Recepimento dell'Intesa ai sensi dell'art. 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante "Piano Nazionale di Contrasto dell'Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2017-2020". Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017 e prime indicazione operative per le ASL della regione Abruzzo.

 

LA GIUNTA REGIONALE

 

PREMESSO che:

-                 le infezioni associate all’assistenza rappresentano la complicanza più frequente e grave dell’assistenza sanitaria e comprendono tutti quegli episodi infettivi che si manifestano dopo e in conseguenza dell’esposizione a procedure assistenziali sanitarie di carattere diagnostico-terapeutico;

-                 le infezioni correlate all'assistenza (ICA) sono infezioni acquisite nel corso dell'assistenza e tale evento pub verificarsi in tutti gli ambiti assistenziali, inclusi ospedali per acuti, day­ hospital/day-surgery, lungodegenze, ambulatori, assistenza domiciliare, strutture residenziali territoriali;

-                 tra le attività di prevenzione e controllo delle infezioni da microrganismi resistenti, la prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza (ICA) ha un ruolo centrale;

-                 queste infezioni hanno un impatto clinico ed economico rilevante: secondo un rapporto dell'Oms, le ICA provocano un prolungamento della durata di degenza, disabilita a lungo termine, aumento della resistenza dei microrganismi agli antibiotici, un carico economico aggiuntivo per i sistemi sanitari e per i pazienti e le loro famiglie e una significativa mortalità in eccesso;

-                 in Europa, le ICA provocano ogni anno 16 milioni di giornate aggiuntive di degenza, 37.000 decessi attribuibili e 110.000 decessi per i quali l'infezione rappresenta una concausa;

-                 le ICA sono un fenomeno frequente: un recente studio nazionale di prevalenza, condotto utilizzando ii protocollo dell'ECDC, ha rilevato una frequenza di pazienti con una infezione contratta durante la degenza pari a 6,3 ogni 100 pazienti presenti in ospedale; nel corso dell'assistenza domiciliare, 1 paziente ogni 100 contrae una ICA. Lo studio di prevalenza europeo aveva rilevato una prevalenza pari al 6%. La diffusione del fenomeno dell'AMR ha reso ancora più problematica la gestione delle ICA a causa delle maggiori difficolta di trattamento quando causate da un germe resistente, che si riflettono in un ulteriore incremento dell'impatto clinico ed economico di queste infezioni;

-                 non tutte le ICA sono prevenibili,  ma si stima attualmente  che possa esserlo una quota superiore  al 50 per cento. La prevenzione  e il controllo  delle ICA rappresentano, quindi, degli interventi irrinunciabili per ridurre l'impatto di  queste  infezioni  e,  più  in  generale,  per  ridurre  la diffusione   dei  microrganismi  antibiotico-resistenti;

 

RICHIAMATA la Raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del 09.06.2009 (2009/C 151/01) sulla sicurezza dei pazienti - compresa la prevenzione e il controllo delle infezioni associate all’assistenza sanitaria – che contiene le strategie preventive finalizzate a perseguire gli obiettivi di attuazione delle misure di prevenzione e controllo a livello nazionale o regionale per sostenere il contenimento delle infezioni associate all’assistenza sanitaria;

 

CONSIDERATO  che:

-                 le cause che sono alla base della diffusione di infezioni da germi multiresistenti sono molteplici, ma un ruolo importante lo gioca l’uso inappropriato di antibiotici e altri antimicrobici negli esseri umani, negli animali e nelle colture, così come la diffusione di residui di questi farmaci nel suolo, nelle coltivazioni e nell’acqua;

-                 dai dati presenti in letteratura si evidenzia che l’antimicrobico-resistenza in Italia presenta percentuali spesso elevate con frequenze di resistenza, a seconda dei ceppi, che vanno dall’11,2% per la resistenza dell’Enterococcus faecium ai gligopeptidi (la media europea è dell’8,3%) al 55,9% della Klebsiella pneumoniae alle cefalosporine di terza generazione  (la media europea è del 30,3%), fino al 78,3% dell'Acinetobacter spp ai carbapenemi, per il quale però non c'è il dato di confronto europeo;

