IL DIRETTORE REGIONALE

Omissis

RENDE NOTO

-      l’Amministrazione regionale, ai sensi e per gli effetti dell’art. 20 c. 6 e dell’art. 22 della L.R. 77/99 e della D.G.R. n. 2550 del 01/12/99, Allegato “A”, intende conferire l’incarico di Direttore regionale della Direzione Lavori Pubblici, Aree Urbane, Servizio Idrico Integrato, Manutenzione Programmata del Territorio - Gestione Integrata dei Bacini Idrografici. Protezione Civile. Attività di Relazione Politica con i Paesi del Mediterraneo, con sede in L’Aquila, attraverso l’avvio di una procedura  ad evidenza pubblica;

-    la natura e le caratteristiche dei programmi da realizzare e degli obiettivi da perseguire sono stati ridefiniti dalla Giunta Regionale con deliberazione n. 890, del 21/09/05 e riportate nel documento Allegato “A” alla presente;

-    l’incarico è conferito per 3 (tre) anni, con facoltà di rinnovo ed è  soggetto alle disposizioni di cui all’art. 27 della L.R. 77/99 nonché alla cessazione dall’incarico qualora il dirigente incaricato ottenesse un periodo di aspettativa  prevista da norme di legge e/o contrattuali;

-    i soggetti interessati debbono inviare apposita domanda, con allegato il proprio curriculum professionale, alla Giunta Regionale- Direzione Programmazione, Risorse Umane, Finanziarie e Strumentali – Servizio Organizzazione e Sviluppo Risorse Umane – entro e non oltre il 10 giorno successivo alla data di pubblicazione sul B.U.R.A. del presente avviso, tramite raccomandata A/R o presentarlo direttamente a mano presso il Servizio medesimo, via Leonardo da Vinci, n. 6, L’Aquila, (in tal caso fa fede la data del timbro di ricevimento apposto sulla domanda dal personale addetto al protocollo). Dall’esame del curriculum professionale si deve evincere il possesso dei requisiti richiesti per il conferimento dell’incarico di cui trattasi;

-    è consentita la partecipazione alla procedura per il conferimento dell’incarico in argomento:

1    ai Dirigenti della Regione Abruzzo;

2    ai soggetti esterni in possesso dei seguenti requisiti:

a    Diploma di Laurea;

b    una documentata qualificazione professionale, maturata in almeno 5 anni di espletamento di funzioni dirigenziali nella pubblica amministrazione, in enti od organismi pubblici, aziende pubbliche o private, oppure nei settori della ricerca, della docenza universitaria, delle magistrature, dei ruoli degli avvocati e procuratori dello Stato, ovvero una particolare specializzazione professionale, culturale e scientifica desumibile dalla formazione universitaria e post universitaria, da pubblicazioni scientifiche o da concrete esperienze di lavoro.

-    Il presente provvedimento verrà pubblicato sul B.U.R.A. e sul sito internet www.concorsi.regione.abruzzo.it

AVVERTENZA: L’esito della procedura sarà reso noto esclusivamente tramite pubblicazione sul B.U.R.A. e sul sito Internet www.concorsi.regione.abruzzo.it, nella sezione “Concorsi in atto”

IL DIRETTORE REGIONALE

Dott. Antonio Ranieri


Allegato “A” alla Determinazione n. DD/187 del23.09.2005

D.G.R. n. 890 del 21/09/05

PROGRAMMI ED OBIETTIVI DELLA DIREZIONE

Lavori Pubblici, Aree Urbane, Servizio Idrico Integrato, Manutenzione Programmata del Territorio - Gestione Integrata dei Bacini Idrografici. Protezione Civile”

GLI OBIETTIVI

Il principale obiettivo strategico della Direzione nell’ambito delle politiche per le aree urbane risponde alla necessità dar seguito alle strategie organiche prefigurate per le diverse competenze. Appare pertanto di estrema urgenza avviare la politica delle “città sostenibili” avvalendosi della pluralità degli strumenti di pianificazione urbana di area vasta disponibili.

