IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Smargiassi, Mercante, Ranieri, Bracco, Iampieri, Pettinari, Marcozzi, Mariani, Febbo, D'Ignazio, Gatti, Di Dalmazio, Sospiri e Paolini recante: Assistenza h24 per pazienti affetti da autismo;

all'unanimità

L'APPROVA

nel testo che di seguito si trascrive:

«IL CONSIGLIO REGIONALE

PREMESSO CHE:

-          vi sono sul territorio strutture che da anni offrono assistenza sociale e socio-sanitaria a soggetti autistici o affetti da disturbi generalizzati dello sviluppo, siano essi bambini o adulti, proponendosi anche come centro di riferimento per la valutazione diagnostica e la presa in carico anche attraverso attività di consulenza in collaborazione con le istituzioni scolastiche e socio-sanitarie, con particolare attenzione per i soggetti più gravemente colpiti;

-          dette strutture, attualmente, non possono svolgere servizi di assistenza ai malati affetti da gravi problemi di autismo per l’intero arco della giornata;

-          nell’ottica di far fronte alle necessità di assistenza e supporto delle famiglie che hanno un componente affetto da autismo, una di queste strutture sul territorio ha inoltrato nell’anno 2009 alla Regione Abruzzo istanza affinché fosse autorizzata a fornire i servizi di assistenza alle persone autistiche 24 ore su 24;

ACCERTATO CHE:

-          attualmente una di queste strutture, quindi dopo oltre 6 anni dall’inoltro della istanza, non è stata ancora autorizzata a svolgere il servizio di assistenza ai malati di autismo per tutte le 24 ore della giornata;

-          in  Abruzzo, attualmente, non esistono strutture che possano accudire 24 ore su 24 pazienti affetti da autismo;

CONSIDERATO CHE:

-          a fronte di quanto sopra, le famiglie con persone affette da autismo sono costrette a fare ricorso alla mobilità passiva, ovvero far assistere i malati in altre strutture fuori regione autorizzate a fornire il servizio di assistenza h 24;

-          i disagi derivanti da un tale stato di cose sono di immediata percezione ed attengono essenzialmente ai disagi di trasporto e soprattutto al doversi confrontare con le liste d’attesa che si ritrovano in ogni struttura fuori regione erogatrice di servizi assistenziali in regime di h24;

-          in Italia sono molte le strutture che hanno provveduto a blindare l'accesso della mobilità passiva per dare priorità ai propri cittadini affetti da autismo;

-          è il caso di una famiglia di Lanciano (Ch) (esempio che si è voluto portare all’attenzione del Consiglio, per dimostrare la necessità e l’urgenza degli impegni di cui alla presente risoluzione), che è stata costretta a fare ricorso alla mobilità passiva per far assistere il proprio figlio (un ragazzo affetto da gravi problemi di autismo) in strutture fuori regione ma che a fronte di liste d’attesa lunghissime si vede costretta a portare il ragazzo per metà giornata nel centro attrezzato cittadino e per l’altra metà ad assistere direttamente il proprio figlio;

-          il reparto psichiatrico dell’ospedale di Lanciano ha certificato la condizione del ragazzo definita "grave", per il quale "occorre necessariamente una struttura residenziale che possa assisterlo 24 ore su 24".

EVIDENZIATO CHE:

-          le persone affette da autismo in forma grave non possono essere gestite in famiglia, stante gli incontrollabili scatti di violenza o atti di autolesionismo o danneggiamento che detti soggetti compiono purtroppo senza volerlo;

tutto ciò premesso e considerato

IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale, il Commissario ad acta per la Sanità, l’assessore con delega alla Sanità Silvio Paolucci e la Giunta regionale dell’Abruzzo

nelle more di quanto sopra a dare impulso alle ASL competenti di questa regione affinché addivengano ad un accordo con altre ASL di fuori regione per consentire, a tutti i soggetti con patologie simili per gravità negli effetti al caso summenzionato, di essere temporaneamente accolti in altre strutture che svolgono servizio assistenziale in forma 24 ore su 24, così come già avvenuto per il caso di specie nel settembre 2014 quando la ASL competente Lanciano-Vasto-Chieti diede l’autorizzazione alla struttura "Ente Padri Trinitari di Venosa (Pz)"in accordo con la ASL della Basilicata per il ricovero del ragazzo.»