IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Omissis

 

DETERMINA

Per le motivazioni espresse in narrativa, che qui di seguito si intendono integralmente riportate:

1.         di autorizzare ai sensi dell’art. 208 del D.Lgs 152/2006 e s.m.i., la ditta CLS RECYCLING Srl alla realizzazione e gestione di un impianto di trattamento di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE), da ubicare in località “Piano di Sacco – Zona Industriale” del Comune di Città Sant’Angelo, in un’area identificata, secondo le N.C.T. del Comune di Città Sant’Angelo al Foglio n. 52,  Particella n. 263, sub 5 e 6;

2.         di approvare gli elaborati progettuali di seguito elencati e  trasmessi dalla ditta CLS RECYCLING Srl:

-          Relazione tecnico –descrittiva per la realizzazione di un impainto di messa in riserva e trattamento rifiuti RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche), datata 22.03.2013;

comprensiva dei seguenti allegati:

-          Allegato 1 - Piano di Caratterizzazione;

-          Allegato 2 - Planimetria della zona;

-          Allegato 3 - Dettaglio Codici CER;

-          Allegato 4 - Impianto Trattamento RAEE;

-          Allegato 5 - Dettagli Tecnici impianto trattamento RAEE;

-          Allegato 6 - Prevenzione incendi – Impianti;

-          Allegato 7 - Pianta topografica;

-          Allegato 8 - Relazione Tecnica Impianti vari;

-          Allegato 9 - Emissioni in Atmosfera;

-          Allegato 10 - Studio previsionale di impatto acustico;

-          Allegato 11 - Gestione delle acque;

-          Allegato A – Area Impianto e messa in riserva;

-          Allegato D – Planimetrie;

-          Allegato E – Agibilità;

-          Allegato F – Contratto di Acquisto;

-          Allegato G – Dichiarazione sostitutiva requisiti soggettivi;

3.         di disporre che nell’impianto possono essere gestiti i seguenti rifiuti con le potenzialità e le operazioni di trattamento di seguito evidenziate:

Categoria

CER

Descrizione

Operazioni di recupero

Capacità Istantanea

(Tonn)

Potenzialità

(Tonn/anno)

 

 

RAEE

 

 

16 02 11*

Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi, HCFC, HFC

R13

60

 

220

20 01 23*

Apparecchiature fuori uso, contenenti clorofluorocarburi

R13

16 02 13*

Apparecchiature fuori uso conteneti componenti pericolosi diversi da quelli di cui alle voci 16 02 09 e 16 02 12

R13

60

 

 

220

20 01 35*

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi.

R13

16 02 14

Apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13

R4

R5

R12

R13

460

 

2.420

20 01 36

Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35

R4

R5

R12

R13

TOTALE

2.860

 

Prescrizioni Consorzio per lo Sviluppo Industriale dell’Area Chieti-Pescara

Sia verificata la destinazione d’uso della nuova attività con quella precedentemente rilasciata dal Consorzio;

Prescrizioni Comune di Città Sant’Angelo

1.         Tutto il processo produttivo e di trasformazione del prodotto (RAEE) avvenga all’interno dell’opificio industriale già esistente;

2.         Siano rispettati tutti i limiti e le condizioni contenute nel Piano di Classificazione Acustica del Comune e nelle vigenti norme inerenti alla materia acustica;

Prescrizioni Servizio Igiene, Epidemiologia e Sanità Pubblica della ASL

1.         Prima dell'inizio attività venga acquisita dalla Ditta CLS RECYCLING S.r.l. agibilità riferita al nuovo assetto degli ambienti occupati dalla Ditta medesima che preveda, tra l'altro:

-          completa divisione di tutti gli ambienti occupati da tale Ditta rispetto a quelli occupati dalla Ditta DLV Industry s.r.l.

-          revisione impianto elettrico per la parte a servizio della CLS Recycling,

-          divisione dei sistemi di scarico in modo tale da consentire la verifca delle caratteristiche degli scarichi di ogni attività prima di una eventuale confluenza comune. In riferimento a tale aspetto, trattandosi di un sistema di gestione di rifiuti liquidi, dovranno essere indicate modalità e tempistica prevista di prelievo dei rifiuti.

