LA
TERZA COMMISSIONE CONSILIARE
VISTA la Risoluzione n.
8, prot. n. 18841 dell’31 agosto 2016, a firma del
Consigliere Olivieri recante: “Adozione misure urgenti per ottimizzazione della
gestione del Cinghiale sul territorio regionale”;
UDITA l’illustrazione
del Presidente Berardinetti;
VISTO l’Art. 158 del
Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale;
All’unanimità
dei Consiglieri presenti
L’APPROVA
Nel
testo che di seguito si trascrive
PREMESSO E
CONSIDERATO
che:
è necessaria e indifferibile una presa
di coscienza da parte delle Istituzioni che le problematiche relative alla
diffusione del Cinghiale, che stanno interessando tutto il Paese e gran parte
dell’Europa, in Abruzzo sono più critiche e diffuse che altrove, per via della
capillare promiscuità di vaste aree protette con i territori a caccia
programmata e quindi di territori a diverse finalità e impostazioni di gestione
della fauna selvatica;
le criticità che il Cinghiale (e gli
altri Ungulati selvatici) esercitano sul territorio abruzzese, con particolare
riferimento agli impatti sulle economie agrarie, devono essere affrontate prioritariamente
attraverso una riqualificazione dell’intero impianto normativo e di
pianificazione della gestione faunistico-venatoria regionale e non con
l’adozione di misure estemporanee e provvisorie, quando non isolate
dall’impianto strutturale amministrativo di competenza
della Regione;
nella Regione Abruzzo lo strumento di
pianificazione faunistico-venatoria (Piano Faunistico Venatorio Regionale:
Carta regionale delle vocazioni faunistiche e criteri ed indirizzi regionali di
gestione faunistico-venatoria) è fermo a circa un lustro addietro;
appare urgente sanare il ritardo e
l’inadeguatezza degli strumenti normativi vigenti;
è necessario predisporre una piattaforma
normativa di gestione della fauna selvatica che preveda il superamento
dell’attuale stato di criticità che la presenza del Cinghiale determina,
favorendo, invece, opportunità economiche per le comunità rurali locali
attraverso la costruzione di “filiere delle carni ”locali;
deve essere fornito un contributo per
superare il differente approccio tra aree protette e territorio a caccia
programmata, verso la refusione economica dei danni della fauna selvatica,
sancito dal documento
informativo UE 204/C - 2014/01 "Orientamenti dell'Unione Europea per gli
aiuti di Stato nei settori agricolo e forestale e nelle zone rurali
2014-2020";
IL
CONSIGLIO REGIONALE
CHIEDE
AL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE LUCIANO D’ALFONSO E ALL’ASSESSORE DELEGATO
DINO PEPE
CHE:
si
predisponga con urgenza il nuovo Piano Faunistico Venatorio Regionale e si
adottino provvedimenti conseguenti;
vengano
rivisti territorialmente e normativamente gli A.A.T.T.C.C. così da
migliorane l’operatività economica e gestionale, ottimizzandone il numero e le competenze
territoriali e definendo un rapporto chiaro ed univoco con l’Amministrazione
regionale;
si
rafforzi il personale in capo agli uffici regionali competenti in materia
di gestione della fauna selvatica con ulteriori figure professionali qualificate;
si
dia avvio ad un progetto regionale sulla filiera della carne della
selvaggina attraverso l’adozione di una Delibera di Giunta e di un “Regolamento
regionale per la commercializzazione delle carni della selvaggina abbattuta ” in ottemperanza a quanto previsto dal REG
853/2004/CE e dalla Conferenza Stato Regioni e Provincie autonome (prot. nn.
2470 e 2477 del 09 febbraio 2007);
venga
predisposto d’intesa con il Ministero dell’Ambiente e il Ministero delle
Politiche Agricole e Forestali un tavolo permanente Regione-Aree protette
nazionali per la concertazione e la condivisione di un programma di gestione
del Cinghiale e degli altri Ungulati selvatici in Abruzzo, favorendo,
soprattutto, l’adozione di misure operative gestionali univoche e risolutive in
tutti i territori.