Decreto Legislativo n. 152/2006 e s.m.i. - L.R. 19/12/2007, n. 45 e s.m.i. - AIA DPC 026/02 del 23/07/2015 (Titolo III bis)  - AIA DPC 026/77 del 28/04/2016 -  Chiarimenti. Ditta: Cupello Ambiente Scral. Sede legale: Contrada “Valle Cena” - 65051 Comune di Cupello (CH). Sede impianto: Contrada “Valle Cena” – 65051 Comune di Cupello (CH).

Attività svolte: Gestione della nuova discarica di servizio per rifiuti non pericolosi al servizio del Polo impiantistico complesso di proprietà del Consorzio CIVETA con sede in C.da “Valle Cena” di Cupello (CH) e di titolarità della Cupello Ambiente Scral ai sensi dell’AIA n. DPC 026/77 del 28/04/2016.

 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

DGR. 469 DEL 24.06.2015

 

Omissis

 

AUTORIZZA

(Ai sensi dell’art. 29 bis e seguenti del D.Lgs. 152/06 e s.m.i)

 

Per tutto quanto esposto in premessa, che qui si intende integralmente riportato e trascritto,

 

la Cupello Ambiente Scral con sede legale Contrada “Valle Cena” - 65051 Comune di Cupello (CH) a gestire la nuova discarica di servizio annessa al  polo tecnologico per la gestione dei rifiuti urbani, ubicato in località c.da “Valle Cena”, n. 1 - 66051 Cupello (CH) a:

 

Art.1

CHIARIMENTI IN ORDINE ALLA GESTIONE DELLA NUOVA DISCARICA DI SERVIZIO (TERZO INVASO)

 

Il gestore Cupello Ambiente Scral proceda all’esercizio della discarica nel rispetto degli elaborati progettuali approvati con AIA n. DPC026/02 del 23.07.2015 e s.m.i.,  che si intendono integralmente richiamati nel presente provvedimento, nonché nel rispetto delle prescrizioni in esso riportate e dei chiarimenti di cui ai punti a), b) e c) di cui al verbale dell’incontro tenutosi in data 07.06.2016, citato in premessa. In particolare sono conferibili in discarica i rifiuti cosi identificati:

CER 19 12 12: scarti e sovvalli derivanti dall’attività di preselezione meccanica dell’impianto di trattamento meccanico – biologico e della piattaforma ecologica per il trattamento e la valorizzazione delle sostanze recuperabili raccolte con il sistema differenziato, nel pieno rispetto di quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M 27.09.2010 e s.m.i.;

CER 19 05 03 (FOS): la FOS derivante dalla linea di trattamento del RU indifferenziato dell’impianto di TMB se conforme a quanto disposto dalla DGR 1528/06 ed alle Direttive della DGR n. 400/04 e s.m.i., può trovare i   seguenti  reimpieghi:

-                   ripristini ambientali secondo quanto disposto dalla DGR n. 400/04 e s.m.i;

-                   come terra di ricopertura giornaliera, in purezza o in miscela con materiali inerti, nelle discariche durante     la coltivazione delle stesse (capping periodico). Il quantitativo di FOS utilizzato per la ricopertura  giornaliera non può comunque essere superiore al 10% in peso di rifiuto mediamente conferito in discarica. Con le medesime procedure possono essere utilizzati anche i materiali prodotti dagli impianti di compostaggio e biostabilizzazione che non rispondono alle caratteristiche riportate nella Tabelle A, B e C dell’Allegato 1 – “Direttiva FOS” della DGR n. 1528 del 27.12.2006;

-                   nel caso in cui il CIVETA non trovi adeguato utilizzo della FOS nelle modalità di cui ai precedenti punti, previa comunicazione all’Autorità Competente sui quantitativi da smaltire e degli impedimenti tecnici/economici riscontrati, la FOS può essere smaltita in discarica nel pieno rispetto quanto prescritto    dal D.Lgs 36/03 e s.m.i e dal D.M 27.09.2010;

CER 20 03 03 (residui della pulizia stradale) nel pieno rispetto di quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M 27.09.2010;

 

RIFIUTI IN STATO DI ABBANDONO non altrimenti recuperabili e conformi alle caratteristiche della discarica, presenti nei territori dei Comuni del CIVETA, previo parere preventivo dell’ARTA Distretto territorialmente competente che accerta la conformità dei rifiuti da smaltire con la tipologia e le caratteristiche della discarica;