-                 la fattispecie della selezione dei ceppi resistenti si verifica in particolare quando gli antibiotici sono utilizzati a dosaggi inappropriati e/o per tempi protratti, favorendo in tal modo la emergenza dei batteri con geni inducibili di resistenza; 

 

DATO ATTO che:

·                In data 25 maggio 2015, la 68° Assemblea Mondiale della Sanità, con la Risoluzione WHA 68.7, ha adottato il Piano d’Azione Globale sull’antimicrobico-resistenza (Global action plan on antimicrobial resistance- GAP) per affrontare e contrastare in maniera efficace un fenomeno che non riguarda solo l’ambito umano ma anche il settore veterinario e quello della produzione degli alimenti e l’ambiente;

·                Il 17 giugno 2016, il Consiglio d’Europa ha richiesto agli Stati Membri di sviluppare Piani Nazionali di contrasto all’antimicrobico-resistenza basati sulla strategia “One Health”, in linea con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) contenute nel GAP e che il 30 giugno 2017 la Commissione Europea ha adottato lo “European One Health Action Plan against Antimicriobal Resistance”;

 

VISTA l’Intesa ai sensi dell’art. 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (di seguito definito PNCAR) 2017-2020”. Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017 – siccome elaborato dal Gruppo di Lavoro sull'AMR, cui hanno partecipato il ministero della Salute, l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa), l'Istituto superiore di Sanita (Iss),  rappresentanti delle Regioni  e delle Società scientifiche - che è contenuta nell’Allegato A al presente provvedimento e di cui costituisce parte integrante;

 

CONSIDERATO che l’anzidetto Piano individua 6 ambiti di intervento:

1.             Sorveglianza (resistenze in ambito umano, resistenze in ambito veterinario, Infezioni correlate all’Assistenza ICA, consumo di antibiotici in ambito sia umano che veterinario);

2.             Prevenzione e controllo delle infezioni (ICA, malattie infettive e zoonosi);

3.             Uso corretto degli Antibiotici compresa la "antimicrobial stewardship";

4.             Formazione;

5.             Comunicazione e Informazione;

6.             Ricerca e innovazione,

 

ATTESO  che il PNCAR:

·                prevede l'integrazione di tutti i settori interessati: umano, veterinario, di sicurezza degli alimenti, agricolo e ambientale;

·                stabilisce i principali esiti di salute che si vogliono raggiungere attraverso la sua realizzazione;

·                indica le azioni da realizzare prioritariamente a livello regionale/locale per promuovere un efficace contrasto del fenomeno dell’antimicrobico resistenza nella sorveglianza, prevenzione e controllo delle infezioni da microrganismi resistenti e dell’AMR;

·                definisce per ciascuna delle azioni individuate gli obiettivi a medio (2017-2018) e a lungo termine (2017-2020) e gli indicatori per le azioni considerate prioritarie, rimandando a successivi piani operativi e documenti tecnici, locali, regionali e nazionali, che individuino in dettaglio le specifiche attività e responsabilità operative;

·                rimanda a successivi Piani operativi e Documenti tecnici, locali, regionali, nazionali, l’individuazione nel dettaglio delle specifiche attività e responsabilità operative;

·                prevede un monitoraggio a due anni dall’approvazione del Piano;

 

ATTESO che gli obiettivi generali della strategia del PNCAR sono:

1.             ridurre la frequenza delle infezioni da microrganismi resistenti agli antibiotici;

2.             ridurre la frequenza di infezioni associate all'assistenza sanitaria ospedaliera e comunitaria.

