzi agli allevatori per il fermo di impresa, determinato dal decesso o dall'abbattimento di capi di bestiame a seguito all'intervento di profilassi, previo accertamento del nesso causale da parte di medico veterinario dell'Azienda USL competente per territorio, e comunque nel rispetto di quanto previsto dal comma 2 dell'art. 3;

e)   l'erogazione di aiuti economici agli allevatori a sostegno dei maggiori costi sostenuti per lo smaltimento delle carcasse dei capi abbattuti o deceduti in conseguenza dell'emergenza veterinaria o, a seguito dell'intervento di profilassi;

f)    l'erogazione di provvidenze agli allevatori per il sostegno dei maggiori costi di alimentazione derivanti dal divieto di spostamento all'interno del territorio regionale, qualora intervenga il relativo decreto del competente Assessorato ovvero, a seguito del divieto di movimentazione all'interno del territorio nazionale e/o verso gli stati membri U.E, disposto con provvedimento del Ministro della Salute. I maggiori costi sostenibili con le provvidenze di cui al presente comma sono esclusivamente quelli documentabili (con fatture, ricevute fiscali, contratti regolarmente registrati, etc.) al netto dei costi ordinari;

g)   l'erogazione di provvidenze in favore degli allevatori che mettono a disposizione dell'autorità sanitaria i capi di bestiame necessari per il piano di sorveglianza sierologica (animali sentinella).

Art. 3
Soggetti beneficiari

1.   Ai fini della presente legge sono considerati soggetti beneficiari gli imprenditori agricoli che, in regola con le vigenti norme specifiche del settore sanitario e veterinario, esercitino l'attività nel territorio regionale e partecipino ad un idoneo programma di prevenzione, controllo ed eradicazione dell'emergenza realizzato a livello comunitario, nazionale o regionale.

2.   I soggetti beneficiari devono avere ottemperato a tutti gli obblighi inerenti la normativa vigente in materia di prevenzione e profilassi sanitaria.

Art. 4
Entità degli aiuti

1.   Il risarcimento previsto all'articolo 2, lettera a) e lettera c), è concesso nella misura massima del 100% del valore di mercato, così come stabilito dalla legge 2 giugno 1988, n° 218, recante "Misure per la lotta contro l'afta epizootica ed altre malattie epizootiche degli animali", e dal decreto ministeriale 20 luglio 1989, n.° 298.

2.   L'indennizzo previsto all'articolo 2, lettera b), è concesso nella misura massima di 300,00 euro per ogni feto/UBA.

3.   L'aiuto previsto dall'articolo 2, lettera d), è determinato dalla Direzione Agricoltura, Foreste e Sviluppo rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca, in base ai dati strutturali e agli indicatori economici della Rete Informazione Contabile Agricola (RICA) tenuto conto della produzione lorda totale decurtata dei costi specifici.

4.   L'aiuto previsto all'articolo 2, lettera e), è concesso nella misura massima del 100% dei costi di rimozione dei capi morti o abbattuti per disposizione dell'autorità competente che devono essere smaltiti e del 75% dei costi di distruzione di tali carcasse.

5.   Il contributo di cui all'articolo 2, lettera f), è determinato nella misura massima del 100% dei maggiori costi di alimentazione documentabili al netto dei costi ordinari.

6.   Il risarcimento previsto all'articolo 2, lettera g), è concesso in proporzione al numero dei capi che, per ciascuna azienda, vengono resi disponibili per i prelievi per l'intero periodo di durata del piano annuale di sorveglianza. Il numero massimo dei capi resi disponibili per ciascuna azienda è stabilito dall'autorità sanitaria competente per territorio. Per ogni UBA messo a disposizione dell' autorità sanitaria la Regione eroga una somma pari a 300,00 euro rapportata all'intero anno solare, proporzionalmente ridotta in relazione al periodo di effettiva messa a disposizione.

Art. 5
Modalità di erogazione degli aiuti

1. Per il finanziamento degli interventi di cui all'articolo 2, lettere a) e c) della presente legge, la Regione opera secondo le procedure stabilite dalla legge 2 giugno 1988, n. 218, recante "Misure per la lotta contro l'afta epizootica ed altre malattie epizootiche degli animali", e dal decreto ministeriale 20 luglio 1989, n. 298.

2. Per il finanziamento degli interventi previsti dall'articolo 2, lettere b), d), e), f) e g) della presente legge, la Regione opera secondo le procedure stabilite dall'art. 19, della legge regionale 30 maggio 1997, n. 53, recante: “Interventi nel settore agricolo e agroalimentare”.

Art. 6
Cumulabilità con altri interventi

Al fine di garantire che non vi siano sovracompensazioni cumulando diversi regimi, qualora la Comunità Europea o lo Stato intervengano con provvidenze proprie, le agevolazioni di cui alla presente legge devono limitarsi alla quota residua fino alla soglia ammissibile prevista dall'art. 4.

Art. 7
Norma finanziaria

1.   Al fine di assicurare la realizzazione delle misure di interventi previste dall'art. 2 della presente legge, è istituito un fondo comune denominato " Fondo per le emergenze zootecniche e sanitarie nella Regione Abruzzo" nella UPB 07 02 009 denominata "Interventi vari nel settore zootecnico" del bilancio regionale per l'esercizio 2003 con dotazioni pari ad  Euro 500.000,00.

2.   La dotazione del fondo è ripartita tra i capitoli di spesa 82409 e 102419, di nuova istituzione ed iscrizione, gestiti rispettivamente dalla Direzione Sanità per gli interventi di cui al precedente art. 2 lett. a) e c) e dalla Direzione Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca per gli interventi di cui al precedente art. 2 lett. b), d), e), f), g).

3.   Per gli anni successivi la dotazione del fondo e dei capitoli di spesa indicati nel precedente comma 2 è determinata dalle leggi di bilancio ai sensi della L.R. di contabilità 25.03.2002, n° 3.

4.   Nello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l'esercizio 2003 sono apportate le seguenti variazioni in termini di competenza e cassa:

Variazioni in diminuzione

UPB

Capitolo

Denominazione

Importo

12 02 001

81501

Quota del fondo sanitario nazionale per il raggiungimento di particolari obiettivi fissati dalla legge e dagli indirizzi programmatici emanati dalla Regione

Euro 170.000,00

07 02 011

102499

Interventi nel settore agricolo ed agroalimentare

Euro 200.000,00

05 02 010

292210

Fondo regionale per gli interventi di prevenzione dagli inquinamenti e risanamento ambientale

Euro 130.000,00

Variazioni in aumento

UPB

Capitolo

Denominazione

Importo

07 02 009

82409

Fondo per le emergenze zootecniche e sanitarie nella Regione Abruzzo- art. 2 lett. a) e c) della L.R.

Euro 170.000,00

07 02 009

102419

Fondo per le emergenze zootecniche e sanitarie nella Regione Abruzzo- art. 2 lett. b), d), e), f) e g) ) della L.R.

Euro 330.000,00

Art. 8
Procedure

1.   Le procedure per l'erogazione delle provvidenze di cui alla presente legge, in coerenza con l'impianto normativo di cui ai precedenti artt. 5 e 7, saranno definite con successivo atto a contenuto specifico da adottarsi da parte dalla Giunta regionale.

Art. 9
Pubblicazione

1.   La presente legge entrerà in vigore a decorrere dal giorno successivo alla pubblicazione sul BURA dell'avviso di esito positivo da parte della Commissione dell'Unione Europea, ai sensi degli articoli 87 e 88 del Trattato.

Attesto che il Consiglio regionale, con provvedimento n. 113/3 del15.10.2003, ha approvato la presente legge.

L’Aquila, 16 ottobre 2003

IL PRESIDENTE

F.to Giovanni Pace


 

 

LEGGE REGIONALE 23.10.2003, n. 16:

Disciplina delle strutture ricettive all’aria ape

Art. 1
Finalità

1.   Ai fini della presente legge sono individuate le seguenti strutture ricettive all’aria aperta:

a)   villaggi turistici;

b)  campeggi.

2.   La gestione dell’attività ricettiva all’aria aperta può essere esercitata da:

a)   imprese turistiche di cui all’art. 7 della legge 29.3.2001, n. 135 e sue successive modifiche ed integrazioni;

b)  associazioni senza scopo di lucro che operano per finalità ricreative, culturali, sociali e dagli Enti Locali.

Art. 2
Villaggi turistici

1.   Sono villaggi turistici le strutture ricettive, aperte al pubblico, a gestione unitaria, attrezzate su aree recintate per la sosta e il soggiorno di turisti, costituite da unità abitative fisse singole o raggruppate, diffuse o concentrate, ubicate al massimo su due piani, quali appartamenti, bungalows, villette ed edifici destinati ad attività ricreative e di ristoro, dotate di tutti i servizi.

2.   Nei villaggi turistici è possibile riservare apposite aree per ospitare turisti provvisti di proprio mezzo autonomo di pernottamento. La ricettività in dette aree non può superare il 40% di quella complessiva.

3.   L’installazione delle strutture mobili e le reti tecnologiche non sono soggette a concessioni, autorizzazioni o comunicazioni edilizie e possono essere liberamente dislocate e variate di posizione all’interno del complesso ricettivo, purché connessi agli impianti della rete fognante o a un depuratore nel rispetto della planimetria relativa alla ubicazione già depositata, approvata dal Comune.

4.   Le strutture mobili di cui al comma 3 sono gli allestimenti mobili di pernottamento quali tende, roulotte o caravan, mobil - home o maxicaravan.

A tal fine i predetti allestimenti devono:

a)   conservare i meccanismi di rotazione in funzione;

b)  non possedere alcun collegamento permanente al terreno e gli allacciamenti alle reti tecnologiche devono essere rimovibili in ogni momento.

5.   E’ concesso destinare fino al 20% delle unità ricettive fisse a camere o suite e fornire i relativi servizi  secondo il disposto delle vigenti normative.

6.   Le superfici minime dei vani sono di mq. 9 per stanze matrimoniali e mq. 5 per le singole e comunque con una dimensione lineare non inferiore a mt. 2.

Art. 3
Requisiti tecnici dei villaggi turistici

1.   Nei villaggi turistici le unità abitative fisse devono avere le seguenti caratteristiche:

a)   area di superficie netta interna non superiore a 60 mq. oltre ad eventuali spazi destinati a giardini, terrazzi, balconi e verande;

b)  la superficie abitabile, compresa quella dei servizi igienici, non deve essere inferiore a mq. 5 per persona;

c)   ciascuna unità abitativa non può ospitare più di 8 persone;

d)  l’arredamento minimo deve comprendere, oltre ai letti, al tavolo e alle sedie anche un fornello a gas con minimo 2 fuochi e frigorifero. L’eventuale bombola a gas deve essere collocata all’esterno;

e)   altezza media minima interna mt. 2,70 per le strutture fisse.

Art. 4
Campeggi

1.   Sono campeggi le strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, attrezzate per la sosta e il soggiorno di turisti provvisti di tende o di altri mezzi autonomi di pernottamento.

2.   Nei complessi di cui al comma 1 con classificazione minima di 2 stelle, è possibile installare unità abitative fisse nella misura massima del 40% delle unità ricettive totali, le unità abitative fisse possono essere adibite a camere o suite nella misura massima del 20%.

3.   Le unità abitative fisse allestite nei campeggi devono avere i requisiti di cui all’art. 2 e all’art. 3 della presente legge.

4.   E’ consentito altresì installare unità abitative mobili di cui all’art. 2 commi 3 e 4 della presente legge.

5.   I campeggi esistenti possono trasformarsi in villaggi turistici purché abbiano i requisiti di cui ai precedenti artt. 2 e 3.

6.   Per le convenzioni già esistenti, ma non attuate, i Comuni e i privati interessati possono riformulare le precedenti convenzioni nei termini previsti dal precedente comma.

7.   I comuni in sede di presentazione dei progetti esecutivi e degli strumenti attuativi, possono richiedere al richiedente, mediante convenzione, la cessione di superfici per un massimo di 15% dell’intera area interessata all’intervento.

Art. 5
Requisiti tecnici dei campeggi

1.   Le piazzole destinate alla sosta e al soggiorno degli equipaggi devono essere  numerate con apposito contrassegno visibile e corrispondente alla planimetria generale del complesso che deve essere affissa all’ingresso dello stesso.

2.   Le strutture a 4 stelle devono avere almeno il 30% delle piazzole dotate di allaccio idrico e pozzetto di scarico connesso alla rete fognaria.

3.   Nei campeggi ad una stella non è consentito l’allestimento di unità abitative fisse.

Art. 6
Centro vacanze

1.   I campeggi e villaggi turistici, con classificazione minima di 3 stelle e superficie non inferiore a 20.000 mq. possono assumere la denominazione aggiuntiva di “Centro Vacanze”.

Art. 7
Altre tipologie di campeggi

1.   Oltre alle strutture campeggistiche previste dall’art. 4, i campeggi possono, altresì, distinguersi nelle seguenti tipologie:

a)   campeggi temporanei;

b)  campeggi liberi e isolati;

c)   mini - aree di sosta;

d)  parco di campeggio, campeggio autoorganizzato e campeggio itinerante di cui alla L.R. 14.3.2000, n. 33.

Art. 8
Campeggi temporanei

1.   Le associazioni senza scopo di lucro che operano per finalità ricreative, culturali, religiose o sociali possono usufruire, esclusivamente per i propri associati, di aree appositamente messe a disposizione dal Comune o da privati per periodi di sosta di non più di trenta giorni, purché forniti di mezzi autonomi di pernottamento e le presenze non superino le cento unità giornaliere.

2.   L’autorizzazione viene concessa dal Comune purché siano assicurate le attrezzature indispensabili per garantire il rispetto delle norme igienico - sanitarie e, comunque, nel rispetto di tutte le altre prescrizioni contenute nell’autorizzazione stessa, volte alla salvaguardia dei valori naturali ed ambientali.

Art. 9
Campeggi liberi e isolati

1.   I Comuni, al fine di tutelare e salvaguardare l’ambiente e anche per prevenire incendi, deturpamento e abusivismo, possono individuare apposite “aree di sosta” al di fuori delle quali non deve essere consentita alcuna altra forma di sosta campeggistica.

2.   Le aree di cui al comma 1 devono essere delimitate e appositamente indicate con segnaletica recante il numero delle piazzole che, in  ogni caso, non deve superare il tetto massimo di 25 per una capacità ricettiva massima di cento persone e con la scritta:”Area comunale di sosta campeggistica”.

3.   La sosta in queste aree, che ha la finalità di essere utilizzata come parcheggio di attesa o transito, non deve superare i cinque giorni di permanenza per ogni equipaggio.

4.   Qualora non dovessero sussistere i requisiti minimi di carattere igienico - sanitario, nonché di sicurezza e di tutela dell’ambiente, la sosta può essere consentita soltanto ai mezzi dotati di servizi igienici autonomi.

5.   I Sindaci emettono apposite ordinanze con l’indicazione delle aree di divieto di sosta campeggistica e di quelle autorizzate.

6.   Per le aree di sosta il Comune ha facoltà di stabilire le tariffe minime e deve provvedere alla vigilanza.

7.   La gestione delle aree di sosta può essere affidata a terzi.

Art. 10
Mini - aree di sosta

1.   Sono definite mini-aree di sosta quelle strutture che hanno un minimo di cinque e un massimo di quindici piazzole che svolgono la propria attività integrata anche con le altre attività extraturistiche, in supporto al turismo campeggistico, itinerante, rurale ed escursionistico.

2.   Le mini-aree di sosta possono essere istituite nei comuni privi di campeggi.

Art. 11
Parco di campeggio, campeggio auto organizzato, campeggio itinerante

1.   Per i Parchi campeggio, i campeggi auto organizzati e per i campeggi itineranti vigono le norme di cui alla L.R. 14.3.2000, n. 33.

Art. 12
Aree destinate a villaggi, campeggi e centro vacanze

1.   Nei comuni i cui strumenti urbanistici  prevedono la destinazione di aree per insediamenti turistici ricettivi all’aria aperta  in quantità insufficiente, gli ampliamenti degli insediamenti, anche su richiesta del gestore, possono essere autorizzati, nel rispetto della normativa regionale in materia urbanistica, con delibera del Consiglio Comunale e la stessa costituisce adozione di variante allo strumento urbanistico.

2.   Al fine di garantire una migliore qualità ricettiva con l’entrata in vigore della presente legge, le aree destinate all’allestimento di nuovi impianti ricettivi di cui alla lettera “a” e “b”dell’art. 1 devono avere i seguenti requisiti:

a)   superficie minima di 10.000 mq. eccetto le strutture di cui alle lettere a), b), c), d) dell’art. 7 e quelle esistenti all’entrata in vigore della presente legge;

b)  densità massima di 90 equipaggi e 360 persone per ettaro.

3.   Tutto il perimetro del complesso ricettivo deve essere dotato di recinzione di altezza non inferiore a mt. 1,70 e l’ingresso dell’impianto deve essere munito di cancello e/o sbarra. Deve essere garantita per ogni area recintata, la presenza di un uscita di sicurezza ubicata in posizione tale da garantire una pronta ed agevole evacuazione dei turisti in caso di emergenza.

4.   Il suolo su cui insistono le strutture ricettive all’aria aperta deve essere sistemato ed attrezzato in modo da favorire lo smaltimento delle acque meteoriche e consentire un’agevole percorribilità ai veicoli, anche con traino.

5.   E’ consentita l’installazione di pre - ingressi anche allacciati agli impianti tecnologici per i mezzi mobili di pernottamento, quali roulotte, caravan, maxi-caravan e simili, in materiali leggeri, comunque smontabili e non stabilmente infissi al suolo, che coprano una superficie di terreno non superiore a mq.18.

6.   L’installazione di pre - ingressi non è soggetta a concessione o autorizzazione o comunicazioni edilizia.

7.   Oltre le strutture fisse e/o mobili per turisti è consentito allestire alloggi di servizio per custode e/o personale di servizio.

8.   L’attività ricettiva può essere svolta oltre che nella sede principale, ove sono di regola allocati i servizi di ricevimento e portineria e gli altri servizi generali di cui si avvalgono gli ospiti, anche in dipendenze.

9.   Dette dipendenze possono essere ubicate in aree diverse da quella ove è posta la sede principale ma a distanza non superiore a 200 metri in linea d’aria dalla sede principale.

10. Le dipendenze sono classificate in una delle categorie inferiori rispetto alla sede principale; possono, tuttavia, essere classificate in categoria uguale a quella della sede principale ove si verifichino particolari circostanze relativamente ad attrezzature e ubicazione che consentano l’offerta alla clientela del medesimo trattamento della sede principale.

11. Le dipendenze devono essere di superficie inferiore alla sede  principale e possono essere temporaneamente autorizzate anche in aree non previste negli strumenti urbanistici purchè attrezzate con allestimenti provvisori e di facile rimozione.

12. Le strutture devono disporre di parcheggio, almeno un posto macchina ogni unità ricettiva, ubicato nelle piazzole o all’interno, in zone riservate, o all’esterno dell’area del complesso ricettivo.

13. Nelle strutture classificate villaggi turistici o nella strutture miste in cui figuri anche la classificazione di villaggio turistico, le unità abitative, se sono raggruppate, possono essere a tre piani ed in tal caso assumono la denominazione di “residence”. I Comuni autorizzano la realizzazione qualora la capacità edificatoria lo consenta e comunque nel rispetto dello strumento urbanistico vigente.

14. Nel caso di presenze di edifici, all’interno del complesso ricettivo, che si configurano come detrattori ambientali, ai fini di migliorare la qualità della ricettività è possibile la demolizione e ricostruzione, negli stessi limiti di volume, con diversa sagoma, prospetti e aree di sedime ossia traslati.

15. Le coperture delle strutture sportivo - ricreative, in materiali di facile rimozione, formano volumi tecnici.

16. Ai sensi dell’art. 9 e successivi della L.R. 48/85 le Amministrazioni Comunali sono obbligate ad adottare specifica variante urbanistica per le concessioni legittimamente condonate. In caso di inadempienza da parte di Amministrazioni Comunali e su richiesta degli interessati, la Provincia nomina Commissario ad acta per l’adozione degli adempimenti necessari. L’obbligo di cui sopra è esteso alle richieste dei progetti presentati, ai sensi e per gli effetti della legge 28.2.1985, n. 47 e della legge 23.12.1994, n. 724, non ancora definite.

17. Le unità abitative fisse delle strutture ricettive all’aria aperta di cui all’art. 1 della presente legge possono essere oggetto di frazionamento o di concessione del diritto di superficie o di qualsiasi altra forma di cessione a singoli ed associati soltanto qualora restino nella gestione unitaria le strutture mobili, le strutture commerciali e le strutture destinate a servizi.

18. Sono esclusi dal calcolo dei parametri urbanistici stabiliti dalle normative e/o regolamenti comunali:

-    i servizi igienici generali, gli uffici, i magazzini e gli alloggi per il personale.
Le strutture sopra elencate possono essere a due piani ad eccezione dei servizi igienici ad un solo piano e, l’indice massimo di copertura consentito è il 5% dell’intera area destinata all’attività ricettiva.

Art. 13
Campeggi su aree demaniali gestite in regime di concessione

1.   Le funzioni amministrative relative alla realizzazione ed alla gestione di campeggi e di villaggi turistici su aree demaniali, fatte salve le competenze della Regione e della Provincia, sono esercitate dai Comuni.

Art. 14
Norme
generali

1.   L’apertura e la gestione delle strutture turistico - ricettive all’aria aperta sono subordinate alle normative igienico - sanitarie regionali vigenti.

2.   Nei complessi turistici deve essere garantita una riserva di acqua potabile di almeno 20 litri a persona.

3.   Nei Comuni che effettuano la raccolta  differenziata dei rifiuti le strutture ricettive devono obbligatoriamente attivarsi con adeguate attrezzature nonché puntuale pubblicità per renderla efficace nel raggiungimento delle ottimali percentuali di rifiuti riciclati.

4.   Le strutture, tranne quelle ad una sola stella, devono dotarsi di idonei gruppi elettrogeni che alimentino un sistema di sicurezza nei luoghi e negli spazi comuni, con particolare riguardo ai servizi essenziali.

5.   Gli edifici adibiti a servizi igienici devono essere divisi per sesso.

6.   Nel caso di complessi ricettivi all’aria aperta che agiscono con autorizzazione annuale, durante il periodo invernale, tutti i locali adibiti ad attività commerciali o ricreative e almeno il 50%  delle strutture  ricettive fisse devono essere riscaldati e deve essere garantita l’erogazione di acqua calda nei lavatoi e nelle docce.

7.   L’impianto elettrico deve essere realizzato con  canalizzazioni interrate e nel più rigoroso rispetto delle norme vigenti. Le connessioni alle colonnine di erogazione di energia elettrica devono essere effettuate in modo da evitare che l’allacciamento comporti l’attraversamento di strade.

8.   I complessi sono tenuti a rispettare le leggi in materia di sicurezza e antincendio, se ed in quanto dovuto.

9.   Al fine di consentire l’utilizzazione degli impianti alle persone con limitate capacità motorie e agli anziani, nell’ambito dei complessi ricettivi all’aria aperta, devono essere evitate le barriere architettoniche nel rispetto della specifica normativa vigente. I complessi ricettivi devono disporre di un minimo di due servizi igienici per disabili per ogni 100 persone autorizzate.

10. Nei complessi ricettivi all’aria aperta con ricettività superiore a ottocento persone è obbligatorio un locale infermeria con la presenza di un medico convenzionato di pronta reperibilità.

11. Nelle strutture con capacità ricettiva inferiore alle ottocento unità è obbligatorio un armadio di pronto soccorso munito di quei presidi che verranno indicati e verificati al momento del rilascio dell’autorizzazione dalla ASL competente per territorio.

12. I titolari dei complessi ricettivi all’aria aperta sono obbligati ad assicurarsi per i rischi di responsabilità civile nei confronti degli ospiti.

13. E’ fatto obbligo a tutti i gestori dei complessi ricettivi all’aria aperta di esporre in modo visibile il regolamento interno che, oltre agli aspetti di carattere organizzativo, deve contenere anche le istruzioni e le raccomandazioni in ordine alla tranquillità del soggiorno, alla sicurezza degli ospiti e alla tutela dell’ambiente. Tale regolamento deve essere redatto in lingua italiana e in almeno 2 lingue estere tra quelle più diffuse, e affisso all’ingresso e in tutti i servizi di uso comune.

14. Tutti i complessi ricettivi devono essere muniti di impianto telefonico per uso comune con almeno una linea esterna.

15. Il servizio di accettazione di giorno deve essere assicurato per almeno 8 ore e il servizio di sorveglianza o reperibilità in bassa stagione 24 ore su 24.

16. Deve essere garantita la pulizia quotidiana nelle aree comuni.

17. Sono obbligatori il servizio di custodia valori e l’allestimento di un’area  di uso comune, della dimensione minima di 1 mq. ogni unità ricettiva, per strutture con minimo 2 stelle; nelle strutture a 4 stelle e comunque nei “Centri Vacanza” il locale ritrovo deve essere chiudibile anche con pareti mobili.

18. La denominazione dei villaggi e campeggi di nuova costruzione deve evitare omonimie nell’ambito regionale ed è soggetta obbligatoriamente a preventivo nulla-osta dell’APTR.

19. La notificazione delle persone alloggiate all’autorità di P.S. e del movimento Turistico allo IAT secondo le vigenti normative deve essere effettuata regolarmente anche con mezzi telematici.

20. Per le strutture a tre e quattro stelle é obbligatoria l’installazione di impianti per l’accettazione di carte di credito.

Art. 15
Classificazione delle strutture all’aria aperta

1.   I villaggi turistici vengono classificati a due, tre e quattro stelle secondo i requisiti di cui all’allegato A della presente legge.

2.   I campeggi vengono classificati ad una, due, tre e quattro stelle secondo i requisiti di cui all’allegato B della presente legge.

3.   L’attribuzione della classifica è demandata alla Provincia secondo i disposti delle LL.RR. 4/1992 e 11/1993.

4.   Le strutture autorizzate all’apertura annuale devono indicare sul distintivo di classificazione la lettera “A”(annuale).

5.   Le strutture indicate nell’art. 7 lettere a), b) devono avere i requisiti minimi per conseguire la classificazione ad 1 stella.

Art. 16
Domanda per l’autorizzazione

1.   La domanda di autorizzazione, indirizzata al Sindaco deve indicare:

a)   le generalità del titolare e, ove persona diversa, del gestore e del suo eventuale rappresentante;

b)  quando la domanda è presentata da persona giuridica, occorre l’indicazione dell’Ente e della persona che ne ha la rappresentanza legale, con menzione del mandato;

c)   la denominazione prescelta é soggetta a controllo dell’APTR ai sensi dell’art. 13 comma 18 della presente legge;

d)  il periodo di apertura (annuale o stagionale);

e)   il titolo legale di disponibilità dell’esercizio;

f)   l’ubicazione della struttura;

g)   gli estremi identificativi della concessione edilizia ove prevista;

h)   la copia  autenticata della delibera di classificazione;

i)    la copia delle ricevute di versamento delle tasse di concessione;

l)    la copia autenticata delle polizze di assicurazione per i rischi di  responsabilità civile nei confronti degli ospiti;

m)  la copia autenticata del Certificato di iscrizione alla sezione speciale delle Imprese turistiche;

n)   la planimetria dell’ubicazione dell’impianto;

o)  la planimetria dell’ubicazione delle piazzole e delle unità abitative progressivamente numerate, con l’indicazione, per ogni unità abitativa, del numero delle camere, dei letti e dei bagni, e delle zone adibite a parcheggio auto;

p)  il regolamento interno di funzionamento delle strutture;

q)  il certificato di agibilità degli allestimenti;

r)   gli eventuali pareri di altri Enti ove previsti.

Art. 17
Autorizzazione

1.   L’autorizzazione all’esercizio di attività ricettive all’aria aperta comprende la gestione dell’impianto ed eventualmente le attività commerciali interne nonché di rimessaggio, viene rilasciata entro il termine di 60 giorni. In caso di diniego devono essere comunicati al richiedente le relative motivazioni.

2.   La gestione di attività commerciali all’interno delle strutture può essere esercitata dal titolare dell’autorizzazione, in caso di società dal rappresentante legale o suo delegato o da eventuali gestori.

3.   L’autorizzazione si rinnova automaticamente previo versamento delle tasse di concessione dovute accompagnate da autocertificazione in cui si attesti che le condizioni strutturali del complesso non hanno subito variazioni.

4.   L’autorizzazione stagionale non può essere inferiore a 90 giorni e superiore a 6 mesi. Fuori dal normale periodo di apertura stagionale possono essere concesse massimo due aperture  straordinarie in un anno della durata massima ognuna di 15 giorni.

5.   Gli esercizi annuali possono procedere alla chiusura temporanea del complesso dandone comunicazione al Comune. Il periodo di chiusura non può essere superiore a 6 mesi. E’ ammessa una sola proroga di durata non superiore a 6 mesi.

6.   Qualora il titolare, gestore dell’esercizio, decida di cessare l’attività, per qualsiasi causa, deve darne immediato avviso alla autorità comunale competente.

Art. 18
Certificazione di qualità

1.   Al fine di qualificare le strutture di cui alla presente legge, la Regione promuove la certificazione di qualità delle stesse.

2.   La Giunta regionale, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge, adotta un provvedimento specifico di sostegno alla certificazione.

3.   Le aziende certificate saranno considerate prioritarie nell’erogazione di finanziamenti pubblici regionali finalizzati alla qualificazione delle strutture individuate nella presente legge.

Art. 19
Vigilanza

1.   Ferme restando le attribuzioni degli organi statali, la vigilanza sull’osservanza delle norme della presente legge è affidata ai Comuni e alle Province per quanto concerne la classificazione.

2.   I clienti, ai quali siano stati applicati prezzi superiori a quelli indicati nei listini prezzi affissi o che riscontrino carenze nella gestione e nelle strutture, possono presentare documentato reclamo  rispettivamente al Sindaco o al Presidente della Provincia, entro trenta giorni dall’evento.

3.   Il Sindaco o il Presidente della Provincia informa del reclamo il titolare o il gestore della struttura ricettiva, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, assegnando loro trenta giorni di tempo per presentare le proprie osservazioni.

4.   Nel caso in cui il reclamo risulti fondato, il Sindaco o il Presidente della Provincia, entro trenta giorni dal ricevimento delle osservazioni, dà corso al procedimento relativo all’applicazione della sanzione amministrativa o a quello relativo alla revisione della classificazione del campeggio.

5.   Se il reclamo accolto riguarda l’applicazione di tariffe, il titolare o il gestore, indipendentemente dall’applicazione della sanzione amministrativa, è tenuto a rimborsare al cliente l’importo pagato in eccedenza, entro quindici giorni dall’inizio del procedimento sanzionatorio di cui al comma 4 e, contemporaneamente, a comunicare gli estremi dell’avvenuto pagamento al Comune competente per territorio.

6.   I clienti che presentano il reclamo ai sensi del comma 2 debbono essere informati dell’esito dello stesso.

Art. 20
Indicazioni per il pubblico

1.   E’ fatto obbligo di tenere esposte in modo ben visibile al pubblico, nelle zone di ricevimento degli ospiti, l’autorizzazione di cui all’art. 16 listino prezzi e una tabella contenente i seguenti dati:

a)   distintivo di classificazione assegnato;

b)  periodo di apertura;

c)   nome del responsabile;

d)  regolamento di organizzazione del complesso;

e)   recapito della guardia medica e il numero di chiamata del pronto soccorso;

f)   indicazioni utili per accedere ai servizi di farmacia e postali più vicini;

g)   le modalità per l’inoltro  dei reclami previsti dall’art. 18;

h)   eventuali altre indicazioni di pubblica utilità.

Art. 21
Sanzioni

1.   Chiunque eserciti un’attività ricettiva di cui alla presente legge, anche in modo occasionale, senza aver ottenuto l’autorizzazione di cui all’art.16 è soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa da 500,00 a 3.000,00 Euro e all’immediata chiusura dell’esercizio.

2.   Il titolare o il gestore della struttura ricettiva che non espone l’autorizzazione, i prezzi e quanto disposto dall’art. 19 sono soggetti al pagamento di una sanzione amministrativa da 100,00 a 500,00 Euro.

3.   E’ soggetto al pagamento di una sanzione amministrativa da 500,00 a 1.500,00 Euro il titolare o gestore della struttura ricettiva che:

a)   attribuisce al proprio esercizio, mediante scritti, stampati o altri mezzi, dotazioni, caratteristiche e classificazione diverse da quelle approvate;

b)  pratica e/o espone prezzi superiori a quelli dichiarati.

4.   L’inosservanza dei periodi di apertura comporta una sanzione amministrativa da 100,00 a 500,00 Euro.

5.   La concessione di soggiorno ad un numero di persone superiore a quello autorizzato comporta l’applicazione di una sanzione amministrativa da 100,00 a 500,00 Euro.

6.   Le sanzioni amministrative di cui al comma 3, lettera a) è applicata dalla Provincia, le altre sanzioni dai Comuni.

Art. 22
Insediamenti occasionali.

1.   Le disposizioni di cui alla presente legge non si applicano nel caso di insediamento occasionale di tende o di altri mezzi di soggiorno mobile  per la durata massima di giorni 10.

Art. 23
Norma transitoria

1.   L’adeguamento degli strumenti urbanistici comunali alla presente legge deve avvenire entro 90 gg. dalla vigenza.

2.   I campeggi esistenti devono adeguarsi entro 5 anni dall’entrata in vigore della presente legge.

Art. 24
Abrogazione

1.   E’ abrogata la L.R. 16 novembre 1979, n. 57

Art. 25
Dichiarazione d’urgenza

1.   La presente legge è dichiarata urgente ed entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione.

Attesto che il Consiglio regionale, con provvedimento n. 113/1 del 15.10.2003, ha approvato la presente legge.

L’Aquila, 17 ottobre 2003

IL PRESIDENTE

F.to Giovanni Pace


ALLEGATO “A”

Classificazione dei villaggi turistici

1.   I villaggi turistici vengono suddivisi in 3 categorie, a 2, 3 e 4 stelle.

2.   I fattori oggettivi che caratterizzano l’attribuzione della categoria ad un villaggio turistico sono:

a)   la superficie lorda a disposizione per persona in ciascun bungalow;

b)  la dotazione dei servizi igienico - sanitari e di conforto del bungalow;

c)   la dotazione delle attrezzature sportive, ricreative e commerciali fruibili e la qualità dei servizi del villaggio.

