Omissis

la giunta regionale

Omissis

delibera

Per le motivazioni espresse in premessa, che in questa sede s’intendono per riportate e trasccritte,

I.    di approvare il “Piano di tutela e risanamento della qualità dell’aria della Regione Abruzzo”, parte integrante e sostanziale del presente provvedimento (All. 3), così composto Volume 1: Indici, Volume 2: Fase Conoscitiva – tomo I: “Elementi conoscitivi del territorio”, tomo II: “Censimento delle sorgenti industriali e inventario delle emissioni”, tomo III: “Inventario delle emissioni delle sorgenti diffuse” – Volume 3: Fase valutativa – tomo I: “Analisi e qualità dell’aria”, tomo II: “Simulazioni modellistiche a mesoscala”, tomo III: “Simulazioni modellistiche a scala locale e microscala” – Volume 4: Fase Propositiva – tomo I: “Individuazione aree prioritarie e previsione degli scenari di intervento”, tomo II: “Stato dell’arte dei modelli di qualità dell’aria e quadro normativo”;

II.  di dare comunicazione del presente provvedimento alla FIRA S.p.A. ed alla ESA S.a.s.;

III. di pubblicare integralmente il volume 1: “Indici” ed il Volume 4 – tomo I relativo alla “Individuazione aree prioritarie e previsione degli scenari di intervento” dell’All. 3 sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo (B.U.R.A.) e sul sito INTERNET della Regione Abruzzo, riservando la conoscenza dell’intero piano o di parte di esso, alla specifica richiesta da inoltrare presso il B.U.R.A. previo versamento dei costi di produzione.


Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

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NR.

DOCUMENTO: A02R-RTF-0802

Nr. Pagine: 31

TITOLO:

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Copia n°: Copia destinata a:

Copia _ controllata _ non controllata

NR.

PROGETTO:

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PROGETTO: Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria

della Regione Abruzzo

FASE 05

Progetto territoriale

FUNZIONE NOME DATA FIRMA

Autori:

Attilio Poli

M.Chiara Metallo

Paola Grotti

Cristina Sarti

Alessandra Scifo

15/09/2002

Realizzazione

sistemi

informatici

Mirko Benedetti

Pierluca Di Giovandomenico

15/09/2002

Verificato da: Attilio Poli 15/09/2002

Riesaminato da: Chiara Metallo 15/09/2002

Responsabile

Qualità: Cristina Sarti 15/09/2002

Responsabile di

Progetto: Attilio Poli 15/09/2002

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Documenti prodromici

NR. DOCUMENTO TITOLO AUTORE

ESA/PT/03/99 Relazione d’offerta ESA S.a.s.

Capitolato d’oneri FIRA S.p.A.

A041-RTI-0700 Rev 0 Relazione preliminare ESA S.a.s.

Allegati

NR. DOCUMENTO TITOLO AUTORE

Storia del Documento

REVISIONE DATA MODIFICHE

0 15/09/2002 Creato documento

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REGIONE ABRUZZO

PIANO DI TUTELA E RISANAMENTO DELLA

QUALITÀ DELL’ARIA DELLA REGIONE

ABRUZZO

Volume 1

Indici

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SOMMARIO

1 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO..............................................6

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1 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO

Il presente documento costituisce la relazione conclusiva sulle attività svolte

dall’ESA S.a.s. nell’ambito della redazione del Piano di Tutela e Risanamento della

Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo.

Il documento è organizzato in quattro volumi omogenei per argomento trattato:

· Volume 1: contiene il presente capitolo e gli indici di ciascun volume;

· Volume 2: riporta il risultato delle attività svolte nell’ambito della Fase

Conoscitiva ed è a sua volta suddiviso in tre tomi:

- Tomo I: Elementi conoscitivi del territorio.

- Tomo II: Censimento e inventario delle emissioni delle sorgenti industriali.

- Tomo III: Inventario delle emissioni delle sorgenti diffuse.

· Volume 3: costituisce la relazione sulle attività svolte nell’ambito della Fase

Valutativa ed è a sua volta suddiviso in tre tomi:

- Tomo I: Analisi dei dati di qualità dell’aria.

- Tomo II: Simulazioni modellistiche a mesoscala.

- Tomo III: Simulazioni modellistiche a scala locale e microscala.

· Volume 4: è costituito dalla documentazione relativa alla Fase Propositiva del

Piano ed è a sua volta suddiviso in tre tomi:

- Tomo I: Individuazione aree prioritarie e previsione degli scenari di

intervento.

- Tomo II: Stato dell’arte dei modelli di qualità dell’aria e quadro normativo.

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VOLUME 1 – Indici

1 PRESENTAZIONE DEL DOCUMENTO..............................................5

VOLUME 2 – Fase Conoscitiva

Tomo I: Elementi conoscitivi del territorio.

