IL CONSIGLIO REGIONALE
VISTO
il documento a firma dei consiglieri Mazzocca,
Monticelli, Mariani, Olivieri, Monaco, Paolini, Pepe, D'Alessandro, Paolucci e
Berardinetti recante: L’economia circolare e gestione sostenibile del ciclo dei
rifiuti… verso rifiuti zero;
UDITA
l'illustrazione del consigliere Mazzocca;
UDITI
gli interventi dei consiglieri Di Dalmazio, Marcozzi e
Mazzocca;
A maggioranza Statutaria espressa con voto
palese
L’APPROVA
Nel testo che di seguito si trascrive:
«IL
CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO
che la Regione Abruzzo intende promuovere politiche ambientali che favoriscano
e diffondano la prevenzione e la riduzione della produzione dei rifiuti, il
riuso ed il riciclo; che scoraggino lo smaltimento dei rifiuti in discarica e
vietino la realizzazione di impianti di incenerimento, attraverso una maggiore
consapevolezza e responsabilità estesa dei produttori, in grado di produrre in
modo più "pulito", incorporando i costi ambientali delle merci
prodotte;
VISTA
la direttiva del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’Unione europea
2008/98/Ce del 19 novembre 2008 "Direttiva relativa ai rifiuti e che
abroga alcune direttive", pubblicata sulla GUUE del 22 novembre 2008, n.
L. 312;
CONSIDERATO
che la Regione Abruzzo con la presente risoluzione intende dare attuazione alla
Decisione 1386/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 novembre
2013 "Vivere bene entro i limiti del nostro pianeta", relativa ad un
programma generale di azione dell’Unione in materia ambientale fino al 2020 e
garantire nella gestione del ciclo dei rifiuti il rispetto della gerarchia di
cui all’art. 4 della Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del
Consiglio del 19 novembre 2008, relativa ai rifiuti e che abroga alcune
direttive, che prevede nell’ordine:
a prevenzione;
b preparazione per il riutilizzo;
c riciclaggio;
d recupero di altro tipo;
e smaltimento.
VISTA
la Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo ed al Consiglio del
2.7.2014, denominata: "Verso un'economia circolare: programma per
un'Europa a zero rifiuti", COM (2014) 398 finale, la Commissione UE ha
adottato un nuovo, ambizioso pacchetto di misure per promuovere la transizione
dell'Europa verso un'economia circolare che aumenterà la competitività globale,
sosterrà la crescita economica e genererà nuova occupazione; oggi al centro
dell'agenda delle Regioni per l'efficienza delle risorse stabilita nell'ambito
della strategia Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e
inclusiva;
RICHIAMATA
la Risoluzione del Parlamento Europeo del 9.7.2015 "Efficienza delle
risorse: transizione verso un'economia circolare", con la quale il Parlamento UE
sottolinea che è necessario un utilizzo delle risorse naturali in modo più
efficiente e che i nuovi obiettivi di riduzione dei rifiuti consentirebbero di
creare 180.000 posti di lavoro, introducendo in particolare:
1. Obiettivi vincolanti di riduzione dei
rifiuti urbani, commerciali ed industriali da conseguirsi entro il 2030;
2. Applicazione del principio "paga
quanto butti" per i rifiuti residui; insieme sistemi obbligatori di RD per
carta, metallo, plastica e vetro, per garantire l'elevata qualità dei materiali
riciclati;
3. Introduzione di sistemi obbligatori di RD
per i rifiuti organici entro il 2020;
4. Aumento degli obiettivi di riciclo, di
preparazione per il riutilizzo ad almeno il 70% dei rifiuti urbani,
.. etc.;
5. Riduzione vincolante e graduale di tutti i
tipi di smaltimento in discariche;