Pertanto una prima azione sarà rivolta a portare a valorizzazione la parte di attività oggi giunta a definizione dei PRUSST di interesse regionale “ La città lineare della costa ” e “ La città diffusa dei parchi ”, nonché di quelli di valenza interregionale “ Medio bacino del Liri “ e “Sviluppo integrato della fascia costiera Abruzzo-Marche…”, mirando alla loro concreta attuazione e revisione anche mediante la integrazione dei diversi canali finanziari finalizzati all’assetto urbano .

Appare in tutta evidenza che i due PRUSST regionali sintetizzano sin dal loro titolo la necessità che la Regione affronti con politiche integrate, ma molto differenziate fra loro, la tutela e valorizzazione delle aree montane - ove, in generale, è scarsa la presenza demografica ed alti i valori insediativi, storici e culturali, per lo più collocati in territori ad alta valenza ambientale - ed, al contempo, assicuri il sostegno allo sviluppo  delle aree costiere, ove per assecondare le tendenze di crescita socio–economica legate al turismo, e più in generale al terziario, occorre recuperare crescenti valori di qualità urbana ed ambientale, senza inibire le diverse occasioni di sviluppo economico.

In tale ottica andranno valutate le idonee iniziative per dare sistematicità, coordinamento integrazione e, ove necessario, snellimento per la definizione ai programmi relativi a:

-    Programmi di Riqualificazione Urbana  di cui alle L.R. 64/99, 7/00, 55/01 e 82/01,

-    Accordi di Programma Quadro -A.P.Q.- “Valorizzazione Aree Urbane” ,

-    Piano Operativo Regionale (P.O.R.) - Programma sperimentale di edilizia residenziale denominato 20.000 abitazioni in affitto di cui alla Legge 21 del 08.02.2001,

-    Programmi innovativi in ambito urbano denominati Contratti di Quartiere II ,

-    Fondi DOCUP ABRUZZO 2000-2006,

-    Le pregresse programmazioni di E.R.P. e dei Programmi Complessi ( P.I. e P.R.U.),

-    Programma di E.R.P. in attuazione degli accordi di programma stipulati ai sensi del D. lgs 112/1992”,

-    Attuazione della L.R. 13/04 “ Valorizzazione dei centri storici ”,

-    Strutture per l’innovazione ed il trasferimento tecnologico.

Saranno inoltre portate in attuazione tutte le attività connesse alla L. 431/98 “ Contributi integrativi canoni di locazione”, alla L.R. 74/2004 “Contributi ai Comuni per interventi con finalità sociali, culturali, economiche e di sistemazione del patrimonio” nonché alla L.R. 25/2001 “Contributi per acquisto, costruzione e ristrutturazione prima abitazione”.

Particolare rilevanza assume nella strategia di strutturazione di una politica volta alla costruzione delle città sostenibili l’azione di supporto e strumentale che possono svolgere  soggetti partecipati dai portatori d’interesse del ciclo edilizio quale il Consorzio ISEA, di cui alla L.R. 113/98, e le Aziende Territoriali per l’Edilizia (ATER) di cui alle LL.RR. 96/96, 44/99 e 560/93.

Per tali soggetti dovrà ipotizzarsi una riorganizzazione di ruoli e impegni.

Connessa a tale strategia incentrata sulle politiche urbane è quella delle infrastrutture.

Appare illusoria ogni politica di crescita della qualità della vita nelle città qualora questa risulti disgiunta da una visione unitaria che coniughi i servizi di base ai cittadini quali la scuola, all’edilizia del culto (anche in riferimento alla necessità di assicurare la sua piena fruibilità), al sistema delle infrastrutture urbane quali parcheggi e piste ciclabili, alla efficienza dei sistemi dei servizi a rete (gas metano, acqua, ecc.).

