IL CONSIGLIO REGIONALE

 

VISTA la richiesta di convocazione della seduta straordinaria del Consiglio regionale a firma dei consiglieri Chiodi, Sospiri ed altri recante: Richiesta di revoca immediata dei decreti nn. 91/2014 e 92/2014 del 13.8.2014 del Commissario ad acta;

UDITA l'illustrazione del consigliere D’Alessandro;

UDITI gli interventi dei consiglieri Chiodi, Mercante, Febbo, Ranieri, Smargiassi, Di Dalmazio, Sospiri, dell’assessore Di Matteo, del consigliere Gatti, dell’assessore Paolucci e del Presidente D’Alfonso;

VISTO il documento presentato dai consiglieri Mariani, D’Alessandro ed altri recante: Interventi della Regione in materia di prestazioni riabilitative sottoposte a compartecipazioni;

a maggioranza statutaria espressa con procedimento palese

LO APPROVA

nel testo che di seguito si trascrive:

«Il Consiglio regionale

CONSIDERATO che:

-           l'odierna seduta straordinaria è stata convocata quale dichiarato indirizzo del Consiglio regionale volto ad impedire l'applicazione della compartecipazione alle prestazioni riabilitative in Abruzzo;

-           a differenza di quanto accaduto in passato, in meno di cento giorni il governo regionale, grazie all'azione dell'assessore al Bilancio e Sanità, ha individuato le risorse necessarie per far fronte alla quota di compartecipazione tale da garantire la gratuità delle prestazioni riabilitative per le fasce di reddito più basse rendendo possibile la contribuzione diretta ai Comuni;

-           le risorse individuate derivano da fondi di bilancio in quanto le prestazioni riabilitative non possono gravare sulle spese sanitarie, circostanza non consentita che determinerebbe, in caso contrario, distrazione dei fondi della sanità;

PRESO ATTO che l'attuale bilancio, approvato dalla precedente amministrazione regionale, pur a fronte dell'obbligo della compartecipazione, non aveva individuato colpevolmente alcuna risorsa da destinare ai Comuni lasciando di fatto soli i disabili e le famiglie rispetto all'obbligo di compartecipazione, rendendosi così necessaria una urgente variazione di bilancio;

RITENUTO necessario garantire le risorse nella programmazione anche per il futuro quale prioritario vincolo di bilancio, circostanza che impone una rigorosa analisi delle risorse disponibili anche alla luce delle grave situazione potenzialmente debitoria della Regione emersa dall'attività di ricognizione posta in essere e resa evidente con delibera di Giunta regionale n. 558 del 09.09.2014, avente ad oggetto: Curriculum vitae della Regione: ricognizione sulla consistenza dell'esposizione debitoria e/o potenzialmente debitoria. Presa d'atto da parte debitoria. Presa d'atto da parte della Giunta regionale, dalla quale emerge una posizione potenzialmente debitoria della Regione di oltre ottocento milioni di euro;

RITENUTO necessario, a tal fine, procedere ad ulteriore puntuale ricognizione delle posizioni debitorie delle società partecipate ed Enti della Regione Abruzzo;

CONDIVISA la necessità di raggiungere in tempi brevi l'uscita dal Commissariamento della sanità recuperando così piena legittimità ed autonomia decisoria in ordine alla programmazione sanitaria;

IMPEGNA

il Presidente della Giunta regionale, l’Assessore al Bilancio e alla Sanità e l’intera Giunta regionale

1.         ad assumere quale prioritario vincolo di bilancio la copertura della quota di prestazioni riabilitative sottoposte a compartecipazione, garantendo anzitutto le fasce di reddito più basse;

2.         a procedere ad una rigorosa ricostruzione della verità di bilancio al fine di individuare risorse certe attraverso la ricognizione di tutte le situazioni debitorie e potenzialmente debitorie, dirette ed indirette, ovvero afferenti ad Enti regionali e società partecipate;

3.         a dare comunicazione alla Corte dei Conti delle risultanze riscontrate e delle condotte assunte anche in ordine alla modalità di partecipazione e di approvazione dei bilanci di Enti regionali e società partecipate;

4.         a porre in essere ogni utile atto per accelerare l'uscita dalla condizione di commissariamento della sanità recuperando autonomia decisionale e programmatoria».