6. Introduzione di oneri sul collocamento in
discarica e sull'incenerimento;
RITENUTO
indispensabile promuovere politiche nella gestione del ciclo dei rifiuti
finalizzate soprattutto alla diminuzione delle emissioni dei cd. "gas
serra'', (legati in particolare alla produzione dei beni di consumo a partire
dagli imballaggi), politiche ambientali da applicare oggi più che mai e
determinanti per il futuro del nostro Pianeta, come è stato rilevato e ribadito
nella Conferenza di Parigi (COP 21 - XXI Conferenza delle parti della
Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutasi a
Parigi dal 30 novembre al 12 dicembre 2015) e finalizzate a conseguire gli
obiettivi del pacchetto cambiamenti climatici - sostenibilità energetica
20-20-20 <<riduzione delle emissioni di gas serra del 20% (o persino del
30%, se le condizioni lo permettono) rispetto al 1990, 20% del fabbisogno di
energia ricavato da fonti rinnovabili; aumento del 20% dell'efficienza
energetica>>;
PRESO
ATTO che le nuove proposte legislative sui
rifiuti, in discussione in questi ultimi mesi nella UE, definiscono obiettivi
chiari in materia di riduzione dei rifiuti e stabiliscono un percorso a lungo
termine ambizioso e credibile per la loro gestione e riciclaggio. Al fine di
garantire un’attuazione efficace, gli obiettivi di riduzione dei rifiuti delle
nuove proposte sono accompagnati da misure concrete volte ad affrontare gli
ostacoli pratici e le diverse situazioni nei vari Stati membri. Gli elementi
chiave delle nuove proposte comprendono:
- un obiettivo comune a livello di UE per
il riciclaggio del 65% dei rifiuti urbani entro il 2030;
- un obiettivo comune a livello di UE per
il riciclaggio del 75% dei rifiuti di imballaggio entro il 2030;
- un obiettivo vincolante per ridurre al
massimo al 10% il collocamento in discarica per tutti i rifiuti entro il 2030;
- il divieto del collocamento in discarica
dei rifiuti della raccolta differenziata;
- la promozione di strumenti economici per
scoraggiare il collocamento in discarica;
- definizioni più semplici e adeguate
nonché metodi armonizzati per il calcolo dei tassi di riciclaggio in tutta
l’UE;
- misure concrete per promuovere il
riutilizzo e stimolare la simbiosi industriale trasformando i prodotti di
scarto di un'industria in materie prime destinate ad un'altra;
- incentivi economici affinché i
produttori facciano giungere prodotti più ecologici sul mercato e un sostegno
ai sistemi di recupero e riciclaggio (es. per imballaggi, batterie,
apparecchiature elettriche ed elettroniche, veicoli);
VISTO
il D.Lgs. 3.4.2006, n. 152 "Norme in materia
ambientale" e s.m.i., come modificato nella
Parte IV dal D.Lgs. 3.12.2010, n. 205
"Recepimento della direttiva 2008/198/Ce - Modifiche alla parte IV del D.Lgs. 152/2006", in particolare l’art. 179
"Criteri di priorità nella gestione dei rifiuti", comma 1, che
prevede che la gestione dei rifiuti avviene nel rispetto della seguente
gerarchia:
a prevenzione;
b preparazione per il riutilizzo;
c riciclaggio;
d recupero di altro tipo, per esempio il
recupero di energia;
e smaltimento;
CONSIDERATO
che l’art. 199, comma 8 prevede che: "la Regione approva o adegua il piano
entro il 12.12.2013. Fino a tale momento, restano in vigore i piani regionali
vigenti";
CONSIDERATO
che la Regione Abruzzo con L.R. 19.12.2007, n. 45 "Norme per la gestione
integrata dei rifiuti" e s.m.i. (B.U.R.A. n. 10
Straordinario del 21.12.2007), si è dotata di un Piano Regionale di Gestione
dei Rifiuti (PRGR), redatto ai sensi del D.Lgs.
