IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la risoluzione a firma dei consiglieri Marcozzi, Smargiassi, Bracco, Pettinari, Ranieri, Mercante, Pietrucci, Olivieri, Berardinetti, Di Matteo, Febbo e D’Ignazio recante: Azioni urgenti avverso il Decreto legge n. 133 del 12 settembre 2014, c.d. “Sblocca Italia”;

UDITA l'illustrazione del consigliere Marcozzi;

UDITI gli interventi dei consiglieri D’Alessandro e Monticelli;

all'unanimità

L’APPROVA

nel testo che di seguito si trascrive:

«Il Consiglio regionale

VISTO il Decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, c.d. “Sblocca Italia” recante “Disposizioni urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico, la ripresa delle attività produttive”;

VISTO l’art. 38 recante “Misure per la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali”, presentata dal Governo come norma di “semplificazione Idrocarburi”, che riconosce alle attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi e quelle di stoccaggio sotterraneo attività di interesse strategico, di pubblica utilità, urgenti ed indifferibili;

VISTO l’ODG approvato il 2 aprile 2014 a seguito del dibattito su “Disposizioni per il superamento del Bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei Parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del Titolo V della parte seconda della Costituzione” approvato dal Consiglio dei Ministri in data 31 marzo 2014;

CONSIDERATO che il Decreto c.d. “Sblocca Italia” in più parti interviene a modificare la normativa sulle competenze regionali in contrasto a quanto previsto dalla Costituzione italiana;

RITENUTO che ogni forma di indebolimento del regionalismo rappresenta un limite ai processi di sviluppo del nostro Paese;

CONSIDERATO che sulle questioni energetiche sono violati gli artt. 42, 118, 120 della Costituzione italiana, nonché l’art. 117, comma 3 che in particolare annovera la materia “produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia” tra le materie di legislazione concorrente, ripartendone la legislazione tra lo Stato, chiamato a stabilirne i principi fondamentali, e le Regioni a dettarne la concreta disciplina nel rispetto degli stessi principi;

CONSIDERATO che tra le attività del settore energetico devono ricomprendersi anche quelle relative agli idrocarburi liquidi e gassosi, per i quali il legislatore ha previsto meccanismi di raccordo e cooperazione tra Stato e autonomie;

CONSIDERATO che con riferimento al settore energetico la giurisprudenza costituzionale ha costantemente ribadito che il potere dello Stato, anche quando ricorra la «chiamata in sussidiarietà», è condizionato dal raggiungimento dell’intesa con le Regioni interessate in quanto «atto maggiormente espressivo del principio di leale collaborazione»;

CONSIDERATO che il principio di leale collaborazione impone il rispetto di una procedura articolata e a struttura necessariamente bilaterale, tale da assicurare lo svolgimento di reiterate trattative, non superabile con decisione unilaterale di una delle parti;

RITENUTO che solo nel rispetto in concreto del principio di leale collaborazione sia possibile procedere ad interventi di fronte ad iniziative di riforma economico-sociale di rilievo strategico, vieppiù se si tratta di interventi “urgenti ed indifferibili”;

CONSIDERATO che le politiche di sviluppo energetico non possono non intersecarsi con quelle ambientali ed economiche;

VISTI gli artt. 71 e 121 della Costituzione Italiana che prevedono in capo alle Regioni la potestà di iniziativa legislativa quale proposta di legge alle Camere.

VISTO l’art. 75 della Costituzione Italiana che prevede la possibilità di referendum abrogativo;

PRESO ATTO che nella corrente Legislatura parlamentare sia il C.R. Marche che il C.R. Puglia hanno approvato proposte di legge alle Camere recante “divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi” (A.C. 1411 Consiglio regionale delle Marche; A.C. 2245 Consiglio regionale della Puglia).

Tutto cio premesso e considerato

IMPEGNA

il Presidente della Giunta e la Giunta regionale

-          ad attivare, a partire dalla Conferenza delle Regioni, dalla Conferenza Unificata e di concerto con le rappresentanze parlamentari Abruzzesi, ogni utile azione al fine di SOSTENERE in sede di conversione del Decreto legge 12 settembre 2014, n. 133 la tutela delle prerogative regionali previste dalla Costituzione italiana e, in particolare, a chiedere la modifica degli artt. 37 e 38 del decreto c.d. “Sblocca Italia” e la loro riscrittura in coerenza con le previsioni costituzionali vigenti;

-          ad impugnare, qualora non vengano accolti i precedenti punti, per incostituzionalità, la legge di conversione del decreto c.d. “Sblocca Italia” nelle parti ritenute incostituzionali;

-          ad attivare, qualora non vengano accolti i precedenti punti sopra esposti, proposta di Referendum abrogativo, in concorso con altre Regioni, avverso la legge di conversione del Decreto legge n. 133 del 12 Settembre 2014, c.d. “Sblocca Italia”, nelle parti ritenute incostituzionali;

-          a intraprendere l’iter legislativo “Proposta di legge del Consiglio regionale alle Camere” finalizzato al divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi liquidi, nelle acque territoriali e sull’intero territorio nazionale, al fine di abbandonare progressivamente l’approvvigionamento energetico da fonti fossili, ormai superato, promuovendo una visione di sviluppo energetico nazionale basato su fonti di energia rinnovabili;

-          a chiedere al Parlamento di fare proprie le istanze di questo Consiglio regionale come sopra riportate».