IL CONSIGLIO REGIONALE

Vista la richiesta di istituzione di una Commissione d’Inchiesta sulla S.c.p.a. Abruzzo Engineering a firma dei consiglieri Costantini ed altri che si seguito si trascrive:

«Relazione

La società Abruzzo Engineering S.c.p.a. (A.E.), costituita a seguito della trasformazione societaria di Collabora Engineering S.p.a., è una società consortile il cui capitale risulta detenuto al 60% dalla Regione Abruzzo, al 30% da Selex Service Management S.p.a. (società al 100% di proprietà di Finmeccanica S.p.a.) e al 10% dalla Provincia dell’Aquila.

Essendo ormai note e conosciute, anche in ragione dell’interesse suscitato sugli organi di stampa locali e nazionali, la natura e le condizioni nelle quali si è espletata l’attività di Abruzzo Engineering, si ometterà di ripercorrere in premessa le varie tappe che ne hanno contraddistinto l’operato.

E’ tuttavia opportuno ricordare che esattamente due anni fa, a margine delle inchieste in corso sulle attività sviluppate da Abruzzo Engineering, gli organi di stampa nazionale rendevano noto che “l’Antitrust ritiene illegittimo l’affidamento in house ad A.E. ed il mancato ricorso alle gare appare suscettibile di determinare un effettivo pregiudizio economico alle altre imprese attive nei settori di interesse di A.E., che avrebbero potuto offrire i medesimi servizi”.

E’ altresì utile ricordare come l’archiviazione del relativo procedimento sia avvenuta solo perché la Regione Abruzzo si era formalmente impegnata a far rispettare, da parte di Abruzzo Engineering, le procedure ad evidenza pubblica, i principi di trasparenza e libera concorrenza e la rigorosa applicazione del D.Lgs. 163/06.

Da allora non risultano apportati significativi correttivi al sistema di affidamento “in house” ad Abruzzo Engineering.

In particolare non risulta l’adozione di alcun atto concreto in grado di assicurare l’effettivo esercizio del “controllo analogo” da parte della Regione Abruzzo, requisito indispensabile affinché la Regione stessa possa procedere ad affidamenti diretti, come avvenuto per A.E.. Non risultano, altresì, azioni ed interventi idonei al fine di assicurare e mantenere in capo alla Regione la più complessiva “governance” di Abruzzo Engineering.

Nel frattempo, però, si è ritenuto di dover proseguire, nelle forme e nei modi consueti, il rapporto con Abruzzo Engineering.

Salvo i diretti interessati alla gestione di Abruzzo Engineering e, presumibilmente, la Magistratura, nessun altro è in possesso di dati certi sulla quantità effettiva di denaro pubblico che A.E. ha potuto gestire presumibilmente al di fuori delle regole in materia di tutela del mercato e della concorrenza (si parla di ben oltre 100.000.000,00 di euro).

E’ necessario e doveroso, inoltre, constatare che:

-    nessuno, all’interno della Regione, ha ritenuto finora di potersi assumere la responsabilità di certificare adeguatamente la rispondenza della gestione di A.E., nel corso degli anni, ai principi di economicità, di efficacia e di efficienza dell’azione amministrativa;

-    nessuno, altresì, ha finora ritenuto di assumersi la responsabilità di certificare che tutti gli interventi, dal più piccolo a quello economicamente più oneroso, sono stati realizzati a prezzi competitivi o, almeno, compatibili con quelli di mercato;

-    nessuno, inoltre, ha responsabilmente certificato che il reclutamento del personale è stato operato per rispondere a precise ed obiettive esigenze di tipo industriale, piuttosto che ad esigenze di altro genere;

-    infine nessuno, all’interno della stessa Regione, è in grado oggi di assumersi la responsabilità di certificare che trattasi, e si sarebbe finora trattato, di una gestione “in house”.