 

CONFERIMENTO DI RIFIUTI NON TRATTATI

È fatto divieto di smaltimento di rifiuti non trattati. Nel caso in cui vi siano improrogabili ed eccezionali necessità    di conferimento di rifiuti urbani non trattati, a causa  di fermo impianto dell’impianto di trattamento meccanico-biologico,  possono essere smaltiti rifiuti urbani non trattati in discarica nel tempo necessario al ripristino delle ordinarie condizioni di funzionamento dell’impianto di trattamento, previa comunicazione, da parte del CIVETA e   di Cupello Ambiente Scral,  del quantitativo dei rifiuti non trattati da smaltire e il  periodo di conferimento e l’adozione da parte dell’Autorità Competente di tutti i provvedimenti previsti dalla legge al fine di consentire il suddetto conferimento straordinario.

UTILIZZO DEL COMPOST FUORI SPECIFICA

Il compost fuori specifica (CER 19 05 03) derivante dalla linea di produzione del “compost di qualità” può trovare   i seguenti reimpieghi:

-                   reimmesso nel ciclo produttivo;

-                   declassato e venduto per utilizzi previsti per il Compost Grigio (CG) di cui alle direttive della DGR n. 1528/06, nel rispetto dei limiti di cui alla Tabella B della stessa DGR;

-                   reimpiegato per gli utilizzi della FOS nel rispetto i limiti di cui alla tabella C della DGR n. 1528/06;

-                   nel caso in cui il CIVETA non trovi adeguato utilizzo del compost fuori specifica nelle modalità di cui ai precedenti punti, previa comunicazione all’Autorità Competente sui quantitativi da smaltire e degli impedimenti tecnici/economici riscontrati e l’adozione da parte della stessa Autorità dei provvedimenti di competenza, lo stesso compost fuori specifica può essere smaltito in discarica  nel pieno rispetto quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M 27.09.2010;

 

APPLICAZIONE DEL TRIBUTO SPECIALE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN DISCARICA

Si richiamano le disposizioni in materia fissate dalla L.R 16.06.2006, n. 17.

RIFIUTI AMMISSIBILI

Oltre a quanto sopra indicato si ribadisce che i rifiuti conferibili in discarica sono quelli disciplinati dalla normativa  di cui al D. Lgs. 36/03 e s.m.i. e dal successivo D.M. 27/09/2010 e s.m.i. per quanto compatibili.

 

Art.2

PRESCRIZIONI RELATIVE ALLA GESTIONE OPERATIVA  DELLA NUOVA DISCARICA (TERZO INVASO)

 

Durante la gestione della discarica il Gestore deve adottare tutti gli accorgimenti necessari per evitare la produzione  e la diffusione di polveri e di rifiuti soggetti a trasporto eolico, con particolare riguardo alle fasi di scarico, accumulo e di movimentazione dei materiali.

La raccolta e l’allontanamento delle acque di percolamento prodotte dalla discarica deve avvenire con modalità e frequenza tale da garantire la completa rimozione del percolato insistente al di sopra del sistema di impermeabilizzazione. Deve essere garantita la funzionalità dei sistemi automatizzati di monitoraggio ed estrazione già installati nonché l’allontanamento in continuo del percolato prodotto, anche per gravità, impedendo qualunque ristagno o accumulo del medesimo al di sopra dei sistemi di impermeabilizzazione. Inoltre deve essere evitata ogni interconnessione tra la rete che convoglia i percolati e qualsiasi altra rete di raccolta e distribuzione acque a servizio dell’insediamento, nonché la rete di raccolta delle acque meteoriche.

È vietata ogni forma di ricircolo del percolato sopra o all’interno del corpo discarica. Deve essere garantita la presenza di un battente di percolato insistente al di sopra del sistema di impermeabilizzazione, degli altri lotti di discarica, al minimo possibile, compatibilmente con il funzionamento dei sistemi di sollevamento del percolato medesimo e, comunque, non superiore a 0,50 m, a meno di anomalie che impediscano il regolare funzionamento    del sistema che si dovessero verificare, che dovranno essere immediatamente comunicate all’Autorità competente    ed all’ARTA. Nel caso in cui, in fase di gestione operativa, si dovessero riscontrare dei ristagni o accumuli di percolato, si dovrà intervenire mediante la realizzazione ad hoc di pozzi mediante trivellazioni verticali drenanti nell’ammasso di rifiuti e l’inserimento di una pompa di emungimento del liquame.

