LA
QUARTA COMMISSIONE CONSILIARE
VISTA la Risoluzione n.
1 del 8.3.2016 a firma dei Consiglieri Sospiri, D’Ignazio, Gatti, Chiodi e Di Dalmazio recante:
“Risoluzione in sostegno alle imprese balneari della Regione Abruzzo”;
UDITA l’illustrazione
del Consigliere Sospiri;
UDITI gli interventi del Presidente e del
Consigliere Paolini;
VISTO l’Art. 158 del
Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale;
All’unanimità
dei Consiglieri presenti
L’APPROVA
Nel
testo che di seguito si trascrive
PREMESSO che:
- Il Consiglio regionale, riprendendo
l'iniziativa proposta nella Regione Marche tesa a "scongiurare" le
evidenze pubbliche delle imprese balneari e l'aumento dei canoni demaniali, ha
approvato una risoluzione che impegna il Presidente e la Giunta regionale a
verificare la veridicità delle informazioni circa il disegno di legge sulle
aste per le concessioni demaniali e l'aumento dei canoni demaniali, ed a
mettere in atto tutte le azioni politico-istituzionali;
- Il tema delle concessioni demaniali
marittime rappresenta un tema sensibile che vive di profonda incertezza
normativa a seguito della Direttiva 2006/123/CE (Bolkestein),
recepita dal Governo italiano tramite il D.Lgs. 26
marzo 2010, n°59;
- Gli stabilimenti balneari costituiscono
una importante realtà del sistema turistico della Regione Abruzzo
rappresentando una realtà economica, sociale ed imprenditoriale fondamentale;
CONSIDERATO che:
- da quanto si apprende da organi di
stampa del settore, in particolare dal sito MondoBalneare.com, il Governo sta
lavorando a una bozza di disegno di legge di riordino del demanio marittimo che
prevede le aste per le concessioni in essere e l'aumento spropositato dei
canoni demaniali;
VISTO che:
- per gli operatori del settore balneare
della nostra regione il disegno di legge di riordino del demanio marittimo
costituirebbe un grave danno economico e sociale, così come per l’indotto del
settore balneare, e nello specifico per le aziende di produzione dei prodotti per la
balneazione, che sta vivendo una profonda crisi derivante dai mancati investimenti
delle imprese balneari vista l’incertezza della titolarità delle concessioni;
- una situazione tale distruggerebbe
un'eccellenza del turismo mondiale in nome della burocrazia europea e delle
multinazionali che ne trarrebbero vantaggio, mettendo a serio rischio il futuro
di migliaia di aziende e di posti di lavoro, e rispetto alla quale nessuna
soluzione è stata individuata dagli enti preposti a tutela delle imprese
italiane e nello specifico abruzzesi;
RITENUTO che:
- L’imminente pronunciamento della Corte
di Giustizia Europea, qualora mettesse in discussione la validità delle
proroghe delle concessioni al 2020, comporterebbe un ulteriore danno al settore
balneare della nostra Regione;
- La Corte di Giustizia sarà chiamata a
pronunciarsi sulla proroga della durata delle concessioni demaniali;
Per
tutto ciò premesso
ESPRIME
Pieno
sostegno al comparto balneare marittimo per le vicende elencate in narrativa
IMPEGNA
IL
PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE
- a
convocare urgentemente un tavolo tecnico con le associazioni di categoria
del settore balneare;
- a
favorire PRIMA del prossimo pronunciamento della Corte di Giustizia Europea
una Legge di riordino del settore, in attesa della riforma del demanio;
- a
mettere in atto tutte le azioni politico-istituzionali con il Governo
nazionale affinché chieda una revisione della Direttiva Bolkestein
a vantaggio di una nuova direttiva che, pur riconoscendo il principio della
concorrenza, salvaguardi le specificità del settore e tuteli gli attuali
esercenti negli investimenti, preservando l’esperienza professionale e le
competenze maturate.