Si chiede di fornire al Servizio SIESP copia della suddetta documentazione prima dell'inizio attività.

2.         La movimentazione di tutti i RAEE di cui al CER 16 02 11 * e 20 01 23* nonché quelli di cui ai CER 16 02 13* e 20 01 35* dovrà essere effettuata con particolare attenzione affinché la manipolazione degli stessi (prelievo dal cumulo, posizionamento su bancali, conferimento su mezzi di trasporto per il loro trasporto in sedi di trattamento autorizzato) avvenga nel rispetto di quanto previsto dalla normativa di settore (con particolare riguardo all'All. 3 — D. Lgs 151/05), con modalità che garantiscano l'integrità degli apparecchi impedendo cosi la rottura dei componenti degli stessi contenenti sostanze pericolose (tali tipologie di rifiuti dovranno essere depositati e non buttati nelle aree di stoccaggio e container; dovrà essere evitato l'uso delle gru con benna a polipo, ecc).

3.         Vista la potenziale presenza di sostanze pericolose nei RAEE storici (prodotti antecedentemente al 2005) dovrà essere predisposto nel ciclo lavorativo, preliminarmente all'avvio dei rifiuti al 1° laceratore, una fase in cui, oltre all'identificazione dei rifiuti di cui ai CER indicati nel punto precedente, si proceda ad identificare e rimuovere le componenti pericolose dei RAEE storici con accorgimenti tecnici e funzionali finalizzati ad evitare la dispersione di sostanze pericolose (piombo, mercurio, cadmio, cromo VI, bromurati, CFC e HCFC, ecc) nell'ambiente interno ed esterno all'impianto.

4.         Al fine di evitare l'accumulo e conseguente dispersione di polveri, la pavimentazione degli ambienti in cui si effettuano le lavorazioni deve essere pulita quotidianamente a mezzo di spazzatrici che prevedono l'aspirazione delle polveri.

5.         Nell'area esterna non dovrà essere svolta alcuna attività lavorativa ad esclusione del semplice transito e la pesa degli automezzi.

6.         Dovrà essere realizzato un impianto di gestione di acque di prima pioggia del piazzale esterno così come prescritto dall'ARTA nel corso della Conferenza dei Servizi sopra richiamata.

7.         Nella pag. 43 della relazione tecnica si parla della gestione dei gas provenienti dai tubi catodici. Nell'allegato III viene dichiarata l'esclusione di tale tipologia di rifiuto dall'impianto di progetto. Si reputa pertanto tale parte della relazione tecnica quale refuso.

8.         Si prescrive che l'estrazione dei tubi catodici eventualmente presenti insieme ad altri rifiuti avvenga secondo quanto già prescritto ai punti b) e c) al fine di evitare rotture dell'elemento e fuoriuscita delle polveri fluorescenti.

9.         Nei monitoraggi periodici delle emissioni in atmosfera si ritiene necessario verificare nelle polveri la componente "metalli" divisa per le tipologie: piombo, cadmio, mercurio, cromo VI, ecc e la verifica della compatibilità di tali parametri con quelli previsti dalla normativa relativa alla qualità dell'aria.

10.       Nella fase di esercizio dell'attività con impianto a pieno regime dovrà essere effettuata una valutazione di impatto acustico che consenta di verificare il rispetto della normativa di settore e della classificazione acustica del territorio di Città S. Angelo con particolare riferimento al contributo specifico delle attività della Ditta nell'immissione di rumore delle strutture viciniori sia di tipo residenziale che ricettivo. Copia di tale valutazione dovrà essere inviata anche a questo Servizio della ASL di Pescara.

11.       E' auspicabile che la recinzione esterna sia dotata di siepi ed alberature con apprezzabile effetto barriera sin dalla messa a dimora.Si rammentano gli obblighi posti in capo del datore di lavoro circa la valutazione dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori ai sensi della D.Lgs 81/08 e s.m.i.

