Il dirigente del servizio
Omissis
Determina
Per le motivazioni espresse in narrativa, che qui di seguito si intendono integralmente riportate:
1) di approvare ai sensi del Decreto Legislativo 03.04.2006 N. 152 (Norme in materia ambientale) Art. 208 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti) – Legge Regionale 19.12.2007 n. 45 (Norme per la gestione integrata dei rifiuti), Art. 45 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti) - il progetto presentato dal COMUNE DI GUARDIAGRELE – Piazza S. Francesco n. 12 – 66016 GUARDIAGRELE (CH) – per la realizzazione ed esercizio di una Stazione Ecologica in località “Piano Venna” del Comune di Guardiagrele (CH), identificabile nel N.C.T. dello stesso al Foglio 7 Particella 5049 (mq 11), Particella 5041 (mq 1.516), Particella 5044 (mq 1.284), Particella 4730 (mq 55), Particella 4717 (mq 35), Particella 4728 (mq 15), Particella 4726 (mq 240) – Area classificata dal Piano Regolatore Generale P.R.G., dal Piano Particolareggiato P.I.P. e dalle Norme Tecniche di Attuazione “A lotto fondiario per gli insediamenti produttivi” – della superficie complessiva di mq 3.156 e una potenzialità dell’impianto di 3.717,6 t/a, equivalente alla fase “R13 (Messa in riserva di rifiuti per sottoporli a una delle operazioni indicate nei punti da R1 a R12 (escluso il deposito temporaneo, prima della raccolta, nel luogo in cui sono prodotti))” dell’allegato C del Decreto Legislativo n. 152/2006 in conformità agli elaborati tecnici e progettuali indicati in premessa e di seguito elencati:
Mese di Ottobre Anno 2006
Dott.
Arch. Rosamaria Brandimarte, Dott. Ing. Giuseppe Antonio De Cesare
Allegato 1) Verbale di Deliberazione della Giunta Comunale n. 212 del 13.10.2006;
Allegato 2) Relazione tecnica;
Allegato 3) Corografia scala 1:25.000;
Allegato 4) Cartografia tecnica regionale;
Allegato 5) Planimetria: Individuazione catastale del lotto dell’impianto della stazione ecologica
scala 1:2.000;
Allegato 6) Inquadramento urbanistico su tavola delle destinazioni d’uso del P.I.P. Piano Venna;
Allegato 7) Planimetria: Individuazione area d’intervento su aerofotogrammetrico in scala 1:5.000;
Allegato 8) Stralcio P.R.G. scala 1:10.000;
Allegato 9) Certificato di destinazione urbanistica;
Allegato 10) Planimetria generale scala 1:200;
Allegato 11) Planimetria: Particolari;
Allegato 12) Planimetria: Impianto idrico e fognario scala 1:200;
Allegato 13) Planimetria: Impianto idrico antincendio scala 1:200;
Allegato 14) Planimetria: Impianto di illuminazione esterna scala 1:200;
Allegato 15) Planimetria: Particolare pavimentazione esterna scala1:20;
Allegato 16) Planimetria: Particolare recinzione – aiuola – pavimentazione stradale scala 1:20;
Allegato 17) Planimetria: Pianta piano terra scala 1:50;
Allegato 18) Planimetria: Prospetto lato sud scala 1:50 – prospetto lato nord scala 1:50;
Mese di Ottobre Anno 2006
Dott.
Geologo Graziano Nicola della Pelle, Dott. Ing. Giuseppe Antonio De Cesare,
Dott. Arch. Rosamaria Brandimarte
Allegato 19) Relazione geologica geotecnica e di fattibilità;
Mese di Aprile Anno 2007
Allegato 20) Relazione tecnica suppletiva con indicazione della potenzialità dell’impianto;
Allegato 21) Dichiarazione della proprietà dell’area oggetto di intervento;
Mese di Ottobre Anno 2007
Arch.
