LA GIUNTA REGIONALE

Udito il Componente la Giunta preposto alle Politiche Attive del Lavoro, della Formazione e dell’Istruzione, il quale riferisce quanto segue:

“L’attuale condizione socio-economica della Regione Abruzzo è fortemente influenzata per un verso da processi di delocalizzazione che colpiscono alcuni settori produttivi, concentrandosi in modo particolare in aree e territori già afflitti da gravi situazioni occupazionali, per un altro dall’esigenza di innescare processi di riorganizzazione al fine di consentire al sistema regionale delle P.M.I. di competere efficacemente con le nuove sfide della globalizzazione, affrontandole sul versante dell’innovazione tecnologica ed organizzativa. Sullo sfondo l’esigenza di conservare e rafforzare la presenza della grande impresa ed il suo radicamento sul territorio, in funzione sia della crescita dell’occupazione che della opportunità di utilizzarne le capacità di fungere da fattore propulsivo per sviluppare l’indotto produttivo e una rete avanzata di servizi innovativi.

In questo scenario di crisi le dinamiche che investono il Mercato del Lavoro regionale sono caratterizzate da una parte da fenomeni, purtroppo non nuovi, consistenti nella difficoltà di reinserire al lavoro soggetti adulti espulsi dal sistema produttivo, nonché di inserire o mantenere in una condizione attiva larga parte della popolazione femminile. Dall’altra l’uso distorto dei meccanismi di flessibilità ha ormai prodotto, in Abruzzo più che altrove, una massiccia e deleteria segmentazione del mercato del lavoro, ed in particolare una condizione di precarietà assoluta dei giovani, fonte di molteplici riflessi negativi: alla progressiva dequalificazione professionale ed alle gravi incertezze nelle prospettive di vita che affliggono moltissimi precari, si aggiungono, infatti, il ridimensionamento della propensione al consumo, possibili futuri squilibri previdenziali ed anche fattori di inefficienza delle Imprese, che affrontano le nuove sfide della globalizzazione più con politiche di contenimento salariale che con il rilancio degli investimenti in innovazione e ricerca. Al pari della disoccupazione, la precarietà produce dunque drammi individuali, povertà, perdita di coesione sociale, incertezza di prospettive.

I numeri della crisi sintetizzano uno scenario fortemente preoccupante, che esige un approccio più convinto e strutturato in termini di coordinamento tra i diversi livelli istituzionali, il sistema delle imprese e le organizzazioni sindacali, allo scopo di fronteggiare più efficacemente una situazione che assomma alla espulsione di migliaia di lavoratori dell’informatica e delle telecomunicazioni di aziende medie e grandi, l’allontanamento strisciante dal Mercato del Lavoro di altrettanti addetti dei settori tessile, abbigliamento, calzaturiero e meccanico.

Una forte sinergia tra istituzioni, forze imprenditoriali ed organizzazioni sindacali costituisce, infatti, il pre-requisito necessario per mettere a punto, attraverso gli strumenti della Concertazione, una rigorosa programmazione degli interventi capace di incidere realmente sulle dinamiche endogene ed esogene della crisi, di potenziare le reti materiali ed immateriali, di qualificare le attività di servizio, di generare un trait-d’union propulsivo tra ricerca , innovazione ed imprese, di evitare, infine, che risorse comunque scarse, si disperdano nel proliferare di interventi a pioggia o comunque non coordinati .

Gli strumenti attraverso i quali tale processo sinergico acquisisce operatività debbono essere due: il primo, a livello micro, diretto ad assicurare un’azione di pronto intervento in presenza di crisi aziendali, con il fine precipuo di tutelare il reddito dei lavoratori; il secondo, a livello macro, diretto ad analizzare in profondità i fattori di crisi ed a stilare le strategie di intervento conseguenti ”.

Ritenuto per quanto sopra, di condividere ed approvare la presente proposta di deliberazione, che prevede la costituzione un Comitato per la gestione delle situazioni di gravi difficoltà occupazionali aziendali e di settore (di seguito denominato anche C.I.C.A.S.).

Ritenuto di stabilire che il predetto organismo è coadiuvato e supportato nella sua azione dalla competente struttura della Direzione Politiche attive del Lavoro Sistema Integrato Regionale di Formazione e Istruzione, oltre che dagli Enti strumentali della Regione Abruzzo, in ragione della loro competenza in materia, e può avvalersi, altresì, di Esperti esterni portatori di peculiari conoscenze professionali.

