Risoluzione: Impegni della Regione Abruzzo contro il taglio delle Prefetture di Teramo e Chieti.

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Mariani, Pepe, Bracco, Monaco, Di Pangrazio. Gatti, D’Alessandro, Febbo, Iampieri, Gerosolimo, Monticelli, Berardinetti, Paolucci e Olivieri recante: Impegni della Regione Abruzzo contro il taglio delle Prefetture di Teramo e Chieti;

 

UDITA l’illustrazione del consigliere Febbo;

 

A maggioranza statutaria espressa con voto palese

 

L’APPROVA

 

Nel testo che di seguito si trascrive «Il Consiglio regionale

 

PREMESSO CHE

-            la Legge n. 124 del 7 agosto 2015 avente ad oggetto "Deleghe al Governo in materia di riorganizzazione delle amministrazioni pubbliche" pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 13 agosto 2015, stabilisce un processo di riorganizzazione degli Uffici Territoriali del Governo, attraverso una razionalizzazione delle Prefetture che prevede la loro riduzione numerica;

-            tale Decreto del Presidente della Repubblica (che mette in atto la legge di riforma della Pubblica amministrazione) contiene il Regolamento di riorganizzazione del ministero dell'Interno e prevede la chiusura di 23 Prefetture entro il 2016;

-            tra le prefetture che saranno gradualmente accorpate entro il 31 dicembre del 2016 a Pescara ed a L'Aquila, vi sono le prefetture delle città di Chieti e di Teramo;

 

VISTO CHE

-            l'art. 8, comma 1, lett e), della predetta Legge, rubricato "Riorganizzazione dell'amministrazione dello Stato", con riferimento al processo di riorganizzazione degli Uffici territoriali del Governo, prevede espressamente che nella fase di razionalizzazione, riorganizzazione e riduzione del numero si deve tenere conto delle caratteristiche del territorio, della presenza della criminalità organizzata, delle dinamiche socio-economiche nonché, da ultimo, del fenomeno delle immigrazioni e dei flussi migratori;

-            tali uffici rappresentano non solo un indotto economico per i propri territori, ma anche presidi importanti per la sicurezza urbana e personale dei residenti, a maggior ragione in un momento storico particolarmente complesso alla luce anche dei recenti flussi migratori verso il nostro Paese;

 

CONSIDERATO CHE

-            la proposta di riduzione delle Prefetture, per come è stata recentemente presentata dal Ministero, desta perplessità e contrarietà perché la nostra regione è l’unica che subisce un taglio del 50% a dispetto di regioni più piccole e con minore popolazione;

-            il taglio delle Prefetture comporterà inevitabilmente un ridimensionamento dei presidi di legalità e sicurezza sul territorio;

-            al taglio delle Prefetture seguirà anche quello delle Questure o dei Comandi provinciali dei VV.FF., una soluzione che oltretutto non trova alcuna giustificazione normativa;

-            che il conseguente, prevedibile, accorpamento delle Questure comporterebbe un indebolimento del monitoraggio per la sicurezza sui territori già precedentemente operati dello Stato;

 

RITENUTO CHE

-            La riorganizzazione dei servizi sul territorio non si fa smantellando i servizi Statali e lasciando nell’incertezza il personale che serve a garantire coesione sociale, integrazione e convivenza civile;

-            se la logica di razionalizzazione degli uffici UTG viene legata solo al numero di abitanti e non alle caratteristiche socioeconomiche territoriali, si creeranno degli squilibri e non si potrà garantire da parte degli stessi uffici la copertura di tutti i servizi adeguatamente diversificati e spalmati sul territorio regionale, secondo esigenze territoriali differenti che mutano dalla costa alle zone interne della Regione;

-            l’accorpamento delle Prefetture di Teramo e Chieti non può essere legato esclusivamente al numero degli abitanti senza tenere conto delle diverse caratteristiche territoriali e della particolare conformità della Regione Abruzzo;

-            il progetto di riorganizzazione e razionalizzazione, per come previsto, non può prescindere da tutti gli elementi sopra espressamente richiamati e che proprio tali specifiche attività dovranno essere tenute in debita considerazione, poiché tali compiti possono essere svolti solo dagli Organi prefettizi;

 

VISTO CHE

-            proprio sulla questione a livello nazionale si registra un acceso dibattito che vede coinvolti il Governo, i partiti politici, le forze sindacali e sociali e tante associazioni;

 

tutto quanto sopra premesso

 

IMPEGNA

IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE:

 

1.           ad intervenire presso il Governo nazionale, affinché si individuino tutte le azioni volte ad evitare l'accorpamento della Prefettura di Chieti con quella di Pescara e di Teramo con quella dell’Aquila e delle relative Questure e dei Comandi provinciali dei Vigili del Fuoco ;

2.           a proporre alle istituzioni centrali, in subordine, di rivalutare l’organizzazione di tali strutture, evitando le chiusure delle prefetture di Teramo e di Chieti, ipotizzando per la nostra Regione un Ufficio Centrale del Governo e 3 sedi distaccate e funzionali (di UTG, VV.FF. e Questure), a presidio dei 4 capoluoghi di Provincia della nostra Regione».