3.   Per superficie lorda a disposizione per persona in ciascun bungalow si intende la superficie coperta dal bungalow stesso compresa anche l’eventuale veranda o terrazza esterna coperta o scoperta, divisa per il numero dei posti letto.

4.   Gli allestimenti mobili (caravan e case-mobili) sono considerate come quelli fissi ai fini della classificazione, si deroga sull’altezza interna, sulle superfici minime e sulla dotazione del bidet poiché sono parametri standard già presenti sul mercato.

5.   Per attrezzature igienico - sanitarie di conforto di un bungalow si intendono tutte quelle attrezzature interne al bungalow stesso e di sua esclusiva pertinenza (sono considerati come fossero interni alle strutture mobili i servizi privati completi asserviti purchè distanti non oltre 100 mt.).

6.   Per le dotazioni delle attrezzature sportive, ricreative e commerciali si adottano i medesimi criteri esposti per la classificazione dei campeggi nella allegata tabella “B”.

7.   Tutte le prescrizioni indicate nelle tabelle allegate vanno intese come minimi necessari per l’attribuzione ad ogni singola categoria di ciascun villaggio turistico.

8.   Nel caso di impianti misti, ovvero  di campeggi con attrezzature di villaggi turistici e viceversa, dovranno verificarsi per ambedue i tipi  di impianto le condizioni minime previste per la stessa categoria onde conseguire la medesima classificazione. La superficie minima totale, anche in strutture miste, rimane sempre di 10.000 mq.

9.   Sono considerati inoltre requisiti obbligatori: strade interne di grande viabilità depolverizzate, piazzola lavaggio auto, parcheggio auto esterno, posta elettronica e sito internet.



ALLEGATO “B”

Classificazione campeggi

Servizi privati completi riservati al singolo equipaggio: camerino comprendente l’insieme minimo di WC, doccia e lavabo.

Camerino di lavaggio singolo: locale chiudibile dotato di lavabo con acqua calda e specchio.

Vuotatoio: apparecchio igienico atto allo scarico dei serbatoi di accumulo di acque luride dei mezzi mobili di pernottamento, collegato a sciacquone e dotato di rubinetto di acqua corrente e manichetta flessibile.

Camper Service: piazzola con pozzetto di scarico  acque luride e manichetta  con tubo flessibile e rubinetto di acqua potabile per rifornimento camper e simili.

Baby room: camerino attrezzato per l’igiene dei bambini in locale chiudibile, dotato di sanitari (WC, vasca e lavabo) di dimensioni ridotte e posti ad altezza adeguata.

Nursery room: camerino attrezzato per l’igiene dei bambini in locale chiudibile, attrezzato per l’igiene dei neonati.

Kinderheim: locale attrezzato e organizzato con  personale apposito per lo svago dei bambini.

Kinderheim, Baby room e Nursery room sono servizi obbligatori per campeggi a 4 stelle, Baby e Nursery room nella misura di 1 ogni 1000 persone autorizzate.

Note:

a)   numero massimo di persone per apparecchio;

b)   percentuale minima ombreggiata della superficie totale;

c)   numero massimo di piazzole servite da una presa acqua;

d)   percentuale minima di piazzole servite da presa corrente;

e)   percentuale minima di apparecchi con acqua calda;

f)    le attrezzature possono essere interne ed esclusive del campeggio od esterne ma con una distanza massima di 500 metri dall’ingresso, nelle località oltre i 700 m. s.l.m. la predetta distanza è elevata a 5 km. Quelle interne possono anche essere fruite da utenti esterni.



 

 

ATTI

 

 

DELIBERAZIONI DELLA

GIUNTA REGIONALE

DELIBERAZIONE 19.09.2003, n. 775:

Variazione al bilancio di previsione 2003 ai sensi dell’art. 25, comma 2, della L.R. 25 Marzo 2002 n. 3. Capp.: 23122/E, 23150/E, 23151/E, 23180/E, 23225/E, 23248/E, 23289/E, 23297/E, 23316/E, 23317/E, 23434/E, 23435/E, 23447/E, 23519/E, 23524/E, 23540/E, 23542/E, 23546/E, 43002/E; Capp.: 11653/S, 12120/S, 12310/S, 12347/S, 21420/S, 41517/S, 51635/S, 51637/S, 71519/S, 71521/S, 71524/S, 71530/S, 71570/S, 71572/S, 71574/S, 71634/S, 71636/S, 71637/S, 71639/S, 71643/S, 71644/S, 81499/S, 81512/S, 81519/S, 81521/S, 81535/S, 81589/S, 82330/S, 122341/S, 152187/S, 152190/S, 152305/S, 282220/S, 282221/S, 282443/S, 292434/S.

la giunta regionale

Omissis

delibera





 

 

DELIBERAZIONE 19.09.2003, n. 778:

Funzioni delegate dallo Stato alle Regioni i materia di incentivi alle imprese (D.L.vo 31 Marzo 1998, n. 112). Programma di utilizzo del Fondo Unico anno 2003. Riparto dei fondi.

LA GIUNTA DELLA REGIONE

Omissis

DELIBERA

1.   Approvare il programma di utilizzo del Fondo Unico – anno 2003 – per gli incentivi alle imprese, quale esposto nell’ allegato “riparto 2003”, parte integrante e sostanziale della presente deliberazione, pari  € 32.718.112,97, di cui €  13.588.341,81 già assegnati  ed iscritti sul pertinente  cap. 282451  del  bilancio per l’ esercizio corrente:

-    con D.G.R. n. 414 del 28.5.03          Euro 12.990.182,35

-    con D.G.R. n. 249 del 14.4.03          Euro 598.159,46

e Euro 19.129.771,16 da assegnare (v. schema DPCM 2003 allegato);

2.   Riservarsi di apportare, successivamente, eventuali variazioni di somme all’ interno del fondo di cui alla presente deliberazione, in relazione all’ andamento della domanda di accesso agli incentivi onde garantire il pieno utilizzo del Fondo Unico;

3.   Demandare alle Direzioni competenti la definizione delle modalità operative, l’ adozione di tutti gli atti e le iniziative necessarie per l’ attuazione  della presente deliberazione, ivi compresa l’ approvazione dei bandi e la fissazione della data di inizio e di chiusura dei procedimenti di accesso agli incentivi, nonché l’ubicazione delle sedi provinciali relativa all’ apertura dei bandi;

4.   Adottare in riferimento a ciascun incentivo finanziato per effetto della presente deliberazione la disciplina vigente;

5.   Stabilire che il programma approvato con la presente deliberazione ha validità fino all’ integrale utilizzo delle risorse assegnate agli incentivi ivi selezionati, tale periodo costituisce il limite temporale entro il quale possono essere avviati e conclusi i procedimenti ed assunti i provvedimenti di concessione ed erogazione degli incentivi programmati, nonché ogni altro atto necessario alla completa attuazione del programma medesimo;

6.   Procedere alla notifica della presente deliberazione al Ministero delle Attività Produttive;

7.   La pubblicazione della stessa per estratto sul B.U.R.A.

Allegati :

-    schema DPCM 2003

-    verbale del coordinamento tecnico artigianato e industria del 4 giugno

-    allegato “riparto 2003”.



 

 

DELIBERAZIONE 26.09.2003, n. 813:

Nuove disposizioni in materia di misure di sostegno destinate agli Organismi di Formazione e Orientamento (ODF) finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi e all’acquisizione delle certificazioni ISO per la formazione . (P.O.R. Abruzzo 2000/2006 – Piano 2001 – 2002 “Asse C Misura C/1 Azione C 1.1.).

LA GIUNTA REGIONALE

Visto il Programma Operativo Regione Abruzzo (P.O.R.) 2000/2006, approvato con la Decisione della Commissione Europea n. 2080 del 21.09.2000;

Visto il Complemento di Programmazione regionale, FSE - POR Obiettivo 3, 2000-2006, approvato con la deliberazione consiliare n. 26/5 del 23 gennaio 2001;

Richiamate le deliberazioni:

1.   G.R. n. 1277 del 27.12.2001, “Accreditamento delle sedi formative e orientative della Regione Abruzzo: avvio procedure”;

2.   G.R. n. 49 del 5.2.2003 “Aggiornamento del modello regionale di accreditamento adottato con atto di G.R. n. 1277 del 27/12/2001 avente per oggetto l’Accreditamento delle sedi formative ed orientative della Regione Abruzzo (rif. D.M. 166 del 25.5.2001). Riapertura termine per la presentazione delle domande”

3.   G.R. n. 1332 del 31.12.2001, “Piano degli interventi di politiche attive del lavoro, della formazione e dell’istruzione - Direttive attuative anni 2001/2002”, in particolare la scheda tecnica relativa all’Azione C.1.1 “Costruzione di un sistema di controllo della qualità per la formazione in funzione dell’accreditamento” che, tra l’altro, prevede l’erogazione delle provvidenze per l’adeguamento delle sedi operative degli Organismi di Formazione (O.d.F.), ivi compresa l’acquisizione delle certificazioni ISO 9001;

Preso atto della determinazione direttoriale n. 59 del 27 giugno 2003 relativa all’accreditamento delle sedi formative e orientative della Regione Abruzzo elencate per ambiti e macrotipologie formative;

Richiamata, altresì, la deliberazione G.R. n. 291 del 22.5.2002, “Azioni di sostegno destinate agli organismi di formazione e orientamento (O.d.F.) finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi e all’acquisizione delle certificazioni ISO per la formazione”;

Dato atto che l’esame istruttorio delle domande pervenute, ai sensi della citata deliberazione di G.R. 291/2002, comparato, tra l’altro, con la documentazione relativa alle richieste di accreditamento delle sedi operative degli Organismi di formazione (O.d.F.) ha evidenziato imprecisioni e incongruenze tali da richiedere ulteriori approfondimenti, nonché precisazioni e modifiche concernenti i requisiti di accesso ai benefici in argomento e le modalità di erogazione/rendicontazione delle provvidenze;

Ritenuto, pertanto, necessario apportare integrali modifiche all’atto deliberativo n. 291/2002, rideterminando i soggetti beneficiari , gli interventi oggetto di finanziamento nonché le modalità di presentazione e valutazione delle istanze;

Stabilito che l’erogazione dei contributi di che trattasi è consentita nei confronti di organismi di formazione e/o orientamento che presentino domanda per l’ottenimento dei benefici di che trattasi da destinare unicamente al miglioramento qualitativo delle sedi operative accreditate ai sensi delle norme e disposizioni sopra richiamate

Rilevato che il POR Abruzzo 2000-2006 stabilisce di applicare per la concessione dei benefici di che trattasi agli O.d.F., il Regolamento (CE) n. 69/2001 del 12 gennaio 2001 segnatamente agli aiuti di importanza minore (de minimis), contenendo la contribuzione nel limite max di Euro 100.000,00 nel triennio di riferimento.

Visto e condiviso l’Allegato “ALFA”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, che disciplina le modalità di erogazione delle provvidenze per:

-    ACQUISIZIONE CERTIFICAZIONE ISO 9001 O SUCCESSIVE VERSIONI:

-    FINANZIAMENTO: fino al 50% della spesa.

-    ADEGUAMENTO DELLE SEDI OPERATIVE:

-    FINANZIAMENTO:  max 70% della spesa

Visti e condivisi, altresì, gli allegati:

-    “BETA” elenco tipologie beni strumentali materiali ed immateriali inerenti l’attività di formazione;

-    “1” modello di domanda;

-    “2” dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;

-    “3” atto d’obbligo;

parti integranti e sostanziali del presente provvedimento;

Stabilito che i beneficiari dei contributi di che trattasi, successivamente alla fase di conclusione degli investimenti, vengono sottoposti a ispezioni e controllo da parte del competente Servizio Ispettivo della Direzione Politiche attive del Lavoro, della Formazione e dell’Istruzione

Dato atto che la spesa per il finanziamento degli interventi in parola trova in parte capienza nell’impegno pari a Euro 3.075.500,00 (Euro tremilionisettantacinquemilacinquecento/00) assunto con deliberazione di G.R. n. 1332 del 31.12.2001, sui pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l’esercizio 2001;

Rilevato che le risorse ulteriori da destinare agli interventi in argomento (previste nel Piano attuativo POR Abruzzo 2001-2002, annualità 2002 e non impegnate alla fine del corrispondente esercizio finanziario) risultano da impegnare sui pertinenti capitoli del bilancio, del corrente esercizio finanziario;

Preso atto del parere favorevole espresso dal Direttore regionale della Direzione “Politiche Attive del Lavoro, della Formazione e dell’istruzione” e dal Dirigente del Servizio “Sviluppo dei Sistemi e Comunicazione”, in ordine alla regolarità tecnico-amministrativa, nonché alla legittimità del presente provvedimento;

a voti unanimi espressi nelle forme di legge

DELIBERA

Per le motivazioni espresse in narrativa:

1.   Di sostituire il punto 1. del dispositivo della deliberazione di G.R. n. 291 del 22.5.2002 con il seguente: “di approvare i Profili attuativi delle azioni di sostegno destinate agli Organismi di Formazione e Orientamento (O.d.F.) finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi e all’acquisizione delle certificazioni ISO per la Formazione, di cui all’Allegato ALFA costituente parte integrante e sostanziale della presente deliberazione”.

2.   Di approvare gli Allegati:

-    beta” elenco tipologie beni strumentali materiali ed immateriali inerenti l’attività di formazione;

-    “1” modello di domanda;

-    “2” dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà;

-    “3” atto d’obbligo;

parti integranti e sostanziali del presente provvedimento.

3.   Di dare atto che la spesa complessiva di Euro 3.075.500,00 (Euro trEuromilionisettantacinquemilacinquecento/00), per il finanziamento degli interventi in parola, trova in parte capienza nell’impegno assunto con deliberazione di G.R. n. 1332 del 31.12.2001 sui pertinenti capitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio regionale per l’esercizio 2001.

4.   Di stabilire che le ulteriori risorse di complessivi Euro 3.575.500,00 (Euro tremilionicinquecentosettantacinquemilacinquecento/00), da destinare agli interventi di che trattasi, trovano capienza nei seguenti capitoli dello stato di previsione della spesa del bilancio della Regione Abruzzo per il corrente esercizio finanziario:

-    Cap. 052427 FSE Euro 1.608.975,00

-    Cap. 052426 FdR Euro 1.573.220,00

-    Cap. 052428 F.R. Euro    393.305,00.

5.   Di dare mandato al Servizio “Sviluppo Sistemi e Comunicazione” della Direzione “Politiche Attive del Lavoro, della Formazione, dell’Istruzione” di effettuare ogni ulteriore specificazione e adempimento utili al migliore e più rapido raggiungimento degli scopi deliberati, compresa la pubblicazione del presente atto, completo di tutti gli allegati, sul sito www.regione.abruzzo.it/afora.

6.   Di disporre la pubblicazione del presente atto sul B.U.R.A..


Allegato “ALFA”

PROFILI ATTUATIVI DELLE AZIONI DI SOSTEGNO DESTINATE AGLI ORGANISMI DI FORMAZIONE E ORIENTAMENTO (O.d.F.) FINALIZZATE AL MIGLIORAMENTO QUALITATIVO DEI SERVIZI E ALL’ACQUISIZIONE DELLE CERTIFICAZIONI 150 PER LA FORMAZIONE.

ART. 1
DESTINATARI DEI BENEFICI

Possono usufruire delle provvidenze di cui al presente prowedimento gli Organismi di Formazione ed Orientamento (OdF) le cui sedi operative, alla data di presentazione dell’istanza, risultino inserite nell’elenco delle sedi operative accreditate della Regione Abruzzo.

ART. 2.
NATURA E FINALITA’ DELLE AGEVOLAZIONI

BENI STRUMENTALI AMMISSIBILI A FINANZIAMENTO

 

Investimenti

Contributi per n. 1 sede operativa

Ambito e/o formazione/ macrotipologie

Contributi aggiuntivi per sedi operative ulteriori

1

beni strumentali materiali e immateriali d’ufficio

3.000,00

 

3.000,00

2

beni strumentali materiali e immateriali didattico/multimediali (n. 1 aula per sede operativa)

15.000,00

Tutte le macrotipologie

5.000,00

3

beni strumentali materiali e immateriali per laboratorio informatica (esclusi PC)

20.000,00

Formazione superiore

5.000,00

4

Biblioteche, sussidi e supporti anche specifici per utenti svantaggiati

5.000,00

Per orientamento e obbligo

2.000,00

5

Ammodernamento dei laboratori

50.000,00

Solo per obbligo

25.000,00

Agli O.d.F. che ne facciano istanza, possono essere erogati contributi accordati nel tetto massimo degli aiuti de minimis, pari a euro 100.000.00 <centomilal00l in tre anni. Ai tini del raggiungimento del limite sono computati anche eventuali altre provvidenze erogate al beneficiano da autorità nazionali, regionali o locali, su un periodo di 3 anni a decorrere dal momento del primo aiuto de minimis conseguito, secondo la disciplina di cui al Regolamento (CE) n. 69/2001 del i gennaio 2001 - aiuti di importanza minore (de minimis).

ART. 3
TIPOLOGIA DELLE AGEVOLAZIONI

A ciascun beneficiano possono essere accordate le seguenti agevolazioni, rapportate alle voci di spesa dettagliate nell’unito schema di domanda “Allegato 1”:

a)   contributi a fondo perduto per ACQUISIZIONE Dl CERTIFICAZIONE ISO 9001 (e succ.versioni): 50% della spesa ammissibile fino a max euro 6.000,00

b)   contributi a fondo perduto per spese di investimento finalizzati all’ADEGUAMENTO DELLE SEDI OPERATIVE, fino al 70% della spesa ammissibile, secondo quanto riportato nella tabella sottostante.

ART. 4
MODALITA’ Dl FINANZIAMENTO

Per i punti 1-4 della tabella di cui all’art. 3:

ai fini della liquidazione immediata della spesa, e necessario far riferimento a quanto elencato nell’allegato “Beta”.

In caso di motivata ED ECCEZIONALI esigenze,

è possibile proporre l’acquisto di beni FUORI ELENCO, in questo specifico caso, è necessario, motivare dettagliatamente la richiesta che sarà sottoposta a valutazione preventiva del nucleo di cui al successivo art. 7.

Per il punto 5

È consentito l’ammodernamento dei laboratori indicati nei dati telematici trasmessi al momento della domanda di accreditamento

ART. 5
PROFILI PROCEDURALI

1.   Gli O.d.F. che intendono accedere alle agevolazioni di cui agli artt. 2 e 3, ne propongono istanza, in conformità al modello “Allegato 1”, in carta semplice, a mezzo plico raccomandato A/R o corriere privato autorizzato pena l’esclusione, indirizzato a GIUNTA REGIONALE -DIREZIONE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE E DELL’ISTRUZIONE - Servizio Sviluppo Sistemi e comunicazione – Via Raffaello, 137 - 65124 PESCARA. Sul plico va riportata la seguente dicitura AZIONI DI SOSTEGNO PER L’ACCESSO ALL’ASSE C - MISURA C/1.1 - POR ABRUZZO 2000/2006 - PIANO 2001 -2002. Le istanze sono istruite secondo l’ordine di arrivo al protocollo.Per le domande che pervengono il medesima giorno si procede all’attribuzione di un numero progressivo secondo il criterio dell’estrazione a sorte. Quelle prive della dicitura prescritta o pervenute oltre i termini, non saranno prese in considerazione e gli interessati potranno riproporre l’istanza in occasioni successive.

2.   Le istanze dovranno essere inoltrate, con le modalità di cui sopra, pena l’esclusione, entro le ore 12.00 del 31 ottobre2003.

ART. 6
ASPETTI DOCUMENTALI

L’istanza, conforme all’“Allegato 1”, completa dei dati utili alla identificazione apposti dall’OdF, recante la sottoscrizione resa ai sensi del D.P.R. 28.122000, n. 445, nonché l’autorizzazione alla Regione alla trattazione dei dati comunicati a norma della legge 675/96 e successive modifiche ed integrazioni, deve contenere la descrizione analitica per singola voce di spesa, con indicati i quantitativi, i costi unitari ed i costi totali;

a)   fattura/e quietanzata/e corredate da lettera liberatoria del fornitore;

b)   almeno due preventivi per ciascuna spesa di investimento prevista, firmati dal fornitore ed intestati all’OdF richiedente, da cui si desumano, a comprova dell’avvenuta ricerca del miglior rapporto costo/beneficio:

-    dati identificativi del fornitore;

-    descrizione analitica del/i bene/i oggetto della fornitura;

c)   dichiarazioni rese ai sensi degli artt. 10 e 11 del presente allegato;

d)   dichiarazione sostitutiva conforme al modello “Allegato 2”;

e)   sottoscrizione dell’atto unilaterale d’obbligo relativo all’acquisto di beni e servizi di cui al modello “Allegato 3”;

f)    dichiarazione resa ai sensi del D.P.R. 28 .122000, n0 445, di insussistenza di vincoli di parentela e/o affinità entro il quarto grado, quando oggetto della transazione riguarda i titolari dell’O.d.F.. Relativamente ai contributi da erogare per l’adeguamento delle sedi operative, gli OdF devono presentare oltre alla documentazione prevista alle lett. a - b - c - d, di cui sopra, anche una dichiarazione di corrispondenza tra quanto ammesso a finanziamento e quanto acquistato, con l’esatta indicazione dei luoghi di conservazione e/o ubicazione dei materiali e attrezzature di che trattasi.

Per:

CONTRIBUTI FINALIZZATI ALL’ACQUISIZIONE Dl CERTIFICAZIONE ISO 9001:

-    sono ammissibili a finanziamento le certificazioni acquisite nel periodo di vigenza del POR Abruzzo 2000/2006;

-    gli OdF devono presentare oltre alla documentazione prevista alle Iett. a - b - c - d, di cui sopra, anche una copia conforme all’originale della Certificazione ISO ottenuta;

-    in caso di procedure in corso o da avviare, gli ODF devono dichiarare la data presunta di ottenimento della certificazione che in ogni caso non potrà essere superiore a mesi 6 dalla data di presentazione dell’istanza.

Nel caso di valutazione positiva della richiesta a cura del Nucleo di cui al succ. art. 7, le relative fatture quietanzate e copia conforme all’originale della certificazione ottenuta dovranno essere prodotte entro il termine decadenziale di gg. 10 dall’ottenimento.

Per:

EVENTUALE CONTRIBUTI RELATIVI ALL’ACQUISTO Dl TIPOLOGIE Dl BENI NON RICOMPRESI NELL’ ALL. BETA,

la richiesta formulata secondo quanto disposto all’art. 5 dovrà essere corredata, nell’immediato da almeno tre preventivi. In caso di valutazione positiva a cura del Nucleo di cui al succ. art 7, gli interessati dovranno trasmettere le relative fatture quietanzate entro il termine decadenziale di trenta giorni dalla comunicazione di accoglimento dell’istanza a cura del competente servizio della Direzione.

ART. 7
VALUTAZIONE DELLE ISTANZE

-    All’esame della regolarità formale e delle completezza documentale delle istanze di ammissione ai benefici, nonché all’esame di merito delle iniziative ritenute ammissibili, provvede apposito Nucleo di valutazione composto da funzionari interni alla Direzione e da esperti messi a disposizione dagli enti strumentali Arit e/o Abruzzo Lavoro.

-    AI Nucleo stesso compete valutare l’idoneità della richiesta; stabilire l’ammissione o l’esclusione al finanziamento; quantificare l’entità dei contributi da erogare per voci analitiche, indicate nel modello “Allegato 1”;trasmettere gli esiti dell’istruttoria/valutazione al competente Servizio Sviluppo Sistemi e Comunicazione della Direzione Politiche Attive del Lavoro, della Formazione e dell’Istruzione.

-    Ai fini dell’accelerazione della spesa il Nucleo provvederà ad esaminare e valutare nell’immediato le proposte di acquisto corredate da fatture quietanzate, nonché le richieste di contributo relative alle certificazioni ISO e, in seconda fase, le proposte di acquisto di tipologie di beni strumentali non ricompresi nell’All. “Beta”.

-    Le istanze non corredate di tutta la prescritta documentazione non verranno ammesse a valutazione per l’eventuale concessione dei benefici previsti dal presente provvedimento.

ART. 8
EROGAZIONE CONTRIBUTI

Le risultanze dell’istruttoria/valutazione vengono portate a conoscenza degli interessati a cura del competente Servizio della Direzione che provvederà alla liquidazione delle spettanze nell’ordine e secondo quanto stabilito dal predetto Nucleo di Valutazione.

ART. 9
VERIFICHE ISPETTIVE

Il competente Servizio Ispettivo della Direzione Regionale Politiche attive del Lavoro, della Formazione e dell’istruzione della Giunta regionale, provvederà successivamente ad accertare:

a)   l’effettivo utilizzo delle risorse per gli scopi previsti dall’intervento;

b)   la persistenza nel patrimonio dell’O.d.F. dei beni strumentali acquisiti con il finanziamento regionale.

ART. 10
ULTERIORI OBBLIGHI DEL BENEFICIARIO

Con la documentazione indicata nell’art. 7, i beneficiari delle agevolazioni producono anche una dichiarazione, sottoscritta dal legale rappresentante, con la quale lo stesso si impegna a:

a)   restituire i contributi erogati, nella misura stabilita dai competenti organi regionali, in caso di inadempienza rispetto agli impegni assunti o di mancata realizzazione degli investimenti;

b)   conservare per 5 anni i titoli di spesa originali utilizzati per la giustificazione delle spese relative agli investimenti

c)   acconsentire agli eventuali controlli e/o ispezioni disposti dalla Regione;

d)   fornire i dati e le notizie richieste dagli organi della Regione;

e)   comunicare tempestivamente al Servizio “Sviluppo Sistemi e Comunicazione” della Regione eventuali aiuti che fossero rogati all’Organismo di Formazione nei tre anni successivi all’ammissione ai benefici previsti dalla norma.

ART. 11
DISPOSIZIONI FINALI E TRANSITORIE

1.   E’ comminata la sanzione della revoca integrale dei benefici concessi, con recupero maggiorato degli interessi legali, delle somme già corrisposte, oltre ai casi descritti nei precedenti articoli, ove si verifichino le seguenti fattispecie, riscontrate a seguito delle attività di verifica indicate alle lett. c) e d) dell’articolo precedente:

a)   alienazione dell’O.d.F. prima che decorrano cinque anni dalla costituzione;

b)  alienazione dei beni strumentali acquisiti con il finanziamento regionale prima che siano decorsi cinque anni dall’acquisto.

2.   Le provvidenze relative all’acquisto delle attrezzature previste dalla norma non spettano qualora parti della transazione siano soggetti legati ai titolari degli OdF da vincoli di parentela o affinità entro il quarto grado. lì beneficiano rilascia dichiarazione di inesistenza della condizione suddetta, ai sensi del D.P.R. 28.12.2000, n. 445, in sede di presentazione della documentazione di cui all’art. 5.


Allegato BETA

Elenco tipologie beni strumentali,  materiali ed immateriali,  inerenti l’attività di formazione e Orientamento

UFFICI

-    Installazione di collegamenti telematici (ISN, ADSL, ecc.)

-    Stampanti

-    Fotocopiatrici

-    Apparati per l’acquisizione delle immagini

AULE

-    Installazione di collegamenti telematici (ISN, ADSL, ecc.)

-    Video/fotocamere digitali

-    Videoproiettori

-    Lavagne, lavagne luminose

-    Apparati per l’acquisizione delle immagini

-    Sistemi multimediali classici (riproduttori e/o registratori VHS, cassette, tv, DVD)

-    Sistemi per videoconferenze

-    Libri, manuali, guide a supporto della didattica

LABORATORI INFORMATICA

(*) (**)

-    Installazione di collegamenti telematici (ISN, ADSL, ecc)

-    Tastiere, mouse, monitor per soggetti portatori di Handicap

-    Sistemi operativi di base (Windows, Linux, Unicx, Mac 05, ecc.)

-    Pacchetti di produttività individuale (MS Office, Open Office, Lotus Smartsuite, ecc.)

-    Pacchetti per la gestione delle risorse umane e delle attrezzature (Microsoft Project)

-    Pacchetti per Io sviluppo di applicazioni software

-    Apparati di rete attivi/passivi

-    Pacchetti grafici (fotoritocco, disegno vettoriale, progettazione CAD, ecc..)

-    Pacchetti per la produzione musicale

-    Sistemi per la protezione dei dati (antivirus, Firewall, soluzioni di backup su nastro)

-    Gruppi di continuità

ORIENTAMENTO

-    Libri, manuali, test, guide a supporto delle attività di orientamento

LABORATORI per L’OBBLIGO

È consentito l’acquisto di beni strumentali per l’ammodernamento dei laboratori indicati nei dati telematici trasmessi al momento della domanda di accreditamento.

(*) A maggiore garanzia di sperimentata funzionalità ed efficacia dei prodotti che si intendono acquistare si richiede che gli stessi siano editi, noti e diffusi almeno a livello nazionale.

(**) Modalità di Licensing. Nel caso di acquisto di più di una licenza software e laddove la casa produttrice lo preveda l’O.d.F. deve aderire ai programmi di acquisto denominati “multilicenza”. Se la casa produttrice prevede particolari agevolazioni per coloro che erogano formazione ai sensi della legge n. 845/78, l’organismo di formazione deve acquistare il sofware con tale convenzione.



DICHIARA

1.   Di non aver beneficiato di contributi pubblici allo stesso titolo.

2.   Di impegnarsi ad utilizzare i beni acquistati ad esclusivo uso delle attività formative.

3.   Di impegnarsi a non alienare i beni acquistati prima di 5 anni.

4.   Di impegnarsi a restituire i contributi erogati, nella misura stabilita dai competenti organi regionali, in caso di inadempienza rispetto agli impegni assunti.

5.   Che le informazioni riportate nella presente richiesta di finanziamento corrispondono a verità.

Data_______________________

IL LEGALE RAPPRESENTANTE

(1)(2)__________________________

(1) firma per esteso e leggibile

(2) la Dichiarazione può essere sottoscritta e presentata unitamente a copia fotostatica, non autenticata; di un documento di identità del Sottoscrittore.

NOTA:

Ai sensi dell’art. 10 della Legge 31 Dicembre n. 675, si informa che i dati dichiarati sul presente modello sono strettamente correlati al procedimento amministrativo per cui sono stati prodotti e, pertanto, la loro mancata produzione impedisce l’avvio o la conclusione dello stesso.
Gli stessi dati potranno essere utilizzati esclusivamente dall’Amministrazione procedente e comunicati a quelle eventualmente coinvolte nel procedimento cui si riferiscono.



Allegato 3

atto d’obbligo

Il Sottoscritto___________________________________________________________, nato a __________________________________ il ____________________________, residente a _____________________________________, nella qualità di legale rappresentante dell’O.d.F._________________________________________________________________.

con il presente atto si impegna ed obbliga, ad ogni effetto di legge, a non utilizzare le provvidenze per le “azioni di sostegno destinate agli O.d.F. e finalizzate al miglioramento qualitativo dei servizi e all’acquisizione delle certificazioni ISO per la Formazione”, per acquistare beni strumentali e/o servizi della propria azienda, o di aziende associate sotto qualsiasi forma, quale che ne sia la ragione sociale, ancorché di altro e differente nome comunque ricollegabile agli interessi del dichiarante e/o da esso dipendente.

Con la sottoscrizione del presente, in caso contrario, egli si impegna ed obbliga a restituire alla Regione le provvidenze percepite, forfettariamente aumentate del 30% quale risarcimento danni, ed a pagare gli interessi al tasso del prime rate, dal momento della ricezione del contributo a quello dell’integrale restituzione, dichiarando fin d’ora nullo l’eventuale acquisto, in analogia con quanto dispone l’art. 1471 c.c..

Data_____________________________

Il Legale Rappresentante dell’O.d.F.


 

 

DECRETI

 

 

Presidente della Giunta Regionale

DECRETO 26.09.2003, n. 159:

Sostituzione del componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Chieti per il settore Agricoltura Sig. Domenico FALCONE dimissionario, con il Sig. Mariano NOZZI

Presidente della Giunta Regionale

Omissis

decreta

1)   di prendere atto della designazione del Sig. Mariano NOZZI per la nomina a componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di CHIETI, inviata unitariamente dalla Confederazione Italiana Agricoltori, Federazione Italiana Coldiretti e Confagricoltura di Chieti, per il settore Agricoltura;

2)   di nominare, quale componente del Consiglio della Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Chieti, per il settore AGRICOLTURA, il Sig. Mariano NOZZI, nato a Castiglione Messer Marino il 7 luglio 1960 e residente a Francavilla al Mare in Via Adriatica, n. 56 esp. M;

3)   di dare mandato al Servizio Sviluppo del Commercio di notificare il presente decreto al nominato, alle Organizzazioni imprenditoriali e sindacali che hanno interesse al procedimento, al Ministero delle Attività produttive ed alla Camera di Commercio di CHIETI.

L’Aquila 26 settembre 2003

IL PRESIDENTE

On. Giovanni Pace

 

 

DECRETO 26.09.2003, n. 160:

Legittimazione terre civiche. Ditta Albani Parisino. Comune di Elice (PE).

Presidente della Giunta Regionale

Omissis

decreta

-    sono legittimate nel possesso con contestuale affrancazione del canone le terre civiche site nel Comune di Elice, in catasto al foglio n. 12 particelle n. 1203/sub 2 e 3, 384, 387, 609, 611, 623 e Foglio n. 2 particella n. 314 per una superficie complessiva di mq. 6.720, a favore della Ditta Albani Parisino nato a Elice il 31/10/1921 e residente a Città S. Angelo in Via Travetti, 5, con l’imposizione di un canone annuo di euro 32,26 da pagarsi entro il 31 Agosto di ogni anno, aumentato di n. 10 annualità pregresse, nonché l’affrancazione del canone pari a euro 1.075,20;

-    di obbligare il Comune di Elice a riscuotere i canoni sopra richiamati nonché effettuare l’affrancazione;

-    di autorizzare il Dirigente del Servizio Foreste Demanio Civico ed Armentizio, con proprie Determinazioni, a rettificare eventuali errori materiali dovuti da trascrizione di dati.

Il Presente decreto costituisce titolo esecutivo ai fini della volturazione e trascrizione ed è, come tutti gli atti relativi, esente in modo assoluto dall’imposta di bollo, registro e da altre imposte ai sensi della legge 01/12/81, n. 692.