3.4.2006, n. 152 "Norme in materia ambientale" e s.m.i.,
delineando scelte impiantistiche ed indirizzi gestionali, coerenti con le
direttive europee di settore, che prevede in particolare:
-
all’art. 22 "Azioni di
prevenzione e riduzione della produzione di rifiuti", comma 4. "4. La
Giunta regionale favorisce e promuove accordi con enti ed aziende pubbliche e
private operanti nella produzione, distribuzione e commercializzazione, con
associazioni ambientaliste, del volontariato, dei consumatori, istituzioni
scolastiche, per favorire, anche con incentivi economici finalizzati, la
riduzione della quantità dei rifiuti prodotti tramite misure ed iniziative
specifiche o previste dal piano regionale e dal programma di cui al comma
2";
-
all’art. 22 bis "Riutilizzo di
prodotti e preparazione per il riutilizzo dei rifiuti";
-
all’art. 23 "Obiettivi di
raccolta differenziata e di riciclo", che ordina la materia della raccolta
differenziata su tutto il territorio regionale e fissa obiettivi, strumenti,
direttive ed indirizzi per l’esercizio delle funzioni proprie e quelle
attribuite agli enti locali e per le attività di controllo;
-
all’art. 24 "Promozione del
riuso, riciclaggio e recupero", che prevede, al comma 4, programmi per
favorire l’utilizzo degli ammendanti (lett. i) e
delle frazioni organiche stabilizzate per interventi in campo ambientale (lett. j), nonché per favorire la diffusione del
compostaggio domestico da scarti alimentari e da rifiuti vegetali;
VISTA
la legge L.R. 21.10.2013, n. 36 "Attribuzione delle funzioni relative al
servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e modifiche alla L.R. 19
dicembre 2007, n. 45 (Norme per la gestione integrata dei rifiuti)", che
ha delineato la nuova governance del settore e
previsto l’istituzione di un’Autorità per la Gestione Integrata dei Rifiuti (cd
"AGIR");
CONSIDERATO
che gli obiettivi del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti, come da
Documento del 14 novembre 2014, possono essere sintetizzati nelle seguenti tre macrocategorie:
1. obiettivi strategici volti a garantire la
sostenibilità ambientale del sistema di gestione dei rifiuti:
2. obiettivi prestazionali funzionali al
raggiungimento di ottimali prestazioni in termini di gestione integrata dei
rifiuti urbani e di gestione dei rifiuti speciali;
3. obiettivi gestionali volti in particolare
ad assicurare una gestione integrata dei rifiuti adottando soluzioni
innovative, efficaci e sostenibili per tutte le fasi (raccolta, trasporto,
trattamento e smaltimento) dei rifiuti urbani, perseguendo il superamento della
frammentazione istituzionale della gestione e favorendo processi di
aggregazione e razionalizzazione della gestione tra i Comuni, garantendo così
il contenimento dei costi di gestione;
CONSIDERATO
che era stato avviato nella precedente Legislatura regionale un percorso di
adeguamento del Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti (PRGR), ai sensi dell’art.
199, comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., che definiva delle scelte politiche ed
amministrative cristallizzate nella DGR 2.11.2009, n. 611 avente per oggetto:
"L.R. 19.12.2007, n. 45 - Linee di indirizzo per l’aggiornamento della
normativa regionale in materia di gestione dei rifiuti", che prevedeva i
seguenti 3 scenari gestionali:
-
Scenario recupero materia: per cui
tutto il rifiuto indifferenziato della Regione venga sottoposto a lavorazioni
finalizzate ad estrarre frazioni recuperabili in forma di materia (plastiche,
metalli, carta) quantificabili in circa il 26-27% del flusso trattato. Per far
ciò, si ipotizza l’adeguamento impiantistico dei TMB regionali esistenti. Il sottovaglio in uscita dalla selezione viene stabilizzato
così da ottenere FOS (circa il 30% del rifiuto in ingresso all’impianto). Tutto
quanto non destinabile a recupero di materia (sovvallo secco) viene qualificato
come "scarto" da avviare a smaltimento in discarica;
-
Scenario recupero materia e
produzione CSS: per cui tutto il rifiuto indifferenziato della Regione venga
sottoposto a lavorazioni finalizzate alla produzione di CSS e all’estrazione di
frazioni recuperabili in forma di materia (plastiche, metalli, carta)
quantificabili in circa il 10% del flusso trattato. Per far ciò, si ipotizza
l’adeguamento impiantistico dei TMB regionali esistenti. Il sottovaglio
in uscita dalla selezione viene stabilizzato così da ottenere FOS (circa il 30%
del rifiuto in ingresso all’impianto);
-
Scenario produzione CSS: per cui
tutto il rifiuto indifferenziato della Regione venga sottoposto a lavorazioni
finalizzate alla produzione di CSS quantificabile in circa il 40% del flusso
trattato. Per far ciò, si ipotizza l’adeguamento impiantistico dei TMB
regionali esistenti. Il sottovaglio in uscita dalla
selezione viene stabilizzato così da avere FOS (circa il 30% del rifiuto in
ingresso all’impianto);
RITENUTO
di favorire, in ogni operazione di recupero di altro tipo, il recupero di
materia rispetto all’uso dei rifiuti come fonte di energia, minimizzando i
rifiuti urbani non avviati a riciclaggio, al fine di raggiungere un obiettivo
di produzione di rifiuti residui pro-capite abitante inferiore a 100
chilogrammi al 2020; la riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio deve
costituire il criterio principale per la valutazione di efficienza nella
gestione dei rifiuti;
PRESO
ATTO degli esiti dell’incontro tenutosi presso
il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare in data 3
febbraio 2016, tra i rappresentanti del MATTM e della Regione Abruzzo, in
relazione alla Procedura di Infrazione 2015/2165, in materia di mancato
adeguamento del PRGR nei termini (sei anni) previsti dalla normativa
comunitaria (art. 30 della Direttiva 2008/98/UE), che ha delineato anche la
necessità di apportare aggiornamenti al documento di PRGR predisposto al
novembre 2014;
RIBADITO
che, già dal novembre 2014, era stato promosso un chiaro percorso nell’ambito
dei lavori di adeguamento del PRGR di cui all’art. 199, comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., assumendo
il principio dell’economia circolare di cui alla Decisione 1386/2013/UE per
promuovere una gestione sostenibile dei rifiuti, che tenga conto anche delle
osservazioni del MATTM ed al fine di raggiungere i seguenti obiettivi minimi al
2022:
a la riduzione della produzione pro-capite
dei rifiuti urbani pari al -15% con riferimento al dato 2014;
b la raccolta differenziata almeno al 70%;
c il 90% di riciclaggio di materia
riferito ai materiali raccolti con le RD;
RITENUTO
che per promuovere il principio dell’economia circolare è necessario promuovere
ed incentivare, anche economicamente, una corretta filiera di trattamento dei
materiali post-utilizzo, basata su pratiche per la riduzione della produzione
dei rifiuti, sulla raccolta differenziata domiciliare spinta, sulla
applicazione di un sistema di pagamento degli oneri attraverso una
