D.Lgs. 03.04.2006 n. 152 e s.m.i., art. 208 - L.R. 19.12.2007, n. 45 e s.m.i., art. 45. Ditta MAGMA SPA – sede legale Via Di Pietro Adalgiso, 10 CHIETI SCALO e sede operativa in Chieti Scalo   Via Papa Leone XIII di Chieti Scalo – Foglio di mappa n.110 particella  n. 94 per complessivi 13.036 mq. C.F e P.I. 01336230683. Autorizzazione all’esercizio di un impianto consistente in operazioni di cernita e separazione delle frazioni tipologicamente diverse, riduzione volumetrica medinate pressatura, triturazione, imballaggio di rifiuti speciali non pericolosi ubicato nel Comune di Chieti  in località Chieti Scalo  Via Papa Leone XIII, Zona Industriale Salvaiezzi. R13/R3.

 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

 

Omissis

 

DETERMINA

 

Per le motivazioni espresse in narrativa, che qui di seguito si intendono integralmente riportate:

 

1.             di fare proprio il contenuto dei verbali delle conferenze dei servizi tenutesi in data 24  marzo 2011 e 9 maggio 2013, richiamati in premessa;

2.              di approvare, ai sensi dell’art. 208 del Decreto Legislativo 03.04.2006 n° 152 e s.m.i., dell’art. 45 della Legge Regionale 19.12.2007 n. 45 e s.m.i., nonché ai sensi delle disposizioni nazionali di cui all’art. 124 e 269 del citato D.Lgs. 152/2006 e s.m.i, il progetto presentato dalla Ditta MAGMA SPA – sede legale Via Di Pietro Adalgiso, 10 CHIETI SCALO e sede operativa in Chieti Scalo Via Papa Leone XIII di Chieti Scalo. C.F e P.I. 01336230683 Foglio di mappa n.110 particella n. 94 per complessivi 13.036 mq per l’esercizio di un impianto esistente consistente in operazioni di cernita e separazione delle frazioni tipologicamente diverse, riduzione volumetrica medinate pressatura, triturazione, imballaggio di rifiuti speciali non pericolosi ubicato nel Comune di Chieti  in località Chieti Scalo Via Papa Leone XIII, Zona Industriale Salvaiezzi. R13/R3, progetto costituito dagli elaborati citati in premessa che qui di seguito si riportano:

 

 


RT

Relazione tecnica (Redatta LACI srl) e relativi allegati di seguito descritti.

--

11/11/2008

1

Carta d’assieme

1:100.000

11/11/2008

2

Corografia

1:25.000

11/11/2008

3

Stralcio Piano Regionale Paesistico

1:25.000

11/11/2008

4

Stralcio Carta del Vincolo Idrogeologico

1:25.000

11/11/2008

5

Piano Stralcio Difesa Alluvioni - PSDA

1:25.000

11/11/2008

6

Piano di bacino per l’Assetto Idrogeologico - PAI

1:25.000

11/11/2008

7

Stralcio di mappa catastale

1:2000

11/11/2008

8

Carta geologica

f.s.

11/11/2008

9

Prospetto stratigrafico

--

11/11/2008

11

Planimetria con l’individuazione dei fabbricati limitrofi 

1:5000

11/11/2008

12

Carta Uso del Suolo

1:25000

11/11/2008

13

Stralcio P.R.G.

--

11/11/2008

15

Garanzie finanziarie

--

11/11/2008

DF

Documentazione fotografica

--

11/11/2008

All. B

Scheda informativa generale

--

11/11/2008

All.  INT.1

Relazione tecnica integrativa (Redatta LACI srl)

--

14/12/2009

All. INT.11

Valutazione del rumore prodotto da attività di cernita e recupero di materiali plastici e cartacei (Redatta Ing. Domenico Caiano)

--

22/07/2008

All. INT.Rel.Geol.

Relazione geologica, idrogeologica e geotecnica (Redatta Dott.Geol. Armando Mazzei)

--

Agosto 2009

All.RT

Relazione tecnica integrativa (Redatta LACI srl) con allegati

--

05.09.2012

All.1

Piante, prospetti e sezioni

--

Settembre 2012

All.2

Layout del sito

--

Settembre 2012

All.3

Planimetria dello stabilimento con l’individuazione delle reti tecnologiche

--

Settembre 2012

All.4

Prospetto e disposizione planimetria dell’impianto di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia

--

--


3.             di autorizzare la Ditta indicata in oggetto alla realizzazione ed alla gestione  dell’impianto di cui al precedente punto 2), presso il quale possono essere avviati a recupero rifiuti meglio identificati nella

tabelle che seguono e secondo le potenzialità e le modalità ivi meglio specificate.

