Richiesta di blocco definitivo da parte della Regione Abruzzo dell’esperimento radioattivo Sox presso i Laboratori INFN del Gran Sasso per la tutela del patrimonio acquifero e, quindi, della sicurezza e della salute di tutti i cittadini abruzzesi.

 

LA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE

 

VISTA la Risoluzione n. 21 prot. n. 28480  del 22 novembre 2017, a firma del Consigliere Mercante recante: “Richiesta di blocco definitivo da parte della Regione Abruzzo dell’esperimento radioattivo Sox presso i Laboratori INFN del Gran Sasso per la tutela del patrimonio acquifero e, quindi, della sicurezza e della salute di tutti i cittadini abruzzesi”.

 

UDITA l’illustrazione del Presidente Berardinetti.

 

VISTO l’Art. 158 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale.

 

All’unanimità dei Consiglieri presenti (Berardinetti + delega di Paolini, Mariani delegato da Balducci, Olivieri, Mercante, Ranieri e Smargiassi)

 

L’APPROVA

 

Nel testo che di seguito si trascrive

 

PREMESSO che:

­        la Regione Abruzzo ha autorizzato un test di trasporto per l’esperimento SOX sui neutrini che implicherà l’uso di una potente sorgente radioattiva di Cerio 144 proveniente da combustibile radioattivo di un reattore nucleare russo in pieno contrasto con la Convenzione di Aarhus.

 

CONSIDERATO che:

-        la richiamata Convenzione è volta a garantire, all'opinione pubblica ed ai cittadini, il diritto alla trasparenza ed alla partecipazione in merito ai processi decisionali di governo locale, nazionale e transfrontaliero concernenti l'ambiente;

-        contrariamente a quanto stabilito, l’esperimento è stato autorizzato senza alcuna trasparenza e partecipazione pubblica.

 

PRECISATO che:

-        il trasporto della sorgente prodotta, a partire dal combustibile, avverrà dal sito nucleare di Mayak, tristemente nota per essere la città dove, nel 1957, avvenne un grave incidente, attraverso la Francia, in un contenitore fornito dalla Areva, colosso transalpino del nucleare;

-        le criticità riscontrate in merito all’operazione tutta, sono molteplici;

-        i Laboratori, per l’impiego di sostanze ivi contenute, sono classificati, in base alla Direttiva Comunitaria “Seveso ter”, come Impianto a rischio di incidente rilevante;

-        i Laboratori dell'Istituto nazionale di Fisica Nucleare del Gran Sasso sono una potenziale "bomba ecologica" in grado di minacciare le riserve di acqua idrica potabile con fenomeni di contaminazione che, già in passato, hanno messo in ginocchio la maggior parte della popolazione regionale;

-        il Testo Unico dell'Ambiente, infatti, vieta senza se e senza ma lo stoccaggio di sostanze radioattive vicino alle captazioni;

-        l’Istituto Superiore di Sanità, in sede di valutazione dei Laboratori, ha rilevato una generale non conformità della localizzazione dei locali ed installazioni dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso e delle attività ivi condotte rispetto ai dettami di cui all’art. 94 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i..

 

RITENUTO che:

-        risulta certo, ad oggi, che i punti di captazione all'interno del Gran Sasso non sono a norma, non rispettando le previsioni dell’art. 94 del Testo Unico dell'Ambiente sulla presenza di sostanze chimiche pericolose e/o radioattive e, in particolare, gli obblighi relativi alla Zona di Tutela Assoluta, cioè 10 metri attorno al punto di captazione ed alla Zona di Rispetto, ampia 200 metri che devono essere liberi da questi materiali;

-        che il sito che occupa i Laboratori incrocia la faglia di Campo Imperatore –Assergi che rende l’intera area ad elevato rischio sismico; pur trattandosi di un Laboratorio di ricerca civile, infatti,  nessun ente civile ed indipendente può avere accesso per le verifiche di sicurezza e vulnerabilità sismica e, pertanto, ad oggi non vi è certezza sulle reali condizioni dei Laboratori in seguito agli eventi tellurici né, cosa ancora più grave, su quali potrebbero essere le conseguenze in caso di immaginabili reiterati eventi.

 

Tutto ciò premesso e considerato

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

IMPEGNA

 

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE E LA GIUNTA REGIONALE

 

-        a porre in essere ogni azione necessaria, nell’ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, al fine di bloccare definitivamente l’esperimento radioattivo Sox presso i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso a garanzia del patrimonio acquifero e, quindi, della sicurezza e della salute di tutti cittadini abruzzesi.