In tal ottica un’attenzione particolare dovrà essere rivolta alle problematiche connesse all’edilizia scolastica,  sia nel raggiungimento di adeguati livelli di sicurezza delle strutture in uso, che nella direzione di una realizzione ragionata di nuovi plessi scolastici, facendo sicuro riferimento alla indagine recentemente realizzata dalla struttura di protezione civile regionale denominata “Edilizia scolastica e rischi territoriali”, nonché alle indicazioni provenienti dall’anagrafe scolastica, in corso di realizzazione.

Azione di carattere strategico è la ridefinizione regionale del quadro di riferimento normativo sui LL.PP.. La obbligatorietà di un tal adempimento, anche in riferimento alla L. 109/94,  appare tanto più urgente in ragione dell’ulteriore evoluzione della normativa comunitaria di riferimento.

Uguale attenzione andrà rivolta alla procedimentalizzazione delle attività del C.R.T.A. – Sez. LL.PP., con l’obiettivo di restituire all’organo consultivo autorevolezza e tempestività di azione.

In tal quadro normativo ed operativo andrà a collocarsi altresì le attività della sezione regionale dell’Osservatorio dei LL.PP.. Questa attività dovrà superare i limiti della mera rilevazione anagrafica per divenire piuttosto sensore rivolto alla valutazione sia dei trend evolutivi del settore dello OO.PP. che alla individuazione delle prospettive future di settore. Pertanto il monitoraggio dovrà essere base di partenza per ipotizzare quali possano essere gli scenari futuri, per determinare su di essi concrete azioni di concertazione con le parti sociali, per valutare su quali  leve possa operare la Regione per pervenire allo scenario più favorevole per supportare tale sviluppo socio - economico condiviso.

La redazione e l’aggiornamento del Prezziario delle OO.PP. dovrà essere relazionato al nuovo testo normativo sui LL.PP. ed all’attività del CRTA e dell’ Osservatorio regionale sui LL.PP..

Movimenti franosi ed alluvioni provocano nel Paese e nella nostra Regione una continua e ripetuta distruzione di ricchezza. Secondo stime del Dipartimento della Protezione Civile, le calamità naturali sono costate, in Italia, una media di 7.000 miliardi all’anno, negli ultimi trenta anni.

Innumerevoli centri abitati abruzzesi, vie di comunicazione, infrastrutture, edifici pubblici ad elevata frequentazione, beni culturali ed ambientali, sono oggi a rischio, ed è sempre più difficile contrastare i danni una volta che i fenomeni di naturali dissesto sono avvenuti. Non è sufficiente operare prontamente e generosamente dopo i disastri.

Le situazioni emergenziali sono ormai ricorrenti, progressivamente più frequenti in relazione soprattutto alle dinamiche climatiche globali e all’emersione di nuove tipologie di rischi, tanto da divenire quasi “fisiologiche” nell’accadimento e nella conseguente necessità di gestione della fase emergenziale e di ristoro dei danni.

Occorre pertanto coniugare la necessità di risposta alle emergenze con la definizione di programmi organici di intervento, basati sulla reale conoscenza del territorio fisico e funzionali alle scelte strategiche dell’Amministrazione Regionale.

Passare dalla logica dell’emergenza alla normalità della programmazione significa, quindi, dotarsi di strumenti conoscitivi, normativi ed operativi che, sappiano coniugare gli interventi strutturali con interventi non strutturali, la realizzazione di opere di difesa, con le limitazioni d’uso del territorio, con la pianificazione preventiva delle attività per la migliore gestione delle fasi emergenziali.

L’obiettivo strategico di breve periodo fondamentale per la Difesa del Suolo regionale, come anche per la Difesa del Suolo dell’intero Paese, non può che coincidere con la redazione, l’approvazione e la successiva gestione del Piano di Bacino, o di Stralci funzionali. Ormai raggiunto l’importante obiettivo dell’adozione Piano Stralcio di Bacino “Fenomeni Gravitativi e Processi erosivi” e del Piano Stralcio Difesa Alluvioni (PSDA) da parte del Comitato Istituzionale della Autorità di bacino e la conseguente ratifica della Giunta Regionale, occorrerà procedere con sollecitudine ed attenzione a tutte le azioni successive, sino a giungere alla vigenza dei piani stralcio adottati, valutando con ogni attenzione le osservazioni agli stessi che perverranno così da ridurre la possibilità di sottovalutazione di problemi o di sempre possibili errori interpretativi.

