IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Omissis
DETERMINA
1)
di autorizzare in via
definitiva, ai sensi dell’art. 208, comma 15 del D.Lgs
3.04.2006, n. 152 e s.m.i. e della L.R. n. 45/2007 e s.m.i., art. 50, la ditta EDILIZIA DI BIASE srl , con sede
legale in via Piave n°55- 66034
Lanciano CH, all’esercizio di un
impianto mobile di trattamento e recupero di rifiuti speciali non pericolosi inerti provenienti da
attività di costruzione e demolizione, (frantumazione, macinazione, vagliatura,
selezione granulometrica), per la
produzione di frazioni inerti a granulometria idonea-riciclaggio/recupero del
materiale inerte ottenuto (R5) di
rifiuti non pericolosi di cui alla tabella 1, modello CRUSCHER ULISSE TK151 prodotto dalle officine di Ponzano Veneto
S.p.A., matricola n°99H01800T del 1999, per le operazioni classificabili ai
sensi dell’allegato C alla parte quarta
de D. Lgs. n. 152/06 e s.m.i.
come fase R 5, avente una potenzialità minima di 35 T/h, mentre la potenzialità massima giornaliera
è di 200 t/giorno.
2)
di stabilire che la presente
autorizzazione, ai sensi dell’art. 208, comma 12 del D.Lgs.
152/06 e s.m.i., ha validità di anni dieci dalla data
di notifica del presente provvedimento ed è rinnovabile, previa apposita
domanda da presentarsi all’Autorità competente, almeno 180 giorni prima della
scadenza della stessa, corredata da una relazione tecnica sullo stato di fatto
dell’impianto mobile e delle sue apparecchiature nonché dagli eventuali
provvedimenti assunti da altre regioni o province in ordine allo svolgimento
delle campagne di attività, contenenti prescrizioni integrative od altro;
3)
di stabilire che, da quanto risulta dal
parere ARTA prot. n. 2563 del 07 maggio 2014,
l’esercizio dell’impianto indicato al precedente punto 1) è cosi definito:
-
La
ditta in parola, orientata nel mercato del riciclo/recupero dei rifiuti inerti
di provenienza da attività di demolizione (laterizi, rifiuti misti
dell’attività di costruzione e demolizione, cemento, mattonelle e ceramiche,
rifiuti a base di gesso, ecc.), per la produzione di materiale (ex MPS) a
granulometria più piccola, propone istanza di autorizzazione regionale, ai
sensi degli artt. 208, comma 15 del D.Lgs. n° 152/06
e s.m.i., per l’esercizio di un impianto mobile di
recupero di rifiuti non pericolosi consistenti nelle operazioni di:
1.
frantumazione, macinazione, vagliatura, selezione
granulometrica, per la produzione di frazioni inerti a granulometria idonea.
2.
riciclaggio/recupero
del materiale inerte ottenuto (R5) di rifiuti non pericolosi di cui alla tabella 1 di seguito riportata.
L’impianto
mobile, che svolge la funzione di frantumazione di materiali inerti sopra
citati è del tipo OM CRUSHER ULISSE
TK151 matricola n° 99H01800T, marca OFFICINE MECCANICHE DI PONZANO VENETO
S.p.A. (cingolato semovente).
Nel
dettaglio, il gruppo principale dell’impianto mobile risulta costituito da un
carro cingolato, tramoggia di carico, frantumatore a mascelle, deferrizzatore magnetico, trasportatore a nastro, quadro
elettrico di comando telaio di sostegno.
Tale
impianto verrà utilizzato nel rispetto delle quantità imposte dalla Tab. 4 del D.M. 5/2/98 e D.M. Ambiente n° 186 di modifica e
non supereranno le 10 tonn/giorno.
Relativamente
alle tipologie di rifiuto non pericolosi da trattare con l’impianto mobile, ai
sensi del D.Lgs. n° 152/06, D.Lgs.
n° 205/2010 allegato D, parte IV, nonché D.M. 5/2/98 e D.M. Ambiente n° 186
ricompresi nella Tipologia 7.1 (Rifiuti costituiti da laterizi, intonaci e
conglomerati di cemento armato e non, comprese le traverse e traversoni
ferroviari e i pali in calcestruzzo armato provenienti da linee ferroviarie,
telematiche ed elettriche e frammenti di rivestimenti stradali, purchè privi di amianto), essi risultano codificati e descritti nella seguente Tabella
1:
CODICI C.E.R. (Allegato D, parte IV D.Lgs.
n°152/06 e D.Lgs.205/ 2010 |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
D.M.
