IL DIRIGENTE DEL
SERVIZIO
Omissis
determina
Per le motivazioni espresse in narrativa, che qui di
seguito si intendono integralmente riportate:
1) di approvare ai sensi del Decreto Legislativo
03.04.2006 N° 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche e
integrazioni, Art. 208 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti di
smaltimento e di recupero dei rifiuti) – Decreto Legislativo 25.07.2005 n° 151
(Attuazione delle direttive 2002/95/Ce, 2002/96/Ce e 2003/108/Ce, relative alla
riduzione dell’uso di sostanze pericolose nelle apparecchiature elettriche ed
elettroniche, nonché allo smaltimento dei rifiuti) - Legge Regionale 19.12.2007
N° 45 (Norme per la gestione integrata dei rifiuti), Art. 45 (Autorizzazione
unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti) – il progetto
presentato dalla Società ADB GROUP S.r.l. – Sede legale e operativa: Via delle
Contrade s.n. – Zona Industriale Vallemare - 65012 CEPAGATTI (PE) – per la
realizzazione ed esercizio di un impianto di deposito preliminare (D15),
cernita, stoccaggio e recupero (R13) di rifiuti speciali pericolosi e non
pericolosi nel Comune di Cepagatti – Via delle Contrade s.n. – Zona Industriale
Vallemare – 65012 CEPAGATTI (PE) – identificabile nel N.C.E.U. dello stesso al
Foglio 23 Particelle 610, 568, 569 – Area classificata dal P.R.G. come zona D1
“Attività produttive di completamento” e zona agricola – della superficie
complessiva di 4.000 mq - una capacità massima istantanea di stoccaggio
dell’impianto di 171 mc - una potenzialità per l’operazione R13 di 10.672 t/a,
l’operazione D15 di 723 t/a e complessiva di 11.395 tonnellate annue,
equivalente alla fase D15 (Deposito preliminare prima di una delle operazioni
di cui ai punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della
raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)) dell’allegato B e alla fase R13
(Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei
punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel
luogo in cui sono prodotti)), dell’allegato C del Decreto Legislativo
03.04.2006 n° 152 in conformità agli elaborati tecnici e progettuali indicati
in premessa e di seguito riportati:
Giorno 16 Mese di
Gennaio Anno 2008
Società Rotary
Drill - Dott. Geologo Giansante Romano
Allegato 1)
Relazione geologica –geotecnica esecutiva e relazione sulle indagini;
Giorno 30 Mese di
Aprile Anno 2008
Progettista: Dott.
Ing. Paolasini Antonio
Allegato 2)
Relazione tecnica;
Allegato 3)
Relazione vigili del fuoco;
Allegato 4)
Documentazione fotografica,
Allegato 5) Tavola
1/6 – Cartografia generale scala 1:200 contenente:
- Corografia scala
1:25.000;
- Stralcio pianta
catastale;
- STRALCI
- PRG adottato scala 1:5.000;
- PRG vigente;
- PRG adottato scala 1:2.000;
- Vincolo
idrogeologico, forestale e zone sismiche della Regione Abruzzo;
- Stralcio Piano
Difesa Alluvioni P.A.I.;
- Viabilità su
carta provinciale e regionale;
- Carta recante le
distanze dalle abitazioni circostanti;
- Stralcio Piano
Regionale Paesistico;
- Carta della
vegetazione;
- Carta
Idrogeologica che evidenzia in particolare l’idrografia superficiale, le
sorgenti, i pozzi;
- Carta dell’uso
del suolo scala 1:25.000 – scala 1:100.000;
Allegato 6) Tavola
2/6 – Planimetria generale – Particolari costruttivi scala 1:200 – 1:50;
Allegato 7) Tavola
3/6 – Piante – Prospetti – Sezioni scala 1:100;
Allegato 8) Tavola
4/6 – Piante – Particolari scala 1:100;
Allegato 9) Tavola
5/6 – Planimetria posizionamento idranti ed estintori;
Allegato 10) Tavola
6/6 – Piano quotato scala 1:200;
Giorno 11 Mese di
Luglio Anno 2008
Acustica S.a.s. di
Sandro Spadafora – Dott. Ing. Paolasini Antonio;
Allegato 11)
Relazione acustica;
Allegato 12) Dati
tecnici della pressa verticale ORMIC;
Allegato 13)
Relazione tecnica integrativa;
Allegato 14)
Tavola: Planimetria generale – Particolari costruttivi scala 1:200 – scala
1:50;
Allegato 15)
Tavola: Piante – Prospetti – Sezioni scala 1:100;
Allegato 16)
Relazione di compatibilità ambientale;
Giorno 02 Mese di
Ottobre Anno 2008
Ing. Antonio
Paolasini - Società ADB GROUP S.r.l.
Allegato 17)
Relazione integrativa – Emissioni in atmosfera
Giorno 29 Mese di
Ottobre Anno 2008
Dott. Ing.
Paolasini Antonio
Allegato 18)
Relazione integrativa;
Allegato 19) Tavola
1/1 – Planimetria generale – Particolari costruttivi scala 1:200 – 1:50;
2) di autorizzare la Società ADB GROUP S.r.l.
alla realizzazione ed esercizio ai sensi del predetto Art. 208 del Decreto
Legislativo 03.04.2006 N° 152 e s.m. ed i., l’iniziativa di cui al punto 1);
3) di stabilire che l’autorizzazione di cui al
precedente punto 2) è concessa per un periodo pari ad anni dieci (10) dalla
data di adozione del presente provvedimento; detto periodo risulta comprensivo
sia della fase di costruzione che della fase di esercizio e, a tal proposito,
si rinvia a quanto stabilito dalla Legge Regionale 19.12.2007 N° 45;
4) di adempiere nella fase di costruzione
dell’impianto a quanto sottoindicato:
In attesa delle direttive previste
all’art. 45, comma 2 della L.R. 45/07 in merito all’esercizio provvisorio e
collaudo funzionale dell’impianto, si prescrive quanto segue:
4.1
Limitatamente alla fase di costruzione dell’impianto, si prescrive la stipula
di una polizza assicurativa della responsabilità civile d’inquinamento
(R.C.I.), a copertura di danni ambientali causati a terzi, ai sensi dell’art.