1 INTRODUZIONE......................................................................................6

2 ELEMENTI CONOSCITIVI DEL TERRITORIO...............................7

2.1 LA RACCOLTA DATI............................................................................................7

2.1.1 SOGGETTI ISTITUZIONALI PRESENTI NELLA REGIONE

ABRUZZO..........................................................................................................7

2.1.1.1 Regione Abruzzo .............................................................................................7

2.1.1.2 Provincia dell’Aquila......................................................................................8

2.1.1.3 ARTA Abruzzo.................................................................................................9

2.1.1.4 Istituto Mario Negri Sud.................................................................................9

2.1.1.5 Agenzia Regionale per i Servizi di Sviluppo Agricolo..................................10

2.1.1.6 Comandi Provinciali dei Vigili del Fuoco....................................................12

2.1.2 ALTRI SOGGETTI PUBBLICI E PRIVATI.....................................................12

2.2 RAPPRESENTAZIONI CARTOGRAFICHE....................................................14

3 CARATTERIZZAZIONE METEOCLIMATICA...............................20

3.2 CLIMA LOCALE ..................................................................................................21

3.2.1 STABILITÀ VERTICALE DELL’ATMOSFERA...........................................21

3.2.2 DIREZIONE DEL VENTO...............................................................................22

3.2.3 VELOCITÀ DEL VENTO................................................................................22

3.2.4 VELOCITÀ >24KT...........................................................................................23

3.2.5 TEMPERATURA.............................................................................................23

3.2.6 UMIDITÀ RELATIVA.....................................................................................24

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I 8/I 30

3.2.7 PRECIPITAZIONI............................................................................................24

3.2.8 RADIAZIONE SOLARE..................................................................................24

3.2.8.1 Radiazione solare globale ............................................................................25

3.2.8.2 Eliofania .......................................................................................................25

3.2.9 NUVOLOSITÀ TOTALE.................................................................................25

3.2.10 NEBBIA............................................................................................................26

3.2.11 VISIBILITÀ ORIZZONTALE..........................................................................26

3.3 INTERAZIONE OROGRAFIA-CLIMA.............................................................60

3.4 SCENARI METEOROLOGICI ...........................................................................63

4 PREINDIVIDUAZIONE DELLE AREE PRIORITARIE .................66

5 L’INVENTARIO DELLE EMISSIONI ................................................70

5.1 GENERALITÀ.......................................................................................................70

5.2 CLASSIFICAZIONE DELLE ATTIVITÀ PRODUTTIVE ..............................72

5.3 CLASSIFICAZIONE DEGLI INQUINANTI .....................................................76

5.4 CLASSIFFICAZIONE DEI COMBUSTIBILI ...................................................78

5.5 CLASSIFICAZIONE DELLE SORGENTI DI EMISSIONE............................79

5.5.1 LA DISAGGREGAZIONE SPAZIALE ...........................................................80

5.5.2 LA DISAGGREGAZIONE TEMPORALE ......................................................81

5.6 I FATTORI DI EMISSIONE.................................................................................83

VOLUME 2 – Fase Conoscitiva

Tomo II: Inventario delle emissioni e censimento delle sorgenti

industriali.

1 L’INVENTARIO DELLE EMISSIONI DELLE SORGENTI

INDUSTRIALI ........................................................................................10

1.1 ASPETTI GENERALI...........................................................................................10

1.1.1 LE SORGENTI PUNTUALI.............................................................................12

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I 9/I 30

1.1.2 LE SORGENTI LOCALIZZATE......................................................................13

1.1.3 LE SORGENTI DIFFUSE.................................................................................13

1.2 VALIDAZIONE .....................................................................................................14

1.3 PROVINCIA DI TERAMO...................................................................................15

1.3.1 LE SORGENTI PUNTUALI.............................................................................17

1.3.1.1 Adriaoli S.r.l. ................................................................................................17

1.3.1.2 Agrifert S.r.l. .................................................................................................18

1.3.1.3 Alfa Gomma Sud ...........................................................................................18

1.3.1.4 Cables S.p.a. .................................................................................................19

1.3.1.5 Dayco Italy S.p.a...........................................................................................19

1.3.1.6 Decem S.r.l....................................................................................................19

1.3.1.7 Hatria S.p.a...................................................................................................20

1.3.1.8 Metalferro S.r.l. ............................................................................................21

1.3.1.9 Metalferro di Angelozzi Giulietta .................................................................21

1.3.1.10 RPM Sud S.r.l. ..............................................................................................21

1.3.1.11 Santino e Bruno Iezzoni Snc .........................................................................22

1.3.1.12 Tecnoresine Abruzzese S.r.l. .........................................................................22

1.3.1.13 Termotecnica Abruzzese S.r.l. ......................................................................23

1.3.1.14 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti puntuali .........................23

1.3.2 LE SORGENTI LOCALIZZATE......................................................................24

1.3.2.1 Abruzzo Vasi S.r.l. ........................................................................................25

1.3.2.2 Agip S.p.a......................................................................................................26

1.3.2.3 Arte Studio S.r.l.............................................................................................26

1.3.2.4 Asfalti S.r.l. ...................................................................................................26

1.3.2.5 Aurelio Menozzi & R. De Rosa S.a.s. ...........................................................27

1.3.2.6 CO.LA.PEL. ..................................................................................................28

1.3.2.7 Cornici Dimar S.R.L. ....................................................................................28

1.3.2.8 Dielle Emme Suole S.r.l. ...............................................................................28

1.3.2.9 Elman S.R.L. .................................................................................................29

1.3.2.10 Eurocarbo S.p.a. ...........................................................................................29

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1.3.2.11 Europlak S.r.l................................................................................................30

1.3.2.12 F.I.A. SpA......................................................................................................30

1.3.2.13 Finproject S.p.a. ...........................................................................................31

1.3.2.14 G.V.C. S.p.a. .................................................................................................31

1.3.2.15 GPR S.r.l.......................................................................................................32

