LA GIUNTA REGIONALE
Premesso che:
- il D.Lgs. 11.05.1999 n. 152 recante “Disposizioni sulla tutela delle acque dall’inquinamento e recepimento della direttiva 91/271/CEE concernente il trattamento delle acque reflue urbane e della direttiva 91/676/CEE relativa alla protezione delle acque dall’ inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole”, integrato dal D.L.vo 18.08.2000 n. 258, individua le competenze delle Regioni in materia di tutela delle acque dall’inquinamento e di gestione delle risorse idriche;
- in particolare, l’art. 19 dello stesso Decreto prevede che le Regioni, sentite le Autorità di Bacino, individuino, secondo i criteri dettati dall’Allegato 7/A-I al decreto, le zone vulnerabili da nitrati di origine agricola;
- agli artt. 42, 43 e 44, il decreto prevede che le Regioni adottino appositi Piani di Tutela, che costituiscono stralcio di settore dei Piani di Bacino di cui alla legge 18.05. 1989 n. 183 –art. 17 comma 6 ter-;
- a tal fine, con propria deliberazione in data 07.12.2000 n. 1598 la Regione Abruzzo ha:
- indetto la gara d’appalto per la redazione del “Piano di Tutela delle Acque”;
- approvato: il Capitolato Tecnico Economico, il Bando di Gara e l’estratto del Bando stesso;
- assunto apposito impegno di spesa per la somma di € 1.032.913,79 (L. 2.000.000.000) sul Capitolo di Spesa 152107/C/2000 - Impegno n. 1 del 14.12.2000;
- con Ordinanza Dirigenziale n. DN/05/42 del 23.7.2001, visti gli esiti della gara per l’affidamento della redazione del Piano, è stata formalizzata l’aggiudicazione al Raggruppamento Temporaneo di Imprese costituito da: Proger Spa (Capogruppo) - Enel Hydro SpA - D’Appolonia SpA;
- il contratto tra la Regione Abruzzo e la Capogruppo Proger SpA, stipulato in data 5.10.2001 per l’importo di € 755.576,43, è stato registrato presso l’Agenzia delle Entrate di l’Aquila in data 12.10.2001 al n. 2461 Serie 3, con scadenza al 12.10.2004;
- le attività di redazione del Piano sono in fase di ultimazione;
Considerato che:
- la Direzione Territorio di questa Giunta ha proceduto, ai sensi del D.L.vo 11.05.1999 n. 152 – art. 5 ed Allegato 1- ad una prima classificazione dei corpi idrici superficiali, previa una fase conoscitiva di monitoraggio svoltasi, da maggio 2000 a ottobre 2002, su 85 stazioni di prelievo, ed i cui risultati sono stati pubblicati, nel giugno 2003, nel volume: “Il monitoraggio e la prima classificazione delle acque ai sensi del D.lgs. 152/99”;
- nel mese di maggio 2003 ha avuto inizio sulle stesse 85 stazioni, a cura dell’ARTA, la fase a regime del monitoraggio sui corpi idrici superficiali di cui all’Allegato 1 del D.lgs. 152/99, volta alla verifica del mantenimento o del raggiungimento dell’obiettivo di qualità “buono” di cui all’art. 4 dello stesso decreto;
- nel mese di ottobre 2003 ha avuto inizio, a cura dell’ARTA su 185 punti significativi di prelievo, la fase conoscitiva del monitoraggio di cui all’Allegato 1 del D.lgs. 152/99 sui corpi idrici sotterranei, che si protrarrà fino ad ottobre 2005 ed al termine della quale avrà inizio la fase a regime;
- il decreto 11.05.1999 n. 152 –Allegato7 Parte AI-, reca i “Criteri per l’individuazione delle zone vulnerabili” tra cui, segnatamente, “la presenza di nitrati o la loro possibile presenza ad una concentrazione superiore a 50 mg/l nelle acque dolci superficiali e nelle acque sotterranee”;
- il decreto 11.05.1999 n. 152 –Allegato7 Parte AII-, reca gli “Aspetti metodologici” da seguire nell’individuazione delle zone vulnerabili, evidenziando la necessità di procedere ad un indagine preliminare di riconoscimento, da revisionare sulla base di aggiornamenti successivi conseguenti anche ad eventuali ulteriori indagini di maggior dettaglio;
- l’indagine preliminare di riconoscimento di cui sopra, deve essere effettuata, ai sensi dell’Allegato 7 Parte AII del decreto 11.05.1999 n. 152, tenendo conto di:
- la “vulnerabilità intrinseca delle formazioni acquifere ai fluidi inquinanti”, e cioè della suscettività degli acquiferi a consentire l’introduzione, la propagazione e la persistenza di una data sostanza inquinante;
- la presenza di situazioni accertate di compromissione qualitativa delle acque sotterranee dovuta a fattori antropici.