 

 

 

 

 



TABELLA1


TIPO-LOGIA

CODICE

CER

DESCRIZIONE RIFIUTO

TIPO

DI

OPERAZIONE

DI

RECUPERO

QUANTITA-TIVO MAX ISTANTANEO DI STOCCAGGIO

R13 (ton)

QUANTITA-TIVI MAX EFFETTIVI PER GARANZIE FINANZIARIE

R3 (ton/anno)

COMITATO

V.I.A. QUANTITATIVO POTENZIALITA’ TECNICA

  R3 (tonn/anno)

1.1

15 01 01

15 01 05

15 01 06

20 01 01

Rifiuti di carta, cartone e cartoncino, inclusi poliaccoppiati anche di imballaggi.

 

b) R13 e R3

30

6.000

12.000

1.2

15 02 03

Scarti di pannolini e assorbenti.

 

b) R13 e R3

30

6.000

12.000

6.1

02 01 04

15 01 02

19 12 04

20 01 39

 

Rifiuti di plastica, imballaggi usati in plastica compresi i contenitori per liquidi, con esclusione dei contenitori per fitofarmaci e presidi medico-chirurgici.

 

R13 e R3

100

11.000

22.000

6.2

07 02 13

12 01 05

Sfridi, scarti, polveri e rifiuti di materie plastiche e fibre sintetiche.

R13 e R3

20

2.000

4.000

TOT.   5 TIPO-LOGIE

18 CODICI

----

 

 

25.000 ton/anno

50.000 ton/anno

 

Aree

di

deposito

 

Superficie area totale

in mq.

 

Capacità area

Potenzialità

istantanea

massima giornaliera teorica

in

tonnellate

Potenzialità

istantanea

massima giornaliera richiesta

in

tonnellate

Cassone/containers capacità 25/40 mc cad.Contenitore capacità di 1,5 mc.cad

 

COMITATO

V.I.A. QUANTITATIVO POTENZIALITA’ TECNICA

R3 (tonn/anno)

Luogo di deposito rifiuti esterno capannone/ interno capannone

 

 

Area di messa in riserva

tip. 6.1, 6.2 e 9.1

 

202,0 mq complessivi

202 mq da adibire a rifiuti

175

 

(7 cass. da 25 mc x 1 ton/mc)

250

Cassone scarrabile

 

 

 

 

esterno capannone

 

 

Area di messa in riserva

tip. 6.1, 6.2 rifiuti di plastica

 

156 mq complessivi

109 mq da adibire a rifiuti

327

 

(109 mq x

h 3 m x

1 ton/mc.)

Cumulo

interno capannone

 

 

Area  di accettazione e conferimento impianto di separazione e pressatura

58 mq complessivi

 40,6 mq da adibire a rifiuti

122

 

(40,6 mq x

h 3 m x

1 ton/mc.)

Cumulo

interno capannone

 

 

Area  di accettazione e conferimento impianto di selezione materiale

 

79,2 mq complessivi

 55,4 mq da adibire a rifiuti

166

 

(55,4 mq x       h 3 m x

1 ton/mc.)

cumulo

interno capannone

 

 

Area  di accettazione e conferimento impianto di pressatura

236 mq complessivi

 165 mq da adibire a rifiuti

495

 

(165 mq x       h 3 m x

1 ton/mc.)

cumulo

interno capannone

 

 

Area  di accettazione e conferimento impianto di triturazione

 

93 mq complessivi

 65 mq da adibire a rifiuti

195

 

(65 mq x h 3 m x

1 ton/mc.)

cumulo

interno capannone

 

 

Area  di  conferimento

separazione cellulosa

42,5 mq complessivi

 30 mq da adibire a rifiuti

90

 

(30 mq x  h 3 m x

1 ton/mc.)

cumulo

interno capannone

 

 

Area messa in riserva R13

tip. 1.1 e 1.2 di carta, cartone e pannolini.