Il Presente decreto è definitivo e contro di esso è ammesso ricorso giurisdizionale al TAR. Abruzzo entro 60 giorni dalla data di ricevimento da parte del Comune di Elice e della Ditta del presente atto, ovvero ricorso straordinario al Capo delle Stato nel termine di 120 giorni, sempre dalla data di ricevimento da parte del Comune e della Ditta.

L’Aquila 26 settembre 2003

IL PRESIDENTE

On. Giovanni Pace

 

 

 

Decreti Direttoriali

DIREZIONE QUALITA' DELLA VITA, BENI ED ATTIVITA' CULTURALI, PROMOZIONE SOCIALE

 

DECRETO 30.09.2003, n. 94:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Cooperativa Sociale “COOPERATIVA SOCIALE C.O.S. NUOVI SERVIZI (Cooperativa Operatori Sociali) a.r.l. ONLUS”.

il direttore regionale
Della direzione qualitÁ della vita

Omissis

decreta

1.   la Cooperativa Sociale “COOPERATIVA SOCIALE C.O.S. NUOVI SERVIZI (Cooperativa Operatori Sociali) a.r.l. ONLUS”, con sede in Roseto degli Abruzzi (TE), Via Orlando, 2 – in possesso di tutti i requisiti previsti dalla L.R. 85\94 – è iscritta alla Sezione “A” dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali di cui all’art. 2 della stessa L.R. 85\94.

2.   il presente decreto sarà pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della L.R. 85\94.

Pescara, lì 30 settembre 2003

IL DIRETTORE REGIONALE

Dott. Giancarlo Zappacosta

 

 

DECRETO 30.09.2003, n. 95:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Società Cooperativa “FUTURA PICCOLA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE A.R.L.”

il direttore regionale
Della direzione qualitÁ della vita

Omissis

decreta

1.   la Società Cooperativa “FUTURA PICCOLA SOCIETA’ COOPERATIVA SOCIALE A.R.L.”, con sede in Bisenti (Te), Via Roma 36, in possesso di tutti i requisiti previsti dalla L.R. 85\94 – è iscritta alla Sezione “A” dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali di cui all’art. 2 della stessa L.R. 85\94.

2.   Il presente decreto sarà pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della L.R. 85\94.

Pescara, lì 30 settembre 2003

IL DIRETTORE REGIONALE

Dott. Giancarlo Zappacosta


 

 

DECRETO 30.09.2003, n. 96:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali della Società Cooperativa “LA FONTE” – Piccola Cooperativa sociale – a responsabilità limitata.

il direttore regionale
Della direzione qualitÁ della vita

Omissis

decreta

1.   la Società Cooperativa “LA FONTE” – Piccola Cooperativa sociale – a responsabilità limitata, con sede in Roccamontepiano (CH) Via Roma, s.n.c., in possesso di tutti i requisiti previsti dalla L.R. 85\94 – è iscritta alla Sezione “A” dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali di cui all’art. 2 della stessa L.R. 85\94.

2.   Il presente decreto sarà pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della L.R. 85\94.

Pescara, lì 30 settembre 2003

IL DIRETTORE REGIONALE

Dott. Giancarlo Zappacosta

 

 

DECRETO 30.09.2003, n. 97:

Iscrizione all’Albo Regionale delle Cooperative Sociali del Consorzio di Cooperative Sociali “CITTA’ SOLIDALE Consorzio di Cooperative Sociali – ONLUS”.

il direttore regionale
Della direzione qualitÁ della vita

Omissis

decreta

1.   Il Consorzio di Cooperative Sociali “CITTA’ SOLIDALE Consorzio di Cooperative Sociali – ONLUS”, con sede in Lanciano (CH) Via Cesare Battisti, 12, - in possesso di tutti i requisiti previsti dalla L.R. 85\94 – è iscritto alla Sezione “C” dell’Albo Regionale delle Cooperative Sociali di cui all’art. 2 della stessa L.R. 85\94.

2.   Il presente decreto sarà pubblicato per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione, ai sensi dell’art. 3, comma 6, della L.R. 85\94.

Pescara, lì 30 settembre 2003

IL DIRETTORE REGIONALE

Dott. Giancarlo Zappacosta


 

 

DETERMINAZIONI

 

 

Direttoriali

DIREZIONE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE E DELL'ISTRUZIONE

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. dl/66:

Accreditamento delle sedi formative ed orientative della Regione Abruzzo, a norma del DM 166/2001 e delle Deliberazioni GR n. 1277 del 27.12.2002 e n. 49 del 5.2.2003

IL DIRETTORE REGIONALE

Visto il DM 166/2001 in materia di accreditamento di sedi formative e orientative;

Vista la deliberazione G. R. n. 1277 deI 27.12.2001 recante “Accreditamento delle sedi formative e orientative della Regione Abruzzo”, con la quale è stato disposto l’avvio della sperimentazione del processo di accreditamento delle sedi operative di organismi pubblici e privati che intendono erogare servizi di formazione professionale e/o orientamento finanziati con risorse pubbliche;

Vista la deliberazione di G.R. n 49 del 5.2.2003 recante “Aggiornamento del modello regionale di accreditamento, adottato con atto di GR n. 1277 del 27.12.2001, avente per oggetto l’accreditamento delle sedi formative ed orientative della Regione Abruzzo (Rif. D.M. 166/2001) - riapertura termini per la presentazione delle istanze;

Richiamate

-    la determinazione direttoriale n. DL/59 del 27.06.2003 con la quale sono state dichiarate accreditate le prime sedi operative, di cui agli elenchi dell’Allegato “1” al predetto provvedimento direttoriale, in possesso dei requisiti prescritti dal Modello regionale di accreditamento;

-    la determinazione direttoriale n. DL/65 del 23.09.2003 con la quale sono state dichiarate accreditate ulteriori sedi operative, di cui agli elenchi dell’Allegato “D” al predetto provvedimento direttoriale, in possesso dei requisiti prescritti dal Modello regionale di accreditamento;

Dato atto che, la Giunta Regionale, con il richiamato atto n. 49/2003, ha ritenuto di stabilire, tra l’altro, che il procedimento si concluda con determinazioni direttoriali in merito al rilascio dell’accreditamento e la compilazione di distinti elenchi per ambiti, macrotipologie formative e tipo di sede;

Omissis

Ritenuto, per facilità di consultazione, di raggruppare in un unico indice gli elenchi completi, organizzati per ambiti e macrotipologie formative, delle sedi operative accreditate, alla data di adozione del presente provvedimento, così come da accluso Allegato “B”;

Rilevato che le sedi operative accreditate, in sede di pubblicizzazione delle iniziative formative finanziate da risorse pubbliche, dovranno utilizzare lo specifico logo il layout fornito da questa Direzione - Servizio Sviluppo Sistemi e Comunicazione;

Rilevato altresì che le disposizioni del richiamato modello regionale di accreditamento consentono l’accreditamento per due annualità, fatti salvi gli esiti dei controlli da operare, tramite visite in loco sull’intero universo delle sedi operative accreditate, a cura del competente Servizio Ispettivo delta Direzione Politiche attive del Lavoro, della Formazione e dell’Istruzione.

Tutto ciò premesso

DETERMINA

per le motivazioni espresse in narrativa:

1.   Di dichiarare accreditate, per una durata biennale, a decorrere dalla data di adozione del presente provvedimento, le sedi operative di cui all’Allegato “A” al medesimo provvedimento.

2.   Di precisare che gli elenchi completi, organizzati per ambiti e macrotipologie formative, delle sedi operative accreditate, alla data di adozione del presente provvedimento, sono riuniti in un unico indice Allegato “B” al medesimo provvedimento, contenente l’esatta denominazione della ragione sociale degli Organismi di Formazione, le cui sedi operative risultano accreditabili.

3.   Di trasmettere la presente determinazione al competente Servizio Ispettivo di questa Direzione, ai fini dei controlli da attivare, ai sensi della deliberazione GR n. 49 del 5 febbraio 2003.

4.   Di disporre la pubblicazione, per estratto, della presente determinazione nel BURA e sul sito http://afora.regione.abruzzo.it .


















 

 

 

Dirigenziali

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO ISPETTORATO PROVINCIALE AGRICOLTURA  PESCARA

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. dh10/32:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). Piano di sviluppo Rurale 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Domanda n. 04156559405 del 18.06.2001. Ristrutturazione magazzino e rimessa, acquisto macchine ed attrezzature, impianto susineto con irrigazione. Ditta PATRICELLI TOMMASO. Settore produttivo- Ortofrutticolo. Liquidazione finale contributo in conto capitale.

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Omissis

determina

-    di liquidare, secondo le modalità stabilite per il PSR 2000/2006 Misura “A” dalla D.G.R. n. 191 del 19.03.2001, il contributo in conto capitale di Euro 36.024,98 in favore della Ditta: PATRICELLI Tommaso nato il 04.08.1972 in Comune di Pescara e residente in Loc. Castellana del Comune di Pianella – Codice Fiscale PTR TMS 72M04 G482 D - partita IVA 01459540686 – mediante pagamento con assegno circolare;

-    che la quota Regionale trova capienza nell’impegno di Meuro 5,16 (L. 10.000.000.000) disposto con D.G.R. n. 544 del 26/06/2001 e accreditati sul c/c infruttifero n. 1300 intestato ad A.G.E.A.;

-    di inviare il presente provvedimento al Servizio Interventi Strutturali perché ne predisponga l’elenco di liquidazione da trasmettere all’A.G.E.A.;

-    di inviare il presente atto al Servizio Stampa ed Informazione per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

I seguenti allegati, in fotocopia, formano parte integrante del presente provvedimento:

-    verbale di avvenuta esecuzione lavori e proposta di liquidazione del contributo, formato da n. 6 facciate;

-    certificato della Camera di Commercio, formato da n. 2 facciate.

Il Dirigente del Servizio

Dr. Luigi Donadio


 

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. dh10/33:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). Piano di sviluppo Rurale 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Domanda n. 04156559546 del 18.06.2001.Impianto di irrigazione, acquisto macchine ed attrezzature. Ditta FAGIANINI ALFONSO. Settore produttivo: Zootecnia da carne. Liquidazione finale contributo in conto capitale.

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    di liquidare, secondo le modalità stabilite per il PSR 2000/2006 Misura “A” dalla D.G.R. n. 191 del 19.03.2001, il contributo in conto capitale di Euro 16.637, 32 in favore della Ditta: FAGIANINI Alfonso nato il 12.09.1943 in Comune di Carpineto Nora Prov. PE e residente in Loc. Prato San Lorenzo del Comune di Nocciano Prov. PE – Codice Fiscale FGN LNS 43P12 B827 S- partita IVA 00902520683 – mediante pagamento con assegno circolare;

-    che la quota Regionale trova capienza nell’impegno di Meuro 5,16 (L. 10.000.000.000) disposto con D.G.R. n. 544 del 26.06.2001 e accreditati sul c/c infruttifero n. 1300 intestato ad A.G.E.A.;

-    di inviare il presente provvedimento al Servizio Interventi Strutturali perché ne predisponga l’elenco di liquidazione da trasmettere all’A.G.E.A.;

-    di inviare il presente atto al Servizio Stampa ed Informazione per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

I seguenti allegati, in fotocopia, formano parte integrante del presente provvedimento:

-    verbale di avvenuta esecuzione lavori e proposta di liquidazione del contributo, formato da n. 7 facciate;

-    certificato della Camera di Commercio, formato da n. 1 facciate.

Il Dirigente del Servizio

Dr. Luigi Donadio


 

 

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO ISPETTORATO PROVINCIALE AGRICOLTURA  TERAMO

 

DETERMINAZIONE 26.09.2003, n. dh12/51:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560122 del 18.06.2001. Ristrutturazione ed adeguamento strutture produttive ed acquisto attrezzatura. Ditta: DE ASCENTIIS ANTONIO. Settore Produttivo: Zootecnia da latte. Liquidazione finale contributo in conto capitale

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    di liquidare, secondo le modalità stabilite per il PSR 2000/2006 Misura “A” dalla D.G.R. n. 191 del 19/03/2001, il contributo in conto capitale di Euro 48.326,18 in favore della ditta: DE ASCENTIIS ANTONIO nato a Tortoreto il 30.06.1960 ed ivi residente in loc. Cavatassi, 16, cod. fisc. DSC NTN 60H30 L307L, part. IVA 00758500672;

-    con assegno circolare;

-    che la quota Regionale trova capienza nell’impegno di Meuro  5,16 (L. 10.000.000.000) disposto con D.G.R. n. 544 del 26/06/01 e accreditati sul c/c infruttifero n. 1.300 intestato ad AGEA;

-    di inviare il presente provvedimento al Servizio Interventi Strutturali perché ne predisponga l’elenco di liquidazione da trasmettere all’AGEA;

-    di inviare il presente atto al Servizio BURA Pubblicità e Accesso per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

I seguenti allegati, in fotocopia, formano parte integrante del presente provvedimento:

-    verbale di avvenuta esecuzione lavori e proposta di liquidazione del contributo, formato da n. 4 facciate;

-    certificato della Camera di Commercio, formato da n. 2 facciate.

Il Dirigente del Servizio

Dott. Pietro Troili


 

 

DETERMINAZIONE 26.09.2003, n. dh12/52:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560277 del 18.06.2001. Ristrutturazione ed adeguamento strutture produttive. Ditta PERROTTI MARIA. Settore Produttivo: Zootecnia da carne. Liquidazione finale contributo in conto capitale.

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    di liquidare, secondo le modalità stabilite per il PSR 2000/2006 Misura “A” dalla D.G.R. n. 191 del 19/03/2001, il contributo in conto capitale di Euro 42.954,03 in favore della ditta: PERROTTI MARIA nata a Penne ( PE ) il 24.07.1964 e residente a Castiglione Messer Raimondo (TE) in loc. Spicciola, cod. fisc. PRR MRA  64L64 G438T e part. IVA 01010160677,

-    con assegno circolare;

-    che la quota Regionale trova capienza nell’impegno di Meuro  5,16 (L. 10.000.000.000) disposto con D.G.R. n. 544 del 26/06/01 e accreditati sul c/c infruttifero n. 1.300 intestato ad AGEA;

-    di inviare il presente provvedimento al Servizio Interventi Strutturali perché ne predisponga l’elenco di liquidazione da trasmettere all’AGEA;

-    di inviare il presente atto al Servizio BURA Pubblicità e Accesso per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

I seguenti allegati, in fotocopia, formano parte integrante del presente provvedimento:

-    verbale di avvenuta esecuzione lavori e proposta di liquidazione del contributo, formato da n. 5 facciate;

-    certificato della Camera di Commercio, formato da n. 1  facciata.

Il Dirigente del Servizio

Dott. Pietro Troili

 


 

 

DETERMINAZIONE 01.10.2003, n. dh12/53:

Reg. (CE) n. 1257/99, art. 4 Cap. I (Interventi nelle Aziende Agricole). P.S.R. 2000/2006 Abruzzo – Misura “A” Annualità 2001/2003 (1° Sportello). Graduatorie Regionali provvisorie approvate con O.D. n. DH5/49 del 17.09.2001. Domanda n. 04156560411 del 18.06.2001. Adeguamento tecnologico interno alle serre e al vivaio esistente. Ditta Azienda Agraria AGOFLOR di Agostini S.& C. Società semplice. Settore produttivo: Florovivaismo. Liquidazione finale contributo in conto capitale.

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    di liquidare, secondo le modalità stabilite per il PSR 2000/2006 Misura “A” dalla D.G.R. n. 191 del 19/03/2001, il contributo in conto capitale di € 19.069,46 in favore della ditta: Azienda Agraria AGOFLOR di Agostini S. & C. società semplice, con sede in via delle Messi, 101, Comune di Martinsicuro ( TE ) Cap 64014, cod. fiscale e part. IVA: 00712400760; Legale rappresentante: Agostini Silvana nata ad Ascoli Piceno il 4.02.66 e residente in via Plinio il Vecchio, 15, in Comune di Martinsicuro ( TE ) CAP 64014 cod. fisc. GST SVN 66B44 A462M;

-    con accredito sul conto corrente n. 70474 intestato Azienda Agraria AGOFLOR di Agostini S. & C. società semplice della Banca Popolare dell’Adriatico, Filiale di Villa Rosa in Comune di Martinsicuro ( TE ), cod. ABI n. 5748, CAB n. 77100;

-    che la quota Regionale trova capienza nell’impegno di Meuro 5,16 (L. 10.000.000.000) disposto con D.G.R. n. 544 del 26/06/01 e accreditati sul c/c infruttifero n. 1.300 intestato ad AGEA;

-    di inviare il presente provvedimento al Servizio Interventi Strutturali perché ne predisponga l’elenco di liquidazione da trasmettere all’AGEA;

-    di inviare il presente atto al Servizio BURA Pubblicità e Accesso per la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

I seguenti allegati in fotocopia, formano parte integrante del presente provvedimento:

-    verbale di avvenuta esecuzione lavori e proposta di liquidazione del contributo, formato da n. 4 facciate;

-    certificato della Camera di Commercio, formato da n. 2 facciate.

Il Dirigente del Servizio

Dott. Pietro Troili


 

 

DIREZIONE AGRICOLTURA, FORESTE E SVILUPPO RURALE, CACCIA E PESCA

SERVIZIO SOSTEGNO ALLE IMPRESE AGRICOLE

 

DETERMINAZIONE 24.09.2003, n. dh3/150:

Approvazione della graduatoria generale dei beneficiari e degli elenchi delle domande escluse e/o archiviate. P.S.R. 2002/2006 - Misura D – Prepensionamento.

Il dirigente del servizio

Vista la L.R. n. 77 del 14/09/1999;

Vista la D.G.R. n. 521 del 30/03/2000 con la quale tra l’altro si sono individuati i Servizi e le relative competenze;

Visto il Reg. CE n. 1257/99 del Consiglio del 17/5/99 sul sostegno allo sviluppo rurale da parte del Fondo Europeo agricolo di orientamento e di garanzia per quanto riguarda il Prepensionamento;

Considerato che, con delibera n. 1209 del 20/09/2000, pubblicata sul BURA n. 34 straordinario del 27/10/2000, la Giunta Regionale ha approvato il Piano di Sviluppo Rurale e le valutazioni ex-ante;

Constatato che il Piano di Sviluppo Rurale di cui al precedente punto, prevede alla Misura “D” l’intervento relativo al prepensionamento;

Viste le delibere di Giunta Regionale n. 741 del 10/08/2002 e n. 779 del 11/09/2002, con le quali è stato approvato il bando relativo alla misura “D” pubblicato sul BURA n. 123 del 18/09/2002;

Considerato che il Piano finanziario del P.S.R. 2000/2006, prevede per la Misura “D” Prepensionamento, una spesa pubblica pari a 0,17 Meuro distintamente per gli anni 2002/2003/2004/2005/2006, per un intervento pubblico totale di 0,86 Meuro;

Considerato che per l’anno 2002 non è possibile effettuare l’erogazione dei contributi, tale somma è stata ridistribuita negli anni successivi, rimanendo sempre fissa la soglia totale di 0,86 Meuro.

Viste le richieste di prepensionamento pervenute entro il 18 ottobre 2002, termine di scadenza previsto dal Bando;

Visto il rapporto informativo del funzionario istruttore che è parte integrante e sostanziale del presente provvedimento;

Preso atto che l’istruttoria delle domande è stata effettuata sulla base dei requisiti previsti nel bando e che la determinazione della graduatoria delle domande presentate è stata effettuata sulla base dei dati forniti direttamente dalle INPS provinciali della Regione Abruzzo;

Considerato che dalla combinazione dei punti precedenti si addiviene all’articolazione e definizione della graduatoria generale di cui allegato “A” redatta sulla base del punteggio attribuito tenendo conto dei criteri di priorità stabiliti dal bando ed alla definizione dell’elenco di cui allegato “B” delle domande escluse per mancanza di requisiti;

Tenuto conto che della graduatoria generale, si è proceduto ad istruire ad oggi le pratiche fino al numero 37 della graduatoria stessa addivenendo alla formazione dell’elenco di cui allegato “C” delle domande istruite ed archiviate ed alla formazione dell’elenco delle pratiche finanziabili di cui allegato “D”;

Tenuto conto che si procederà allo scorrimento della graduatoria fino alla disponibilità finanziaria che si andrà a formare a causa di eventuali rinunce;

Considerato opportuno trasmettere l’elenco dei suddetti beneficiari di cui all’allegato “D”, all’AGEA per il conseguente pagamento;

Ritenuto altresì, opportuno pubblicare sul BURA il presente provvedimento e di considerare la pubblicazione medesima quale notifica agli interessati;

Considerato che le verifiche sui requisiti soggettivi del rilevatario indicati nel bando possono essere effettuati solo a posteriori, e che, nel caso di irregolarità si dovrà procedere al recupero delle somme liquidate maggiorate degli interessi legali;

Considerato altresì, che se successive verifiche sul cedente rilevassero delle irregolarità si procederà al recupero delle somme liquidate maggiorate degli interessi legali;

determina

Per le motivazioni illustrate in premessa,

-    di approvare la graduatoria generale di cui all’allegato “A” e gli elenchi di cui agli allegati

-    di trasmettere all’AGEA l’elenco di pagamento di cui allegato “D” per un importo totale di Euro 84.395,00, di cui Euro 42.197,50 quale contributo UE ed Euro 42.197,50 quale quota nazionale, per un numero totale di 12 beneficiari;

-    di pubblicare sul B.U.R.A il presente provvedimento e di considerare la pubblicazione medesima quale notifica agli interessati;

-    di considerare parte integrante e sostanziale del presente provvedimento gli allegati “A”, “B”, “C”, “D” predisposte dal Servizio Sostegno alle imprese Agricole.

Allegati:

-    Rapporto informativo del funzionario istruttore composto da n. 2 fogli (n. 2 facciate);

-    Allegato “A” formato da n. 1 foglio (n. 1 facciata);

-    Allegato “B” formato da n. 1 foglio (n. 1 facciata);

-    Allegato “C” formato da a. 1 foglio (n. 1 facciata);

-    Allegato “D” formato da a. 1 foglio (n. 1 facciata).

il dirigente del servizio

Dott. Gaetano Valente





 


 

 

DETERMINAZIONE 30.09.2003, n. dh3/153:

Documento di Programmazione Agricolo – Forestale (DPAF) – Programmi Interregionale – Individuazione e trasferimento delle innovazioni in agricoltura – Programmi prima fase (1997 – 1999)

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

Per quanto esposto in premessa:

-    di approvare i seguenti progetti, considerati parte integrante e sostanziale della presente determinazione, presentati dall’ARSSA:

a)   “Trasferimento innovazioni al settore delle colture protette. Colture fuori suolo; Tecnologie innovative ecocompatibili per produzioni orticole di qualità”;

b)  “Banca del DNA” nell’ambito del programma ricerca conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche delle razze bovine italiane da carne;

-    di concedere e di assegnare in favore dell’ARSSA, per la realizzazione e l’attuazione dei progetti, indicati nel precedente comma del proprio presente atto monocratico, risorse complessive per Euro 100.709,10, ripartite rispettivamente per le due iniziative Euro 74.000,00 ed Euro 26.709,10;

-    di impegnare la complessiva somma di Euro 100.709,10 destinata all’attuazione del programma esplicitato nei precedenti punti del proprio presente provvedimento, sul capitolo n. 102397 del Bilancio regionale per il corrente esercizio finanziario, che presentano disponibilità;

-    di rinviare a successivi atti la messa a disposizione definitiva dei relativi fondi, destinati all’attuazione del programma in questione, in favore della già menzionata Agenzia;

-    di notificare il presente provvedimento all’ARSSA,

-    di pubblicare la presente determinazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo – BURA.

Allegati:

1)   Progetto “Trasferimento innovazioni al settore delle colture protette. Colture fuori suolo:
Tecnologie innovative ecocompatibili per produzioni orticole di qualità” (n. 11 facciate);

2)   Progetto “Banca del DNA” (n. 3 facciate).

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Dr. Gaetano Valente














 


 

 

DIREZIONE ATTIVITA' PRODUTTIVE

SERVIZIO SVILUPPO DEL COMMERCIO

 

DETERMINAZIONE 11.09.2003, n. di2/29:

Modifica Determinazione Dirigenziale n. DI2/100 del 20.12.2002.

Il dirigente del servizio

Vista la L.449/97, art.11, che ha disposto la concessione di incentivi fiscali per il commercio ed il turismo sotto forma di credito d'imposta, con le modalità ed i criteri di cui all'art.10 della Legge 05/10/91, n.317, ed alle relative disposizioni attuative, ad eccezione di quanto previsto dai commi 2, 4 e 6 del medesimo art.10;

Atteso che, con atto di Giunta Regionale n.750/01, è stato approvato il bando, lo schema di domanda e l'elenco dei beni ammissibili al beneficio fiscale relativo all'attivazione dell'intervento  previsto dall'art.11 della già citata L.449/97, nonché lo schema della convenzione da stipulare tra la Regione Abruzzo e la Unioncamere d'Abruzzo per lo svolgimento delle attività previste dall'art.2 del predetto schema di convenzione;

Visto il proprio precedente atto n. DI2/100 del 20/12/02 con il quale è stato approvato l'elenco delle domande ammissibili, parzialmente ammissibili e non ammissibili ai sensi dell'art.11 della L.449/97;

Considerato che, in base alle risultanze dei controlli successivi, effettuati dalle Camere di Commercio , si rende necessario provvedere alla ulteriore concessione, derivante da errore nella fase di inserimento dati, dei benefici di cui alla L.449/97, in favore delle sottoelencate imprese:

Posizione: TE 25/10/2001-00478

Denominazione: VENTURA DINO

Codice Fiscale:VNTDNI54A22E343L

Partita Iva;00243990678

Sede Legale:FRAZ. PACCIANO – ISOLA DEL GRAN SASSO

Unità locale di: FRAZ. PACCIANO – ISOLA DEL GRAN SASSO

Spesa ammessa L. 50.090.000

-    Credito d'imposta concesso E. 96,58=

-    Ulteriore concessione E. 873,85=:

-    Motivo: errore operatore

 

2) Posizione: TE 25/10/2001-00866

Denominazione: LANCIOTTI & IACONI srl

Codice Fiscale: 00851210674

Partita Iva; 00851210674

Sede Legale: lungomare Zara 13 - Giulianova

Unità locale di: C.da Salino - Giulianova

Spesa ammessa L. 157.780.860

-    Credito d'imposta concesso E. 305,74=

-    Ulteriore concessione E. 2.752,20=:

-    Motivo: errore operatore

Considerato inoltre che, sulla base delle risultanze dei predetti controlli, si ritiene necessario procedere alla revoca delle agevolazione precedentemente concesse alle Imprese sottoelencate per le motivazioni a seguito di ciascuna indicate:

1) Posizione: AQ 25/10/2001-00003

Denominazione: VASI & C. sas

Codice Fiscale: 01117770667

Partita Iva; 01117770667

Sede Legale: piazza della Chiesa 12 – Fraz. Gignano – L’Aquila

Unità locale di: piazza della Chiesa 12 – Fraz. Gignano – L’Aquila

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 67,14=

-    Motivo: Società in liquidazione

2) Posizione: AQ 25/10/2001-00022

Denominazione: EDICOLA F.LLI GENOVESE di Genovese Maria snc

Codice Fiscale:01118290665

Partita Iva; 01118290665

Sede Legale: Viale Rendina – L’Aquila

Unità locale di: Viale Rendina – L’Aquila

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 25,82=

-    Motivo: Impresa in scioglimento anticipato senza liquidazione

3) Posizione: AQ 25/10/2001-00155

Denominazione: TRILLI GIUSEPPE

Codice Fiscale: TRLGPP22S15H434Q

Partita Iva; 00069040665

Sede Legale: VIA PIETRANSIERI, N. - ROCCARASO

Unità locale di: VIA PIETRANSIERI, N. - ROCCARASO

Spesa ammessa E.1334.18

-    Motivo: DESTINATARIO DECEDUTO IL 20/12/01 SENZA ALCUNA COMUNICAZIONE DI PROSECUZIONE ATTIVITA’ DA PARTE DI EREDI

4) Posizione: AQ 25/10/2001-00296

Denominazione: ABRUZZO CASA Assaggi e Squisitezza di Raffo R.

Codice Fiscale: RFFRNI40C20F205H

Partita Iva;01514640661

Sede Legale:VIA F. FREDA 25 - SULMONA

Unità locale di: VIA F. FREDA 25 - SULMONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 166,82=

-    Motivo: il Decreto notificato per due volte è tornato in dietro in quanto trasferito e sconosciuto

5) Posizione: AQ 25/10/2001-00958

Denominazione: RISTORANTE IL CAMINETTO di Nuvolone Vittorio

Codice Fiscale:NVLVTR68A17H501D

Partita Iva: 01537220665

Sede Legale:VIA ANTICA ARISCHIA 185/E – L’AQUILA

Unità locale di: VIA ANTICA ARISCHIA 185/E – L’AQUILA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 176,11=

-    Motivo: Ditta cessata per affitto d'azienda senza alienazione dei beni incentivati

6) Posizione: AQ 25/10/2001-01026

Denominazione: TRILLI TARCISIO GIORGIO

Codice Fiscale: TRLTCS48M20H434N

Partita Iva; 00108470667

Sede Legale: VIA G.MARCONI, N.1/3 - ROCCARASO

Unità locale di: VIA G. PANZA 30 - SULMONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.129,63=

-    Motivo: compiuta giacenza, cessazione d'azienda senza alcuna comunicazione relativa al subingresso

7) Posizione: CH 25/10/2001-00168

Denominazione: CACCIATORE D. & PIATTELLI P. snc

Codice Fiscale: 01610430694

Partita Iva; 01610430694

Sede Legale: VIA CAPPELLINA SAN CAMILLO 2 - BUCCHIANICO

Unità locale di:VIA SAN CAMILLO 11 - BUCCHIANICO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 409,03=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

8) Posizione: CH 25/10/2001-00621

Denominazione: THE BIG APPLE di Pace Ernestina

Codice Fiscale: PCARST62C53A402Y

Partita Iva; 01948480692

Sede Legale: VIA NAZARIO SAURO, N.32/A - TOLLO

Unità locale di: VIA NAZARIO SAURO, N.32/A - TOLLO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 53,20=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

9) Posizione: CH 25/10/2001-00848

Denominazione: PIZZERIA LA LUMIERA di D'ORIA Michele

Codice Fiscale: DROMHL66M10A182Z

Partita Iva; 01857290694

Sede Legale:VIA SIGISMONDI 4 - LANCIANO

Unità locale di: VIA SIGISMONDI 4 - LANCIANO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 256,68 =

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

10)Posizione: CH 25/10/2001-01011

Denominazione: LANCI DELIA

Codice Fiscale:LNCDLE74T62G141L

Partita Iva;01896810692

Sede Legale:VIA DELLA COLONNETTA 22/B- CHIETI

Unità locale di: VIA DELLA COLONNETTA 22/B- CHIETI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 960,09 =

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

11)Posizione: CH 25/10/2001-00777

Denominazione: HOTEL KATIA snc di Serra G. & C.

 Codice Fiscale:01349940690

Partita Iva; 01349940690

Sede Legale:FRAZ. LIDO RICCIO 23 - ORTONA

Unità locale di: FRAZ. LIDO RICCIO 23 - ORTONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1432,13=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

12)Posizione: CH 25/10/2001-00779

Denominazione: NERI ASSUNTA

Codice Fiscale: NRESNT43E50G128B

Partita Iva; 00042410696

Sede Legale:CORSO UMBERTO I - ORSOGNA

Unità locale di: CORSO UMBERTO I - ORSOGNA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 131,18=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

13)Posizione: CH 25/10/2001-01089

Denominazione: DI MASI SAVINO

Codice Fiscale: DMSSVN74D22B990J

Partita Iva; 01891050690

Sede Legale:VIA BARBAROTTA 1 - VASTO

Unità locale di: VIA BARBAROTTA 1 - VASTO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 85,22=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

14)Posizione: CH 25/10/2001-01135

Denominazione: LIBERATO MASSIMILIANO

Codice Fiscale: LBRMSM77H04E435Y

Partita Iva; 01814300693

Sede Legale:C.SO VITT. EMANUELE III,61 - POGGIOFIORITO

Unità locale di: C.SO VITT. EMANUELE III,61 - POGGIOFIORITO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 387,34=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

15)Posizione: PE 25/10/2001-00099

Denominazione: LUCIANI ANDREA

Codice Fiscale:LCNNDR77A27C632C

Partita Iva;01593350687

Sede Legale:VIA CHIETI 19 - PESCARA

Unità locale di: VIA CHIETI 19 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 673,46=

-    Motivo: mancata comunicazione entro 30 giorni dello spostamento dei beni

16)Posizione: PE 25/10/2001-00132

Denominazione: CARPE DIEM di Ilario Fabio & C. sas

Codice Fiscale: 01776880690

Partita Iva; 01776880690

Sede Legale: VIA MEROSCI 28 FRAZ. LOC. GUARENNA - CASOLI

Unità locale di: VIA MEROSCI 28 FRAZ. LOC. GUARENNA - CASOLI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1871,12 =

-    Motivo: cessazione attività nell'agosto 2002

17)Posizione: PE 25/10/2001-00279

Denominazione: NATURAL STORE sas di Kulis Marzena & C.

Codice Fiscale:01462250687

Partita Iva; 01462250687

Sede Legale:C.SO VITT. EMANUELE 154 - PESCARA

Unità locale di: C.SO VITT. EMANUELE 154 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 309,87=

-    Motivo: cessata UL oggetto del credito senza darne comunicazione entro 30 giorni

18)Posizione: PE 25/10/2001-00447

Denominazione: PLURICERVICES di Alessandro Patriarca

Codice Fiscale: PTRLSN60E21F646B

Partita Iva; 01580150686

Sede Legale:VIA CESARE BATTISTI 187 - PESCARA

Unità locale di: VIA CESARE BATTISTI 187 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 160,62=

-    Motivo: trasferimento da Pescara a Montesilvano senza darne comunicazione entro 30 giorni

19)Posizione: PE 25/10/2001-00481

Denominazione: GIOVANETTI VINCENZO

Codice Fiscale: GVNVCN51E29E691N

Partita Iva; 01302780687

Sede Legale:VIA VESTINA 126/130 - MONTESILVANO

Unità locale di: VIA VESTINA 126/130 - MONTESILVANO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 118,79=

-    Motivo: UL trasferita senza darne comunicazione entro 30 giorni

20)Posizione: PE 25/10/2001-00646

Denominazione: MAZZITTI GIOVANNA

Codice Fiscale: MZZGNN67S49A488S

Partita Iva; 01540910682

Sede Legale:VIA STRADONETTO 106 - PESCARA

Unità locale di: VIA STRADONETTO 106 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 19,11=

-    Motivo: comunicazione telefonica di rinuncia all'incentivo

21)Posizione: PE 25/10/2001-00777

Denominazione: JIULY FIORI di Giampietro Claudio e D'Angelo Valeria snc

Codice Fiscale:01572610689

Partita Iva;01189610684

Sede Legale:C.DA PASSO CORDONE 133 – LORETO APRUTINO

Unità locale di: C.DA PASSO CORDONE 91 - LORETO APRUTINO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 99,13=

-    Motivo: bene non installato presso l'UL dichiarata

22)Posizione: PE 25/10/2001-00901

Denominazione: LIN CAIFENG

Codice Fiscale:LNICNG50S41Z210V

Partita Iva;01353640681

Sede Legale:VIA VENEZIA 51 - PESCARA

Unità locale di: VIA VENEZIA 51 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 17,04=

-    Motivo: bene non installato presso l'UL dichiarata

23)Posizione: TE 25/10/2001-00055

Denominazione: BLACK OUT snc di Sammarro Massimo Cosimo & C.

