IL COMMISSARIO AD ACTA

Omissis

 

VISTA la legge 21 ottobre 2005, n. 219 recante “ Nuova disciplina delle attività trasfusionali e della produzione nazionale di emoderivati” e in particolare il Capo II – ORGANIZZAZIONE DEL SISTEMA TRASFUSIONALE che, all’articolo 5, definisce i livelli essenziali di assistenza sanitaria in materia di attività trasfusionale e, all’articolo 6, definisce i principi generali per l’organizzazione delle attività trasfusionali;

VISTA la L.R. 31.07.2007, n. 32, recante "Norme generali in materia di autorizzazione, accreditamento istituzionale e accordi contrattuali delle strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche e private";

VISTA la L.R. 10.03.2008, n. 5, Piano Sanitario Regionale 2008-2010, che ai punti 5.4.16 e 5.4.11 definisce le nuove linee di indirizzo programmatico per la riprogettazione organizzativa e la razionalizzazione del Sistema Trasfusionale Regionale e degli Istituti per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cellule staminali emopoietiche (Rete regionale delle risorse biologiche);

RICHIAMATI:

Omissis

l’Accordo n. 149/CRS del 25 luglio 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul documento concernente "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti", recepito dalla Regione Abruzzo con Decreto del Commissario ad Acta n. 42 del 30 maggio 2013;

Omissis

RICHIAMATI i decreti commissariali n. 44/2010 e n. 45 del 2010, attraverso i quali è stato avviato il processo di razionalizzazione della rete di assistenza ospedaliera della Regione Abruzzo;

RICHIAMATO il Decreto del Commissario ad Acta n. 49 del  08 ottobre 2012 che, sulla base degli standard previsti nel documento approvato dal Comitato LEA nella seduta del 26 marzo 2012, detta disposizioni alle Aziende Sanitarie in merito alla rideterminazione del numero delle unità operative semplici e complesse;

VISTA la L. R. n. 64 del  18.12.2012 – pubblicata sul BURA 92 del 21 Dicembre 2012 Serie Speciale – avente ad oggetto “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi della Regione Abruzzo derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea. Attuazione delle direttive 2006/54/CE, 2008/62/CE, 2009/145/CE, 2007/47/CE, 2008/119/CE, 2008/120/CE, 2009/54/CE, 2004/23/CE, 2006/17/CE, 2006/86/CE, 2001/83/CE, 2002/98/CE, 2003/63/CE, 2003/94/CE, 2010/84/UE, 2006/123/CE e dei regolamenti (CE) 1071/2009 e 1857/2006. (Legge europea regionale 2012)” ed in particolare l’art. 78 della predetta legge, che ai commi 1 e 2 definisce i criteri per la classificazione delle Strutture Trasfusionali;

VISTI:

-          la L.R. 14 gennaio 1975, n. 5 avente ad oggetto “Istituzione in L’Aquila di un Centro regionale di immunoematologia e tipizzazione tissutale”;

-          il decreto del Commissario ad Acta n. 04 del 28 gennaio 2013 avente ad oggetto “Accordo n. 206/CSR del 13 ottobre 2011 sancito dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano, ai sensi dell’articolo 6, comma 1, lettera c) della legge 21 ottobre 2005, n. 219, sul documento relativo a “Caratteristiche e funzioni delle Strutture regionali di coordinamento (SRC) per le attività trasfusionali” - ISTITUZIONE DEL CENTRO REGIONALE SANGUE , con il quale è stato istituito il Centro Regionale Sangue – Servizio Trasfusionale Territoriale a valenza regionale;

CONSIDERATO che con il citato Decreto del Commissario ad Acta n. 42 del 30 maggio 2013  la Regione Abruzzo, al fine di garantire elevati standard di qualità e sicurezza delle attività di produzione (raccolta, lavorazione/trattamento e qualificazione biologica del sangue e conservazione degli emocomponenti), ha integralmente recepito gli standard organizzativi previsti dall’Accordo Stato/Regioni n. 149/12 del 25 luglio 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul documento concernente "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti", ove in particolare:

-          al punto C.1.2 viene previsto che “Nel rispetto dei modelli organizzativi regionali e dei volumi di unità complessivamente prodotti nelle singole Regioni/Provincie Autonome, si raccomanda il perseguimento della concentrazione  delle attività di lavorazione/trattamento degli emocomponenti in strutture trasfusionali  che lavorino con volumi minimi intorno a 40.000 donazioni di sangue intero/anno”.