3, allegato A, della D.G.R. n. 790/2007.
4.2 Terminati
i lavori di costruzione, si prescrive l’invio della comunicazione di avvio
dell’impianto e di esercizio provvisorio dello stesso, preceduta dall’invio
all’Autorità Competente:
a. della
documentazione attestante la prestazione delle garanzie finanziarie;
b. di una comunicazione alla quale deve essere
allegata una dichiarazione del direttore dei lavori il quale attesta:
- l’ultimazione delle opere in conformità al
progetto approvato,
- l’avvenuta effettuazione con esito positivo
della verifica di idoneità funzionale,
- il nominativo del responsabile della gestione
dell’impianto, in possesso di idonee e documentate conoscenze tecniche.
4.3 Entro
centottanta giorni dalla comunicazione di avvio dell’impianto, salvo proroga
accordata su motivata istanza dell’interessato, il soggetto autorizzato alla
realizzazione dell’impianto deve presentare il collaudo dell’impianto stesso.
Il certificato di collaudo deve attestare, tra l’altro, in funzione anche della
tipologia di impianto:
a. la conformità dell’impianto realizzato con il
progetto a suo tempo approvato;
b. la funzionalità dei sistemi di stoccaggio e
dei processi di smaltimento, trattamento e recupero in relazione alla quantità
e qualità dei rifiuti da smaltire e recuperare;
c. l’idoneità delle singole opere civili ed
elettromeccaniche dell’impianto a conseguire i rispettivi risultati funzionali;
d. il regolare funzionamento dell’impianto nel
suo complesso a regime di minima e di massima potenzialità;
e. l’idoneità dell’impianto a garantire il
rispetto dei limiti di legge ovvero di quelli prescritti come condizionate nel
provvedimento di approvazione;
f. le attività di monitoraggio e l’esecuzione
di campionamenti ed analisi sui rifiuti da trattare, da recuperare, sulle
emissioni e sugli scarichi, con specificazione dei valori, misurati all’atto
del prelievo, delle variabili e dei parametri operativi.
5) di precisare che l’autorizzazione di cui al
punto 2) è rinnovabile, per ogni sua fase (costruzione e/o esercizio) nelle
forme stabilite dal Decreto Legislativo 03.04.2006 n° 152 e s. m. ed i. e dalla
Legge Regionale n° 45/2007 e successive modifiche ed integrazioni;
6) di autorizzare la Società ADB GROUP S.r.l. in
oggetto ai sensi dell’art. 208 del Decreto Legislativo 03.04.2006 n° 152 e
successive modifiche ed integrazioni, all’esercizio dell’impianto indicato al
precedente punto 1), alle condizioni e prescrizioni riportate in premessa, che
qui di seguito si riepilogano:
della A.U.S.L. – Azienda Unità Sanitaria
Locale di Pescara – Dipartimento di Prevenzione – Ufficio Tutela della Salute
nei Luoghi di Lavoro:
6.1 Disponibilità
di una doccia per gli operatori prima della fase di esercizio;
della A.U.S.L. – Azienda Unità Sanitaria Locale
– Dipartimento di Prevenzione – Ufficio di Igiene Epidemiologia e Sanità
Pubblica e della Direzione Sanità – Servizio Prevenzione Collettiva – Ufficio
Igiene e Sanità Pubblica:
6.2 La chiusura dei
container, mentre sono in sede, per tutti i codici che, secondo l’indicazione
riportata nello schema nell’appendice (1) della relazione tecnica, riportano la
possibilità di produzioni di polveri, di molestie olfattive nonché per il
codice relativo ai pneumatici fuori uso;
6.3 In fase di
cantiere il punto di accesso su via pubblica sia dotato di sistemi atti ad
impedire il trasporto di terre e polveri sulla pubblica via;
6.4 La
disinfestazione e la derattizzazione avvenga con una periodicità da determinare
in base al monitoraggio degli infestanti, tenendo conto anche dei pneumatici
fuori uso. In riferimento a tale aspetto la Ditta dovrà far pervenire alla
A.U.S.L. le modalità degli interventi e il calendario degli stessi dopo l’avvio
dell’esercizio dell’impianto;
6.5 Di produrre
anche alla A.U.S.L. i rilievi di verifiche fonometriche chieste dall’A.R.T.A.
ad impianto appena avviato e nelle prime fasi di piena operatività;
del Comando Provinciale dei Vigili del
Fuoco di Pescara:
6.6 La scala di
comunicazione tra il piano terra (destinato alla lavorazione e deposito) e il
piano primo (destinato a uffici e servizi) dovrà essere di tipo protetto in
modo tale da comprendere nel vano scala anche l’impianto di elevazione;
6.7 Le porte di
comunicazione con il vano scala protetto dovranno aprirsi verso il vano scala
in modo da realizzare una uscita di sicurezza verso luogo sicuro.
