“Mozione in sostegno al comparto degli operatori balneari marittimi”.

 

LA QUARTA COMMISSIONE CONSILIARE

IN SEDUTA CONGIUNTA CON

LA TERZA COMMISSIONE CONSILIARE

 

VISTA la Mozione n. 2 del 8.3.2016, a firma del Consigliere Monticelli recante: “Mozione in sostegno al comparto degli operatori balneari marittimi”;

UDITA l’illustrazione del Consigliere Monticelli;

 

UDITI gli interventi dei Consiglieri Sospiri, Di Dalmazio, Gatti e Mercante;

 

VISTO l’art. 158 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale;

 

All’unanimità dei Consiglieri presenti

 

L’APPROVA

 

Nel testo che di seguito si trascrive

 

PREMESSO che:

-            gli stabilimenti balneari costituiscono un’importante realtà del sistema turistico abruzzese, sono costituiti in buona parte da imprese di tipo familiare che negli anni hanno effettuato consistenti investimenti per offrire servizi migliori, contribuendo ad innalzare la qualità dell’intero comparto e dando un contributo irrinunciabile all’economia della costa abruzzese;

-            il tema delle concessioni demaniali marittime rappresenta un tema sensibile per il comparto degli operatori balneari ed è soggetto da tempo ad una situazione di profonda incertezza normativa venutasi a creare con la Direttiva 2006/123/CE, la cosiddetta Direttiva Bolkestein, recepita dall'Italia mediante il decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59; tale direttiva stabilisce che dal 1 gennaio 2016, le concessioni demaniali non potranno più essere rinnovate automaticamente (non valendo più il diritto di insistenza) ma dovranno essere oggetto di un bando con procedura di evidenza pubblica alla scadenza temporale di ogni concessione;

-            per consentire al legislatore nazionale di intervenire in modo organico sulla disciplina del settore, il decreto legislativo 179/2012, con l'articolo 34-duodecies, ha portato fino al 31 dicembre 2020 le concessioni che scadevano il 31 dicembre 2012 e che erano già state prorogate una prima volta al 31 dicembre 2015;

 

TENUTO CONTO che le sentenze n. 2401 del 26 settembre 2014 del Tar Lombardia e n. 224 del 28 gennaio 2015 del TAR Sardegna si sono pronunciate in merito alle concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo, cioè quelle su cui sorgono le imprese balneari, richiedendo il parere pregiudiziale alla Corte di giustizia Ue; in particolare tali sentenze hanno contestato le proroghe concesse dal legislatore nazionale (la prima al 2015, la successiva al 2020) in quanto non compatibili con la normativa comunitaria, avendo impedito di indire le evidenze pubbliche come invece prevedrebbe la Direttiva Bolkestein;

 

RILEVATO che:

-            la Corte di giustizia europea ha fissato per il 3 dicembre 2015 l’udienza dibattimentale sulle domande pregiudiziali, e che tale udienza potrebbe segnare un momento decisivo per il futuro del comparto degli operatori balneari che vede circa 30 mila piccole imprese in tutto il territorio nazionale;

-            in particolare, la Corte di giustizia sarà chiamata ad esaminare i seguenti punti: se le concessioni di beni demaniali sono assimilabili alle autorizzazioni di cui alla Direttiva Bolkestein; se i beni demaniali sono risorse rare ai sensi dell’articolo 12 della Direttiva citata; se la proroga della durata delle concessioni demaniali al 2015/2020 costituisce una restrizione alla libertà di stabilimento;

 

RICORDATO che:

-            la Conferenza delle Regioni e delle province autonome si è espressa, il 26 marzo u.s., in merito al riordino della legislazione relativa alle concessioni demaniali marittime e più specificatamente sul tema delle proroghe dichiarandosi al fianco degli operatori balneari in relazione a quanto richiesto alla Corte di Giustizia europea sulla validità della proroga al 31 dicembre 2020;

-            contestualmente, la Conferenza delle Regioni ha avanzato in quella sede tre proposte:

*   convocare un tavolo di confronto con il Governo e gli Enti locali per trovare una sinergia tra le diverse istituzioni;

* fare chiarezza con la Commissione europea sulla possibilità di un regime transitorio delle attuali concessioni demaniali marittime, dato che in altri Paesi dell’Unione risulterebbero essere state prolungate da 75, 50 o 30 anni a seconda della tipologia (Spagna), oppure sarebbero state mantenute forme di preferenza per il concessionario uscente (Portogallo);