ATTESO inoltre che:

·                per contrastare efficacemente il fenomeno dell'AMR, secondo il Piano sono necessari interventi sui diversi settori interessati dal fenomeno, orientati ai molteplici determinanti e in grado di promuovere l'interazione e ii coordinamento efficace delle azioni ai diversi livelli (nazionale, regionale, locale);

·                per raggiungere l’obiettivo è necessario che gli interventi siano attuati con il contributo di tutti gli attori e che vengano attentamente  coordinati, monitorati e aggiornati nel tempo, in base ai risultati  raggiunti;

·                data la complessità del fenomeno, la condizione indispensabile per ii governo delle azioni elencate nei diversi capitoli del PNCAR è la realizzazione  di iniziative  in grado di garantire:

-                 la partecipazione attiva di tutte le istituzioni interessate a livello nazionale, regionale e locale;

-                 l'individuazione delle risorse necessarie;

-                 il monitoraggio puntuale dei risultati e la ridefinizione periodica  degli obiettivi e delle azioni  in base a questi.

 

PRECISATO che, in base al PNCAR:

1.             le azioni previste a livello centrale per raggiungere gli obiettivi del Piano sono:

a.              preparazione e adozione di un documento operative che definisca le responsabilità delle diverse istituzioni centrali (varie DG del Ministero della Salute, ISS, AGENAS, AIFA, Centri di Referenza Nazionali/Laboratori Nazionali di Riferimento) nella implementazione delle attività previste dal Piano (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

b.             individuazione a livello nazionale di risorse dedicate all'attuazione del Piano e vincolate al raggiungimento degli obiettivi prefissati (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

c.              attivazione, all'interno della DGPREV (Direzione Generale Prevenzione) del Ministero della Salute di un Gruppo tecnico di coordinamento, monitoraggio e aggiornamento del Piano e della Strategia nazionale di contrasto dell'AMR, responsabile anche di informare sullo stato di avanzamento le istituzioni competenti (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

d.             definizione di un sistema di monitoraggio del Piano da parte del Gruppo tecnico, per garantire che, al termine del periodo di vigenza del Piano, tutte le Regioni, in tutti i contesti appropriati, abbiano programmi attivi di contrasto dell'AMR (uso responsabile di antibiotici e prevenzione delle infezioni e della relativa trasmissione) secondo le indicazioni del presente Piano (entro 12 mesi dall'approvazione del Piano);

e.              individuazione di azioni efficaci da promuovere in tutte le Regioni per l'attivazione delle linee operative previste (entro il 2018);

f.              definizione delle strategie di collaborazione per  migliorare l'intersettorialità delle azioni di contrasto dell'antimicrobico-resistenza tra gli assessorati regionali coinvolti nella gestione della tematica e a livello locale (entro ii 2019);

2.             le azioni previste a livello regionale per raggiungere gli obiettivi del Piano sono:

a.              identificazione di un referente regionale per il contrasto dell'AMR, responsabile del coordinamento, dell'implementazione e del monitoraggio del Piano a livello regionale (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

b.             istituzione di un Gruppo tecnico di coordinamento e monitoraggio del Piano e della  Strategia  di  contrasto dell'AMR a livello regionale, che includa i referenti delle diverse componenti operative del Piano stesso (vedere capitoli specifici), che sia coordinate dal referente regionale del Piano e sia responsabile di informare sullo state di avanzamento le istituzioni competenti (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

c.              recepimento dei documenti emanati a livello nazionale (con riferimento alle specifiche scadenze);

d.             identificazione delle modalita di implementazione delle azioni di piano a livello regionale (con riferimento alle specifiche scadenze);

e.              costruzione del sistema di monitoraggio regionale (entro ii 2018);

f.              partecipazione alla predisposizione delle linee strategiche e dei documenti attuativi nazionali (in coerenza con la tempistica fissata a livello nazionale);

 

RILEVATO quindi che il PNCAR in menzione richiede alle Regioni ed alle Province autonome di individuare, preliminarmente all’attuazione del Piano, le articolazioni interne che ne assicurino la Governance in un’ottica intersettoriale, e curino il recepimento dei documenti emanati a livello nazionale;

 

RITENUTO  pertanto di dover recepire la richiamata Intesa sancita in data 2 novembre 2017 dalla Conferenza Permanente per i rapporti tra le Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano sul documento recante "Piano Nazionale di contrasto dell’Antimicrobico-Resistenza (PNCAR) 2017-2020", di cui all’allegato A  alla presente proposta di deliberazione;

 

RICHIAMATO il Piano regionale di prevenzione 2014-2018, approvato con Decreto del Commissario ad Acta n.56/2015 del 29 maggio 2015, così come modificato con Decreto del Commissario ad Acta n. 65/2016 del 29/06/2016;

 

VISTI i programmi n. 1 e n. 12 del Piano della Prevenzione rispettivamente titolati “Misurare per agire” e “Vaccinazioni e malattie infettive: consolidamento dei risultati e nuovi orizzonti”;

 

RICHIAMATE in particolare le azioni del predetto Programma 1, come di seguito elencate:

·           azione n. 11 – “Migliorare la qualità della sorveglianza delle infezioni invasive da enterobatteri  produttori di carbapenemasi (CPE); 

·           azione n. 12 – “Monitorare il consumo di antibiotici in ambito ospedaliero e territoriale”;  

·           azione n. 13 – “Definire un programma di sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza”; 

·           azione n. 14 – “Gestione corretta del farmaco veterinario per ridurre il fenomeno dell’antibiotico resistenza”;

e l’azione n. 6 del Programma 12 “Promuovere la consapevolezza da parte della comunità nell’uso degli antibiotici”;

 

DATO ATTO che le precitate azioni anticipavano in parte quanto poi declinato puntualmente  nel PNCAR  di cui all’Intesa Stato-Regioni  Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017 prevedendo:

-                 l’implementazione di un sistema coordinato, integrato e capillare per la sorveglianza e il controllo delle Infezioni Correlate all’Assistenza (I.C.A.) nelle Strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, della Regione Abruzzo.

-                 la definizione di un programma di intervento per una stewardship antimicrobica regionale omogenea a livello territoriale ed ospedaliero, mirata alla implementazione diffusa di un uso appropriato dei farmaci antibiotici ed antifungini e del sistematico monitoraggio del loro impatto epidemiologico;

-                 l’attivazione di sistemi di sorveglianza informatizzati e centralizzati per studiare la reale diffusione dei microrganismi MDRO (Multi-Drug Resistant Organisms) e degli  enterobatteri resistenti ai carbapenemi (Carbapenem Resistant Enterobacteriaceae - CRE) nella Regione Abruzzo

-                 il monitoraggio della prescrizione antibiotica ospedaliera e territoriale nella Regione Abruzzo, sia per quanto riguarda gli antibiotici sottoposti all’obbligo di richiesta nominativa motivata che per quanto attiene agli altri antibiotici, e produzione reportistica periodica;

-                 il monitoraggio costante del consumo dei farmaci antimicrobici in ambito veterinario;

 

CONSIDERATO che - con Determina n. DPF011/199 del 29/12/2017 del Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti del Dipartimento per la Salute ed il Welfare - è stato disciplinato ed applicato il Programma di Controllo per le ASL abruzzesi per l’anno 2018 che ricomprende il Piano dell’Antibiotico resistenza (AMR) ai sensi della Dec. 2013/652/UE, nelle sezioni dei controlli sui germi campionati al mattatoio che nelle carni sottoposte a controllo sul commercio con le modalità declinate nel piano nazionale PNCAR 2017 – 2020; 

 

CONSIDERATO inoltre che sono state disciplinate le attività di laboratorio presso l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo e del Molise di Teramo con la banca dati dei ceppi isolati e tipizzazione dei batteri coinvolti;