Codice Fiscale: 00788130672

Partita Iva; 00788130672

Sede Legale:VIA MAZZINI – ALBA ADRIATICA

Unità locale di: VIA MAZZINI 166 – ALBA ADRIATICA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.108,46=

-    Motivo: cessata attività

24)Posizione: TE 25/10/2001-00167

Denominazione: CENTINARO GABRIELE

Codice Fiscale: CNTGRL54T26L103T

Partita Iva; 00984940676

Sede Legale:LOCALITA’ SCAPRIANO BASSO - TERAMO

Unità locale di: LOCALITA’ SCAPRIANO BASSO - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1014,32=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

 

25)Posizione: TE 25/10/2001-00335

Denominazione: PAESANI LETIZIA

Codice Fiscale: PSNLTZ69C51L103N

Partita Iva; 00831700679

Sede Legale:CORSO CERULLI 13 - TERAMO

Unità locale di: CORSO CERULLI 13 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 369,27=

-    Motivo: cessata attività

26)Posizione: TE 25/10/2001-00363

Denominazione: L’ARCOBALENO DI DI GIANNATALE LEONARDO

Codice Fiscale: DGNLRD61B09L103G

Partita Iva; 00669220675

Sede Legale:VIALE BOVIO 61 - TERAMO

Unità locale di: VIALE BOVIO 61 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 21,17=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

27)Posizione: TE 25/10/2001-00383

Denominazione: NINFEA di Pignotti Simona & C. snc

Codice Fiscale: 01053630677

Partita Iva; 01053630677

Sede Legale:VIA ALDO MORO 9 - MARTINSICURO

Unità locale di: VIA ALDO MORO 9 - MARTINSICURO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 165,78=

-    Motivo: cessata attività

28)Posizione: TE 25/10/2001-00429

Denominazione: XXI SECOLO di Grue Mariano

Codice Fiscale: GRUMRN79H09L103H

Partita Iva; 01427360670

Sede Legale:VIA F. PEPE 8 - TERAMO

Unità locale di: VIA F. PEPE 8 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 842,86=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

29)Posizione: TE 25/10/2001-00533

Denominazione: SCOCCO ALIDA

Codice Fiscale: SCCLDA45R69C770J

Partita Iva; 01003390679

Sede Legale:VIA DEL MARE – ROSETO DEGLI ABRUZZI

Unità locale di: VIA DEL MARE – ROSETO DEGLI ABRUZZI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 222,59=

-    Motivo: cessata attività

30)Posizione: TE 25/10/2001-00731

Denominazione: ORIENTE srl

Codice Fiscale: 01023280678

Partita Iva; 01023280678

Sede Legale:STRADA STATALE 80 KM 80+495 FRAZ. PIANO D’ACCIO - TERAMO

Unità locale di: STRADA STATALE 80 KM 80+495 FRAZ. PIANO D’ACCIO - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1760,60=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

31)Posizione: TE 25/10/2001-00843

Denominazione: AB DUE di Asoli Fabrizia

Codice Fiscale: 00306990672

Partita Iva; 00306990672

Sede Legale:VIA DELLA MARINA 19 - SILVI

Unità locale di: VIA DELLA MARINA 19 - SILVI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 2261,05=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

Considerato ancora che sulla base delle predette risultanze per le Ditte Ciufetelli & Amorosi snc e AUTO Demolizione S. Vittorino srl occorre provvedere alla revoca dell'importo concesso (in quanto errato sia nell'importo che nella determinazione del beneficiario) ed alla nuova assegnazione del contributo;

Considerato pertanto che la situazione delle su menzionate Ditte risulta essere la seguente:

1)Posizione: AQ 25/10/2001-01045

Denominazione: CIUFFETELLI & AMOROSI snc

Codice Fiscale:01353510660

Partita Iva; 01353510660

Sede Legale:VIA CORRADO IV N. 56 – L’AQUILA

Unità locale di: VIA CORRADO IV N. 56 – L’AQUILA

Credito d'imposta in precedenza concesso €.35,12=

Credito d'imposta revocato E. 35,12=

-    Credito d'imposta rideterminato in Euro 86,76=

-    Motivo: errore operatore

2) Posizione: AQ 25/10/2001-00274

Denominazione: AUTO DEMOLIZIONE S.Vittorino srl

Codice Fiscale:00241750660

Partita Iva; 00241750660

Sede Legale:STRADA STATALE 80 – KM 8200 – FRAZ. S.VITTORINO – L’AQUILA

Unità locale di: STRADA STATALE 80 – KM 8200 – FRAZ. S. VITTORINO – L’AQUILA

Credito d'imposta in precedenza concesso E. 86,76=

Credito d'imposta revocato E. 86,76=

-    Credito d'imposta rideterminato in Euro 1008,64=

-    Motivo: errore operatore

Considerato infine che, sulla base delle predette risultanze, a seguito della trasformazione della società  “Park s.n.c. di Nicolini Terenzio & C.” in “Green Park s.r.l.”, con conseguente  rinuncia parziale all’incentivo, si è determinata la seguente situazione:

- Posizione: TE 25/10/2001 - 00648

Denominazione: GREEN PARK S.R.L.

Codice Fiscale:00915990675

Partita Iva; 00915990675

Sede Legale: TORTORETO LIDO – VIA F.LLI BANDIERA

Unità locale di: TORTORETO LIDO – VIA F.LLI BANDIERA

Spese sostenute L. 618.591.064

Spese rinunciate L. 443.704.130

Spese ammesse dopo rinuncia L. 174.886.934

Credito d'imposta in precedenza concesso E. 11.990,58

Credito d'imposta da recuperare E. 8.600,55

Credito d'imposta da concedere  Euro 3.390,02

Motivo: trasformazione società – rinuncia a L. 443.701.103 di spese sostenute

Vista la L.R. 14 settembre 1999,n.77;

DETERMINA

di concedere, in conseguenza dei controlli effettuati dalle Camere di Commercio dopo la concessione delle agevolazioni alle imprese sottoelencate, a causa di errore nella fase di inserimento dati, la ulteriore concessione dei benefici di cui alla L.449/97:

1)Posizione: TE 25/10/2001-00478

Denominazione: VENTURA DINO

Codice Fiscale:VNTDNI54A22E343L

Partita Iva;00243990678

Sede Legale:FRAZ. PACCIANO – ISOLA DEL GRAN SASSO

Unità locale di: FRAZ. PACCIANO – ISOLA DEL GRAN SASSO

Spesa ammessa L. 50.090.000

-    Credito d'imposta concesso E.96,58=

-    Ulteriore concessione E.873,85=:

-    Motivo: errore operatore

 

2) Posizione: TE 25/10/2001-00866

Denominazione: LANCIOTTI & IACONI srl

Codice Fiscale: 00851210674

Partita Iva; 00851210674

Sede Legale: lungomare Zara 13 - Giulianova

Unità locale di: C.da Salino - Giulianova

Spesa ammessa £.157.780.860

-    Credito d'imposta concesso E. 305,74=

-    Ulteriore concessione E. 2.752,20=:

-    Motivo: errore operatore

-    di revocare il credito di imposta concesso ai sensi della L.449/97, alle seguenti imprese per le motivazioni a seguito di ciascuna di esse indicate:

1) Posizione: AQ 25/10/2001-00003

Denominazione: VASI & C. sas

Codice Fiscale: 01117770667

Partita Iva; 01117770667

Sede Legale: piazza della Chiesa 12 – Fraz. Gignano – L’Aquila

Unità locale di: piazza della Chiesa 12 – Fraz. Gignano – L’Aquila

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 67,14=

-    Motivo: Società in liquidazione

2) Posizione: AQ 25/10/2001-00022

Denominazione: EDICOLA F.LLI GENOVESE di Genovese Maria snc

Codice Fiscale:01118290665

Partita Iva; 01118290665

Sede Legale: Viale Rendina – L’Aquila

Unità locale di: Viale Rendina – L’Aquila

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 25,82=

-    Motivo: Impresa in scioglimento anticipato senza liquidazione

3)Posizione: AQ 25/10/2001-00155

Denominazione: TRILLI GIUSEPPE

Codice Fiscale: TRLGPP22S15H434Q

Partita Iva; 00069040665

Sede Legale: VIA PIETRANSIERI, N. - ROCCARASO

Unità locale di: VIA PIETRANSIERI, N. - ROCCARASO

Spesa ammessa E. 1334.18

-    Motivo: DESTINATARIO DECEDUTO IL 20/12/01 SENZA ALCUNA COMUNICAZIONE DI PROSECUZIONE ATTIVITà DA PARTE DI EREDI

4) Posizione: AQ 25/10/2001-00296

Denominazione: ABRUZZO CASA Assaggi e Squisitezza di Raffo R.

Codice Fiscale: RFFRNI40C20F205H

Partita Iva;01514640661

Sede Legale:VIA F. FREDA 25 - SULMONA

Unità locale di: VIA F. FREDA 25 - SULMONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 166,82=

-    Motivo: il Decreto notificato per due volte è tornato in dietro in quanto trasferito e sconosciuto

5) Posizione: AQ 25/10/2001-00958

Denominazione: RISTORANTE IL CAMINETTO di Nuvolone Vittorio

Codice Fiscale:NVLVTR68A17H501D

Partita Iva: 01537220665

Sede Legale:VIA ANTICA ARISCHIA 185/E – L’AQUILA

Unità locale di: VIA ANTICA ARISCHIA 185/E – L’AQUILA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.176,11=

-    Motivo: Ditta cessata per affitto d'azienda senza alienazione dei beni incentivati

6) Posizione: AQ 25/10/2001-01026

Denominazione: TRILLI TARCISIO GIORGIO

Codice Fiscale: TRLTCS48M20H434N

Partita Iva; 00108470667

Sede Legale: VIA G.MARCONI, N.1/3 - ROCCARASO

Unità locale di: VIA G. PANZA 30 - SULMONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.129,63=

-    Motivo: compiuta giacenza, cessazione d'azienda senza alcuna comunicazione relativa al subingresso

7) Posizione: CH 25/10/2001-00168

Denominazione: CACCIATORE D. & PIATTELLI P. snc

Codice Fiscale: 01610430694

Partita Iva; 01610430694

Sede Legale: VIA CAPPELLINA SAN CAMILLO 2 - BUCCHIANICO

Unità locale di:VIA SAN CAMILLO 11 - BUCCHIANICO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 409,03=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

8) Posizione: CH 25/10/2001-00621

Denominazione: THE BIG APPLE di Pace Ernestina

Codice Fiscale: PCARST62C53A402Y

Partita Iva; 01948480692

Sede Legale: VIA NAZARIO SAURO, N.32/A - TOLLO

Unità locale di: VIA NAZARIO SAURO, N.32/A - TOLLO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.53,20=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

9) Posizione: CH 25/10/2001-00848

Denominazione: PIZZERIA LA LUMIERA di D'ORIA Michele

Codice Fiscale: DROMHL66M10A182Z

Partita Iva; 01857290694

Sede Legale:VIA SIGISMONDI 4 - LANCIANO

Unità locale di: VIA SIGISMONDI 4 - LANCIANO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 256,68=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

10)Posizione: CH 25/10/2001-01011

Denominazione: LANCI DELIA

Codice Fiscale:LNCDLE74T62G141L

Partita Iva;01896810692

Sede Legale:VIA DELLA COLONNETTA 22/B- CHIETI

Unità locale di: VIA DELLA COLONNETTA 22/B- CHIETI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 960,09=

-    Motivo: mancata risposta alla richiesta informazioni nei termini richiesti

11)Posizione: CH 25/10/2001-00777

Denominazione: HOTEL KATIA snc di Serra G. & C.

 Codice Fiscale:01349940690

Partita Iva; 01349940690

Sede Legale:FRAZ. LIDO RICCIO 23 - ORTONA

Unità locale di: FRAZ. LIDO RICCIO 23 - ORTONA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1432,13=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

12)Posizione: CH 25/10/2001-00779

Denominazione: NERI ASSUNTA

Codice Fiscale: NRESNT43E50G128B

Partita Iva; 00042410696

Sede Legale:CORSO UMBERTO I - ORSOGNA

Unità locale di: CORSO UMBERTO I - ORSOGNA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.131,18=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

13)Posizione: CH 25/10/2001-01089

Denominazione: DI MASI SAVINO

Codice Fiscale: DMSSVN74D22B990J

Partita Iva; 01891050690

Sede Legale:VIA BARBAROTTA 1 - VASTO

Unità locale di: VIA BARBAROTTA 1 - VASTO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 85,22=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

14)Posizione: CH 25/10/2001 - 01135

Denominazione: LIBERATO MASSIMILIANO

Codice Fiscale: LBRMSM77H04E435Y

Partita Iva; 01814300693

Sede Legale:C.SO VITT. EMANUELE III,61 - POGGIOFIORITO

Unità locale di: C.SO VITT. EMANUELE III,61 - POGGIOFIORITO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 387,34=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

15)Posizione: PE 25/10/2001 - 00099

Denominazione: LUCIANI ANDREA

Codice Fiscale:LCNNDR77A27C632C

Partita Iva;01593350687

Sede Legale:VIA CHIETI 19 - PESCARA

Unità locale di: VIA CHIETI 19 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E.673,46=

-    Motivo: mancata comunicazione entro 30 giorni dello spostamento dei beni

 

16)Posizione: PE 25/10/2001-00132

Denominazione: CARPE DIEM di Ilario Fabio & C. sas

Codice Fiscale: 01776880690

Partita Iva; 01776880690

Sede Legale: VIA MEROSCI 28 FRAZ. LOC. GUARENNA - CASOLI

Unità locale di: VIA MEROSCI 28 FRAZ. LOC. GUARENNA - CASOLI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1871,12=

-    Motivo: cessazione attività nell'agosto 2002

17)Posizione: PE 25/10/2001-00279

Denominazione: NATURAL STORE sas di Kulis Marzena & C.

Codice Fiscale:01462250687

Partita Iva; 01462250687

Sede Legale:C.SO VITT. EMANUELE 154 - PESCARA

Unità locale di: C.SO VITT. EMANUELE 154 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 309,87=

-    Motivo: cessata UL oggetto del credito senza darne comunicazione entro 30 giorni

18)Posizione: PE 25/10/2001-00447

Denominazione: PLURICERVICES di Alessandro Patriarca

Codice Fiscale: PTRLSN60E21F646B

Partita Iva; 01580150686

Sede Legale:VIA CESARE BATTISTI 187 - PESCARA

Unità locale di: VIA CESARE BATTISTI 187 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 160,62=

-    Motivo: trasferimento da Pescara a Montesilvano senza darne comunicazione entro 30 giorni

19)Posizione: PE 25/10/2001-00481

Denominazione: GIOVANETTI VINCENZO

Codice Fiscale: GVNVCN51E29E691N

Partita Iva; 01302780687

Sede Legale:VIA VESTINA 126/130 - MONTESILVANO

Unità locale di: VIA VESTINA 126/130 - MONTESILVANO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 118,79=

-    Motivo: UL trasferita senza darne comunicazione entro 30 giorni

20)Posizione: PE 25/10/2001-00646

Denominazione: MAZZITTI GIOVANNA

Codice Fiscale: MZZGNN67S49A488S

Partita Iva; 01540910682

Sede Legale:VIA STRADONETTO 106 - PESCARA

Unità locale di: VIA STRADONETTO 106 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 19,11=

-    Motivo: comunicazione telefonica di rinuncia all'incentivo

21)Posizione: PE 25/10/2001-00777

Denominazione: JIULY FIORI di Giampietro Claudio e D'Angelo Valeria snc

Codice Fiscale:01572610689

Partita Iva;01189610684

Sede Legale:C.DA PASSO CORDONE 133 – LORETO APRUTINO

Unità locale di: C.DA PASSO CORDONE 91 - LORETO APRUTINO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 98,13=

-    Motivo: bene non installato presso l'UL dichiarata

22)Posizione: PE 25/10/2001-00901

Denominazione: LIN CAIFENG

Codice Fiscale:LNICNG50S41Z210V

Partita Iva;01353640681

Sede Legale:VIA VENEZIA 51 - PESCARA

Unità locale di: VIA VENEZIA 51 - PESCARA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 17,04=

-    Motivo: bene non installato presso l'UL dichiarata

23)Posizione: TE 25/10/2001-00055

Denominazione: BLACK OUT snc di Sammarro Massimo Cosimo & C.

Codice Fiscale: 00788130672

Partita Iva; 00788130672

Sede Legale:VIA MAZZINI – ALBA ADRIATICA

Unità locale di: VIA MAZZINI 166 – ALBA ADRIATICA

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 108,46=

-    Motivo: cessata attività

24)Posizione: TE 25/10/2001-00167

Denominazione: CENTINARO GABRIELE

Codice Fiscale: CNTGRL54T26L103T

Partita Iva; 00984940676

Sede Legale:LOCALITA’ SCAPRIANO BASSO - TERAMO

Unità locale di: LOCALITA’ SCAPRIANO BASSO - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1014,32=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

25)Posizione: TE 25/10/2001-00335

Denominazione: PAESANI LETIZIA

Codice Fiscale: PSNLTZ69C51L103N

Partita Iva; 00831700679

Sede Legale:CORSO CERULLI 13 - TERAMO

Unità locale di: CORSO CERULLI 13 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 369,27=

-    Motivo: cessata attività

26)Posizione: TE 25/10/2001-00363

Denominazione: L’ARCOBALENO DI DI GIANNATALE LEONARDO

Codice Fiscale: DGNLRD61B09L103G

Partita Iva; 00669220675

Sede Legale:VIALE BOVIO 61 - TERAMO

Unità locale di: VIALE BOVIO 61 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 21,17=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

27)Posizione: TE 25/10/2001-00383

Denominazione: NINFEA di Pignotti Simona & C. snc

Codice Fiscale: 01053630677

Partita Iva; 01053630677

Sede Legale:VIA ALDO MORO 9 - MARTINSICURO

Unità locale di: VIA ALDO MORO 9 - MARTINSICURO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 165,78=

-    Motivo: cessata attività

28)Posizione: TE 25/10/2001-00429

Denominazione: XXI SECOLO di Grue Mariano

Codice Fiscale: GRUMRN79H09L103H

Partita Iva; 01427360670

Sede Legale:VIA F. PEPE 8 - TERAMO

Unità locale di: VIA F. PEPE 8 - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 842,86=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

29)Posizione: TE 25/10/2001-00533

Denominazione: SCOCCO ALIDA

Codice Fiscale: SCCLDA45R69C770J

Partita Iva; 01003390679

Sede Legale:VIA DEL MARE – ROSETO DEGLI ABRUZZI

Unità locale di: VIA DEL MARE – ROSETO DEGLI ABRUZZI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 222,59=

-    Motivo: cessata attività

30)Posizione: TE 25/10/2001-00731

Denominazione: ORIENTE srl

Codice Fiscale: 01023280678

Partita Iva; 01023280678

Sede Legale:STRADA STATALE 80 KM 80+495 FRAZ. PIANO D’ACCIO - TERAMO

Unità locale di: STRADA STATALE 80 KM 80+495 FRAZ. PIANO D’ACCIO - TERAMO

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 1760,60=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

31)Posizione: TE 25/10/2001-00843

Denominazione: AB DUE di Asoli Fabrizia

Codice Fiscale: 00306990672

Partita Iva; 00306990672

Sede Legale:VIA DELLA MARINA 19 - SILVI

Unità locale di: VIA DELLA MARINA 19 - SILVI

-    Credito d'imposta in precedenza concesso E. 2261,05=

-    Motivo: comunicazione di rinuncia all'incentivo

-    di revocare il contributo concesso alla Ditta CIUFFETTELLI & AMOROSI snc pari a E. 35,12= e alla Ditta AUTODEMOLIZIONE S. VITTORINO srl pari a E. 86,76= in quanto errati sia nell'importo che nella determinazione del beneficiario;

-    di concedere conseguentemente alle sopra indicate Ditte CIUFFETELLI & AMOROSI snc e AUTODEMOLIZIONE S. VITTORINO srl il contributo rideterminato nel modo seguente:

1) Posizione: AQ 25/10/2001-01045

Denominazione: CIUFFETELLI & AMOROSI snc

Codice Fiscale:01353510660

Partita Iva; 01353510660

Sede Legale:VIA CORRADO IV N. 56 – L’AQUILA

Unità locale di: VIA CORRADO IV N. 56 – L’AQUILA

Credito d'imposta in precedenza concesso E. 35,12=

Credito d'imposta revocato E. 35,12=

-    Credito d'imposta rideterminato in Euro 86,76=

-    Motivo: errore operatore

2) Posizione: AQ 25/10/2001-00274

Denominazione: AUTO DEMOLIZIONE S.Vittorino srl

Codice Fiscale:00241750660

Partita Iva; 00241750660

Sede Legale:STRADA STATALE 80 – KM 8200 – FRAZ. S.VITTORINO – L’AQUILA

Unità locale di: STRADA STATALE 80 – KM 8200 – FRAZ. S.VITTORINO – L’AQUILA

Credito d'imposta in precedenza concesso E. 86,76=

Credito d'imposta revocato E. 86,76=

-    Credito d'imposta rideterminato in Euro 1008,64=

-    Motivo: errore operatore

-    di concedere , per i motivi espressi in narrativa, alla società “Green Park s.r.l.” di Tortoreto Lido il credito d’imposta di E. 3.390,02 a seguito della trasformazione della società “Park s.n.c. di Nicolini Terenzio & C.” e successiva rinuncia alla spesa ammessa di L. 443.704.130 con conseguente recupero di credito d’imposta pari a E. 8.600,55

-    di quantificare in E. 18.311,19 l'importo residuo non utilizzato rispetto agli impegni complessivi di E. 855.483,73 = sul Cap.282450 (impegno n. 3 del 13/8/01) e E. 2.076.155,44 = sul Cap.282451 (impegno n. 2 del 13/8/02);

-    di trasmettere il presente atto al BURA per la sua pubblicazione.

Il Dirigente del Servizio
Sviluppo del Commercio

Dott. Mario Di Nizio

N.B. Il presente provvedimento è definitivo e contro il medesimo è ammesso ricorso in via giurisdizionale al Tribunale Amministrativo Regionale nel termine di giorni 60 dalla data di sua conoscenza, ovvero, alternativamente, al Capo dello Stato nel termine di giorni 120.

 

 

 

DIREZIONE OPERE PUBBLICHE, INFRASTRUTTURE E SERVIZI, EDILIZIA RESIDENZIALE, AREE URBANE, CICLO IDRICO INTEGRATO E RETI TECNOLOGICHE-PROTEZIONE CIVILE

SERVIZIO EDILIZIA RESIDENZIALE ED AREE URBANE

 

DETERMINAZIONE 12.09.2003, n. DC7/322:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Giulianova (TE).

 

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    per le motivazioni espresse in narrativa, ai scusi dell’art. 15 della L.R. 96/96, di autorizzare il Comune di Giulianova, a riservare in via provvisoria per un periodo di massimo 2 anni n. 3 alloggi ERP di proprietà dell’ATER di Teramo di cui alla delibera della G.C. n. 22 del 28.01.03 a favore dei nuclei familiari:

-    Franchi Emilio,

-    Saccia Annamaria,

-    Marchetti Emanuela;

-    di impegnare il Comune ad attivare le procedure per la formazione della graduatoria da utilizzare per l’assegnazione degli alloggi che si renderanno disponibili nel periodo di validità della stessa graduatoria;

il dirigente del servizio

Dott. Dario Bafile


 

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. DC7/331:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. - Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Gamberale (PE)

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    per le motivazioni espresse in narrativa, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 96/96, di autorizzare il Comune di Gamberale, a riservare in via provvisoria un alloggio di ERP di cui alla delibera n. 49 del 22.08.2003 per un periodo massimo di due anni;

-    di impegnare il Comune ad attivare le procedure per la formazione della graduatoria da utilizzare per l’assegnazione degli alloggi che si renderanno disponibili nel periodo di validità della stessa graduatoria

il dirigente del servizio

Dott. Dario Bafile

 

 

DETERMINAZIONE 25.09.2003, n. DC7/322:

Legge Regionale 25.10.1996, n. 96, art. 15. Riserva alloggi di edilizia residenziale pubblica per situazioni di emergenza abitativa. Comune di Alba Adriatica (TE).

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

-    Per le motivazioni espresse in narrativa, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 96/96, di autorizzare il Comune di Alba Adriatica, a riservare in via provvisoria un alloggio di ERP al sig. Oudana Ahmed per un periodo di 18 mesi;

-    l’assegnazione deve essere comunque effettuata senza ledere gli interessi di soggetti eventualmente collocati in graduatoria generale.

Il dirigente del servizio

Dott. Dario Bafile


 

 

DIREZIONE POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO, DELLA FORMAZIONE E DELL'ISTRUZIONE

SERVIZIO IMPLEMENTAZIONE PROGRAMMI E PROGETTI

 

DETERMINAZIONE 29.09.2003, n. DL10/1051:

P.O.R. 2001 – Misura C.2.1.I. DD.DD. DL9/127 del 12.12.2002 – Scorrimento gradua-toria

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

per le motivazioni espresse in narrativa che s’intendono qui integralmente richiamate:

1.   Di prendere atto della rinuncia espressa dal C.I.F.A.P.P. di Pescara alla realizzazione dei progetti n. 141- “Teatro ambiente” e n. 162-“Incontri colorati”, a valere sulla graduatoria relativa alla Misura C.2. 1 sub-azione I del POR 2001 di cui alla D.D. DL 9/127/2002.

2.   Di revocare, conseguentemente, il finanziamento di Euro 17.950,00 concesso al suddetto organismo.

3.   Di procedere allo scorrimento della graduatoria di cui al precedente punto 1., ammettendo a finanziamento, secondo le risultanze scaturite dal sorteggio, il progetto “Crescere insieme” dell’Istituto comprensivo “B. Croce” di San Valentino in Abruzzo Citeriore, per un importo complessivo di Euro 117.950,00.

4.   Di disporre che il suddetto Istituto scolastico provveda, sulla base delle risorse assegnate, alla rimodulazione del Piano finanziario del progetto, precedentemente approvato per un importo preventivato di Euro 191.048,00, decurtandolo dell’importo di Euro 73.098,00, ma lasciando inalterati i contenuti quali/quantitativi del progetto stesso.

5.   Di inviare copia della presente Ordinanza al B.U.R.A. per la pubblicazione, al soggetto interessato e al proprio Direttore Regionale.

Il dirigente del servizio

Dr. Nicola Allegrini


 

 

DIREZIONE SANITA'

SERVIZIO VETERINARIO

 

DETERMINAZIONE 30.09.2003, n. DG/51:

Variazione della ragione sociale, Ditta “ALMAR di Marconetti Anna Maria”, che as-sume denominazione “ALMAR S.R.L.” con sede in Via SS. 16 Km 396,200 n. 107 - Fra-zione di Villa Rosa a Martinsicuro (TE).

Il dirigente del servizio

Omissis

DETERMINA

- per le motivazioni e le finalità di cui in narrativa -

1    che i decreti di riconoscimento di seguito elencati,

-    CE 362/CSM nota 703/31.83/362/2721 del 18 luglio 1996;

-    CE 814 nota 600.7/24481/AG5O/1108 del 9 febbraio 1996;

precedentemente rilasciati alla Ditta “ALMAR di Marconetti Anna Maria” per lo stabilimento sito in Via SS. 16 Km. 396,200 n. 107 frazione di Villa Rosa a Martinsicuro (TE), siano volturati in favore della ditta “ALMAR S.R.L.” lo stabilimento rimane iscritto negli speciali registri previsti dalle normative di riferimento,’

2    la Sig.ra Marconetti Anna Maria in qualità di titolare della Ditta ALMAR srl - che per gli effetti del presente Atto acquisisce la titolarità del riconoscimento autorizzativo dell’omonimo stabilimento sito in Via SS. 16 Km. 396,200 n. 107, frazione di Villa Rosa a Martinsicuro (TE) - è tenuta A COMUNICARE al Servizio Veterinario Regionale, per il tramite della U.S.L. territorialmente competente, eventuali variazioni della ragione sociale, delle strutture dello stabilimento e di ogni altro requisito di Legge;

3    la pubblicazione della presente ordinanza sul B.U.R.A. (Bollettino Ufficiale Regione Abruzzo).

Pescara, lì 30.09.2003

Il dirigente del servizio

Dr. Giuseppe Bucciarelli


 

 

DIREZIONE TURISMO, AMBIENTE, ENERGIA

SERVIZIO POLITICA ENERGETICA, QUALITA' DELL'ARIA, INQUINAMENTO ACUSTICO ED ELETTROMAGNETICO, RISCHIO AMBIENTALE, SINA

 

DETERMINAZIONE 22.09.2003, n. DF2/354:

Autorizzazione , relativamente alle emissioni in atmosfera, per l’impianto di “lavag-gio jeans” – per i fini ed ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, art. 7 – della Ditta WASH ITALIA ex Lavanderia Italia, ubicato in zona industriale – Comune di Nereto (TE). Rinnovo D.G.R. n. 8358 del 27.11.1991

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

1)   di autorizzare, la Ditta WASH ITALIA ex Lavanderia Italia per l’impianto di “lavaggio capi in jeans” sito in zona industriale - Comune di Nereto (TE), così come previsto dagli elaborati tecnico - progettuali allegati all’istanza di autorizzazione;

2)   di concedere l’autorizzazione a decorrere dalla data di emanazione della presente disposizione, limitatamente alla quantità ed alla tipologia delle sostanze inquinanti relative al punto di emissione E1=caldaia a metano, riportato nella tabella riassuntiva datata 29.8.2003 parte integrante e sostanziale della presente disposizione (all. n. 4) e di stabilire che i limiti massimi ammissibili per le medesime sostanze, sono quelli dichiarati nella stessa tabella riassuntiva;

Omissis

12) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul B.U.R.A limitatamente agli estremi e ai punti 1) e 2) del dispositivo.

per IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Il direttore regionale

Dott. Franco Costantini


 

 

DETERMINAZIONE 22.09.2003, n. DF2/355:

Autorizzazione , relativamente alle emissioni in atmosfera, per gli impianti di “aspi-razione reparto lavanderia, tintoria, due caldaie di produzione vapore” – per i fini ed ai sensi del D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203, art. 7 – della Ditta FIMATEX ubicati in zona industriale – C.da Vibrata del Comune di Corropoli (TE).

Il dirigente del servizio

Omissis

determina

1)   di autorizzare, ai sensi dell’art. 7 del D.P.R. 203/88, la Ditta FIMATEX per gli impianti di “aspirazione reparti lavanderia e tintoria e due caldaie a metano” da ubicarsi in zona industriale – C.da Vibrata - Comune di Corropoli (TE), così come previsto dagli elaborati tecnico-progettuali allegati all’istanza di autorizzazione;

2)   di concedere l’autorizzazione a decorrere dalla data di emanazione della presente disposizione, limitatamente alla quantità ed alla tipologia delle sostanze inquinanti relative ai punti di emissione riportate nella tabella riassuntiva datata 15.2.2002 - parte integrante e sostanziale della presente disposizione (all. n. 5) e di stabilire che i limiti massimi ammissibili per le medesime sostanze, sono quelli dichiarati nella stessa tabella riassuntiva;

Omissis

14) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento sul B.U.R.A. limitatamente agli estremi e ai punti 1) e 2) del dispositivo.

per IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Il direttore regionale

Dott. Franco Costantini

 

 

PARTE III

 

AVVISI, CONCORSI, INSERZIONI

 

DIREZIONE TERRITORIO, URBANISTICA, BENI AMBIENTALI, PARCHI, POLITICHE E GESTIONE DEI BACINI IDROGRAFICI

SERVIZIO TECNICO DEL TERRITORIO SEDE L'AQUILA

 

Licenza attingimento d’acqua per uso irriguo – Ditta IGINO OTTAVIANI.

LICENZA DI ATTINGIMENTO D’ACQUA

Con provvedimento n. 1942 del 30 Settembre 2003 il Dirigente del Servizio Tecnica del Territorio di L’Aquila ha concesso alla Ditta IGINO OTTAVIANI, residente in Rocca di Cambio la licenza di attingere litri/secondo 1 di acqua dal Rio dei Mulini in territorio del Comune di Rocca di Cambio per uso irriguo.

Il dirigente del servizio

Ing. Ettore Ricci


 

 

 

DECISIONE 6.10.2003, n. 14:

Avviso. Comune di Chieti. Nomina Commissario ad acta per l’approvazione del ren-diconto di gestione – esercizio finanziario 2002

IL DIFENSORE CIVICO REGIONALE

Omissis

DECIDE

4)   di nominare - per i motivi esposti in premessa ed ai sensi dell’art. 136 del D.Lgs. n. 267 del 18.8.2000 - il Rag. Angelomaria Di Nardo, Commercialista revisore contabile, Commissario ad acta presso il Comune di Chieti per compiere tutti gli adempimenti propedeutici necessari e per adottare ogni atto comunque presupposto, connesso o consequenziale che culmini con l’approvazione del Rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario 2002;

5)   di assegnare al nominato Commissario ad acta 30 giorni di tempo - a decorrere dalla data di ricezione del presente provvedimento - per portare a termine l’incarico conferitogli;

6)   di precisare che al predetto Commissario dovranno essere liquidati, a carico del bilancio del Comune di Chieti, gli oneri relativi ai gettoni di presenza, alle indennità di missione e ai rimborsi per le spese di viaggio, nella misura prevista dall’art. 28, comma 8 della L.R. n. 24/93, antecedentemente alla sua abrogazione per effetto dell’art. 72, comma 6 della L.R. n. 7/2003.

Il difensore civico

Dr. Giovanni Masciocchi

 

 

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI PESCARA

 

 Deliberazione di Consiglio Provinciale n. 85 del 05.08.2003. Comune di Scafa. Co-pertura camp da tennis. Approvazione in deroga la P.R.G. (art. 64 L.U.R. 70/95 e modifi-che)

IL CONSIGLIO PROVINCIALE

Omissis

DELIBERA

Di concedere il Nulla-Osta per il Progetto per la copertura di n01 campo da tennis, approvato dal Consiglio Comunale di Scafa con delibera n01 I deI 29/05/2003, nei termini di cui al parere espresso dalla Sezione Urbanistica Provinciale richiamato in narrativa, che viene allegato alla presente per farne parte integrante e sostanziale.

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

F.to Gaetano Cuzzi

IL SEGRETARIO GENERALE

F.to Dott. Sergio Iezzi


 

 

Approvazione dell’accordo di Programma per la rimodulazione del Piano Territo-riale d’interventi per l’infanzia e l’adolescenza – L. 285/97 – Secondo triennio

 

Il presidente

Vista la legge 28.8.97 n. 285 riguardante “Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l’infanzia e l’adolescenza”;

Vista la Deliberazione del Consiglio Regionale n. 26/07 del 23.1.01 avente per oggetto: “Piano di attuazione: definizione degli ambiti territoriali di intervento e dei criteri di ripartizione dei fondi - Linee di indirizzo” pubblicata sul B.U.R.A n. 23 speciale del 28.2.02;

Visto il Piano Territoriale di interventi per l’infanzia e l’adolescenza L. 285/97 - Il triennio della Provincia di Pescara e il relativo Accordo di Programma stipulato in data 8.6.01 -approvato con decreto presidenziale n. 19 del 12.6.01 (pubblicato sul B.U.R.A. n. 14 del 20.7.01) e dalla Regione Abruzzo con ordinanza dirigenziale DM4/31 il 27.6.01;

Viste le integrazioni apportate al Piano per proroga prima annualità e il relativo Accordo di programma stipulato in data 26.7.02, approvato con proprio decreto presidenziale n. 19 del 9.8.02 (pubblicato sul B.U.R.A. n. 24 del 18.11.02) e dalla Regione Abruzzo con ordinanza dirigenziale DM4/64 il 27.8.02.

Constatato che il suddetto Piano è stato opportunamente rimodulato per la ridistribuzione delle economie verificatesi nel corso del I Triennio e nella prima annualità del Secondo e che; in data 31 luglio 2003, si è stipulato presso questa Provincia l’apposito Accordo di programma;

DECRETA

1)   Di approvare l’Accordo di Programma per la rimodulazione del Piano Territoriale d’interventi per l’infanzia e l’adolescenza - L. 285/97 - Il triennio, allegato in copia al presente Decreto;

2)   di trasmettere all’Assessorato Regionale alle politiche Sociali copia conforme del sopra citato Accordo e del relativo Piano Territoriale;

3)   di richiedere la pubblicazione del presente Decreto alla Direzione del B.U.R.A.

Pescara lì, 18.8.2003

il presidente

Arch. Giuseppe De Dominicis


 

 

Estratto atto di determinazione n. 420 del 28.01.2003. Espropriazione per pubblica utilità SP Tavernola – Collecorvino – Penne degli immobili necessari per i lavori di si-stemazione plano altimetrica del tratto C.da Barberi – Collecorvino – Penne. Pronuncia di esproprio

ESTRATTO ATTO DI DETERMINAZIONE N. 420 DEL 28/01/2003

L’Amministrazione Provinciale di Pescara - Demanio Strade Pubbliche, con atto di determinazione n. 420 del 28/01/2003 avente per oggetto: “espropriazione per pubblica utilità SP Tavernola – Collecorvino - Penne degli immobili necessari per i lavori di sistemazione plano-altimetrica del tratto C.da Barberi - Collecorvino - Penne - Pronuncia di esproprio”, ha disposto l’espropriazione definitiva degli immobili siti nel Comune di Collecorvino, nei confronti delle sottoindicate ditte:

...Omissis...




Ha disposto, altresì che:

-    gli immobili di cui sopra diventano di proprietà dell’Amministrazione Provinciale di Pescara liberi da qualsiasi gravame e tutti i diritti antecedenti connessi agli stessi possono essere fatti valere esclusivamente sulle indennità;

-    il presente provvedimento sarà:

a    notificato alle ditte interessate nelle forme degli atti processuali civili;

b    registrato presso l’Agenzia delle Entrate - Pescara 1;

c    trascritto in termini di urgenza e fatto oggetto di voltura catastale presso l’Agenzia del Territorio Servizi Pubblicità Immobiliare di Pescara;

d    pubblicato all’Albo Pretorio e sul sito internet della Provincia di Pescara e, per estratto, sul bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo.

La presente copia è conforme, per estratto, all’origine dell’atto di determinazione n. 420del 28.01.2003, esistente presso questo ente.

Pescara lì, 31.07.2003

Il dirigente del servizio

Geom. Giampiero Leombroni


 

 

- Estratto atto di determinazione n. 915 del 20.02.2003. Espropriazione per pubblica utilità degli immobili necessari per i lavori di valorizzazione urbana tratto Ticchione – bivio Alanno Stazione – Case di Natale. Pronuncia do esproprio.

ESTRATTO ATTO DI DETERMINAZIONE N. 915 DEL 20/02/2003

L’Amministrazione Provinciale di Pescara - Demanio Strade Pubbliche, con atto di determinazione n. 915 del 20/02/2003 avente per oggetto: “ espropriazione per pubblica utilità degli immobili necessari per i lavori di valorizzazione urbana tratto Ticchione - bivio Alanno Stazione - Case di Natale - Pronuncia di esproprio”, ha disposto l’espropriazione definitiva degli immobili siti nel Comune di Alanno, nei confronti delle sottoindicate ditte:

Omissis




Pescara, lì 31.07.2003

Il dirigente del settore viabilità

Geom. Giampiero Leombroni

 


 

 

AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE DI TERAMO

 

Decreto definitivo di esproprio n. 64056 del 07.07.2003. Realizzazione lavori di pub-blica utilità sulla S.P n. 2 della S.S. n. 16 a Villa Lempa. Lavori di sistemazione e rifaci-mento tratti saltuari della pavimentazione stradale

Per ogni effetto di legge si rende noto che per la realizzazione dei lavori di pubblica utilità sulla “S.P. n. 2 dalla S.S. n. 16 a Villa Lempa. Lavori di sistemazione e rifacimento tratti saltuari della pavimentazione stradale”.

IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA Di teramo

Con Decreto n. 64056 del 7 Luglio 2003 ha pronunciato in favore della Provincia di Teramo l’espropriazione dei seguenti immobili siti in territorio del Comune di Controguerra e di Colonnella.

DITTA 1)

-    TOMASINI ENRICO PRIMO, nato a Monteprandone (Ap) il 17/07/1948, c.f. TMSNCP48L17F591H, ivi residente C.da Colle S. Angelo n. 38, proprietario per 647/970 Euro 58,05.

-    TOMASINI MARIANTONIETTA ROSALBA, nata a L’Aquila il 28/05/1974 c.f. TMSMNT74E68A345M, proprietaria per 323/970 Euro 28,97 c/o Avv. Cionini Tortorella Maria Matilde, Piazza Alessandrini n. 22, 65100 Pescara, per immobile distinto in Catasto Terreni del Comune di Controguerra al foglio 15 particella n. 446 (ex 366/b) di mq.115 R.D. Euro 1,19 R.A. Euro 0,71 foglio 15 particella 448 (ex 368/b) di mq. 155 R.D. Euro 0,84 R.A. Euro 0,72 – indennità complessiva e definitiva di espropriazione pari ad Euro 87,02;

DITTA 2)

-    GRANDONI GAETANO nato a Monsampolo (Ap) il 22/08/1953, c.f. GRNGTN53M22F380R, residente in San Benedetto del Tronto (Ap) in Via Salvatore di Giacomo n. 20 proprietario per 1/2 Euro 112,42.

-    GRANDONI GIUSEPPINA, nata a San Benedetto del Tronto (Ap) il 27/06/1959, c.f. GRNGPP59H67H769H, residente in Spinetoli (Ap) - Via Giovanni Verga n. 31, proprietaria per 1/2 Euro 112,42, per immobile distino in Catasto Terreni del Comune di Controguerra al foglio 19 particella 235 (ex 1/b) di mq. 60 senza redditi, foglio 19 particella 237 (ex 78/b) di mq. 15 R.D. Euro 0,10 R.A. Euro 0,08 – indennità complessiva e definitiva di espropriazione pari ad Euro 224,84;

ditta 3)

-    CAPOFERRI GABRIELLA, nata a Sant’Omero (TE) il 01/05/1962, c.f. CPFGRL62E41I348W, residente in Controguerra (TE) – C.da S. Giovanni n. 2, nuda proprietaria Euro 40,35

-    CAPOFERRI UMBERTO, nato a Torano Nuovo (Te) il 21/04/1929, c.f. CPFBRT29D21L207N, residente in Controguerra (Te) – C.da S. Giovanni n. 2, usufruttuario per 1/2 Euro 25,68

-    SCIARRONI DIAMANTE nata a Torano Nuovo (Te) il 13/07/1934, c.f. SCRDNT34L53L207U, residente in Controguerra (Te) C.da S. Giovanni n. 2 usufruttuaria per 1/2 Euro 25,68, per immobile, distinto in Catasto Terreni del Comune di Controguerra al foglio 20 particella 276 (ex 21l/b) di mq. 45 R.D. Euro 0,31 RA. Euro 0,26 - indennità complessiva di espropriazione pari ad Euro 91,71.

Ditta 4)

-    DI PAOLO LILIANA, nata a Controguerra (Te) il 21/05/1941, c.f. DPLLLN41E6IC972K, residente in Roma - Via Lampridio Cerva Elio n. 67 int. 13, proprietaria per 3/36 Euro 36,74

-    DI PAOLO MARCELLO, nato a Roma il 28/12/1948, c.f. DPLMCL48T28H501W, ivi residente in Via Marchese Nicola n. 26 mt. 10, proprietario per 24/36 Euro 14,33,

-    DI PAOLO MARIA, nata a Roma il 31/12/1937, c.f. DPLMRA37T71H501X, residente in Corropoli (Te) – Largo Campo Sportivo n. 22, proprietaria per 3/36 Euro 1,80,

-    DI PAOLO VINCENZO, nata a Controguerra (Te), il 18/03/1919, c.f. DPLVCN19C18C972E, residente a Roma in Via Raffaele Filamondo n. 32, proprietario per 6/36 Euro 3,57, per immobile distinto in Catasto Terreni del Comune di Controguerra al foglio 20 particella 278 (ex 107/b) di mq. 20 R.D. Euro 0,14 R.A. Euro 0,11 – indennità complessiva e definitiva di espropriazione pari ad Euro 56,44.

Ditta 5)

-    FELICIONI GIOVANNI, nata a Ancarano (Te) il - 28/04/1945, c.f. FLCGNN45D28A270T, residente in Colonnella (Te) - C.da Valle Cupa, proprietario dell’immobile distinto in Catasto Terreni del Comune di Colonnella al foglio 7 particella 721 (ex 688/b) di mq. 125 R.D. Euro 0,84 R.A. Euro 0,71 foglio 7 particella 723 (ex 336/b) di mq. 65 R.D. Euro 0,03 R.A. Euro 0,02 - indennità definitiva di espropriazione pari ad Euro 387,22.

IL DIRIGENTE DEL II SETTORE

Dott. Leo Di Liberatore

 

 

COMUNE DI TERAMO (TE)

 

Deliberazione di G.R. d’Abruzzo n. 203 del 27.03.2003 – Piano Sociale Regionale 2002–2004. - Piano di zona dei Servizi Sociali 2003-2005 dell’ambito n. 5 “Teramo”. Verifica di Compatibilità

 

sETTORE VI UFFICIOAFFARI SOCIALI

LA GIUNTA REGIONALE

Omissis

DELIBERA

per i narrati motivi,

1.   di dichiarare il Piano di Zona dei Servizi sociali 2003-2005 dell’Ambito Territoriale n. 5 “Teramo” compatibile con quanto indicato dal Piano Sociale Regionale, condividendo il giudizio formulato dalla “Commissione per la valutazione dei Piani di Zona 2003-2005”, così come riportato nel verbale della seduta del 24 febbraio 2003, allegato per estratto al presente atto e nella “scheda per l’istruttoria del Piani di Zona dei Servizi Sociali 2003-2005” dell’Ambito Territoriale n. 5 “Teramo”, allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale;

2.   di condividere la raccomandazione formulata dalla “Commissione per la valutazione dei Piani di Zona 2003-2005” nella seduta del 24.2.2003 in ordine al piano di zona dell’ambito Territoriale n. 5 “Teramo” di “provvedere, entro il periodo di attuazione del piano all’attivazione del servizio di “pronto intervento sociale”, qualora l’ambito non dovesse essere coinvolto nella sperimentazione prevista dalle “azioni innovative” per il servizio medesimo”;

3.   di dichiarare il Piano di Zona dei Servizi Sociali 2003-2005 dell’Ambito Territoriale n. 5 “Teramo” ammissibile a finanziamento, nei limiti delle risorse (del Fondo Nazionale Politiche Sociali che saranno assegnate per gli anni 2003, 2004 e 2005 alla Regione Abruzzo, nonché a tutti i benefici previsti per gli ambiti territoriali che approvano un piano di zona compatibile con il vigente Piano Sociale Regionale;

4.   di rinviare a successivi provvedimenti dirigenziali l’impegno, la liquidazione e il pagamento delle somme del F.N.P.S. che saranno assegnate alla Regione Abruzzo per il finanziamento dei Piani di Zona dei servizi sociali;

5.   di dare mandato al competente Servizio “Programmazione Politiche Sociali” di comunicare all’Ambito Territoriale n. 5 “Teramo” il contenuto del presente atto, anche ai fini della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo del Piano di Zona dei Servizi Sociali, da effettuare per estratto a cura del competente Ente di Ambito Sociale.


ALLEGATO “A”

PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIALI
(Legge 328/2000 e Piano sociale regionale 2002-2004)

AMBITO TERRITORIALE SOCIALE

n. 5

Denominazione: Comune di Teramo

 

 

 

Ente di Ambito Sociale:

 Comune di Teramo – (ambito monocomunale)

 

Comune/Comuni

 

1

TERAMO

 

13

 

2

 

 

14

 

3

 

 

15

 

4

 

 

16

 

5

 

 

17

 

6

 

 

18

 

7

 

 

19

 

8

 

 

20

 

9

 

 

21

 

10

 

 

22

 

11

 

 

23

 

12

 

 

24

 

Referente del Piano:

Dirigente VI Settore del Comune di Teramo o suo delegato

 

 

 

 

Spazio riservato alla Regione

SEZIOne I Analisi del contesto sociale del piano

I.    1. Descrizione del processo di formazione del Piano (riportare in modo sintetico l’iter formativo del PdZ, evidenziando lo svolgimento, anche temporale, delle diverse fasi in cui lo stesso iter si è sviluppato)

L’iter formativo del PdZ ha superato le seguenti fasi:

-    Ordinanza del Sindaco di Teramo: avvio del processo programmatorio (ordinanze del 17.10.2002, 25.10.2002, 11.11.2002, giusta protocolli 553/as, 568/as e 605/as);

-    Conferenza dei servizi, finalizzata alla concertazione con le parti sociali, tenutasi il giorno 23.10.2002, finalizzata all’analisi del sistema di local welfare, nonché al monitoraggio delle volontà istituzionali dei singoli enti/organismi partecipanti, circa l’adesione al modello integrato e partecipato di benessere locale. Nella fattispecie, alla prima riunione di concertazione hanno sono stati invitati i seguenti soggetti:

-           Assessore alle Politiche sociali del Comune di Teramo;

-           Dirigente VI Settore del Comune di Teramo;

-           Sociologo consulente esterno;

-           Assessore politiche sociali della Provincia di Teramo;

-           Responsabile servizi sociali della Provincia di Teramo;

-           2 assistenti sociali del Ministero di Giustizia (CSSA Pescara – USMM L’Aquila);

-           Rappresentante coop. sociale “Filadelfia”;

-           Rappresentante coop. sociale “Il Sorriso”;

-           Rappresentante coop. sociale “Florence”;

-           2 Rappresentanti SPI/CGIL Teramo;

-           2 Rappresentanti CISL Teramo;

-           Rappresentante sindacato autonomo Fe.Na.L.

-           Rappresentante Croce rossa Italiana;

-           Rappresentante ASL Teramo;

-           2 Rappresentanti Questura di Teramo;

-           Rappresentante Centro Servizi Amministrativi (CSA);

-           Rappresentante ANFE (Associazione nazionale famiglie emigranti);

-           Rappresentante Confcooperative;

-           Rappresentante Centro servizi volontariato Teramo (CSV);

-           Rappresentante Consorzio “Prisma”;

-           3 Rappresentanti Ufficio attività sociali.

Relativamente alla prima riunione di concertazione, l’Assessore agli Affari Sociali ha aperto i lavori esplicando l’iter formativo del Pdz e le finalità specifiche delle azioni di concertazione sociali. Successivamente, il Sociologo consulente ha relazionato circa le azioni propedeutiche da porre in essere per la realizzazione del PdZ, nonché circa l’analisi sintetica del sistema di welfare erogato dall’EAS n. 5.

La rappresentante CSA ha ribadito le difficoltà dell’Amministrazione scolastica a fare fronte alle nuove competenze in materia di assistenza materiale agli alunni disabili. Da più parti, sono state avanzate richieste circa l’attivazione di case-famiglie per minori in stato di disagio / allontanamento, nonché il bisogno conclamato di assistenza domiciliare ai minori in stato di difficoltà socio-individuale. I rappresentanti sindacali hanno espresso unanime volontà circa l’incremento dei servizi appannaggio delle persone anziane, relativamente al perfezionamento dell’accesso ai servizi medesimi ed, infine, hanno richiesto espressamente l’applicazione, nelle procedure di affidamento, dei CCNL cooperative sociali.

La Provincia ribadisce la volontà di sostegno, anche in fase operativa, degli ambiti territoriali, in linea con quanto stabilito dal Piano sociale regionale. Nel corso della seduta di concertazione, il Dirigente VI settore del Comune di Teramo, ai sensi dell’ordinanza di avvio del processo programmatorio ha esposto la composizione quantitativa dell’organo di programmazione operativo (GdP).

Contestualmente, gli organismi sindacali hanno espresso la propria volontà a partecipare anche in ambito GdP, al fine di poter concorrere, anche operativamente, alla stesura del Piano di zona.

-    Gruppo di Piano n.1 del 30.10.2002, nel corso del quale si è proceduto ad ottemperare le seguenti azioni di programmazione:

-    Illustrazione analitica del sistema di welfare di ambito, a cura del sociologo consulente;

-    Analisi della precedente programmazione, sulla base della comparazione metodologica tra gli obiettivi di sistema e di salute prefissati nel PdZ – Punto 3 – 2000/2001 e gli esiti di sistema prodotti, di cui si allega estratto

-    Analisi delle risorse sociali, sanitarie, educative, culturali implementate ed operanti (domiciliate) nel comprensorio di riferimento, anche attraverso l’ausilio di specifico studio prodotto dalla Provincia di Teramo, nell’ambito dell’incontro domanda / offerta di lavoro di cui ai Por Abruzzo;

-    Rapporto socio-demografico, circa l’analisi quali - quantitativa della composizione demografica, degli indicatori di carico sociali, dell’andamento dei flussi disaggregati, degli indicatori di variabilità sociale.

-    Gruppo di Piano n. 2 del 07.11.2002, nel quale è stata discussa l’analisi della priorità di area / bisogno, anche sulla base del Rapporto di analisi, conseguente all’esposizione di cui al punto precedente, integrato dagli interventi dei componenti il GdP. Contestualmente, sono state analizzate le variabili di sistema afferenti alla relazione obbligatoria circa i seguenti indicatori:

-    risorse finanziarie presunte a disposizione e/o da investire in area sociale da parte degli enti in GdP;

-    bisogni sociali del comprensorio;

-    livelli di integrazione necessari all’implementazione del Global care;

-    definizione delle priorità ed analisi dei modelli operativi propedeutici al loro conseguimento.

-    Gruppo di Piano n. 3 del 11.11.2002, nel quale sono state vagliate le ipotesi di priorità di intervento sociale, nonché i componenti il GdP hanno avanzato ipotesi progettuali di tipo integrativo, volti a perfezionare il sistema di welfare globale. Tra queste, l’attivazione del servizio di teleassistenza, nonché l’attivazione di una struttura semiresidenziale e diurna per anziani autosufficienti, come strategia di risocializzazione delle persone di cui ai cluster 60-74 e > 75 anni.

-    Gruppi di Piano nn. 4 e 5 del 15.11.2002 e 21.11.2002 nel corso dei quali l’Amministrazione, sulla base di un’attenta analisi finanziaria e sulla base del sistema di servizi erogati, ha proposto la politica globale di intervento in materia socio-assistenziale, per il triennio 2003-2005. In tale ipotesi operativa, l’Amministrazione intende assicurare continuità operativa ai servizi già implementati, nonché pianificare il sistema erogatorio, attraverso l’introduzione di meccanismi correttivi, soprattutto rispetto alle prestazioni a domanda individuale e l’applicazione del modello ISEE.

-    Riunione di concertazione sindacale del 16.12.2002, nel corso della quale è stata raggiunta l’intesa circa la sottoscrizione della piattaforma di concertazione sindacale, siglata dall’EAS n. 5, dalla CGIL, dalla CISL, dalla Diccap-Fenal (sindacato autonomo) e dalla UIL;

-    Gruppi di Piano nn. 6 e 7 del 5.12.2002 e del 18.12.2002, nel corso dei quali è stata definita la stesura – in concertazione con le parti sociali – del Piano di zona;

-    Gruppo di Piano n. 8 del 15.01.2003 (conclusivo), nel corso del quale l’Amministrazione ha proposto al GdP la bozza definitiva del Piano di zona.

Composizione del Gruppo di Piano

(indicare nominativi e rappresentanze dei componenti del Gruppo di Piano)

Nominativo

Organismo

Dott.ssa Germana Goderecci

Coordinatore politico – Assessore Affari sociali

Dott. Sergio Tona

Funzionario Attività sociali Comune di Teramo

Ass. sociale Liviana Leone

Assistente sociale EAS V;

Ass. sociale Rosella Foglia

Assistente sociale EAS V;

dott. Giovanni Di Giacomantonio

Sociologo - consulente;

dott. Daniela Cozzi

Provincia di Teramo;

dott. Silvana Di Saverio

Dirigente – ASL Teramo n. 106;

dott. Giovanna Cerulli

CSA Teramo;

dott. Alberico Maccioni

CISL Teramo;

Sig.ra Bianca Baldini

Cooperativa sociale “Il Sorriso”

Dott. Enzo Marcozzi

Cooperativa sociale “Florence”

Dott. Guerino Cilli

Cooperativa sociale “Filadelfia”

Rag. Maurizio Di Franco

Consorzio “Prisma”

Dott. Leo Di Nicola

Consorzio “Futura”;

Dott. Gabriele Marcellini

Confcooperative;

Dott. Tiziana Centini

Lega Cooperative;

Dott. Mauro Ettorre

CSV

Ass. Sociale Alessandro Ettorre

ANFASS

Sig. Carmela Amendolara

ANFE

Sig. Caporossi Mario

CARITAS

Sig. Giorgio Angelucci

Diccap - Fe.Na.L.

Dott. Cucinella Giuseppe

CGIL Teramo

Ass. Sandra Belloni

Ministero Giustizia – USSM

Ass. sociale Franca Cardamoni

CSSA Pescara

Dott. Pompei

UIL

Ass.sociale Francheschini

Prefettura di Teramo

Presidente

U.N.C.I.

Presidente

A.G.C.I.

Presidente

Croce Rossa

Presidente

Solidarietà Mani Tese

Rappresentante

Tribunale per i Minorenni – L’Aquila

I.   2. Elaborazione e analisi del contesto sociale generale dell’Ambito Territoriale (descrivere il contesto sociale generale dell’Ambito Territoriale, citando le fonti delle informazioni e dei dati utilizzati)

L’urbanizzazione rappresenta una delle tendenze più significative in atto nel mondo contemporaneo. Le statistiche attribuiscono al fenomeno un ritmo incalzante ed esponenziale. L’Universo demografico è in costante crescita nella gran parte delle metropoli nazionali, in crescita nei centri urbani ad alta valenza commerciale ed industriale, mentre si registrano forti decrementi nei piccoli centri con popolazione < 5000 – 7000 abitanti.

In altri termini, crescono le metropoli e le megalopoli, per via del saldo immigrati e per livelli di natalità attivi, mentre si registrano tassi negativi nei centri urbani le cui potenzialità produttive e di sviluppo non sono in grado di assorbire le eccedenze demografiche.

Teramo si inquadra – nel rispetto della tesi del dualismo urbano – in una particolare condizione. Il suo andamento demografico – nell’ultimo ventennio – presenta il carattere dell’assoluta stabilità. Soltanto negli ultimi anni, l’indicatore di crescita ha ripreso a salire, con un incremento percentuale alquanto significativo se ci considerano i dati precedenti.

Un bilancio demografico neutro può essere interpretato come esaurimento della forza propulsiva della società di riferimento, se l’indice scende in successione, oppure può significare massima efficienza urbanistico-sociale, cioè la massima concentrazione di soggetti in un’area che dispone di n. risorse, o ancora può significare – e questa ci sembra la tesi avvalorabile – che alla pressione demografica non faccia riscontro in termini temporali e transitori un incremento delle risorse, che causerebbe un ulteriore innalzamento demografico per effetto del cd. fenomeno del moltiplicatore. La validation di questa tesi porta ad un’altra considerazione: se alla crescita demografica non corrisponde un aumento delle risorse produttive, occupazionali, sociali, ambientali, ciò significa che è in atto – nella società di riferimento – uno squilibrio sociale da marginalità sociale. In parole semplici, se la società tende a crescere in maniera moderata è perché si individuano – in via teorica – ipotesi di crescita della qualità della vita, che al momento non si verificano e che quindi interrompono l’ipotesi di crescita esponenziale, a cui segue una stratificazione urbana differenziata. Regola prima in ambito di sociologia urbana è che se il centro di riferimento non è in regime di massima efficienza, ovvero non sviluppa le massime potenzialità socio-economiche, allora si riscontra probabilmente un diverso accesso alle risorse da parte dei gruppi-quartieri, da parte degli individui – nuclei, da parte dei centri-frazioni.

Relativamente alla città di Teramo, il saldo demografico che esponiamo in tabella n. 1 rappresenta un indice cruciale nella programmazione della città futura. Il significativo segnale di ripresa testimonia l’abitabilità della città e la presenza – seppure teorica ed intuitiva – di risorse tese a soddisfare la crescente cittadinanza.

Occorre individuare quali strategie possano garantire una crescita qualificata, non esponenziale, che realizzi la piena occupazione dei fattori, aumentando o mantenendo stabile la qualità della vita e riducendo le fasce di marginalità sociale.

Questo obiettivo sembra determinante nella programmazione dell’iniziativa URBAN, anche perché se la crescita demografica può significare propulsione urbana e crescita globale, l’incremento può essere programmato senza che ci siano le basi socio-economiche ed ambientali per sorreggerlo. Basti pensare alle metropoli, nelle quali una malsana politica urbana ha portato sempre maggiori disagi e quartieri – comunità totalmente sradicate dal tessuto urbano.

La crescita può essere alimentata, quindi, strumentalmente, anche attraverso strumenti urbanistici, ma si porrebbero le basi per una disintegrazione sociale che presto porterebbe all’abbandono della città. Occorre – invece – programmare l’incremento demografico di pari passo con l’incremento delle attività produttive, con la loro diversificazione, con la sostenibilità ambientale, con l’aumento dei servizi secondari erogati alle persone.

ANDAMENTO DEMOGRAFICO

INDICATORI

SALDO / ANNO

VARIAZIONE %

Saldo periodo

51.194 / 53.729

(1981- 2000)

2.535

4,95

Incremento massimo

52.389 / 53.729

(1999 – 2000)

1.340

2,55

Incremento minimo

51.434 / 51.438

(1982-1983)

4

0,007

Decremento massimo

52.490 / 51.769

(1990 – 1991)

- 721

- 1.38

Decremento minimo

52.501 / 52.490

(1989 – 1990)

- 11

- 0, 02

Densità massima

53.729 / 152 kmq

(2000)

353,4 ab./kmq

Densità minima

51.194 / 152 kmq

(1981)

336,8 ab./kmq

 

-    INDICATORI DEMOGRAFICI ITALIA

COMUNE

AMPIEZZA (kmq)

ABITANTI (*)

DENSITÁ (ab./kmq)

TERAMO

152

51.769

340,5

TORINO

130

1.002.863

7.714,3

MILANO

181,7

1.449.403

7.976

BOLOGNA

141

417.410

2.960

PESCARA

33,5

128.695

3.841

CHIETI

54

57.362

1.062

L’AQUILA

467

67.348

144,2

ITALIA

301,253

57.576.429

191,12

 

Le tabelle sopra esposte offrono spunti per alcune riflessioni. Il territorio comunale di Teramo si estende per 152 kmq. Un valore assoluto che rappresenta in sé un indicatore di disagio. Se rapportiamo, infatti, l’ampiezza territoriale alla popolazione residente, possiamo definire i margini di potenziale crescita urbana. Compiendo un’operazione di benchmarking, nella tabella sopra esposta compariamo l’ampiezza del territorio comunale con alcuni paradigmi.

Da quanto sopra esposto, emergono alcune indicazioni, prime fra quali la non alta densità media del comune di Teramo, rispetto alle metropoli e ad alcuni centri della stessa regione. Se questo è innegabile, è altresì verosimile che il territorio del comune di Teramo è ampio più del territorio di Torino, 5 volte quello comunale di Pescara, e > 7,8 % del territorio del comune di Bologna.

Il valore disaggregato della densità assume certamente una valenza, in ambito di monitoraggio della qualità della vita, solo se inserito nell’ambito territoriale di riferimento, cioè se si considerano le caratteristiche del territorio comunale e la sua ampiezza.

Nella fattispecie del comune di Teramo, saltano subito in evidenza – oltre la dimensione territoriale – anche la disposizione altimetrica ed orografica.

Il centro storico è posizionato a 265 m. s.l.m.: il minimo altimetrico è collocato a 143 s.l.m (S. Nicolò a Tordino), mentre il massimo altimetrico si attesta a 713 m. s.l.m. (Magnanella), con indici di variabilità orografica che oscillano dal 269 % al – 54 %.

Altro elemento caratterizzante il tessuto urbano è la presenza di un modello territoriale di tipo polinucleare, contraddistinto da un centro storico in cui si registra una bassa pressione demografica e un estensione modesta, circondato in modo non asimmetrico da quartieri che chiudono la corona urbana e da una lunga serie di frazioni eterogenee, alcune delle quali presentano caratteristiche proprie e che già assumono il ruolo di centro nel centro. Alcune di queste frazioni, già assurgono al ruolo di centro urbana autarchico, nelle quali sono presenti tutti i servizi e le infrastrutture, nonché servizi artigianali, industriali e commerciali. E’ il caso di S. Nicolò a Tordino, il cui share di popolazione è > 10 %, nella quale si concentrano le più importanti attività industriali e commerciali, pur non perdendo la caratteristica di frazione subalterna relativamente al terziario e, in particolare, al sanitario e al sociale. Ci sono poi frazioni assolutamente non autonome rispetto al centro e rispetto ai centri nevralgici dislocati in altre frazioni. Un esempio può chiarire il concetto. Teramo – come affermato sopra – non è un centro urbano di tipo satellitare. Cioè, il centro storico non funge da punto nevralgico per le frazioni e per i quartieri, se non relativamente ad alcuni pubblici servizi. Nella fattispecie, se una persona non residente giunge a Teramo per immatricolarsi al primo anno della facoltà di Giurisprudenza, potrà fare a meno di raggiungere il centro di Teramo e si recherà in uno dei suoi quartieri a più alto sviluppo, cioè a Colleparco, che ospita la nuova sede dell’ateneo teramano. Stessa situazione si ripete relativamente alla fruizione della gran parte dei servizi industriali, artigianali e commerciali, quasi integralmente dislocati a margine sud della città. Fatta questa premessa, è opportuno precisare la tipicità della concentrazione territoriale, esposta nel rapporto di analisi allegato al presente.

POPOLAZIONE GENERALE

 

Periodo 1981 – 2000

 

N.

 

Variazione (n. - %)

 

 

 

1981

51.194

-

1982

51.434

240\0,46

1983

51.438

4\0,007

1984

51.714

276\0,53

1985

52.086

372\0,71

1986

52.378

276\0,53

1987

52.436

58\0,11

1988

52.478

42\0,08

1989

52.501

23\0,04

1990

52.490

-11\-0,03

1991

51.769

-721\-1,38

1992

51.875

106\0,2

1993

51.834

-41\-0,07

1994

52.119

285\0,54

1995

52.099

-20\-0,04

1996

52.212

113\0,21

1997

52.299

87\0,16

1998

52.327

28\0,05

1999

52.389

62\0,11

2000

53.729

1340\2,55

2001

52.389

-1340\-2,49

INDICI SALDO DEMOGRAFICO

Il primo dato disaggregato è proprio la dimensione demografica di Teramo (33.777), con la quale si includono il centro storico (zona A1) e i seguenti quartieri: Cona, Castello, Piano della Lenta, Viale Bovio, Colleparco, Colleatterrato basso, S. Giuseppe, Stazione, S. Berardo, Gammarana, Viale Crucioli, Porta Madonna / Campo della fiera, Area Vezzosa, Castrogno, contrada Mezzanotte, Forcella, Villa Pavone, Villa Mosca, Scapriano, zona Aeroporto.

Per comprendere l’estrema frammentazione demografica e territoriale di Teramo, ci sembra opportuno esporre in tabella la ripartizione territoriale degli abitanti e il numero di abitazioni. Da ciò si intuisce quanto siano poco consistenti e rappresentative – dal punto di vista numerico-statistico – la maggior parte dei quartieri o agglomerati.