"tariffa puntuale" che responsabilizzi l’utente; sul riuso dei beni a
fine vita, sul riciclo dei materiali differenziati, sul recupero massimo di
materia anche dai rifiuti residuali, sulla riduzione della loro pericolosità;
sulla riprogettazione dei materiali in vista di una loro totale ricuperabilità,
ribadendo l'importanza della ricerca e dello sviluppo tecnologico per la
prevenzione dei rifiuti (come definita dalla Direttiva 2008/98/CE), oltre che
per l'efficienza delle risorse;
RITENUTO
altresì, che la programmazione regionale deve prevedere azioni ed interventi
finalizzati alla riduzione degli sprechi nel ciclo produzione-consumi verso una
politica "rifiuti zero", che tenda a ridefinire la gestione dei
rifiuti alla sola riduzione, riuso e riciclaggio nei cicli produttivi;
CONSIDERATO
che, ai fini del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, il PRGR deve,
pertanto, contenere misure per:
a premiare i Comuni che raggiungono
l’obiettivo di produzione dei rifiuti residui (indifferenziati) pro-capite
abitante inferiore a 100 chilogrammi;
b promuovere e favorire progetti ed azioni
finalizzati alla riduzione della produzione dei rifiuti urbani ed in
particolare promuovere il compostaggio domestico e di comunità e sperimentare
il sistema del "vuoto a rendere";
c promuovere e favorire progetti ed azioni
finalizzati al riuso dei beni a fine vita, anche attraverso la diffusione sul
territorio dei Centri del Riuso (rete regionale) in sinergia con i Centri di
Raccolta (rete regionale);
d incentivare progetti ed azioni che
prevedono la riduzione degli sprechi alimentari anche approvando linee guida
per gli operatori economici, le associazioni e gli enti locali per la
diffusione di buone pratiche;
e promuovere lo sviluppo
dell’impiantistica per il riuso ed il riciclaggio;
f promuovere la ricerca sul rifiuto
residuale al fine di modificare a monte la produzione dei beni non riciclabili
e massimizzare il riciclaggio;
g utilizzare nuove tecniche e mezzi di
informazione, sensibilizzazione ed educazione degli utenti (es. app, web, .. etc.);
CONSIDERATO
che la necessaria "modernizzazione del settore", anche in riferimento
all’evoluzione del panorama legislativo che interessa le "pubblic utilities" in continuo mutamento, passa
attraverso i principali obiettivi fissati dalla L.R. 45/2007 e s.m.i. ed in particolare attraverso il rafforzamento di
alcuni obiettivi prioritari da perseguire, come:
- la necessità di dare una decisa svolta
alla gestione dei rifiuti perseguendo i principi e gli indirizzi dell’economia
circolare, improntando a scenari che prevedano il massimo recupero di materia
dai rifiuti, con soluzioni tecnologiche innovative e servizi agli utenti
efficienti;
- l’esigenza di promuovere
l’autosufficienza regionale per lo smaltimento e/o recupero dei rifiuti urbani
e assimilati attraverso una "rete integrata" e funzionale di
impianti, secondo filiere tecnologiche più qualificate, criteri per la loro
localizzazione, tenendo conto dell’offerta di smaltimento e di recupero da
parte del sistema produttivo; in tal senso si ribadisce la contrarietà alla
previsione di realizzazione di un impianto di incenerimento nella Regione
Abruzzo, come delineato nello schema di DPCM predisposto ai sensi dell’art. 35,
comma 1 del D.L. 12.9.2014, n. 133 convertito con modificazioni dalla Legge
11.11.2014, n. 164;
- la ricerca della migliore
standardizzazione ed economicità dei servizi ambientali, anche attraverso
un’attenta riflessione del ruolo e del rapporto tra le attività di recupero di
titolarità dei soggetti pubblici e privati nell’intero ciclo di gestione dei
rifiuti urbani e speciali;
RILEVATO
in particolare, che è necessario promuovere sistemi di "tariffazione
puntuale". La tariffa puntuale significa equità contributiva, in quanto
l’utente paga in relazione all’effettivo servizio erogato attraverso
l’applicazione del principio «chi inquina paga»; ovvero la parte variabile
della stessa deve "essere direttamente proporzionale alla quantità di rifiuti