Prescrizioni Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente

1.         Si prende atto che come descritto a pag. 41 della Relazione Tecnica, la Fossa Imhoff destinata agli scarichi dei servizi igienici è esistente ed è a tenuta ed è sottoposta a svuotamento periodico attraverso ditte specilizzate ed addette allo smaltimento di tali rifiuti;

2.         Nella Realizzazione e nell’Esercizio della Attività in Progetto, la Ditta adotti ogni possibile accorgimento a tutela dell’ambiente, operando nel rispetto delle vigenti normative in materia ambientale.

In particolare:

-          Dovranno essere rispettati gli Elaborati Tecnici, nonché gli intendimenti gestionali descritti nella Documentazione prodotta, revisionata, aggiornata e rettificata, purché non in contrasto con quanto di seguito prescritto.

-          La gestione dell’Attività dovrà essere, in generale, disciplinata dal dettato della normativa ambientale attualmente vigente in materia di acqua, aria, rifiuti, terreno, rumore, con l’obbligo, per la Ditta, di adeguarsi a successive modifiche ed integrazione della normativa stessa.

-          Nel corso della realizzazione delle opere, dovrà essere garantito il contenimento delle emissioni rumorose entro i limiti normati.

-          Parimenti, la Ditta dovrà garantire il contenimento delle emissioni diffuse polveri in fase di realizzazione.

-          Tutti i rifiuti derivanti dai lavori di costruzione, dovranno essere gestiti secondo quanto previsto dalla Normativa di Riferimento.

-          Il terreno proveniente dalle eventuali operazioni di scavo, dovrà essere gestito nel rispetto del dettato della normativa vigente in materia.

-          Dovrà essere predisposta, se non esistente, una barriera arborea-arbustiva lungo tutto il perimetro dell’area dell’Insediamento produttivo, costituita da essenze autoctone. Tale barriera non dovrà avere un’altezza inferiore a metri due. Dalla messa a dimora di tale barriera, dovrà essere prevista l’irrigazione, la fertilizzazione, la potatura sanitaria e la manutenzione ordinaria per 5 anni, con sostituzione delle fallanze di anno in anno.

-          L'Attività dovrà essere esercitata nel rispetto della vigente normativa in materia di Emissioni di Rumori ed in considerazione della Zonizzazione Acustica del Territorio del Comune di Città Sant’Angelo.

-          La Ditta dovrà effettuare, ad Impianto appena avviato e nelle prime fasi di piena operatività, un monitoraggio fonometrico che verifichi l’effettiva rispondenza ai limiti di legge del rumore prodotto dalle apparecchiature installate e dal  transito dei veicoli ed immesso sia nell’ambiente esterno che presso i recettori più esposti (L. 447/1995); le risultanze dello stesso, eventualmente corredate del progetto  delle opere di bonifica acustica (qualora risultassero necessarie a seguito del mancato rispetto dei limiti), dovranno essere trasmesse allo scrivente Distretto per le conseguenti valutazioni.

-          La gestione dell’Impianto e la manipolazione dei Rifiuti dovranno rispettare le norme vigenti in materia di Tutela dell’Ambiente in conformità ai principi generali di cui all’Art. 178 del Decreto Legislativo n. 152 del 3 Aprile 2006 e s.m.i.

-          Dovrà essere effettuata la sorveglianza radiometrica sui materiali/rottami ferrosi prevista dall’Art. 157, comma 2, del D.Lgs. 230/1995.

-          La gestione dei rifiuti RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche), dovranno, nello specifico, avvenire nel rispetto delle prescrizioni contenute nel D.Lgs. n. 151/2005 e ss.mm.ii. In particolare la Ditta dovrà:

          annotare sul Registro di Carico e Scarico il peso dei R.A.E.E., in entrata, nonché il peso dei loro componenti, dei loro materiali o delle loro sostanze, in uscita (art. 9, comma 3 del D.Lgs. n. 151/2005);

          assicurare la sorveglianza radiometrica dei rifiuti in ingresso, mediante l’utilizzo di un rilevatore di radioattività (punto 2.2 dell’Allegato 3 al D.Lgs. n. 151/2005);

          rispettare le prescrizioni operative contenute nell’Allegato 3 al D.Lgs. n. 151/2005.

-          La dislocazione dei diversi settori della Piattaforma, dovrà essere scrupolosamente rispondente a quanto illustrato sulle Planimetrie (Piano Terra – Primo Piano) sopra riportate.