5/2/98 e D.M.A. 5/4/2006 n°
186 Allegato
1 Suballegato 1 TIPOLOGIA |
TIPO
DI ATTIVITA’
DI RECUPERO (R)
- All. C DLgs.152/06 e s.m.i. |
17 01 01 |
Cemento. |
7.1 |
R5 |
17 01 02 |
Mattoni. |
7.1 |
R5 |
17 01 07 |
Miscugli
o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diverse da quelle di
cui alla voce 17 01 06. |
7.1 |
R5 |
17 08 02 |
Materiali
da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01. |
7.1 |
R5 |
17 09 04 |
Rifiuti
misti dell'attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui
alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03. |
7.1 |
R5 |
Complessivamente
i codici dei rifiuti speciali appartenenti al capitolo 7 relativo ai rifiuti
ceramici e inerti del D.M. 5/2/98 e D.M. n° 186/06 di modifica che la Ditta
Bellisario Due s.r.l. intende trattare con l’impianto mobile presso i siti
delle future campagne di attività per l’
operazione R5 sono pari a 5, tutti appartenenti alla categoria dei rifiuti non
pericolosi.
Dal
processo di lavorazione si ottengono prodotti inerti da utilizzare nel mercato
dei materiali edili.
Dall’attività
di recupero inerti saranno prodotti anche rifiuti, quali plastica e gomma (CER
19 12 04), metalli non ferrosi (CER 19 12 03), legno (CER 19 12 07), metalli
ferrosi (CER 19 12 02), rifiuti misti (CER 19 12 12), nonché sovvalli e/o
rifiuti non compatibili, che verranno depositati temporaneamente, nonché
conferite a ditte autorizzate al recupero e/o smaltimento.
In
relazione a quanto riportato dalla
relazione tecnica dell’attività, nonché relazione tecnica integrativa redatte dal
dott. Geol. Enrico Lanti,
datate rispettivamente 3/9/2012 e 28/8/2013, considerato che:
1) il trattamento riguarderà soltanto rifiuti
del tipo speciali non pericolosi provenienti da attività di costruzione e
demolizione
2) lo stoccaggio delle diverse tipologie di
rifiuto solido da recuperare, consistenti in rifiuti inerti di cui alla tabella
1, avverrà su superfici di lavorazione pavimentate o cementate e qualora tali
superfici non siano disponibili verranno
utilizzati teloni impermeabili a difesa
del suolo, per essere successivamente sottoposti alle operazioni di recupero
(R5) per la produzione di prodotti e/o sostanze inerte (ex mps)
da utilizzare nel mercato dei materiali edili;
3) il recupero delle tipologie di rifiuto
descritte nella tabella 1, avverrà
utilizzando una macchina frantumatrice cingolato semovente tipo OM
CRUSHER ULISSE TK151 matricola n° 99H01800T, marca OFFICINE MECCANICHE DI
PONZANO VENETO S.p.A.;
4) sui prodotti ottenuti (ex mps) saranno effettuate analisi di conformità come previsto
dalla Circolare Ministeriale n° 5205 del 15/7/2005 per l’accertamento delle
caratteristiche granulometriche e chimiche;
5) presso l’impianto saranno accettati i
rifiuti solidi elencati nella tabella 1 sopra riportata;
6) sono state precisate i processi
tecnologici, le attrezzature utilizzate, le tipologie dei rifiuti da trattare,
la potenzialità massima giornaliera dell’impianto mobile le attività da cui
provengono i rifiuti, i metodi di trattamento e di recupero, nonché indicate le
modalità di accertamento sui prodotti inerti (mps) ed
i rifiuti che vengono prodotti a seguito di detta attività.
Sulla
base di quanto sopra esposto, esprime parere tecnico favorevole all’utilizzo
dell’impianto mobile per l’esercizio delle operazioni di recupero di rifiuti
non pericolosi presso i vari cantieri di attività, a condizione che la Ditta
Edilizia Di Biase s.r.l.. si attenga a quanto previsto dal comma 15 dell’art.
