IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Omissis
DETERMINA
Per
le motivazioni espresse in narrativa, che qui di seguito si intendono integralmente
riportate:
1. di autorizzare ai sensi dell’art. 208
del D.Lgs 152/2006 e s.m.i.,
la ditta SEGEN SpA:
- Alla
realizzazione e gestione del revamping dell’impianto
di trattamento meccanico biologico con adeguamento alle direttive dela DGR 400/04 e s.m.i.
(operazione di smaltimento D8 - D9) per
il tattamento di rifiuti urbani non pericolosi;
- Alla
gestione delle volumetrie resideue della discarica di
servizio all’impianto di trattamento meccanico biologico (operazione di
smaltimento D1).
presso
il “Polo Tecnologico” ubicato in loc. “Santa Giusta” del Comune di Sante Marie
(AQ) identificato , secondo le N.C.T. del Comune di Sante Marie (AQ) al Foglio
27, particelle nn. 13-bis, 261, 262, 263, 277, 291,
292, 293, 294, 295, 306, 311, 312, 368, 369, 370, 371, 372, 502, 503, 504, 505,
506, 508, 510, 511 512,513, 515, 516, 517, 518, 519, 520, 522, 523, 524, 525,
528, 529, 50, 532, 534, 535, 536, 537, 539, 541, 543, 544, 545, 547, 549, 550,
551.
2. di approvare gli elaborati progettuali
di seguito elencati e trasmessi dalla
ditta SEGN SpA:
- Tavola
n.1: Inquadramento cartografico del sito;
- Tavola
n.2: Piano particellare d’esproprio;
- Tavola
n.3: Relazione tecnica generale;
- Tavola
n.4: Planimetria generale dell’impianto ante operam;
- Tavola
n.5: Sezione dell’impianto ante operam;
- Tavola
n.6: Planimetria generale stato di fatto ante operam;
- Tavola
n.7: Planimetria generale impianto post operam;
- Tavola
n.8: Sezioni area d’impianto post operam;
- Tavola
n.9: Piante, prospetti e sezioni strutturali capannone e biocelle;
- Tavola
n.10: Piante e prospetti tettoia nastro trasportatore e tettoia gruppo
elettrogeno;
- Tavola
n.11: Impianto di trattamento aria con biofiltrazione:
biofiltro a doppio modulo, scrubber
a due stadi;
- Tavola
n.12: Planimetria generale rete elettrica interrata;
- Tavola
n.13: Planimetria reti di regimentazione acque e
impianto antincendio; particolari costruttivi impianti trattamento acque di
prima pioggia, caditoie, pozzetti e canalette;
- Tavola
n.14: Planimetria generale trincea drenante acque sotterranee, tombamento
canale acque meteoriche, canale di raccolta acque meteoriche a monte;
- Tavola
n.15: Box accettazione, box ufficio, box magazziono,
box servizi, schema autoclave con pompa esterna, pesa a ponte;
- Tavola
n.16: Particolari recinzioni e cancello;
- Tavola
n.17: Relazione geologica;
- Tavola
n.18: Planimetria generale movimentazione interna e flussi.
- Tav.
1 – Relazione tecnica;
- Tav.
2 – Rilievo plano altimetrico, profili stato di fatto, curve di livello;
- Tav.
3 – Ipotesi di riempimento, profili futuri, curve di livello;
- Tav.
4 – Piano di monitoraggio e gestione operativa e post operativa;
- Tav.
5 – Planimetria monitoraggio matrici ambientali;
- Elaborato
– Relazione integrativa;
3. di disporre che nell’impianto di
trattamento meccanico – biologico (TMB) possono essere gestiti i seguenti
rifiuti con le potenzialità e le operazioni di trattamento di seguito
evidenziate:
CER |
DENOMINAZIONE |
FASE
DI SMALTIMENTO |
POTANZIALITÀ |
200301 |
Rifiuti urbani non differenziati |
D8
– D9 |
11.000 tonn./anno |
191212 |
Altri rifiuti
compresi (materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti,
diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11 |
Dato
atto che con determinazione dirigenziale DF3/09 del 4.02.2013 è stato
autorizzato sia il trattamento del rifiuto indifferenziato che delle matrici
organiche, la SEGEN SpA, potrà effettuare richiesta di riconvertire, nel
rispetto e nei limiti delle pianificazioni di settore, l’impianto in esame per
il recupero (operazione R3) della frazione organica, previa presentazione da
parte della SEGEN SpA degli ulteriori interventi di carattere realizzativo/gestionali inerenti le modalità di gestione
della frazione organica da sottoporre alle valutazioni dell’apposita Conferenza
dei Servizi.