- tra le metodiche di valutazione della vulnerabilità intrinseca all’inquinamento il decreto 11.05.1999 n. 152, all’Allegato 7 parte AII individua la metodologia CNR-GNDCI (Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche);
Preso atto che:
- seguendo i criteri di cui al precedente “Considerato” la Direzione Territorio, nell’ambito delle attività finalizzate complessivamente alla redazione del Piano di Tutela delle Acque, ha provveduto a:
- Valutare la “vulnerabilità intrinseca degli acquiferi all’inquinamento” tramite la metodologia CNR-GNDCI e rappresentare la stessa nella scala cartografica richiesta dal decreto (1: 250.000);
- Associare l’informazione relativa al grado di vulnerabilità intrinseca di ciascun acquifero al carico antropico insistente sullo stesso al fine di individuare le “zone potenzialmente vulnerabili da nitrati di origine agricola”, quali quelle aree caratterizzate da un grado di vulnerabilità tra alto ed elevato e dalla presenza di attività antropiche di norma intensive;
- Individuare le porzioni di territorio dove le situazione pericolose per le acque sotterranee e superficiali sono più evidenti. A tale fine sono stati esaminati e valutati i dati analitici risultanti dalle attività di monitoraggio sopra citate, nonché i risultati analitici dei controlli sulle acque destinate al consumo umano, effettuati ai sensi del DPR 236/88 , resi disponibili dai Gestori del Servizio Idrico Integrato;
- Procedere, sulla base dei dati suindicati, ad una prima individuazione delle aree vulnerabili da nitrati classificando ciascun acquifero individuato come “potenzialmente vulnerabile” nelle seguenti classi di vulnerabilità in funzione del numero di stazioni di monitoraggio dell’acquifero interessate da superamenti nella concentrazione dei nitrati e della frequenza di tali superamenti:
Classi di vulnerabilità: |
-
Vulnerabile |
-
Potenzialmente Vulnerabile: |
-
A pericolosità elevata |
-
A pericolosità media |
-
A pericolosità bassa |
I valori di concentrazione presi come riferimento per la suddivisione nelle classi suindicate sono i seguenti :
Concentrazioni di riferimento Nitrati (espressi come valori medi di NO3-) |
Classe di vulnerabilità |
[NO3] >50
mg/l e/o 40 mg/l <[NO3]
< 50 mg/l |
“Vulnerabile” o
“Potenzialmente vulnerabile a pericolosità elevata”. |
25 mg/l <[NO3]
< 40 mg/l |
“Potenzialmente
vulnerabile a pericolosità media” o “bassa” |
Tenuto conto che:
- l’obiettivo che la Regione si è posta con tale prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati, su scala regionale, è stato quello di evidenziare le aree di crisi e/o di probabile crisi e di indicare il grado di priorità con il quale predisporre necessari o eventuali studi di approfondimento;
- per raggiungere tale obiettivo si è ritenuto di dover delimitare oltre alla “zone vulnerabili” e “potenzialmente vulnerabili”, anche delle cosiddette “possibili zone di intervento”. Ovvero quelle zone che, poste in collegamento diretto o indiretto con le “zone vulnerabili”, contribuiscono alla loro eventuale vulnerazione, sia attraverso acque di ruscellamento superficiale, sia attraverso il travaso di acque sotterranee inquinate. In tali aree si ritiene pertanto necessario effettuare ulteriori indagini e studi prima di un eventuale designazione. “Possibili zone di intervento riferite alle acque superficiali” sono state inoltre individuate in quelle porzioni di territorio drenanti verso corsi d’acqua in cui si è riscontrata una contaminazione da nitrati, in assenza di un corpo idrico sotterraneo significativo;
- l’intero procedimento di raccolta dati di monitoraggio ed il criterio di delimitazione delle zone vulnerabili, è stato illustrato e dibattuto, a cura della Direzione Territorio, con tutti i Soggetti interessati tra cui, segnatamente, la Direzione Agricoltura, l’ARTA, l’ARSSA, e le Associazioni di categoria, il giorno 22.03.2004 come da verbale allegato;
- i criteri, la metodologia, i dati analitici utilizzati e i risultati ottenuti nella prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola nel territorio della Regione Abruzzo sono riportati integralmente nella Relazione Tecnica e nella Cartografia allegata, che costituiscono parte integrante e sostanziale della presente Deliberazione.