Nelle more della definitiva approvazione sarà necessario procedere a dare interpretazione corretta alle norme, così da determinare che nel dubbio sia riconosciuta priorità sempre al pubblico interesse prevalente, non esponendo la P.A. al rischio di perdere risorse per opere pubbliche essenziali (depuratori, ecc.) o opere di pubblico interesse già localizzate e finanziate al momento dell’adozione dei Piani in aree a potenziale rischio.

Una delle innovazioni apportate in sede di redazione dei Piani Stralcio di Bacino è rappresentata dalla costituzione di banche georiferite. I dati cartografici e numerici informatizzati consentono di gestire ed aggiornare in tempo reale le condizioni di dissesto del territorio nonché di pianificare, con sempre maggiore puntualità, gli interventi. La versatilità dello strumento permette inoltre di condividere i dati con i sistemi informativi regionali e nazionali nonché di derivare nuove basi informative. Occorrerà ora procedere, in base a questa base conoscitiva ed ai piani stessi, alla definizione di programmi pluriennali d’intervento che, da un lato assicurino una programmazione di medio periodo, e d’altro consentano, per gli interventi di maggior rilievo, l’avvio del procedimento nell’ottica di una programmazione virtuosa.

Sarà innanzitutto utile l’immediata definizione dei progetti di fattibilità delle opere strategiche susseguenti ai Piani. A questa azione occorrerà assicurare celerità, pur nella necessità di dover produrre strumenti tecnicamente e scientificamente articolati.

La redazione dei susseguenti progetti preliminari/definitivi/esecutivi sarà tanto più valida quanto migliore sarà la definizione del propedeutico progetto di fattibilità ed a progetti adeguati corrisponderanno opere risolutive delle problematiche e realizzate in tempi certi.

Parallelamente a tale azione, deve essere ulteriormente implementata la operatività del Servizio OO.MM. che trova suoi riferimenti alla sua azione  nel Piano Organico per il Rischio delle Aree Vulnerabili della Costa Abruzzese, nella conseguente adozione del paino all’interno del piano stralcio di bacino e nella definizione di un progetto generale preliminare cui sono ancorati una serie di interventi in itinere che andranno ulteriormente incrementati per dar conclusione all’insieme del piano. La continua azione di vigilanza, monitoraggio, sorveglianza sugli interventi riferita anche alla qualità delle acque assicura che l’intero processo naturale che lega il suolo ai fiumi ed al mare in un unico equilibrio idraulico, erosivo, e sedimentario – dal punto di vista dei sedimenti trasportati – e in un unico interrelato equilibrio relativo alla qualità acque a soggetti preposti idonei e fra loro relazionati.

Alla stampa, i primi 4 fogli geologici (Foglio 359 L’Aquila, Foglio 360 Torre dei Passeri, Foglio 368 Avezzano, Foglio 369 Sulmona), si andranno ad aggiungere la redazione degli altri relativi ai territori di Spoltore, Torre dei Passeri e Giuliano Teatino e al Foglio 361 di Chieti (ormai in ultimazione) e all’avvio degli ulteriori relativi ai Fogli 378 Scanno, 349 Gran Sasso, 351 Pescara, 339 Teramo e della parte a mare  del foglio 372 Vasto.

Ugual  rilevanza assume la programmazione e attuazione interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Essi verranno posti in essere sia attraverso i fondi ordinari di bilancio regionale e statale che attraverso quelli ex delibere CIPE. Si deve dar corso all’avvio del III Atto Integrativo dell’Accordo di Programma Quadro (Delibera CIPE n. 17/2003), alla gestione di tutti i precedenti accordi sottoscritti e ai successivi che verranno.