Prescrivendo:
- Il
rifiuto in ingresso classificato con il CER 191212 deve essere identificato,
esclusivamente, con il sottovaglio prodotto dalla selezione meccanica di trito –
vagliatura del rifiuto urbano indifferenziato;
- Il
sopravaglio derivante dal trattamento meccanico del RU indifferenziato
dell’impianto di TMB dovrà essere conferito presso la discarica di servizio
ovvero in appositi impianti terzi di smaltimento/recupero autorizzati;
- Il
sottovaglio derivante dal trattamento meccanico dei RU indifferenziati deve
essere avviato alla fase di stabilizzazione/maturazione/raffinazione della
linea per la produzione di FOS;
- Rispetto
di quanto disposto, relativamente alle modalità e le frequenze analitiche del
rifiuto in ingresso e della FOS prodotta, dalla D.G.R.
n. 1528/06;
- Le
analisi merceologiche sul rifiuto indifferenziato in ingresso all’impianto (CER
200301) vanno condotte “a campione” ovvero sul cumulo nell’area di ricezione;
- La
FOS (CER 190503) prodotta dall’attività dell’impianto di TMB dovrà trovare
apposito impiego secondo quanto previsto dalla D.G.R.
n. 1528/06, e nello specifico:
• Ripristini
ambientali secondo quanto disposto dalla D.G.R. n.
400 e s.m.i;
• Come
terra di ricopertura giornaliera, in purezza o in miscela con materiali inerti,
nelle discariche durante la coltivazione delle stesse (capping
periodico). Il quantitativo di FOS utilizzato per la ricopertura giornaliera
non può comunque essere superiore al 10% in peso di rifiuto mediamente
conferito in discarica. Con le medesime procedure possono essere utilizzato
anche il materiale prodotti dagli impianti di compostaggio e biostabilizzazione che non rispondono alle caratteristiche
riportate nella Tabelle A, B e C dell’allegato 1 – “Direttiva FOS” della D.G.R. n. 1528 del 27.12.2006;
Nel
caso in cui la SEGEN SpA S non trovi adeguato utilizzo della FOS nelle modalità
di cui ai suddetti punti a) e b), previa comunicazione all’Autorità Competente
sui quantitativi da smaltire e degli impedimenti tecnici/economici riscontrati,
la FOS può essere smaltita in discarica nel pieno rispetto quanto prescritto
dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e
dal D.M 27.09.2010;
4. di disporre che nella discarica di
servizio all’impianto di trattamento meccanico – biologico possono essere
conferiti (operazone di smaltimento D1), i seguenti
rifiuti nei limiti delle volumetrie residue disponibili ( 3.577,13 mc, al netto del pacchetto di chiusura):
a) CER
19 12 12: scarti e sovvalli
derivanti dall’attività di preselezione meccanica dell’impianto di trattamento
meccanico – biologico della SEGEN SpA nel pieno rispetto di quanto prescritto
dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e
dal D.M 27.09.2010 e s.m.i.;
b) CER
19 05 03 (FOS): la FOS derivante dalla linea di trattamento del RU
indifferenziato dell’impianto di TMB della SEGEN SpA se conforme a quanto
disposto dalla DGR 1528/06 ed alle Direttive della DGR n. 400/04 e s.m.i., può trovare i seguenti reimpieghi:
• Ripristini
ambientali secondo quanto disposto dalla DGR n. 400/04 e s.m.i;
• Come
terra di ricopertura giornaliera, in purezza o in miscela con materiali inerti,
nelle discariche durante la coltivazione delle stesse (capping
periodico). Il quantitativo di FOS utilizzato per la ricopertura giornaliera
non può comunque essere superiore al 10% in peso di rifiuto mediamente
conferito in discarica. Con le medesime procedure può essere utilizzato anche
il materiale prodotto dagli impianti di compostaggio e biostabilizzazione
che non rispondono alle caratteristiche riportate nella Tabelle A, B e C
dell’Allegato 1 – “Direttiva FOS” della DGR n. 1528 del 27.12.2006;
• Nel
caso in cui il la SEGEN SpA non trovi adeguato utilizzo della FOS nelle
modalità di cui ai suddetti punti a) e b), previa comunicazione all’Autorità
Competente sui quantitativi da smaltire e degli impedimenti tecnici/economici
riscontrati, la FOS può essere smaltita in discarica nel pieno rispetto quanto
prescritto dal D.Lgs 36/03 e s.m.i
e dal D.M 27.09.2010;
- CER
20 03 03 (residui della pulizia stradale) nel pieno
rispetto di quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03 e s.m.i e dal D.M 27.09.2010;
- Nelle
more della riattivazione dell’impianto di trattamento meccanico – biologico di
cui al presente provvedimento, possono essere conferiti in discarica, nei
limiti di cui ai precedenti punti a) e b), scarti e sovvalli
(CER 191212) e la frazione organica stabilizzata (FOS – CER 190503) provenienti
da altri impianti regionali di trattamento di rifiuti urbani;
- Rifiuti
in stato di abbandono: non altrimenti recuperabili e conformi alle
caratteristiche della discarica, presenti nei territori dei Comuni della SEGEN
SpA previo parere preventivo dell’ARTA Distretto territorialmente competente
che accerta la conformità dei rifiuti da smaltire con la tipologia e le caratteristiche
della discarica;
- Conferimento
dei rifiuti non trattati: È fatto divieto di smaltimento di rifiuti non
trattati. Nel caso in cui, a seguito della riattivazione dell’impianto di TMB
di cui al presente provvedimento, vi siano improrogabili ed eccezionali
necessità di conferimento di rifiuti urbani non trattati, a causa di fermo impianto dell’impianto di
trattamento meccanico-biologico, possono
essere smaltiti rifiuti urbani non trattati in discarica nel tempo necessario
al ripristino delle ordinarie condizioni di funzionamento dell’impianto di
trattamento, previa comunicazione, da parte dell
SEGEN SpA, del quantitativo dei rifiuti
non trattati da smaltire e il periodo di
conferimento e l’adozione da parte dell’Autorità Competente di tutti i provvedimenti
previsti dalla legge al fine di consentire il suddetto conferimento
straordinario.
Prescrivendo:
- Trasmettere,
entro n. 30 (trenta) giorni dalla notifica del presente provvedimento, la
documentazione tecnica inerente l’intervento mirato ad eliminare la locale
fuoriuscita superficiale di percolato verificata nel corso del sopralluogo del
03.06.2014;
- Provvedere
alla manutenzione delle canalette perimetrali di raccolta delle acque
meteoriche di ruscellamento;
- In
considerazione della capacità residua di abbancamento
della discarica, la SEGEN SpA deve provvedere alla realizzazione del sistema di
aspirazione e convogliamento del biogas della discarica autorizzato con
determinazione dirigenziale n. DN3/113 del 4.09.2007, valutando un eventuale recupero
energetico. Si chiede di trasmettere, entro n. 30 (trenta) giorni dalla
notifica del presente provvedimento la valutazione preventiva, se eseguita,
della produzione media del biogas;
- Munirsi
di una pompa di sollevamento di riserva al fine di sostituire le pompe
installate nei tre pozzi di raccolta del percolato in manutenzione;
- Si
chiede di trasmettere le risultanze dei monitoraggi ambientali con cadenza
annuale, entro il 31 gennaio dell’anno successivo. Si chiede di trasmettere
anche i dati meteoclimatici trilevati
dalla centralina presente in sito.
5. di autorizzare ai sensi dell’art. 269
del D.Lgs 152/2006 e s.m.i
la ditta SEGEN SpA alla emissione convogliata in atmosfera proveniente dal biofiltro nel rispetto
del quadro riassuntivo delle emissioni (Q.R.E.)
riportato nella relazione tecnica integrativa trasmessa con nota della SEGEN
SpA prot. n. 2719/2014, e nel rispetto delle seguenti
prescrizioni:
- Realizzare
il biofiltro in modo da evitare fenomeni di
canalizzazione dell’aria dovuti ad effetto bordo;
- Dimensionare
il sistema di convogliamento degli effluenti tenendo conto delle perdite di
carico dovute all’eventuale impaccamento dello scrubber
e alla porosità del mezzo filtrante;
- Comunicare
l’avvio degli impianti almeno quindici giorni prima della data stabilita per la
messa in esercizio, all’Amministrazione Provinciale dell’Aquila, al Comune di
Sante Marie, al Distretto Provinciale dell’Aquila dell’ARTA Abruzzo ed al
Dipartimento di Prevenzione Servizio di Igiene Epidemiologia Sanità Pubblica
della ASL competente territorialmente;
- Effettuare
due controlli nel periodo di “marcia controllata” dell’impianto; la frequenza
degli autocontrolli periodici dovrà essere quadrimestrale;
- Concordare
con l’ARTA Distretto Provinciale dell’Aquila, prima dell’avvio dell’esercizio
dell’impianto, le modalità di campionamento degli effluenti;
- In
sede di attivazione degli impianti, la ditta provveda a documentare l’efficacia
del contenimento delle emissioni mediante opportuni riscontri analitici, di
misura e di studio, in modo da acquisire ulteriori informazioni che consentano
di effettuare ulteriori verifiche sulla efficacia delle misure adottate in
riferimento alla tutela della salute della popolazione e degli addetti;
- Adeguarsi
automaticamente ad eventuali nuove prescrizioni di legge, qualora più
restrittive, in merito alle emissioni in atmosfera;
- Annotare
su apposito Registro delle Manutenzioni, vidimato dal competente settore della
Provincia, le operazioni di manutenzione e le eventuali sostituzioni dei
sistemi di abbattimento delle emissioni inquinanti;
- Effettuare
le operazioni di manutenzione degli impianti di umidificazione/abbattimento con
frequenza tale da mantenere costante l’efficienza degli stessi; la frequenza di
dette operazioni di manutenzione deve essere almeno semestrale;
- Comunicare
eventuali interruzioni del normale funzionamento dei sistemi di abbattimento
entro le otto ore successive all’evento all’Amministrazione Provinciale
dell’Aquila settore Ambiente ed Urbanistica, al Comune di Sante Marie, al
Distretto Provinciale dell’ARTA dell’Aquila, al Dipartimento di Prevenzione
Servizio di Igiene Epidemiologia e Sanità Pubblica della ASL territorialmente
competente in tali casi l’attività deve
essere interrotta fino al ripristino delle normali condizioni di esercizio;
- La
messa in regime dell’impianto dovrà avvenire entro n. 30 (trenta) giorni dalla
data di messa in esercizio;
- Ai
sensi del comma 6, dell’art. 269 del D.Lgs 152/2006 e
s.m.i. l’autorità competente per il controllo
effettua il primo accertamento circa il rispetto dell’autorizzazione entro n. 6
mesi dalla data di messa a regime dell’impianto;
6. di autorizzare la ditta SEGEN SpA , ai sensi delle
disposizioni di cui al D.Lgs 152/2006 e s.m.i., allo scarico delle acque di prima pioggia
debitamente trattate nel fosso adiacente l’impianto di TMB, nel rispetto degli
elaborati progettuali di cui al precedente punto 2) e delle seguenti prescrizioni:
a) Gli
scarichi dovranno rispettare i limiti previsti nella tabella 4 dell’Allegato 5
del D.Lgs 152/2006;
b) Si
dovrà provvedere a proprie spese ad installare idonei sistemi e/o effettuare le
necessarie operazioni che permettano il rispetto dei limiti di cui sopra;
c) Dovranno
essere adottate le misure necessarie onde evitare un aumento anche temporaneo
dell’inquinamento;
d) Garantire
la presenza e l’idoneo funzionamento di un pozzetto prima del punto di scarico
finale da utilizzarsi per il prelievo campioni;
e) Il
punto di immissione degli scarichi ed il pozzetto di ispezione dovranno essere
resi sempre accessibili all’organo tecnico di controllo;
f) È
vietato lo scarico diretto di residui permeati, eluati e/o di reflui
eventualmente risultanti da trattamenti di proceso
delle acque; tali reflui dovranno essere smaltiti secondo quanto previsto dalla
normativa vigente. A tale proposito, a richesta degli
organi di controllo, dovranno esere mostrate e/o
inviate evidenze in merito (formulari di trasporto, registro di carico e
scarico, ecc.);
g) Entro
60 (sessanta) giorni dall’attivazione dello scarico, da comunicarsi con
preavviso di almeno 7(sette) giorni, a pena di sospensione del presente
provvedimento, dovrà essere inviato all’Autorità Competente, alla Provincia
dell’Aquila ed all’ARTA Distretto dell’Aquila un certificato di analisi delle
acque di prima pioggia di dilavamento dei piazzali, con riferimento ai
parametri della tab. 4, all. 5 del D.lgs 152/2006
tipizzanti lo scarico.