-          Al punto D.2 viene previsto che “Nel rispetto dei modelli organizzativi regionali e dei volumi di unità complessivamente prodotti nelle singole Regioni/Provincie Autonome si raccomanda il perseguimento della concentrazione  delle attività di qualificazione biologica in strutture trasfusionali  che eseguano la qualificazione biologica per almeno 70.000-100.000 donazioni all’anno”

CONSTATATO che - sulla base degli standard organizzativi definiti dall’Accordo n. 149/CRS del 25 luglio 2012 tra il Governo, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano sul documento concernente "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti", recepito dalla Regione Abruzzo con il Decreto del Commissario ad Acta n. 42/2013 - è possibile a livello regionale istituire un unico Laboratorio di produzione e qualificazione biologica degli emocomponenti e che nessuna struttura trasfusionale attualmente operante nella regione Abruzzo è in grado di garantire i volumi di attività richiesti dal citato Accordo 149/CRS, ai punti C.1.2 e D.2;

PRESO ATTO altresì che le misure organizzative per la concentrazione delle  attività di produzione e qualificazione biologica degli emocomponenti costituiscono uno degli adempimenti regionali obbligatori ai fini dell’erogazione delle prestazioni ricomprese nei LEA e pertanto sottoposto ad azione di monitoraggio attraverso il Comitato permanente per la verifica dell’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza in condizioni di appropriatezza ed efficacia nell’utilizzo delle risorse, di cui all’Intesa Stato-Regioni del 23 marzo 2005;

RICHIAMATO il questionario LEA 2012 ove, alla lettera AAE), punto AAE.3.2 veniva chiesto espressamente alla Regione se fossero state “…intraprese iniziative o provvedimenti per la razionalizzazione delle attività di lavorazione del sangue e produzione degli emocomponenti delle attività diagnostiche di qualificazione biologica degli emocomponenti, conformemente alle Linee guida…” di cui all’Accordo Stato/Regioni n. 149/CRS del 25 luglio 2012 tra il Governo, recepito dalla Regione Abruzzo con Decreto del Commissario ad Acta n. 42/2013;

Omissis

RICHIAMATO il Decreto del Commissario ad Acta n. 73/2013 del  07 ottobre 2013 avente ad oggetto “Approvazione del Manuale per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture trasfusionali, delle unità di raccolta fisse e mobili gestite dalla Organizzazioni di donatori e relative  procedure. Modifica Deliberazione di Giunta Regionale n. 5917P del 01.07.2008: sostituzione Allegato n. 39 ed Allegato n.4)”;

DATO ATTO  che con il predetto Decreto del Commissario ad acta n. 73/2013 si è provveduto a conformare i requisiti autorizzativi e di accreditamento dei Servizi Trasfusionali, delle unità di raccolta fisse e mobili nella Regione Abruzzo alle vigenti disposizioni normative e, nello specifico, attua le previsioni di cui alla Legge Regionale 18 dicembre 2012, n. 64, ed in particolare all’articolo  88 della medesima L.R. n. 64/ 2012 il quale, al comma 2, dispone espressamente che il rilascio dell’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture trasfusionali sono disposti con il medesimo provvedimento in esito a verifiche contestuali di tutti i requisiti organizzativi, strutturali e tecnologici previsti dalla normativa vigente, statale e regionale;

ATTESO che in seguito all’approvazione dei nuovi Manuali per l’autorizzazione/accreditamento delle strutture trasfusionali e delle unità di raccolta fisse e mobili, si può procedere ad effettuare le richieste visite di verifica dell’applicazione dei requisiti minimi organizzativi, strutturali e tecnologici (di cui all’Accordo Stato - Regioni 16 dicembre 2010) contestualmente alle visite finalizzate al rilascio dell’autorizzazione e l’accreditamento delle strutture trasfusionali.

CONSIDERATO che la definizione in tempi brevi di un programma di riorganizzazione e razionalizzazione della rete regionale delle Strutture trasfusionali e degli Istituti per la donazione, l’approvvigionamento, il controllo, la lavorazione, lo stoccaggio e la distribuzione di cellule staminali emopoietiche, rappresenta un presupposto indispensabile per avviare e concludere entro le scadenze previste (31 dicembre 2014) il percorso di autorizzazione e accreditamento delle attività trasfusionali, in coerenza con le richiamate normative nazionali e regionali, che recepiscono il nuovo sistema regolatorio di matrice europea;

VISTO  il documento tecnico denominato “Organizzazione e funzioni della rete regionale dei Servizi trasfusionali”, predisposto dal Servizio Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale della Direzione Regionale Politiche della Salute, in collaborazione con il Centro Regionale Sangue (allegato 1 - parte integrante del presente decreto);

 

CONSIDERATO che la Rete Trasfusionale Regionale è costituita dalle strutture che erogano prestazioni di Medicina trasfusionale e che garantiscono la raccolta, lavorazione, qualificazione biologica, conservazione e distribuzione degli emocomponenti per uso clinico e industriale, nonché delle cellule staminali emopoietiche periferiche, midollari e del cordone ombelicale, così come previsto dall’art.5 della legge 219/05 recante “livelli essenziali di assistenza sanitaria in materia di attività trasfusionali”;

RITENUTO necessario, ai sensi dell’art. 78, commi 1, 2 e 3, della L.R. n. 64/2012 e nel rispetto degli standard per l’individuazione di strutture semplici e complesse del S.S.N. stabiliti ai sensi dell’articolo 12, comma 1, lett. B) del Patto per la Salute 2010-2012 e approvati con apposito documento dal c.d. Comitato LEA nella seduta del 26 marzo 2012, procedere alla riorganizzazione della Rete Trasfusionale Regionale ed alla individuazione delle unità operative che la costituiscono (allegato 2 - parte integrante del presente decreto), così come di seguito riportato:

-          Strutture trasfusionali a valenza aziendale:

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Pescara;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Teramo;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila;

-          Strutture trasfusionali a valenza regionale:

-          Il Centro Regionale Sangue, istituito presso la  ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, con decreto del Commissario ad Acta n. 04 del 28 gennaio 2013;

-          Il Centro Regionale di Immunoematologia e Tipizzazione Tessutale istituito presso la  ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila con la L.R. n. 5 del 14 gennaio 1975;

Omissis

DATO ATTO che la nuova configurazione organizzativa, oltre a consentire una maggiore razionalizzazione delle limitate risorse umane e finanziarie disponibili, garantisce anche una più logica ed adeguata ripartizione delle funzioni a valenza regionale all’interno della Rete trasfusionale;

Omissis

RITENUTO che gli adempimenti connessi all’attuazione del presente decreto debbano costituire oggetto di valutazione nell’ambito dei procedimenti di verifica sull’attività dei Direttori Generali delle ASL regionali e nell’ambito dei procedimenti di verifica e valutazione dei dirigenti responsabili delle strutture trasfusionali aziendali, di cui all’art. 15, comma 5, del D. Lgs. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni;

CONSIDERATO CHE le motivazioni sopra addotte a sostegno del presente atto indicano l’urgenza e l’indifferibilità della emanazione dello stesso, tali da procrastinarne la trasmissione al Tavolo di monitoraggio del Piano di Risanamento del Sistema Sanitario Regionale all’uopo costituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze al fine della corretta verifica degli adempimenti da porre in essere per l’esecuzione del Piano di Risanamento di cui sopra -  per la dovuta valutazione, ordinariamente preventiva;

TUTTO ciò premesso

DECRETA

per le motivazioni espresse in premessa che integralmente si richiamano

1.         di stabilire che la Rete Trasfusionale Regionale è costituita dalle strutture che erogano prestazioni di Medicina trasfusionale e che garantiscono la raccolta, lavorazione, qualificazione biologica, conservazione e distribuzione degli emocomponenti per uso clinico e industriale, nonché delle cellule staminali emopoietiche periferiche, midollari e del cordone ombelicale, così come previsto dall’art.5 della legge 219/05 recante “livelli essenziali di assistenza sanitaria in materia di attività trasfusionali”;

2.         di approvare il documento tecnico recante “Organizzazione e funzioni della Rete regionale dei Servizi trasfusionali” (allegato 1 - parte integrante del presente decreto);

3.         di stabilire che ai sensi dell’art. 78, commi 1, 2 e 3, della Legge Regionale n. 64 del 18.12.2012 (Legge europea regionale 2012) e del Decreto del Commissario ad Acta n. 49 del  08 ottobre 2012, la nuova organizzazione e l’individuazione delle unità operative che costituiscono la Rete Trasfusionale Regionale,  viene definita così come di seguito riportato (allegato 2 - parte integrante del presente decreto):

Strutture  trasfusionali a valenza aziendale

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Pescara;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Teramo;

-          Il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila;

Strutture trasfusionali a valenza regionale

-          Centro Regionale Sangue, istituito presso la  ASL di Lanciano-Vasto-Chieti con decreto del Commissario ad Acta n. 04 del 28 gennaio 2013;

-          Il Centro Regionale di Immunoematologia e Tipizzazione Tessutale, istituito presso la  ASL di Avezzano-Sulmona-L’Aquila con la L.R. n. 5 del 14 gennaio 1975;

4.         di precisare che la Rete Trasfusione Regionale è coordinata dal Centro Regionale Sangue- Struttura Trasfusionale a valenza regionale, istituito con decreto del Commissario ad Acta n. 04/2013 del 28 gennaio 2013, secondo le modalità previste nel medesimo atto;

5.         di stabilire che i Servizi Trasfusionali a valenza aziendale garantiscono su tutto il territorio aziendale il coordinamento delle attività ad essi assegnate dalla programmazione regionale e aziendale, attraverso la gestione e organizzazione delle proprie articolazioni organizzative interne e/o decentrate, ospedaliere e/o territoriali e il raccordo operativo con le unità di raccolta fisse e mobili gestite dalle organizzazioni di donatori di sangue.

6.         di precisare che i presidi ospedalieri pubblici e privati accreditati che non dispongono di strutture trasfusionali di cui al punto 3) che precede, sono dotati di Frigoemoteca, organizzato secondo quanto disposto dal Decreto del Ministro della Sanità del 1 settembre 1995 “Disciplina dei rapporti tra le strutture pubbliche provviste di servizi trasfusionali e quelle pubbliche e private, accreditate e non accreditate, dotate di frigoemoteche”;

7.         di attivare l’Officina Trasfusionale Regionale quale Laboratorio unico di produzione e qualificazione biologica degli emocomponenti, in attuazione delle disposizioni normative e degli standard organizzativi contenuti nell’Accordo Stato/Regioni n. 149/CRS del 25 luglio 2012 recante "Linee guida per l'accreditamento dei servizi trasfusionali e delle unità di raccolta del sangue e degli emocomponenti", recepito con Decreto del Commissario ad Acta n. 42 del 30 maggio 2013 (allegato 3 - parte integrante del presente decreto);

8.         di stabilire che l’Officina Trasfusionale Regionale, a causa della conformazione orogeografica del territorio e per evidenti ragioni di carattere logistico, viene ubicata nell’area metropolitana Chieti/Pescara, posta nelle migliori condizioni riguardo alla viabilità ed ai tempi di percorrenza per il trasporto delle unità di sangue destinate alla lavorazione e dei campioni biologici destinati alla qualificazione biologica da e per le strutture periferiche;

9.         di stabilire, altresì, che l’Officina Trasfusionale Regionale, valutato preventivamente l’impatto organizzativo della struttura ed acquisita la disponibilità delle AA.SS.LL. di Lanciano-Vasto-Chieti, è attivata  presso la ASL 202 di Lanciano-Vasto-Chieti;