1.3.2.16 Hydraulic House Sud S.p.a. ..........................................................................32

1.3.2.17 I.C.S. .............................................................................................................32

1.3.2.18 Industrie Tessili Di Valfino...........................................................................33

1.3.2.19 Italpannelli S.r.l. ...........................................................................................33

1.3.2.20 Las Mobili S.r.l. ............................................................................................33

1.3.2.21 Lavanderia Italia S.r.l...................................................................................34

1.3.2.22 Marelli & Berta S.p.a. ..................................................................................34

1.3.2.23 Morgan S.p.a. ...............................................................................................35

1.3.2.24 Naturalia S.r.l. ..............................................................................................35

1.3.2.25 Promos S.p.a.................................................................................................36

1.3.2.26 S.A.R.R.E.M.E. S.r.l. .....................................................................................36

1.3.2.27 Sad Plastic S.p.a. ..........................................................................................36

1.3.2.28 SFS S.r.l. .......................................................................................................37

1.3.2.29 Standard Tela S.p.a.......................................................................................37

1.3.2.30 Veco Fonderia Smalteria S.p.a. ....................................................................37

1.3.2.31 VI.PA Sa.s. ....................................................................................................38

1.3.2.32 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti localizzate .....................38

1.3.2.33 Allevamenti avicoli .......................................................................................39

1.3.3 LE SORGENTI DIFFUSE.................................................................................41

1.3.4 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI DELLE

SORGENTI INDUSTRIALI .............................................................................44

1.4 PROVINCIA DI CHIETI ......................................................................................48

1.4.1 LE SORGENTI PUNTUALI.............................................................................49

1.4.1.1 Artsana Sud S.p.a..........................................................................................50

1.4.1.2 Aural S.r.l......................................................................................................50

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

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I 11/I 30

1.4.1.3 Bimo Italia S.p.a. ..........................................................................................51

1.4.1.4 Buzzi U.N.I.C.E.M. S.p.a. .............................................................................51

1.4.1.5 Calcestruzzi Pescara S.a.s............................................................................53

1.4.1.6 Cartiere Burgo S.p.a.....................................................................................53

1.4.1.7 Ceramica Isvea S.r.l. ....................................................................................54

1.4.1.8 Cray Valley Italia S.r.l..................................................................................55

1.4.1.9 Dayco Italy S.p.a...........................................................................................55

1.4.1.10 Desi Ceramica S.a.s......................................................................................56

1.4.1.11 Di Nicola Gennaro & Figli S.p.a..................................................................56

1.4.1.12 Distilleria D’auria S.p.a. ..............................................................................57

1.4.1.13 Flovetro S.p.a................................................................................................57

1.4.1.14 Fox Petroli S.p.a. ..........................................................................................58

1.4.1.15 Granito Forte S.r.l. .......................................................................................58

1.4.1.16 Honda Italia Industriale S.p.a. .....................................................................59

1.4.1.17 Latercrocetta Cirulli S.r.l. ............................................................................59

1.4.1.18 Luigi Femminella S.p.a.................................................................................60

1.4.1.19 Mitea Sud S.p.a. ............................................................................................60

1.4.1.20 Molini Di Foggia S.r.l. .................................................................................60

1.4.1.21 Molino E Pastificio De Cecco S.p.a. ............................................................61

1.4.1.22 Nacanco S.p.a. ..............................................................................................61

1.4.1.23 Odoardo Zecca S.r.l......................................................................................61

1.4.1.24 Pail Serramenti S.r.l. ....................................................................................62

1.4.1.25 Rotopack S.r.l................................................................................................63

1.4.1.26 S.I.V. S.p.a.....................................................................................................63

1.4.1.27 Sevel S.p.a. ....................................................................................................64

1.4.1.28 Snam S.p.a. ...................................................................................................67

1.4.1.29 Societa’ Burgo S.p.a. ....................................................................................68

1.4.1.30 Trafilerie Meridionali S.p.a..........................................................................68

1.4.1.31 Veta 86 S.p.a. ................................................................................................69

1.4.1.32 Walter Tosto Serbatoi S.p.a. .........................................................................69

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I 12/I 30

1.4.1.33 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti puntuali .........................70

1.4.2 LE SORGENTI LOCALIZZATE......................................................................71

1.4.2.1 Agip S.p.a......................................................................................................72

1.4.2.2 Akea S.r.l.......................................................................................................72

1.4.2.3 CPL Imperial S.p.a. ......................................................................................73

1.4.2.4 Dell’Aventino S.r.l. .......................................................................................73

1.4.2.5 Denso Manufacturing Italia S.p.A. ...............................................................74

1.4.2.6 Delverde S.r.l. ...............................................................................................74

1.4.2.7 F.L.L. S.r.l.....................................................................................................74

1.4.2.8 F.LLI Petroro Di Raffaele ............................................................................75

1.4.2.9 Forapack S.r.l. ..............................................................................................75

1.4.2.10 General Sider Italiana S.p.a. ........................................................................76

1.4.2.11 Germantex S.r.l. ............................................................................................76

1.4.2.12 Gissy S.p.a. ...................................................................................................77

1.4.2.13 I.MA.L. Sud S.r.l. ..........................................................................................77

1.4.2.14 Ilved Glaverbel S.p.a. ...................................................................................78

1.4.2.15 Imet S.r.l........................................................................................................78