Rosamaria Brandimarte
Allegato 22) Relazione tecnica e descrittiva generale – integrazione;
Allegato 23) Piano quotato dell’area;
Allegato 24) Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico “fenomeni gravitativi e processi erosivi” della Regione Abruzzo – Individuazione area d’intervento su tavola della pericolosità scala 1:10.000;
2) di autorizzare il Comune di Guardiagrele alla realizzazione ed esercizio ai sensi del predetto Art. 208 del Decreto Legislativo 03.04.2006 N. 152, il progetto di cui al punto 1);
3) di stabilire che l’autorizzazione di cui al precedente punto 2) è concessa per un periodo pari ad anni dieci dalla data di adozione del presente provvedimento, detto periodo risulta comprensivo sia della fase di costruzione che della fase di esercizio e, a tal proposito, si rinvia a quanto disposto dalla Legge Regionale 19.12.2007 n. 45;
4) di precisare che l’autorizzazione di cui al punto 2) è rinnovabile, per ogni sua fase (costruzione e/o esercizio) nelle forme stabilite dal Decreto Legislativo 03.04.2006 N. 152 e dalla Legge Regionale n. 45/2007 Art. 47 (Rinnovo delle autorizzazioni alle imprese in possesso di certificazione ambientale) comma 1 (Le procedure di rinnovo delle autorizzazioni di cui al presente articolo sono disciplinate dall’art. 209 del D.Lgs. 152/2006);
5) di autorizzare il Comune di Guardiagrele in oggetto ai sensi dell’Art. 208 del Decreto Legislativo 03.04.2006 N. 152, all’esercizio dell’impianto indicato al precedente punto 1), alle condizioni e prescrizioni che qui di seguito si riepilogano:
dell’A.R.T.A. – Agenzia
Regionale Tutela Ambiente – Dipartimento Provinciale di Chieti
Le tipologie di rifiuto con codice C.E.R., la potenzialità e le prescrizioni sono di seguito elencate:
CODICE C.E.R. |
DESCRIZIONE |
TIPO DI RIFIUTO |
POTENZIALITA’ Kg |
15 01 06 |
Imballaggi in materiali misti |
Raccolte differenziate multimateriale. |
1.000.000 |
15 01 01 20 01 01 |
Carta e cartone |
Imballaggi in carta e cartone. Carta e cartone. |
800.000 |
15 01 07 20 01 02 |
Imballaggi in vetro. Vetro. |
Imballaggi in vetro. Vetro. |
400.000 |
15 01 02 08 03 18 20 01 39 |
Imballaggi in plastica. Toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17*. Plastica. |
Imballaggi in plastica. Toner per stampa esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 17*. Plastica |
480.000 |
15 01 04 |
Imballaggi metallici |
Lattine di alluminio o banda stagnata |
120.000 |
20 01 40 |
Metallo. |
Ferrosi. |
150.000 |
20 01 38 15 01 03 |
Legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37. Imballaggi in legno. |
Legno Imballaggi in legno. |
50.000 |
20 01 10 20 01 11 15 01 09 |
Abbigliamento. Prodotti tessili. Imballaggi in materia tessile |
Indumenti usati. Altri prodotti tessili diversi dall’indumento usato. Altri prodotti tessili diversi dall’indumento usato. |
3.000 |
15 01 05 |
Imballaggi compositi. |
Imballaggi compositi. |
1.000 |
20 01 23* 20 01 36 |
Apparecchiature fuori uso contenenti CFC. Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35. (senza CFC) |
Frigoriferi, surgelatori, congelatori, condizionatori d’aria. Televisori, computer, stampanti. |
33.600 |
20 01 35* 20 01 36 |
Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23, contenenti componenti pericolosi. Apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35. (senza CFC) |
Televisori, computer, stampanti, schede elettroniche, lavatrici, lavastoviglie ed altre apparecchiature contenenti composti pericolosi. Televisori, computer, stampanti. |
50.000 |
20 03 07 |
Rifiuti ingombranti |
Altri rifiuti ingombranti |
500.000 |
16 01 03 |
Pneumatici fuori uso |
Pneumatici fuori uso. |
3.000 |
15 01 02 15 01 06 15 01 10* 08 03 17* 20 01 27* 20 01 28 20 01 32 20 01 31* 20 01 19* |