I Servizi Tecnici del Territorio di L’Aquila e Pescara, che con la DGR n. 392 del 26 maggio 2004 hanno ripreso la vecchia nomenclatura di Servizi del Genio Civile rispettivamente di L’Aquila e di Pescara, confermeranno il loro ruolo di vigilanza sul territorio, risultando di riferimento anche per  l’intero sistema degli EE.LL. in materia di rischio idrogeologico. Egualmente i Servizi del Genio Civile provvederanno ad assicurare  l’attività di Polizia Idraulica sui corsi d’acqua e le attività di “soggetti  operativi di primo presidio” del sistema della Protezione Civile. In tal ottica, peraltro, sono svolte le attività ordinarie e d’urgenza connesse ai numerosi interventi di opere idrauliche e di tutela dal dissesto idrogeologico.

Nella medesima ottica si colloca il Servizio Idrografico e Mareografico di Pescara - transitato in Regione a seguito del D.lg. 112/98 -  che articola la propria azione di monitoraggio dei dati idrometrici in supporto delle attività pianificatore e programmatorie innanzi citate.

Le politiche di gestione della qualità e della quantità delle acque, sia di superficie sia sotterranee, continueranno a essere di interesse centrale della programmazione del territorio. Proseguiranno, attraverso l’approvazione, adozione e pubblicazione del Piano di tutela delle Acque, le azioni di tutela della risorsa acqua che è tra le risorse naturali che più delle altre subiscono l’impatto delle azioni di utilizzazione, mancata conservazione ed inquinamento. La risorsa idrica, infatti, si rivela come la risorsa chiave da tutelare sia dal punto di vista quantitativo (evitando un eccessivo prelievo della stessa da parte di agricoltura, industria e settore civile) che qualitativo (attraverso la prevenzione e la riduzione delle varie forme di inquinamento). L’obiettivo è la salvaguardia della qualità ambientale dei corpi idrici, intendendo per qualità ambientale la sintesi delle caratteristiche qualitative e delle condizioni di disponibilità quantitativa della risorsa. Il Piano di Tutela delle Acque ha l’obiettivo di fornire gli indirizzi per una gestione sostenibile della risorsa idrica e individuare gli strumenti di tutela necessari al raggiungimento – per i corpi idrici – dell’obiettivo di qualità ambientale corrispondente allo stato di “sufficiente” entro il 31 dicembre 2008, mentre entro il 31 dicembre 2016, l’obiettivo di qualità ambientale “buono”, di cui all’allegato 1 del D.lg. 152/99. Occorre pertanto portare a compimento la redazione del “Piano di Tutela delle Acque”, di cui all’art. 44 del D. Lgs 152/99, quale Piano stralcio del Piano di Bacino. A tal fine, dovranno proseguire  le numerosissime attività di monitoraggio quali-quantitative delle acque abruzzesi superficiali e sotterranee.

Dovrà inoltre essere posto in relazione il Piano di Tutela delle Acque con il P.R.G.A. (Piano Regolatore Generale degli Acquedotti), in modo da rendere i due strumenti coerenti e sinergici.

Il piano troverà concreto strumento attuativo mirato alla crescita della qualità delle acque nell’APQ, nella Legge Obiettivo e negli altri canali di finanziamento afferenti il ciclo idrico integrato di cui alla legge 36/94.

La gestione del Ciclo Integrato non potrà prescindere dalla continua attenzione all’attuazione delle direttive comunitarie, in particolare alla conversione in decreto legislativo della Direttiva 2000/60 e, comunque, non si potrà prescindere da una marcata attenzione al ruolo e dei compiti  di indirizzo e controllo degli ATO.

Per quanto riguarda obiettivi e programmi relativi alle attività di protezione civile, è necessario ricordare che questa materia, in modo molto più marcato rispetto ad altre, ha vissuto, negli ultimi anni, un profondo e significativo cambiamento sia in ordine alla sua natura e al suo ambito di attività, che al suo fondamento normativo ed organizzativo. Tale percorso va nella direzione di una maggiore centralità e pervasività delle attività proprie della protezione civile e di un progressivo ampliamento della sua sfera di competenza.

