Riconoscimento, individuazione e cura della Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica come malattia invalidante.

 

LA QUINTA COMMISSIONE CONSILIARE

 

VISTA la risoluzione n. 25 del 25 ottobre 2016 a firma dei Consiglieri Gatti e Olivieri recante: “Riconoscimento, individuazione e cura della Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica come malattia invalidante”.

 

UDITA l’illustrazione del Consigliere Gatti;

 

VISTO l’Art. 158 del Regolamento interno dei lavori del Consiglio Regionale;

 

All’unanimità  dei Consiglieri presenti

 

L’APPROVA

 

Nel testo che di seguito si trascrive:

 

PREMESSO che

-            la Fibromialgia o Sindrome Fibromialgica è una malattia complessa debilitante che interessa principalmente i muscoli e le loro inserzioni sulle ossa, caratterizzata da dolore muscolare diffuso ed astenia, generalmente accompagnata da numerosi altri disturbi funzionali  tra cui cefalea, colon irritabile, disturbi del sonno e cognitivi. Tenuto conto che la diagnosi dipende principalmente dai sintomi che il paziente riferisce ma che, tuttavia, negli ultimi 10 anni, la fibromialgia è stata meglio definita attraverso studi che hanno stabilito le linee guida per la diagnosi. Questi studi hanno dimostrato che certi sintomi sono presenti nei pazienti affetti da sindrome fibromialgica e non comunemente nelle persone sane o in pazienti affetti da altre patologie reumatiche dolorose. A causa dell’assenza di specifici esami che ne  certifichino i sintomi viene definita come “malattia invisibile”;

-            tale sindrome colpisce circa 2 milioni di italiani e insorge prevalentemente nelle persone di sesso femminile in età adulta con un rapporto 1 a 8 con esordio tra i 25 e 35 anni (uomini) e tra 45 e 55 (donne);

-            la malattia si caratterizza come fortemente invalidante incidendo  in modo negativo sulla qualità della vita e si traduce in frequenti visite specialistiche, ripetuti accertamenti clinici, assenze dal lavoro. Data la giovane età dei pazienti si comprende come, dal punto di vista sociale ma anche economico e di risparmio sanitario, sia conveniente l’istituzione di un percorso terapeutico efficace.

 

CONSIDERATO che

-            l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto già dal 1992 l'esistenza di questa sindrome ed è stata classificata con il codice M79.03 nella classificazione internazionale delle malattie (ICD-10);

-            il Parlamento europeo già nel 2009, partendo dalla considerazione che questi pazienti effettuano più visite generiche e specialistiche, ottenendo un maggior numero di certificati di malattia e ricorrendo più spesso ai servizi di degenza, ha invitato la Commissione europea e il Consiglio a mettere a punto una strategia comunitaria per la fibromialgia in modo da riconoscere questa sindrome come una malattia e ad incoraggiare gli Stati membri a migliorare l'accesso alla diagnosi e ai trattamenti promuovendo lo sviluppo di programmi per la raccolta dei dati.

 

RILEVATO che

-        in Italia attualmente la fibromialgia (FM) non è inserita nell’elenco delle malattie croniche ed invalidanti che danno diritto all’esenzione secondo il dm n. 329/1999 e successive modifiche;

-        il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) si è recentemente espresso in merito alla possibilità di includerla in tale elenco, nel rispetto della disciplina in vigore (d.lgs n. 124/1998), affermando che “la FM è certamente una malattia cronica, ma invalidante solo in alcuni casi e non necessariamente permanente” e che, per il riconoscimento dell’esenzione per le forme cliniche effettivamente gravi ed invalidanti saranno necessari ulteriori studi;

-        in assenza di tale riconoscimento, il comportamento sul territorio nazionale risulta particolarmente disomogeneo facendo registrare iniziative autonome a livello delle singole regioni come in Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Valle d’Aosta, Toscana, Piemonte, Lazio e Sardegna;

-        la Regione Emilia Romagna nello scorso mese di luglio ha costituito il primo gruppo tecnico di lavoro dedicato alla fibromialgia per fornire risposte concrete e valide per realizzare una presa in carico appropriata al bisogno del malato;

 

TENUTO CONTO che

-        in assenza di riconoscimento di tale patologia e di adeguati protocolli diagnostici i pazienti e i familiari sono costretti ad un “nomadismo diagnostico”, che appesantisce i costi del sistema sanitario;

-        la fibromialgia è oggetto di un numero crescente di richieste di piena tutela sanitaria e di iniziative rivolte a consentire l’inserimento di questa patologia nei livelli essenziali assistenza e che la nostra Regione non ha ancora avviato un adeguato percorso di riconoscimento di tale sindrome.

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

IMPEGNA

 

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE

E

L’ASSESSORE COMPETENTE

 

-        ad attivarsi per promuovere e sostenere a livello nazionale le iniziative necessarie, nell’ambito della Conferenza Permanente Stato-Regioni, per l’avvio di un percorso di riconoscimento della Fibromialgia, sia dal punto di vista delle normative vigenti in materia di malattie croniche ed invalidanti, sia di quelle relative all’ambito lavorativo e di invalidità civile;

-        ad assumere contestualmente a livello regionale le seguenti iniziative:

·             individuare un gruppo di lavoro regionale per il riconoscimento di questa patologia nell’ambito del Sistema sanitario regionale;

·             promuovere percorsi per stabilire l’appropriatezza diagnostica e dei trattamenti, formando figure mediche specialistiche preposte alla certificazione della malattia ai fini dell’esenzione dalla compartecipazione alla spesa sanitaria mediante il suo inserimento nei LEA (livelli essenziali di assistenza) regionali;

·             promuovere una corretta informativa sul territorio indirizzata a tutti i cittadini e in modo specifico ai medici di base.