Imballaggi in plastica. Imballaggi in più materiali. Imballaggi contenenti residui di sostanze pericolose o contaminati da tali sostanze. Toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose. Vernici, inchiostri con elementi pericolosi. Vernici, inchiostri. Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 20 01 31. Medicinali citotossici e citostatici. Pesticidi |
Cartucce esaurite e toner. Cartucce esaurite e toner. Contenitori etichettati “T” o “F”. Contenitori etichettati “T” o “F”. Vernici, inchiostri. Medicinali scaduti. Medicinali scaduti. Pesticidi. |
1.000 |
20 01 33* 20 01 34 20 01 21* 16 05 04* |
Batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01, 16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie. Batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33. Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio. Gas in contenitore a pressione (compresi gli halon), contenenti sostanze pericolose. |
Pile, batterie e accumulatori al piombo. Pile e batterie. Tubi al neon. Gas in contenitori a pressione. Aerosol. |
1.000 |
20 01 33* |
Accumulatori al piombo. |
Batterie e accumulatori. |
1.000 |
20 01 26* 13 02 05* |
Oli e grassi, diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25. Scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati. |
Oli e grassi. Scarti di oli minerali. |
1.000 |
17 01 07 |
Miscugli o scorie in cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche non contenenti sostanze pericolose. |
Rifiuti inerti. |
6.000 |
20 02 01 |
Rifiuti biodegradabili |
Residui verdi. |
1.000 |
20 02 02 |
Terra e rocce. |
Terreno e rocce. |
3.000 |
20 02 03 |
Altri rifiuti non biodegradabili. |
Altri rifiuti non biodegradabili |
1.000 |
20 03 01 |
Rifiuti urbani non differenziati. |
Rifiuti urbani misti. |
5.000 |
20 03 02 |
Rifiuti di mercati. |
Rifiuti di mercati. |
5.000 |
20 03 03 |
Rifiuti della pulizia stradale. |
Rifiuti della pulizia stradale. |
2.000 |
Per
una potenzialità complessiva di 3.717,6 t/a;
1) La Stazione Ecologica deve prevedere la presenza costante, nei momenti di apertura al pubblico, di uno o più addetti al fine di controllo effettivo di conferimento dei rifiuti e di permettere un più agevole e razionale raggruppamento dei materiali prima che gli stessi vengano prelevati e conferiti a recupero e smaltimento;
2) Particolare cura dovrà essere posta relativamente alle operazioni di conferimento e di movimentazione all’interno della Stazione Ecologica dei BENI DUREVOLI in modo da evitare la fuoriuscita di eventuali sostanze pericolose in essi contenuti; in particolare è necessario che tali rifiuti siano depositati in posizione verticale e che non siano impilati gli uni sugli altri.
Si dovrà inoltre limitare la loro movimentazione ed in ogni caso non deve essere utilizzato per la movimentazione il cosiddetto “ragno” che potrebbe danneggiare gli stessi beni durevoli.
In ogni caso le attività di raccolta e di conferimento, la gestione dei rifiuti in ingresso ed i criteri previsti per lo stoccaggio dei beni durevoli, devono avvenire in conformità con le modalità similari di cui all’allegato 3, punti 1, 2 e 3 del D.Lgs. n. 151/2005;
3) Il soggetto titolare dell’autorizzazione dovrà nominare un “referente tecnico” per la Stazione Ecologica con la funzione di coordinamento tecnico ed amministrativo dell’attività, nonché provvedere alla formazione del personale all’interno della Stazione Ecologica, in particolare per quanto dettato nel punto 10.3 della Deliberazione n. 131/2006;
4) Relativamente alla gestione ed eventuale trattamento delle acque meteoriche di dilavamento e acque di pioggia, l’impianto dovrà essere provvisto di una idonea vasca di decantazione e disoleatura dei suddetti reflui prima del loro allontanamento nella fogna comunale.
