LA
QUINTA COMMISSIONE CONSILIARE
VISTA la risoluzione n.
20 del 9 settembre 2016 a firma del Consigliere Olivieri recante:
“Realizzazione e pianificazione attività Centri di Assistenza di Medicina sul
territorio regionale”.
UDITA l’illustrazione
del proponente;
VISTO l’Art. 158 del
Regolamento interno dei lavori del Consiglio Regionale;
All’unanimità
dei
Consiglieri presenti
L’APPROVA
Nel
testo che di seguito si trascrive:
CONSIDERATO che la
programmazione della sanità deve tenere conto della reale esigenza degli
utenti, e quindi dei cittadini della nostra Regione, con i loro bisogni e le
loro richieste di salute, allo scopo di poterle soddisfare al meglio, tenendo
conto della necessità di dare pari opportunità e tutela su tutto il territorio,
e specie a quello delle aree più svantaggiate;
CONSIDERATO che, a seguito della riorganizzazione della
sanità regionale, conseguente ai provvedimenti dei Commissari per il rientro
dal disavanzo della sanità, il numero degli ospedali e dei nuclei operativi
distrettuali, si è notevolmente ridotto senza che si sia realizzato un
contestuale potenziamento della sanità territoriale, venendosi in tale modo a
creare una disparità di preoccupante portata, tra le opportunità per i
cittadini che risiedono in zone più vicine agli ospedali e ai NOD, e quelli
residenti nelle zone interne, o lontane da essi;
VALUTATO che l’assetto attuale della organizzazione
della sanità abruzzese, tenendo a mente quanto già detto, debba preoccuparsi di
salvaguardare le esigenze dei territori più lontani dai servizi sanitari
ospedalieri e distrettuali, valorizzando le esperienze maturate negli anni
precedenti, allo scopo di potere realizzare una continuità assistenziale di
base, attraverso la utilizzazione dei medici di
medicina generale, degli specialisti ambulatoriali delle branche di base, del
personale infermieristico e del personale amministrativo, necessario per
l’utilizzo dei mezzi informatici per fornire informazioni e indicazioni utili
ai cittadini;
RITENUTO che alla risposta
ai bisogni sanitari di base, si può provvedere attraverso la valorizzazione
della esperienza decennale dei Nuclei delle Cure Primarie, sia strutturati che
in rete, presenti sul territorio della nostra Regione, e che essi possano
costituire la base per la realizzazione di Centri di
Medicina Integrata sul Territorio che, come avvenuto in altre regioni,
potrebbero essere collocati nei punti di erogazione sanitaria (ex distretti
sanitari di base ), o presso altre strutture sanitarie in grado di accogliere
il personale necessario, senza costi aggiuntivi;
CHIARITO che tali Centri,
paragonabili alle Unità di Cure Complesse Primarie, concetto ormai superato
dalle esigenze contingenti, così come in precedenza rappresentate, non debbano
espletare la funzione di risposta alla riduzione delle liste di attesa o ai
ricoveri impropri, ma offrire al cittadino che oggi non riesce ad avere
risposte anche minimali, perché lontano dai luoghi deputati e con difficoltà a
volte inenarrabili legate ai trasporti e alla rete viaria, risposte di base e
di continuità assistenziale;
RITENUTO altresì che la
riduzione delle liste di attesa e dei ricoveri impropri deve essere affidata ai
NOD, potenziandone la dotazione strumentale e del personale dedicato, oltre che
ai servizi ospedalieri, incrementandone gli orari di servizio e il personale,
così come viene fatto in diverse regioni italiane;
CHIARITO che il cittadino
del territorio deve potere trovare risposta alle proprie necessità di base, non
soltanto attraverso l’opera del medico di famiglia e del medico di continuità
assistenziale, ma anche con l’ausilio di altre figure che, interagendo presso
strutture territoriali, già esistenti e solo parzialmente utilizzate, lo possa
riportare ad una dignità assistenziale accettabile:
Tutto
ciò premesso il Consiglio Regionale
IMPEGNA
IL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA E/O L’ASSESSORE REGIONALE DELEGATO
-
ad intervenire, previa
costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dal Presidente della
Commissione Sanità della Regione Abruzzo, e costituito dal Dirigente del
Servizio Assistenza Sanitaria di Base, dal Direttore dell’Agenzia Sanitaria
Regionale, da un rappresentante del sindacato più rappresentativo dei medici di
medicina generale e dal segretario della intersindacale medica regionale,
elabori, entro 90 giorni dall’insediamento, una proposta di costituzione di
Servizio di Assistenza di Medicina Integrata sul Territorio della Regione
Abruzzo, seguendo le seguenti linee guida per:
·
Realizzare
Centri di Assistenza di Medicina sul Territorio, da localizzare nelle strutture
destinate a punti di erogazione sanitaria (ex DSB) esistenti nelle zone
periferiche della nostra Regione;
·
Prevedere
per i suddetti Centri, la continuità assistenziale durante le 24 ore,
utilizzando la presenza di un medico di medicina generale e di continuità
assistenziale, che sia in grado di conoscere la storia clinica di ogni
cittadino utente, attraverso la consultazione della cartella clinica
computerizzata aggiornata. A tale scopo vanno potenziate le reti e vanno
realizzate connessioni con i laboratori analisi e i servizi che erogano il
secondo livello diagnostico, già in molti casi predisposti per i collegamenti
di telemedicina;
·
Predisporre
corsi per i medici di medicina generale e di continuità d’assistenza, presenti
nei Centri, finalizzati alla conoscenza dell’urgenza medica di tipo traumatico
– incidentale e di BLS, ipotizzando anche la disponibilità di una ambulanza o
di un auto attrezzata per il trasporto dei malati;
·
Prevedere
la presenza nei Centri di alcune specialisti di base, quali cardiologo,
chirurgo, ginecologo con ostetrica di supporto, e nutrizionista;
·
Prevedere
la presenza dell’attività infermieristica finalizzata alla possibilità di
effettuare medicazioni, fleboclisi, endovene, intramuscolo, suture, oltre che
la possibilità di effettuare interventi a domicilio, anche in associazione
all’assistenza domiciliare integrata;
·
Svolgere
attività di prevenzione attraverso le campagne vaccinali e di screening;
·
Prevedere
la figura del Coadiutore medico, già presente e nei Nuclei di Cure Primarie, per la
gestione organizzativa del Centro, preparazione dei form,
etc.
·
Proporre
ogni altra attività e modalità utile al pieno raggiungimento dell’obiettivo
precedentemente illustrato, non ultima la collaborazione con le associazioni di
volontariato presenti sul territorio, e la previsione dei locali necessari per
l’espletamento delle attività di sanità di base esplicitate.
In
definitiva la ubicazione dei Centri suddetti dovrà essere realizzata in
località distanti dagli ospedali e dai NOD, e ricomprendere i medici di
famiglia che, conservando l’attività di base presso l’ambulatorio principale,
espleteranno a turno con altri MMG, il turno presso il Centro, unitamente alle
altre figure elencate, nelle 12 ore diurne, mentre nelle ore notturne saranno i
medici della continuità assistenziale a prestare la loro attività, coprendo in
tale modo le 24 ore giornaliere.