Ritenuto di rinviare a successiva deliberazione della Giunta Regionale la definizione e la costituzione di un ulteriore organismo finalizzato ad analizzare i fattori di crisi e ad individuare le strategie di intervento conseguenti.

Dato atto del parere favorevole espresso dal Direttore Regionale della Direzione Politiche Attive del Lavoro, della Formazione, dell’Istruzione e dal Dirigente del Servizio Implementazione Programmi e Progetti, in ordine alla regolarità tecnico-amministrativa ed alla legittimità del presente provvedimento.

A voti unanimi espressi nelle forme di legge,

delibera

per le motivazioni e per tutto quanto espresso in narrativa:

-    di approvare il seguente documento:

Strumenti di intervento per fronteggiare le situazioni di grave difficoltà occupazionale.

Art. 1
Finalità

1.   Il presente documento si propone di fronteggiare le situazioni di grave difficoltà che affliggono l’intero apparato produttivo regionale, intervenendo sia sui riflessi occupazionali delle crisi, sia sui fattori economici endogeni ed esogeni che impediscono o rallentano la crescita e lo sviluppo, introducendo istituti e strumenti in grado di anticipare l’insorgere delle difficoltà e/o di elaborare le soluzioni utili a contenerle o risolverle, individuando sia rimedi di breve periodo, che strategie di intervento di medio-lungo periodo.

Art. 2
Strumenti di intervento

1. Per le finalità enunciate nell’articolo 1 è costituito il Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore (di seguito denominato C.I.C.A.S.).

Art. 3
Funzioni del Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore (C.I.C.A.S.)

1.   Compete al C.I.C.A.S.:

-             analizzare le difficoltà occupazionali connesse a stati di crisi aziendale o settoriale ;

-             coadiuvare il Componente la Giunta regionale preposto al Lavoro nella disamina delle possibili soluzioni, anche con riferimento alle iniziative da assumere nei confronti della Task Force nazionale per l’occupazione;

-             formulare pareri e proposte in relazione a Piani di intervento sostenuti da risorse trasferite dallo Stato al fine di rimuovere o contenere gli effetti negativi degli stati di crisi e di favorire il reinserimento di lavoratori cassintegrati ovvero in mobilità;

-             formulare pareri e proposte per la ricerca e l’attuazione di modalità garantite di transizione attiva nei confronti di soggetti espulsi dal mercato del lavoro o titolari di rapporti precari.

2.   Per lo svolgimento delle sue funzioni il C.I.C.A.S si avvale dell’ausilio di Abruzzo Lavoro, nonché della collaborazione di Italia Lavoro, previa idonea convenzione, e di Esperti, individuati dal Presidente della Giunta Regionale, portatori di peculiari competenze professionali.

Art. 4
Composizione del Comitato di intervento per le crisi aziendali e di settore (C.I.C.A.S.)

1.   Il C.I.C.A.S. dura in carica due anni, ed é costituito come segue:

a) Il Presidente della Giunta Regionale, con funzione di Presidente;

b) Il Componente la Giunta Regionale preposto al Lavoro;

c) Il Componente la Giunta Regionale preposto alle Attività Produttive;

d) Il Presidente o l’Assessore al lavoro della Provincia territorialmente competente;

e) Sei componenti designati dalle OO. SS. dei lavoratori più rappresentativi a livello regionale:

-    CGIL 2 rappresentanti

-    CISL 2 rappresentanti

-    UIL 1 rappresentante

-    UGL 1 rappresentante

2.   In assenza del Presidente della Giunta Regionale, la funzione di Presidente del C.I.C.A.S. viene assolta dal Componente la Giunta al Lavoro e, in sua assenza dal Componente la Giunta preposto alle Attività Produttive.

3.   Il Presidente della Giunta Regionale, o facente vece, ha facoltà di individuare e convocare ogni altro Assessorato o struttura regionale avente competenza in relazione alle tematiche trattate ed ulteriori altri soggetti, anche privati, che possano fornire utili contributi alla discussione.

4.   Il C.I.C.A.S. ha sede presso la Direzione Politiche Attive del Lavoro e Sistema integrato di Istruzione e Formazione, che ne cura la gestione e gli adempimenti amministrativi. É convocato su iniziativa del Presidente o su richiesta di un suo componente.

Art. 5
Disposizioni generali

1.   Delle riunioni del C.I.C.A.S sarà fatto verbale da trasmettere anche ai soggetti assenti.

2.   La partecipazione alle sedute del C.I.C.A.S non comporta alcun onere a carico della Regione Abruzzo.

La presente Deliberazione sarà pubblicata integralmente della sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo.