LA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE
VISTA la Risoluzione n. 22 prot.
n. 12067 del 6 giugno 2018, a firma del Consigliere Febbo
recante: “Piano di gestione forestale. Richiesta modifiche al PSR 2014-2020”.
UDITA
l’illustrazione del Presidente.
VISTO
l’Art. 158 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale.
A maggioranza dei Consiglieri presenti: Innaurato (Voti 4) + delega di Balducci (Voti 5),
Berardinetti (Voti 3) + delega di Paolini (Voti 4), Olivieri (Voti 2), Di
Nicola (Voti 1), Febbo (Voti 2), Iampieri
(Voti 2), Sospiri (Voti 1).
Si sono astenuti i Consiglieri: Mercante
(Voti 2), Ranieri (Voti 2), Smargiassi (Voti 1).
L’APPROVA
Nel testo che di seguito si trascrive
PREMESSO che:
-
la
Regione Abruzzo presenta una superficie forestale totale di 438.590 ettari che,
rapportata alla superficie territoriale rappresenta un indice di boscosità
superiore al 40%, costituisce un patrimonio naturale rilevante da tutelare e
salvaguardare;
-
in
Abruzzo oltre il 70% della proprietà boschiva è pubblica tra Comuni o
Amministrazioni Separate di Uso Civico;
-
il
Programma di Sviluppo Rurale (PSR) 2014-2020 ha delle precise Misure attraverso
le quali ottenere dei finanziamenti utili allo sviluppo del territorio, con
particolare rilevanza per la prevenzione dei danni arrecati alle foreste da
incendi e calamità naturali che rivestono, in questo momento, un’importanza
strategica primaria, unitamente alla gestione e al potenziamento delle
infrastrutture come la rete viaria agro-silvo-pastorale
e forestale.
RILEVATO
che:
-
i
Sindaci dei Comuni di: Pratola Peligna, Pacentro, Cansano, Campo di Giove,
Rocca Pia, Pettorano, Popoli, Bolognano,
Sant’Eufemia a Majella, Corfinio, Raiano, Vittorito, Bugnara, Salle, Caramanico
Terme, Scontrone, Brittoli, Gagliano Aterno, Carpineto della Nora, in data 7
febbraio 2018, hanno inviato all’attenzione della Direzione Politiche agricole
della Regione Abruzzo, al Presidente D’Alfonso e all’Assessore regionale Dino
Pepe, una precisa missiva con la quale si chiedeva alla Regione Abruzzo la
modifica del PSR 2014-2020 per quanto riguarda il requisito riferito ai Piani
di Gestione Forestale che devono essere approvati e vigenti come passaggio
necessario per partecipare alle linee di finanziamento ad alcune misure del
Piano di Sviluppo Rurale;
-
alle
Amministrazioni richiedenti, ad oggi, non è pervenuta alcuna comunicazione a
riscontro della loro richiesta di modifica del PSR 2014-2020.
CONSIDERATO che:
-
il PSR
2014-2020 presenta criticità, oltre all’enorme ritardo di Misure importati come
la 8.3 che ridurrebbero drasticamente la platea di beneficiari delle
provvidenze previste nelle Misure in questione;
-
i
Comuni che hanno il Piano di Gestione approvato sono solo due (Bussi e Scanno),
mentre sono 40 quelli che hanno il Piano adottato e inviato alla Regione in
attesa di approvazione. Nella prima stesura del PSR potevano accedere a
finanziamento e fare domanda anche i Comuni che avevano solo i Piani adottati
mentre, successivamente, la Direzione
Politiche agricole ha modificato richiedendo Piani approvati e vigenti
escludendo in questo modo la quasi totalità dei territori.
SPECIFICATO che:
-
così
come indicato al punto 2.3.5 della Sottomisura 8.3.1, è previsto per i titolari
di superfici boscate superiori a 50 ettari l’obbligo del Piano di Gestione
Forestale o documento equivalente e, allo stato attuale, soltanto 40 Comuni su
308 risultano in possesso di detto Piano o ne hanno avviato l’istruttoria
precludendo di fatto ad un gran numero di Comuni o soggetti privati la
possibilità di partecipare ai bandi;
-
la
predisposizione dei Piani suddetti richiede tempi lunghi e costi elevati da
sostenere, elementi che non permettono di onorare i tempi prescritti dalle
disposizioni normative per la presentazione delle domande.
RITENUTO che:
-
una
delle soluzioni per risolvere questa criticità risiede proprio nel Regolamento
1305/2013, precisamente all’articolo 21, comma 2, dove è stabilito che per le
aziende al di sopra di una determinata dimensione, definita dagli Stati membri
nei rispettivi programmi, il sostegno è subordinato alla presentazione delle
informazioni pertinenti provenienti da un piano di gestione forestale o da un
documento equivalente che sia conforme alla gestione sostenibile delle foreste,
quale definita dalla Conferenza ministeriale sulla protezione delle foreste in
Europa del 1993. Risulta evidente che la disposizione rimette al singolo Stato
membro, e nel caso dell’Italia alla singola Regione, l’individuazione della
soglia di superficie oltre la quale il sostegno è subordinato alla presenza di
un Piano di gestione forestale;
-
nel
caso del PSR della Regione Abruzzo la soglia è stata fissata in 50 ettari;
-
dal
punto di vista giuridico, l’articolo 13 della L.R. 3/2014 impone l’obbligo di
dotarsi di un Pino di gestione forestale ai soli Enti Pubblici possessori di
superfici boscate superiore a 1000 ettari, limite ritenuto congruo dal
legislatore per garantire il rispetto dei criteri di gestione forestale
sostenibile. Pertanto un riallineamento delle disposizioni contenute nelle sottomisure a quella della normativa regionale vigente,
innalzando da 50 ettari a 1000 ettari la soglia prevista, permetterebbe di
estendere la platea dei beneficiari del Programma di Sviluppo Rurale.
Tutto ciò premesso e considerato
IL CONSIGLIO REGIONALE
CHIEDE
AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E ALL’ASSESSORE
COMPETENTE
di
intervenire al fine di:
-
provvedere urgentemente ad un
riallineamento delle disposizioni contenute nelle sottomisure
a quella della normativa regionale vigente, innalzando da 50 ettari a 1000
ettari la soglia prevista, così da estendere la platea dei beneficiari del
Programma di Sviluppo Rurale;
-
modificare in maniera tempestiva
le schede di Misura del PSR 2014-2020 così come richiedono i Comuni
interessati;
-
elevare la soglia dei 1000 ettari
solo per gli Enti pubblici, mantenendo quella dei 50 ettari per i soggetti
privati in modo da consentire di rimanere in linea con l’assetto fondiario del
sistema forestale della Regione Abruzzo;
-
applicare la sopracitata
condizione di ammissibilità ai soli interventi selvicolturali
e non a tutti gli interventi ammessi a contributo;
-
chiarire quali sono gli strumenti
equivalenti ai Piani di gestione che quindi assumerebbero la medesima validità
di questi: Piani delle Aree Protette e Piani SIC o ZPS anche in corso di
approvazione;
-
apportare le modifiche su
esposte, al fine di garantire a tutti i Comuni pari opportunità di accesso ai
fondi per sviluppare il territorio ed intervenire in settori così delicati.
di
sapere inoltre:
-
quanti fondi sono immediatamente
disponibili del PSR per finanziare le Misure forestali e i tempi di
pubblicazione;
-
quali siano le politiche
forestali intraprese da questo governo regionale e quali risultati abbiano
prodotto, nonché quali azioni sono
state intraprese o preventivate al fine di studiare e gestire criticità gravi
come potenziali incendi in zone montane e presso i parchi d’Abruzzo.