Tenuto conto che la Regione, ai sensi dell’art. 19 del D.L.vo 11.05.1999 n. 152, relativamente alle zone individuate come vulnerabili da nitrati di origine agricola, deve:
- predisporre, entro un anno dall’individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, i programmi di azione obbligatori per la tutela ed il risanamento delle acque dall’inquinamento causato da nitrati e provvedere alla loro attuazione nel successivo anno;
- integrare, se del caso, in relazione alle esigenze locali, il Codice di Buona Pratica Agricola di cui al decreto del Ministro per le Politiche Agricole in data 19/4/1999, le cui prescrizioni devono essere attuate in tutte le zone designate come vulnerabili ;
- predisporre ed attuare interventi di formazione ed informazione degli agricoltori sul programma di azione e sul Codice di Buona Pratica Agricola;
- elaborare ed applicare, entro quattro anni a decorrere dalla definizione o revisione dei programmi di azione, i necessari strumenti di controllo e verifica dell’efficacia dei programmi stessi e, sulla base dei risultati ottenuti, ove necessario, a modificare o integrare tali programmi individuando, tra le ulteriori misure possibili, quelle maggiormente efficaci, tenuto conto dei costi di attuazione degli stessi;
- rivedere o completare, almeno ogni quattro anni, le designazioni delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola per tener conto dei cambiamenti e dei fattori imprevisti al momento della precedente designazione, attraverso un programma di controllo che verifichi la concentrazione dei nitrati nelle acque dolci per il periodo di un anno, nonché riesaminando lo stato eutrofico, causato da azoto, delle acque dolci superficiali, di transizione e costiere.
Valutata la necessità di intensificare adeguatamente il programma dei controlli analitici atti a verificare le concentrazioni di nitrati nelle acque dolci, superficiali e sotterranee, con priorità relativa alle condizioni di rischio elevato, medio, e di possibile intervento, al fine di aggiornare, sentite le Autorità di Bacino, le delimitazioni derivanti dalla prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola della Regione Abruzzo.
Preso atto che:
- la Direzione Territorio, sulla base delle criticità e priorità emerse in seguito alle attività di monitoraggio e studio descritte nei “Considerato”, ha già predisposto, nell’ambito del Programma Interregionale anno 2003 – III fase – Agricoltura – Qualità – Ambiente “Monitoraggio della Direttiva Nitrati”, un progetto di monitoraggio integrativo finalizzato a:
- Monitoraggi e studi di maggiore dettaglio (valutazione dei carichi inquinanti provenienti dai vari comparti, monitoraggio su una maglia di pozzi di almeno 1 pozzo per 1÷2 Km2 ecc..) sulle aree classificate come “vulnerabili”, “potenzialmente vulnerabili a pericolosità elevata” o “media” e sulle “possibili zone di intervento”;
- Potenziamento della rete di monitoraggio attuale sulle altre aree caratterizzate comunque da una vulnerabilità intrinseca alta o elevata al fine di avere un quadro più completo e certo dell’attuale stato di “compromissione” dei corpi idrici superficiali e sotterranei.
- Con Deliberazione di Giunta Regionale n. 1064 del 15.11.2004 alla stessa Direzione Territorio è stato affidata la realizzazione, gestione e coordinamento delle attività previste in tale progetto, per la spesa complessiva di € 423.000,00;
- Per la realizzazione delle attività suindicate la Direzione Territorio si avvale dell’’Agenzia Regionale per la Tutela dell’Ambiente (ARTA).
Dato atto che il Dirigente del Servizio Acque e Demanio Idrico ha espresso parere favorevole in merito alla regolarità tecnico-amministrativa della presente deliberazione ed alla sua conformità alla legislazione vigente mediante apposizione della propria firma nel presente atto.