Comunicando,
altresì:
- Di impartire
eventuali ulteriori prescrizioni in occasione del sopralluogo di collaudo;
- Che il presente
parere non costituisce autorizzazione all’esercizio dell’attività;
- Che al termine
dei lavori, e comunque prima della utilizzazione di quanto realizzato dovrà
essere richiesta, ai sensi delle norme vigenti, la visita di controllo ai fini
dell’eventuale successivo rilascio del Certificato di prevenzione incendi;
della Direzione Agricoltura Foreste e
Sviluppo Rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca – Ispettorato Ripartimentale
delle Foreste di Pescara:
6.8 Gli sbancamenti
e le movimentazioni di terreno dovranno essere realizzati in modo da ridurre al
minimo l’entità degli stessi, adottando tutti gli accorgimenti indispensabili
ad evitare smottamenti e fenomeni di erosione accelerata;
6.9 Eventuali
scarpate, anche temporanee, che verranno a formarsi per effetto dei lavori,
qualora sussistano motivi da farle ritenere non sufficientemente stabili nel
tempo, dovranno essere adeguatamente sistemate mediante opportuni interventi da
stabilirsi in funzione della natura dei terreni presenti e delle dimensioni
delle scarpate;
6.10 La regimazione
e l’allontanamento delle acque interessanti l’area dell’insediamento, dovranno
essere realizzati evitando eccessive concentrazioni; i punti di restituzione
delle medesime acque, ove non sia la rete fognaria, dovranno essere ubicati in
luoghi di sicura stabilità rispettando per quanto possibile le condizioni
idrogeologiche preesistenti;
6.11 Depositi
temporanei di terreno o di altro materiale, consentiti a norma di legge, non
dovranno essere situati in aree dove possano impedire il regolare deflusso di
acque (impluvi o corsi d’acqua) ovvero dovranno essere rigorosamente preservati
da fenomeni di dilavamento in caso di eventi meteorici;
6.12 Per i tagli di
alberi esistenti nell’area oggetto dei lavori si provveda alla piantumazione di
n. 5 nuove essenze arboree per ogni albero abbattuto”;
del Comune di
Cepagatti (PE):
6.13 Dopo
l’ottenimento dell’autorizzazione dei servizi regionali per la realizzazione
dell’impianto di che trattasi la Ditta ADB GROUP S.r.l. si munisca del
prescritto Permesso di Costruire ai sensi del D.P.R. n° 380/2001;
6.14 Siano adeguati
gli elaborati progettuali ai parametri edilizi prescritti dalla variante
generale al P.R.G. vigente in corso di approvazione definitiva da parte del
C.C. di questo Comune ed in particolare sia rispettato quanto stabilito
dall’art. 30 comma 2 delle NTA della medesima variante;
dell’A.R.T.A. –
Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Dipartimento Provinciale di Pescara:
“Parere Tecnico
In esito alla nota
in riferimento, con la quale il Servizio Gestione Rifiuti di codesta Direzione
Regionale ha convocato lo scrivente Dipartimento alla Conferenza di Servizi del
09.10.2008,
- Visto il Parere Tecnico Favorevole in
materia di Inquinamento Acustico di competenza del Settore Fisico-Ambientale;
- Sentito il Parere in materia di Inquinamento
elettromagnetico di competenza del Settore Fisico- Ambientale;
- Preso atto del Parere Tecnico favorevole del
geologo;
- Esaminate le documentazioni trasmesse allo
scrivente dipartimento (Prott. ARTA N. 2965/SC del 22.05.2008, n. 5880/SC del
22.09.2008, n. 6164/SC del 03.10.2008) dalle quali si evince che:
- Il progetto in esame riguarda la
realizzazione di una Piattaforma Ecologica su di un’area di mq 4000 ubicata nel
Territorio Comunale di Cepagatti e ricadente in parte in zona “D1” Attività
Produttive di Completamente ed in parte in zona Agricola.
- Tale area è distinta in N.C.T. al Foglio di
Mappa n. 23, Particelle nn. 610-568-569;
- Il sito che risulta essere in posizione
baricentrica nella medio-bassa Valle Pescara, è servito, in termini di
viabilità, dall’Autostrada Pescara-Roma con uscita a Villanova, dall’asse
Attrezzato e da una S.P. larga in grado, quindi, di garantire una agevole
percorribilità dei mezzi di conferimento dei rifiuti.
- L’area in esame dista circa 200 metri
dall’elettrodotto di 380.000 V posto nelle immediate vicinanze e, di
conseguenza, non viene ad essere interessata da alcuna forma di inquinamento da
campi elettromagnetici.
- Il progetto prevede la realizzazione di un
capannone che verrà a svilupparsi su un:
a. Piano terra che sarà adibito interamente al
ciclo di lavorazione;
b. Piano superiore destinato alla realizzazione
degli uffici, sala mensa e servizi.
- Prima dell’effettuazione dello scavo per la
realizzazione del capannone e del relativo piazzale, sarà fatta campionatura e
successiva analisi chimica del terreno del sito al fine di conoscere la natura
dello stesso e destinarlo a riempimenti o ad adeguato smaltimento.
- Nelle vicinanze della costruzione verrà
realizzato una tettoia, a carattere semovibile, con struttura in profilati in
ferro zincato, bullonati in appositi tirafondi, e copertura in pannelli
coibentata tipo sandwich.
- L’intero lotto di terreno verrà recintato
con un muro perimetrale di altezza media di m. 1,00 su cui verrà posta una rete
metallica tipo orso grill per raggiungere un’altezza totale di m. 2,10.
- La barriera esterna di protezione sarà
realizzata con siepi , alberature e schermi mobili, atti a minimizzare
l’impatto visivo dell’impianto.
Tale barriera
sarà manutenzionata nel tempo.
- La pavimentazione del Piano terrà sarà
realizzata in calcestruzzo additivato con prodotti impermeabilizzanti al fine
di impedire qualsiasi infiltrazione di eventuali percolazioni o sversamenti
accidentali sul terreno sottostante.
- Tutte le aree di stoccaggio presenti
all’interno dell’insediamento saranno confinate per mezzo di cordoncino
prefabbricato in cemento vibrato e realizzate con pavimentazione industriale in
cls.
- Il progetto in esame riguarda la
realizzazione e l’esercizio di un impianto di recupero e smaltimento rifiuti
per la fase D15 “Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai
punti da D1 a D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel
luogo in cui sono prodotti)” dell’Allegato B al D.Lgs. n. 152/2006 e alla fase
R13 “Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle operazioni
indicate nei punti da R1 a R12 escluso il deposito temporaneo, prima della
raccolta, nel luogo in cui sono prodotti)”.
- Per l’impianto è previsto una potenzialità
di 11.395 t/a ovvero una capacità massima giornaliera massima di 39,29 t/g.
