Risoluzione: Integrazione elenco dei Comuni inseriti nell’area del cratere sismico definito dal D.L. 189/2016 convertito con L. n. 229 del 15.12.2016.

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Mariani, Pietrucci, Di Dalmazio, Gatti, Mercante, D’Ignazio, Sospiri, Di Pangrazio, Paolini, Pepe, Mazzocca, Olivieri, Monticelli e Berardinetti recante: Integrazione elenco dei Comuni inseriti nell’area del cratere sismico definito dal D.L. 189/2016 convertito con L. n. 229 del 15.12.2016;

 

UDITA l'illustrazione del consigliere Mariani;

 

UDITI gli interventi dei consiglieri Gatti, Mercante, D’Ignazio e Di Dalmazio;

 

All'unanimità

 

L’APPROVA

 

Nel testo che di seguito si trascrive:

«IL CONSIGLIO REGIONALE

 

PREMESSO che:

-                   I gravi eventi sismici che hanno interessato il Centro Italia, a partire dal 24 Agosto 2016, con una sequenza di eventi senza precedenti nella storia sismica italiana, hanno comportato un evidente aggravamento delle condizioni di vita nelle aree interne della nostra Regione maggiormente colpite. Lo stesso territorio il 18 Gennaio u.s, al culmine della sofferenza per le calamitose precipitazioni nevose, è stato oggetto del susseguirsi di eventi sismici di elevata magnitudo, il cui epicentro è stato localizzato nell’area del Comune di Montereale, acuendo enormemente le condizioni di disagio dei residenti, già provati allo stremo delle condizioni di sopravvivenza;

-                   L’effetto combinato delle numerose calamità abbattutesi sul territorio sta portando alla morte in numerosi Comuni, compromettendo il patrimonio storico, monumentale e culturale ed il completo blocco di tutte le attività economiche e amministrative di numerose realtà con la conseguente ricaduta negativa sulle attività economiche, sociali e istituzionali;

-                   Risulta evidente, così come disposto dagli strumenti normativi emanati dallo Stato in merito alla fase di ricostruzione, che tutti gli immobili avranno riconoscimento dei danni generati se riconosciuto il nesso di causalità con gli eventi sismici, siano essi situati nei Comuni ricompresi nella cosiddetta “area cratere” o meno, con l’eccezione di una particolare tipologia di immobili classificati come seconda abitazione se situati al di fuori dei “Comuni cratere”;

 

CONSIDERATO che tuttavia risultano inapplicabili ai Comuni esclusi dagli elenchi di cui agli allegati 1 e 2 del decreto-legge n. 189 del 2016 le misure economiche e di sostegno alla popolazione, tanto da generare una situazione di evidente disparità e disallineamento per una serie di Comuni parimenti duramente colpiti e limitrofi alle aree sopracitate;

 

VISTA a delibera del Consiglio dei ministri del 25 agosto 2016, con la quale è stato dichiarato, ai sensi dell'articolo 5, commi 1 e 1 bis, della legge 24 febbraio 1992, n. 225, lo stato di emergenza in conseguenza dell'eccezionale evento sismico che ha  colpito  i territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo in data 24 agosto 2016;

 

VISTA la delibera del Consiglio dei ministri del 27 ottobre 2016, con la quale sono stati estesi, in conseguenza degli ulteriori eccezionali eventi sismici che hanno colpito nuovamente i territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo in data 26 ottobre 2016, gli effetti dello stato di emergenza dichiarato con la citata delibera del Consiglio dei ministri del 25 agosto 2016;

 

VISTA la delibera del Consiglio dei ministri del 31 ottobre 2016, con la quale sono stati ulteriormente estesi, in conseguenza dei nuovi ed eccezionali eventi sismici che hanno colpito i territori delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo in data 30 ottobre 2016, gli effetti dello stato di emergenza dichiarato con la predetta delibera del 25 agosto 2016;

 

VISTA la delibera del Consiglio dei ministri del 20 gennaio 2017, con la quale sono stati ulteriormente estesi, in conseguenza degli ulteriori eventi sismici che hanno colpito nuovamente i territori delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria in data 18 gennaio 2017, nonché degli eccezionali fenomeni meteorologici che hanno interessato i territori delle medesime Regioni a partire dalla seconda decade dello stesso mese, gli effetti dello stato di emergenza dichiarato con la predetta delibera del 25 agosto 2016;

 

VISTO il decreto legge 17 ottobre 2016, n. 189, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 dicembre 2016, n. 229;

 

VISTA l'ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile 26 agosto 2016, n. 388, recante “Primi interventi urgenti di protezione civile conseguenti all'eccezionale evento sismico che ha colpito il territorio delle Regioni Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo il 24 agosto 2016”;

 

VISTE le ordinanze del Capo del Dipartimento della protezione civile n. 389 del 28 agosto 2016, n. 391 del 1° settembre 2016, n. 392 del 6 settembre 2016, n. 393 del 13 settembre 2016, n. 394 del 19 settembre 2016, n. 396 del 23 settembre 2016, n. 399 del 10 ottobre 2016, n. 400 del 31 ottobre 2016, n. 405 del 10 novembre 2016, n. 406 del 12 novembre 2016, n. 408 del 15 novembre 2016, n. 414 del 19 novembre 2016, n. 415 del 21 novembre 2016, n. 418 del 29 novembre 2016, n. 422 del 16 dicembre 2016, n. 427 del 20 dicembre 2016, n. 431 dell'11 gennaio 2017, nonché n. 436 del 22 gennaio 2017, recanti ulteriori interventi urgenti di protezione civile conseguenti agli eccezionali eventi sismici di cui trattasi;

 

VISTA la deliberazione del Consiglio dei ministri adottata nella riunione del 2 febbraio 2017;

 

VISTO il D.L. n. 8 del 9 Febbraio 2017 recante disposizioni relativamente a “Nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017”;

 

TENUTO CONTO che nelle aree montane interne delle province di Teramo, Pescara e L’Aquila si sono rilevati notevoli danni al patrimonio edilizio, pubblico e privato, che ad oggi la quasi totalità degli edifici pubblici e quelli di culto risulta inagibile, così come numerosi cittadini risultano evacuati dalle proprie abitazioni, come del resto evidenziato dai report della Protezione Civile Regionale, con percentuali in linea con quelle dei “Comuni cratere”;

 

CONSIDERATO che i Comuni in oggetto hanno ricevuto un danno economico e sociale notevolissimo in quanto posizionati geograficamente al centro dell'appennino, con condizioni di vita in loco messe a dura prova dal sisma e dall’ultima emergenza maltempo, con l’aggravante della vicinanza territoriale con i comuni inseriti negli allegati 1 e 2 della legge 229/2016 e quindi sostenuti da ingenti misure di tipo economico e fiscale;

 

RILEVATO, inoltre, che risulta evidente che la situazione economica e demografica dei Comuni colpiti maggiormente dai fenomeni meteorologici e sismici è caratterizzata ormai da anni da un trend di spopolamento in continua crescita, determinando al contempo una contrazione dell’economia dei territori, vocata particolarmente nelle aree montane all’agricoltura, all’allevamento (con una particolare propensione per il settore agro-silvo-pastorale) e alle attività turistiche;

CONSIDERATO, inoltre, che il territorio montano è già considerato svantaggiato e ricompreso in numerose classificazioni che ne attestano tale condizione per la programmazione dei fondi strutturali a programmazione regionale, o inseriti nella strategia nazionale delle aree interne (Aree D – Aree rurali con problemi di sviluppo (Classificazione RICA-INEA PSR 2014 – 2020), aree C – Aree rurali intermedie (Classificazione RICA-INEA PSR 2014 – 2020), Comuni svantaggiati ex. Artt. 18-19 Reg. CE 1257/1999, Comuni inseriti nell’area di crisi industriale non complessa ai sensi del D.M. del 4 Agosto 2016, Comuni aree interna 5 Alto Aterno – Gran Sasso della Laga (Strategia Nazionale Aree Interne) o Comuni area interna a Valfino – Vestina o comuni del cratere del sisma 2009) e che da sempre sono luoghi di emigrazione, la mancata inclusione nell'elenco dei Comuni colpiti dal sisma rappresenterebbe il colpo di grazia in quanto numerose attività economiche ancora presenti non sarebbero più competitive rispetto a quelle collocate nei comuni confinanti considerati terremotati, quindi collocate di fatto fuori mercato, costituendo di fatto un comprensorio omogeneo per caratteristiche sociali ed economiche pressoché identiche con insediamenti abitativi e commerciali che distano poche centinaia di metri da quelli inclusi, determinando una notevole disparità di trattamento;

 

TENUTO CONTO che fermi restando i poteri di ordinanza di cui alla legge 24 febbraio 1992 n. 225, il Commissario Straordinario, sulla base delle  segnalazioni d a parte dei Presidenti delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, in relazione ai territori di propria competenza che hanno subito consistenti danni diffusi a causa del reiterarsi degli eventi sismici, con propria ordinanza, aggiornava l’elenco dei Comuni, aggiuntivo rispetto a quello di cui all’Allegato 1 al decreto – legge n. 189 del 2016 e del decreto – legge n. 205 del 2016, valutandone la congruità in relazione ai danni riscontrati, indicando inoltre i Comuni ai quali, tenuto conto dell’impatto dei danni riscontrati sul tessuto economico – sociale, sull’identità dell’aggregato urbano e sull’omogeneità delle caratteristiche socio – economiche del territorio interessato;

CONSTATATO che ad oggi appare accentuata l’esigenza di ricomprendere altri territori limitrofi alle aree cratere definite in virtù del mutare di alcune condizioni di carattere socio-economico e relativamente ai danni subiti anche e soprattutto a seguito degli eventi sismici del 18 Gennaio u.s.;

 

IMPEGNA

 

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

 

-                   a chiedere  l’adeguamento  del  cratere  sismico alla nuova  situazione di fatto,  alla luce dei danni  progressivamente  emergenti, tenendo da  conto la realtà  di totale  sofferenza che sta  interessando  l’area  omogenea  della  provincia  di  Teramo  identificata  nella  D.G.R.