LA QUINTA COMMISSIONE
VISTA
la risoluzione n. 3 del 03.12.2015, a firma del
Consigliere Pettinari recante: “Ospedale San
Liberatore di Atri”.
UDITA
l’illustrazione del Consigliere Pettinari;
UDITI
gli interventi dei Consiglieri Monticelli e Di Nicola;
VISTO
l’Art. 158 del Regolamento interno dei lavori del
Consiglio Regionale;
All’unanimità dei Consiglieri presenti
L’APPROVA
RICHIAMATI:
-
gli
artt. 32 e 97 della Costituzione della Repubblica Italiana, finalizzati a
garantire rispettivamente il diritto alla salute e il buon andamento
dell’amministrazione degli uffici pubblici;
CONSIDERATO
che:
-
dal
2011 l’ospedale San Liberatore di Atri sta subendo un continuo
ridimensionamento attraverso discutibili tagli ai seguenti servizi:
·
Unità di Terapia Intensiva Coronarica
da h24 ad h6;
·
Chirurgia maxillofacciale;
·
Otorino laringoiatria;
·
Urologia;
·
Psichiatria;
·
Punto nascita.
Le chiusure e i
continui ridimensionamenti dei reparti andranno a gravare e si riverserebbero sulle attività degli altri presidi provinciali e regionali,
aumentando di fatto il rischio di disservizi e casi di mala sanità.
PRESO
ATTO:
-
che
in un’ottica di spending review
e ridimensionamento continuo della spesa sanitaria centrale e regionale, le
recenti aperture a soluzioni alternative del Ministro della Salute riguardanti
la deroga alla chiusura dei punti nascita (dipendi dalle condizioni
morfologiche territoriali, e dalla garanzia di sicurezza per le madri e
nascituri) non fa altro che creare ulteriori dubbi ed incertezze sulla gestione
presente e futura dell’ intero complesso del San Liberatore.
IMPEGNA
LA GIUNTA REGIONALE
-
a riferire in Consiglio,
nella prima seduta utile, sul destino del nosocomio di Atri, in base agli
obiettivi fissati fino ad ora dal piano di rientro della sanità abruzzese;
-
a riferire in Consiglio
sul piano di riordino ed il cronoprogramma dello stesso, riguardanti gli
ospedali “minori” della nostra regione tenuto conto anche del contesto
socio-economico delle realtà come Atri;
-
a riferire in Consiglio
sulle tempistiche e le relative modalità operative finalizzate all’uscita dal
commissariamento, nonché i futuri piani e programmi di sviluppo della sanità
atriana;
-
a riferire in Consiglio
sulle finalità e gli obiettivi previsti per la struttura ospedaliera laddove i
locali non saranno più destinati ai precedenti utilizzi.