5) I contenitori dei rifiuti e le aree di deposito devono essere provvisti di apposita cartellonistica esplicativa (diversamente colorata) riportante il rispettivo codice C.E.R. e la corrispondente descrizione, ovvero la tipologia del materiale stoccato;
6) Lo stoccaggio delle diverse tipologie di rifiuto differenziati (vetro, carta, legno, ferro, plastica, ecc.) e quelli indifferenziati (imballaggi misti), entrambi di natura non pericolosa, devono essere stoccati in appositi contenitori scarrabili e/o container, cassoni e cassonetti in sosta su aree distinte della piattaforma scarico rifiuti della Stazione Ecologica, separati tra loro;
7) I mezzi adibiti allo stoccaggio ed al trasporto dei rifiuti di cui sopra, in sosta su superfici impermeabili, devono essere caratterizzati da idonee specifiche tecniche (adeguati requisiti di resistenza, opportuni teli di copertura, dichiarazione “CE” di conformità);
8) L’accesso alla stazione di trasferimento dei rifiuti in oggetto, dovrà essere riservata ad utenze ricadenti nel territorio comunale di Guardiagrele e zone limitrofe;
9) La Stazione di conferimento, al momento dell’avvio, dovrà adempiere alle disposizioni di cui al comma 5 dell’art. 25 della L.R. n. 83/2000;
10) Le operazioni di pesa dovranno essere effettuate all’interno della Stazione Ecologica prima del conferimento dei rifiuti ad impianti di recupero e/o smaltimento;
della Direzione Sanità – Servizio Prevenzione Collettiva
– Ufficio Igiene e Sanità Pubblica/A.U.S.L. – Azienda Unità Sanitaria Locale di
Chieti – Distretto Sanitario di Base di Guardiagrele - Servizio Igiene e Sanità Pubblica
1) Siano specificate le generalità della Ditta che gestirà l’impianto;
2) La pavimentazione dell’area abbia idonee pendenze in modo da favorire il convogliamento delle acque meteoriche e di dilavamento verso i pozzetti di raccolta;
3) Siano specificate le precauzioni che si intendono adottare al fine di proteggere l’ambiente circostante da esalazioni moleste e dall’invasione di insetti, dovuti allo stoccaggio di rifiuti contenenti frazioni putrescibili;
4) Sia prevista la piantumazione lungo tutto il perimetro con essenze arbustive ad alto fusto e fogliame persistente;
5) L’area sede dell’impianto, dal punto di vista della localizzazione, sia stata ritenuta idonea dalla Provincia di Chieti, secondo quanto dettato dall’art. 11 della Legge Regionale del 28.04.2000 n. 83;
6) L’avvio della Stazione Ecologica sia subordinato alla trasmissione di una dichiarazione scritta del Direttore dei Lavori attestante il rispetto delle condizioni e prescrizioni dettate in sede di rilascio dell’autorizzazione e l’ultimazione delle opere in conformità al progetto approvato;
6) di prescrivere che nell’impianto oggetto della presente autorizzazione non possono essere esercitate altre attività, ancorché afferenti alla gestione dei rifiuti e, così come già previsto dalle vigenti norme regionali, ogni modifica agli impianti e/o alle attività di gestione deve essere preventivamente autorizzata dalla Regione Abruzzo;
7) di precisare che la presente autorizzazione è subordinata al rispetto delle seguenti ulteriori prescrizioni:
1) deve essere evitato ogni danno o pericolo per la salute, la incolumità, il benessere e la sicurezza della collettività e dei singoli;
2) deve essere garantito il rispetto delle esigenze igienico sanitarie ed evitato ogni rischio di inquinamento dell’aria, dell’acqua, del suolo e del sottosuolo, nonché ogni inconveniente derivante da rumori ed odori;
3) devono essere salvaguardate la fauna e la flora e deve essere evitato ogni degrado dell’ambiente e del paesaggio;
4) devono essere promossi, con l’osservanza di criteri di economicità ed efficienza sistemi tendenti a favorire il riciclo, il riutilizzo ed il recupero di materie prime ed energia;