A ciò aggiungasi che il socio (Selex) di Abruzzo Engineering risulta selezionato senza procedura di evidenza pubblica, mentre si apprende proprio in questi giorni che l’Autorità di vigilanza  sulle forniture pubbliche, interessata al caso di Molise dati (azienda controllata al 51% dalla Regione Molise) con decisione depositata il 28 luglio u.s., ha stabilito che “Molise dati, in quanto società mista il cui socio non è stato scelto con gara, né, tanto meno, alla medesima sono affidati con gara i servizi che essa svolge a favore della Regione, è priva dei requisiti di legittimità che si desumono dalle norme e dai principi tanto in materia di ‘in house providing’ quanto di società miste”.

E’ di questi giorni, inoltre, la notizia che la Corte dei Conti sarebbe intervenuta per approfondire ed eventualmente accertare la sussistenza di un danno erariale, derivante dal mancato risparmio che la Regione Abruzzo avrebbe potuto realizzare se avesse dato vita ad un bando di gara per la realizzazione della ‘banda larga’, anziché assegnare direttamente l’appalto alla Selex S.p.a..

La presente richiesta di istituzione di una Commissione d’Inchiesta sull’operato di Abruzzo Engineering, a norma dell’art. 24 dello Statuto regionale e secondo le previsioni dell’art. 105 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, si rende quindi indispensabile al fine di ricostruire le modalità di utilizzo e la destinazione delle ingenti risorse pubbliche regionali, nazionali e/o comunitarie rimesse negli ultimi anni nella disponibilità di A.E..

L’istituzione della Commissione d’Inchiesta, inoltre, è necessaria per verificare la possibilità e l’opportunità di completare e valorizzare gli investimenti già fatti e quelli eventualmente da fare, per rendere finalmente produttive le relative gestioni e tutelare in concreto le professionalità che lavorano all’interno di A.E.. Solo in questo modo si possono salvare e stabilizzare in modo strutturale i posti di lavoro effettivamente necessari al corretto funzionamento di Abruzzo Engineering, ricorrendo però al mercato ed alle imprese, soprattutto locali, per l’acquisizione di ciò che fino ad oggi è stato per il mercato e per le imprese assolutamente inavvicinabile.

Per questo, la Commissione d’Inchiesta potrà anche valutare e proporre, al termine del percorso d’inchiesta, la possibile configurazione di un nuovo assetto societario, eventualmente liberando definitivamente la Regione Abruzzo dai vincoli con Selex e/o Finmeccanica, senza escluderle da un futuro di collaborazione con la Regione, ma solo a seguito dell’esperimento di regolari gare d’appalto, come peraltro richiesto dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato.

Si tratta, quindi, di un'iniziativa finalizzata a ricostruire il passato per evitare la perpetuazione di errori e per elaborare le migliori soluzioni idonee ad ottenere un duplice obiettivo: la salvaguardia e la valorizzazione degli investimenti e del lavoro.

Tutto ciò premesso, i sottoscritti Consiglieri regionali richiedono, ai sensi dell’art. 24 (“Le Commissioni d’inchiesta”) dello Statuto della Regione Abruzzo, che venga disposta l’istituzione di una Commissione d’inchiesta regionale denominata “Commissione d’Inchiesta sulla S.c.p.a. Abruzzo Engineering” con il compito di:

 

1.   valutare l’esistenza e/o permanenza di requisiti e condizioni formali/sostanziali che giustificano l’affidamento di lavori e servizi secondo le modalità cosiddette “in house providing” alla società Abruzzo Engineering S.p.a..