-          L’Attività dell’Impianto dovrà essere gestita in maniera tale da non provocare sviluppo delle emissioni diffuse (o limitare al massimo quelle eventualmente generate dalla movimentazione all’ingresso del processo di lavorazione), gas, odori molesti o spandimenti pregiudizievoli per l’ambiente.

-          La gestione dei Rifiuti dovrà essere effettuata da Personale edotto del rischio ambientale rappresentato dalla movimentazione e dal trattamento dei rifiuti stessi.

-          Dovrà essere sempre garantita una adeguata formazione, sotto il profilo ambientale, al Personale impiegato presso l’Impianto, in merito all’Attività svolta, comprensiva di eventuali aggiornamenti che si rendessero necessari in caso di variazioni della normativa vigente in materia o delle modalità di conduzione dell’Attività stessa.

-          Ai fini della Tutela della Qualità dell’Aria, la movimentazione dei mezzi in entrata ed in uscita dall’Insediamento Produttivo, non dovrà creare intralcio alla viabilità della zona.

-          Il gestore dell’Impianto, in qualunque momento di marcia dell’Impianto, dovrà essere in grado di precisare e dare evidenza documentale dei Rifiuti accettati, della loro provenienza e dei quantitativi trattati.

-          Prima della ricezione dei rifiuti all’Impianto, la Ditta dovrà verificare l’accettabilità degli stessi mediante acquisizione di idonea documentazione.

-          I rifiuti conferiti all’Impianto dovranno  essere depositati direttamente nelle rispettive aree e/o settori prestabiliti per il loro stoccaggio, oppure all’interno dei cassoni posti in zone distinte dell’ insediamento.

-          Il quantitativo annuo di Rifiuti da trattare presso l’Impianto, non dovrà superare l’ammontare dichiarato dalla Ditta e pari a 2.860 tonnellate.

-          Gli unici Trattamenti consentiti presso l’Impianto da realizzare dovranno essere le Operazione di Recupero R4, R5, R12 ed R13 sui Rifiuti non pericolosi e l’Operazione di Recupero R13 sui Rifiuti pericolosi.

-          La Ditta non potrà operare trattamenti sui tubi catodici.

-          I rifiuti conferiti all’Impianto e sottoposti alle operazioni R4, R5, R12 ed R13, dovranno essere destinati al recupero; gli scarti non più riutilizzabili, dovranno essere conferiti ad idonei Impianti di smaltimento.

-          L’Impianto dovrà essere gestito in maniera ordinata e razionale: l’organizzazione degli spazi all’interno del sito dovrà consentire facilità di passaggio e di intervento.

-          La Ditta dovrà effettuare la pulizia giornaliera dell’Insediamento.

-          Dovranno essere mantenute in efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione di tutte le aree interessate dal deposito e dalla movimentazione dei rifiuti.

-          Le aree e i contenitori di stoccaggio dovranno essere chiaramente identificati e muniti di cartellonistica, ben visibile per dimensione e collocazione, indicante i codici CER e lo stato fisico dei rifiuti (in ingresso e prodotti) stoccati.

-          L'altezza massima dei cumuli di rifiuti non potrà superare i 2,0 metri.

-          Tali cumuli di stoccaggio, dovranno essere realizzati in modo tale da garantire assolute situazioni di fattibilità e la loro conformazione dovrà assicurare la netta separazione dei cumuli stessi evitandone una qualsiasi commistione.

-          La movimentazione e lo stoccaggio dei rifiuti dovrà avvenire in modo che sia evitata ogni contaminazione del suolo e dei corpi ricettori superficiali e/o profondi.

-          Tutti i contenitori destinati allo stoccaggio dei Rifiuti, dovranno essere mantenuti in buono stato di conservazione e dovranno essere di materiale compatibile ed inalterabile a contatto con il rifiuto contenuto.

-          Gli accessi a tutte le aree di stoccaggio, se pur interne all’opificio, dovranno essere mantenuti sgomberi, in modo tale che la movimentazione dei rifiuti non renda necessaria lo spostamento di altri rifiuti che bloccano le vie di accesso.