10.       di affidare la gestione della Officina Trasfusionale Regionale di cui al precedente punto 7 al Centro Regionale Sangue, di cui al decreto del Commissario ad Acta n. 04 del 28 gennaio 2013, in considerazione del ruolo istituzionale ad esso affidato per il raggiungimento dell’autosufficienza regionale e di elevati livelli di qualità e sicurezza degli emocomponenti per uso clinico e dei farmaci emoderivati;

11.       di precisare che l’Officina Trasfusionale deve essere dotata di un’organizzazione di “back-up” tale da poter fronteggiare ogni possibile criticità che possa comportare un blocco prolungato delle attività di produzione e che allo stato attuale le regioni limitrofe non sono in grado di svolgere questa funzione;

12.       di mantenere pertanto in attività il Laboratorio di produzione e qualificazione biologica emocomponenti attualmente operante presso il Servizio Trasfusionale aziendale della ASL di Pescara, in modo che possa svolgere la funzione di laboratorio di “back-up” per l’Officina Trasfusionale Regionale, fino a che a tale scopo la Regione Abruzzo non stabilisca di stipulare appositi accordi con le Officine Trasfusionali delle regioni limitrofe;

13.       di dare mandato al Direttore Generale della  ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, sentito il  Direttore del Centro Regionale Sangue, di predisporre entro 2 mesi dalla pubblicazione del presente atto sul BURA il progetto esecutivo ed il cronoprogramma per l’attivazione dell’Officina Trasfusionale Regionale secondo le modalità organizzative previste nell’allegato 1);

14.       di precisare che la ASL 202 di Lanciano-Vasto-Chieti dovrà garantire che la progettazione e realizzazione dell’Officina Trasfusionale Regionale, sia conforme agli standard di qualità e sicurezza ed ai requisiti organizzativi, tecnologici e strutturali richiesti dal nuovo sistema regolatorio europeo;

15.       di precisare che con appositi provvedimenti regionali - a seguito della presentazione e approvazione del predetto progetto esecutivo di cui al punto precedente - saranno definiti specifici meccanismi di finanziamento e di regolamentazione dei rapporti economici ed amministrativi con le altre aziende sanitarie;

16.       di stabilire che fino alla data di attivazione “a regime” dell’Officina Trasfusionale, affinché sia garantita senza disservizi la necessaria transizione organizzativa:

-          le attività di produzione e qualificazione biologica continuano ad essere garantite dai  Servizi trasfusionali nelle loro rispettive sedi;

-          Le attività trasfusionali e di diagnosi e cura attualmente svolte dal Servizio Trasfusionale di Vasto, siccome previsto al punto 5 del citato Decreto Commissariale n. 4/2013, saranno trasferite, all’atto dell’attivazione dell‘Officina Trasfusionale,  al Servizio Trasfusionale a valenza aziendale della ASL di Lanciano-Vasto-Chieti;

17.       di individuare presso la ASL di Pescara l’Istituto Regionale delle cellule e dei tessuti emopoietici, il cui obiettivo è quello di garantire il coordinamento organizzativo delle attività di raccolta, lavorazione, qualificazione biologica, conservazione e distribuzione delle cellule staminali emopoietiche periferiche, midollari e del cordone ombelicale, nonché lo sviluppo di terapie cellulari avanzate e della medicina rigenerativa. L’Istituto Regionale delle cellule e dei tessuti emopoietici è costituito dai seguenti laboratori:

-          La Banca regionale del sangue di cordone ombelicale (SCO);

-          Il Laboratorio di manipolazione cellulare e criobiologia;

-          La Cell Factory;

18.       di precisare che le modalità organizzative della Banca Regionale SCO e della Rete dei Centri per la raccolta del Sangue da Cordone Ombelicale (Centri di raccolta SCO), i rapporti  economici che intercorrono tra la Banca e le strutture sanitarie delle aziende sanitarie regionali ed extra-regionali ad essa collegate, saranno definiti con successivo provvedimento regionale;