La Regione Abruzzo ha svolto nel corso degli ultimi 10 anni il ruolo di capofila delle Regioni e Province Autonome in materia di Protezione Civile, ed è stata chiamata in tale contesto a svolgere un ruolo di particolare importanza e delicatezza sullo scenario nazionale. Il patrimonio conoscitivo e relazionale consolidato nello svolgimento di tale ruolo va valorizzato anche attraverso la definizione di obiettivi e programmi di carattere innovativo, orientati principalmente all’indirizzo e al governo del cambiamento in corso.

Il programma sarà pertanto costruito avendo a costante riferimento alla natura intrinsecamente sistemica delle attività e dell’organizzazione della protezione civile, e basandosi sulle iniziative già avviate dalla Direzione OO.PP.e Protezione Civile, con gli opportuni aggiustamenti, ove necessari.

L’obiettivo fondamentale consiste comunque nel ridisegno e nella coerente realizzazione di un compiuto “sistema” regionale per la prevenzione e la gestione delle emergenze e la mitigazione delle perdite, sia umane che patrimoniali, a fronte di eventi catastrofici. Tale obiettivo è da porre necessariamente in relazione agli elevati livelli di pericolosità del territorio regionale sia per quanto riguarda il rischio sismico, che per quello geomorfologico, idraulico e di incendi boschivi.

In tal senso la struttura regionale preposta alle attività di protezione civile opera in stretta e costante collaborazione con un numeroso complesso di soggetti, sia di natura pubblica che privata: Prefetture, Province, Comuni, Comunità Montane, Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Organizzazioni di Volontariato, Università, Enti di Ricerca, Telespazio, Collabora Engineering, Telecom Italia Learning Services.

A questo composito scenario vanno ad aggiungersi ulteriori relazioni interne all’Amministrazione Regionale quali quelle con il Servizio Difesa a Tutela del Suolo, con i Servizi Tecnici per il Territorio, con il Servizio Idrografico e Mareografico.

Tale insieme di relazioni va ridefinito in un compiuto ed integrato sistema, nei termini di una ottimizzazione delle risorse umane, tecniche, logistiche e finanziarie disponibili, facendo leva sulle peculiarietà ed eccellenze delle singole strutture.

In una simile prospettiva le competenze e i comportamenti si rivelano quale leva cruciale per attivare il cambiamento. e il loro coordinamento e sviluppo deve necessariamente avere origine da una focalizzazione e socializzazione della mission e della vision dell’intero sistema regionale della protezione civile, nelle sue articolate componenti.

Questo processo potrà trovare il qualificato e interessato supporto del Dipartimento della Protezione Civile, con il quale è stato recentemente sottoscritto un Protocollo d’Intesa specificamente finalizzato al  miglioramento del modello di integrazione delle attività e delle forme di collaborazione e coordinamento tra la Regione Abruzzo, il Dipartimento della Protezione Civile e le risorse tecnico-scientifiche e operative presenti sul territorio, in conformità a quanto previsto dal rinnovato quadro normativo. A tale accordo andrà quindi data immediata applicazione.

Il rinnovato modello organizzativo della protezione civile, in sintonia con il disegno strategico del nuovo Governo  regionale, troverà il suo pieno e necessario fondamento nei principi della cooperazione e  della sussidiarietà, con il pieno e maturo coinvolgimento di tutti gli attori istituzionali e con la progressiva apertura agli atri soggetti coinvolti, anche di natura privata.

In tale scenario, sempre secondo le indicazioni politiche del nuovo Governo regionale, si inquadrerà la istituzione e lo  start-up della Agenzia Regionale di Protezione Civile, obiettivo strategico che necessita di un complesso lavoro preparatorio per la più efficace integrazione degli aspetti di natura istituzionale, organizzativa, logistica, tecnologica e lavoristica, in modo da realizzare uno strumento di ampia e flessibile operatività commisurato e pienamente rispondente alle esigenze diversificate del territorio.