120 mq complessivi

 84 mq da adibire a deposito

 

252

 

(84 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

balle

interno capannone

 

 

Altre aree di deposito adiacente capannone

333 mq complessivi

333 mq da adibire a deposito

990

 

(330 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

balle

esterno capannone

 

 

Area di deposito temporaneo rifiuti prodotti 15 01 02

15 02 03

19 12 04

19 12 12

20 01 39

100 mq complessivi

 

70 mq disponibili

 da adibire a rifiuti

210

 

(70 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

 

cumuli

interno capannone

 

 

Area di deposito temporaneo rifiuti prodotti da conferire ad altri impianti di recupero

15 01 02

15 02 03

19 12 04

19 12 12

20 01 39

169 mq complessivi

 

118 mq disponibili

 da adibire a rifiuti

350

 

(118 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

 

cumuli

interno capannone

 

 

Altre aree di stoccaggio

ex mps

di carta e cartone

110 mq complessivi

77 mq disponibili

 da adibire a non rifiuti (ex msp)

231

 

(77 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

 

balle

interno capannone

 

 

Altre aree di stoccaggio

ex mps

di cellulosa/ poliaccoppiati

120 mq complessivi

84 mq disponibili

 da adibire a non rifiuti (ex msp)

252

 

(84 mq x h 3 m. x

1 ton/mc.)

 

balle

interno capannone

 

 

          Totale  tonn.

3.853

250

 

25.000

 

 


 

 

 

 

 


4.        di stabilire che l’autorizzazione indicata al precedente punto 3) è condizionata al rispetto delle condizioni stabilite negli elaborati progettuali esaminati nel corso del procedimento istruttorio, sopra indicati, e alle seguenti condizioni e prescrizioni:

-                Divieto di asportare e/o pavimentare i terreni salvo i casi autorizzati con bonifica in corso, e dagli altri casi muniti dei titoli autorizzativi di legge che abbiano espletato indagini di qualità ambientale dei siti;

-                E’ necessario prevedere un sistema di aspirazione di idonee dimensioni al fine di consentire il contenimento e l’abbattimento delle polveri;E’ necessaio posizionare un piezometro a valle idrogeologica dell’impianto di monitoraggio;

-                E’ necessario contenere le emissioni diffuse all’interno attraverso bagnatura e lavaggio periodico della pavimentazione;

-                Dovranno essere rispettate costantemente le norme tecniche previste dall’allegato 5 dal D.M. 5/2/98 e D.M. 5/4/2006 n. 186;

-                Dovrà essere garantito l’abbattimento delle polveri prodotte in fase di lavorazione;

-                Per ogni tipologia di rifiuto, dovranno essere distinte e ben evidenziate con cartellonistica le rispettive aree di stoccaggio, trattamento e deposito materia prima seconda;

-                Dovranno essere utlizzate delle barriere per separare le varie tipologie di rifiuto e/o le MPS prodotte (ad esempio del tipo prefabbricato new jersy);

-                I rifiuti prodotti dall’attività di recupero dovranno essere depositati temporaneamente all’interno dei containers in sosta nell’area designata dalla Ditta ed avviati a recupero e/o smaltimento in idonei impianti autorizzati;

-                Il tempo di deposito temporaneo dei rifiuti prodotti a seguito dell’attività svolta dalla Ditta, dovrà essere quello dettato dalle norme tecniche vigenti;

-                Sia le aree coperte che quelle scoperte devono essere attrezzate e gestite in modo da prevenire lo sviluppo di incendi con l’utilizzo di sistemi quali i rilevatori automatici d’incendio, sentiti anche i VV. FF. Infatti, dalla combustione dei rifiuti contenenti plastica, si liberano varie sostanze chimiche tossiche e pericolosi, tra cui la temibile diossina, sostanza altamente cancerogena;

-                Devono essere evitati tutti i ristagni di acqua, con particolare riguardo a quelli provenienti da precipitazioni meteoriche”…omissis …” perché responsabili dello sviluppo delle zanzare”;

-                Periodicamente, e comunque almeno due volte l’anno, devono essere effettuati, a cura dei soggetti abilitati, interventi di disinfestazione contro ratti, mosche e zanzare etc;

-                La gestione dell’impianto, dovrà essere sempre tale da non arreecare fastidio e/o nocumento al vicinato;

5.             di stabilire che l’autorizzazione di cui al precedente punto 3), è concessa per un periodo di 10 anni (dieci) dalla data di notifica del presente provvedimento, per il tramite del competente SUAP, ed è comprensiva sia della fase di realizzazione che di gestione dell’impianto;

6.             di precisare che l’autorizzazione di cui al precedente punto 3), è prorogabile nelle forme stabilite dal D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e dalla L.R. 45/07 e s.m.i., su istanza motivata da parte della Ditta interessata;