 

RITENUTO di dover completare le attività con il controllo sui farmaci impiegati nelle aziende zootecniche tesa a ridurre il loro utilizzo con l’innalzamento delle norme di biosicurezza;

 

VISTA l’Intesa, ai sensi dell’art.8, comma 6, della legge 5 giugno 2003 n.131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano concernente la proroga del Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018 e la rimodulazione dei Piani regionali della prevenzione 2014-2018 (Rep. Atti n.247/CSR del 21 dicembre 2017);

 

VISTO il punto 1 della riferita Intesa che estende al 31 dicembre 2019 la vigenza del Piano nazionale per la prevenzione per gli anni 2014-2018, delle azioni centrali e dei Piani regionali della prevenzione (PRP);

 

CONSIDERATO che per l’attuazione del predetto Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza 2017-2020 di cui all’Intesa Stato-Regioni  Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017 saranno utilizzate – nelle more della individuazione delle risorse necessarie per l'attuazione delle azioni prioritarie a tutti i livelli, da definirsi a livello centrale entro 6 mesi dall'approvazione del Piano stesso - le risorse economiche di cui all’art. 1, commi 34 e 34 bis della legge 27.12.1996, n. 662 per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale, già utilizzate  per l’attuazione del Piano regionale di prevenzione 2014-2018, siccome prorogato al 2019 - con imputazione sul cap. 81519.1 del bilancio regionale, per ciascuna annualità di vigenza del piano e con le risorse economiche all’uopo assegnate al DPF010 e DPF011 con imputazione sul  cap. 81501.15 e 81501.8 del bilancio regionale, espressamente finalizzate per il Piano regionale di prevenzione 2014-2018;

 

PRECISATO che gli interventi di spesa contenuti nella presente proposta di deliberazione trovano copertura – nelle more della individuazione delle risorse necessarie per l'attuazione delle azioni prioritarie a tutti i livelli, da definirsi a livello centrale entro 6 mesi dall'approvazione del Piano stesso -con le risorse iscritte annualmente nei capitoli di bilancio appositamente indicati che presentano la necessaria disponibilità, fermo restando la possibilità di variare il Piano dei Conti per il raggiungimento degli obiettivi previsti nell’attuazione del Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza 2017-2020;

 

Cap.  

art.

Descrizione

Anno 2018

Anno 2019

81519  

1

progetti regionali di rilievo nazionale a norma all’art. 1, commi 34 e 34 bis della legge 27.12.1996 n. 662

7.907.109,00

7.907.109,00

81501             

15

quota FSN per il raggiungimento particolari obiettivi fissati dalla legge (PRP)

3.800.000,00

3.800.000,00

81501  

8

quota FSN per il raggiungimento particolari obiettivi fissati dalla legge    

1.860.000,00

1.860.000,00

 

VISTA la DGR 126 del 2 marzo 2018 di approvazione del bilancio Finanziario gestionale;

 

DATO ATTO che gli indicatori per monitorare  il raggiungimento degli obiettivi a livello regionale sono di seguito indicati:

1.       identificazione di un referente regionale per il contrasto dell'AMR  (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

2.       istituzione di un Gruppo tecnico regionale di coordinamento e monitoraggio (entro 6 mesi dall'approvazione del Piano);

3.       disponibilità di rapporti annuali -  regionali e nazionale - di monitoraggio del piano (dal 2020);

4.       documento regionale annuale di individuazione delle azioni efficaci a contrastare i problemi rilevati a livello regionale e di promozione  dell'intersettorialità degli interventi  (dal 2020);

 

