Risoluzione: Intervento della Regione Abruzzo avverso il D.M. del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di dichiarazione della compatibilità ambientale del progetto riguardante "Permessi di prospezione d 1 B.P-.SP e d 1 F.P-.SP situati nel mare Adriatico prospiciente le coste delle regioni Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia" n. 103 del 3.6.2015.

 

IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Mercante, Smargiassi, Berardinetti, Pettinari, Marcozzi, Ranieri, Mariani, Mazzocca, Pietrucci, Paolini, Febbo, Di Dalmazio, Monaco e Monticelli recante: Intervento della Regione Abruzzo avverso il D.M. del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare di dichiarazione della compatibilità ambientale del progetto riguardante "Permessi di prospezione d 1 B.P-.SP e d 1 F.P-.SP situati nel mare Adriatico prospiciente le coste delle regioni Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia" n. 103 del 3.6.2015;

 

UDITA l'illustrazione del consigliere Mercante;

 

UDITO l'intervento dell’assessore Mazzocca;

 

all'unanimità

 

L'APPROVA

 

nel testo che di seguito si trascrive:

 

«Il Consiglio regionale

 

PREMESSO CHE in data 5.8.2011 è stata presentata, al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, dalla Società Spectrum Geo Ltd, con sede legale in Italia c/o Studio Lodi, Viale Isacco Newton, Roma, una istanza di pronuncia di compatibilità ambientale (ai sensi dell’art. 7 del D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.) relativamente al progetto riguardante "Permessi di prospezione d 1 B.P-.SP e d 1 F.P-.SP situati nel mare Adriatico prospiciente le coste delle regioni Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia";

 

DATO ATTO che tale progetto:

-            si inquadra nell’ambito delle attività previste nel programma di lavori che la Società Spectrum Geo Ltd ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico all’atto della richiesta del titolo minerario dei permessi di prospezione sopra citati aventi una superficie rispettivamente pari a 14.128 km2 e 16.169 km2;

-            prevede l’effettuazione di prospezioni geofisiche a mare consistenti nell’acquisizione di linee sismiche a riflessione 2D con singolo passaggio, con energizzazione del tipo air-gun, per uno sviluppo complessivo di 8.134 km;

 

PRESO ATTO che:

-            con pareri n. 1033 del 7 settembre 2012, n. 1258 del 14 giugno 2013, n. 1571 del 18 luglio 2014 e n. 1669 del 28 novembre 2014, la Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale VIA e VAS ha espresso parere favorevole di compatibilità ambientale in merito al progetto de quo;

-            con nota DG/PBAAC/34.19.04/11535, del 19 aprile 2013 il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha espresso parere favorevole circa il progetto in parola;

 

EVIDENZIATO, tuttavia, che lo stesso Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con note del 14 novembre 2013 e del 20 novembre 2014, ha evidenziato la sussistenza di alcune problematiche ambientali afferenti a tale specifica tipologia di progetto, con particolare riferimento agli impatti cumulativi ed alle misure di mitigazione degli impatti sulla cetofauna, chiedendo un riesame di carattere metodologico dei quadri prescrittivi dei pareri di recente espressi sui permessi di ricerca o prospezione con riferimento alle tecniche di indagine;

 

EVIDENZIATO, inoltre, che la Regione Puglia e la Regione Marche hanno espresso parere negativo in merito al progetto della Spectrum Geo Ltd, mentre non risulta pervenuto alcun parere da parte delle Regioni Emilia-Romagna e Molise;

 

DATO ATTO che la Regione Abruzzo ha espresso anch’essa, con giudizio n. 2196 del 2 aprile 2013 del Comitato di Coordinamento Regionale per la Valutazione di Impatto Ambientale, parere negativo in merito;

 

ATTESO che, come precisato nel parere sopra citato:

-            il progetto della Spectrum Geo Ltd è strutturato nelle seguenti attività: esecuzione della campagna di registrazione dei dati sismici; elaborazione dei nuovi dati registrati; interpretazione integrata dei dati geofisici, geologici e del sottosuolo; elaborazione di un rapporto sul potenziale geominerario dell’area oggetto di studio;

-            in particolare, il progetto prevede l’acquisizione di linee sismiche a riflessione con singolo passaggio di 120 profili geofisici 2D, con energizzazione di tipo air-gun per una lunghezza complessiva di 8.134 km ed una durata di 3,5 mesi;

 

PRECISATO che l’air-gun è una tecnica di ispezione dei fondali marini realizzata attraverso spari fortissimi e continui, ogni cinque o dieci minuti, di aria compressa che inviano onde riflesse da cui poter estrarre dati sulla composizione del sottosuolo;

 

EVIDENZIATO, nel parere in questione, le possibili conseguenze derivanti dall’utilizzo della tecnica dell’air-gun e, precisamente:

-            impatto su cetacei, tartarughe e sulla fauna marina in genere tale da condizionarne il sistema di orientamento e provocare disturbi al comportamento;

-            impatto sulla pesca derivante dalla riduzione delle aree destinate a tale attività;

-            interferenze con il traffico marittimo;

 

PRESO ATTO, inoltre, che sono pervenute al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare numerose osservazioni da parte dei cittadini nonché pareri espressi da soggetti pubblici tra i quali, solo per citare quelli abruzzesi, il Comune di Giulianova, il Comune di Mosciano Sant’Angelo, la Provincia di Chieti, e da associazioni ambientaliste come Legambiente e WWF Italia;

 

DATO ATTO che, dai pareri sopra ricordati, è possibile evincere le seguenti motivazioni a giustificazione della posizione di contrarietà al progetto della Spectrum Geo Ltd, e, precisamente:

-            esigenza di salvaguardare il mare e le coste per le loro qualità naturalistiche e la loro vocazione turistica;

-            possibilità di danni all’ecosistema marino derivanti dalle attività di ricerca e dalla successiva attività di perforazione ed estrazione;

-            pericolosità della tecnica di sondaggio con air-gun in quanto invasiva per flora e fauna marina, in special modo per i mammiferi marini e causa di spiaggiamento degli stessi;

-            pericolo di subsidenza, scoppi, inquinamento marino durante la fase di esercizio dei pozzi;

-            peggiore qualità del pescato dovuta al rilascio di sostanze tossiche durante la fase di estrazione del petrolio;

-            alto impatto ambientale, possibilità di incidenti con le petroliere;

-            vicinanza di siti SIC e ZPS con possibili rischi di danneggiamenti alle coste ed alle grotte;

-            nessun vantaggio economico per le comunità locali;

-            vicinanza alla riva - meno di 25 km - e dimensione dell’area - circa 30 mila Km quadrati;

-            possibilità di interferire con residuati bellici e/o resti di valenza archeologica;

-            analisi costi-benefici non favorevole;

-            scarsa qualità del petrolio presente e stime di basse quantità anche in rapporto al fabbisogno annuale italiano;

-            mancata valutazione del parametro "acidità" in riferimento anche agli effetti che può comportare rispetto all’aumento dell’inquinamento acustico;

-            mancanza di una progettazione sulle attività riproduttive delle specie di interesse commerciale;

-            assenza di una previsione sul monitoraggio dell’impatto delle onde sismiche sulla pesca, in particolare sulle specie demersali e pelagiche;

-            incremento del traffico marino con conseguente rischio di collisioni tra cetacei e navi;

 

RITENUTO di poter condividere interamente le osservazioni sopra descritte;

DATO ATTO che in data 3 giugno 2015 è stato adottato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, il Decreto n. 103 con il quale è stata dichiarata la compatibilità ambientale del progetto di prospezioni geofisiche presentato dalla Spectrum Geo Ltd;

 

PRECISATO che tale progetto riguarderà due zone molto ampie del mare Adriatico centrale e meridionale, con un'estensione rispettivamente di 14.128 Km2 e 16.169 Km2, separate unicamente dal tratto di mare adiacente le isole Tremiti;

 

CONSIDERATO, quindi, che per quanto riguarda la Regione Abruzzo il progetto in questione riguarderà le aree marine antistanti i Comuni di Martinsicuro, Alba Adriatica, Tortoreto, Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Pineto, Silvi, Città Sant’Angelo, Montesilvano, Pescara, Francavilla al Mare, Ortona, San Vito Chietino, Rocca San Giovanni, Fossacesia, Torino di Sangro, Casalbordino e Vasto e, quindi, l’intera costa abruzzese;

 

RIBADITO che le attività di prospezione geofisica autorizzate con il DM del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare n. 103 del 3 giugno scorso andrebbero ad incidere fortemente su un territorio, quale quello abruzzese, vocato tradizionalmente ad attività come la pesca ed il turismo, arrecando danni enormi all’ambiente ed alla economia locale;

 

RIBADITA, altresì, la pericolosità di una eventuale attività di estrazione di idrocarburi e le possibili conseguenze nocive per la popolazione, il territorio ed il sistema economico della nostra Regione;

 

EVIDENZIATO, infine, che a fronte di tali fattori di rischio per la salute e la sicurezza della popolazione interessata connessi alle attività di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi nonché al nocumento in genere arrecato dalle attività medesime in termini di impatto ambientale, di incidenza negativa su aree vocate alla pesca ed al turismo, non è possibile individuare benefici per la Regione Abruzzo essendo tali attività produttive di vantaggi di carattere prettamente economico ed a favore esclusivamente della società proponente;

 

RICORDATO che, con la risoluzione del 14 aprile scorso, approvata all’unanimità dal Consiglio regionale, la Regione Abruzzo ha manifestato la propria posizione di contrarietà rispetto alle attività di ricerca, prospezione ed estrazione di idrocarburi nel mare Adriatico;

 

RITENUTO, quindi, un preciso dovere della Regione Abruzzo quello di intervenire ponendo in essere ogni adempimento possibile per scongiurare il rischio che le attività autorizzate nel DM sopra citato vengano effettivamente realizzate nel mare Adriatico e, soprattutto, lungo il tratto adiacente alla costa abruzzese;

 

EVIDENZIATA l’urgenza di provvedere alla adozione dei provvedimenti consequenziali stante la decorrenza dei termini per la eventuale impugnativa in sede giudiziaria;

 

tutto ciò premesso e considerato

 

IMPEGNA

 

il Presidente della Giunta regionale e la Giunta regionale dell’Abruzzo

 

-            a proporre, per le motivazioni sopra riportate ed alla luce delle considerazioni espresse dal Comitato di coordinamento regionale per la valutazione di impatto ambientale della Regione Abruzzo nel parere n. 1861 del 3.4.2013, le opportune azioni giudiziarie nelle sedi compenti avverso il Decreto di dichiarazione della compatibilità ambientale del progetto riguardante "Permessi di prospezione d 1 B.P-.SP e d 1 F.P-.SP situati nel mare Adriatico prospiciente le coste delle regioni Emilia-Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia", del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, n. 103 del 3.6.2015;

-            a porre in essere ogni altra azione che, nell'ambito delle proprie competenze ed attribuzioni, si renda necessaria al fine di garantire la sicurezza e la salute dei cittadini, nonché la tutela del patrimonio ambientale e paesaggistico del territorio interessato dal progetto de quo».