IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma del consigliere Mercante recante: Richiesta d’intervento della Regione Abruzzo al fine di scongiurare la chiusura degli impianti di risalita e dell’intera località turistica abruzzese di Prati di Tivo;

UDITA l'illustrazione del consigliere Mercante;

all’unanimità

L'APPROVA

nel testo che di seguito si trascrive:

«Il Consiglio regionale

PREMESSO che nel territorio della provincia teramana sono ubicate due località montane considerate tra le più belle dell’intero versante appeninico e, precisamente:

-          Prati di Tivo, situata all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, appartenente al Comune di Pietracamela, meritevole di particolare attenzione paesaggistica, costituendo uno dei luoghi montani più caratteristici e famosi della provincia teramana, nonché uno dei punti di accesso alle maggiori vette del Gran Sasso;

-          Prato Selva, facente parte del Comune di Fano Adriano, sita anch’essa all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ai piedi del Monte Corvo (Gran Sasso), con pendii che vanno dai 1400 m s.l.m. della zona di parcheggio adiacente all'albergo - rifugio fino ai 1800 m del Colle Abetone;

CONSIDERATO che, oltre all’innegabile bellezza paesaggistica e naturalistica che le contraddistingue, le due località sopra citate sono, da sempre, importanti mete turistiche, tra le più rinomate dell’intero Abruzzo, sia durante la stagione invernale, grazie ai numerosi impianti sciistici ivi presenti, sia durante la stagione estiva per la pratica dell’escursionismo e dell’alpinismo e come meta di villeggiatura in generale;

DATO ATTO, quindi, che le due località in parola hanno rappresentato per lunghissimo tempo e rappresentano un punto di riferimento di fondamentale importanza per il turismo abruzzese in considerazione della loro rilevante capacità ricettiva e della loro naturale attrattività;

EVIDENZIATO che il turismo è uno dei settori centrali e più floridi dell’economia regionale abruzzese tanto da poter costituire, soprattutto nell’attuale periodo di crisi economica, uno dei principali strumenti di crescita e sviluppo per l’intera regione;

VERIFICATO che nel 2003 è stato avviato il processo di razionalizzazione ed innovazione degli impianti di risalita del comprensorio dei Prati di Tivo attraverso la realizzazione di molteplici interventi, tra cui si citano, di seguito, i più importanti:

-          smantellamento delle sciovie esistenti, in esercizio dal 1972, e sostituzione delle stesse con due nuove seggiovie;

-          realizzazione di un sistema di innevamento artificiale, indispensabile per assicurare la pratica dello sci anche in situazioni di scarso innevamento;

-          acquisto di un nuovo battipista ed installazione di nuovi varchi elettronici per la lettura degli ski pass;

-          demolizione della storica seggiovia monoposto che dal piazzale Amorocchi di Prati di Tivo conduce alla “Madonnina” con contestuale realizzazione di un modernissimo ed innovativo impianto a veicoli misti, tra i più all’avanguardia in Europa, fruibile anche dai portatori di handicap;

-          realizzazione di sistemi misti di difesa dal pericolo valanghe;

VERIFICATO, altresì, che a partire dal 2004 hanno avuto inizio i lavori di ammodernamento degli impianti presenti in località Prato Selva e, precisamente:

-          revisione dell’attività della seggiovia che conduce a Colle Abetone;

-          ristrutturazione e messa a norma del “Rifugio Prato Selva”;

-          realizzazione della seggiovia biposto “La Ginestra”, inaugurata il 23.12.2006, con la contestuale sostituzione e smantellamento delle tre sciovie esistenti;

ATTESO che gli interventi realizzati nelle due località montane, finanziati in parte attraverso l’utilizzazione di fondi FAS e dei contributi previsti dalla L. 140/1999, hanno richiesto un investimento piuttosto ingente nel tempo e pari a circa venti milioni di Euro;

DATO ATTO che gli impianti di risalita sono di proprietà della Gran Sasso Teramano spa, società a totale partecipazione pubblica che svolge attività di promozione e di sviluppo dell’economia del comprensorio del Gran Sasso teramano, principalmente attraverso lo studio e la realizzazione di iniziative atte a favorire il potenziamento del servizio turistico ed il migliore utilizzo delle risorse naturali del territorio;

VERIFICATO che la società de qua nel raggiungimento del suo scopo, può provvedere all’esercizio di attività strumentali, complementari, connesse e/o affini al servizio turistico, nonché realizzare opere necessarie al corretto svolgimento del servizio turistico in genere, infrastrutture ed altre opere di interesse pubblico, che non rientrino, ai sensi della vigente legislazione statale e regionale, nelle competenze istituzionali di altri enti e precisamente:

-          progettare, costruire, potenziare e gestire piste di sci per discesa e fondo, impianti di risalita di qualsiasi genere, impianti di innevamento artificiale, parcheggi, centri sportivi, alberghi, rifugi e servizi avanzati per le stazioni turistiche;

-          promuovere, realizzare e gestire interventi ed impianti alimentati da fonti di energia rinnovabili e assimilate;

-          espletare ogni altra attività finanziaria, immobiliare, commerciale o industriale e di investimenti, inclusa la prestazione di garanzie, comunque connessa, affine e necessaria per il conseguimento dello scopo sociale;

-          instaurare e sviluppare rapporti di collaborazione con le amministrazioni statali, regionali, provinciali e comunali, nonché con gli altri enti pubblici e le università attraverso la stipula di apposite convenzioni;

PRESO ATTO, nonostante gli ambiziosi obiettivi previsti nell’atto costitutivo della Gran Sasso Teramano spa ed i numerosi interventi di ammodernamento degli impianti realizzati nel corso degli ultimi anni, delle gravi criticità e della disastrosa situazione di fatto in cui si trovano le due località di Prati di Tivo e Prato Selva;

ACCERTATO, infatti, che nella località Prato Selva gli impianti di risalita e le altre strutture di accoglienza sono chiusi dal 2013 e le attrezzature ed i macchinari, senza alcuna manutenzione, versano in uno stato generale e diffuso di abbandono e deterioramento;

ATTESO che la triste situazione che caratterizza, ad oggi, la stazione sciistica di Prato Selva potrebbe, a breve, verificarsi anche nella vicina località di Prati di Tivo su cui grava l’imminente rischio della non riapertura degli impianti;

DATO ATTO, infatti, che il bando di gara per l’affidamento della gestione degli impianti di risalita e l’uso delle piste di discesa, diretto ad individuare un nuovo gestore a seguito della cessazione, in data 30 settembre 2014, del precedente affidamento, è stato pubblicato soltanto il 20 ottobre scorso;

CONSIDERATO che, essendo il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione previsto per il 24 novembre 2014 ed essendo programmato lo svolgimento delle operazioni di gara nelle giornate del 25 e 27 novembre 2014, non sarà possibile dare inizio alla attività di gestione degli impianti prima degli ultimi giorni del mese di novembre;

CONSIDERATO, inoltre, che, alla luce di una analisi del trend dei ricavi derivanti dalla gestione degli impianti, caratterizzato negli ultimi anni da una drastica contrazione, dagli 800.000 € del periodo settembre 2011/settembre 2012, ai 650.000 € del periodo settembre 2012/settembre 2013 fino ai 400.000 € del periodo settembre 2013/settembre 2014, ricavi tali da non consentire neppure la copertura dei costi di gestione, si paventa l’ulteriore rischio che la gara per l’affidamento possa andare deserta a causa dell’elevato canone annuale di gestione, pari a 250.000 € oltre iva, previsto nel bando;

PRECISATO, quindi, che laddove non si riuscisse ad individuare alcun soggetto disposto alla gestione degli impianti di risalita e delle piste di discesa l’unica alternativa possibile sarebbe la chiusura medio tempore delle relative strutture;

CONSIDERATO, vieppiù, che le principali strade di comunicazione con la località di Prati di Tivo, risultano, allo stato dell’arte, di difficile transitabilità a causa degli smottamenti e delle disastrose condizioni del manto stradale;

ATTESO, inoltre, che la Gran Sasso Teramano spa versa in una situazione di grave difficoltà economica, con bilanci annuali in costante deficit ed un debito pari a 2,5 milioni di Euro, tale da rendere impraticabile un affidamento, seppur temporaneo, alla stessa della gestione degli impianti;

PRESO ATTO, quindi, di una gestione evidentemente non efficace e non efficiente da parte della società in parola che ha portato al collasso delle strutture di Prato Selva e che rischia di condurre verso la stessa sorte la stazione turistica di Prati di Tivo;

RILEVATO che, come è possibile leggere sul sito della Gran Sasso Teramano spa, la mission della società dovrebbe consistere nella realizzazione di iniziative a supporto delle infrastrutture già esistenti nelle stazioni sciistiche di Prati di Tivo e Prato Selva e nel configurare tali zone montane come aree strategiche per lo sviluppo turistico ed ambientale del versante teramano del Gran Sasso;

RICORDATO che nel corso della assemblea pubblica tra la Gran Sasso Teramano spa, i rappresentanti delle istituzioni pubbliche ed i cittadini, tenutasi presso il Comune di Pietracamela il 27 settembre scorso, il Vice Presidente della Regione, nell’evidenziare come la località di Prati di Tivo sia tra le più belle di tutta la dorsale appenninica, ha, nelle more della attuazione di un progetto di più ampio respiro diretto alla creazione e promozione del brand “Gran Sasso”, assunto quali impegni prioritari, da parte della Regione Abruzzo, l’individuazione dei fondi necessari per la realizzazione dei lavori di sistemazione della strada di collegamento con la località Prati di Tivo e l’elaborazione di un progetto condiviso che possa consentire di superare le criticità anche nel breve periodo;

EVIDENZIATO che la chiusura, seppur temporanea, degli impianti nella località di Prati di Tivo, dopo quella di Prato Selva, produrrebbe conseguenze nefaste per il nostro territorio, riducendo sensibilmente la presenza di turisti con grave nocumento per tutte le strutture ricettive della zona, conseguente crollo dei livelli occupazionali con la perdita di 120 posti di lavoro e vanificando i 20 milioni di Euro di investimenti pubblici fino ad ora realizzati;

RICORDATO, infine, che la Regione Abruzzo ha il preciso dovere di intervenire per tutelare una della località turistiche più belle del territorio abruzzese ancor più in considerazione del fatto che essa stessa fa parte della compagine societaria della Gran Sasso Teramano spa;

tutto ciò premesso e considerato

IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale e la Giunta regionale

-          a convocare con urgenza un tavolo tecnico con la partecipazione di tutte le istituzioni pubbliche coinvolte, degli operatori turistici e delle associazioni di categoria al fine di addivenire alla elaborazione, in via definitiva, di un progetto che possa consentire, nel minor tempo possibile, la riapertura e la gestione degli impianti anche attraverso l’individuazione degli opportuni strumenti finanziari;

-          a porre in essere ogni altra azione utile e/o necessaria, anche attraverso una più pregnante attività di vigilanza sull’operato della Gran Sasso Teramano Spa, a consentire il rilancio delle località turistiche in parola, intervenendo in via prioritaria, per quanto di competenza, al fine della realizzazione dei lavori di sistemazione delle vie di collegamento con le località medesime».