- Nell’insediamento produttivo verranno
stoccati i rifiuti di seguito elencati:
6.15 Elenco
tipologie di rifiuto con relativo codice C.E.R.:
RIFIUTI PLASTICI |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
02 01 04 |
Rifiuti plastici (ad
esclusione degli imballaggi) |
100 |
90 |
10 |
07 02 13 |
Rifiuti plastici |
100 |
90 |
10 |
15 01 02 |
Imballaggi in plastica |
870 |
820 |
50 |
16 01 19 |
Plastica |
100 |
90 |
10 |
17 02 03 |
Plastica |
100 |
90 |
10 |
19 12 04 |
Plastica e gomma |
30 |
25 |
5 |
20 01 39 |
Plastica |
200 |
180 |
20 |
12 01 05 |
Limatura e trucioli di
materiali plastici |
30 |
25 |
5 |
16 02 16 |
Componenti rimossi da
apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 |
100 |
80 |
20 |
Totale |
1.630 |
1.490 |
140 |
RIFIUTI DI CARTA E CARTONI ED IMBALLAGGI
MISTI |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
15 01 01 |
Imballaggi in carta e cartone |
1.000 |
920 |
80 |
15 02 03 |
Assorbenti, materiali
filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce
15 02 02 |
100 |
70 |
30 |
19 12 01 |
Carta e cartone |
400 |
360 |
40 |
20 01 01 |
Carta e cartone |
1.150 |
1.070 |
80 |
15 01 05 |
Imballaggi in materiali
compositi |
400 |
360 |
40 |
15 01 06 |
Imballaggi in materiali misti |
800 |
750 |
50 |
Totale |
3.850 |
3.530 |
320 |
RIFIUTI LEGNO E SUGHERO |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
03 01 01 |
Scarti di corteccia e sughero |
40 |
40 |
0 |
03 01 05 |
Segatura, trucioli, residui di
taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui
alla voce 03 01 04 |
100 |
100 |
0 |
03 03 01 |
Scarti di corteccia e legno |
20 |
20 |
0 |
03 03 08 |
Scarti della selezione di
carta e cartone destinati ad essere riciclati |
20 |
20 |
0 |
17 02 01 |
Legno |
70 |
70 |
0 |
19 12 07 |
Legno diverso da quello di cui
alla voce 19 12 06 |
30 |
30 |
0 |
Totale |
280 |
280 |
|
RIFIUTI
PNEUMATICI |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
07 02 99 |
Rifiuti non specificati
altrimenti |
100 |
80 |
20 |
16 01 03 |
Pneumatici fuori uso |
100 |
95 |
5 |
16 03 06 |
Rifiuti organici, diversi da
quelli di cui alla voce 16 03 05 |
50 |
40 |
10 |
16 03 04 |
Rifiuti inorganici, diversi da
quelli di cui alla voce 16 03 03 |
50 |
40 |
10 |
Totale |
300 |
255 |
45 |
RIFIUTI METALLI FERROSI |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
02 01 10 |
Rifiuti metallici |
115 |
100 |
15 |
10 02 10 |
Scaglie di laminazione |
40 |
35 |
5 |
10 02 99 |
Rifiuti non specificati
altrimenti |
40 |
35 |
5 |
12 01 01 |
Limatura e trucioli di
materiali ferrosi |
30 |
27 |
3 |
12 01 02 |
Polveri e particolato di
materiali ferrosi |
10 |
8 |
2 |
16 01 17 |
Metalli ferrosi |
250 |
235 |
15 |
17 04 05 |
Ferro e acciaio |
200 |
185 |
15 |
19 01 02 |
Materiali ferrosi estratti da
ceneri pesanti |
30 |
28 |
2 |
19 10 01 |
Rifiuti di ferro e acciaio |
200 |
185 |
15 |
19 12 02 |
Metalli ferrosi |
150 |
140 |
10 |
20 01 40 |
Metallo |
450 |
430 |
20 |
15 01 04 |
Imballaggi metallici |
40 |
35 |
5 |
Totale |
1.555 |
1.443 |
112 |
RIFIUTI METALLICI NON FERROSI |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
11 05 01 |
Zinco solido |
20 |
18 |
2 |
11 05 02 |
Ceneri di zinco |
10 |
8 |
2 |
12 01 03 |
Limatura e trucioli di
materiali non ferrosi |
50 |
45 |
5 |
12 01 04 |
Polveri e particolato di
materiali non ferrosi |
20 |
18 |
2 |
16 01 18 |
Metalli non ferrosi |
80 |
75 |
5 |
17 04 01 |
Rame, bronzo, ottone |
150 |
140 |
10 |
17 04 02 |
Alluminio |
150 |
140 |
10 |
17 04 03 |
Piombo |
100 |
95 |
5 |
17 04 04 |
Zinco |
100 |
95 |
5 |
17 04 06 |
Stagno |
100 |
95 |
5 |
17 04 07 |
Metalli misti |
50 |
45 |
5 |
19 10 02 |
Rifiuti di metalli non ferrosi
|
100 |
90 |
10 |
19 12 03 |
Metalli non ferrosi |
100 |
90 |
10 |
Totale |
1.030 |
954 |
76 |
RIFIUTI VETRO |
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
15 01 07 |
Imballaggi in vetro |
200 |
190 |
10 |
16 01 20 |
Vetro |
50 |
45 |
5 |
17 02 02 |
Vetro |
50 |
45 |
5 |
19 12 05 |
Vetro |
50 |
45 |
5 |
20 01 02 |
Vetro |
100 |
95 |
5 |
Totale |
450 |
420 |
30 |
|
||||
C.E.R. |
DESCRIZIONE RIFIUTO |
T/A |
R13 |
D15 |
16 02 14 |
Apparecchiature fuori uso,
diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13 |
200 |
200 |
0 |
16 02 16 |
Componenti rimossi di
apparecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15 |
200 |
200 |
0 |
20 01 36 |
Apparecchiature elettriche ed
elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23
e 20 01 35 |
850 |
850 |
0 |
20 03 07 |
Rifiuti ingombranti |
300 |
300 |
0 |
20 01 23* |
Apparecchiature fuori uso contenenti clorofluorocarburi |
350 |
350 |
0 |
20 01 33* |
Batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06
03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie |
50 |
50 |
0 |
20 01 34 |
Batterie e accumulatori
diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33 |
50 |
50 |
0 |
20 01 35* |
Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da
quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi |
300 |
300 |
0 |
Totale |
2.300 |
2.300 |
0 |
Totale complessivo |
11.395 |
10.672 |
723 |
Per una
potenzialità impiantistica:
- Operazione R13: 10.672 t/a;
- Operazione D15: 723 t/a;
- Istantanea: 171 mc;
- giornaliera: 39,29 tonnellate;
- annuale: 11.395 tonnellate;
- I rifiuti (carta e plastica) subiranno una
riduzione volumetrica per poter essere trasferiti agli impianti di riciclo.
