E
ne dispone la pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo.
Art. 1
(Finalità ed ambito di
applicazione)
1.
La
Regione Abruzzo, con la presente legge, nel rispetto della Costituzione, dei
principi fondamentali della legislazione nazionale e dell’Ordinamento
dell'Unione europea nonché dello Statuto regionale e delle direttive europee in
materia di delocalizzazione, promuove la tutela e la riduzione dei rischi
connessi alla delocalizzazione industriale e favorisce l’insediamento e la
permanenza delle imprese in ambito territoriale al fine dell’accrescimento e
della salvaguardia dei livelli occupazionali nel territorio abruzzese.
2.
La
presente legge favorisce altresì i processi di rilocalizzazione
(back reshoring) delle imprese all’interno del
territorio regionale.
3.
Le
disposizioni della presente legge sono applicate in conformità con quanto
previsto dalla normativa regionale, nazionale e dell'Unione europea sul
conferimento di contributi alle imprese e, in particolare, con gli articoli 107
e 108 del Trattato sul funzionamento dell'Unione Europea in materia di aiuti
concessi agli Stati.
4.
La
Regione Abruzzo nel riconoscere il ruolo rilevante delle imprese nello sviluppo
economico e sociale del territorio applica la presente legge a tutte le imprese
italiane ed estere che, con stabilimenti insediati sul territorio regionale,
beneficino di contributi regionali.
Art.
2
(Misure di
contrasto alle delocalizzazioni produttive)
1.
In
conformità a quanto previsto dall’articolo 1, commi 60 e 61 della legge 27
dicembre 2013, n. 147 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e
pluriennale dello Stato (legge di stabilità 2014)), in caso di delocalizzazione
degli impianti produttivi, le somme erogate da parte della Regione Abruzzo alle
imprese presenti sul territorio regionale, qualunque sia la loro provenienza
sotto forma di incentivo, finanziamento, aiuto, sostegno all’occupazione o alla
produzione, sono restituite alla Regione, entro cinque anni dall’erogazione del
contributo, dalle imprese stesse, con applicazione degli interessi legali,
anche laddove la delocalizzazione avvenga tramite cessione di ramo d'azienda o
di attività produttive appaltate a terzi, con conseguente riduzione del
personale dell'impresa, fatta eccezione per gli interventi cofinanziati con i
fondi europei per i quali si rinvia alla normativa di riferimento. In ogni caso
è fatta salva la normativa europea in materia di aiuti di Stato.
2.
Le
imprese interessate dalle procedure di recupero di cui al comma 1 non possono
beneficiare di altri contributi regionali allo stesso titolo.
3.
Allo
scopo di disincentivare i fenomeni di delocalizzazione dei processi produttivi,
a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, in
ogni bando finanziato interamente dalla Regione che preveda misure di
agevolazione per le imprese, è inserito un vincolo al mantenimento, entro i
confini regionali, per un periodo
non inferiore a tre anni dalla data di erogazione del contributo, dell’azienda
che abbia beneficiato delle predette agevolazioni e di tutti i suoi
stabilimenti produttivi.
4.
Per
le aree e gli immobili dismessi a seguito di delocalizzazione produttiva, a
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, non è
modificabile la destinazione d'uso. Il cambiamento di destinazione d’uso può
essere ammesso esclusivamente in presenza di nuovi investimenti e della
creazione di nuovi posti di lavoro ovvero per ragioni di pubblica utilità.
Art.
3
(Contratti di
insediamento)
1.
A
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, l’erogazione di
contributi alle imprese di nuovo insediamento sul territorio regionale ovvero a
quelle che vi facciano ritorno dopo un periodo di delocalizzazione (back reshoring) è subordinata alla stipula di un contratto di
insediamento tra l’impresa beneficiaria e la Regione, nel rispetto della normativa
europea in materia di aiuti di Stato.
2.
La
stipula dei contratti di insediamento è condizione imprescindibile per
l'erogazione dei contributi pubblici.