*   confermare la possibilità di attivare un “doppio binario” che distingua le concessioni attualmente in vigore (consentendo una proroga di lunga durata) da quelle nuove (sulle quali applicare subito procedure di evidenza pubblica);

-            l’attività del Governo si è concentrata negli ultimi mesi a predisporre un provvedimento di riordino complessivo della disciplina legislativa in materia di concessione del demanio marittimo ed ha, nel contempo, avviato una trattativa con l’Unione europea al fine di garantire la tutela della realtà produttiva balneare italiana, anche attraverso l’ipotesi di un regime transitorio come congrua proroga delle concessioni demaniali;

-            il giorno 4 agosto u. s., presso la sala D’Annunzio del Consiglio Regionale in L’Aquila, la Quarta Commissione consiliare permanente “Commissione per le politiche europee, internazionali, per i programmi della Commissione europea e per la partecipazione ai processi normativi dell’Unione Europea si è riunita per dibattere su “Concessioni demaniali marittime e diritto europeo: il punto della situazione e possibili sviluppi”, ha ricevuto rappresentanti delle Associazioni di categoria e ha convenuto all’unanimità dei presenti sull’opportunità di sottoporre al Consiglio Regionale una risoluzione sull’argomento trattato;

 

RITENUTO che:

-            come dichiarato da tutte le Associazioni di categoria, l’imminente pronunciamento della Corte di giustizia europea, qualora mettesse in discussione la validità della proroga delle concessioni al 2020, comporterebbe un ulteriore duro colpo ad un settore produttivo composto da piccole aziende di tipo familiare, che hanno sostenuto ingenti investimenti negli anni e che rappresenta un elemento determinante dell’economia della costa abruzzese nel settore turistico;

-            è inoltre opportuno intervenire, così come richiesto dalle stesse associazioni di categoria in sede di confronto sull’ultima Legge di Stabilità, sul tema della equità dei canoni demaniali per tutti gli operatori, risolvendo l'annosa ed insostenibile situazione dei concessionari pertinenziali, nonché predisporre un provvedimento che confermi la proroga delle concessioni demaniali fino a un termine anche più lontano del 2020, in modo da tutelare gli investimenti realizzati nel settore e tutelando il comparto economico interessato;

 

CONSIDERATO che:

-            gli operatori balneari e gli stabilimenti presenti in Abruzzo sono una realtà economica, sociale ed imprenditoriale fondamentale per il sistema turistico della costa che merita di essere tutelato da una forte incertezza normativa e da una sentenza della Corte di giustizia europea che potrebbe aprire scenari alquanto complessi, con il rischio di vanificare gli investimenti portati avanti dalle imprese del settore;

-            sia comunque opportuno continuare a chiedere una revisione della Direttiva Bolkestein per le aree demaniali marittime con finalità di turismo balneare a vantaggio di una nuova normativa che, pur riconoscendo il principio della concorrenza, salvaguardi le specificità del settore e tuteli gli attuali esercenti negli investimenti effettuati preservando, a beneficio degli utenti, l'esperienza professionale e le competenze maturate;

 

Tutto ciò premesso

 

ESPRIME

 

pieno sostegno al comparto balneare marittimo in relazione alla nota vicenda delle concessioni demaniali illustrata in narrativa e che da tempo tiene l’intero settore in un clima di incertezza estremamente dannoso per le imprese balneari e per lo sviluppo dell’intera economia turistica costiera;

 

 

AUSPICA

 

che, in seguito al prossimo pronunciamento della Corte di giustizia europea, si possa finalmente delineare una situazione di regole certe e tali da permettere a tutte le imprese balneari di svolgere la loro attività con la garanzia di vedere preservati gli investimenti effettuati, salvaguardate le esperienze professionali e le competenze maturate negli anni, a tutela di un settore che costituisce una realtà economica, sociale ed imprenditoriale fondamentale per l’intera economia regionale;

 

SI IMPEGNA

 

a seguire con la massima attenzione lo sviluppo della vicenda e delle prospettive dell’intero comparto balneare marittimo mediante i lavori delle Commissioni permanenti competenti, anche ai fini dell’elaborazione delle opportune previsioni, da inserire negli strumenti di programmazione, finalizzate al rafforzamento delle dinamiche di sviluppo della costa.