208 del D.Lgs. n° 152/06 e D.Lgs.
n° 205/2010, nonché dall’art. 50 della L.R. n° 45/2007, dalle disposizioni
impartite nelle Direttive Regionali – Deliberazione n° 629 del 9/7/2008
allegato 1 e, relativamente alle categorie dei prodotti ottenuti a seguito
dell’attività di recupero, alle indicazioni dettate dagli Allegati alla
Circolare n° 5205 del 15/7/2005, con le seguenti prescrizioni:
1.
dovranno
essere rispettate costantemente le norme tecniche previste dall’allegato 5 dal
D.M. 5/2/98 e D.M. 5/4/2006 n° 186;
2.
il
deposito dei rifiuti da sottoporre alle operazioni di recupero (R5) dovrà
avvenire in aree dedicate (da indicate in apposita planimetria prima della
campagna di attività) e ben separati tra loro (per tipologia) e da altri
materiali inerti recuperati;
3.
i
rifiuti destinati al recupero (R5) e stoccati in cumuli dovranno essere
separati tra di loro anche attraverso l’uso di barriere mobili o fisse tali da
non generare miscelazione tra di loro;
4.
tutti
i contenitori dei rifiuti (cassoni, fusti, recipienti vari, ecc.) devono
possedere adeguati requisiti di resistenza, in relazione alle proprietà
chimico-fisiche dei rifiuti stessi;
5.
tutte
le aree destinate a contenere i rifiuti e le aree di deposito delle MPS
prodotte dovranno essere provviste di apposita etichettatura riportante il
rispettivo codice CER e la corrispondente descrizione, ovvero la tipologia del
materiale recuperato e del rifiuto prodotto;
6.
per
le tipologie di rifiuto prodotte a seguito di manutenzione delle
apparecchiature in uso dall’azienda (ciclo produttivo), la ditta dovrà indicare
con apposita cartellonistica ad ognuno di essi i codici relativi, in attesa
dello smaltimento finale;
7.
le
materie (ex mps) ed i rifiuti ottenuti a seguito di
trattamento con l’impianto mobile (frantumatore, macinatore e sistemi di
vagliatura), depositati temporaneamente sul sito della campagna di attività,
descritti nella relazione tecnica (da indicare negli elaborati grafici),
dovranno essere rispettivamente recuperati e/o smaltiti senza determinare
rischi per l’acqua, l’aria, il suolo, nonché per la flora e la fauna e senza
causare inconvenienti da rumori, odori e/o emissioni polverulenti.
Inoltre,
per lo svolgimento delle singole campagne di attività di recupero rifiuti con
l’impianto mobile in oggetto, la ditta dovrà presentare (Regione Abruzzo e ARTA
scrivente), apposita comunicazione contenente:
• la data di inizio e la data di termine
della campagna;
• copia del contratto o della lettera di
affidamento dei lavori relativi all’effettuazione della campagna oggetto di
comunicazione;
• specifico diagramma giornaliero e
settimanale che evidenzi fra le varie attività, il tempo di effettivo utilizzo
dell’impianto in relazione allo svolgimento della campagna della comunicazione;
• i dati specifici inerenti l’attività, ad
esempio:
-
descrizione
delle caratteristiche dei rifiuti trattabili nell’impianto con relativa
codifica (CER), quantità (in peso e volume);
-
relativo
riferimento all’allegato I del D.M. 5/2/98 e s.m.integrazioni;
-
indicare
la tipologia, quantità e destinazione dei rifiuti che si originano
dall’attività di recupero (sovvalli, scarti, ecc.);
-
descrizione
dettagliata del sito relativo alla campagna di attività, allegando una
planimetria del sito in scala adeguata (minimo 1:1000), riportante l’esatta
ubicazione dell’impianto, i confini dell’area prescelta per lo svolgimento
dell’attività con indicazione delle tipologie di insediamenti esistenti nelle
aree circostanti, al fine di valutare sotto il profilo ambientale i potenziali
rischi correlati all’esercizio dell’impianto;
-
le
modalità di esercizio (in ordine ad esempio allo svolgimento della specifica
attività, alle verifiche, alle analisi di controllo, alla registrazione dei
dati relativi all’attività);
-
il
nominativo e qualifica professionale del tecnico responsabile della gestione
del deposito dei rifiuti, nonché il
nominativo del personale di custodia;
8. al momento dell’esercizio dell’impianto la
ditta dovrà inoltre effettuare una misurazione fonometrica dell’attività. A tal
proposito, deve essere adottato ogni sistema teso alla diminuzione della
rumorosità e devono essere comunque rispettati i valori limite di emissione
delle sorgenti sonore previsti dal DPCM del 14/11/1997 e s.m.integrazioni.