3.
I
contratti contengono:
a)
il
piano industriale e di sviluppo dell'impresa;
b)
l'impegno
al mantenimento della unità produttiva o delle unità produttive per almeno tre
anni dall'insediamento;
c)
l'impegno
a mantenere per almeno tre anni i livelli occupazionali;
d)
il
piano di sicurezza previsto dal decreto legislativo 9 aprile
2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.
123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro).
4.
In
deroga ai criteri definiti al comma 3, lettera b), la revoca degli incentivi
non ha luogo nel caso di gravi, comprovati e non transitori motivi afferenti
crisi di natura economica o finanziaria.
Art.
4
(Misure di
incentivazione all’insediamento)
1.
La
Regione, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, può
prevedere ulteriori misure di incentivazione nei confronti delle imprese di
nuovo insediamento, quali la riduzione delle imposte regionali nonché l’accesso
al credito agevolato.
Art.
5
(Misure di
incentivazione alla rilocalizzazione)
1.
La
Regione, nel rispetto della normativa europea in materia di aiuti di Stato, può
prevedere delle riduzioni delle imposte regionali per le aziende che decidano,
dopo un periodo di delocalizzazione, di rientrare nel territorio regionale (back reshoring)
provvedendo ai relativi adempimenti di carattere
economico-finanziario.
2.
La
Regione si impegna, altresì, a garantire l’accesso al credito agevolato in
favore delle imprese di cui al comma 1.
3.
Al
fine di favorire il rilancio dell’attrattività e della competitività delle
imprese localizzate sul territorio regionale la Regione promuove, altresì,
azioni di incoraggiamento, garantendo un supporto concreto nel completamento
del percorso di rientro (back reshoring) delle imprese interessate.
4.
La
Regione Abruzzo adotta, inoltre, programmi per la divulgazione ed il
monitoraggio delle buone pratiche aziendali allo scopo di incoraggiare
politiche del lavoro e della produzione che disincentivino le delocalizzazioni
d’impresa.
Art.
6
(Monitoraggio,
controlli e valutazione)
1.
La
Regione Abruzzo attua il monitoraggio
sull’applicazione della presente legge e la valutazione dei suoi risultati
concreti.
2.
Ai
fini di cui al comma 1, la Giunta regionale, entro il 31 marzo di ogni anno,
presenta al Consiglio regionale una relazione sullo stato di attuazione della
presente legge.
3.
In
qualsiasi momento possono essere disposti dalla Regione Abruzzo ispezioni e
controlli, anche a campione, in relazione ai contributi erogati, allo scopo di
verificare il rispetto delle disposizioni di cui alla presente legge.
4.
A
decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, la Regione
Abruzzo predispone un elenco delle imprese che usufruiscano o abbiano
usufruito, direttamente od indirettamente, di contributi regionali a qualunque
titolo, sotto forma di incentivo o di finanziamento.
Art.
7
(Regolamento
attuativo)
1.
La
Giunta regionale, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della
presente legge, propone per l'approvazione al Consiglio regionale un
regolamento che disciplina i criteri e le modalità di restituzione dei
contributi regionali in caso di violazione delle disposizioni di cui alla
presente legge, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 1, commi 60 e 61
della legge 147/2013.
2.
Il
regolamento disciplina, altresì, gli aspetti di dettaglio delle previsioni
contenute nell’articolo 5, comma 4 nonché uno schema tipo di contratto di
insediamento.
Art.8
(Norma finanziaria)
1.
L'attuazione
della presente legge non comporta nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio
regionale.
Art. 9
(Entrata in vigore)
1.
La
presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua
pubblicazione nel Bollettino ufficiale della Regione Abruzzo in versione
telematica.
La
presente legge regionale sarà pubblicata nel “Bollettino Ufficiale della
Regione”.
E’
fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge
della Regione Abruzzo.
L’Aquila,
addì 24 agosto 2018
IL
VICEPRESIDENTE
Giovanni
Lolli