A voti unanimi espressi nelle forme di legge:
DELIBERA
1. di designare quali:
- “zone vulnerabili da nitrati”,
- “zone potenzialmente vulnerabili da nitrati a rischio elevato”,
- “zone potenzialmente vulnerabili da nitrati a rischio medio”
- “zone potenzialmente vulnerabili da nitrati a rischio basso” e
- “possibili zone di intervento”,
i territori riportati, con i corripondenti tematismi, nella cartografia allegata ed indicati nell’Allegato A alla presente deliberazione, che, unitamente alla Relazione Tecnica, costituiscono parte integrante e sostanziale della presente deliberazione;
2. di sottoporre le “zone vulnerabili da nitrati” alle misure previste nell’Allegato 7 - parte A IV del decreto n. 152/1999;
3. di sottoporre le “zone potenzialmente vulnerabili da nitrati a pericolosità elevata e media, e le “possibili zone di intervento”, ad ulteriori monitoraggi ed indagini secondo le modalità indicate nel progetto “Monitoraggio della Direttiva Nitrati” di cui alla sopra citata DGR n. 1064 del 15.11.2004.;
4. di impegnare a tal fine la competente Direzione Agricoltura a:
- definire, entro sei mesi dalla data della presente individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola in Abruzzo, sulla base delle indicazioni e delle misure di cui all’Allegato 7/A-IV del citato D.L.vo n.152/1999, un Programma di Azione per la tutela e il risanamento delle acque dall’inquinamento causato da nitrati di origine agricola, e provvedere alla sua attuazione entro l’anno successivo;
- attuare, nelle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, le prescrizioni del Codice di Buona Pratica Agricola, e ad integrarlo, se del caso, in relazione alle esigenze locali, stabilendone le modalità di applicazione, ed a predisporre ed attuare interventi di formazione ed informazione degli agricoltori sul Programma di Azione e sul Codice di Buona Pratica Agricola;
- elaborare ed applicare, entro quattro anni a decorrere dalla definizione del Programma di Azione, i necessari strumenti di controllo e verifica dell’efficacia dei programmi stessi e, sulla base dei risultati ottenuti, ove necessario, a modificare o integrare tali programmi individuando, tra le ulteriori misure possibili, quelle maggiormente efficaci, tenuto conto dei costi di attuazione degli stessi
5. di impegnare, sulla base delle risultanze delle attività di studio e monitoraggio di cui al progetto “Monitoraggio della Direttiva Nitrati” sopra citato, le competenti Direzione Agricoltura, Foreste e Sviluppo Rurale, Alimentazione, Caccia e Pesca e Direzione Territorio, Urbanistica, Beni Ambientali, Parchi, Politica e Gestione dei Bacini Idrografici ad intensificare, ove necessario, o modificare, in funzione delle necessità emergenti, il programma di controlli analitici e ad aggiornare le delimitazioni di questa prima individuazione delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola. Eventuali costi insorgenti per ulteriori approfondimenti dovranno trovare capienza nelle risorse finanziarie attribuite alle Direzioni sopraindicate che concorreranno ognuna per la materia di competenza;
6. di
pubblicare il presente atto sul B.U.R.A;
7. di procedere ad immediata comunicazione della presente deliberazione al Ministero dell’Ambiente, Direzione per la Qualità della Vita, Divisione I “Tutela delle Acque”, al fine della trasmissione della stessa alla Comunità Europea ai sensi della Direttiva 91/676/CE.
Formano
parte integrante e sostanziale della presente deliberazione:
- Allegato A: Elenco delle “zone vulnerabili da nitrati”, “potenzialmente vulnerabili” a “pericolosità elevata”, ”media” e “bassa” e delle “possibili zone di intervento”;
- Verbale riunione del 22/03/04,
- Relazione tecnica “Zone Vulnerabili da nitrati di origine agricola”
- Carta delle zone vulnerabili da nitrati di origine agricola ai sensi del D.Lgs 152/99 (scala 1:250.000).
Segue Allegato
Allegato A
“D. L.vo 11.05.1999 n. 152 e successive
modifiche ed integrazioni – art. 19 ed
Allegato 7. Prima Individuazione delle
zone vulnerabili da nitrati di origine agricola.”
“Zone vulnerabili” |
Piana del Vibrata: • acquifero alluvionale; • Fiume Vibrata; Piana del Vomano: • acquifero alluvionale; |
“Zone potenzialmente vulnerabili”: |
|
-
“a
pericolosità elevata” |
Piana di Sulmona: • acquifero fluviolacustre; |
-
“a
pericolosità media” |
Piana del Tordino: • acquifero alluvionale; Piana del Piomba-Saline: • acquifero alluvionale; • Fiume Piomba; Piana del Basso Sangro: • acquifero alluvionale; Piana del Trigno: • acquifero alluvionale; Piana dell’Alta Valle Aterno: • acquifero fluviolacustre; |
-
“a pericolosità
bassa” |
Piana del Tronto: • acquifero alluvionale; • Fiume Tronto; Piana del Salinello: • acquifero alluvionale; • Fiume Salinello; Piana del Pescara: • acquifero
alluvionale; • Fiume Pescara; Piana dell’Alento: • acquifero
alluvionale; • Fiume Alento; Piana del Foro: • acquifero alluvionale; • Fiume Foro; Piana dell’Osento: • acquifero alluvionale; • Fiume Osento; • Piana del Sinello: • acquifero alluvionale; • Fiume Sinello; Piana di Castel di Sangro: • acquifero alluvionale; • Fiume Sangro; Piana del Tirino: • acquifero alluvionale; • Fiume Tirino; Piana di Gagliano Aterno: • acquifero fluvio-lacustre; Piana di Oricola: • acquifero fluvio-lacustre; Piana del Fucino (zona centrale): • acquifero fluvio-lacustre; |
“Possibili zone di intervento”: |
|
- “esterne, con riferimento alle acque sotterranee
e superficiali”: |
Bacino del Vibrata |
- “esterne, con riferimento alle acque sotterranee”: |
Bacino del Vomano |
- “con riferimento alle acque superficiali”: |
Bacino del Piomba |
|
Bacino del Cerrano |
|
Bacino del Moro |