Altro obiettivo di natura strategica è l’aggiornamento complessivo dell’apparato normativo, regolamentare, pianificatorio e procedurale di supporto alla protezione civile. In tal senso andrà in particolare definito l’adeguamento della L.R. 72/93 relativa al complesso delle attività di competenza, e della L.R. 47/92 relativa alla previsione e prevenzione del rischio valanghe, elaborate le linee guida per la pianificazione d’emergenza delle Province e dei Comuni, portato a compimento l’iter ammministrativo per l’approvazione definitiva del Piano Strutturale Regionale per l’Emergenza, realizzato e portato ad approvazione il Piano Operativo Regionale per l’Emergenza, il Piano Regionale di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi.

Nell’ottica della reingegnerizzazione della organizzazione interna per renderla più rispondente al mutato contesto normativo ed operativo, natura strategica rivestirà anche l’attività, in parte già avviata, relativa all’analisi dei procedimenti svolti dalla struttura della protezione civile, ad una loro ottimizzazione attraverso la “visione per processi”, fino a giungere alla certificazione di qualità secondo lo standard ISO 9001:2000 sui processi chiave,  in modo da fornire al “cittadino-utente”, e agli altri enti di riferimento, standard qualitativi e tempi certi dei servizi forniti.

Una volta conclusa per il comparto della protezione civile, tale attività potrà peraltro essere estesa, laddove ritenuto opportuno, anche agli altri settori della Direzione.

Continueranno ad essere sviluppate, perseguendo la costante integrazione con le politiche di attuazione degli altri Servizi della Direzione, anche tutte le attività di approfondimento della conoscenza del territorio, sia negli aspetti fisici che antropici. In particolare continueranno ad essere sistematizzati tutti i flussi informativi provenienti da Enti Locali o da privati relativi a situazioni di dissesto, danno, o di generico pericolo.  

Ai fini della più efficace gestione di possibili fasi emergenziali andrà condotta, di concerto con le Prefetture e le Province, una profonda revisione del Modello Integrato d’Intervento, e sostenuta, tecnicamente e finanziariamente, la infrastrutturazione dei centri operativi individuati sul territorio. Nello stesso ambito di attività andrà inoltre prevista, secondo gli indirizzi del Dipartimento della Protezione Civile, la realizzazione di una rete integrata di comunicazione per le attività di protezione civile.

Nell’ambito della gestione delle emergenze, e più in generale di controllo e monitoraggio del territorio, si inserisce l’ulteriore obiettivo strategico della progettazione e la realizzazione logistica e di processo di ambienti operativi integrati per lo svolgimento di funzioni a forte componente tecnologica. Tali spazi logistici, già localizzati presso il campus “Reiss Romoli” nei pressi degli Uffici della Giunta Regionale in L’Aquila, costituiranno la sede della Sala Operativa Integrata Regionale e del Centro Funzionale d’Abruzzo, nucleo tecnico-scientifico di eccellenza nel settore delle previsioni meteorologiche e di previsione degli effetti al suolo derivanti da eventi severi, ma con competenze in progressivo ampliamento .

La Sala Operativa Integrata Regionale, in ragione degli elevati standard e contenuti tecnologici in essa concentrati, potrà rivestire un ruolo strategico per le attività di knowledge management dell’intera Direzione, assicurando, con l’ausilio di opportune piattaforme di gestione della conoscenza e di supporto alla decisione, la gestione di tutti i dati e delle informazioni in ingresso e in uscita dai Servizi della Direzione: tale sistema informativo condiviso sarà strumento di concreta integrazione non solo degli aspetti conoscitivi, ma anche e soprattutto di quelli di pianificazione, di gestione e monitoraggio delle attività in svolgimento e di elaborazione di politiche complesse, coerenti e quanto più possibile sinergiche.

Sono altresì affidate alla direzione le politiche di relazione con il Paesi del Mediterraneo.

Gi obiettivi della predetta delega sono sicuramente di tipo culturale, ma anche economici, conseguibili attraverso azioni concrete di rilancio delle esportazioni di prodotti e know how e, nel contempo, favorendo maggiori investimenti esteri nella nostra regione.