Se analizziamo per esempio il numero dei cittadini stranieri (cittadini privi di cittadinanza italiana), il valore aggregato offre spunto ad ipotesi di sviluppo progettuale. Il totale di cittadini stranieri, che ammonta a 530 persone, pari allo 0.98 % dell’Universo demografico può assumere un significato di consistenza sociale se associato ad un alto tasso di concentrazione territoriale. In altri termini, la mancata concentrazione territoriale dei cittadini stranieri non produce a Teramo fenomeni di esclusione sociale e/o di devianza secondaria, proprio per la scarsa rappresentatività e sufficienza statistica del target.

Facciamo un esempio. A S.Nicolò, che conta 4.613 abitanti, risiedono 43 cittadini stranieri, pari allo 0,93 % della demografia, quasi in linea con la media ponderata. A Colleatterrato alto l’indice di cittadini stranieri è pari all’1,6 % (14 / 859).

Paradossalmente, ci sono – di contro – vie del centro storico nelle quali si registra un’alta concentrazione di cittadini stranieri. Piazza Martiri Pennesi registra un indice di c.s. pari a 9,09 %, così come via M. Capuani, che presenta una concentrazione pari al 6, 7 %, o come via Discesa S. Giuseppe, dove l’indice sfiora l’11 %.

La ripartizione territoriale dei cittadini stranieri è quindi mediamente ripartita nei grandi e medi quartieri, mentre si registrano indici elevati solo in coincidenza di specifiche e delimitate zone, che mai assumono consistenza percentuale.

In termini assoluti, la consistenza demografica dei soggetti residenti privi di cittadinanza è sicuramente modesta rispetto alle medie delle metropoli e rispetto alla media nazionale.

Altro dato rilevante – relativamente alla ripartizione geo-demografica – è il numero di abitazioni censite dall’ISTAT (Censimento 1991).

L’osservazione dell’indice abitazione / per abitanti conforta la tesi della non individuazione di quartieri che presentano particolari e gravi condizioni di disagio, ma che è lo stesso centro storico ad essere parte integrante di un disagio su cui andremo a costruire la nostra indagine.

Nella fattispecie, la media per Teramo centro è pari a 2,6 abitanti per abitazione, mentre l’indice più alto di densità si registra a Colleatterrato alto, con un indice pari a 3,5.

Media leggermente inferiore per Villa Falchini (3,28) per la frazione Viola, con un indice di 3,18, per Villa Turri e S. Nicolò a Tordino, che fanno registrare – rispettivamente – un 3,11 e un 2,83. Media positiva per frazioni quali Villa Butteri (1,9) e Valle Soprana (2.08).

Ben 4.923 sono gli abitanti in case sparse, per un totale di abitazioni censite pari a 1.823, con una media di 2,70.

Quest’ultimo dato offre uno spaccato rappresentativo dell’estrema eterogeneità del capoluogo teramano. L’indice delle case sparse è particolarmente alto, anche se in linea con la dimensione del territorio comunale, che offre – di conseguenza – differenti indici di densità demografica. Nelle frazioni a > altimetria, si riscontrano indici di densità particolarmente bassi, mentre nelle zone centrali e di prima periferia la densità cresce notevolmente.

Da questo primo stralcio di rapporto analitico, derivano alcune considerazioni schematiche:

-    Non c’è un quartiere o frazione con U > 20.000 abitanti;

-    Il centro storico (come inteso dall’ISTAT) conta 33.777 ab., con share del 65,24 %;

-    Non si riscontrano omogeneità di variabili all’interno delle zone/quartieri, con qualche eccezione trascurabile dal punto di vista metodologico;

-    Lo share di U - la cui media abitazioni per abitante è > di 3 - è pari al 2,76 % (1429 ab.);

-    La % di residenti non cittadini italiani è < 1 %;

-    I cittadini non italiani non sono residenti in specifici quartieri di tipo popolare, ma sono equamente ripartiti sul tessuto urbano;

-    La maggiore concentrazione di cittadini non italiani si riscontra nelle più centrali vie del centro storico (zona A1);

-    La bilancia demografica è in saldo attivo (+2, 55 %);

-    L’unica frazione con demografia > 1000 è S. Nicolò a Tordino;

-    Si registrano variabili di isolamento sociale in una porzione consistente delle 55 frazioni rilevate dal Censimento ISTAT.

Il sistema dell’urbanizzazione – com’è tipicamente intesa – avrebbe dovuto produrre a Teramo un’elevata concentrazione demografica, con alto tasso di densità, la nascita di quartieri dormitori, nei quali riscontrare alti indici di marginalità, isolamento e criminalità. Inoltre, l’urbanizzazione avrebbe dovuto causare un forte decremento demografico nelle frazioni decentrate a favore dei quartieri periferici.

Tutto questo non è accaduto a Teramo e, probabilmente, per una ragione storico-economica. Nel capoluogo – infatti – solo a cavallo degli anni ’50 e ’60 si è assistito ad un prosperoso impulso industriale, che ha momentaneamente soppiantato il settore primario e che ha prodotto un incremento occupazionale notevole.

Nell’ultimo ventennio, si è assistito ad un forte decremento delle attività industriali e a un incremento del terziario. La tipologia di nuova forza lavoro, classificata diversamente, ha prodotto il fenomeno della polverizzazione dei vecchi schemi socio-urbani.

In altri termini, è più che lecito affermare che la gran parte della popolazione attiva è oggi impegnata nel settore terziario, il che crea un identificazione medio-borghese che si traduce in soluzioni urbanistico-abitative variegate.

Altro parametro indicativo è rappresentato dalla ripartizione degli abitanti, che per il 65.07 % risiede nel centro storico, mentre il 34,93 % risiede nelle 55 frazioni. Se escludiamo dall’analisi le frazioni con U > 500 abitanti (S. Nicolò, Colleatterrato alto, Nepezzano e Piano D’Accio), abbiamo un carico demografico di 11.506 per un totale di 51 frazioni, con una media di 225 abitanti / frazione.

Un valore indicativo della polverizzazione territoriale e della situazione di isolamento sociale di alcune frazioni, nelle quali si registrano esclusivamente abitazioni di tipo abitativo, mentre non si registrano attività produttive e commerciali, né insediamenti di servizi.

Questa situazione avrebbe dovuto favorire la centralità del capoluogo, ma la sopravvivenza del modello economico rurale in una buona parte delle frazioni limitrofi ha prodotto una situazione di stasi socio-economica ed urbanistica.

Non si è assistito ad una sostanziale trasformazione della forza lavoro rurale in forza lavoro industriale. Ne è conseguita una politica urbana caratterizzata da tanti nuclei abitativi, di non assoluta consistenza demografica.

Ma il disagio non è solo rappresentato dalla concentrazione demografica su base territoriale e da alti indici di densità. Lo screening demografico di Teramo produce preoccupanti dati di natura sociale, relativi alla composizione delle fasce demografiche e ad uno spiccato e crescente invecchiamento della popolazione.

Se da una parte si registra un indice medio di variazione annuo dello 0,25 %, dall’altra si sono modificati chiaramente i valori di composizione demografica: incremento della popolazione anziana, decremento della fascia < 14 anni, decremento fascia 15-64, basso tasso di natalità, innalzamento della durata della vita.

La congiunzione di elementi sociali di questa natura aumenta notevolmente il carico sociale di cui la città deve farsi carico. Non si è assistito ad una sostanziale trasformazione della forza lavoro rurale in forza lavoro industriale. Ne è conseguita una politica urbana caratterizzata da tanti nuclei abitativi, di non assoluta consistenza demografica.

Ma il disagio non è solo rappresentato dalla concentrazione demografica su base territoriale e da alti indici di densità. Lo screening demografico di Teramo produce preoccupanti dati di natura sociale, relativi alla composizione delle fasce demografiche e ad uno spiccato e crescente invecchiamento della popolazione.

Se da una parte si registra un indice medio di variazione annuo dello 0,25 %, dall’altra si sono modificati chiaramente i valori di composizione demografica: incremento della popolazione anziana, decremento della fascia < 14 anni, decremento fascia 15-64, basso tasso di natalità, innalzamento della durata della vita.

La congiunzione di elementi sociali di questa natura aumenta notevolmente il carico sociale di cui la città deve farsi carico.

COMPOSIZIONE DEMOGRAFICA

-    Universo demografico: 52.389 ab. = > media ambiti Provincia di Teramo;

-    Universo < 14: 8.003 ab. = media ambiti Provincia di Teramo;

-    Universo 15-29: 10.450 ab = > media ambiti Provincia di Teramo;

-    Universo 30-59: 21.286 ab = media ambiti Provincia di Teramo;

-    Universo 60-74: 8.595 ab = media ambiti Provincia di Teramo;

-    Universo > 75: 4.055 ab = < media ambiti Provincia di Teramo;

INDICATORI DI CARICO SOCIALE

-    Indice di vecchiaia: 117,72 = - 4,37 % / media provinciale;

-    Indice di carico sociale: 49,83 = - 2,07 % / media provinciale;

-    Dipendenza giovanile: 22,89 = + 0,34 % / media provinciale;

-    Dipendenza senile: 26,94 = - 4,03 % / media provinciale;

-    Ricambio: 103,24 = - 0,45 % / media provinciale;

-    Indice dei flussi demografici: n % (variazione 2002 / 1999);

-    Densità: 344,66 = media provinciale;

-    Tasso di attività: 48, 5 = > media provinciale;

-    Tasso di disoccupazione: 9,70 = > media provinciale;

-    Tasso di disoccupazione giovanile = 20,8 = media provinciale

-    Indice di ricchezza pro-capite €: 13.130,00 = > media provinciale;

-    Indice di disabilità accertata = 361 ab. = 0,68 % U (art. 3, comma 3, Legge 104/92);

-    Indice di concentrazione demog. Cittadini extracomunitari: 9,85 /1000 = < media provinciale;

-    Indice di suicidi e tentati … = 11,1 / 1000 = > media Abruzzo;

-    Indice diffusione quotiani = 22,6 = < media provinciale e regionale;

-    Indice minorenni denunciati = 1,9 /1000 = > media regionale;

-    Indice stranieri denunciati = 4,5 / 1000 = > media regionale;

-    Delitti violenti denunciati = 207 / 100.000 = > media regionale;

-    Delitti al patrimonio denunciati = 1.413 / 100.000 = < media regionale;

-    Altri delitti (white collar) = 2.404/100.000 = > media regionale;

-    Indice scolarizzazione (laurea) = 5,99 % U;

-    Indice di analfabetismo = 2,51 % U

Da quanto sopra esposto, è possibile estrapolare i seguenti paradigmi di lettura delle condizioni socio-demografiche di ambito:

1.   Prevalenza del cluster attivo (30-59) rispetto ai clusters U > 60;

2.   Incidenza esponenziale dei carichi socio-economici appannaggio del Cluster 30-59;

3.   Incidenza del carico sociale globale (U < 14 + U > 60);

4.   Rotazione demografica negativa: prevalenza outcome / income;

5.   Incidenza decentramento e parcelizzazione urbana;

6.   Incidenza disabilità grave, terza e quarta età, minori /

7.   attiva;

ANALISI DEMOGRAFICA DEL DISAGIO

-    DISAGIO SOCIALE ai target anziani, disabili e minori (frequenza);

-    DISAGIO SOCIO-ECONOMICO al target famiglia con minori (frequenza monoreddito e disoccupazione femminile);

-    SQUILIBRIO TERRITORIALE – urbano;

-    SQUILIBRIO tra le risorse socio-economiche del comprensorio e Bisogni globali dell’utenza;

Da quanto sopra esposto e da quanto emerso nel contesto operativo del Gruppo di Piano n. 1 e 2, in fase di analisi della programmazione precedente e di analisi delle risorse implementate nel comprensorio n. 5, si riscontrano notevoli indici di disagio potenziale e manifesto, cui l’attivazione del sistema di local welfare ha tentato – nel biennio 2000-2001, di opporre contrasto, seppur con esiti non sempre efficaci. Ciò, è avvenuto rispetto alle seguenti questioni:

DISCRASIE DI SISTEMA

-    Domanda > Offerta (squilibrio negativo negli intervalli compresi tra il 30-60 %);

-    Mancata integrazione socio-sanitaria e, quindi, deperimento del Global care;

-    Esplosione di fenomeni sociali di disagio non contrastati (disagio famiglie immigrate, disabilità, invecchiamento popolazione, regressione natalità: 0,79).

-    Carenza di strutture residenziali deputate alla presa in carico e tutela dei minori allontanati dal nucleo familiare;

Fonti: Rapporto Intermedio (Regione Abruzzo – Zancan – 2001) / Censimento ISTAT (proiezioni 2001) / Demos (1997) – Cresa (analisi della situazione socio-economica 2000);

Se ne deduce che, nonostante l’impegno e le risorse destinate all’implementazione del sistema locale di benessere sociale, di cui gli interventi della L.R. 22/98, della Legge 285/97, dei benefici una tantum della Legge 162/98, degli interventi ai sensi della Legge 135/96, i livelli di disagio accertati e, tanto più, i livelli potenziali di difficoltà sociale non sembrano contenibili a breve e medio termine e, comunque, difficilmente contrastabili se non attraverso un sistema integrato e globale che registri – oltre all’impegno delle istituzioni pubbliche – la crescita di settori complementari e sussidiari al salute globale della persona.

I     3. Verifica dei risultati ottenuti con la precedente programmazione (riportare le conclusioni del “rapporto sintetico” elaborato dal Gruppo di Piano)

La valutazione della precedente programmazione, da parte del Gruppo di Piano (seduta del 30.10.2002) ha prodotto le sotto riportate indicazioni. In primis, viene espresso da parte di tutti i componenti un giudizio positivo circa l’implementazione del sistema dei servizi socio-assistenziali, in considerazione del fatto che esso subentra ad una situazione di modestia sistemica dell’ente locale n. 5 in materia, nonché ad uno stato di welfare locale, precedente alla L.R.22/98, nel quale gli investimenti dell’agenzia pubblica tradizionalmente deputata all’uopo (ASL) aveva riversato sul comprensorio a riferimento risorse ed interventi insufficienti, considerando la dimensione quantitativa del bisogno e la sua diversificazione qualitativa.Si parte dalla considerazione preliminare, circa l’attivazione di servizi alle persone, di tipo sperimentale e non esistenti:

1.   NORMATIVA: Legge regionale 27.3.1998, n. 22 STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE:Piano di zona dei servizi sociali - LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE: organo elettivo (consiglio comunale)

-    Servizio di segretariato sociale, consistente nell’informazione dell’utenza rispetto ai servizi alle persone ed alle risorse del comprensorio, nella comunicazione delle azioni di sistema poste in essere dall’EAS, nonché dall’analisi continuata dei bisogni sociali di ambito;

-    Servizio di aiuto personale a favore di soggetti diversamente abili, ai sensi del comma 3, art. 3 della Legge 104/92;

-    Servizio di assistenza materiale di sostegno a favore di studenti disabili residenti in ambito e iscritti presso le scuole del comprensorio provinciale;

2.   -FONTE NORMATIVA: Legge 285/97-STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE: Progetto / Accordo di programma ambito provinciale - LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE: Organo esecutivo Ente gestore (G.M.)

-    Assistenza domiciliare ai minori in stato di disagio / isolamento, finalizzato alla presa in carico diretto di minori in stato di disagio conclamato;

-    Centro di aggregazione / socializzazione, finalizzato alla promozione dei diritti dell’adolescenza;

-    Mediazione familiare e mediazione familiare interculturale, finalizzato alla soluzione dei conflitti intrafamiliari e al sostegno ed integrazione dei nuclei familiari extracomunitari

-    Centro giochi – atelier e micronido, finalizzati alla presa in carico educativa di minori e di U 18 mesi-3 anni, come azione di sostegno alla famiglia;

3.   -FONTE NORMATIVA: Legge 135/96 (attività consolidate)
-STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE: Programma annuale
-LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE: Organo esecutivo municipale (G.M.)

-    Soggiorni termali per anziani;

-    Colonie estive per minori;

-    Assistenza economica straordinaria;

4.   -FONTE NORMATIVA: Legge 162/98
-STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE: Integrazione servizi di aiuto personale disabili
-LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE: Organo esecutivo municipale (G.M.)

-    Servizio di aiuto personale disabili gravi (estensione del modello)

6.   -FONTE NORMATIVA: 476/98
STRUMENTO DI PROGRAMMAZIONE: Convenzione;
LIVELLO DI PROGRAMMAZIONE: Organo esecutivo municipale (G.M.)

-    Attivazione adozione azionale ed internazionale.

Come si evince dallo schema sopra esposto, il sistema dei servizi socio – assistenziali dell’ambito n. 5 appare alquanto articolato, raggiungendo livelli di applicabilità che esulano dalle aspettative registrate in fase di primaria programmazione. Gli elementi evolutivi del local welfare – individuati in sede di GdP, sono:

-    Estensione del precedente sistema di welfare;

-    Incremento esponenziale delle risorse finanziarie investite a livello locale, non solo per effetto dei maggiori trasferimenti di risorse derivate, ma soprattutto per effetto di un solido balzo finanziario in materia da parte dell’ente locale;

-    Crescita esponenziale fruibilità dei servizi e del relativo accesso alle prestazioni;

-    Previsione del sistema a domanda individuale (concorrenza alla spesa dell’utenza – ISEE, relativamente ad alcuni servizi/interventi);

-    Affidamento di alcuni servizi al terzo settore, in linea con la normativa vigente in materia di procedure di esternalizzazione di cui alla Legge 328/2000 e al DPCM 30.3.2001;

-    Decremento degli indici di rotazione del personale;

-    Incremento dell’occupazione locale;

-    Avvio informale di procedure di integrazione con il comparto sanitario e con quello educativo.

-    Presa in carico delle emergenze sociali.

Gli elementi involutivi del sistema, discrasie di sistema ravvisate dal GdP, sono i seguenti:

-    Saturazione dell’offerta e parzialità di risposta globale al bisogno socio-sanitario (divario Offerta/Domanda di servizi);

-    Insufficiente integrazione con il comparto sanitario, circa le aree ad elevata integrazione;

I.    4. Analisi dei bisogni della comunità locale (riportare la sintesi sulla rilevazione dei bisogni contenuta nel “rapporto di analisi” allegato al PdZ)

Secondo quanto riportato nei punti precedenti e secondo le azioni di monitoraggio dei bisogni del comprensorio, sono state registrate le seguenti necessità, in termini domanda di servizi socio-assistenziali:

1.   Assistenza educativa intrascolastica ed extrascolastica di soggetti disabili gravi;

2.   Assistenza globale (sociale e sanitaria) a soggetti anziani in condizione di isolamento sociale e territoriale;

3.   Assistenza sociale di minori in condizioni di disagio, potenziali attori dei circuiti della marginalità sociale (alcolismo, tossicodipendenza, ecc.);

4.   Assistenza sociale ed economica di nuclei familiari in condizioni marginalità e di anomia;

5.   Assistenza socio-sanitaria, relativamente alla presa in carico di soggetti non autosufficienti;

6.   Assistenza socio-sanitaria, relativamente ad utenti psichiatrici, ex alcolisti ed ex tossicodipendenti;

I.    5. Analisi dell’offerta esistente:

a) la “mappa dell’offerta” (riportare l’esito della rilevazione sui servizi disponibili, distinguendoli in servizi per la generalità dei cittadini, servizi domiciliari e servizi residenziali)

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DESTINATI ALL’UNIVERSO:

-    Servizio sociale professionale: erogato presso l’ente ambito sociale;

-    Servizio di segretariato sociale: erogato presso l’ente ambito sociale;

-    Servizio di assistenza economica straordinaria;

-    Centro di aggregazione / socializzazione per adolescenti;

-    Mediazione familiare e mediazione familiare interculturale;

-    Adozione nazionale ed internazionale;

-    Soggiorni termali per anziani e colonie estive per minori;

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALI DOMICILIARI:

-    Assistenza domiciliare anziani (SAD), di cui Uu = > 65 anni, relativamente ad un carico globale di 60 utenti, residenti nel comprensorio;

-    Aiuto personale a disabili gravi di cui comma 3, art. 3 , Legge 104/92, relativamente a 36 utenti residenti nel comprensorio;

-    Assistenza materiale di sostegno per studenti disabili in condizioni di gravità, relativamente a 67 studenti frequentanti le scuole del comprensorio, per un carico orario di 4 h pro-die, in tutti i giorni di frequenza scolastica;

-    Assistenza domiciliare minori in stato di disagio, relativamente ad un carico di 30 utenti.

SERVIZI RESIDENZIALI:

-    Residenza assistenziale (R.S.A – R.A.) – Opera Pia “De Benedictis”, relativamente alla presa in carico socio-sanitaria di 240 anziani non autosufficienti, parzialmente autosufficienti, in condizioni di isolamento socio-ambientale;

-    Comunità terapeutica per tossicodipendenti “Mondo Nuovo”;

-    Comunità alloggio – casa famiglia psichiatrica “Fiumicino”– carico: 12 utenti;

-    Comunità alloggio – casa famiglia psichiatrica “Specola”– carico: 8 utenti;

-    Comunità alloggio – casa famiglia psichiatrica “Fonte della noce”– carico: 8 utenti;

-    Convitto nazionale “Delfico”;

SERVIZI SOCIO-SANITARI:

-    Assistenza domiciliare integrata (sanitaria), erogata dalla ASL Teramo, relativamente a 350 utenti; .

-    Assistenza domiciliare psichiatrica (ADP) a carico del Dipartimento di Psichiatria “Teramo 1” (DSM 1), relativamente a 28 utenti;

-    Centro diurno psichiatrico (semiresidenziale) per un totale utenti pari a 18 (Dipartimento “Teramo 1”);

-    Progetto “Armonia” – reinserimento lavorativo utenti psichiatrici (ASL Teramo – DSM – “Teramo 1” – Comune di Teramo);

-    Centro socio-riabilitativo per disabili medio-gravi, (ASL Teramo), per un carico utenza pari a 20 unità;

-    Centro di riabilitazione e centro diurno per disabili “Iperbarico” (ASL Teramo);

-    Consultorio familiare;

-    Ser. T.

      Comunità terapeutica per tossicodipendenti;

SERVIZI EDUCATIVI:

-    Istituti comprensivi scolastici e scuole di ogni ordine e grado;

-    6 Asili nido comunali, con utenza pari a circa 300 unità, e 1 Scuola materna comunale, con un utenza pari ad oltre 100 unità;

-    1 Micronido e 1 Centro giochi comunali;

-    5 ludoteche a gestione privata, con utenza pari a 150 unità;

SERVIZIO DI TRASPORTO:

-    Trasporto scolastico – gestione pubblico/privata – affidamento cooperativa sociale di tipo “A”.

SERVIZI SOCIO-CULTURALI:

-    Assistenza famiglie indigenti e socializzazione minori (CARITAS );

-    Consultorio diocesano;

-    ANFASS, centro diurno per disabili e laboratori polifunzionali;

-    Volontarie vincenziniane, sostegno alle famiglie in condizioni di disagio;

-    Anfe, integrazione interculturale – sportello immigrati;

-    Ass.nazionale sclerosi multipla (AISM), sostegno ai pazienti e ai familiari;

-    ASS. AIPES, prevenzione disagio, consulenza, formazione insegnanti asilo nido;

-    ANOLF, sostegno giuridico extracomunitari;

-    Ass. Uniti contro la droga, sostegno tossicodipendenti e familiari;

SERVIZI DI FORMAZIONE PROFESSIONALE E MULTIMEDIALI:

-    Istituto avviamento lavoro (IAL);

-    Ente formazione professionale (ENFAP);

-    Consorform;

-    Teorema;

-    Cisia progetti.

COOPERATIVE DOMICILIATE NEL COMPRENSORIO:

-    Cooperative sociali di tipo “A” …………         SI (11)

-    Cooperative sociali di tipo “B” …………         SI (15)

b)   la valutazione dell’offerta (riportare in sintesi il giudizio sul sistema dei servizi contenuto nel “rapporto di analisi”)

Come evidente, il sistema dell’offerta socio-assistenziale del capoluogo appare alquanto articolato, seppure migliorabile nella dimensione quantitativa e in relazione alla Domanda aggregata di servizi appannaggio dell’utenza e già riscontrata formalmente. Ben articolato, parimenti, appare il sistema dei servizi socio-sanitari, soprattutto relativamente all’area psichiatrico – territoriale a quella materno-infantile, nonché apprezzabile e in via di notevole crescita esponenziale appare il carico globale sostenuto dai servizi sanitari rispetto alla prevenzione, cura e riabilitazione territoriali di persone disabili, anziane non autosufficienti. Parimenti, si registra congrua concentrazione di strutture semiresidenziali e residenziali. Parimenti, sono in crescita, le strutture educative per la prima infanzia, nel cui settore alla storica e qualificata presenza comunale oggi si affiancano alcune esperienze del privato.

Non sono state rilevate, di contro, strutture residenziali quali case famiglie per minori e/o centri di pronta accoglienza. Da quanto esposto, deriva – quindi – la considerazione, condivisa in ambito di GdP – che il macro-obiettivo di sistema, relativo alla presa in carico globale della persona in stato di disagio, nell’accezione del WHO (salute fisica, psichica e sociale) può essere conseguita attraverso una pianificazione di sistema allargata, mediante sinergie interistituzionali, che evitino duplicazioni ed eccessivi dispendi di risorse, ma che qualifichi l’Offerta aggregata esistente, peraltro ritenuta consistente.

SEZIONE II – LE PRIORITA’ E GLI OBIETTIVI DEL PIANO

II   1. Le priorità generali del Piano (indicare le aree di bisogno prioritarie del PdZ)

Il Piano di zona dei servizi socio-assistenziali di ambito (2003-2005) intende fornire risposte efficaci alle seguenti aree di bisogno prioritarie:

1.   Universo persone in condizione di disagio;

2.   Universo persone in stato di disabilità grave;

3.   Universo persone anziane non autosufficienti, parzialmente autosufficienti, in condizioni di isolamento / anomia sociale ed individuale, disagio economico;

4.   Universo minori in stato di disagio;

5.   Universo famiglie in condizioni di disagio socio-economico;

II   2.Gli obiettivi strategici e le responsabilità necessarie per il loro raggiungimento (descrivere, per ciascuna area di bisogno, gli obiettivi generali che si vogliono raggiungere e i soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere)

PRIORITÁ 1,2,3,4,5: Relativamente ai bisogni sociali di cui alle persone in stato di marginalità sociale e/o disagio, il presente PdZ si prefigge i seguenti obiettivi generali:

-    Estensione del modello di benessere locale ed incremento della qualità di vita;

-    Contributo alla stabilizzazione demografica;

-    Facilitazione dell’accesso ai servizi socio-assistenziali;

-    Incremento delle responsabilità sociali dei cittadini ed incremento delle forme di informazione/ partecipazione.

-    Miglioramento della qualità di vita delle persone anziane e permanenza presso l’abitazione di residenza e presso i luoghi di vita, nonché sostegno alle persone anziane in stato di indigenza;

-    Miglioramento della qualità di vita delle persone disabili, della loro integrazione sociale, della promozione dei diritti rispettivi, del recupero delle abilità sociali funzionali alla reale integrazione;

-    Miglioramento della qualità di vita dei minori e delle famiglie attraverso forme di sostegno globali;

-    Sostegno economico alle famiglie non abbienti e in condizioni economico-occupazionali di marginalità.

Tali obiettivi richiedono il coinvolgimento delle seguenti soggetti istituzionali e sociali:

-    Ente ambito sociale (EAS), relativamente al miglioramento/integrazione del sistema erogatorio già implementato e all’acquisizione di nuove competenze;

-    Provincia di Teramo, relativamente alle funzioni di cui all’art. 7 della Legge 328/2000 e relativamente ad eventuali azioni innovative e ad area vasta, così come definite dal Piano sociale regionale;

-    ASL n. 106 Teramo, relativamente all’implementazione di un omogeneo e diffuso sistema integrato di servizi socio-sanitario, attraverso la definizione formale delle interazioni istituzionali ed attraverso la definizione delle aree integrate e di quelle ad esclusiva competenza. Nella fattispecie, l’apporto del sistema sanitario appare decisivo nel conseguimento del macro-obiettivo di salute globale della persona, attraverso azioni di diagnosi, cura e riabilitazione domiciliare, nonché mediante azioni di prevenzione di cui alle aree sociali a rischio.

-    Direzioni scolastiche, relativamente all’acquisizione delle nuove competenze socio-educative in materia di disabilità e mediante azioni di integrazione sociale –educativa rispetto ai procedimenti da porre in essere per la cura globale degli studenti.

II   3.Gli indicatori di successo e i risultati attesi (descrivere i risultati attesi con riferimento agli obiettivi generali individuati)

-    OBIETTIVO 1: Estensione del modello di benessere locale ed incremento della qualità di vita ; contributo all’inversione del flusso di decremento demografico;

-    Inversione flusso di decremento demografico nel breve periodo – Esito: crescita demografica;

-    Decremento istituzionalizzazione anziani, minori, disabili, utenti psichiatrici, tossicodipendenti ed alcoldipendenti. Esito: decremento tasso di ricoveri in istituzioni totali intervallo;

-    Incremento occupazione femminile e giovanile;

-    Incremento nascite e nuove genitorialità – Esito: incremento tasso di natalità;

-    Decremento dispersione scolastica – Esito: decremento indice di dispersione scolastica;

-    OBIETTIVO 2 e 3: Facilitazione dell’accesso ai servizi socio-assistenziali e maggiore fruibilità dei servizi ed incremento delle responsabilità sociali dei cittadini ed incremento delle forme di informazione/ partecipazione.;

-    Estensione dell’utenza e perfezionamento del sistema di prestazioni a domanda individuale – Esito: nuova regolamentazione di accesso ai servizi socio-assistenziali, incremento delle entrate correnti

-    Estensione del servizio sociale professionale di tipo professionale e del segretariato sociale, mediante l’integrazione alle figure in organico di altre figure socio-assistenziali ed educative, nonché delle forme di informazione partecipazione: Esito: Incremento operatori sociali di tipo professionale ed incremento azioni di comunicazione / partecipazione;

-    OBIETTIVO 4: Miglioramento della qualità di vita delle persone anziane e permanenza presso l’abitazione di residenza e presso i luoghi di vita;

-    Contrasto al disagio, all’istituzionalizzazione dell’anziano in stato di disagio e al suo isolamento sociale e territoriale – Esito: Decremento ricoveri RA, RSA, OC, decremento richiesta prestazioni complementari;

-    Incremento della socializzazione e delle abilità sociali dell’anziano. Esito: Organizzazioni attività periodiche a favore dell’anziano autosufficiente ed avvio di laboratori di volontariato che consentano l’interazione terza/quarta età con gli altri target demografici.

-    OBIETTIVO 5: Miglioramento della qualità di vita delle persone disabili, della loro integrazione sociale, della promozione dei diritti rispettivi, del recupero delle abilità sociali funzionali alla reale integrazione;

-    Contrasto all’isolamento e all’istituzionalizzazione del disabile.Incremento delle forme attive di vita del disabile. Sostegno alle famiglie con figli disabili. Esito: Decremento istituzionalizzazione disabili in isolamento parentale); Incremento di azioni extraistituzionali per favorire l’integrazione del disabile; Incremento di organismi della cooperazione e del volontariato finalizzati all’attivazione di servizi propedeutici all’inserimento sociale della persona diversamente abile.

-    OBIETTIVO 6,7,8 : Miglioramento della qualità di vita dei minori e delle famiglie attraverso forme di sostegno globali; Promozione di azioni finalizzate alla de-marginalizzazione sociale dei minori. Sostegno economico alle famiglie non abbienti e in condizioni economico-occupazionali di marginalità.

-    Sostegno alla famiglia con minori, all’infanzia e all’adolescenza in condizioni di disagio, alle famiglie in condizioni di povertà, contrasto alla violenza sui minori. Esito: perfezionamento del sistema di assistenza economica a nuclei familiari non abbienti; attivazione di servizio rivolti al disagio potenziale e non espressamente afferenti all’area del disagio conclamato; attivazione di strategie alternative al ricovero in istituto; promozione di azioni di sostegno alla genitorialità.

SEZIONE III – LE AZIONI

III  1. AREA FAMIGLIA

III  1.1. Quadro di riferimento sociale (riportare dati e informazioni relativi alla condizione delle famiglie nell’Ambito Territoriale)

Da quanto sopra esposto, risulta evidente la caratterizzazione demografica nel comprensorio, nel quale prevale la popolazione di cui al cluster 30-59 su gli altri target, nella quale si rileva un’elevata concentrazione di nuclei familiari anziani unipersonali, nel quale il tasso di ricambio è appannaggio degli outcome, nel quale il tasso di natalità è in linea con i livelli medi della provincia di Teramo, regionali e nazionali. Negli ultimi anni, comunque, l’andamento demografico negativo sembra aver subisce forme di compensazione grazie all’insediamento, di cittadini stranieri, dai quali – tra l’altro – sembra prodursi un altro effetto positivo: l’incremento dei livelli di produttività demografica.

Relativamente al target famiglia, nella struttura demografica dell’ambito, prevale nettamente il nucleo familiare con figli, seguito dal nucleo familiare endogamico senza figli. Nella tabella sotto esposta, riportiamo i dati relativi alle famiglie residenti e componenti secondo la tipologia:

-    FAMIGLIE UNIPERSONALI (senza nucleo): 3.028;

-    COPPIA SENZA FIGLI: 3.603;

-    COPPIA CON FIGLI: 9.015;

-    NUCLEI MONOPARENTALI (PADRE) CON FIGLI: 299;

-    NUCLEI MONOPARENTALI (MADRE) CON FIGLI: 1.171;

Alla dimensione della prevalenza delle famiglie con figli e dei nuclei familiari senza figli, si contrappone il congruo riscontro di famiglie unipersonali, il cui share è rappresentato prevalentemente da soggetti in età anziana, mentre notevole è il riscontro relativamente all’universo di famiglie monoparentali, con larga prevalenza del modello monoparentale materno.

L’analisi del target “famiglia” , anche alla luce di quanto esposto nei paragrafi precedenti, ci conduce al alcune considerazioni:

1.   Una frazione del target vive in condizioni di disagio sociale ed economico;

2.   Si registra la prevalenza, nei nuclei con figli, del modello nel quale il padre è soggetto in posizione occupazionale attiva, mentre la madre è prevalentemente dedita alla cura della famiglia.