In caso si riscontrassero infiltrazioni di sostanze inquinanti sul suolo o nel sottosuolo, devono essere assicurati tempestivi interventi, secondo quanto previsto dalle normative vigenti in materia di messa in sicurezza, bonifica e ripristino ambientale dei siti contaminati.

Qualora si evidenziasse la presenza, negli eventuali sistemi di monitoraggio sottotelo della discarica, di liquame    che, per caratteristiche chimiche, risulti riconducibile ad infiltrazioni di acque di percolamento, se ne deve dare tempestiva comunicazione all’Autorità competente, fornendo contestualmente indicazione dettagliata degli accorgimenti tecnici che si intendono adottare per garantire il mantenimento di condizioni di sicurezza presso la discarica.

Il perimetro della discarica deve essere idoneamente attrezzato al fine di evitare qualunque fuoriuscita incontrollata  di acque potenzialmente contaminate all’esterno della struttura impermeabilizzata. Devono essere mantenute in efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle canalette e dei pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le aree interessate dalla movimentazione di rifiuti. Devono inoltre essere previste idonee barriere e presidi  atti ad impedire l’ingresso presso la discarica di estranei o animali randagi.

Tutto il perimetro della discarica deve risultare completamente recintato con un sistema di chiusura a giorno di altezza non inferiore a metri 2 e munito di apposito cancello, da chiudersi nelle ore notturne ed in ogni caso nell’eventualità di assenza del personale di sorveglianza, al fine di evitare l’accesso sia ai non addetti sia agli animali randagi. Dovrà esserne inoltre segnalata la presenza con un cartello nel quale sarà indicato il tipo di discarica, nonché specificato il divieto di accesso a personale non autorizzato ed indicate la denominazione e la sede legale del  soggetto responsabile della gestione della discarica. L’area utilizzata deve essere delimitata con almeno tre capisaldi, due dei quali dovranno anche essere battuti in quote assolute cui riferire le quote relative della discarica.

Contro gli inconvenienti dovuti ad odori sgradevoli o alla propagazione di polveri, il gestore è tenuto ad adottare   tutti i sistemi ed i prodotti esistenti necessari ad eliminare tali inconvenienti.

Le modalità di gestione del gas di discarica previste per la fase di gestione operativa dovranno garantire il rispetto integrale delle condizioni di cui progetto approvato.

L’impianto di estrazione e trasporto del biogas deve essere gestito in modo tale da prevenire l’accumulo e ristagno all’interno dello stesso del percolato e dei liquidi di condensa, nonché prevedere l’aggiustamento della rete di captazione in seguito a fenomeni di assestamento del corpo della discarica.

I sistemi resi inservibili a seguito dell’assestamento della massa dei rifiuti in discarica o a causa di danneggiamenti accidentali dovranno essere realizzati in modo tale da evitare qualunque manomissione o alterazione dei dati rilevati.

Nell’ambito della discarica deve essere impedito il deposito di materiali combusti o parzialmente combusti non completamente estinti;

La viabilità di accesso alla discarica deve garantire la percorribilità in ogni periodo dell’anno e devono essere  adottati tutti gli accorgimenti per limitare la polverosità e le molestie derivanti dal traffico in ingresso ed uscita dalla discarica. La viabilità interna della discarica deve garantire un agevole accesso a tutti i punti di monitoraggio dell’impianto, in tutti i periodi dell’anno.

Lo scarico dei rifiuti deve essere effettuato con modalità tali da garantire condizioni di stabilità degli stessi e delle strutture della discarica collegate.

Entro 18 ore dal conferimento in discarica, tutti i fronti dei rifiuti scaricati, esposti all’atmosfera, devono essere completamente ricoperti con uno strato di materiale naturale o artificiale idoneo a garantire il contenimento delle emissioni di odori sgradevoli ed evitare il trasporto eolico dei rifiuti e l’accesso degli animali, presso tutte le aree della discarica ove non avviene il conferimento quotidiano dei rifiuti nonché evitare la propagazione di incendi. Il materiale utilizzato per la copertura dei rifiuti dovrà essere compatibile con la necessità di garantire il rispetto degli aspetti estetici e paesaggistici.

E’ fatto obbligo di prevedere, periodicamente, alla disinfestazione e derattizzazione dell’area. La frequenza di tali operazioni, i prodotti impiegati ed i periodi dell’anno in cui esse sono condotte devono essere preventivamente concordate con la AUSL competente, in funzione delle condizioni climatiche locali e del tipo di rifiuti trattati;

Qualsiasi anomalia che si dovesse verificare presso la discarica durante la fase di gestione operativa, deve essere immediatamente comunicata all’Autorità Competente ed all’ARTA.

Deve essere garantito il rispetto ambientale delle aree interessate e contermini, ponendo particolare riguardo anche agli aspetti estetici e paesaggistici.

È fatto obbligo realizzare tutti gli ulteriori interventi tecnici ed operativi che gli organi di controllo ritengano necessari.

 

ART. 3

PRESCRIZIONI RELATIVE ALLA FASE DI GESTIONE POST OPERATIVA DELLA NUOVA DISCARICA (TERZO INVASO)

 

Entro dieci giorni dall’ultimazione dei conferimenti in discarica il gestore Cupello Ambiente Scral deve darne comunicazione all’Autorità competente che provvederà a richiedere all’ARTA le verifiche di cui all’art. 9 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i.; l’ARTA nel relazionare circa gli adempimenti di cui a detto art. 9 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i. individuerà la tempistica entro al quale dovrà essere ultimata la copertura definitiva della discarica.

Entro il termine relativo all’ultimazione della copertura finale della discarica, il Gestore in oggetto dovrà comunicare il nominativo del responsabile della manutenzione, della sorveglianza e del controllo, nella fase della gestione successiva alla chiusura per tutto il tempo durante il quale la discarica può comportare rischio.

Le modalità di chiusura e di post-gestione post-operativa della discarica dovranno essere svolte nel rispetto di quanto previsto agli artt. 12 e 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i., prevedendo una durata della fase di post-gestione operativa della discarica non inferiore ad anni 30 a decorrere dalla avvenuta chiusura della discarica medesima e comunque garantendo tale gestione post-operativa fino a quando la discarica comporti rischi per la salute pubblica e l’ambiente o causa di molestie.

Ai sensi dell’art. 6, comma 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i. il gestore della discarica deve notificare al Servizio scrivente, alla Provincia di Chieti, alla ASL, ed all’ARTA territorialmente competente anche eventuali significativi effetti negativi sull’ambiente riscontrati a seguito delle procedure di sorveglianza e controllo e deve conformarsi alle decisioni dell’autorità competente sulla natura delle misure correttive e sui termini di attuazione delle medesime.

ART. 4

PRESCRIZIONI RELATIVE ALLE GARANZIE FINANZIARIE PROPEDEUTICHE ALL’AVVIO DELL’ESERCIZIO DELLA NUOVA  DISCARICA (TERZO INVASO)

 

Le garanzie finanziarie dovranno essere adeguate alla nuova DGR n.254 del 28/04/2016. A tale proposito si richiama il contenuto della nota regionale prot. n. RA/149949 del 29.06.2016.

 

Art. 5

VALIDITA’ DEL PROVVEDIMENTO

 

La validità del presente provvedimento è direttamente connessa a quella stabilita per l’AIA n. DPC026/02 del 23/07/2015 e s.m.i., fissata al 23.07.2023.

 

ART. 6

TRASMISSIONE PROVVEDIMENTO

 

a.           Il presente provvedimento viene redatto in n. 1 originale che viene notificato, ai sensi di legge, alla ditta Cupello Ambiente Scral, in località C.da “Valle Cena” nel Comune di Cupello (CH);

b.           Il Responsabile del Procedimento mette a disposizione per la consultazione da parte del pubblico, copia del presente provvedimento presso gli Uffici del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali, Via Passolanciano, n. 75 - Pescara, ai sensi dell’art. 29-quater, comma 13 e art. 29-decies, comma    8 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.;

c.           Il Responsabile del Procedimento trasmette copia del presente provvedimento a tutte le Autorità interessate ed   al B.U.R.A.T. per la pubblicazione, limitatamente agli estremi del provvedimento, all’oggetto e al dispositivo.

 

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro e non oltre 60 (sessanta) giorni dall’ultimo di pubblicazione all’albo pretorio (D.Lgs. 104 del 02/07/2010) oppure entro 120 (centoventi) giorni con ricorso straordinario amministrativo al Capo dello Stato ai sensi dell’art. 9 DPR 24/11/1971, n. 1199 e s.m.i.

 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Dott. Franco Gerardini