7.             di stabilire che l’esercizio dell’impianto, è preceduto dall’invio allo scrivente Servizio della seguente documentazione:

·         documentazione attestante la prestazione delle garanzie finanziarie in conformità a quanto stabilito nel seguente punto 14);

·         comunicazione alla quale deve essere allegata un dichiarazione del Direttore dei Lavori contenente:

-           l’ultimazione delle opere in conformità al progetto approvato;

-           l’avvenuta effettuazione con esito positivo della verifica di idoneità funzionale;

-           il nominativo del Responsabile della gestione dell’impianto, in possesso di idonee e documentate conoscenze tecniche;

·      data di avvio dell’impianto;

·      documentazione comprovante il regolare adempimento alle procedure di cui al D.P.R. n. 380/2001, certificato di agibilità dell’impianto, reso dall’Autorità Competente ai sensi delel vigenti normative in materia;

·      copia della autorizzazione prevista dal D.P.R. n. 151/2011 e s.m.i. in materia di antincendio e predisposizione di presidi di protezione cosi come richiesti dalla medesima normativa;

·      Copia istanza di cancellazione dall’iscrizione al RIP presso la Provincia di Chieti inerente l’esercizio dell’attività in procedura semplificata;

1.             di prescrivere che il titolare e/o gestore dell’impianto, nel momento del conferimento dei rifiuti, ha l’obbligo di effettuare i seguenti adempimenti:

a.              accertare che il conferitore sia munito di regolare iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali;

b.             in caso di conferimenti effettuati da parte di privari cittadini: i rifiuti possono essere accettati nei limiti quantitativi e nelle frequenze direttamente connesse alla normale attività domestica e, comunque, nel rispetto del Regolamento di igiene urbana del Comune ove ha sede l’impianto;

c.              i conferimenti di rifiuti effettuati dai soggetti di cui alla tipologia prevista dall’art. 266, comma 5, D.Lgs 152/2006 s.m.i., possono avvenire esclusivamente per le tipologie riconducibili alla propria attività di commercio ambulante.

Nei casi di cui alle lettere b), c) il gestore dell’impianto, laddove vengano accettati i conferimenti di rifiuti, ha l’obbligo di annotare nel registro di carico e scarico le seguenti informazioni: estremi identificativi del produttore e/o trasportatore del rifiuto comprensivi del codice fiscale del soggetto trasportatore, descrizione del rifiuto, luogo di produzione del rifiuto, indicazione del mezzo e della targa con il quale il rifiuto è stato trasportato. In caso di conferimenti anomali il titolare e/o gestore dell’impianto ha altresì l’obbligo di segnalare le predette irregolarità agli Organi di Controllo competenti per territorio;

2.             disporre che entro 180 giorni (centottanta) dalla comunicazione di avvio dell’impianto, salvo proroga   accordata su  motivata istanza dell’interessato,  la  Ditta interessata presenti il certificato di collaudo dell’impianto. Detto certificato deve attestare, tra  l’altro, in funzione anche della tipologia di impianto:

-                la conformità dell’impianto realizzato con il progetto a suo tempo approvato;

-                la funzionalità dei sistemi di stoccaggio e dei processi di smaltimento e recupero, in relazione alla quantità e qualità dei rifiuti da smaltire;

-                l’idoneità delle singole opere civili ed elettromeccaniche dell’impianto a conseguire i rispettivi risultati funzionali;

-                il regolare funzionamento dell’impianto nel suo complesso a regime di minima e di massima potenzialità;

-                l’idoneità dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione;

-                la predisposizione e l’attuazione delle  attività di monitoraggio, di controllo e di caratterizzazione previste nell’allegato  parere ARTA Abruzzo;

3.             di prescrivere che nell’impianto oggetto della presente autorizzazione non possono essere esercitate altre attività afferenti alla gestione dei rifiuti e, così come già previsto dalle vigenti norme regionali, ogni modifica agli impianti e/o attività di gestione deve essere preventivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo;

4.             di precisare che la presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle seguenti ulteriori   prescrizioni:

-                deve essere evitato ogni danno o pericolo per la salute, la incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività e dei singoli;

-                deve essere garantito il rispetto delle esigenze igienico sanitarie ed evitato ogni rischio di inquinamento dell’aria, dell’acqua del suolo e del sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumori ed odori;

-                devono essere salvaguardate la fauna e la flora e deve essere evitato ogni degrado dell’ambiente e del paesaggio;

-                devono essere promossi, con l’osservanza di criteri di economicità ed efficienza, sistemi tendenti a favorire il riciclo, il riutilizzo ed il recupero di materie prime ed energia;

5.             di richiamare la Ditta interessata al rispetto, per quanto applicabili, degli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei rifiuti) e dell’art. 190 (Registro di carico e scarico) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e alla trasmissione con cadenza semestrale, alla Provincia di CHIETI ed all’ARTA - Distretto Provinciale di CHIETI di una comunicazione concernente la quantità dei rifiuti movimentati, la provenienza e la loro destinazione, distinguendo quelli provenienti dalla Regione da quelli fuori Regione, in conformità con le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 778 del 11.10.2010;

6.             di richiamare la Ditta all’osservanza degli adempimenti e degli obblighi derivanti dalle vigenti  normative  che  regolano  il  sistema  informatico  di  controllo  della  tracciabilità  dei rifiuti (S.I.S.T.R.I.), come da ultimo disciplinato dal D.L. n. 101/2013, convertito con modificazioni in L. n. 125/2013;

7.             di dare atto che l’inosservanza delle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione comporta l’adozione dei provvedimenti previsti dall’art. 208 comma 13) del Decreto Legislativo 03.04.2006, n. 152 e s.m.i. e dell’art. 45, comma 16) della Legge Regionale 19.12.2007, n. 45 e s.m.i.;

8.             di obbligare la Ditta beneficiaria del presente provvedimento, a prestare prima dell’avvio dell’impianto adeguate garanzie finanziarie ai sensi della D.G.R. n. 790/2007 e s.m.i.; per tutta la durata delle operazioni di cantiere necessarie alla realizzazione dell’impianto, la Ditta sia munita di adeguata polizza assicurativa a tutela di terzi, per eventuali danni derivanti dalla realizzazione delle opere e di quanto altro ad esse connesso;

9.             di stabilire che, in relazione al vigente quadro normativo concernente la disciplina dell’utilizzazione delle terre e rocce da scavo, in particolare gli artt.li 184-bis, 185 e 186 del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e il D.M. 10 agosto 2012, n. 161, art. 5, nel caso in cui, nella fase di realizzazione dell’impianto, si rendessero necessari  movimenti di terra, ancorché di modesta entità, non previsti nel progetto che si approva con il presente provvedimento, per  materiali da scavo derivanti dalla realizzazione dell’opera utilizzati nel corso dello stesso o di un successivo processo di produzione o di utilizzazione, da parte del produttore o di terzi, almeno novanta giorni prima dell’inizio dei lavori, la Ditta è tenuta a ottemperare agli adempimenti previsti dalla normativa di settore;

10.         di fare salve eventuali e ulteriori autorizzazioni, visti pareri, nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri Enti e Organismi, nonché le altre disposizioni e direttive vigenti in materia; si precisa in tal senso che la presente autorizzazione viene rilasciata nei limiti di quanto disposto dalle vigenti normative in campo ambientale e che, gli ulteriori provvedimenti di natura edilizia e di igiene e sanità, da emanarsi da parte delle competenti Autorità, devono essere richiesti e/o acquisiti successivamente al rilascio della presente autorizzazione; sono fatti salvi, infine, eventuali diritti di terzi;

11.         di riservarsi l’adozione di ulteriori ed eventuali provvedimenti all’esito della acquisizione della comunicazione antimafia prevista dal vigente “Codice Antimafia” di cui al D. Lgs. 6 settembre 2011, n. 159 e s.m.i., nonché all’esito delle verifiche in ordine alle autocertificazioni prodotte dalla Ditta ai sensi del D.P.R. n. 445/2010;

12.         di redigere il presente provvedimento in n. 1 originale, copia dell’autorizzazione viene trasmessa al competente SUAP che provvederà ad effettuare la notifica ai sensi di legge presso la sede legale della Ditta;

13.         di trasmettere copia del presente provvedimento al Comune di Chieti, all’Amministrazione Provinciale di Chieti, all’A.R.T.A. – Sede Centrale di PESCARA ed all’A.R.T.A. - Distretto Provinciale di Chieti;

14.         di trasmettere altresì, ai sensi dell’art. 208, comma 18 del D.Lgs. 152/2006 e s.m.i. copia del presente provvedimento all’Albo Nazionale Gestori Ambientali Sezione Regionale Abruzzo c/o Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di L’Aquila;

15.         di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, limitatamente agli estremi, all’oggetto ed al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo.

 

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla notifica;

 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Ing. Gianfranco Piselli