misurata", va misurato il rifiuto urbano residuo avviato a smaltimento
(RUR); anche la misurazione delle principali frazioni differenziate può
concorrere alla tariffa puntuale, per favorire il raggiungimento degli
obiettivi di prevenzione della produzione di rifiuto e di miglioramento della
qualità delle raccolte differenziate;
RILEVATO
che in coerenza con le suddette azioni ed indirizzi sono stati attivati nel
corso del primo terzo della X^ Legislatura i seguenti programmi:
- DGR n. 1005 del 7.12.2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
1.446.490,64 per "Programmi di diffusione e potenziamento dei servizi di
raccolta differenziata" - Linea d’Azione IV.1.2.a - SB 08 - (n. 5
interventi per la fornitura di mezzi e attrezzature);
- DGR n. 1008 del 7.12.2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
1.060.912,58 destinati all’attuazione dell’Intervento 3 "Programma di
prevenzione e riduzione della produzione dei rifiuti" - Linea d’Azione IV.1.2.a
- SB 09 (n. 41 interventi per la fornitura di compostiere, forniture di
attrezzature, casette dell’acqua, ecc);
- DGR n. 1009 del 7.12.2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
13.696.747,94 destinati all’attuazione dell’Intervento 1 "Programma
straordinario per sviluppo delle raccolte differenziate" - Linea d’Azione
IV.1.2.a - SB 07 (n. 107 interventi per la fornitura di attrezzature,
realizzazione di isole ecologiche, attivazione raccolta differenziata porta a
porta, etc.);
- DGR n. 1010 del 7.12.2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
11.629.549,87 destinati all’attuazione dell’Intervento 1 "Completamento
del sistema impiantistico di trattamento e compostaggio" - Linea d’Azione
IV.1.2.b (n. 25 interventi per la realizzazione di n. 22 stazioni ecologiche,
adeguamento e realizzazione di n. 2 piattaforme ecologiche e il revamping impiantistico di un polo tecnologico);
- DGR n. 1034 del 15/12/2015 con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD - codice SB13 - per
l'utilizzo parziale delle risorse assegnate alla Linea di Azione IV.1.2.c del
PAR FSC Abruzzo 2000/2013 Interventi di bonifica/messa in sicurezza di
discariche pubbliche dismesse e siti inquinati per complessivi Eu 1.090.040,38
(€ 740.000,00 ex PAIn delibera CIPE n. 78/2012 più €
350.040,38 quota FSC) (n. 4 interventi per la bonifica di ex discariche
comunali e sito inquinato);
- DGR n. 1044 del 19/12/2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
4.750.918,04 destinati all’attuazione dell’Intervento 1 "Programma
straordinario per sviluppo delle raccolte differenziate" - Linea d’Azione
IV.1.2.a - SB 07 (n. 19 interventi per la fornitura di attrezzature,
realizzazione di isole ecologiche, attivazione raccolta differenziata porta a
porta, etc..);
- DGR n. 1111 del 29/12/2015, con la quale
la Regione Abruzzo ha disposto l’approvazione del SAD e l’utilizzo di Eu
1.881.033,88 destinati all’attuazione dell’Intervento 1 "Programma
straordinario per sviluppo delle raccolte differenziate" - Linea d’Azione
IV.1.2.a; (n. 7 interventi per la fornitura di attrezzature, realizzazione di
isole ecologiche, attivazione raccolta differenziata porta a porta, etc..);
VISTA
la L.R. 21.10.2013, n. 36 "Attribuzione delle
funzioni relative al servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e
modifiche alla L.R. 19 dicembre 2007, n. 45 (Norme per la gestione integrata
dei rifiuti)", che ha delineato la nuova governance
del settore e previsto l’istituzione di un’Autorità per la Gestione Integrata
dei Rifiuti (cd "AGIR"), per la quale sono in corso le relative
attività;
RITENUTO
altresì, di adeguare la L.R. 16.6.2006, n. 17 avente per oggetto:
"Disciplina del tributo speciale per il deposito dei rifiuti solidi",
ai sensi dell'art. 32 della legge 221/2015 "Misure per incrementare la
raccolta differenziata e il riciclaggio", modulando il tributo in base
alla quota percentuale di superamento del livello di raccolta differenziata