Lo scrivente Distretto si riserva di valutare la Relazione Acustica e,
eventualmente dettare prescrizioni in ordine agli accertamenti da svolgere.
Alla
conclusione della campagna di attività con l’impianto mobile, la Ditta dovrà
presentare relazione tecnica conclusiva contenente documentazione di chiusura
cantiere. La stessa dovrà contenere:
• analisi chimiche (test di cessione sul
rifiuto tal quale e/o sull’eluato), secondo le procedure previste dal D.M.
5/2/98 e s.m.i. e certificazione relativa alla
rispondenza agli standard di cui all’allegato C
alla Circolare n° 5205 del 15/7/2005 sul/i prodotto/i ottenuti prima del
conferimento a ditte preposte al riutilizzo (reinterro,
rilevati, sottofondi stradali, ecc.);
• copia del registro di carico rifiuti, i
quantitativi relativi ai singoli rifiuti prodotti e smaltiti, nonché idonea
documentazione relativa ai singoli
quantitativi di prodotti (mps) ottenuti;
• predisporre idonea documentazione
indicante la destinazione finale dei rifiuti e dei prodotti ottenuti a seguito
di attività di recupero e conferiti, precisando in particolare la ragione
sociale e la sede dell’impianto di destinazione, con gli estremi
dell’autorizzazione rilasciata dall’Ente competente al suddetto impianto;
Tutta
la documentazione sopra richiesta dovrà essere inviata agli Enti sopra citati
per le rispettive valutazioni di competenza.
Sono fatte salve le valutazioni
relative agli aspetti urbanistici, igienico sanitari e di sicurezza, alla
esistenza di vincoli e limitazioni di varia natura del/i sito/i oggetto di
campagna di attività con l’impianto mobile e a quant’altro non di diretta
competenza di questo Distretto Provinciale ARTA
4)
di stabilire che la presente
autorizzazione riguarda le operazioni di trattamento R5 di cui all’Allegato C
parte IV del D.Lgs
152/06 e s.m.i.
per la produzione di prodotti inerti da utilizzare nelle forme
consentite dalle vigenti normative in materia nonché altri materiali, scarti,
sovvalli e rifiuti non compatibili, da avviare a recupero e/o smaltimento nelle
forme e le modalità stabilite dalla legge;
5)
di stabilire che, in ordine allo
svolgimento delle singole campagne di attività, da avviare secondo le modalità
stabilite nella D.G.R. n. 629 del 09.07.2008:
a) devono essere adempiute tutte le
condizioni previste dal comma 15 dell’art. 208 del D.Lgs.152/06 e s.m.i.;
b) almeno 60 giorni prima dell’inizio di ogni
campagna di attività, prima dell’installazione dell’impianto in un qualsiasi
cantiere, il responsabile deve presentare alla Regione e/o Provincia nel
cui territorio si trova il sito
prescelto, tutta la documentazione necessaria ai fini delle procedure ai sensi
dell’art. 208 del D.Lgs.152/06 e s.m.i. e darne
contestuale comunicazione al Comune, all’ARTA ed alla Azienda USL, competenti
per territorio;
c) sono fatti salvi i compiti di vigilanza e
controllo, in ordine al concreto utilizzo dell’impianto, da parte della
Provincia, dell’ ARTA, delle Aziende ASL e del Comune, nel cui territorio sono
effettuate le campagne di attività, per quanto di rispettiva competenza, nonché
le disposizioni ed i provvedimenti degli Enti competenti in ordine alla
operazioni di trattamento e smaltimento dei rifiuti;
d) l’effettuazione delle singole campagne di
attività è subordinata alla preventiva acquisizione del favorevole giudizio di
compatibilità ambientale, di competenza statale o regionale, ove la vigente
disciplina nazionale e regionale richieda lo svolgimento della procedura di
VIA; qualora la stessa sia ritenuta necessaria, l’installazione dell’impianto,
oggetto della presente autorizzazione, è sospesa fino alla definizione positiva
della procedura di VIA;
6)
di stabilire inoltre, che dovranno essere
rispettate le seguenti prescrizioni per la gestione dell’impianto:
a) il macchinario dovrà essere utilizzato
esclusivamente da personale qualificato e dotato di dispositivi di protezione
individuale e, prima di ogni attivazione, si dovrà comunicare il nominativo e
la qualifica di un direttore tecnico responsabile dell’impianto che dovrà
garantire la custodia continuativa e la regolare conduzione dell’impianto
stesso; la Ditta deve valutare il rischio dell’attività e prevedere gli
accorgimenti necessari per la salute e la sicurezza dei lavoratori, secondo le
vigenti normative in materia;
b) l’utilizzo dell’impianto deve rispettare
le prescrizioni contenute nel manuale d’uso dell’impianto; relativamente alle
componenti elettro-meccaniche, si richiama il rispetto delle direttive
comunitarie CE 98/37 (“direttiva macchine”), CEE 89/336 sulla compatibilità
elettromagnetica e CEE 73/23 sulla bassa tensione;
c) per l’esecuzione delle singole campagne di
attività, le condizioni di funzionamento dell’impianto dovranno essere conformi
al D.Lgs. 04/09/2002, n. 262 “Attuazione della
direttiva 2000/14/CE concernente l’emissione acustica ambientale delle macchine
ed attrezzature destinate a funzionare all’aperto”;
d) le operazioni di carico e scarico dei
rifiuti devono avvenire in modo da evitare dispersioni incontrollate in
atmosfera e sul suolo; relativamente al funzionamento dell’impianto si richiama
al rispetto della normativa ambientale in materia di emissioni in atmosfera,
inoltre nell’esercizio dell’impianto dovranno essere predisposti appositi
sistemi atti a limitare la formazione delle polveri nelle operazioni connesse
alle attività di cantiere ed alla movimentazione dei mezzi;
e) deve essere dimostrata l’attivazione della
procedura per il rilascio del certificato prevenzioni incendi e, comunque,
devono essere sempre disponibili nell’area di cantiere sistemi di rapido
intervento nell’eventualità si sviluppino incendi;
f) nel caso sia espressamente previsto da
normative regionali o provinciali, dovrà essere preventivamente acquisita
l’autorizzazione allo scarico delle acque ai sensi del D.Lgs.
152/06 e s.m.i.;
g) per ogni singola attività la Ditta dovrà
indicare all’Autorità competente l’impianto di recupero e/o smaltimento a cui
verranno conferiti i rifiuti prodotti dalle stesse;
h) il deposito dei rifiuti dovrà avvenire su
superfici pavimentate o cementate e, qualora tali superfici non siano
disponibili, utilizzando teloni impermeabili a difesa del suolo;
i) in caso di blocco parziale o totale
dell’attività dell’impianto a causa di eventuali incidenti, deve essere data
comunicazione alla Provincia, al Comune, all’ARTA ed all’Azienda USL,
competenti territorialmente;
j) tutte le attrezzature costituenti
l’impianto devono essere sottoposte a periodiche verifiche e manutenzioni al
fine di garantirne e mantenerne l’efficienza, procedendo alle riparazioni e/o
sostituzioni necessarie;
k) durante lo svolgimento di ogni singola
campagna di attività, una copia della presente autorizzazione deve essere
sempre disponibile presso l’impianto;
7)
di stabilire altresì, che:
a) la presente autorizzazione ha validità
sull’intero territorio nazionale, nei limiti ed alle condizioni stabilite dal
comma 15 dell’art. 208 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.;
b) la garanzia finanziaria prevista dall’art.
208, comma 11, lett. g) del D.Lgs.
152/06 e s.m.i., che deve essere prestata
dall’interessato, al momento dell’avvio effettivo dell’esercizio dell’impianto,
deve essere riferita ad ogni singola campagna di attività dell’impianto mobile,
in relazione ai quantitativi ed alla tipologia di rifiuti oggetto dell’attività
stessa; pertanto, per i cantieri allestiti nella Regione Abruzzo, dovrà essere
prestata ai sensi della DGR n. 790/07, per i cantieri allestiti al di fuori
della Regione Abruzzo si dovrà fare riferimento alla specifica normativa
regionale vigente;
c) si dovrà ottemperare da parte della Ditta
agli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei rifiuti - MUD), dall’art. 190
(Registro di carico e scarico) e dall’art. 193 (Trasporto dei rifiuti),
comunicazioni, ..etc. del Decreto Legislativo 3.04.2006, n. 152 e s.m.i., nonché per quanto riguarda le attività nella
Regione Abruzzo, alla trasmissione di una comunicazione, con cadenza
semestrale, al Servizio Ambiente della Provincia di Chieti ed all’ARTA Abruzzo
– Distretto Provinciale di Chieti, concernente la quantità di rifiuti
movimentati, la provenienza e la loro destinazione, in conformità con le
disposizioni di cui alla DGR n. 778 del 11.10.2010; è fatto salvo, comunque, il
rispetto di quanto prescritto in ordine al deposito temporaneo dei rifiuti ai
sensi dell’art. 183 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i.;
d) è fatto obbligo di comunicare
tempestivamente alle Autorità competenti, le eventuali variazioni relative
all’impianto autorizzato o all’assetto societario;
e) incaso di
cessione dell’attività autorizzata la Ditta dovrà darne tempestiva
comunicazione e contestualmente il subentrante dovrà chiedere la volturazione dell’autorizzazione allegando la necessaria
documentazione; le autorizzazioni inerenti l’intero impianto verranno revocate
nell’eventualità che il procedimento di volturazione
abbia esito negativo;
f) la
presente autorizzazione deve essere sempre custodita, anche in copia,
presso la sede legale della Ditta durante lo svolgimento di ogni singola
campagna di attività, copia della stessa deve essere disponibile presso il sito
operativo;
8)
di prescrivere che
nell’impianto oggetto della presente autorizzazione non possono essere
esercitate altre attività, ancorché afferenti alla gestione dei rifiuti così
come già previsto dalle vigenti norme regionali, ogni modifica agli impianti
e/o alle attività di gestione deve essere preventivamente autorizzata dalla
Regione Abruzzo;
9)
di prescrivere che all’ingresso possono
essere ammessi solo i rifiuti autorizzati e che quelli in uscita dall’impianto
mobile devono essere assolutamente coerenti con la tipologia di discarica da
individuarsi per il successivo smaltimento e/o recupero previsto dalla legge;
10)
di fare salve eventuali ed ulteriori autorizzazioni, visti, pareri,
nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri Enti e Organismi, nonché le
altre disposizioni e direttive vigenti nella materia; sono fatti salvi, infine,
eventuali diritti di terzi;
11)
di stabilire che il presente
provvedimento è soggetto a revoca o modifica, ove risulti accertata
pericolosità o dannosità dell’attività esercitata e nei casi di violazione di
legge, di normative tecniche e/o delle prescrizioni contenute
nell’autorizzazione, con l’eventuale e conseguente applicazione dei
provvedimenti previsti dalla parte IV del D.Lgs
3/04/2006, n. 152 e s.m.i.;
12)
di disporre l’invio del
presente provvedimento alla Provincia di Chieti, all’ARTA Abruzzo - Distretto
provinciale di Chieti, all’ARTA Abruzzo - Direzione Centrale di Pescara, nonché a tutte le Regioni ed alle Province
Autonome di Trento e Bolzano;
13)
di redigere il presente
provvedimento in n. 1 originali, che viene notificato ai sensi di legge alla
Società beneficiaria, attraverso il SUAP competente per territorio;
14)
di disporre la
pubblicazione del presente provvedimento, limitatamente agli estremi,
all’oggetto ed al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo
(B.U.R.A).
Contro
il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente
Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla notifica del
presente atto.
IL
DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Ing. Gianfranco Piselli