2.   valutare le procedure ed i meccanismi attraverso i quali è stato effettivamente esercitato, sino alla data odierna, il “controllo analogo” previsto per i casi di affidamento “in house providing”;

3.   verificare puntualmente la destinazione e le modalità di utilizzo dei fondi gestiti a qualsiasi titolo da A.E., al fine di certificarne la rispondenza ai principi di economicità, di efficacia e di efficienza dell’azione amministrativa, oltre ad ogni altro principio in materia di azione amministrativa;

4.   verificare la compatibilità, oltre che la ragionevole rispondenza agli indirizzi della “governance” esercitata o esercitabile dalla Regione, dei costi degli interventi sostenuti rispetto a quelli medi del mercato;

5.   verificare le modalità e le motivazioni per le quali si è proceduto, nel corso degli anni, ad incrementare il personale in organico (con particolare riferimento alle strutture direttive e/o dirigenziali ed ai profili amministrativi medio/alti);

6.   relazionare in merito al Consiglio regionale.

 

Lo schema della proposta d’inchiesta, redatta in articoli, è allegato alla presente relazione.

L’articolo 1 della proposta attiene le finalità obiettivo della Commissione d’Inchiesta sull’operato di A.E., indicando gli argomenti sui quali dovrà esercitarsi l’inchiesta.

L’articolo 2, ai sensi del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, determina le modalità di composizione della medesima Commissione.

L’articolo 3 ne stabilisce la durata, che comunque non può eccedere, anche in caso di proroga, la durata della Legislatura.

I sottoscritti Consiglieri regionali, nel porgere cordiali saluti, La ringraziano per il seguito che vorrà dare alla presente richiesta.

PROPOSTA D’INCHIESTA

La proposta d’inchiesta sulla S.c.p.a. Abruzzo Engineering, ai sensi dell’art. 105 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, è redatta nei seguenti articoli:

Art. 1 – Finalità

E’ istituita la Commissione d’Inchiesta denominata “Commissione d’Inchiesta sulla S.c.p.a. Abruzzo Engineering”, a norma dell’art. 24 dello Statuto della Regione Abruzzo e secondo le modalità previste dall’art. 105 del Regolamento interno per i lavori del Consiglio regionale, al fine di:

 

1.   valutare l’esistenza e/o permanenza di requisiti e condizioni formali/sostanziali che giustificano l’affidamento di lavori e servizi secondo le modalità cosiddette “in house providing” alla società Abruzzo Engineering S.p.a..

2.   valutare le procedure ed i meccanismi attraverso i quali è stato effettivamente esercitato, sino alla data odierna, il “controllo analogo” previsto per i casi di affidamento “in house providing”;

3.   verificare puntualmente la destinazione e le modalità di utilizzo dei fondi gestiti a qualsiasi titolo da A.E., al fine di certificarne la rispondenza ai principi di economicità, di efficacia e di efficienza dell’azione amministrativa, oltre ad ogni altro principio in materia di azione amministrativa;

4.   verificare la compatibilità, oltre che la ragionevole rispondenza a finalità e obiettivi della “governance” esercitata o esercitabile dalla Regione, dei costi degli interventi sostenuti rispetto a quelli medi del mercato;

5.   verificare le modalità e le motivazioni per le quali si è proceduto, nel corso degli anni, ad incrementare il personale in organico (con particolare riferimento alle strutture direttive e/o dirigenziali ed ai profili amministrativi medio/alti);

6.   relazionare in merito al Consiglio regionale

Art. 2 - Composizione della Commissione d’Inchiesta

La Commissione è nominata dal Presidente del Consiglio regionale.

 

Art. 3 – Durata

La durata dei lavori della Commissione d’Inchiesta è stabilita in un periodo di sei mesi».

Vista la delibera dell'U.P. n. 150 del 29.9.2010 con la quale si accerta che la materia oggetto dell'inchiesta è di competenza regionale;

Constatato che la richiesta è stata sottoscritta da quindici consiglieri e pertanto è un atto dovuto così come previsto dall'art. 24 dello Statuto e dell'art. 105 del regolamento interno per i lavori del Consiglio;

PRENDE ATTO

dell'istituzione della commissione d'inchiesta sulla S.c.p.a. Abruzzo Engineering.