RITENUTO altresì:

a.              di dare mandato al Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare di effettuare il coordinamento operativo dell’attuazione del  “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2017-2020”  Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017, anche con l’individuazione di una articolazione che ne assicuri la Governance intersettoriale e curi i lavori per il recepimento dei documenti emanati a livello nazionale;

b.             di dare mandato al Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 e al Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti DPF011 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare, nei rispettivi ambiti di competenza, di porre in essere tutte le azioni necessarie ad assicurare l’attuazione del PNCAR ed alla definizione del Piano antimicrobico regionale nonché di  fornire alle AASSLL le indicazioni operative per il perseguimento degli obiettivi del PNCAR;

c.              di dover impegnare le ASL regionali, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Abruzzo, l’ARTA, le Università degli Studi e tutti i soggetti esecutori delle attività del Piano, ognuno per le specifiche competenze a porre in essere tutte le azioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi del Piano stesso;

 

VISTO il Decreto del Presidente del Consiglio Regionale n. 24 del 16.08.2018, con il quale è stato disposto lo scioglimento del Consiglio Regionale;

 

VISTO l’articolo 86, comma 3, del vigente Statuto in forza del quale nel caso di scioglimento anticipato del Consiglio Regionale le funzioni dello stesso sono limitate a quelle previste dalla lett. a) del medesimo comma, mentre le funzioni dell’Organo Esecutivo della Regione sono limitate all’ordinaria amministrazione e agli atti indifferibili;

 

RITENUTO che il presente provvedimento afferisce all’attività ordinaria in quanto trattasi di recepimento specifica Intesa Stato regioni contenente indicazioni sulle attività necessarie ad assicurare l’attuazione del Piano Nazionale Contrasto Antibiotico Resistenza;

 

CONSIDERATO, pertanto, che la presente proposta deliberativa è validamente assunta, ai sensi dell’articolo 86, comma 3 del vigente Statuto, nel periodo di vacatio dell’Organo Consiliare a seguito dello scioglimento dello stesso, per effetto del decreto del Presidente del Consiglio Regionale sopra citato, per le motivazioni riportate nella narrativa che precede;

 

VISTA la L.R. n.77/1999 e s.m.d.;

 

DATO ATTO:

·                della sottoscrizione del provvedimento resa dal Dirigente del Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 per la regolarità del procedimento istruttorio;

·                che il Direttore del Dipartimento per la Salute e il Welfare, apponendo la sua firma sul presente provvedimento, sulla base della istruttoria effettuata dal Dirigente del Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010, attesta la regolarità tecnico amministrativa e la legittimità del provvedimento nonché la conformità  agli indirizzi, funzioni ed obiettivi assegnati al Dipartimento medesimo;

 

CONSIDERATO che le motivazioni sopra addotte a sostegno del presente atto indicano l’urgenza e l’indifferibilità della emanazione dello stesso, tale da procrastinarne la trasmissione al Tavolo di Monitoraggio del Piano di Risanamento del Servizio Sanitario Regionale per la dovuta valutazione, ordinariamente preventiva;

 

A voti unanimi, espressi nelle forme di legge

 

DELIBERA

 

Per le motivazioni specificate in premessa, che qui si intendono integralmente trascritte e approvate

 

1.             di prendere atto e recepire l’Intesa ai sensi dell’art. 8, comma 6, della Legge 5 giugno 2003, n. 131, tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano  sul documento recante “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2017-2020”. Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017 (Allegato “A” - parte integrante e sostanziale del presente provvedimento);

2.             di dare mandato al Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare di effettuare il coordinamento operativo dell’attuazione del  “Piano Nazionale di Contrasto dell’Antimicrobico Resistenza (PNCAR) 2017-2020”  Rep Atti n. 188 del 2 novembre 2017, curandone l’implementazione ed il monitoraggio a livello regionale nonché i lavori per il recepimento dei documenti emanati a livello nazionale;

3.             di designare il Dirigente del Servizio della Prevenzione e Tutela sanitaria p.t. del Dipartimento per la salute e il Welfare, d.ssa Stefania Melena, quale referente Regionale per l’attuazione del PNCAR;