5) Le attrezzature ed i contenitori usati devono essere idonei e rispondenti ai requisiti tecnici necessari per la corretta esplicazione dell’attività, devono impedire la dispersione dei rifiuti e la fuoriuscita di esalazioni moleste; dovranno altresì essere tenuti in buona efficienza e sottoposti a periodiche ed adeguate operazioni di lavaggio e decontaminazione; le acque di lavaggio dovranno essere smaltite secondo la normativa vigente;
8) di richiamare il Comune di Guardiagrele autorizzato, al rispetto degli obblighi previsti dall’art. 189 (Catasto dei rifiuti) e dell’art. 190 (Registro di carico e scarico) del D.Lgs. n. 152/2006 (Norme in materia ambientale) e alla trasmissione con cadenza semestrale, al Servizio Tutela Ambiente della Provincia di Chieti e all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Dipartimento Provinciale di Chieti di una comunicazione concernente la quantità dei rifiuti movimentati, la provenienza e la loro destinazione, distinguendo quelli provenienti dalla Regione da quelli fuori Regione;
9) di
dare atto che l’inosservanza delle prescrizioni contenute nella presente
autorizzazione comporta l’adozione dei provvedimenti previsti dall’art. 208 (Autorizzazione unica per i nuovi impianti
di smaltimento e di recupero dei rifiuti) comma 13 (Quanto, a seguito di controlli successivi all’avviamento degli
impianti, questi non risultino conformi all’autorizzazione di cui al presente
articolo, ovvero non siano soddisfatte le condizioni e le prescrizioni
contenute nella stessa autorizzazione, quest’ultima è sospesa, previa diffida,
per un periodo massimo di dodici mesi. Decorso tale termine senza che il
titolare abbia adempiuto a quanto disposto nell’atto di diffida
l’autorizzazione è revocata) del Decreto Legislativo 03.04.2006 N. 152 e
dell’art. 45 (Autorizzazione unica per i
nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti) comma 16 (Qualora a
seguito di controlli successivi all’avviamento dell’impianto, questo non
risulti conforme all’autorizzazione di cui al presente articolo, a seconda
della gravità delle infrazioni si procede:
a) alla diffida, stabilendo un termine entro il
quale devono essere eliminate le irregolarità;
b) alla diffida e contestuale sospensione
dell’autorizzazione per un tempo determinato;
c) alla revoca dell’autorizzazione in caso di
mancato adeguamento alle prescrizioni ed in caso di reiterate violazioni) della
Legge Regionale 19.12.2007 n. 45;
10) di fare salve eventuali e ulteriori autorizzazioni, visti, pareri, nulla-osta e prescrizioni di competenza di altri Enti e Organismi, nonché le altre disposizioni e direttive vigenti in materia; sono fatti salvi, infine eventuali diritti di terzi;
11) di redigere il presente provvedimento in numero due originali, di cui un esemplare viene notificato, ai sensi di Legge, al Comune di Guardiagrele – Piazza S. Francesco n. 12 – 66016 GUARDIAGRELE (CH);
12) di trasmettere copia del presente provvedimento all’Amministrazione Provinciale di Chieti (CH), all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente – Direzione Centrale di Pescara e all’A.R.T.A. – Agenzia Regionale Tutela Ambiente - Dipartimento Provinciale di Chieti;
13) di trasmettere, altresì, ai sensi dell’art. 208, comma 18 del D.Lgs. 03.04.2006 (Norme in materia ambientale) N. 152 copia del presente provvedimento all’Albo Nazionale Gestori Ambientali c/o Camera di Commercio Industria Artigianato Agricoltura di L’Aquila;
14) di disporre la pubblicazione del presente provvedimento, limitatamente all’oggetto e al dispositivo, sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo;
Contro il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale
al competente Tribunale Amministrativo Regionale entro sessanta giorni o
ricorso straordinario al Capo dello Stato entro centoventi giorni dalla
notifica.
IL DIRIGENTE DEL SERVIZIO
Dott. Franco Gerardini