Attività svolte: Gestione della
nuova discarica di servizio per rifiuti non pericolosi al servizio del Polo
impiantistico complesso di proprietà del Consorzio CIVETA con sede in C.da “Valle Cena” di Cupello (CH) e di titolarità della
Cupello Ambiente Scral ai sensi dell’AIA n. DPC
026/77 del 28/04/2016.
IL
DIRIGENTE DEL SERVIZIO
DGR. 469 DEL
24.06.2015
Omissis
AUTORIZZA
(Ai sensi
dell’art. 29 bis e seguenti del D.Lgs. 152/06 e s.m.i)
Per
tutto quanto esposto in premessa, che qui si intende integralmente riportato e
trascritto,
la Cupello Ambiente Scral
con sede legale Contrada “Valle Cena” -
65051 Comune di Cupello (CH) a gestire la nuova discarica di servizio
annessa al polo tecnologico per la
gestione dei rifiuti urbani, ubicato in località
c.da “Valle Cena”, n. 1 - 66051 Cupello (CH) a:
Art.1
CHIARIMENTI
IN ORDINE ALLA GESTIONE DELLA NUOVA DISCARICA DI SERVIZIO (TERZO INVASO)
Il
gestore Cupello Ambiente Scral proceda all’esercizio
della discarica nel rispetto degli elaborati progettuali approvati con AIA n.
DPC026/02 del 23.07.2015 e s.m.i., che si intendono integralmente
richiamati nel presente provvedimento, nonché nel rispetto delle prescrizioni
in esso riportate e dei chiarimenti di cui ai punti a), b) e c) di cui al
verbale dell’incontro tenutosi in data 07.06.2016, citato in premessa. In
particolare sono conferibili in discarica i rifiuti cosi identificati:
CER 19 12 12: scarti e
sovvalli derivanti dall’attività di preselezione meccanica dell’impianto di
trattamento meccanico – biologico e della piattaforma ecologica per il
trattamento e la valorizzazione delle sostanze recuperabili raccolte con il
sistema differenziato, nel pieno rispetto di quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M
27.09.2010 e s.m.i.;
CER 19 05 03 (FOS): la FOS
derivante dalla linea di trattamento del RU indifferenziato dell’impianto di
TMB se conforme a quanto disposto dalla DGR 1528/06 ed alle Direttive della DGR
n. 400/04 e s.m.i., può trovare i seguenti reimpieghi:
-
ripristini ambientali
secondo quanto disposto dalla DGR n. 400/04 e s.m.i;
-
come terra di ricopertura giornaliera,
in purezza o in miscela con materiali inerti, nelle discariche durante la coltivazione delle stesse (capping periodico). Il quantitativo di FOS
utilizzato per la ricopertura
giornaliera non può comunque essere superiore al 10% in peso di
rifiuto mediamente conferito in discarica. Con le medesime procedure possono
essere utilizzati anche i materiali prodotti dagli impianti di compostaggio e biostabilizzazione che non rispondono alle caratteristiche
riportate nella Tabelle A, B e C dell’Allegato 1 – “Direttiva FOS” della DGR n. 1528 del 27.12.2006;
-
nel caso in cui il CIVETA non trovi
adeguato utilizzo della FOS nelle modalità di cui ai precedenti punti, previa
comunicazione all’Autorità Competente sui quantitativi da smaltire e degli
impedimenti tecnici/economici riscontrati, la FOS può essere smaltita in
discarica nel pieno rispetto quanto prescritto dal D.Lgs 36/03 e
s.m.i e dal D.M 27.09.2010;
CER 20 03 03
(residui della pulizia stradale) nel pieno rispetto di quanto prescritto
dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e
dal D.M 27.09.2010;
RIFIUTI IN STATO
DI ABBANDONO
non altrimenti recuperabili e conformi alle caratteristiche della discarica,
presenti nei territori dei Comuni del CIVETA, previo parere preventivo
dell’ARTA Distretto territorialmente competente che accerta la conformità dei
rifiuti da smaltire con la tipologia e le caratteristiche della discarica;
CONFERIMENTO DI
RIFIUTI NON TRATTATI
È
fatto divieto di smaltimento di rifiuti non trattati. Nel caso in cui vi siano
improrogabili ed eccezionali necessità
di conferimento di rifiuti urbani non trattati, a causa di fermo impianto
dell’impianto di trattamento meccanico-biologico, possono essere smaltiti rifiuti urbani non
trattati in discarica nel tempo necessario al ripristino delle ordinarie
condizioni di funzionamento dell’impianto di trattamento, previa comunicazione,
da parte del CIVETA e di Cupello
Ambiente Scral,
del quantitativo dei rifiuti non trattati da smaltire e il periodo di conferimento e l’adozione da parte
dell’Autorità Competente di tutti i provvedimenti previsti dalla legge al fine
di consentire il suddetto conferimento straordinario.
UTILIZZO DEL
COMPOST FUORI SPECIFICA
Il
compost fuori specifica (CER 19 05 03) derivante dalla linea di produzione del
“compost di qualità” può trovare i
seguenti reimpieghi:
-
reimmesso nel ciclo
produttivo;
-
declassato e venduto per
utilizzi previsti per il Compost Grigio (CG)
di cui alle direttive della DGR n. 1528/06, nel rispetto dei limiti di cui alla
Tabella B della stessa DGR;
-
reimpiegato per gli utilizzi
della FOS nel rispetto i limiti di cui alla tabella C della DGR n. 1528/06;
-
nel caso in cui il CIVETA non trovi
adeguato utilizzo del compost fuori specifica nelle modalità di cui ai
precedenti punti, previa comunicazione all’Autorità Competente sui quantitativi
da smaltire e degli impedimenti tecnici/economici riscontrati e l’adozione da
parte della stessa Autorità dei provvedimenti di competenza, lo stesso compost
fuori specifica può essere smaltito in discarica nel pieno rispetto quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M
27.09.2010;
APPLICAZIONE DEL
TRIBUTO SPECIALE PER LO SMALTIMENTO DEI RIFIUTI IN DISCARICA
Si
richiamano le disposizioni in materia fissate dalla L.R 16.06.2006, n. 17.
RIFIUTI
AMMISSIBILI
Oltre a quanto sopra indicato si ribadisce che i
rifiuti conferibili in discarica sono quelli disciplinati dalla normativa di cui al
D. Lgs. 36/03 e s.m.i. e
dal successivo D.M. 27/09/2010 e s.m.i. per quanto
compatibili.
Art.2
PRESCRIZIONI
RELATIVE ALLA GESTIONE OPERATIVA DELLA NUOVA DISCARICA (TERZO INVASO)
Durante
la gestione della discarica il Gestore deve adottare tutti gli accorgimenti
necessari per evitare la produzione e la diffusione di polveri e di
rifiuti soggetti a trasporto eolico, con particolare riguardo alle fasi di
scarico, accumulo e di movimentazione dei materiali.
La
raccolta e l’allontanamento delle acque di percolamento
prodotte dalla discarica deve avvenire con modalità e frequenza tale da
garantire la completa rimozione del percolato insistente al di sopra del
sistema di impermeabilizzazione. Deve essere garantita la funzionalità dei
sistemi automatizzati di monitoraggio ed estrazione già installati nonché
l’allontanamento in continuo del percolato prodotto, anche per gravità,
impedendo qualunque ristagno o accumulo del medesimo al di sopra dei sistemi di
impermeabilizzazione. Inoltre deve essere evitata ogni interconnessione tra la
rete che convoglia i percolati e qualsiasi altra rete di raccolta e
distribuzione acque a servizio dell’insediamento, nonché la rete di raccolta
delle acque meteoriche.
È
vietata ogni forma di ricircolo del percolato sopra o all’interno del corpo
discarica. Deve essere garantita la presenza di un battente di percolato
insistente al di sopra del sistema di impermeabilizzazione, degli altri lotti
di discarica, al minimo possibile, compatibilmente con il funzionamento dei
sistemi di sollevamento del percolato medesimo e, comunque, non superiore a
0,50 m, a meno di anomalie che impediscano il regolare funzionamento del sistema che si dovessero verificare,
che dovranno essere immediatamente comunicate all’Autorità competente ed all’ARTA. Nel caso in cui, in fase di
gestione operativa, si dovessero riscontrare dei ristagni o accumuli di
percolato, si dovrà intervenire mediante la realizzazione ad hoc di pozzi
mediante trivellazioni verticali drenanti nell’ammasso di rifiuti e l’inserimento
di una pompa di emungimento del liquame.
In
caso si riscontrassero infiltrazioni di sostanze inquinanti sul suolo o nel
sottosuolo, devono essere assicurati tempestivi interventi, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia di messa in sicurezza, bonifica e
ripristino ambientale dei siti contaminati.
Qualora
si evidenziasse la presenza, negli eventuali sistemi di monitoraggio sottotelo della discarica, di liquame che, per caratteristiche chimiche, risulti
riconducibile ad infiltrazioni di acque di percolamento,
se ne deve dare tempestiva comunicazione all’Autorità competente, fornendo
contestualmente indicazione dettagliata degli accorgimenti tecnici che si
intendono adottare per garantire il mantenimento di condizioni di sicurezza presso
la discarica.
Il
perimetro della discarica deve essere idoneamente attrezzato al fine di evitare
qualunque fuoriuscita incontrollata di acque potenzialmente contaminate
all’esterno della struttura impermeabilizzata. Devono essere mantenute in
efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle canalette e dei
pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le aree interessate dalla
movimentazione di rifiuti. Devono inoltre essere previste idonee barriere e presidi atti ad
impedire l’ingresso presso la discarica di estranei o animali randagi.
Tutto
il perimetro della discarica deve risultare completamente recintato con un
sistema di chiusura a giorno di altezza non inferiore a metri 2 e munito di
apposito cancello, da chiudersi nelle ore notturne ed in ogni caso
nell’eventualità di assenza del personale di sorveglianza, al fine di evitare
l’accesso sia ai non addetti sia agli animali randagi. Dovrà esserne inoltre
segnalata la presenza con un cartello nel quale sarà indicato il tipo di discarica,
nonché specificato il divieto di accesso a personale non autorizzato ed
indicate la denominazione e la sede legale del soggetto responsabile della gestione
della discarica. L’area utilizzata deve essere delimitata con almeno tre
capisaldi, due dei quali dovranno anche essere battuti in quote assolute cui
riferire le quote relative della discarica.
Contro
gli inconvenienti dovuti ad odori sgradevoli o alla propagazione di polveri, il
gestore è tenuto ad adottare tutti i
sistemi ed i prodotti esistenti necessari ad eliminare tali inconvenienti.
Le
modalità di gestione del gas di discarica previste per la fase di gestione
operativa dovranno garantire il rispetto integrale delle condizioni di cui
progetto approvato.
L’impianto
di estrazione e trasporto del biogas deve essere gestito in modo tale da
prevenire l’accumulo e ristagno all’interno dello stesso del percolato e dei
liquidi di condensa, nonché prevedere l’aggiustamento della rete di captazione
in seguito a fenomeni di assestamento del corpo della discarica.
I
sistemi resi inservibili a seguito dell’assestamento della massa dei rifiuti in
discarica o a causa di danneggiamenti accidentali dovranno essere realizzati in
modo tale da evitare qualunque manomissione o alterazione dei dati rilevati.
Nell’ambito
della discarica deve essere impedito il deposito di materiali combusti o
parzialmente combusti non completamente estinti;
La
viabilità di accesso alla discarica deve garantire la percorribilità in ogni
periodo dell’anno e devono essere adottati tutti gli accorgimenti per
limitare la polverosità e le molestie derivanti dal traffico in ingresso ed
uscita dalla discarica. La viabilità interna della discarica deve garantire un
agevole accesso a tutti i punti di monitoraggio dell’impianto, in tutti i periodi
dell’anno.
Lo
scarico dei rifiuti deve essere effettuato con modalità tali da garantire
condizioni di stabilità degli stessi e delle strutture della discarica
collegate.
Entro
18 ore dal conferimento in discarica, tutti i fronti dei rifiuti scaricati,
esposti all’atmosfera, devono essere completamente ricoperti con uno strato di
materiale naturale o artificiale idoneo a garantire il contenimento delle
emissioni di odori sgradevoli ed evitare il trasporto eolico dei rifiuti e
l’accesso degli animali, presso tutte le aree della discarica ove non avviene
il conferimento quotidiano dei rifiuti nonché evitare la propagazione di
incendi. Il materiale utilizzato per la copertura dei rifiuti dovrà essere
compatibile con la necessità di garantire il rispetto degli aspetti estetici e
paesaggistici.
E’
fatto obbligo di prevedere, periodicamente, alla disinfestazione e
derattizzazione dell’area. La frequenza di tali operazioni, i prodotti
impiegati ed i periodi dell’anno in cui esse sono condotte devono essere preventivamente
concordate con la AUSL competente, in funzione delle condizioni climatiche
locali e del tipo di rifiuti trattati;
Qualsiasi
anomalia che si dovesse verificare presso la discarica durante la fase di
gestione operativa, deve essere immediatamente comunicata all’Autorità
Competente ed all’ARTA.
Deve
essere garantito il rispetto ambientale delle aree interessate e contermini,
ponendo particolare riguardo anche agli aspetti estetici e paesaggistici.
È
fatto obbligo realizzare tutti gli ulteriori interventi tecnici ed operativi
che gli organi di controllo ritengano necessari.
ART.
3
PRESCRIZIONI
RELATIVE ALLA FASE DI GESTIONE POST OPERATIVA DELLA NUOVA DISCARICA (TERZO
INVASO)
Entro
dieci giorni dall’ultimazione dei conferimenti in discarica il gestore Cupello
Ambiente Scral deve darne comunicazione all’Autorità
competente che provvederà a richiedere all’ARTA le verifiche di cui all’art. 9
del D.Lgs. 36/03 e s.m.i.;
l’ARTA nel relazionare circa gli adempimenti di cui a
detto art. 9 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i.
individuerà la tempistica entro al quale dovrà essere ultimata la copertura
definitiva della discarica.
Entro
il termine relativo all’ultimazione della copertura finale della discarica, il
Gestore in oggetto dovrà comunicare il nominativo del responsabile della
manutenzione, della sorveglianza e del controllo, nella fase della gestione
successiva alla chiusura per tutto il tempo durante il quale la discarica può
comportare rischio.
Le
modalità di chiusura e di post-gestione post-operativa della discarica dovranno
essere svolte nel rispetto di quanto previsto agli artt. 12 e 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i., prevedendo
una durata della fase di post-gestione operativa della discarica non inferiore
ad anni 30 a decorrere dalla avvenuta chiusura della discarica medesima e
comunque garantendo tale gestione post-operativa fino a quando la discarica
comporti rischi per la salute pubblica e l’ambiente o causa di molestie.
Ai
sensi dell’art. 6, comma 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i. il gestore della discarica deve notificare al
Servizio scrivente, alla Provincia di Chieti, alla ASL, ed all’ARTA
territorialmente competente anche eventuali significativi effetti negativi
sull’ambiente riscontrati a seguito delle procedure di sorveglianza e controllo
e deve conformarsi alle decisioni dell’autorità competente sulla natura delle
misure correttive e sui termini di attuazione delle medesime.
ART.
4
PRESCRIZIONI
RELATIVE ALLE GARANZIE FINANZIARIE PROPEDEUTICHE ALL’AVVIO DELL’ESERCIZIO DELLA
NUOVA DISCARICA
(TERZO INVASO)
Le
garanzie finanziarie dovranno essere adeguate alla nuova DGR n.254 del
28/04/2016. A tale proposito si richiama il contenuto della nota regionale prot. n. RA/149949 del 29.06.2016.
Art.
5
VALIDITA’ DEL
PROVVEDIMENTO
La
validità del presente provvedimento è direttamente connessa a quella stabilita
per l’AIA n. DPC026/02 del 23/07/2015 e s.m.i.,
fissata al 23.07.2023.
ART.
6
TRASMISSIONE
PROVVEDIMENTO
a.
Il
presente provvedimento viene redatto in n. 1
originale che viene notificato, ai sensi di legge, alla ditta Cupello
Ambiente Scral, in località C.da
“Valle Cena” nel Comune di Cupello (CH);
b.
Il
Responsabile del Procedimento mette a disposizione per la consultazione da
parte del pubblico, copia del presente provvedimento presso gli Uffici del
Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali,
Via Passolanciano, n. 75 - Pescara, ai sensi
dell’art. 29-quater, comma 13 e art. 29-decies, comma 8 del D.Lgs.
152/06 e s.m.i.;
c.
Il
Responsabile del Procedimento trasmette copia del presente provvedimento a
tutte le Autorità interessate ed al
B.U.R.A.T. per la pubblicazione, limitatamente agli estremi del provvedimento,
all’oggetto e al dispositivo.
Avverso
il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente
Tribunale Amministrativo Regionale entro e non oltre 60 (sessanta) giorni
dall’ultimo di pubblicazione all’albo pretorio (D.Lgs.
104 del 02/07/2010) oppure entro 120 (centoventi) giorni con ricorso
straordinario amministrativo al Capo dello Stato ai sensi dell’art. 9 DPR
24/11/1971, n. 1199 e s.m.i.
IL DIRIGENTE DEL
SERVIZIO
Dott.
Franco Gerardini