4.             di dare mandato al Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare di provvedere, con successivo atto dirigenziale,  all’istituzione del Gruppo tecnico di coordinamento e monitoraggio del Piano e della  Strategia  di  contrasto dell'AMR a livello regionale (GTr-AMR), con il fine di garantire la Governance intersettoriale, nella seguente composizione minima:

a.              il Dirigente p.t. del Servizio della Prevenzione e Tutela sanitaria DPF010 del Dipartimento per la Salute e il Welfare;

b.             il Dirigente p.t. del Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti DPF011 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare;

c.              un referente tecnico regionale o aziendale per i sistemi di sorveglianza dedicati all’AMR in ambito umano;

d.             un referente tecnico regionale o aziendale per la rete dei laboratori sentinella dell’AMR dell’Istituto Superiore di Sanità (AR-ISS);

e.              un referente tecnico regionale o aziendale per la sorveglianza dell’AMR nel settore veterinario e per la prevenzione delle malattie infettive e delle zoonosi,

f.              un referente tecnico regionale o aziendale per la sorveglianza, per la prevenzione e il controllo delle infezioni correlate all’assistenza;

g.             un referente tecnico regionale o aziendale per la sorveglianza dei consumi degli antibiotici nel settore umano;

h.             un referente tecnico regionale o aziendale per l’uso corretto degli antibiotici nel settore umano;

i.               un referente tecnico regionale o aziendale per la sorveglianza dei consumi e per l’uso corretto degli antibiotici nel settore veterinario e per il Piano Nazionale Residui;

j.               un referente tecnico regionale o aziendale per la comunicazione e l’informazione;

k.             un referente tecnico regionale o aziendale per la formazione;

5.             di dare atto che con successivi documenti e atti del Servizio della Prevenzione e Tutela Sanitaria DPF010 e del Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti DPF011 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare, nei rispettivi ambiti di competenza,  verranno fornite le indicazioni operative per il perseguimento degli obiettivi e per la definizione del Piano antimicrobico regionale;

6.             di precisare che per l’attuazione del Piano saranno utilizzate – nelle more della individuazione delle risorse necessarie per l'attuazione delle azioni prioritarie a tutti i livelli, da definirsi a livello centrale entro 6 mesi dall'approvazione del Piano stesso - le risorse economiche di cui all’art. 1, commi 34 e 34 bis della legge 27.12.1996, n. 662 per la realizzazione degli obiettivi di carattere prioritario e di rilievo nazionale, con imputazione sul cap. 81519.1 del bilancio regionale e le risorse economiche all’uopo assegnate con imputazione sul  cap. 81501.15 e 81501.8 del bilancio regionale, espressamente finalizzate per il Piano regionale di prevenzione 2014-2018, come descritte e ripartite nelle premesse del presente atto;

7.             di trasmettere il presente provvedimento al Servizio Sanità Veterinaria, Igiene e Sicurezza degli Alimenti DPF011 del Dipartimento per la Salute ed il Welfare ed ai Direttori Generali delle A.A.S.S.L.L. della Regione Abruzzo, per opportuna conoscenza e per gli adempimenti di competenza, al fine dello svolgimento di tutte le azioni necessarie per consentire l’attuazione delle azioni previste a livello regionale nel Piano di cui al punto 1), siccome declinate a livello aziendale;

8.             di dare atto che la presente proposta deliberativa è adottata in quanto rientrante nei limiti di cui all’articolo 86, comma 3, del vigente Statuto per le puntuali motivazioni riportate in narrativa;

9.             di dare atto che il presente provvedimento non è  soggetto a pubblicazione ai sensi dell'art. 23 del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;

10.         di pubblicare il presente provvedimento sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

11.         di trasmettere il presente atto al  Tavolo di monitoraggio del Piano di Risanamento del Sistema Sanitario Regionale, costituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, per la dovuta validazione.

 

 

Segue Allegato