1.4.2.16 Imsa S.r.l.......................................................................................................78

1.4.2.17 Laterizi Valpescara S.r.l. ..............................................................................79

1.4.2.18 ME.GA. S.r.l..................................................................................................79

1.4.2.19 Ruzzi Industria Laterizi S.n.c........................................................................80

1.4.2.20 S.I.C.A.V. S.r.l...............................................................................................80

1.4.2.21 S.I.M.A.R. S.r.l. .............................................................................................80

1.4.2.22 Saf S.n.c. .......................................................................................................81

1.4.2.23 Sagifur S.r.l...................................................................................................81

1.4.2.24 Sansifici Vecere S.n.s. ...................................................................................82

1.4.2.25 Societa’ Cooperativa Maielletta...................................................................82

1.4.2.26 Societa’ Meridionale Inerti S.r.l. ..................................................................83

1.4.2.27 Tecnologia Porcellane Mediterranee S.r.l. ..................................................83

1.4.2.28 Woodline Italia S.r.l......................................................................................83

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I 13/I 30

1.4.2.29 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti localizzate .....................84

1.4.2.30 Allevamenti avicoli e di suini........................................................................85

1.4.3 LE SORGENTI DIFFUSE.................................................................................85

1.4.4 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI DELLE

SORGENTI INDUSTRIALI .............................................................................88

1.5 PROVINCIA DI PESCARA..................................................................................93

1.5.1 LE SORGENTI PUNTUALI.............................................................................94

1.5.1.1 Adriasebina Cementi S.r.l.............................................................................95

1.5.1.2 Adria Met S.r.l. .............................................................................................95

1.5.1.3 Ausimont S.p.a. .............................................................................................95

1.5.1.4 Bussi Termoelettrica S.p.a............................................................................97

1.5.1.5 Fater S.p.a. ...................................................................................................97

1.5.1.6 Giustino Di Muzio S.r.l.................................................................................98

1.5.1.7 Italcementi S.p.a. ..........................................................................................98

1.5.1.8 Kimberly Clark Sud S.p.a. ............................................................................99

1.5.1.9 S.I.A.C. S.p.a...............................................................................................100

1.5.1.10 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti puntuali .......................100

1.5.2 LE SORGENTI LOCALIZZATE....................................................................101

1.5.2.1 Alfa Wassermann S.p.a. ..............................................................................101

1.5.2.2 Bucco & C. S.r.l. .........................................................................................101

1.5.2.3 De Leonardis S.r.l.......................................................................................102

1.5.2.4 EL.ME.SA. S.r.l...........................................................................................102

1.5.2.5 Industria Montecorona Napoleone S.p.a....................................................102

1.5.2.6 Molino e Pastificio De Cecco S.p.a. ...........................................................103

1.5.2.7 Norasfalti S.r.l. ...........................................................................................103

1.5.2.8 Pianella Carni S.d.f. ...................................................................................103

1.5.2.9 R.E.A. Carni................................................................................................104

1.5.2.10 Vibe S.n.c. ...................................................................................................104

1.5.2.11 Quadro riassuntivo delle emissioni delle sorgenti localizzate ...................104

1.5.2.12 Allevamenti avicoli .....................................................................................105

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

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I 14/I 30

1.5.3 LE SORGENTI DIFFUSE...............................................................................106

1.5.4 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI DELLE

SORGENTI INDUSTRIALI ...........................................................................107

1.6 PROVINCIA DELL’AQUILA............................................................................111

1.6.1 LE SORGENTI PUNTUALI...........................................................................111

1.6.2 LE SORGENTI LOCALIZZATE....................................................................112

1.6.3 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI DELLE

SORGENTI INDUSTRIALI ...........................................................................113

1.7 RIEPILOGO GENERALE..................................................................................116

2 INDAGINI DIRETTE...........................................................................132

3 LE MISURE SPERIMENTALI ...........................................................146

3.1 GENERALITÀ.....................................................................................................146

3.1.1 PROVINCIA DI CHIETI ................................................................................150

3.1.2 PROVINCIA DI TERAMO.............................................................................154

3.1.3 PROVINCIA DI PESCARA ...........................................................................156

3.1.4 PROVINCIA DELL’AQUILA........................................................................158

3.1.5 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE INDAGINI DIRETTE.......................160

VOLUME 2 – Fase Conoscitiva

Tomo III: Inventario delle emissioni delle sorgenti diffuse.

1 MACROSETTORE 2: COMBUSTIONE NEI SETTORI

COMMERCIO, PUBBLICA

AMMINISTRAZIONE,RESIDENZIALE, AGRICOLTURA,

FORESTE E PESCA...............................................................................11

1.1 SETTORE 020200: RESIDENZIALE..................................................................11

1.1.1 ATTIVITÀ 020202 (CALDAIE CON POTENZA TERMICA < DI

50 MW) .............................................................................................................11

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 15/I 30

1.2 SETTORE 020300:AGRICOLTURA ..................................................................13

1.2.1 ATTIVITÀ 020302 (CALDAIE CON POTENZA TERMICA < DI

50 MW) .............................................................................................................13

1.2.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................13

1.3 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .........................................15

2 MACROSETTORE 3: COMBUSTIONE NELL’INDUSTRIA.........19

2.1 SETTORE 030100: COMBUSTIONE IN CALDAIE, TURBINE A GAS E

MOTORI FISSI......................................................................................................19

2.1.1 ATTIVITÀ 030103 (CALDAIE CON POTENZA TERMICA < DI

50 MW) .............................................................................................................19

2.1.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................19

2.2 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI...............................................20

2.2.1 ATTIVITÀ 020202 – 020302 – 030103 ............................................................21

2.2.2 MAPPE RIEPILOGATIVE COMUNALI.........................................................21

3 MACROSETTORE 4: PROCESSI PRODUTTIVI.............................25

3.1 SETTORE 040600: PROCESSI NELL'INDUSTRIA DEL LEGNO,

DELLA PASTA PER LA CARTA, DEGLI ALIMENTI E DELLE

BEVANDE E ALTRE INDUSTRIE.....................................................................25

3.1.1 ATTIVITÀ 040605 (PRODUZIONE DI PANE), 040606

(PRODUZIONE DI VINO ROSSO E BIANCO) E 040608

(PRODUZIONE DI ALCOLICI).......................................................................25

3.1.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................26

3.2 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .........................................27

4 MACROSETTORE 5: ESTRAZIONE E DISTRIBUZIONE DI

COMBUSTIBILI FOSSILI....................................................................29

4.1 SETTORE 050500: DISTRIBUZIONE DI BENZINA .......................................29

4.1.1 ATTIVITÀ 050502 (TRASPORTO E DEPOSITO) .........................................29

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I 16/I 30

4.1.2 ATTIVITÀ 050503 (STAZIONI DI SERVIZIO) ..............................................29

4.1.3 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................30

4.2 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .........................................31

4.2.1 MAPPE RIEPILOGATIVE COMUNALI.........................................................32

5 MACROSETTORE 6: USO DI SOLVENTI ED ALTRI

PRODOTTI..............................................................................................33

5.1 INDAGINI DIRETTE............................................................................................33

5.2 SETTORE 060100: APPLICAZIONE DI VERNICI ..........................................43

5.2.1 ATTIVITÀ 060102 (RIPARAZIONE DI VEICOLI) – 060106

(COSTRUZIONE DI BARCHE) – 060107 (VERNICIATURA DEL

LEGNO). ...........................................................................................................43

5.2.2 ATTIVITÀ 060103 (COSTRUZIONE ED EDILIZIA) E 060104

(USO DOMESTICO). .......................................................................................45

5.3 SETTORE 060200: SGRASSAGGIO, PULITURA A SECCO ED

ELETTRONICA. ...................................................................................................45

5.3.1 ATTIVITÀ 060201 (SGRASSAGGIO DEI METALLI)...................................45

5.3.2 ATTIVITÀ 060202 (PULITURA A SECCO). ..................................................46

5.4 SETTORE 060400: ALTRI USI DI SOLVENTI E RELATIVE

ATTIVITÀ..............................................................................................................46

5.4.1 ATTIVITÀ 060403 (INDUSTRIA DELLA STAMPA)....................................46

5.4.2 ATTIVITÀ 060408 (USO DI SOLVENTI DOMESTICI).................................47

5.5 PROSPETTI RIEPILOGATIVI...........................................................................48

5.6 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .........................................50

5.6.1 SETTORI 0601 – 0602 - 0604 ...........................................................................51

5.6.2 MAPPE RIEPILOGATIVE COMUNALI.........................................................52

6 MACROSETTORE 7: IL TRAFFICO AUTOVEICOLARE ............53

6.1 ASPETTI GENERALI...........................................................................................53

6.2 I DATI DI BASE.....................................................................................................58

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I 17/I 30

6.3 IL MODELLO UTILIZZATO..............................................................................59

6.4 IMPORTAZIONE DEI DATI DI BASE E ASSEGNAZIONE DEI

FLUSSI....................................................................................................................62

6.4.1 IL PARCO CIRCOLANTE...............................................................................62

6.4.2 DATI TERRITORIALI .....................................................................................63

6.4.3 LE SORGENTI LINEARI.................................................................................64

6.4.4 LE SORGENTI DIFFUSE.................................................................................67

6.5 LA CALIBRAZIONE DEL MODELLO .............................................................71

6.6 CALCOLO DELLE EMISSIONI.........................................................................72

7 MACROSETTORE 8: ALTRE SORGENTI MOBILI .......................81

7.1 SETTORE 0802: FERROVIE...............................................................................81

7.1.1 ATTIVITÀ 080201 (LOCOMOTIVE ADIBITE AL TRAINO DEI

VAGONI) - 080202 (AUTOMOTRICI USATE PER BREVI

TRATTI DI PERCORRENZA) - 080203 (LOCOMOTIVE PER

LUNGHE DISTANZE).....................................................................................82

7.1.2 .PROSPETTI RIEPILOGATIVI .......................................................................84

7.2 SETTORE 0803 : ACQUE DI NAVIGAZIONE INTERNA ..............................85

7.2.1 ATTIVITÀ 080301 (BARCHE A VELA CON MOTORI

AUSILIARI) - 080302 (BARCHE PRIVATE E DA LAVORO CON

MOTORE A DUE TEMPI) ...............................................................................85

7.2.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................87

7.3 SETTORE 0804 : ATTIVITÀ MARITTIME......................................................88

7.3.1 080402 (TRAFFICO MARITTIMO NAZIONALE) - 080403

(MEZZI IMPIEGATI NELLA PESCA) - 080404 (TRAFFICO

MARITTIMO INTERNAZIONALE) ...............................................................88

7.3.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................93

7.4 SETTORE 0805: TRAFFICO AEREO................................................................95

7.4.1 080501 (TRAFFICO AEREO NAZIONALE, AL DI SOTTO DEI

1000 METRI DI ALTITUDINE) - 080502 (TRAFFICO AEREO

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I 18/I 30

INTERNAZIONALE,AL DI SOTTO DEI 1000 METRI DI

ALTITUDINE)..................................................................................................95

7.4.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ........................................................................97

7.5 SETTORE 0806 : AGRICOLTURA.....................................................................98

7.5.1 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................100

7.5.2 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................101

7.6 SETTORE 0808 : INDUSTRIA...........................................................................102

7.6.1 PROSPETTI RIEPIOGATIVI.........................................................................109

7.6.2 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................111

7.7 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .......................................114

7.7.1 LE SORGENTI DIFFUSE...............................................................................114

7.7.2 LE SORGENTI NOMINALI...........................................................................117

8 MACROSETTORE 9: TRATTAMENTO E SMALTIMENTO

DEI RIFIUTI .........................................................................................120

8.1 SETTORE 091000: ALTRI TRATTAMENTI DEI RIFIUTI ..........................120

8.2 ATTIVITÀ 091004 (INTERRAMENTO DEI RIFIUTI) ..................................121

8.3 PROSPETTI RIEPILOGATIVI.........................................................................121

9 MACROSETTORE 10: AGRICOLTURA.........................................124

9.1 SETTORE 100100: COLTURE CON FERTILIZZANTI ................................124

9.1.1 ATTIVITÀ 100101 (COLTURE PERMANENTI) – 100102

(TERRENI ARABILI) - 100103 (RISAIE) - 100104 (VIVAI). .......................126

9.1.1.1 Disaggregazioni spaziali ............................................................................126

9.1.1.2 Emissioni di NH3........................................................................................128

9.1.1.3 Emissioni di N2O........................................................................................131

9.1.1.4 Emissioni di NO..........................................................................................131

9.1.1.5 Emissioni di COV .......................................................................................131

9.1.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................132

9.1.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................134

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I 19/I 30

9.2 SETTORE 100200: COLTURE SENZA FERTILIZZANTI............................135

9.2.1 ATTIVITÀ 100202 (TERRENI ARABILI )....................................................135

9.2.2 ATTIVITÀ 100205 (PRATI E PASCOLI ) .....................................................136

9.2.2.1 Disaggregazione spaziale...........................................................................136

9.2.2.2 Emissioni di NH3........................................................................................137

9.2.2.3 Emissioni di N2O........................................................................................137

9.2.3 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................138

9.2.4 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................139

9.3 SETTORE 100300: COMBUSTIONE DI RESIDUI AGRICOLI ...................140

9.3.1 ATTIVITÀ: 100301 (COMBUSTIONE DI RESIDUI AGRICOLI) ...............140

9.3.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................141

9.3.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................142

9.4 SETTORE 100400: FERMENTAZIONE ENTERICA ....................................143

9.4.1 ATTIVITÀ 100401 (MUCCA DA LATTE) – 100402 (ALTRO

BESTIAME) – 100403 (SUINI) – 100404 (OVINI) – 100405

(CAPRNI) – 100406 (CAVALLI) – 100407 (MULI E ASINI) -

100414 (BUFALI). ..........................................................................................144

9.4.1.1 Disaggregazioni spaziali ............................................................................144

9.4.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................147

9.4.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................149

9.5 SETTORE 100500: USO DI CONCIMI ORGANICI NATURALI .................150

9.5.1 ATTIVITÀ 100501 (MUCCA DA LATTE) – 100502 (ALTRO

BESTIAME) - 100503 (MAIALI), 100504 (SCROFE) – 100505

(OVINI E CAPRINI) – 100506 (EQUINI) – 100507 (GALLINE) –

100508 (PICCOLI) - 100509 (ALTRO POLLAME).......................................151

9.5.1.1 Disaggregazioni spaziali ............................................................................151

9.5.1.2 Emissioni di NH3........................................................................................154

9.5.1.3 Emissioni di N2O........................................................................................154

9.5.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................155

9.5.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................157

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I 20/I 30

9.6 SETTORE 100600: USO DI PESTICIDI ...........................................................158

9.6.1 ATTIVITÀ 100601 (USO DI LINDANO) ......................................................159

9.6.2 ATTIVITÀ 100602 (USO DI PCP) .................................................................160

9.6.3 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................161

9.6.4 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................162

9.7 QUADRO RIASSUNTIVO DELLE EMISSIONI.............................................162

9.7.1 SETTORI 1001 E 1002....................................................................................163

9.7.2 SETTORI 1003, 1004 E 1005..........................................................................164

9.7.3 MAPPE RIEPILOGATIVE COMUNALI.......................................................165

10 MACROSETTORE 11: NATURA ......................................................167

10.1 SETTORI 110100 E 111100: FORESTE DI LATIFOGLIE SPONTANEE

E NON SPONTANEE ..........................................................................................167

10.1.1 CORREZIONI IN BASE ALLA TEMPERATURA E ALLA

RADIAZIONE SOLARE................................................................................168

10.1.2 ATTIVITÀ 110101 (EMETTITRICI DI ISOPROPENE) –.............................172

10.1.3 ATTIVITÀ 110103 (NON EMETTITRICI DI ISOPROPENE)......................174

10.1.4 ATTIVITÀ 110104 (SUOLI DI FORESTE LATIFOGLIE

SPONTANEE) ................................................................................................176

10.1.5 ATTIVITÀ 111101 (FORESTE DI LATIFOGLIE NON

SPONTANEE) ................................................................................................177

10.1.6 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................178

10.1.7 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................180

10.2 SETTORI 110200 E 111200: FORESTE DI CONIFERE SPONTANEE E

NON SPONTANEE..............................................................................................181

10.2.1 ATTIVITÀ 110201 (FORESTE CONIFERE SPONTANEE) –......................182

10.2.2 ATTIVITÀ 110204 (SUOLI DI FORESTE CONIFERE

SPONTANEE) ................................................................................................184

10.2.3 ATTIVITÀ 111101 (FORESTE DI CONIFERE NON

SPONTANEE) ................................................................................................184

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I 21/I 30

10.2.4 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................185

10.2.5 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................187

10.3 SETTORE 1103: INCENDI BOSCHIVI............................................................188

10.3.1 ATTIVITÀ 110301 (INCENDI BOSCHIVI) ..................................................188

10.3.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................189

10.3.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................190

10.4 SETTORE 1104: TERRENI ERBOSI NATURALI..........................................190

10.4.1 ATTIVITÀ 110401 (PRATERIE NATURALI) ..............................................191

10.4.1.1 Emissioni di NO..........................................................................................191

10.4.1.2 Emissioni di COV .......................................................................................192

10.4.2 ATTIVITÀ 110403 (VEGETAZIONE DI BASSO FUSTO) ..........................192

10.4.3 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................193

10.4.4 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................195

10.5 SETTORE 1105: ZONE UMIDE........................................................................195

10.5.1 ATTIVITÀ 110506 (LAGHI)..........................................................................196

10.5.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................197

10.6 SETTORE 1107: ANIMALI E UMANI..............................................................198

10.6.1 ATTIVITÀ 110702 (UMANI).........................................................................198

10.6.2 PROSPETTI RIEPILOGATIVI ......................................................................198

10.6.3 VALIDAZIONE DEI DATI ............................................................................199

10.7 QUADRO RIEPILOGATIVO DELLE EMISSIONI .......................................199

10.7.1 SETTORI 1101 - 1102 – 1103 – 1104 – 1105 – 1107 – 1111 - 1112...............200

10.7.2 MAPPE RIEPILOGATIVE COMUNALI.......................................................201

11 QUADRO RIEPILOGATIVO REGIONALE DELLE

EMISSIONI............................................................................................203

11.1 GLI INQUINANTI PRINCIPALI ......................................................................203

11.1.1 EMISSIONI PER MACROSETTORE CORINAIR........................................203

11.1.2 EMISSIONI PER ATTIVITÀ CORINAIR .....................................................206

11.1.3 EMISSIONI TOTALI COMUNALI................................................................211

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I 22/I 30

11.1.4 CONTRIBUTI PROVINCIALI.......................................................................218

11.1.5 ANDAMENTI MENSILI................................................................................219

11.2 I METALLI PESANTI ........................................................................................219

11.2.1 EMISSIONI PER MACROSETTORE CORINAIR........................................219

11.3 ALTRI INQUINANTI CENSITI ........................................................................220

11.3.1 EMISSIONI PER MACROSETTORE CORINAIR........................................220

11.4 MAPPE REGIONALI..........................................................................................223

11.4.1 EMISSIONI TOTALI SU COMUNE..............................................................224

11.4.2 EMISSIONI TOTALI SU GRIGLIATO..........................................................229

VOLUME 3 – Fase Valutativa

Tomo I: Analisi dei dati di qualità dell’aria.

1 INTRODUZIONE......................................................................................6

2 I DATI DI QUALITÀ DELL’ARIA........................................................8

2.1 LE STAZIONI MOBILI ..........................................................................................8

2.1.1 RETE MOBILE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI SUD.................................8

2.1.1.1 S.Giovanni Teatino - Via Aterno ..................................................................10

2.1.1.2 S.Giovanni Teatino – Via Ciancetta .............................................................14

2.1.1.3 S.Giovanni - Via D'Azeglio...........................................................................18

2.1.1.4 S.Giovanni-Piazzale Scuola..........................................................................23

2.1.1.5 Considerazioni conclusive ............................................................................28

2.2 LE STAZIONI FISSE ............................................................................................29

2.2.1 LA RETE DELL’ARTA....................................................................................33

2.2.1.1 Riepilogo degli standard di qualità dell’aria ...............................................38

2.2.1.1.1 Biossido di zolfo ............................................................................................................ 38

2.2.1.1.2 Monossido di carbonio................................................................................................... 39

2.2.1.1.3 Biossido di azoto............................................................................................................ 40

2.2.1.1.4 Ozono ............................................................................................................................. 41

2.2.1.1.5 Frazione respirabile di particelle sospese ....................................................................... 42

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I 23/I 30

2.2.1.1.6 B 42

2.2.1.1.7 Composti organici volatili .............................................................................................. 43

2.2.1.2 Giorni tipo ....................................................................................................43

2.2.1.2.1 Stazioni per il monitoraggio degli inquinanti da traffico................................................ 44

2.2.1.2.2 Teatro D’Annunzio......................................................................................................... 47