(RD) e penalizzando lo smaltimenti dei rifiuti in discarica;
VISTA
la legge 28.12.2015, n. 221 avente per oggetto: "Disposizioni in materia
ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento
dell’uso eccessivo di risorse naturali", che ha introdotto numerose novità
in materia di politiche ambientali, in particolare nel settore della gestione
dei rifiuti (es. "compostaggio di comunità", misure per incentivare
la riduzione della produzione de rifiuti ed incrementare le RD, sperimentazione
del "vuoto a rendere", nuove disposizioni in materia di applicazione
del tributo speciale, .. etc.);
RIBADITO
che nella Conferenza delle Regioni, in relazione al percorso di discussione e
confronto sul testo del c.d. "Decreto Inceneritori", in cui la Regione
Abruzzo, attraverso i propri rappresentanti istituzionali, si è sempre
dichiarata contraria alla previsione di realizzazione di un impianto di
incenerimento nel proprio territorio come prospettato dallo schema di DPCM
predisposto ai sensi dell’art. 35, comma 1 del D.L. 12.9.2014, n. 133
convertito con modificazioni dalla Legge 11.11.2014, n. 164;
IMPEGNA
IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
-
a procedere speditamente
nell’elaborazione del documento di adeguamento del PRGR ai sensi dell’art. 199,
comma 8 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.,
secondo gli indirizzi programmatici e le strategie operative delineate dalla
DGR 26 febbraio 2016, n. 116 avente per oggetto: "Linee di indirizzo per
l’adeguamento della normativa regionale in materia di gestione dei
rifiuti", adottando in particolare uno scenario impiantistico e gestionale
basato sul massimo recupero di materia dai rifiuti e la promozione di sistemi
di "tariffa puntuale", escludendo la costruzione di nuovi impianti di
produzione di CSS e di impianti di incenerimento dedicati;
IMPEGNA ALTRESÌ
IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
-
a recepire celermente le
disposizioni della Legge n. 221/2015 (green economy) ed in particolare nel
settore dei rifiuti, a:
1. introdurre, in via sperimentale e su base
volontaria del singolo esercente (protocollo d'intesa con operatori economici),
il sistema del vuoto a rendere su cauzione per gli imballaggi contenenti birra
o acqua minerale serviti al pubblico da alberghi e residenze di villeggiatura,
ristoranti, bar e altri punti di consumo (art. 39, comma 1 della Legge n.
221/2015), al fine di prevenire la produzione di rifiuti di imballaggio e di
favorire il riutilizzo degli imballaggi usati; al momento dell'acquisto dell'imballaggio
pieno l'utente versa una cauzione con diritto di ripetizione della stessa al
momento della restituzione dell'imballaggio usato;
2. promuovere il compostaggio aerobico
individuale di rifiuti organici da cucina, sfalci e potature da giardino
nell'ambito delle attività agricole e vivaistiche ed delle utenze domestiche (autocompostaggio) e l'applicazione per tali attività, da
parte dei Comuni, della riduzione della tariffa dovuta per la gestione dei
rifiuti urbani (art. 37, comma 1 della Legge n. 221/2015); nonché promuovere la
diffusione delle esperienze del compostaggio di comunità (art. 38 della Legge
n. 221/2015);
3. stipulare appositi accordi e contratti di
programma, con soggetti pubblici e privati, per incentivare il risparmio e il
riciclo di materiali attraverso il sostegno all' acquisto di prodotti derivanti
da materiali riciclati post consumo o dal recupero degli scarti e dei
materiali, anche prevedendo l'erogazione di appositi incentivi (art. 23, comma
2 Legge n. 221/2015);
INVITA
IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE
-
a promuovere l’istituzione
di un "Forum regionale permanente per l'economia circolare", cui
partecipano le istituzioni locali, i rappresentanti della società civile, le
organizzazioni economiche di rappresentanza delle imprese e le associazioni
ambientaliste, definendo le modalità di partecipazione, anche avvalendosi di
appositi strumenti informatici».