19.       di dare mandato al Direttore Generale della  ASL di Pescara,  sentito il  responsabile dell’Istituto Regionale delle cellule e dei tessuti emopoietici della medesima ASL, di predisporre, entro 2 mesi dalla pubblicazione del presente atto sul BURA, il progetto esecutivo ed il cronoprogramma per l’attivazione della “Cell Factory”, nel rispetto dei requisiti previsti dalle norme che regolano la “Good Manifacturing Practices” per la Farmaceutica, dal Regolamento CE 1394/2007 e delle procedure per  l’autorizzazione/accreditamento regionali;

20.       di dare atto che il Centro Regionale di Immunoematologia e Tipizzazione Tissutale (di seguito definito CRITT) – istituito con L.R. n. 5/1975 presso il P.O. di L’Aquila - svolge attività di laboratorio nel campo della istocompatibilità, effettuando la tipizzazione HLA sierologica e molecolare nell’ambito del trapianto di organi, di tessuti e cellule staminali emopoietiche, oltre che nella valutazione della predisposizione genetica a patologie a genesi autoimmune. Presso il CRITT sono attivati e operanti:

-          il Registro Regionale dei donatori di midollo osseo, riconosciuto con L. R. n. 40, del 4 dicembre 2006. Il Registro coordina i Poli di reclutamento della Regione Abruzzo, secondo quanto previsto con D.G.R. n. 273 del 18 aprile 2011;

-          la Banca Regionale del DNA dei cordoni ombelicali e delle madri donatrici;

21.       di individuare presso la ASL di Teramo, il Laboratorio regionale di riferimento per la produzione di emocomponenti ad uso non trasfusionale (UNT), al fine di consentire una maggiore standardizzazione ed un globale controllo organizzativo e operativo dei processi di produzione, conservazione, distribuzione degli emocomponenti per uso non trasfusionale, in coerenza con la normativa vigente e gli standard di qualità e sicurezza di matrice europea.

22.       di dare mandato alla ASL di Teramo, sentito il Direttore del Servizio Trasfusionale Aziendale della medesima ASL, di predisporre, entro 2 mesi dalla pubblicazione del presente atto sul BURA, il progetto esecutivo ed il cronoprogramma per l’attivazione del Laboratorio regionale di riferimento per la produzione di emocomponenti ad uso non trasfusionale (UNT);

23.       di dare mandato al Servizio Assistenza Farmaceutica e Trasfusionale della Direzione Regionale Politiche della Salute - le attività di coordinamento e vigilanza sullo attivazione dell’Officina Trasfusionale Regionale di cui al precedente punto 7), nonché l’attuazione di tutti gli adempimenti necessari per la corretta attività della stessa;

24.       di precisare che gli adempimenti connessi all’attuazione del presente decreto costituiranno  oggetto di valutazione nell’ambito dei procedimenti di verifica sull’attività dei Direttori Generali delle ASL regionali e nell’ambito dei procedimenti di verifica e valutazione dei dirigenti responsabili delle strutture trasfusionali aziendali, di cui all’art. 15, comma 5, del D. Lgs. 502/92 e successive modificazioni ed integrazioni;

25.       di pubblicare il presente provvedimento per estratto sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;

26.       di stabilire che gli effetti del presente decreto decorreranno dalla relativa pubblicazione sul BURA avente valore di notifica;

27.       di notiziare del presente provvedimento l Direttori Generali delle Aziende USL regionali, il Direttore del Centro Regionale Sangue, il Direttore del Centro Nazionale Sangue, i legali rappresentanti delle Organizzazioni regionali di donatori di sangue e della CRI;

28.       di trasmettere il presente atto al  Tavolo di monitoraggio del Piano di Risanamento del Sistema Sanitario Regionale, costituito dal Ministero della Salute e dal Ministero dell’Economia e delle Finanze per la dovuta validazione.

 

IL COMMISSARIO AD ACTA

Dott.. Giovanni Chiodi

 

Seguono allegati

Allegato 1

Allegato 2

Allegato 3