Le altre tipologie
di rifiuti subiranno una cernita subito dopo la fase di scarico per rimuovere
eventuali materiali esterni riscontrati nei mucchi scaricati dagli automezzi,
per poi essere destinati alla successiva fase di trattamento-recupero che
avverrà in appositi centri.
- Relativamente ai RAEE, la Ditta intende
svolgere solo ed esclusivamente attività di messa in riserva.
- All’interno dell’impianto non saranno
effettuate operazioni di disassemblaggio di tali rifiuti e, al fine di
garantire che la movimentazione nell’insediamento avvenga senza rischi di
rotture di specifiche componenti dei RAEE (circuiti frigoriferi, ecc.), saranno
scelte idonee apparecchiature di sollevamento escludendo l’impiego di
apparecchiature tipo ragno.
Inoltre, sarà
assicurata la chiusura dei portelli, saranno fissate le parti mobili e sarà
mantenuta l’integrità della tenuta nei confronti dei liquidi e dei gas
contenuti nei circuiti.
- Presso l’impianto saranno conservati per 5
anni dalla data dell’ultima registrazione i registri di carico/scarico
integrati con i formulari relativi al trasporto dei rifiuti.
- L’impianto di adeguamento volumetrico delle
carte/cartoni e plastiche sarà installato all’interno del capannone e
consisterà in una pressa verticale imballatrice, con bocca di carico a circa 1
metro di altezza dal pavimento, dotata di legatrice a fili.
I materiali
verranno caricati sulla pressa manualmente o con l’ausilio di un nastro
trasportatore di circa 3 metri.
Nell’area di caricamento
è prevista una cappa aspiratrice che verrà a convogliare l’aria, mista alle
polveri che si sollevano in questa fase, in atmosfera attraverso un camino che
sarà più alto di un metro rispetto a tutti gli ostacoli presenti in zona per un
raggio di 10 metri, e sarà dotato di una presa di campionamento.
Le polveri saranno
abbattute attraverso il sistema di depurazione costituito da n. 12 filtri a
tessuto.
Le caratteristiche
dell’effluente gassoso depurato immesso in atmosfera, saranno quelle dichiarate
sul Quadro Riassuntivo delle Emissioni (Q.R.E.) datato 2 Ottobre 2008, timbrato
e firmato dal Gestore Sig.ra Alimonti Maria (Amministratore Unico) – Ns. Prot.
n. 6164/SC del 03.10.2008.
- La produzione di polveri diffuse interesserà
l’intorno dell’impianto nella fase di cantiere che nella fase di esercizio.
Per il loro
contenimento saranno adottate misure di prevenzioni quali:
a. Le vie di
accesso non asfaltate verranno bagnate nei periodi asciutti.
b. Perimetralmente
all’impianto sarà posta una barriera verde che, oltre ad agire come fattore di
mitigazione sugli effetti paesaggistici del luogo, sarà costituita da essenze
odorose sia arboree che arbustive con lo scopo di mitigare anche gli eventuali
residui odori negativi e trattenere materiale particellare.
- Relativamente allo stoccaggio dei rifiuti
conferiti al centro, la Ditta prevede la seguente organizzazione:
a. Nell’area
antistante il portone di uscita, verrà realizzata una tettoia al di sotto della
quale verranno ubicati:
- N. 2 conteiners scarrabili, di capacità di
10 mc cad e a tenuta stagna, destinati allo stoccaggio dei RAEE.
- N. 1 container scarrabile, di capacità di 8
mc e a tenuta stagna, per pneumatici fuori uso.
- N. 1 container scarrabile, di capacità di 8
mc. e a tenuta stagna, per legno.
Tutti i container
di cui ai punti precedenti, possono essere muniti di copertura fissa, ad
apertura a 90° idraulica, ad ali di farfalla manuale o con telo copri-scopri.
b. A ridosso del
capannone, lato sud-est, sarà attrezzata un’area provvista di tettoia dove
saranno posizionati n. 5 containers di mc. 2 cad. per la raccolta dei rifiuti
destinati alla fase D15.
c. All’interno del
capannone saranno individuate un’area per lo scarico del rifiuto e per il suo
avvio all’impianto di adeguamento volumetrico e un’area per lo stoccaggio in
containers del rifiuto imballato (carta e plastica), dei rifiuti ferrosi, dei
rifiuti non ferrosi e del vetro.
- Per il drenaggio delle acque, all’interno
dell’area dell’impianto verranno realizzate le seguenti canalizzazioni:
a. Rete acque
meteoriche per le acque scolanti dalla copertura del capannone industriale e
dai manufatti ausiliari.
b. Rete acque
meteoriche destinata a raccogliere le acque di dilavamento del piazzale e del
percorso perimetrale del capannone, non interessati dallo stoccaggio dei
rifiuti, che verranno inviate nella fognatura acque bianche.
c. Rete acque di
dilavamento destinata a raccogliere le acque di lavaggio interne al capannone e
quelle relative alle aree impermeabilizzate riservate al deposito dei rifiuti e
a raccogliere eventuali spandi e colaticci ricadenti su di esse.
La rete, servita da canalette grigliate di
raccolta, sarà collegata ad una vasca a tenuta stagna della capacità pari a 4,5
m.
Le acque così raccolte verranno inviate,
per mezzo di autobotte ad un apposito impianto di trattamento esterno.
d. Rette acque nere
che canalizza le acque dei servizi igienici e domestici nella fognatura nera
comunale.
- All’interno della rete di drenaggio delle
acque saranno inseriti dei pozzetti di ispezione aventi il fondo sagomato in
modo da evitare ristagni e depositi di materiale e dei pozzetti campionatori.
- La Ditta prevede un piano di manutenzione
ordinaria e straordinaria dell’impianto e la dotazione di un registro dove
verranno annotate tutte le attività svolte al fine di raggiungere un perfetto
funzionamento dello stabilimento.
Più precisamente:
a. Tutte le
apparecchiature saranno revisionate con periodicità prevista dall’uso delle
stesse.
b. I condotti
fognanti saranno anch’essi revisionati periodicamente ed in caso di impedimenti
che ne ostruiscano il perfetto funzionamento sarà chiamata ditta specializzata
per il ripristino della linea.
c. In caso di
rottura della cappa di aspirazione sarà interrotta la pressatura dei materiali
e sarà data dovuta comunicazione agli Enti interessati.
Ogni
malfunzionamento della stessa sarà registrato sul registro della manutenzione.
- La Ditta, in caso di chiusura dell’impianto
e previa verifica dell’assenza di contaminazioni del terreno, porrà in essere
un piano interno di controllo e sorveglianza impostato su un’adeguata
manutenzione delle strutture.
Si provvederà
all’innaffiatura, a periodici sfalci e alla sostituzione delle specie vegetali
morte al fine di tutelare l’impatto visivo.
Si ritiene di poter
esprimere, per quanto di competenza e con riferimento al progetto presentato,
PARERE TECNICO FAVOREVOLE
alla realizzazione
ed all’esercizio dell’Impianto di Recupero e Smaltimento Rifiuti per la fase
D15 “Deposito Preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a
D14 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui
sono prodotti)” dell’Allegato B al D.Lgs. n. 152/2006 e la fase R13 “Messa in
Riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da
R1 a R12 escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui
sono prodotti)” nel Comune di Cepagatti (PE) – Zona Industriale Vallemare, Via
delle Contrade s.n. –
a condizione che:
nella realizzazione
e l’esercizio della attività in progetto, venga adottato ogni possibile
accorgimento a tutela dell’ambiente, operando nel rispetto delle vigenti
normative in materia ambientale.
In particolare:
6.16 Dovrà essere
effettuato, ad impianto appena avviato e nelle prime fasi di piena operatività
dell’esercizio, un monitoraggio fonometrico che verifichi l’effettiva
rispondenza ai limiti di legge dei livelli di rumore immessi negli ambienti
limitrofi (L. 447/1995); tale monitoraggio andrà effettuato nei periodi di
punta delle emissioni sonore e le risultanze dello stesso dovranno essere
tempestivamente trasmesse al Comune territorialmente competente e allo
scrivente Dipartimento;
6.17 Dovranno
essere installati nella fase realizzativa n. 2 piezometri permanenti di cui uno
a monte e l’altro a valle idrogeologica del sito e in direzione di deflusso
delle acque, in modo da poter controllare periodicamente la quantità delle
acque sotterranee.
Per una corretta
posa in opera dei piezometri e per un possibile campionamento delle acque sia
in condizioni statiche che dinamiche, si potrà fare riferimento ai “Manuali e
Linee Guida 43/2006” dellAPAT.
I piezometri
dovranno, inoltre, essere di immediata identificazione e sempre accessibili ed
idonei ad una sicura e agevole esecuzione delle operazioni di campionamento.
La periodicità di
prelievo delle acque sotterranee dovrà essere semestrale.
Le date dei
prelievi dell’acqua di falda dovranno essere anticipatamente comunicate allo
scrivente Dipartimento e i risultati delle analisi dovranno essere
tempestivamente trasmesse allo Stesso.
6.18 Le emissioni
in atmosfera provenienti dall’impianto di “Pressatura” dovranno avere le
caratteristiche così come descritte sul QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI,
datato 02/10/2008 – Prot. ARTA n. 6164/SC del 03/10/2008.
Inoltre:
6.18.1 La
realizzazione, l’avvio e l’attività a regime dell’impianto dovranno essere
condotti nel rispetto delle normative vigenti in materia di inquinamento
atmosferico.
6.18.2 Dovrà
essere predisposta una postazione di campionamento degli effluenti gassosi e
assicurata la presenza di idonea struttura di accesso al punto di prelievo,
allestita secondo le vigenti norme di sicurezza.
6.18.3 La
frequenza di controllo degli effluenti dovrà essere annuale.
6.18.4 Nel
periodo di marcia controllata dell’impianto di cui all’Allegato 5 alla D.G.R.
517 del 25.05.2007, dovranno essere effettuati n. 2 controlli analitici degli
effluenti e le risultanze dovranno essere trasmesse anche allo scrivente
Dipartimento.
6.18.5 Dovrà
essere predisposta una targa metallica o altro sistema indelebile in
corrispondenza del camino con indicazione della sigla del punto di emissione
(1), come da Quadro Riassuntivo delle Emissioni, e del diametro del camino
stesso.
6.18.6 I
sistemi di abbattimento installati per la depurazione dell’effluente gassoso,
dovranno essere sottoposti a manutenzione, da documentare tramite
registrazione, secondo le modalità e le tempistiche riportate nella scheda
tecnica di manutenzione del costruttore.
6.19 Dovranno
essere messe in atto, sia in termini di realizzazione che di esercizio e
gestione dell’impianto, le dichiarazioni della Ditta di cui all’elenco puntato
che precede le presenti prescrizioni e, più in generale, quelle dichiarate
dalla Stessa in materia ambientale nella documentazione tecnica redatta,
revisionata e rettificata a firma dell’Ing. Paolasini Antonio (Prott. ARTA n.
2965/SC del 22/05/2008, n. 5880/SC del 22/09/2008, n. 6164/SC del 03/10/2008);
6.20
Nell’insediamento produttivo, oltre alle operazioni di selezione e cernita
nonché di adeguamento volumetrico della carta e della plastica, potranno essere
esercitate esclusivamente attività di deposito e di trasporto dei rifiuti e/o
materiali verso i rispettivi centri di recupero esterni;
6.21 Prima della
ricezione dei rifiuti all’impianto, la Ditta dovrà verificare l’accettabilità
degli stessi mediante acquisizione di idonea documentazione, costituita, se
necessario, anche da certificazione riportante le caratteristiche
chimico-fisiche dei rifiuti citati; qualora la verifica di accettabilità verrà
effettuata anche mediante analisi, la stessa dovrà essere eseguita per ogni
conferimento di partite di rifiuti ad eccezione di quelli che provengono
continuamente da un ciclo tecnologico ben definito, in tal caso la verifica
dovrà essere almeno annuale;
6.22 I rifiuti, di
cui all’elenco precedente, conferiti all’impianto dovranno essere depositati
direttamente nelle rispettive aree e/o settori prestabiliti per il loro
stoccaggio, oppure all’interno dei cassoni scarrabili posti in zone distinte
dell’insediamento;
6.23 I rifiuti
conferiti all’impianto e sottoposti a selezione e cernita dovranno essere
destinati al recupero; gli scarti non più riutilizzabili, dovranno essere
conferiti ad idonei impianti di smaltimento;
6.24 I rifiuti
sottoposti a messa in riserva dovranno essere avviati esclusivamente ad
effettivo ed oggettivo recupero in impianti autorizzati al recupero evitando
ulteriori passaggi ad impianti di messa in riserva (mero stoccaggio);
6.25 Il Deposito
Preliminare dovrà essere inteso e gestito come lo stoccaggio dei rifiuti di
diversa tipologia e provenienza, per il successivo invio ad altre fasi di
smaltimento, nello stato in cui i rifiuti sono presi in carico, senza che
presso l’impianto venga eseguito alcun intervento sul rifiuto e sul suo
imballaggio, fatta comunque salva la possibilità di accumulo per la formazione
di carichi omogenei, purchè ciò non comporti una modifica delle caratteristiche
chimico-fisiche e/o merceologiche del rifiuto né l’attribuzione di un diverso
codice CER.
Di questo
accorpamento dovrà essere, comunque, sempre mantenuta la tracciabilità dei
singoli incrementi che formano il carico in uscita.
6.26 I tempi di
giacenza dei rifiuti dovranno essere adeguati al dettato dalla normativa in
essere vigente in materia;
6.27 I Registri dei
Rifiuti, di Manutenzione dell’impianto, delle Emissioni in Atmosfera dovranno
essere tenuti sempre in sede in maniera tali da poterli esibire ad eventuali
Enti di controllo;
6.28 La Ditta dovrà
dotarsi nella fase realizzativa, anche se non previsto dal progetto presentato,
di un’area di stoccaggio dedicata ad eventuali parti di carico di rifiuti non
conformi (anche rifiuti pericolosi), rinvenute nel corso delle operazioni di
selezione e cernita.
Tale area
“”emergenze” dovrà essere adibita esclusivamente alla gestione in sicurezza di
detti rifiuti, risultati presenti in maniera accidentale e non verificabile
all’atto del prelievo dei rifiuti per il trasporto in impianto.
Il rifiuto non
conforme dovrà essere messo in carico utilizzando il CER più appropriato ed il
produttore (cliente) informato dell’accaduto.
6.29 Prima
dell’allaccio degli scarichi idrici alla pubblica fognatura, dovrà essere
acquisita la relativa autorizzazione, ai sensi di quanto stabilito dal D.Lgs.
152/2006, art. 124 commi 1 e 7, e s.m.i. e dalla L.R. 60/01, art. 2 comma 1;
6.30 Il pozzetto di
prelievo delle acque di scarico, dovrà risultare sempre accessibile ed idoneo
ad una sicura e agevole esecuzione delle operazioni di campionamento”.
7) di prescrivere che nell’impianto oggetto
della presente autorizzazione non possono essere esercitate altre attività
afferenti alla gestione dei rifiuti e, così come già previsto dalle vigenti
norme regionali, ogni modifica agli impianti e/o attività di gestione deve
essere preventivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo;
8) di precisare che la presente autorizzazione è
subordinata al rispetto delle seguenti ulteriori prescrizioni:
8.1 Deve essere evitato ogni danno o pericolo per
la salute, la incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività e dei
singoli;
8.2 Deve essere garantito il rispetto delle
esigenze igienico sanitarie ed evitato ogni rischio di inquinamento dell’aria,
dell’acqua del suolo e del sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da
rumori ed odori;
8.3 Devono essere salvaguardate la fauna e la flora
e deve essere evitato ogni degrado dell’ambiente e del paesaggio;
8.4 Devono essere promossi, con l’osservanza di
criteri di economicità ed efficienza, sistemi tendenti a favorire il riciclo,
il riutilizzo ed il recupero di materie prime ed energia;
8.5 Le attrezzature ed i contenitori usati devono
essere idonei e rispondenti ai requisiti tecnici necessari per la corretta
esplicazione dell’attività, devono impedire la dispersione dei rifiuti e la
fuoriuscita di esalazioni moleste; dovranno altresì essere tenuti in buona
efficienza e sottoposti a periodiche ed adeguate operazioni di lavaggio e
decontaminazione; le acque di lavaggio dovranno essere smaltite secondo la
normativa vigente;
9) di richiamare la Società ADB GROUP S.r.l.
autorizzata, al rispetto degli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei
rifiuti) e dell’art. 190 (Registro di carico e scarico) del Decreto Legislativo
03.04.2006 n° 152 (Norme in materia ambientale) e successive modifiche e
integrazioni e alla trasmissione con cadenza semestrale, al Settore Tutela
dell’Ambiente e Attività Produttive – Servizio Tutela e Valorizzazione
dell’Ambiente – Unità Operativa Gestione Rifiuti dell’Amministrazione
Provinciale di Pescara e all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente –
Dipartimento Provinciale di Pescara di una comunicazione concernente la
quantità dei rifiuti movimentati la provenienza e la loro destinazione,
distinguendo quelli provenienti dalla Regione da quelli fuori Regione, in
conformità con le disposizioni di cui alla D.G.R. n° 1399 del 29.11.2006,
10) di dare atto che l’inosservanza delle
prescrizioni contenute nella presente autorizzazione comporta l’adozione dei
provvedimenti previsti dall’art. 208 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti
di smaltimento e di recupero dei rifiuti) comma 13 (Quando, a seguito di
controlli successivi all’avviamento degli impianti, questi non risultino
conformi all’autorizzazione di cui al presente articolo, ovvero non siano
soddisfatte le condizioni e le prescrizioni contenute nella stessa
autorizzazione, quest’ultima è sospesa, previa diffida, per un periodo massimo
di dodici mesi. Decorso tale termine senza che il titolare abbia adempiuto a
quanto disposto nell’atto di diffida l’autorizzazione è revocata) del Decreto
Legislativo 03.04.2006 n° 152 e s.m.i. e dell’art. 45 (Autorizzazione unica per
i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti) comma 16 (Qualora a
seguito di controlli successivi all’avviamento dell’impianto, questo non
risulti conforme all’autorizzazione di cui al presente articolo, a seconda
della gravità delle infrazioni si procede:
a) alla
Diffida, stabilendo un termine entro il quale devono essere eliminate le
irregolarità;
b) alla
diffida e contestuale sospensione dell’autorizzazione per un tempo determinato;
c) alla revoca
dell’autorizzazione in caso di mancato adeguamento alle prescrizioni ed in caso
di reiterate violazioni) della Legge Regionale 19.12.2007 n° 45;
11) di obbligare la
Società:
- di possedere, nel corso della fase di realizzazione
dell’impianto, la prescritta polizza assicurativa della responsabilità civile
d’inquinamento (R.C.I.), a copertura di danni ambientali, causati a terzi nella
fase di costruzione dell’impianto. Terminata la fase di costruzione
dell’impianto ed eseguiti i dovuti accertamenti, si procederà allo svincolo
della citata polizza assicurativa secondo quanto stabilito dalla Delibera di
Giunta Regionale n° 790 del 03.08.2007 pubblicata sul B.U.R.A. n° 71 Speciale del 05.09.2007;
- di prestare al momento dell’avvio effettivo
dell’esercizio dell’impianto adeguate garanzie finanziarie, a favore della
Regione Abruzzo secondo quanto previsto dalla D.G.R. n° 790 del 03.08.2007 e
relativi allegati (Allegato A – Allegato B – Allegato C – Allegato D- Allegato
E e/o a conformare le garanzie già prestate entro 120 giorni dalla data di
pubblicazione della stessa sul B.U.R.A.
ovvero alla prima scadenza utile a copertura di eventuali danni ambientali;
detta garanzia, controfirmata per accettazione, sarà restituita all’interessato;
- al rispetto di quanto previsto dall’art. 48
(Garanzie finanziarie), comma 1 (La Giunta Regionale definisce entro 60 giorni
dall’entrata in vigore della presente legge, i criteri e i parametri per la
determinazione delle garanzie finanziarie che l’interessato è tenuto a fornire
per ottenere l’autorizzazione all’esercizio di un impianto, articolati per tipo
di attività, per caratteristiche tecniche degli impianti, compresi quelli di
cui al titolo quinto del decreto e per natura e caratteristiche dei rifiuti,
con particolare riferimento ai rischi ambientali ed agli eventuali costi di
bonifica e ripristino ambientale), comma 2 (La prestazione e l’accettazione
delle garanzie finanziarie costituiscono requisito di efficacia
dell’autorizzazione e condizione per l’avvio effettivo dell’esercizio
dell’impianto; a tal fine le garanzie finanziarie per la gestione di una
discarica, anche per la fase successiva alla sua chiusura, sono prestate
conformemente a quanto disposto dall’art. 14 del D.Lgs. 13 gennaio 2003, n. 36
(Attuazione della direttiva 1999/31/CE relativa alle discariche di rifiuti) e
successive modifiche ed integrazioni.)), comma 3 (Le garanzie finanziarie
possono coesistere in depositi cauzionali, polizze fidejussorie, coperture
assicurative e il loro importo deve essere idoneo ad assicurare, in qualunque
momento, l’esecuzione delle operazioni di messa in sicurezza, di chiusura
dell’impianto e ripristino del sito, eventuale bonifica e risarcimento del
danno ambientale ed è soggetto ad aggiornamenti biennali), comma 4 (Le garanzie
finanziarie sono ridotte del 50% per le imprese registrate ai sensi del
regolamento (CE) 19 marzo 2001, n. 761/2001 “Regolamento del Parlamento europeo
e del Consiglio sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema
comunitario di ecogestione e audit (EMAS)”del 40% nel caso di imprese in
possesso della certificazione ambientale ai sensi della norma Uni En Iso
14001), comma 5 (Le garanzie finanziarie sono trattenute per due anni
successivi al periodo garantito o alla chiusura degli impianti. Per le
discariche le garanzie finanziarie sono trattenute per tutto il tempo
necessario alle operazioni di manutenzione e di gestione successiva alla
chiusura della discarica), comma 6 ( La Giunta regionale può prevedere che le
garanzie finanziarie di cui all’art. 14 del D.Lgs. 36/2003 non si applichino a
particolari tipologie di impianti aventi un basso impatto ambientale) della
Legge Regionale 19.12.2007 N° 45, pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo (B.U.R.A.) n° 10 Straordinario del 21.12.2007;
12) di fare salve eventuali e ulteriori
autorizzazioni, visti pareri, nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri
Enti e Organismi, nonché le altre disposizioni e direttive vigenti in materia;
sono fatti salvi, infine eventuali diritti di terzi;
13) di redigere il presente provvedimento in numero
due originali, di cui un esemplare viene notificato, ai sensi di legge, alla
Società ADB GROUP S.r.l. – Sede legale e operativa: Via delle Contrade s.n. –
Zona Industriale Vallemare – 65012 CEPAGATTI (PE);
14) di trasmettere copia del presente provvedimento
al Comune di Cepagatti (PE), all’Amministrazione Provinciale di Pescara,
all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Sede Centrale di Pescara e
all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Dipartimento Provinciale di
Pescara;
15) di trasmettere, altresì, ai sensi dell’art.
208, comma 18 del Decreto Legislativo 03.04.2006 n° 152 (Norme in materia
ambientale) e s.m. ed i. copia del presente provvedimento all’Albo Nazionale
Gestori Ambientali c/o Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di
L’Aquila;
16) di disporre la pubblicazione del presente
provvedimento, limitatamente all’oggetto e al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;
Contro il presente
provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale al competente Tribunale
Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o ricorso straordinario al Capo
dello Stato entro centoventi giorni dalla notifica;
IL DIRIGENTE
DEL SERVIZIO
Dott. Franco Gerardini