IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Smargiassi, Berardinetti, Pettinari, Ranieri, Mercante, Gerosolimo, Bracco, Olivieri, Di Dalmazio, D'Ignazio, Pietrucci, Iampieri, Gatti, Febbo e Sospiri recante: Continuità assistenziale - A.S.L. n. 1 Avezzano-Sulmona-LAquila;

a maggioranza Statutaria espressa con voto palese

L'APPROVA

nel testo che di seguito si trascrive:

«IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

-          i principi fondamentali a cui ispirarsi nel momento in cui si vuole rimodulare la medicina territoriale e in special modo il servizio di continuità assistenziale (ex guardie mediche) dovrebbero essere quelli di:

-          facilità di accesso ai servizi per garantire il diritto alla salute a tutti i cittadini abruzzesi, ovunque essi risiedano;

-          garantire ai cittadini che vivono nelle zone interne, e soprattutto nelle montagne abruzzesi, servizi fondamentali e necessari per condurre una vita serena e dignitosa, specialmente quando interessati sono gli anziani e i bambini che vivono nelle aree montane caratterizzate da una viabilità più complicata;

-          al contrario, si continuano ad operare le scelte che privano i residenti dei comuni montani dei livelli minimi di assistenza;

-          in particolare, dal 1° dicembre 2014 verrà dato corso, tra le altre, alla chiusura delle sedi di Pizzoli, Gioia dei Marsi, Barisciano, Campo di Giove, come previsto dalla lettera del Direttore Generale dell'A.S.L. n. 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila prot. 0111001/14 del 18.11.2014 "in ottemperanza del Decreto del Commissario ad acta n. 61/2013 del 27 agosto 2013 pubblicato sul B.U.R.A. speciale n. 88 del 20 settembre 2013, di rimodulazione del servizio aziendale di continuità assistenziale, precedentemente fissata al 1° settembre 2014 e differita allo scorso 1° novembre 2014;

-          a pagare il prezzo più alto dei suddetti tagli saranno inevitabilmente i cittadini che vivono in un territorio con moltissime criticità, costringendo in particolare una popolazione prevalentemente anziana a raggiungere l’ospedale dell’Aquila o, comunque a spostamenti lunghi e pericolosi specie nei mesi invernali;

CONSIDERATO CHE:

-          il decreto commissariale n. 61/2013, per la rideterminazione delle sedi di continuità assistenziale, ha ritenuto vincolanti parametri come il rapporto ottimale medico/abitante residente 1/3.500 e la tempistica prevista per l’esecuzione del primo intervento fissata prima in 15/20 minuti, elevati successivamente a 20/30 minuti;

VERIFICATO CHE:

-          la funzione della guardia medica, attuale continuità assistenziale, è quella di assicurare interventi domiciliari e territoriali sulle urgenze, garantendo i livelli essenziali di assistenza (LEA);

ACCERTATO CHE:

-          i parametri previsti nel decreto commissariale n. 61/2013 sono stati seguiti in maniera eterogenea in tutto il territorio regionale, visto che nella A.S.L. di Teramo è stato inserito l’espresso riferimento al calcolo delle distanze e dei tempi di percorrenza, mentre nella A.S.L. Avezzano-Sulmona-L’Aquila è stato utilizzato il rapporto ottimale medico/abitante per la rideterminazione delle sedi di continuità assistenziale;

-          tale parametro non individua sufficientemente l’utenza interessata al servizio di continuità assistenziale per i comuni montani e turistici (quali ad esempio Campo di Giove) perché essi sono interessati da un’elevata presenza nei periodi di vacanza estivi ed invernali, nei periodi festivi e nei fine settimana, talché non è possibile verificare il numero delle persone soggiornanti che sicuramente non sono quelle riportate dai dati statistici;

RICORDATO CHE:

-          l’allora Commissario ad Acta, con nota del 14.10.2013 prot. Ra/253271/SQ/2, aveva chiesto ai Direttori Generali delle ASL abruzzesi di svolgere un’approfondita ed ulteriore riflessione circa la corretta individuazione delle sedi di continuità assistenziale che dovrebbero essere puntualmente collocate in zone che sono meno servite in termini di presidio sanitario, oltre che in posizione baricentrica rispetto al territorio di utenza;

-          il Direttore Generale dell'ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-LAquila, nel novembre 2013, aveva ritenuto "non infondate" le richieste dei Sindaci dei comuni di Pizzoli, Gioia dei Marsi ed in particolar modo quelle rappresentate dal Sindaco di Campo di Giove;

-          nell’incontro avvenuto a Campo di Giove il 20 agosto u.s., che ha visto presenti alcuni rappresentanti della Giunta regionale, ai cittadini è stato proposto, oltre al rinvio di chiusura della sede, una soluzione che doveva soddisfare le esigenze dei cittadini; la soluzione proposta è stata quella di inserire la ex sede di continuità assistenziale nella rete di emergenza-urgenza, per garantire il servizio di assistenza ai cittadini di Campo di Giove con una postazione notturna e festiva gestita dalla Croce Rossa Italiana con autista e infermiere;

RITENUTO CHE:

-          la suddetta proposta non risolve il problema dei diversi comuni che ricadono nella competenza delle ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-LAquila giacché, prendendo il caso di Campo di Giove, trattasi di un comune montano, con forte vocazione turistica, che dista 20 Km dal più vicino presidio ospedaliero di Sulmona, con evidenti riflessi negativi riguardo:

-          i parametri temporali di percorrenza previsti dalla legge, specialmente nel periodo invernale;

-          le richieste di intervento al posto di pronto soccorso dell’ospedale di Sulmona;

-          il provvedimento di chiusura comporterebbe degli squilibri di distribuzione del servizio, visto che, ad esempio, la sede del servizio di continuità assistenziale di Sulmona dovrà soddisfare le esigenze di oltre 30.000 cittadini residenti nella predetta città e nei paesi limitrofi di Introdacqua, Pettorano sul Gizio, Roccapia, Pacentro, Cansano e Campo di Giove, con un solo medico di turno nella sede di continuità assistenziale e con tutte le evidenti ripercussioni negative in danno ai cittadini;

-          la chiusura delle sedi di continuità assistenziale al 1° dicembre interesserebbe solo l'ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-LAquila e non anche le altre ASL operanti sul territorio regionale;

-          è necessario attendere una nuova verifica e dislocazione su tutto il territorio regionale dei servizi di continuità assistenziale e della rete di emergenza-urgenza prima di disporre la chiusura degli attuali centri, alla data del 1° dicembre, di competenza della ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-L’Aquila; ciò soprattutto al fine di garantire il servizio di assistenza sanitaria a tutti i cittadini abruzzesi;

per tutto quanto sopra evidenziato

IMPEGNA

Il Presidente della Giunta Regionale e la Giunta Regionale dell'Abruzzo

-          a sollecitare la competente ASL n. 1 Avezzano-Sulmona-LAquila affinché sospenda gli effetti del provvedimento di chiusura delle sedi di continuità assistenziale ricadenti nel territorio di competenza, che al contrario sarebbe effettivo ed in vigore già dal prossimo 1° dicembre».