III  1.2. Gli obiettivi di salute e di sistema (elencare gli obiettivi ritenuti prioritari per l’Area famiglia)

OBIETTIVI DI SALUTE:

-    Cura globale della famiglia in stato di marginalità sociale ed economica;

-    Cura globale della famiglia con minori in stato di disagio.

-    Sostegno sociale alle responsabilità genitoriali.

OBIETTIVI DI SISTEMA:

-    Consolidamento e qualificazione dei servizi socio-assistenziali appannaggio della famiglia.

-    Definizione di strategie integrate volte a favorire la cura globale della famiglia e il sostegno alle responsabilità genitoriali;

-    Potenziamento e miglioramento del servizio di assistenza domiciliare ai minori in famiglia, in stato di disagio;

III  1.3. Azioni, strategie e progetti (compilare, e numerare progressivamente nell’ambito della stessa Area di bisogno, una scheda per ciascuna Azione, preferibilmente utilizzando lo schema riportato nella Guida )

Azione famiglia

Num.

Scheda: Assistenza economica persone in condizione di disagio economico

1

L’azione consiste nell’erogazione di contributi economici straordinari ed una tantum finalizzati al superamento di emergenze economiche da parte dell’utente. Il contributo economico straordinario, quantificato dai servizi sociali dell’EAS ed oggetto del regolamento di accesso ai servizi socio-assistenziali, viene erogato su progetto mirato, cioè si lega ad azioni concordate tra utente / beneficiario ed operatore sociale che cura l’istruttoria e l’accertamento dei requisiti, al fine di rendere realmente funzionale tale azione di sostegno. Il contributo viene erogato in versione “una tantum”, con cadenza annuale, ed ha la funzione di sollevare l’utente / beneficiario dalla situazione transitoria di disagio economico. Nell’azione a riferimento, parimenti, sono compresi gli oneri derivanti dal pagamento delle rette per minori in stato di allontanamento dal nucleo familiare, previa disposizione del TdM, il cui carico è particolarmente oneroso. Referente dell’area è il responsabile dell’Ufficio di servizio sociale professionale dell’EAS.

 

Costo annuale dell’azione:

= euro 212.000,00

III. 2. AREA INFANZIA, ADOLESCENTI E GIOVANI

III  2.1.Quadro di riferimento sociale (riportare dati e informazioni relativi alla condizione dell’infanzia e giovanile nell’Ambito Territoriale)

Il comprensorio è caratterizzato da una larga concentrazione demografica di cui al target minori, censiti nel numero di 11.267 pari al 21,51 di U. La condizione di vita dei minori del comprensorio è tipicizzata dai seguenti fenomeni:

-    Atipicità del modello genitoriale naturale e prevalenza del modello parentale allargato e/o dal modello sostitutivo istituzionale;

-    Elevato rischio sociale circa l’inclusione dei minori nei circuiti della devianza;

A ciò, si è tentato di opporre contrasto, nell’ambito dei servizi pubblici e ai sensi della Legge 285/97, attraverso l’implementazione di azioni volte, da un lato, a sostenere il disagio, dall’altro a favorire la cultura dell’infanzia e dell’adolescenza, a sostenere le responsabilità delle famiglie e a promuovere forme di socializzazione / aggregazione extraistituzionali dei minori medesimi. E’evidente che le misure di helping al disagio rappresentano, paradossalmente, azioni facilitanti, mentre meno traducibili sono i pur costanti impegni nel campo della promozione dei diritti dei minori.

III  2.2. Gli obiettivi di salute e di sistema (elencare gli obiettivi ritenuti prioritari per l’Area infanzia, adolescenti e giovani)

OBIETTIVI DI SALUTE:

-    Cura globale e tutela del minore in stato di disagio;

-    Integrazione sociale del minore in condizione di isolamento/anomia.

OBIETTIVI DI SISTEMA:

      Consolidamento e qualificazione dei servizi socio-assistenziali a favore dei minori;

      Definizione di strategie integrate volte a favorire la cura globale del minore;

      Potenziamento e riqualificazione del servizio di assistenza domiciliare ai minori in famiglia, in stato di disagio;

III  2.3. Azioni, strategie e progetti (compilare, e numerare progressivamente nell’ambito della stessa Area di bisogno, una scheda per ciascuna Azione, preferibilmente utilizzando lo schema riportato nella Guida )


 

Azione Infanzia, Adolescenti e Giovani

Num

Scheda: Assistenza domiciliare ai minori in stato di disagio (ADM);

1

L’azione consiste nella presa in carico domiciliare del minore in situazione di disagio conclamato, a carico di operatori socio-educativi di tipo professionale ed è finalizzato al superamento della condizione da cui si origina l’intervento. L’azione si pianifica in collaborazione con i servizi sanitari dell’ASL Teramo e in integrazione con il Tribunale dei minorenni, relativamente a minori segnalati al medesimo. L’ASL concorre alla definizione delle seguenti azioni: diagnosi psicologiche e neuropsichiatriche, predisposizione di piani socio-riabilitativi, anche attraverso la disposizione di figure sanitario-riabilitative quali terapisti d.r.ed occupazionali e logopedisti. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. La capacità di offerta dell’EAS, rispetto alla quota socio-assistenziale ed educativa, è prefissata in un monte ore massimo annuale di h 3.140 annuali presumibili. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano.

Costo annuale dell’azione: 3.140 h / massimo annuali presumibili * = Euro 47.100,00

Il costo è riferito agli oneri lordi derivanti dalla contrattualizzazione degli operatori sociali all’uopo destinati e da gli altri oneri gestionali a carico della società affidataria.

III  3. AREA DISABILITÁ

III  3.1. Quadro di riferimento sociale (riportare dati e informazioni relativi alla condizione dei disabili nell’Ambito Territoriale)

L’elemento paradigmatico da cui parte la seguente analisi e il gap tra la domanda aggregata di servizi specifici e la dimensione dell’Offerta globale da parte degli enti deputati all’integrazione e cura della persona diversamente abile.

A ciò si è cercato di dare una risposta, seppure parziale, mediante l’implementazione- nel biennio 2000-2001, di servizi di integrazione, socializzazione e sostegno delle persone disabili gravi, attraverso l’attivazione del servizio di assistenza materiale di sostegno agli studenti disabili gravi, iscritti nelle scuole del comprensorio. L’azione messa in atto consisteva nella presa in carico materiale di 67 studenti, disabili gravi, in ambito scolastico, per un carico giornaliero complessivo di 268 ore, per tutta la durata dell’anno scolastico, compreso i rientri. Ad onor del vero, tale intervento – venuto meno in seguito alla nota MIUR 3390 del 30.11.2001, rispetto agli obiettivi di salute sociale quali socializzazione ed integrazione si è resa solo in parte funzionale ed efficace. Tali obiettivi, infatti, secondo la teoria strutturale sociologica, non si conseguono tanto in ambiti / istituzioni di tipo protetto (scuola, casa, centri di riabilitazione), nelle quali – di contro – si sperimentano le competenze sociali e relazionali, ma al di fuori dei contesti totali, nelle relazioni non preordinate, nelle relazionali occasionali e non riconducibili all’obbligo e alla cultura della responsabilità. L’integrazione consiste nell’assunzione di un ruolo e di uno status che non possano essere, in alcun modo, ricollegabili allo stigma di persona disabile, ma di una posizione sociale nella quale la diversa abilità possa esprimersi. Nei comprensori interni, talvolta, viene meno, tanto per intenderci, la semplice visibilità sociale, oltre che la titolarità ai diritti personali.

Ciò vale anche per i disabili gravi adulti, assistiti mediante l’attivazione del servizio di aiuto personale, per un carico annuale di 12.000 ore di servizio a domicilio, finalizzato alla cura sociale della persona (igiene, preparazione vitto, sistemazione alloggio, accompagno e disbrigo di pratiche), per un’utenza complessiva di 36 persone. Anche in questo caso, l’intervento appare parziale e non esaustivo dei bisogni espressi (trasporto, cura sanitaria e riabilitativa domiciliare, integrazione e socializzazione esogena). Parimenti, tale condizione sembra destinata ad aggravarsi, se non altro per via della previsione di incremento di disabilità, attestato dall’aumento esponenziale delle certificazioni di disabilità grave nel periodo 1999-2001.

III  3.2. Gli obiettivi di salute e di sistema (elencare gli obiettivi ritenuti prioritari per l’Area disabili)

OBIETTIVI DI SALUTE:

-    Cura della salute globale della personale disabile;

-    Integrazione e socializzazione della persona disabile;

-    Recupero delle abilità e competenze sociali della persona disabile.

OBIETTIVI DI SISTEMA:

-    Consolidamento e qualificazione del servizio di aiuto personale domiciliare alle persone disabili;

-    Consolidamento del servizio di assistenza sociale ed educativa, intrascolastica ed extrascolastica, a favore dei minori disabili in stato di gravità;

-    Definizione di strategie integrate volte a favorire la cura globale del disabile (sociale e sanitaria);

III  3.3. Azioni, strategie e progetti (compilare, e numerare progressivamente nell’ambito della stessa Area di bisogno, una scheda per ciascuna Azione, preferibilmente utilizzando lo schema riportato nella Guida )

Azione Disabili

Num.

Scheda: aiuto personale / assistenza domiciliare disabili gravi;

L’azione, di cui peraltro afferente ad un servizio già implementato da parte dell’EAS n. 5, consiste nella presa in carico domiciliare della persona disabile con certificazione in stato di gravità ai sensi della Legge 104/92. All’uopo si ricorrerà ad operatori sociali di primo livello (assistenti domiciliari), che dovranno aver maturato esperienza e/o formazione professionale adeguata alla funzione da svolgere e all’espletamento delle seguenti azioni di assistenza: cura della igiene della persona, ove necessario e richiesto, cura del micro-ambiente domestico, accompagno, compagnia, disbrigo di pratiche. L’offerta annuale dell’EAS, nella quota afferente alla capacità di spesa dello stesso ed esclusi le eventuali risorse a carico dell’utente, si attesta sulle 8.000 ore annuali presumibili, che potrà essere variato in aumento in proporzione alla disponibilità di risorse, così come richiamato dalla Legge 104/92. Il servizio sarà oggetto di regolamentazione di accesso. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. L’intervento, parimenti, si configura come intervento ad elevata integrazione sociale e sanitaria, al cui perfezionamento dovranno concorrere le seguenti azioni di collaborazione istituzionale:

-    Valutazione interprofessionale del bisogno, finalizzata alla misurazione socio-sanitaria del dl bisogno della persona disabile. L’azione si traduce nel concorso dell’azienda sanitaria locale di Teramo alla definizione dell’accesso al servizio, per la parte di competenza, e nella eventuale disposizione dell’ASL medesima di servizi complementari.

      Costo dell’azione, a carico EAS: a 8.000 h / annuali presumibili = € 120.000,00

Il costo è riferito agli oneri lordi derivanti dalla contrattualizzazione degli operatori sociali all’uopo destinati e da gli altri oneri gestionali a carico della società affidataria.

Azione Disabili

 

Num

 

Scheda: assistenza educativa per minori in situazione di disabilità grave;

2

L’azione consiste in forme di assistenza educativa di livello professionale a favore di soggetti disabili certificati e in condizione di gravità ai sensi della Legge 104/92, negli ambiti di vita quotidiana della persona disabili. L’azione potrà interssare anche ambiti in cui – di fatto – le risorse appaiono qualificate e di notevole entità quantitativa, traducendosi in assistenza professionale educativa relativamente agli spazi e alle competenze sociali cui il disabile, per le ragioni sopra esposte, tradizionalmente non occupa. La capacità di offerta dell’EAS, rispetto alla quota socio-assistenziale ed educativa, è prefissata in un monte ore annuale presumibile di h 33.300 annuali.

L’azione si traduce, in termini operativi, in interventi di assistenza person to person (tutoring), relativamente all’acquisizione delle abilità sociali necessarie al riconoscimento di ruoli e status diversi dallo stigma di persona disabile. Essa, parimenti, intende favorire azioni di sperimentazione sociale innovative, collegate alla totale partecipazione alla vita sociale e alla maggiore visibilità. In ambito scolastico, e relativamente alla scuola materna, elementare e media inferiore, essa si traduce in funzioni di supporto tecnico organizzativo alla scuola, relativamente all’integrazione tra il gruppo classe e dei pari della persona disabile, rispetto ai processi relazionali ed educativi, e non attiene alla gestione della cura materiale della persona disabile, né rappresenta forma succedanea alla docenza di sostegno, il cui capitolo è appendice del servizio educativo istituzionale. Parimenti, l’azione intende perseguire la global care della persona disabile, attraverso azioni di integrazione con il comparto sanitario.

Referente del servizio sarà il responsabile dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone.

 

Costo dell’azione, a carico EAS: 33.300 h/annuali presumibili = Euro 500.000,00

 

Il costo è riferito agli oneri lordi derivanti dalla contrattualizzazione degli operatori sociali all’uopo destinati e da gli altri oneri gestionali a carico della società affidataria.

 

 

Azione Disabili

Num.

Scheda: Centro diurno socio educativo per disabili medio/gravi

3

L’azione consiste nell’attivazione di una struttura semiresidenziale, intesa come centro di recupero sociale e come laboratorio delle abilità e competenze sociali della persona disabile medio/grave, finalizzata alla recupero diurna della stessa. Il centro sarà localizzato presso i locali rientranti nel patrimonio dell’EAS.
Il servizio – già attivato negli esercizi 2001 e 2002, continuerà ad essere gestito dall’ASL Teramo 106.

Il costo è riferito agli oneri lordi derivanti dalla concessione
in comodato gratuito dei locali del Centro, da parte del Comune di Teramo.

Costo annuale dell’azione a carico Eas n 5: Euro 15.000,00

L’Amministrazione comunale assume l’impegno di gestire il Centro Diurno socio-educativo a partire dalla 2° annualità del Piano di Zona subentrando alla gestione già attivata dalla ASL in base ad uno specifico finanziamento regionale per interventi socio-assistenziali. L’assunzione di tale impegno avverrà nel rispetto delle risorse finanziarie disponibili nel bilancio 2004 e seguenti per un ammontare presumibile di Euro 100.000,00.

 

III  4. AREA ANZIANI

III  4.1. Quadro di riferimento sociale (riportare dati e informazioni relativi alla condizione dell’anziano nell’Ambito Territoriale)

L’elemento caratterizzante l’area specifica è la consistenza quantitativa del target anziani, la consistenza delle famiglie anziani nucleari ed unipersonali a fronte di un’Offerta aggregata alquanto articolata che annovera l'impegno in materia sociale dell’ente locale (SAD, assistenza economica), dell’Azienda sanitaria (processo di cura sanitaria e ADI), della RSA/RA “De Benedictis”, di iniziative assistenziali di tipo privatistico (PrivatAssistenza – rete di franchising servizi alle persone), nonché di iniziative del volontariato.
Un dato, comunque, appare esemplificativo del potenziale disagio degli anziani del comprensorio comunale, derivante dalla disposizione urbanistica di Teramo, nella quale uno share > 30 % U risiede in piccole frazioni e/o in case sparse, in siti nei quali l’allocazione dei servizi (dopo un’attenta analisi ex post) è meno che proporzionale rispetto, ad esempio, alla massiccia allocazione di risorse sociali e sanitarie nelle zone della corona urbana.
A dimostrazione di quanto detto e secondo quanto attestato dal servizio sociale dell’EAS n.5 , ad oggi, l’Offerta di assistenza domiciliare anziani (SAD) compensa totalmente la Domanda formale, non riscontrandosi liste di attesa, né ricorso a servizi di tipo surrogati.
È – altresì – verosimile che l’universo anziani produce complementari richieste di servizi, afferenti all’area sociale (assistenza economica, invio presso R.A, trasporto) ed afferenti all’area sanitaria (cura, riabilitazione, RSA), la cui erogazione aggregata appare notevolmente inferiore agli indici di Domanda potenziale.

III  4.2. Gli obiettivi di salute e di sistema (elencare gli obiettivi ritenuti prioritari per l’Area anziani)

-    OBIETTIVI DI SALUTE:

-    Cura della salute globale della personale anziana;

-    Integrazione e socializzazione della persona anziana;

-    OBIETTIVI DI SISTEMA:

-    Consolidamento e qualificazione del SAD;

-    Definizione di strategie integrate volte a favorire la cura globale dell’anziano;

III  4.3. Azioni, strategie e progetti (compilare, e numerare progressivamente nell’ambito della stessa Area di bisogno, una scheda per ciascuna Azione, preferibilmente utilizzando lo schema riportato nella Guida )

Azione Anziani

Num

Scheda: Servizio di assistenza domiciliare agli anziani (SAD)

1

L’azione, peraltro afferente ad un servizio già implementato da parte dell’EAS n. 5 consiste nella presa in carico domiciliare della persona anziana, di cui all’universo = U > 65 anni, in condizione di non autosufficienza e/o parziale autosufficienza, nonché di isolamento sociale. All’uopo si ricorrerà ad operatori sociali di primo livello (assistenti domiciliari), che dovranno aver maturato esperienza e/o formazione professionale adeguata alla funzione da svolgere e all’espletamento delle seguenti azioni di assistenza: cura della igiene della persona, ove necessario e richiesto, cura del micro-ambiente domestico, accompagno, compagnia, disbrigo di pratiche. L’offerta annuale dell’EAS, nella quota afferente alla capacità di spesa dello stesso ed esclusi le eventuali risorse a carico dell’utente, si attesta sulle 12.000 ore annuali presumbili, che potrà essere variata in proporzione alla disponibilità di risorse e alla consistenza delle risorse in entrata favorite dall’utenza. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. Il servizio si configura come prestazione a domanda individuale.

Costo dell’azione, a carico EAS: 12.000 h / annuali presumibili = Euro 179.600,00

Il costo è riferito agli oneri lordi derivanti dalla contrattualizzazione degli operatori sociali all’uopo destinati e da gli altri oneri gestionali a carico della società affidataria.

 

Azione Anziani

Num.

Scheda: Servizio di assistenza residenziale per anziani ed indigenti inabili al lavoro: integrazione rette RA / RSA

2

Il servizio si configura come fonte di integrazione delle rette dovute a RA e RSA, relativamente alla quota socio-assistenziale, nel caso in cui l’anziano e/o l’indigente inabile al lavoro, ricoverato presso le strutture sopra citate, non sia in condizione di farvi fronte, esclusi i casi nei quali l’integrazione può essere garantita / integrata da altri soggetti. Referente dell’area sarà il responsabile del servizio sociale professionale dell’EAS n. 5. L’azione sarà implementata nel primo esercizio del triennio di operatività del presente Piano.

Costo dell’azione, a carico EAS: = Euro 313.500,00

Azione Anziani

Num.

Scheda: Centro di aggregazione sociale per anziani;

3

Il servizio si traduce nell’attivazione di un Centro di aggregazione sociale per anziani autosuffcienti, che funga da polo di aggregazione delle persone in terza età, nonché come momento di riattivazione delle abilità sociali. Sono previste attività ludico ricreative, informatiche, artistiche artigianali, quali lavorazioni in poliuretano, in materiali leggeri, introduzione all’uso dell’hardware e dei principali softwares. Il Centro sarà aperto di norma nell’arco pomeridiano con un’articolazione dell’orario e dei giorni che verranno successivamente stabiliti. Il servizio prevede l’accesso di n. 20 utenti. Referente del servizio sarà il responsabile dell’Ufficio di servizio sociale.
Il servizio sarà attivato solo nel caso in cui l’Amministrazione riuscirà ad avere in disponibilità adeguati locali, che consentano l’erogazione dell’azione.

Costo dell’azione, a carico EAS: = Euro 40.000,00

III  5. AREA SOCIO-ASSISTENZIALE

III  5.1 Quadro di riferimento sociale (dati e informazioni relativi alla situazione di partenza della specifica Area di bisogno)

L’ambito n. 5 è uno dei comprensori nel quale, anche secondo i dati del Rapporto intermedio 2001, a cura della Regione Abruzzo, si registra la maggiore consistenza potenziale di carico sociale. Nella fattispecie, nel periodo 1999-2001, la Domanda aggregata di servizi ha superato la capacità di Offerta dell’Ente gestore, nelle varie aree di pertinenza. Parimenti, l’implementazione del segretariato sociale che ha svolto funzioni di servizio sociale di tipo professionale e funzioni tipiche quali monitoraggio dei bisogni e documentazione valutazione di esito delle azioni poste in essere, ha avuto un ruolo strategico in termini di pianificazione, attuazione e monitoraggio del sistema di local welfare.

Di seguito, si espongono alcuni dati circa i carichi di domanda del servizio sociale professionale:

-    60 domande di accesso al SAD;

-    50 domande di accesso al servizio di aiuto personale;

-    220 di assistenza economica;

      presa in carico minori di cui alla Legge 184/183 e 150 casi TdM;

-    30 domande di accesso ADM;

-    monitoraggio dei servizi e documentazione;

-    Informazione;

-    erogazione del segretariato sociale;

-    adozione nazionale ed internazionale;

-    Affido familiare;

-    50 domande di ammissione RA/RSA;

-    Supporto e verifica delle azioni di mediazione familiare e di mediazione interculturale;

-    Supporto e verifica delle azioni di cui al Centro di socializzazione per adolescenti;

-    Azioni di erogazione assegni di maternità;

-    Azioni di erogazione di assegni familiari;

-    supervisioni tecnico-organizzative;

-    azioni di integrazione informali con le istituzioni del sistema di rete.

Parimenti, ogni azione/domanda produzione le seguenti fasi operative:

1.   Accettazione / accoglienza utente;

2.   Informazione;

3.   Accertamento di servizio sociale (visita domiciliare, relazione di servizio sociale);

4.   Valutazione/ supervisione del caso, alla presenza del coordinatore dei servizi sociali;

5.   Accesso / diniego al servizio (relazione);

6.   Valutazione e monitoraggio esito servizio.

Relativamente alla composizione dell’organico dell’EAS, oltre alla presenza del Dirigente, che sovraintende anche ai Servizi Sociali, si rilevano: 1 Responsabile sezione attività sociali (profilo: funzionario), 5 assistenti sociali (di cui 1 part-time), 1 sociologo consulente, 2 istruttori amm.vi;

Da quanto sopra esposto, risulta evidente che, per le funzioni e le attività da svolgere quotidianamente, l’organico del servizio sociale risulta essere sensibilmente insufficiente.

È di tutta evidenza che, in relazione alle azioni innovativo-strategiche che l’EAS n. 5 intende implementare, l’organico dovrà essere necessariamente e congruamente potenziato.

III  5.2. Gli obiettivi di salute e di sistema (elencare gli obiettivi ritenuti prioritari per la specifica Area di bisogno)

OBIETTIVI DI SALUTE:

-    Cura della salute globale della persona;

OBIETTIVI DI SISTEMA:

-    Consolidamento e qualificazione dell’Ufficio di servizio sociale e del segretariato sociale;

-    Definizione di strategie integrate volte a favorire la cura globale dell’utente;

III  5.3. Azioni, strategie e progetti (compilare, e numerare progressivamente nell’ambito della stessa Area di bisogno, una scheda per ciascuna Azione, preferibilmente utilizzando lo schema riportato nella Guida )


 

Azione servizio sociale professionale e segretariato sociale

Num.

Scheda: servizio sociale professionale e segretariato sociale

 

L’azione consiste nel consolidamento del servizio sociale professionale e delle funzioni di segretariato sociale da parte dell’EAS, che assicuri la presa in carico globale della persona in stato di disagio, l’attivazione di strategie di partecipazione dell’utenza alla definizione dei bisogni e dei servizi socio-assistenziali, il monitoraggio dei bisogni inespressi, la valutazione di impatto dei servizi medesimi, l’impulso del sistema di rete istituzionale, la composizione degli organi integrati sopra menzionati e finalizzati ad una diversa e più approfondita pianificazione dei servizi alla persona. L’azione si traduce con il ricorso a risorse umane professionali e sociali, quali – oltre al Dirigente che sovraintende anche i servizi sociali - 1 Responsabile sezione attività sociali, 1 sociologo consulente con funzioni di supervisione operativa e con funzioni di ausilio professionale al sistema di cui alle azioni sopra menzionate e relative all’istituzione di équipe interprofessionali integrate, 4 assistenti sociali, di cui 1 part-time. L’azione, parimenti, si configura come afferente ad area ad elevata integrazione socio-sanitaria, per il cui funzionamento è necessaria l’implementazione di un sistema integrato su larga scala, che coinvolga tutti gli enti di cui al GdP del presente ambito.

Costo annuale azione (comprensivo di Euro 170.000,00 relativi agli oneri per il personale dipendente) Euro 182.000,00

SEZIONE IV – IL SISTEMA DI OFFERTA

IV  1. I livelli essenziali di assistenza (descrivere l’articolazione complessiva dei servizi ed interventi rientranti nei LIVEAS. Compilare le schede/azione solo per i servizi ed interventi non descritti nella Sez. III)

a)   Descrizione articolazione LIVEAS

-           1. Servizio sociale professionale;

-           2. Segretariato sociale;

-           3. Assistenza domiciliare anziani, disabili, minori in stato disagio;

-           4. Centro semiresidenziale socio-educativo per disabili medio/gravi;

-           5. Centro di aggregazione sociale per anziani

b)  Schede LIVEAS

L’azione consiste nel consolidamento del servizio sociale professionale e delle funzioni di segretariato sociale da parte dell’EAS, che assicuri la presa in carico globale della persona in stato di disagio, l’attivazione di strategie di partecipazione dell’utenza alla definizione dei bisogni e dei servizi socio-assistenziali, il monitoraggio dei bisogni inespressi, la valutazione di impatto dei servizi medesimi, l’impulso del sistema di rete istituzionale, la composizione degli organi integrati sopra menzionati e finalizzati ad una diversa e più approfondita pianificazione dei servizi alla persona.

L’azione si traduce con il ricorso a risorse umane professionali e sociali, quali – oltre al Dirigente che sovraintende anche i servizi sociali - 1 Responsabile sezione attività sociali, 1 sociologo consulente con funzioni di supervisione operativa e con funzioni di ausilio professionale al sistema di cui alle azioni sopra menzionate e relative all’istituzione di équipe interprofessionali integrate, 5 assistenti sociali, di cui 1 part-time.

L’azione, parimenti, si configura come afferente ad area ad elevata integrazione socio-sanitaria, per il cui funzionamento è necessaria l’implementazione di un sistema integrato su larga scala, che coinvolga tutti gli enti di cui al GdP del presente ambito.

L’azione, peraltro afferente ad un servizio già implementato da parte dell’EAS n. 5 consiste nella presa in carico domiciliare della persona anziana, di cui all’universo = U > 65 anni, in condizione di non autosufficienza e/o parziale autosufficienza, nonché di isolamento sociale. All’uopo si ricorrerà ad operatori sociali di primo livello (assistenti domiciliari), che dovranno aver maturato esperienza e/o formazione professionale adeguata alla funzione da svolgere e all’espletamento delle seguenti azioni di assistenza: cura della igiene della persona, ove necessario e richiesto, cura del micro-ambiente domestico, accompagno, compagnia, disbrigo di pratiche. L’offerta annuale dell’EAS, nella quota afferente alla capacità di spesa dello stesso ed esclusi le eventuali risorse a carico dell’utente, si attesta sulle 12.000 ore annuali presumbili, che potrà essere variata in proporzione alla disponibilità di risorse e alla consistenza delle risorse in entrata favorite dall’utenza. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. Il servizio si configura come prestazione a domanda individuale.

L’azione, di cui peraltro afferente ad un servizio già implementato da parte dell’EAS n. 5, consiste nella presa in carico domiciliare della persona disabile con certificazione in stato di gravità ai sensi della Legge 104/92. All’uopo si ricorrerà ad operatori sociali di primo livello (assistenti domiciliari), che dovranno aver maturato esperienza e/o formazione professionale adeguata alla funzione da svolgere e all’espletamento delle seguenti azioni di assistenza: cura della igiene della persona, ove necessario e richiesto, cura del micro-ambiente domestico, accompagno, compagnia, disbrigo di pratiche. L’offerta annuale dell’EAS, nella quota afferente alla capacità di spesa dello stesso ed esclusi le eventuali risorse a carico dell’utente, si attesta sulle 8.000 ore annuali presumibili, che potrà essere variato in aumento in proporzione alla disponibilità di risorse, così come richiamato dalla Legge 104/92. Il servizio, che si configura come prestazione a domanda individuale, sarà oggetto di regolamentazione di accesso. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. L’intervento, parimenti, si configura come intervento ad elevata integrazione sociale e sanitaria, al cui perfezionamento dovranno concorrere le seguenti azioni di collaborazione istituzionale:

Valutazione interprofessionale del bisogno, finalizzata alla misurazione socio-sanitaria del bisogno della persona disabile. L’azione si traduce nel concorso dell’azienda sanitaria locale di Teramo alla definizione dell’accesso al servizio, per la parte di competenza, e nella eventuale disposizione dell’ASL medesima di servizi complementari.

L’azione consiste nella presa in carico domiciliare del minore in situazione di disagio conclamato, a carico di operatori socio-educativi di tipo professionale ed è finalizzato al superamento della condizione da cui si origina l’intervento. L’azione si pianifica in collaborazione con i servizi sanitari dell’ASL Teramo e in integrazione con il Tribunale dei minorenni, relativamente a minori segnalati al medesimo. L’ASL concorre alla definizione delle seguenti azioni: diagnosi psicologiche e neuropsichiatriche, predisposizione di piani socio-riabilitativi, anche attraverso la disposizione di figure sanitario-riabilitative quali terapisti d.r.ed occupazionali e logopedisti. Il servizio sarà gestito dall’EAS mediante l’ausilio operativo delle cooperative sociali e/o di altri organismi eroganti servizi alle persone. La capacità di offerta dell’EAS, rispetto alla quota socio-assistenziale ed educativa, è prefissata in un monte ore annuale di h 3.140 annuali presumibili. Referente del servizio sarà il responsabile del servizio sociale dell’EAS. L’azione sarà implementata dalla prima annualità del triennio di operatività del presente piano. La fase operativa consiste nell’instaurazione di relazione di aiuto a favore del minore/utente e nel sostegno sociale ed educativo, intesi come prestazione a domanda individuale.

L’azione consiste nell‘attivazione di una struttura semiresidenziale, intesa come centro di cura sociale e come laboratorio delle abilità e competenze sociali della persona disabile medio/grave, finalizzata alla cura diurna della stessa. Il centro sarà localizzato presso i locali rientranti nel patrimonio dell’EAS.

Il servizio – già attivato negli esercizi 2001 e 2002, continuerà ad essere gestito dall’ASL Teramo 106

Il servizio si traduce nell’attivazione di un Centro di aggregazione sociale per anziani autosuffcienti, che funga da polo di aggregazione delle persone in terza età, nonché come momento di riattivazione delle abilità sociali. Sono previste attività ludico ricreative, informatiche, artistiche artigianali, quali lavorazioni in poliuretano, in materiali leggeri, introduzione all’uso dell’hardware e dei principali softwares. Il Centro sarà aperto fino a un massimo di 300 giorni l’anno, di norma dalle ore 14.00 alle ore 19.00, dal lunedì al sabato. Il servizio prevede l’accesso di n. 20 utenti e sarà attivato a partire dal secondo semestre dell’anno 2003. Referente del servizio sarà il responsabile dell’Ufficio di servizio sociale.

Il servizio sarà attivato solo nel caso in cui l’Amministrazione riuscirà ad avere in disponibilità adeguati locali, che consentano l’erogazione dell’azione.

IV  2. La valutazione professionale e interprofessionale del bisogno (descrivere le eventuali iniziative previste)

La valutazione professionale ed interprofessionale si consegue mediante azioni strategiche endogene al sistema erogatore ed azioni esogene, quali:

-    Supervisione tecnico-organizzativa e professionale degli operatori, con la si discute delle azioni operative da porre in essere rispetto alla casistica;

-    Supervisione relativamente alla gestione dei vissuti e all’elaborazione degli stessi in ordine alla presa in carico della casistica; .

IV  3. Il lavoro sociale per progetti personalizzati (descrivere le eventuali iniziative previste per assicurare la progressiva attuazione della metodologia di lavoro per progetti personalizzati)

Il lavoro sociale per progetti personalizzati attiene al contesto complessivo delle azioni poste in essere dall’EAS, rispetto ai servizi erogati. Nella fattispecie, esso si realizza nella presa in carico individuale di utenti in stato di disagio ed è subordinato alla valutazione tecnico-professionale dello gruppo di lavoro dell’EAS e degli organismi integrati sopra menzionati. Nella fattispecie, la personalizzazione degli interventi afferisce alle seguenti sub-azioni:

-    Valutazione del bisogno sociale dell’utente;

-    Valutazione interprofessionale ed integrata dei bisogni dell’utente;

-    Definizione delle strategie di intervento operative;

-    Predisposizione del piano di intervento;

-    Azione di assistenza sociale e socio-sanitaria;

-    Verifica di esito;

-    Riformulazione delle strategie assistenziali.

IV  4. La rete dei servizi e delle collaborazioni (descrivere le iniziative previste e le eventuali spese di attuazione)

Il sistema di rete dei servizi e delle collaborazioni sarà costituita dai seguenti organismi:

-    Ente ambito sociale, erogatore dei servizi socio-assistenziali;

-    Azienda sanitaria locale n. 106 Teramo, relativamente alle aree ad elevata integrazione;

-    Direzioni didattiche, relativamente alle funzioni di supporto tecnico-amministrativo, per i gradi inferiori di scuola, di cui al D.Lgs 112/98, art. 139, comma c) e relativamente alle competenze in area di assistenza materiale di sostegno agli studenti disabili e alle sinergie operative finalizzate alla presa in carico globale dei minori in stato di disagio;

-    Provincia di Teramo, relativamente alle funzioni di cui all’art. 7 della Legge 328/2000 e relativamente all’eventuale implementazione di azioni innovative e ad area vasta;

-    TdM, relativamente all’esperimento di azioni funzionali alla tutela del minore;

IV  5. La comunicazione sociale e la Carta per la cittadinanza sociale (descrivere le iniziative previste e le eventuali spese di attuazione)

L’EAS n. 5 ha già prodotto, pur se non formalizzata, nel corso del primo biennio di attuazione del PdZ, la Carta dei servizi socio-assistenziali, inteso come strumento di comunicazione metodologico rispetto agli indicatori e standard degli interventi posti in essere. Parimenti, l’EAS n. 5 ha attivato altre iniziative di comunicazione istituzionale, quali conferenze stampa, comunicati stampa, convegni, pubblicazioni tecnico-scientifiche in area sociale. Relativamente all’implementazione di uno stabile sistema di comunicazione sociale, la presente pianificazione intende promuovere azioni strutturate di comunicazione istituzionale;

Costo annuale dell’azione: Euro 4.970,00

IV  6. La formazione degli operatori (descrivere le iniziative previste e le eventuali spese di attuazione)

La formazione ed aggiornamento degli operatori socio-assistenziali di primo livello e professionali si consegue attraverso l’attivazione diretta dell’EAS, con il concorso istituzionale della Provincia di Teramo.