h) La
ditta dovrà comunicare immediatamente ogni eventuale disservizio che potrà
comportare variazioni quantitative e qualitative del refluo scaricato;
7. di stabilire che la presente
autorizzazione è concessa per un periodo pari ad anni dieci dalla data di
notifica del presente provvedimento, detto periodo risulta comprensivo sia
della fase di costruzione che della fase di esercizio;
8. di disporre che ai sensi delle
disposizioni di cui agli artt. 208 comma 6 del
D.Lgs. 152/06 e s.m.i. il rilascio della presente autorizzazione
costituisce variante allo strumento urbanistico del Comune di Sante Marie, con
invito allo stesso Comune ad adeguare il vigente Piano Regolatore Generale
(PRG) secondo quanto stabilito con il presente provvedimento;
9. di stabilire in riferimento alla
gestione operativa della discarica il rispetto delle seguenti condizioni e
prescrizioni:
- Durante
la gestione della discarica il Gestore deve adottare tutti gli accorgimenti necessari
per evitare la produzione e la diffusione di polveri e di rifiuti soggetti a
trasporto eolico, con particolare riguardo alle fasi di scarico, accumulo e di
movimentazione dei materiali;
- La
raccolta e l’allontanamento delle acque di percolamento
prodotte dalla discarica deve avvenire con modalità e frequenza tale da
garantire la completa rimozione del percolato insistente al di sopra del
sistema di impermeabilizzazione. Deve essere garantita la funzionalità dei
sistemi automatizzati di monitoraggio ed estrazione già installati nonché
l’allontanamento in continuo del percolato prodotto, anche per gravità,
impedendo qualunque ristagno o accumulo del medesimo al di sopra dei sistemi di
impermeabilizzazione. Inoltre deve essere evitata ogni interconnessione tra la
rete che convoglia i percolati e qualsiasi altra rete di raccolta e
distribuzione acque a servizio dell’insediamento, nonché la rete di raccolta
delle acque meteoriche;
- È
vietata ogni forma di ricircolo del percolato sopra o all’interno del corpo
discarica. Deve essere garantita la presenza di un battente di percolato
insistente al di sopra del sistema di impermeabilizzazione, degli altri lotti
di discarica, al minimo possibile, compatibilmente con il funzionamento dei
sistemi di sollevamento del percolato medesimo e, comunque, non superiore a
0,50 m, a meno di anomalie che impediscano il regolare funzionamento del
sistema che si dovessero verificare, che dovranno essere immediatamente
comunicate all’Autorità competente ed all’ARTA. Nel caso in cui, in fase di
gestione operativa, si dovessero riscontrare dei ristagni o accumuli di
percolato, si dovrà intervenire mediante la realizzazione ad hoc di pozzi
mediante trivellazioni verticali drenanti nell’ammasso di rifiuti e
l’inserimento di una pompa di emungimento del liquame;
- In
caso si riscontrassero infiltrazioni di sostanze inquinanti sul suolo o nel
sottosuolo, devono essere assicurati tempestivi interventi, secondo quanto
previsto dalle normative vigenti in materia di messa in sicurezza, bonifica e
ripristino ambientale dei siti contaminati;
- Qualora
si evidenziasse la presenza, negli eventuali sistemi di monitoraggio sottotelo
della discarica, di liquame che, per caratteristiche chimiche, risulti
riconducibile ad infiltrazioni di acque di percolamento,
se ne deve dare tempestiva comunicazione all’Autorità competente, fornendo
contestualmente indicazione dettagliata degli accorgimenti tecnici che si
intendono adottare per garantire il mantenimento di condizioni di sicurezza
presso la discarica;
- Il
perimetro della discarica deve essere idoneamente attrezzato al fine di evitare
qualunque fuoriuscita incontrollata di acque potenzialmente contaminate
all’esterno della struttura impermeabilizzata. Devono essere mantenute in
efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle canalette e dei
pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le
aree interessate dalla movimentazione di rifiuti devono inoltre essere previste
idonee barriere e presidi atti ad impedire l’ingresso presso la discarica di
estranei o animali randagi;
- Tutto
il perimetro della discarica deve risultare completamente recintato con un
sistema di chiusura a giorno di altezza non inferiore a metri 2 e munito di
apposito cancello, da chiudersi nelle ore notturne ed in ogni caso
nell’eventualità di assenza del personale di sorveglianza, al fine di evitare
l’accesso sia ai non addetti sia agli animali randagi. Dovrà esserne inoltre
segnalata la presenza con un cartello nel quale sarà indicato il tipo di
discarica, nonché specificato il divieto di accesso a personale non autorizzato
ed indicate la denominazione e la sede legale del soggetto responsabile della
gestione della discarica. L’area utilizzata deve essere delimitata con almeno
tre capisaldi, due dei quali dovranno anche essere battuti in quote assolute
cui riferire le quote relative della discarica.
- Contro
gli inconvenienti dovuti ad odori sgradevoli o alla propagazione di polveri, il
gestore è tenuto ad adottare tutti i sistemi ed i prodotti esistenti necessari
ad eliminare tali inconvenienti;
- Le
modalità di gestione del gas di discarica previste per la fase di gestione
operativa dovranno garantire il rispetto integrale delle condizioni di cui al
progetto approvato;
- L’impianto
di estrazione e trasporto del biogas deve essere gestito in modo tale da
prevenire l’accumulo e ristagno all’interno dello stesso del percolato e dei
liquidi di condensa, nonché prevedere l’aggiustamento della rete di captazione
in seguito a fenomeni di assestamento del corpo della discarica;
- Nell’ambito
della discarica deve essere impedito il deposito di materiali combusti o
parzialmente combusti non completamente estinti;
- La
viabilità di accesso alla discarica deve garantire la percorribilità in ogni
periodo dell’anno e devono essere adottati tutti gli accorgimenti per limitare
la polverosità e le molestie derivanti dal traffico in ingresso ed uscita dalla
discarica. La viabilità interna della discarica deve garantire un agevole
accesso a tutti i punti di monitoraggio dell’impianto, in tutti i periodi
dell’anno;
- Lo
scarico dei rifiuti deve essere effettuato con modalità tali da garantire
condizioni di stabilità degli stessi e delle strutture della discarica
collegate;
- Entro
18 ore dal conferimento in discarica, tutti i fronti dei rifiuti scaricati,
esposti all’atmosfera, devono essere completamente ricoperti con uno strato di
materiale naturale o artificiale idoneo a garantire il contenimento delle
emissioni di odori sgradevoli ed evitare il trasporto eolico dei rifiuti e
l’accesso degli animali, presso tutte le aree della discarica ove non avviene
il conferimento quotidiano dei rifiuti nonché evitare la propagazione di
incendi. Il materiale utilizzato per la copertura dei rifiuti dovrà essere
compatibile con la necessità di garantire il rispetto degli aspetti estetici e
paesaggistici;
- è
fatto obbligo prevedere periodicamente alla disinfestazione e derattizzazione
dell’area. La frequenza di tali operazioni, i prodotti impiegati ed i periodi
dell’anno in cui esse sono condotte devono essere concordate con la AUSL competente,
entro 60 (sessanta) giorni dalla data di emanazione del presente provvedimento,
in funzione delle condizioni climatiche locali e del tipo di rifiuti trattati;
- Qualsiasi
anomalia che si dovesse verificare presso la discarica durante la fase di gestione
operativa, deve essere immediatamente comunicata all’Autorità Competente ed
all’ARTA;
- Deve
essere garantito il rispetto ambientale delle aree interessate e contermini,
ponendo particolare riguardo anche agli aspetti estetici e paesaggistici;
- È fatto
obbligo realizzare tutti gli ulteriori interventi tecnici ed operativi che gli
organi di controllo ritengano necessari.
10. di stabilire in riferimento alla gestione
post - operativa della discarica il rispetto delle seguenti condizioni e
prescrizioni:
- Entro
10 (dieci) giorni dall’ultimazione dei conferimenti in discarica la SEGEN SpA
deve darne comunicazione all’Autorità competente che provvederà a richiedere
all’ARTA le verifiche di cui all’art. 12 del D.Lgs.