-          I tempi di stoccaggio di ogni singola partita di rifiuti dovranno essere conformi alla tempistica dichiarata dalla Ditta. Nel caso in cui, per ragioni tecniche od operative, si rilevasse l'esigenza di superare tale termine, dovrà essere avanzata istanza di una specifica deroga all’Autorità competente, corredando la richiesta con una Relazione Tecnica da cui si evidenzino la provenienza e le caratteristiche del rifiuto nonché le ragioni che hanno motivato il prolungamento dello stoccaggio; in ogni caso, dovrà essere garantito il mantenimento delle condizioni di sicurezza e dovrà essere periodicamente verificato lo stato di usura dei contenitori.

-          Dovrà essere data immediata comunicazione agli Organi competenti, allegando copia della documentazione di trasporto, la mancata accettazione di singole partite di rifiuti, anche parziali, specificandone i motivi ed indicando nome o ragione sociale del produttore o detentore e del trasportatore, nonché le eventuali destinazioni alle quali i rifiuti stessi sono inviati, qualora queste ultime risultassero diverse dal produttore o detentore.

-          Eventuali rifiuti conferiti in Impianto che, successivamente all'accettazione, siano identificati come non conformi, dovranno essere stoccati separatamente apponendo, in posizione visibile, un'etichetta o altro segnale ben riconoscibile, su cui dovranno essere indicati il codice del rifiuto, la dicitura: "rifiuto non conforme" e la motivazione della non conformità.

-          A riguardo la Ditta dovrà dotarsi, anche se non previsto dal Progetto presentato, di un’area di stoccaggio dedicata ad eventuali parti del carico di rifiuti non conformi (anche rifiuti pericolosi), rinvenute nel corso delle operazioni di selezione e cernita.

-          Tale area “emergenze”, dovrà essere adibita esclusivamente alla gestione in sicurezza di detti rifiuti, risultati presenti in maniera accidentale e non verificabile all’atto del prelievo dei rifiuti per il trasporto in Impianto.

-          Il rifiuto non conforme dovrà essere messo in carico utilizzando il CER più appropriato ed il produttore (cliente) informato dell’accaduto.

-          La Ditta dovrà registrare ogni singola operazione di conferimento, recupero ed invio ad altri impianti riguardante ogni singola partita di rifiuti avviati al recupero, in modo tale da consentire l'identificazione della provenienza, della classificazione e della destinazione, nonché di tutte le operazioni di lavorazione o movimentazione interna a cui è stata sottoposta.

-          Dovrà essere tempestivamente comunicata all’Autorità competente e alla scrivente Agenzia, ogni anomalia o incidente che dovesse verificarsi presso l'Impianto.

-          Le Emissioni in Atmosfera provenienti dall’ Impianto di lacerazione e triturazione dei rifiuti, dovranno avere le   caratteristiche così come descritte sul QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI – Q.R.E. datato 21/03/2013.

Inoltre:

1.         La realizzazione, l’avvio e l’attività a regime dell’Impianto  dovranno essere condotti nel rispetto della normativa vigente in materia di Inquinamento Atmosferico.

2.         Dovrà essere predisposta una targa metallica o altro sistema indelebile, in corrispondenza del camino con indicazione della sigla del Punto di Emissione (E1), come da Q.R.E. presentato,  e del diametro del camino stesso.

3.         Il punto di prelievo dovrà essere collocato lungo il tratto rettilineo del condotto, lontano da ostacoli, curve o qualsiasi discontinuità che possa influenzare il moto dell’effluente.

4.         Per garantire la condizione di stazionarietà necessaria alla esecuzione delle misure e campionamenti, la collocazione del punto di prelievo dovrà rispettare le condizioni imposte dalle norme tecniche di riferimento aggiornate ovvero almeno 5 diametri idraulici a valle ed almeno 2 diametri idraulici a monte di qualsiasi punto di discontinuità.

5.         Dovrà essere predisposta una postazione di campionamento degli effluenti  gassosi  e  assicurata  la  presenza  di   idonea  struttura  di  accesso al punto di prelievo, allestita secondo le vigenti norme di sicurezza.