Costo annuale dell’azione: -

IV  7. La valutazione e il sistema di qualità (descrivere le iniziative previste e le eventuali spese di attuazione)

SEZIONE V – IL QUADRO DELLE RISORSE FINANZIARIE E DELLE SPESE

V   1. La politica locale della spesa (descrivere i criteri generali di definizione del sistema entrate/spese del PdZ)

Il sistema di copertura del Piano di zona dei servizi sociali dell’ambito sociale n.5, considerandola complessa articolare degli interventi, necessita di un notevole impegno di risorse proprie dell’EAS medesimo. Nella fattispecie, il consolidamento dei servizi e la previsione di nuove aree di intervento – di fatto – impegna l’EAS n.5 ad un massiccio impiego di risorse proprie, sempre in attesa della predisposizione del Regolamento di accesso unitario che potrebbe produrre 2 effetti: contrazione della domanda di servizio d incremento risorse in entrata.

V   2. I criteri di ripartizione della spesa (indicare gli specifici criteri utilizzati per il riparto della spesa tra i diversi soggetti partecipanti al PdZ))

La metodologia di ripartizione / imputazione della spesa globale sarà la seguente:

1.   EAS = 70 % del Costo globale (risorse proprie);

2.   FINANZA DERIVATA (FNPS + FSR) = 30 %

V   3. Il quadro generale delle entrate e delle spese previste (compilare, per ciascuna annualità del PdZ, i quadri 1 e 2 relativi alle entrate ed alle spese di ogni esercizio finanziario, ed il quadro 3 concernente il riepilogo generale dell’intero triennio di riferimento del PdZ)

3 – QUADRO RIEPILOGO GENERALE

A – Entrate

Oggetto

2003

2004

2005

Tot. triennio

Quota FNPS per il PdZ (B1)

277.375,26

277.375,26

277.375,26

832.125,78

Cofinanziamento quota B1 FNPS

722.624,74

722.624,74

722.624,74

2.167.874,22

Quota FNPS gestione associata (B2)

 

 

 

 

Quota FSR (A1)

199.000,00

199.000,00

199.000,00

597.000,00

Cofinanziamento quota A1 FSR

415.170,00

415.170,00

415.170,00

1.245.510,00

Altre entrate

-

-

-

-

Totali anno

1.614.170,00

1.614.170,00

1.614.170,00

4.842.510,00

 

B – Spese

Oggetto

2003

2004

2005

Tot. triennio

Livelli essenziali di assistenza

897.200,00

897.200,00

897.200,00

2.691.600,00

Altri servizi ed interventi

712.000,00

712.000,00

712.000,00

2.136.000,00

Azioni di supporto

4.970,00

4.970,00

4.970,00

14.910,00

Totali anno

1.614.170,00

1.614.170,00

1.614.170,00

4.842.510,00

SEZIONE VI – ALLEGATI

(elencare, riportandone gli estremi, i documenti allegati al PdZ in forma cartacea)

      Ordinanze del Sindaco giusta prot.nn.553/AS-568/AS-605/AS rispettivamente del 17.10.2002-25/10/2002-11.11.2002 relative all’Avvio del processo programmatorio ed alle nomine del Gruppo di Piano;

      Schema analisi valutazione precedente programmazione;

      Rapporto di analisi;

      Ordinanza n. 739/AS dell’8.01.2003 di approvazione del Sindaco del Rapporto di analisi;

      Proposte delle parti sociali;

      Accordo di Programma sottoscritto con ASL e Provincia;

      Piano di Zona dei servizi sociali (ambito n.5);

      Piattaforma Sindacale.


ALLEGATO “B”

ACCORDO DI PROGRAMMA PER L’ADOZIONE DEL PIANO DI ZONA NELL’AMBITO N. 5 “TERAMO”

Tra

-    L’Amministrazione comunale di Teramo(EAS n. 5);

-    L’Azienda Unità Sanitaria Locale di Teramo (ASL n. 106);

-    La Provincia di Teramo;

Per
l’adozione del Piano di Zona dell’Ambito Sociale n. 5 “Teramo” in applicazione dell’art. 19, comma 2, legge 8 novembre 2000 n. 328 -“Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali”- pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 13 novembre 2000 – Supplemento ordinario n. 186 e della Delib. C.R. n. 69/8 del 26 giugno 2002 “Adozione del Piano sociale Regionale 2002-2004 della Regione Abruzzo”.

PREMESSA

-    il Comune è l’Ente titolare delle funzioni amministrative relative ai settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs. 267/2000.

-    il disposto dell’art. 34 TUEL (D. Lgs 267/2000), consente che amministrazioni statali ed altri soggetti pubblici sottoscrivano accordi di programma “… per la definizione e l’attuazione di opere, di interventi o di programmi di intervento che richiedono, per la loro completa realizzazione” l’azione d’intervento coordinato”.

-    l’art. 19 della legge 328/2000, al comma 2, prevede l’adozione del piano di zona attraverso accordo di programma.

-    l’articolo 19, 3° comma, della legge 328/2000 include tra i firmatari dell’accordo “i soggetti di cui all’articolo 1, comma 4, e all’articolo 10, che attraverso l’accreditamento o specifiche forme di concertazione concorrono, anche con proprie risorse, alla realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali previsto nel piano”.

-    il Consiglio Regionale d'Abruzzo, con deliberazioni n. 59/5 del 19 marzo 2002, e n. 72/22 del 16 luglio 2002, ha approvato la nuova articolazione degli ambiti territoriali sociali ai sensi della legge 328/2000, apportando parziali modifiche alla zonizzazione approvata con L.R. n. 22 del 1998.

-    il Consiglio Regionale, con deliberazione n. 69/8 del 26 giugno 2002, pubblicata sul BURA n. 12 straord. del 26 luglio 2002, ha approvato il Piano sociale 2002-2004, ai sensi dell’art. 18 della legge 328/2000;

-    la Giunta Regionale d’Abruzzo, con atto n. 804 del 27 settembre 2002, pubblicato sul BURA del 18 ottobre 2002 numero 140 speciale, ha approvato la "Guida per la predisposizione e approvazione del Piano di zona dei servizi sociali";

-    l’articolo 1 della legge 328/2000, rubricato “Principi generali e finalità” recita:

-    “La Repubblica assicura alle persone e alle famiglie un sistema integrato di interventi e servizi sociali, promuove interventi per garantire la qualità della vita, pari opportunità, non discriminazione e diritti di cittadinanza, previene, elimina o riduce le condizioni di disabilità, di bisogno e di disagio individuale e familiare, derivanti da inadeguatezza del reddito, difficoltà sociali e condizioni di non autonomia, in coerenza con gli articoli 2, 3 e 38 della Costituzione”.

INIZIATIVA

Il Comune di Teramo (EAS n. 5), quale ente procedente, ha assunto l’iniziativa per ricevere la disponibilità degli altri soggetti costituente il sistema di rete socio-sanitario a sottoscrivere specifico Accordo circa l’adozione del Piano di Zona anni 2003/2005 dell’Ambito Sociale n. 5 “Teramo” e degli strumenti per la sua attuazione.

Ai fini di quanto sopra esposto, L’iter formativo del PdZ ha superato le seguenti fasi:

-    Ordinanza del Sindaco di Teramo: avvio del processo programmatorio (ordinanze del 17.10.2002, 25.10.2002 e 11.11.2002, giusta protocolli 553/as, 568/as e 605 a/s) e nomina del Gruppo di Piano secondo il seguente elenco:

-    Assessore alle Politiche sociali del Comune di Teramo;

-    Funzionario Attività Sociali VI Settore;

-    2 Assistenti Sociali in organico al Comune di Teramo;

-    Sociologo consulente Comune di Teramo;

-    1 Rappresentante ASL Teramo (Profilo: Dirigente);

-    1 Rappresentante Centro Servizi Amministrativi – Teramo;

-    1 Rappresentante Provincia di Teramo;

-    1 Rappresentante Prefettura di Teramo;

-    1 Rappresentante sindacato confederale C.I.S.L.;

-    1 Rappresentante sindacato confederale C.G.I.L.;

-    1 Rappresentante sindacato confederale U.I.L.;

-    1 Rappresentante sindacato autonomo FE.NA.L.;

-    1 Rappresentante terzo settore “Coop. Filadelfia”;

-    1 Rappresentante terzo settore “Coop. Il Sorriso”;

-    1 Rappresentante terzo settore “Coop. Florence”;

-    1 Rappresentante terzo settore “Consorzio Prisma”;

-    1 Rappresentante terzo settore “Consorzio Futura”;

-    1 Rappresentante “Confcooperative”;

-    1 Rappresentante”Lega Cooperative”;

-    1 Rappresentante “U.N.C.I.”;

-    1 Rappresentante “A.G.C.I.”

-    1 Rappresentante “A.N.F.A.S.S.”;

-    1 Rappresentante Associazioni volontariato e no-profit “Croce Rossa Italiana”;

-    1 Rappresentante Associazioni volontariato e no-profit “C.S.V.”;

-    1 Rappresentante Associazioni volontariato e no-profit “Solidarietà-Mani Tese”;

-    1 Rappresentante Associazioni volontariato e no-profit “ANFE”;

-    1 Rappresentante Associazioni volontariato e no-profit “Caritas”;

-    1 Rappresentante Tribunale dei Minori;

-    2 Rappresentanti del Ministero di Giustizia (Settore Adulti - Settore Minori);

-    “Conferenza dei servizi, finalizzata alla concertazione con le parti sociali, tenutasi il giorno 23.10.2002, finalizzata all’analisi del sistema di local welfare, nonché al monitoraggio delle volontà istituzionali dei singoli enti / organismi partecipanti, circa l’adesione al modello integrato e partecipato di benessere locale. Nella fattispecie, alla prima riunione di concertazione sono stati invitati i seguenti soggetti e organismi:

-    Assessore affari sociali;

-    Dirigente VI Settore;

-    Sociologo consulente esterno;

-    Assessore politiche sociali della Provincia di Teramo;

-    Responsabile servizi sociali della Provincia di Teramo;

-    2 assistenti sociali del Ministero di Giustizia (CSSA Pescara – USMM L’Aquila);

-    Rappresentante coop. sociale “Filadelfia”;

-    Rappresentante coop. sociale “Il Sorriso”;

-    Rappresentante coop. sociale “Florence”;

-    2 Rappresentanti SPI/CGIL Teramo;

-    2 Rappresentanti CISL Teramo;

-    Rappresentante sindacato autonomo Fe.Na.L.

-    Rappresentante Croce rossa Italiana;

-    Rappresentante ASL Teramo;

-    2 Rappresentanti Questura di Teramo;

-    Rappresentante Centro Servizi Amministrativi (CSA);

-    Rappresentante ANFE (Associazione nazionale famiglie emigranti);

-    Rappresentante Confcooperative;

-    Rappresante Centro servizi volontariato Teramo (CSV);

-    Rappresentante Consorzio “Prisma”;

-    3 Rappresentanti Ufficio attività sociali.

Relativamente alla prima riunione di concertazione, l’Assessore agli Affari Sociali ha aperto i lavori esplicando l’iter formativo del Pdz e le finalità specifiche delle azioni di concertazione sociali. Successivamente, il Sociologo consulente ha relazionato circa le azioni propedeutiche da porre in essere per la realizzazione del PdZ, nonché circa l’analisi sintetica del sistema di welfare erogato dall’EAS n. 5.

La rappresentante CSA ha ribadito le difficoltà dell’Amministrazione scolastica a fare fronte alle nuove competenze in materia di assistenza materiale agli alunni disabili. Da più parti, sono state avanzate richieste circa l’attivazione di case-famiglie per minori in stato di disagio / allontanamento, nonché il bisogno conclamato di assistenza domiciliare ai minori in stato di difficoltà socio-individuale. I rappresentanti sindacali hanno espresso unanime volontà circa l’incremento dei servizi appannaggio delle persone anziane, relativamente al perfezionamento dell’accesso ai servizi medesimi ed, infine, hanno richiesto espressamente l’applicazione, nelle procedure di affidamento, dei CCNL cooperative sociali.

La Provincia ribadisce la volontà di sostegno, anche in fase operativa, degli ambiti territoriali, in linea con quanto asseverato dal Piano sociale regionale e come da nota n. 119505 della Provincia di Teramo, pervenuta a questo Ente in data 20.12.2002 con prot. n. 58309, con la quale si impegna ad attivare i seguenti interventi:

1.   analisi, raccolta ed elaborazione e restituzione delle informazioni sui bisogni e sulle risorse disponibili sia in collaborazione con i Comuni e con gli altri soggetti istituzionali sia attraverso indagini dirette sul territorio;

2.   analisi dell’offerta assistenziale pubblica e/o privata con individuazione della criticità del sistema e proposte di possibili soluzioni anche in relazione agli interventi di “area vasta” tramite azioni concertate;

3.   attività di monitoraggio e valutazione degli interventi compresi nei Piani di Zona; supporto al percorso di monitoraggio e valutazione sullo stato di attuazione del Piano di Zona e sul grado di raggiungimento dei risultati programmati definito dall’Ente d’Ambito Sociale all’interno del Piano stesso;

4.   attività di formazione ed aggiornamento rivolta agli operatori di primo livello e agli operatori professionali dei servizi sociali pubblici e del privato sociale.

Nel corso della seduta di concertazione, il Dirigente VI Settore, del Comune di Teramo ai sensi dell’ordinanza di avvio del processo programmatorio ha esposto la composizione quantitativa dell’organo di programmazione operativo (GdP).

Contestualmente, gli organismi sindacali hanno espresso la propria volontà a partecipare anche in ambito GdP, al fine di poter concorrere, anche operativamente, alla stesura del Piano di zona.

-    Gruppo di Piano n. 1 del 30.10.2002, nel corso del quale si è proceduto ad ottemperare le seguenti azioni di programmazione:

-    Illustrazione analitica del sistema di welfare di ambito, a cura del sociologo consulente;

-    Analisi della precedente programmazione, sulla base della comparazione metodologica tra gli obiettivi di sistema e di salute prefissati nel PdZ – Punto 3 – 2000/2001 e gli esiti di sistema prodotti;

-    Analisi delle risorse sociali, sanitarie, educative, culturali implementate ed operanti (domiciliate) nel comprensorio di riferimento, anche attraverso l’ausilio di specifico studio prodotto dalla Provincia di Teramo, nell’ambito dell’incontro domanda / offerta di lavoro di cui ai Por Abruzzo;

-    Rapporto socio-demografico, circa l’analisi quali-quantitativa della composizione demografica, degli indicatori di carico sociali, dell’andamento dei flussi disaggregati, degli indicatori di variabilità sociale.

-    Gruppo di Piano n. 2 del 07.11.2002, nel quale è stata discussa l’analisi della priorità di area / bisogno, anche sulla base del Rapporto di analisi, conseguente all’esposizione di cui al punto precedente, integrato dagli interventi dei componenti il GdP. Contestualmente, sono state analizzate le variabili di sistema afferenti alla relazione obbligatoria circa i seguenti indicatori:

-    risorse finanziarie presunte a disposizione e/o da investire in area sociale da parte degli enti in GdP;

-    bisogni sociali del comprensorio;

-    livelli di integrazione necessari all’implementazione del Global care;

-    definizione delle priorità ed analisi dei modelli operativi propedeutici al loro conseguimento.

-    Gruppo di Piano n. 3 del 11.11.2002, nel quale sono state vagliate le ipotesi di priorità di intervento sociale, nonché i componenti il GdP hanno avanzato ipotesi progettuali di tipo integrativo, volti a perfezionare il sistema di welfare globale. Tra queste, l’attivazione del servizio di teleassistenza, nonché l’attivazione di una struttura semiresidenziale e diurna per anziani autosufficienti, come strategia di risocializzazione delle persone di cui ai cluster 60-74 e > 75 anni.

-    Gruppi di Piano nn. 4 e 5 del 15.11.2002 e 21.11.2002 nel corso dei quali l’Amministrazione, sulla base di un’attenta analisi finanziaria e sulla base del sistema di servizi erogati, ha proposto la politica globale di intervento in materia socio-assistenziale, per il triennio 2003-2005. In tale ipotesi operativa, l’Amministrazione intende assicurare continuità operativa ai servizi già implementati, nonché pianificare il sistema erogatorio, attraverso l’introduzione di meccanismi correttivi, soprattutto rispetto alle prestazioni a domanda individuale e l’applicazione del modello ISEE.

-    Riunione di concertazione sindacale del 16.12.2002, nel corso della quale è stata raggiunta l’intesa circa la sottoscrizione della piattaforma di concertazione sindacale, siglata dall’EAS n. 5, dalla CGIL, dalla CISL, dalla Diccap-Fenal (sindacato autonomo) e dalla UIL;

-    Gruppi di Piano nn. 6 e 7 del 5.12.2002 e del 18.12.2002, nel corso dei quali è stata definita la stesura – in concertazione con le parti sociali – del Piano di zona;

-    Gruppo di Piano n. 8 del 15.01.2003 (conclusivo), nel corso del quale l’Amministrazione ha proposto al GdP la bozza definitiva del Piano di zona.

Le parti, come sopra costituite, concordano quanto segue

ART. 1

La premessa è parte integrante dell’accordo e vale quale patto.

ART. 2
Campo di Applicazione dell'accordo

L’Accordo di Programma è finalizzato all’adozione del Piano di Zona dell’ambito n. 5 “Teramo”, che si allega al presente atto sotto la lettera “A” per costituirne parte integrante e sostanziale.

ART. 3
Impegni dei Soggetti Firmatari

L'attuazione del contenuto del presente Accordo avviene ad opera dei singoli soggetti firmatari i quali si impegnano espressamente a svolgere i compiti loro affidati secondo le modalità previste dall’Accordo stesso, nell’allegato Piano di Zona e, per la Provincia di Teramo, relativamente agli interventi appresso specificati di cui alla nota in premessa riportata:

1.   analisi, raccolta ed elaborazione e restituzione delle informazioni sui bisogni e sulle risorse disponibili sia in collaborazione con i Comuni e con gli altri soggetti istituzionali sia attraverso indagini dirette sul territorio;

2.   analisi dell’offerta assistenziale pubblica e/o privata con individuazione della criticità del sistema e proposte di possibili soluzioni anche in relazione agli interventi di “area vasta” tramite azioni concertate;

3.   attività di monitoraggio e valutazione degli interventi compresi nei Piani di Zona; supporto al percorso di monitoraggio e valutazione sullo stato di attuazione del Piano di Zona e sul grado di raggiungimento dei risultati programmati definito dal Comune di Teramo (EAS) all’interno del Piano stesso;

4.   attività di formazione ed aggiornamento rivolta agli operatori di primo livello e agli operatori professionali dei servizi sociali pubblici e del privato sociale.

ART. 4
Responsabilità

Nella determinazione degli impegni, che vengono assunti con il presente Accordo di Programma e per gli effetti che da essi derivano per il cittadino utente, vengono individuati due livelli di responsabilità:

a)   il primo livello, di carattere istituzionale, è identificato per la parte sociale nel Sindaco del Comune di Teramo e per la parte sanitaria nel Direttore Generale dell’Azienda Sanitaria.

b)  il secondo livello di carattere organizzativo/gestionale è identificato nel Responsabile della struttura organizzativa del Comune di Teramo o della Azienda USL incaricato di concludere il procedimento, ovvero nell’operatore investito della conduzione del caso ovvero dell’intervento, comunicato al cittadino.

ART. 5
Assetto Istituzionale per la Promozione/Gestione del Piano di Zona.

Il soggetto istituzionale che promuove e cura la programmazione e gestione delle politiche socio-assistenziali dell'Ambito Territoriale è il Sindaco dell’Ambito n. 5 “Teramo”.

Al Sindaco compete:

-    il concorso alla verifica del raggiungimento degli obiettivi del piano attraverso le valutazioni dei risultati delle azioni di monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano di Zona;

-    l’eventuale rimodulazione delle azioni del piano stesso sulla base delle esigenze che si dovessero verificare e fermi restando gli obiettivi come definiti nell’accordo di programma.

-    la stipula di protocolli d’intesa o altri accordi con terzi non partecipanti all’accordo di programma.

-    la predisposizione di tutti gli altri atti che sono necessari alla realizzazione degli interventi previsti nel piano e non rientrano nella competenza di altri soggetti istituzionali.

-    il contributo, attraverso proprie indicazioni e proposte, alla individuazione di futuri obiettivi da recepire con accordi di programma da stipularsi.

Il Comune di Teramo, in conformità con quanto previsto dal Piano Sociale Regionale, esercita la funzione amministrativa in materia sociale, assicurando la regia dei processi istituzionali di competenza dell’ambito.

ART. 6
Consulenze Esterne

L’Ufficio competente può avvalersi di consulenti esterni per l’esecuzione dei compiti ad esso affidati. Gli incarichi sono attribuiti con appositi atti in aderenza alla normativa vigente.

ART. 7
Collegio di Vigilanza e suo Funzionamento

La vigilanza sul rispetto degli obblighi del presente accordo è demandata ad un Collegio di vigilanza composto dal Sindaco e/o delegato, dal Rappresentante ASL e dal Rappresentante della Provincia di Teramo.

Il Collegio di vigilanza, una volta accertati ritardi o negligenze nella realizzazione degli interventi, provvede a darne comunicazione agli altri soggetti firmatari dell’Accordo al fine di concordare soluzioni o interventi da adottare, ivi inclusa la possibilità di proporre al Sindaco la modifica anche sostanziale del Piano di Zona.

ART. 8
Eventuale Procedimento di Arbitrato Irrituale

Le vertenze che dovessero sorgere fra gli Enti aderenti al presente Accordo di programma, e che non si possano definire in via amministrativa, saranno definite da un Collegio di tre arbitri, di cui uno rappresentato dal Sindaco, un soggetto in rappresentanza dell’ASL Teramo e un soggetto in rappresentanza della Provincia di Teramo. La funzione di Presidente è attribuita al rappresentante dell’EAS. Il Collegio in questione deciderà secondo legge.

ART. 9
Pubblicazione

Il legale rappresentante dell’Ente d’Ambito Sociale trasmette alla Regione Abruzzo, il presente Accordo di Programma entro il termine di nn. 15 giorni dalla sottoscrizione per la prescritta verifica di compatibilità con il Piano sociale Regionale. La Regione, successivamente a tale verifica, provvede alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale del presente Accordo.

ART. 10
Durata

La durata del presente accordo è fissata in tre anni. Il primo anno ha carattere sperimentale e di avvio dei criteri operativo-gestionali.

ART. 11
NORMA DI RINVIO

Per quanto non previsto dal presente Accordo si rinvia alla vigente disciplina generale dell’accordo di programma, di cui all’art. 34 TUEL (d.lgs. 267/2000).

Letto, approvato e sottoscritto



COMUNE DI CIVITA D'ANTINO (AQ)

 

Graduatoria definitiva alloggi ERP bando 2000 - Comune di Civita D’Antino.



COMUNE DI CORROPOLI (TE)

 

Avviso di deposito degli atti per l’esproprio degli immobili relativi ai lavori di “Ri-strutturazione di fabbricato in centro storico per edilizia sovvenzionata”

 

 

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

Vista la deliberazione della Giunta Comunale n. 6 del 28.02.2002, esecutiva, con la quale, tra l’altro è stato avviato il procedimento espropriativo degli immobili interessati dai lavori per la ristrutturazione di fabbricato in centro storico per edilizia sovvenzionata.

Visto il D.P.R. n. 327/2001 e successive modificazioni;

RENDE NOTO

Che sono depositati nella Segreteria comunale per quindici giorni consecutivi, dal 07.11.2003 al 21.11.2003 i seguenti atti:

1)   Relazione illustrativa e relazione tecnica;

2)   Elaborati grafici;

3)   Computo metrico estimativo;

4)   Piano particellare di esproprio;

Che, entro il termine di quindi giorni dalla pubblicazione del presente avviso sul B.U.R.A. gli interessati possono presentare osservazioni scritte, depositandole nel la Segreteria Comunale;

Che copia del presente avviso sarà notificata agli espropriandi.

Il responsabile del servizio

P.I. Giannino Cimini


 

 

COMUNE DI FRANCAVILLA AL MARE (CH)

 

Delibera di C.C. n. 108 del 13.08.2003 – Approvazione demolizione di due fabbricati ad uso residenziale e costruzione di edificio alloggio – studenti, in variante allo Strumen-to urbanistico vigente. Ditta: Opera scolastica: “L’AUSILIATRICE

Omissis

IL CONSIGLIO COMUNALE

Omissis

Uniformandosi al risultato della descritta votazione palese;

DELIBERA

di approvare, in variante allo Strumento urbanistico, il progetto di demolizione di due fabbricati ad uso residenziale e costruzione di un edificio alloggio-studenti in Via dei Frentani, allegato all’istanza di concessione edilizia prodotta dalla Ditta Opera Scolastica l’Ausiliatrice S.r.l. ai sensi del DPR 447/98 nel testo vigente, acquisita agli atti del Comune in data 13.05.2003 prot. n. 18527, con obbligo per la Ditta richiedente di adeguare gli elaborati grafici alle prescrizioni di cui alla suddetta lettera b) del parere della Provincia, a quelle poste nel parere del Distretto Sanitario di Base e alla previsione di un passaggio pedonale lungo il confine dell’area sul lato Pescara di ulteriore collegamento tra Via dei Frentani e Via F.P. Tosti.

Francavilla al Mare, lì



COMUNE DI MONTEFINO (TE)

 

Graduatoria definitiva assegnazione alloggi ERP.



COMUNE DI MOSCIANO SANT'ANGELO (TE)

 

Avviso di pubblicazione Variante Tecnica di Adeguamento del Vigente P.R.G. (Deli-bera di C.C. n. 65 del 16/10/2003

IL RESPONSABILE DEL SERVIZIO

ai sensi e per gli effetti della Legge Urbanistica 17.08.1942 n. 1150 e dell’art. 10 della Legge Regionale 12.04.1983 n. 18 così come modificato dalla Legge Regionale 27.04.1995 n. 70, nonché dell’art. 43 della Legge Regionale n. 11 del 03/03/1999, modificata dalla Legge Regionale n. 26 del 14.03.2000.

AVVISA

che gli atti della Variante Tecnica di adeguamento del Vigente P.R.G., adottati ai sensi di legge, saranno depositati in libera visione al pubblico dal 07.11.2003 fino al 45° giorno successivo a quello di pubblicazione del presente avviso nel B.U.R.A., con il seguente orario:

-    nei giorni da lunedì a sabato, dalle ore 9,00 alle ore 14,00

-    nei giorni festivi, dalle ore 9,00 alle ore 12,00.

Luogo di deposito: Palazzo Comunale - Ufficio Urbanistica

La Variante stessa è costituita dalla deliberazione consiliare n. 65 del 16.10.2003, esecutiva, di adozione, comprendente i seguenti elaborati:

a)

Tav. 1.a

- Relazione Tecnica;

b)

Tav. 1.b

- Norme Tecniche di Attuazione;

c)

Tav. 2.a

- Sistema Insediativi;

d)

Tav. 2.b

- Sistema Ambientale;

e)

Tav, 2.c

- Sistema Infrastrutturale;

f)

Tav. 3

- Trasposizioni P.T.P.

g)

Tav. 4

- Trasposizione Piano Paesistico;

h)

Tav. 5

- Perimetrazione aree a rischio D.L. n. 180/98 e vincolo Idrogeologico;

i)

Tav. 6

- Trasposizione Carta Geologica;

j)

Tav. 7

- Trasposizione Carta Geomorfologia;

k)

Tav. 8

- Reti tecnologiche;

l)

Tav. 9.a

- Progetto di Piano;

m)

Tav. 9.b

- Progetto di Piano;

n)

Tav. 9.c

- Progetto di Piano;

o)

Tav. 10.a

- Progetto di Piano;

p)

Tav. 10.b

- Progetto di Piano;

q)

Tav. l0.c

- Progetto di Piano;

r)

Tav. 10.d

- Progetto di Piano;

s)

Tav. 10.e

- Progetto di Piano;

t)

Tav. 10.f

- Progetto di Piano;

u)

Tav. 11

- Perimetrazione comparti e ambiti di ristrutturazione urbana;

v)

Tav. 12

- Individuazione edifici rurali dimessi dall’uso agricolo;

w)

Tav. 14.a

- Verifica stabilità potenziale dei versanti - Relazione;

x)

Tav. 14.b

- Verifica stabilità potenziale dei versanti

Elaborato planimetrico.

Le eventuali opposizioni ed osservazioni alla Variante stessa, ai sensi dell’art. 10 della Legge Regionale 12 aprile 1983 n. 18, così come modificata dalla Legge Regionale 27 aprile 1995 n. 70, dovranno essere presentate in triplice copia di cui una redatta su competente carta bollata e dovranno pervenire al protocollo generale entro le ore 14,00 del 45° giorno successivo a quello di pubblicazione del presente avviso sul B.U.R.A. Anche i grafici che eventualmente fossero prodotti a corredo di dette opposizioni ed osservazioni, dovranno essere muniti di competente marca da bollo, in relazione alla loro dimensione. Detto termine di presentazione delle opposizioni ed osservazioni è perentorio; pertanto, quelle che pervenissero oltre il termine sopraindicato, anche sotto forma di istanze, proposte o contributi, saranno irricevibili.

Dalla Residenza Municipale, lì ___________ 2003

Il Responsabile del Servizio

Geom. Claudio Di Pietrantonio


 




COMUNE DI SCERNI (CH)

 

Graduatoria definitiva assegnazione alloggi ERP.



COMUNE DI VILLALAGO (AQ)

 

Avviso relativo all’effettuato deposito presso la Segreteria Comunale degli elaborati della variante al piano particolareggiato zona artigianale – industriale del vigente P.R.G..

il responsabile dell’ufficio tecnico

Vista la L.R. n. 18/83 e successive modifiche ed integrazioni;

Vista la deliberazione di Consiglio Comunale n. 21 del 26 settembre 2003, inerente l’adozione di Variante al Piano Particolareggiato della Zona Artigianale - Industriale del vigente P.R.G.;

RENDE NOTO

Che ai sensi e per gli effetti dell’art. 10 della L.R. n. 18/83 e successive modifiche ed integrazioni la citata deliberazione, gli elaborati tecnici e gli atti amministrativi sono depositati presso la Segreteria Comunale a libera visione del pubblico per 45 giorni consecutivi a decorrere dalla data odierna;

Che, entro il periodo di deposito, chiunque può presentare osservazioni a detta Variante.

Villalago, lì 2 ottobre 2003

il responsabile dell’ufficio tecnico

Geom. Nassi Luigi


 

 

 

Costruzione Cabina primaria 150/20 KV in Comune di Miglianico (CH).

L’ENEL DISTRIBUZIONE - Direzione Rete - Unità Territoriale Lazio, Abruzzo e Molise, con sede in Roma via della Bufalotta n. 255, ai sensi dell’art. 3 della Legge Regionale 23/12/1999 n. 132:

RENDE NOTO

Che, con domanda in data 8 Ottobre 2003 inoltrata all’Amministrazione Provinciale - Settore n. 3 Viabilità e Trasporti Servizio Attività Tecniche Territoriali di Chieti, ha chiesto l’autorizzazione a costruire ed esercire una cabina primaria semplificata 150/20 KV in Comune di Miglianico (CH).

La costruzione del suddetto impianto si rende necessaria a mantenere nonché a migliorare la qualità del servizio elettrico del Comune e più in generale nell’area costiera, caratterizzata da costante sviluppo di tipo turistico, residenziale e commerciale. L’intervento prevede la realizzazione di una cabina primaria semplificata costituita essenzialmente da:

a)   quadro ad alta tensione;

b)   postazione trasformatore di potenza 150/20 KV 25 MVA;

c)   quadro a media tensione;

d)   dispositivi elettrici accessori di protezione e controllo.

Il nuovo impianto sarà alimentato dalla linea ad alta tensione denominata “S.E. Villanova (PE) - C.P. Ortona” autorizzata con D.M.L.L. n. 675 Do del 06.6.1974. Con la stessa istanza l’ENEL ha chiesto che l’opera venga dichiarata di pubblica utilità - indifferibilità ed urgenza, ai sensi dell’art. 10 della L.R. 23/12/99 n. 132 e per gli effetti della legge n. 2359 del 25/6/1 865, nonché inamovibile ai sensi dell’art. 14 della richiamata L.R. Con altra istanza, di pari data, ha chiesto che sia autorizzata in via provvisoria la costruzione dell’impianto e che questo sia dichiarato urgente ed indifferibile ai sensi dell’art. 11 della L.R. 23/12/99 n. 132, nonché di quanto ivi richiamato.

Le caratteristiche principali dell’impianto sono le seguenti:

a)   superficie occupata, compresa l’ampia pertinenza, circa mq. 6000 di terreno;

b)   tensione del quadro ad alta tensione 150 KV;

c)   tensione primaria e secondaria rispettivamente 150 KV e 20 KV;

d)   tensione del quadro a media tensione 20 KV.

Le domande, con la descrizione particolareggiata dell’impianto ed i documenti allegati, saranno depositati presso l’Amministrazione Provinciale - Settore n. 3 Viabilità e Trasporti - Servizio Attività Tecniche Territoriali di Chieti per 30 (trenta) giorni consecutivi a decorrere dalla data di pubblicazione del presente avviso, a disposizione di chiunque intenda prenderne visione.

Ai sensi dell’art. 5 della L.R. succitata le opposizioni, le osservazioni e comunque le condizioni a cui dovrà essere eventualmente vincolata la autorizzazione a costruire detto impianto dovranno essere presentate dagli aventi interesse l’Amministrazione Provinciale - Settore n. 3 Viabilità e Trasporti - Servizio Attività Tecniche Territoriali di Chieti, entro 30 (trenta) giorni dalla data di pubblicazione del presente avviso.

Il presente avviso, corredato dalle planimetrie con l’ubicazione dell’impianto elettrico, sarà pubblicato anche sull’Albo Pretorio del Comune di Miglianico.

Roma, lì 8 Ottobre 2003

Il responsabile

F.to Amato Vincenzo