36/03 e s.m.i.;
- l’ARTA
nel relazionare circa gli adempimenti di cui a detto art. 12 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i. individuerà
la tempistica entro al quale dovrà essere ultimata la copertura definitiva
della discarica;
- Entro
il termine relativo all’ultimazione della copertura finale della discarica, la
SEGEN SpA dovrà comunicare il nominativo del responsabile della manutenzione,
della sorveglianza e del controllo, nella fase della gestione successiva alla
chiusura per tutto il tempo durante il quale la discarica può comportare
rischio;
- Le
modalità di chiusura e di post-gestione post-operativa della discarica dovranno
essere svolte nel rispetto di quanto previsto agli artt. 12 e 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i., prevedendo
una durata della fase di post-gestione operativa della discarica non inferiore
ad anni 30 a decorrere dalla avvenuta chiusura della discarica medesima e
comunque garantendo tale gestione post-operativa fino a quando la discarica
comporti rischi per la salute pubblica e l’ambiente o causa di molestie;
- Ai
sensi dell’art. 6, comma 13 del D.Lgs. 36/03 e s.m.i. il gestore della discarica deve notificare al
Servizio scrivente, alla Provincia dedll’Aquila ed
all’ARTA territorialmente competente anche eventuali significativi effetti
negativi sull’ambiente riscontrati a seguito delle procedure di sorveglianza e
controllo e deve conformarsi alle decisioni dell’autorità competente sulla
natura delle misure correttive e sui termini di attuazione delle medesime.
11. di stabilire che la presente
autorizzazione è rinnovabile nelle forme stabilite dal D.Lgs.
n. 152/06 e s.m.i
e della L. R. n°
45/07 e s.m.i.;
12. di stabilire che l’esercizio
dell’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB), è preceduto dall’invio
allo scrivente Servizio della seguente documentazione:
- Documentazione
attestante la prestazione delle garanzie finanziarie in conformità a quanto
stabilito nel seguente punto 20);
- Disponibilità
dell’area oggetto di esproprio e/o acquisizione;
- Comunicazione
cui allegare una dichiarazione del direttore dei lavori che attesti:
• L’ultimazione
delle opere in conformità al progetto approvato;
• L’avvenuta
effettuazione con esito positivo della verifica di idoneità funzionale;
• Il
nominativo del Responsabile della gestione dell’impianto, in possesso di idonee
e documentate conoscenze tecniche;
• Documentazione
comprovante il regolare adempimento alle procedure di cui al D.P.R. n.
380/2001, certificato di agibilità dell’impianto, reso dall’Autorità Competente
ai sensi delel vigenti normative in materia;
• Copia
della autorizzazione prevista dal D.P.R. n. 151/2011 e s.m.i.
in materia di antincendio e predisposizione di presidi di protezione cosi come
richiesti dalla medesima normativa;
13. di stabilire che l’esercizio
dell’impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) è condizionato,
altresì, dall’ottenimento
dell’autorizzazione di cui al RD 523 del 25 luglio 1904 anche alla luce di
quanto disposto, per il caso in specie, all’art. 115, commi 1 e 2, del D.lgs 152/2006 e s.m.i., per quanto attiene l’immissione nei fossi
demaniali delle acque reflue e il previsto tombamento di una successiva
porzione di uno dei fossi demaniali
14. di stabilire che l’esercizio della
discarica per rifiuti non pericolosi è preceduto dall’invio allo scrivente
Servizio della seguente documentazione:
- Documentazione
attestante la prestazione delle garanzie finanziarie in conformità a quanto
stabilito nel seguente punto 20);
- Comunicazione
della data di avvio dell’impianto;
15. di disporre che entro centottanta giorni
dalla comunicazione di avvio dell’impianto di trattamento meccanico – biologico
(TMB), salvo proroga accordata su motivata istanza dell’interessato, il
soggetto autorizzato alla realizzazione deve presentare il certificato di
collaudo dell’impianto stesso. Il certificato di collaudo deve attestare, tra
l’altro, in funzione anche della tipologia di impianto:
- La
conformità dell’impianto realizzato con il progetto a suo tempo approvato;
- La
funzionalità dei sistemi di stoccaggio e dei processi di trattamento e recupero
in relazione alla quantità e qualità dei rifiuti da smaltire o da recuperare;