In particolare:

-          Le scale di accesso e la relativa postazione di lavoro dovranno consentire il trasporto, la collocazione e la manovra della strumentazione di prelievo e misura.

-          La postazione di lavoro dovrà avere dimensioni, caratteristiche di resistenza e protezione verso il vuoto tali da garantire il normale movimento delle persone in condizioni di sicurezza. Nello specifico, la piattaforma di lavoro dovrà essere dotata di:  

                    parapetto normale su tutti i lati,

          piano di calpestio orizzontale ed antisdrucciolo per evitare cadute,

          protezione contro gli agenti atmosferici.

6.         L’azienda dovrà fornire tutte le informazioni sui pericoli e rischi specifici esistenti nell’ambiente in cui opererà il personale incaricato di eseguire prelievi e misure alle emissioni.

7.         La frequenza di controllo degli effluenti gassosi dovrà essere annuale.

8.         La metodica di campionamento e di analisi dovrà seguire il dettato delle Norme UNI dichiarate dalla Ditta (UNI 10169:2001 – UNI EN 13284-1:2003 – UNI 10169:2001) nella loro versione aggiornata.

9.         Nel periodo di marcia controllata dell’Impianto di cui all’Allegato 5 alla D.G.R. 517 del 25.05.2007, dovranno essere effettuati n. 2 controlli analitici degli effluenti e le  risultanze dovranno essere trasmesse anche allo scrivente Distretto.

10.       La data e l’ora dei n. 2 prelievi della marcia controllata, dovranno essere comunicate, almeno con 48 ore di anticipo, a questo Distretto.

11.       I sistemi di abbattimento installati per la depurazione dell’effluente gassoso, dovranno essere sottoposti a  manutenzione,  da   documentare tramite registrazione, secondo le modalità e le tempistiche riportate nella scheda tecnica di manutenzione del costruttore.

Sono fatte salve le valutazioni dell’Amministrazione Provinciale di Pescara (Settore Tutela e Valorizzazione dell’Ambiente) quale Autorità competente al rilascio dell’Autorizzazione alle Emissioni in Atmosfera.

-          La gestione tecnica ed amministrativa degli scarichi idrici, dovrà rispettare il dettato del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i. e della L.R. 31/2010.

-          In particolare, la Ditta dovrà predisporre di un idoneo sistema di depurazione delle acque di prima pioggia.

-          Le griglie di raccolta delle acque meteoriche dovranno risultare costantemente pulite, in modo da garantire il regolare deflusso delle stesse.

-          La Ditta dovrà predisporre subito a monte della immissione delle acque meteoriche nel recettore finale (Fosso comunale), un punto per il controllo dello scarico, che dovrà risultare sempre accessibile ed idoneo ad una agevole esecuzione delle operazioni di campionamento.

-          Tutti i rifiuti che si produrranno nell’insediamento, dovranno essere strettamente legati alla tipologia di attività produttiva in essere e gestiti, sia dal punto di vista tecnico che amministrativo, nel rispetto di quanto stabilito dalle normative vigenti in materia, con particolare riferimento alle prescrizioni di cui al Deposito Temporaneo (art. 183 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.).

-          Dovranno essere, altresì, considerate e smaltite come rifiuto anche le acque inquinate di primo lavaggio dei contenitori di stoccaggio dei rifiuti nell’ambito delle procedure di bonifica attuate per i contenitori stessi.

-          Periodicamente dovranno essere eseguite analisi chimiche sui campioni dei Rifiuti prodotti in modo da accertarne la composizione merceologica, attribuire l’esatto codice CER, classificare il rifiuto ai sensi del D.Lgs. 152/06 e individuare le possibili forme di recupero/smaltimento.

-          Dovrà essere garantito, a qualsiasi ora, l’accesso all’Impianto da parte degli Enti di Controllo, senza l’obbligo di approvazione preventiva da parte della Direzione e dovrà essere reso fattibile il prelievo di qualunque sostanza presente nel Deposito; dovrà, inoltre, essere possibile reperire, in qualsiasi momento un Responsabile Tecnico.

-          Dovrà essere conservata ed esibita a richiesta degli Enti di Controllo la "documentazione di pesatura" relativa ai Rifiuti in ingresso all'Impianto.

-          Presso l'Impianto dovranno essere tenuti appositi quaderni per la registrazione dei controlli di esercizio eseguiti e, più in generale, dovranno essere custoditi, anche eccezionalmente solo in copia, tutti i Documenti legati alla gestione dell’Attività quali Autorizzazioni, Registri, Comunicazioni, Annotazioni, ecc.

-          Per ogni modifica che verrà apportato all’Attività Produttiva o all’Assetto Impiantistico di cui al Progetto proposto, potendo comportare variazioni dell’Impianto sotto il profilo ambientale, l’Azienda dovrà aggiornare la descrizione del proprio ciclo produttivo o dell’assetto delle strutture e apparecchiature, dandone comunicazione agli Organi competenti.

-          In caso di chiusura definitiva dell'impianto, dovrà essere assicurato lo smaltimento di tutti i Rifiuti ancora stoccati.

-          Per quanto concerne la sistemazione finale e Destinazione d’Uso dell’Area, ci si dovrà attenere al dettato della normativa vigente, al momento, in materia di Ripristino Ambientale.

-          Per quant’altro non specificatamente espresso sulla gestione dell’Impianto con questo PARERE, si rimanda alle prescrizioni di cui alle specifiche disposizioni normative e regolamentari vigenti in materia di tutela dell’Ambiente e se ne prescrive il rispetto.

4.         di autorizzare la ditta CLS RECYCLING Srl a convogliare le emissioni provenienti dai comparti di lacerazione e triturazione e ad emetterle in atmosfera attraverso il punto di emissione denominato E1, di cui al seguente Quadro Riassuntivo delle Emissioni, datato 21.03.2013:

QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI

Punto di Emissione

Provenienza

Portata

Durata Emissioni

Frequenza Emissioni nelle 24h

Temp

Tipo di

 Sostanza Inquinante

Concentrazione dell’Inquinante in Emissione

Flusso di Massa

Altezza Punto di Emissione

Diametro Sezione

Tipo di

Ammabbattimento

Tenore di O2

E1

Lacerazione

 

Prima triturazione

 

Seconda triturazione

45.000 Nmc/h a 0°C

3.5 ore al giorno

Continue per 3.5 ore nelle 8 ore di lavorazione

T amb

 

Polveri Totali

9 mg/Nmc

405g/h

(0.4 Kg/h)

11.10 mt dal suolo

1000 mm

Filtro a maniche

Nullo

 

5.         di condizionare la presente autorizzazione alla trasmissione da parte della CLS RECYCLING Srl, entro 15 (quindici) giorni dal rilascio del presente provvedimento, della seguente documentazione:

-          contratto di locazione ovvero atto di compravendita dell’immobile destinato all’attività in argomento;

-          Visura camerale della società DLV Industry S.r.l.;

-          Comunicazione antimafia, ai sensi del D. Lgs. 159/2011, in materia di documentazione antimafia, resa per ogni componente della compagine societaria della DLV Industry S.r.l.;

6.         di stabilire che la presente autorizzazione è concessa per un periodo pari ad anni dieci dalla data di notifica del presente provvedimento, detto periodo risulta comprensivo sia della fase di costruzione che della fase di esercizio;

7.         di stabilire che la presente autorizzazione è rinnovabile nelle forme stabilite dal D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i  e della L. R.  n. 45/07 e s.m.i.;

8.         di stabilire che l’esercizio dell’impianto, è preceduto dall’invio allo scrivente Servizio della seguente documentazione:

-          documentazione attestante la prestazione delle garanzie finanziarie in conformità a quanto stabilito nel seguente punto 13);

-          comunicazione  cui allegare una dichiarazione del direttore dei lavori che attesti:

          l’ultimazione delle opere in conformità al progetto approvato;

          l’avvenuta effettuazione con esito positivo della verifica di idoneità funzionale;

          il nominativo del Responsabile della gestione dell’impianto, in possesso di idonee e documentate conoscenze tecniche;

9.         di disporre  che entro centottanta giorni dalla comunicazione di avvio dell’impianto, salvo proroga accordata su motivata istanza dell’interessato, il soggetto autorizzato alla realizzazione deve presentare il certificato di collaudo dell’impianto stesso. Il certificato di collaudo deve attestare, tra l’altro, in funzione anche della tipologia di impianto: 

-          la conformità dell’impianto realizzato con il progetto a suo tempo approvato;

-          la funzionalità dei sistemi di stoccaggio e dei processi di smaltimento, trattamento e recupero in relazione alla quantità e qualità dei rifiuti da smaltire o da recuperare;

-          l’idoneità delle singole opere civile ed elettromeccaniche dell’impianto a conseguire i rispettivi risultati funzionali;

-          il regolare funzionamento dell’impianto nel suo complesso a regime di minima e di massima potenzialità;

-          l’idoneità dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione;

-          le attività di monitoraggio e l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti da trattare, da recuperare o da smaltire, sui rifiuti prodotti, sui materiali recuperati, sulle emissioni e sugli scarichi, come specificazione dei valori, misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi;

10.       di prescrivere che nell’impianto oggetto della presente autorizzazione non possono essere esercitate altre attività, ancorché afferenti alla gestione dei rifiuti così come già previsto dalle vigenti norme regionali; ogni modifica agli impianti e/o alle attività di gestione deve essere preventivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo;

11.       di richiamare la Ditta  CLS RECYCLING Srl, al rispetto, per quanto applicabili, degli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei rifiuti) e dell’art. 190 (Registro di carico e scarico) del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. e alla trasmissione con cadenza semestrale, alla Provincia di Pescara ed all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Distretto Provinciale di Pescara di una comunicazione concernente la quantità dei rifiuti movimentati, la provenienza e la loro destinazione, distinguendo quelli provenienti dalla Regione da quelli fuori Regione, in conformità con le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 778 del 11.10.2010;

12.       di richiamare la Ditta CLS RECYCLING Srl, all’osservanza di quanto previsto dalla vigente normativa in relazione all’attivazione del sistema di controllo della tracciabilità di rifiuti (Sistri) e, nello specifico:

-          Legge 30 ottobre 2013, n. 125 recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”;

-          Legge 27 febbraio 2014, n. 15 recante “Proroga di termini previsti da disposizioni legislative (milleproproghe)”;

13.       di dare atto che l’inosservanza delle prescrizioni contenute nella presente autorizzazione comporta l’adozione dei provvedimenti previsti dall’art. 208 comma 13) del Decreto Legislativo 03.04.2006, n. 152 e s.m.i. e dell’art. 45 comma 16) della L.R. 19.12.2007, n. 45 e s.m.i.;

14.       di obbligare  la Ditta CLS RECYCLING Srl, a trasmettere prima dell’avvio dell’impianto, apposita polizza fideiussoria ai sensi della DGR n. 790/2007 e s.m.i., in conformità con le potenzialità e le operazioni di trattamento  autorizzate con il presente provvedimento;

15.       di riservarsi l’adozione di ulteriori provvedimenti all’esito dell’accertamento della sussistenza dei requisiti soggettivi,  di cui alla DGR 29.11.2007, n. 1227;

16.       di riservarsi l’adozione di ulteriori provvedimenti all’esito della conclusione degli accertamenti in capo alla competente Prefettura di Pescara in merito alla comunicazione resa ai sensi dell’art. 87 del D.Lgs. 06.11.2011, n. 159;

17.       di fare salvi  eventuali ed ulteriori autorizzazioni, visti, pareri tecnici, nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri Enti ed organismi, nonché le altre disposizioni e direttive vigenti nella materia; sono fatti salvi eventuali diritti di terzi;

18.       di redigere il presente provvedimento in numero due originali, di cui uno da trasmettere alla Ditta CLS RECYCLING Srl da parte del competente SUAP;

19.       di disporre la trasmissione di copia del provvedimento all’Amministrazione Provinciale di Pescara, all’A.R.T.A. Distretto Provinciale di Pescara, all’A.R.T.A. – Direzione Centrale di Pescara ed all’Albo Nazionale Gestori Ambientali;

20.       di disporre  la pubblicazione  del presente provvedimento, limitatamente all’oggetto e al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo (B.U.R.A.T.).

Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla notifica.

 

IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO

Dott. Franco Gerardini