- L’idoneità
delle singole opere civile ed elettromeccaniche dell’impianto a conseguire i
rispettivi risultati funzionali;
- Il
regolare funzionamento dell’impianto nel suo complesso a regime di minima e di
massima potenzialità;
- L’idoneità
dell’impianto a garantire il rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli
prescritti come condizione nel provvedimento di approvazione;
- Le
attività di monitoraggio e l’esecuzione di campionamenti ed analisi sui rifiuti
da trattare, da recuperare o da smaltire, sui rifiuti prodotti, sui materiali
recuperati, sulle emissioni e sugli scarichi, come specificazione dei valori,
misurati all’atto del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi;
16. di prescrivere che nell’impianto oggetto
della presente autorizzazione non possono essere esercitate altre attività,
ancorché afferenti alla gestione dei rifiuti così come già previsto dalle
vigenti norme regionali, ogni modifica agli impianti e/o alle attività di
gestione deve essere preventivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo;
17. di richiamare la Ditta SEGEN SpA, per
quanto applicabili, degli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei rifiuti)
e dell’art. 190 (Registro di carico e scarico) del D.Lgs.
152/06 e s.m.i. e alla trasmissione con cadenza
semestrale, alla Provincia dell’Aquila, ed all’A.R.T.A.
– Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Distretto Provinciale Dell’Aquila di una
comunicazione concernente la quantità dei rifiuti movimentati, la provenienza e
la loro destinazione, distinguendo quelli provenienti dalla Regione da quelli
fuori Regione, in conformità con le disposizioni di cui alla D.G.R. n. 778 del 11.10.2010;
18. di richiamare la Ditta SEGEN SpA
all’osservanza di quanto previsto dalla vigente norativa
in relazione all’attivazione del sistema di controllo della tracciabilità di
rifiuti (Sistri) e, nello specifico:
- Legge
30 ottobre 2013, n. 125 recante “Disposizioni urgenti per il perseguimento di
obiettivi di razionalizzazione nelle pubbliche amministrazioni”;
- Legge
27 febbraio 2014, n. 15 recante “Proroga di termini previsti da disposizioni
legislative (milleproproghe)”;
19. di dare atto che l’inosservanza delle
prescrizioni contenute nella presente autorizzazione comporta l’adozione dei
provvedimenti previsti dall’art. 208 comma 13) del Decreto Legislativo
03.04.2006, n. 152 e s.m.i. e dell’art. 45 comma 16)
della L.R. 19.12.2007, n. 45 e s.m.i.;
20. di obbligare la Ditta SEGEN SpA, a trasmettere prima
dell’avvio di ogni seingola linea impiantistica
(impianto TMB e discarica), apposita polizza fideiussoria ai sensi della DGR n.
790 e s.m.i., in conformità con le potenzialità e le
operazioni di trattamento autorizzate
con il presente provvedimento;
21. di fare salvi altresì i successivi
accertamenti che saranno effettuati dal Servizio Gestione Rifiuti in ordine
alla sussistenza dei requisiti soggettivi ai sensi della D.G.R.
29.11.2007, n. 1227 e dell’esito della verifica della comunicazione antimafia
ai sensi del D.Lgs 159/2011 s.m.i.;
22. di fare salvi eventuali ed ulteriori autorizzazioni, visti,
pareri tecnici, nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri Enti ed
organismi, nonché le altre disposizioni e direttive vigenti nella materia, sono
fatti salvi eventuali diritti di terzi;
23. di redigere il presente provvedimento in
numero due originali, di cui uno viene notificato alla SEGEN SpA presso la sede legale sita in Via Roma n. 1
del Comune di Civitella Roveto (AQ);
24. di trasmettere copia del provvedimento all’Amministrazione
Provinciale dell’Aquila, all’A.R.T.A. Distretto
Provinciale dell’Aquila, all’ all’A.R.T.A. –
Direzione Centrale di Pescara ed all’Albo Nazionale Gestori Ambientali;
25. di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, limitatamente
all’oggetto e al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo (B.U.R.A.T.).
Contro
il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente
Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o ricorso
straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla notifica.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Dott. Franco Gerardini