2.2.1.3 Confronti annuali .........................................................................................48

2.2.1.3.1 Viale D’Annunzio .......................................................................................................... 48

2.2.1.3.2 Andamenti medi mensili e giornalieri per il biennio 1998-99 ........................................ 50

2.2.1.4 Considerazioni sul contributo delle sorgenti legate al traffico....................61

2.2.1.4.1 Rapporto delle concentrazioni di NO2/NOx .................................................................. 61

2.2.1.4.2 Rapporto delle concentrazioni di CO/NOx .................................................................... 64

2.2.1.4.3 Correlazione tra benzene e monossido di carbonio ........................................................ 65

2.2.2 LA RETE DELL’ISTITUTO MARIO NEGRI SUD.........................................67

2.2.2.1 Riepilogo degli standard di qualità dell’aria ...............................................70

2.2.2.1.1 Monossido di carbonio................................................................................................... 70

2.2.2.1.2 Polveri sospese totali...................................................................................................... 71

2.2.2.1.3 Biossido di zolfo ............................................................................................................ 72

2.2.2.1.4 Ozono ............................................................................................................................. 72

2.2.2.1.5 B 73

2.2.2.2 Giorni tipo ....................................................................................................74

2.2.2.2.1 Atessa ............................................................................................................................. 74

2.2.2.2.2 Chieti .............................................................................................................................. 75

2.2.2.2.3 San Salvo........................................................................................................................ 75

2.2.2.3 Andamenti mensili e giornalieri ...................................................................76

2.2.2.4 Monossido di carbonio .................................................................................77

2.2.2.4.1 Monossido di azoto ........................................................................................................ 79

2.2.2.4.2 Polveri sospese totali...................................................................................................... 83

2.2.2.4.3 Biossido di zolfo ............................................................................................................ 84

2.2.2.4.4 Ozono ............................................................................................................................. 85

2.2.2.4.5 B 88

2.2.2.4.6 Etil-benzene.................................................................................................................... 89

2.2.2.4.7 Meta-xylene.................................................................................................................... 90

2.2.2.4.8 Orto-xylene..................................................................................................................... 91

2.2.2.4.9 Para-xylene..................................................................................................................... 92

2.2.2.4.10 To 93

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I 24/I 30

2.2.2.5 Correlazioni tra inquinanti...........................................................................94

2.2.2.5.1 Correlazioni tra benzene e monossido di carbonio......................................................... 94

2.2.2.5.2 Correlazioni tra Benzene e COV.................................................................................... 95

VOLUME 3 – Fase Valutativa

Tomo II: Simulazioni modellistiche a mesoscala.

1 LA SCELTA DEI MODELLI DI QUALITÀ DELL’ARIA..................6

2 LE DEPOSIZIONI ACIDE.......................................................................9

2.1 INTRODUZIONE....................................................................................................9

2.2 CENNI SULLE DEPOSIZIONI ACIDE..............................................................10

2.2.1 TRASFORMAZIONI CHIMICHE ...................................................................11

2.2.2 PROCESSI DI RIMOZIONE ............................................................................13

2.2.2.1 Deposizioni umide ........................................................................................13

2.2.2.2 Deposizioni secche........................................................................................14

2.2.2.3 Deposizioni occulte.......................................................................................15

2.2.3 FENOMENI METEO-DIFFUSIVI ...................................................................16

2.2.4 LE DEPOSIZIONI ACIDE E IL DEGRADO DEL PATRIMONIO

ARTISTICO......................................................................................................17

2.3 IL CONTRIBUTO DELLE SORGENTI LOCALIZZATE

ALL’ESTERO........................................................................................................19

2.3.1 IL MODELLO UTILIZZATO...........................................................................19

2.3.2 I FLUSSI TRANSFRONTALIERI....................................................................21

2.4 IL CONTRIBUTO DELLE SORGENTI PUNTIFORMI

LOCALIZZATE IN ITALIA ................................................................................26

2.4.1 LE DEPOSIZIONI DI ZOLFO..........................................................................26

2.4.1.1 Il modello utilizzato ......................................................................................26

2.4.1.2 Il contributo delle sorgenti puntuali localizzate in Italia .............................29

2.4.1.3 Il contributo delle sorgenti diffuse localizzate in Italia................................30

2.4.2 LE DEPOSIZIONI DI AZOTO .........................................................................37

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 25/I 30

2.5 IL CONTRIBUTO DELLE SORGENTI LOCALIZZATE IN ABRUZZO.....39

3 DISPERSIONE A MESOSCALA..........................................................45

3.1 PREMESSA............................................................................................................45

3.2 DETERMINAZIONE DEI CAMPI DI VENTO CLIMATOLOGICI IN

AREE GEOGRAFICI AD OROGRAFIA COMPLESSA..................................45

3.2.1 LE SIMULAZIONI ...........................................................................................46

3.2.2 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ............................................................49

3.3 SIMULAZIONE DEL TRASPORTO E DELLA TRASFORMAZIONE

DEGLI INQUINANTI ...........................................................................................60

3.3.1 SCENARI METEOROLOGICI ........................................................................62

3.3.2 SCENARI EMISSIVI........................................................................................63

3.3.3 INQUINANTI EMESSI ....................................................................................63

3.3.4 LE AREE DI STUDIO ......................................................................................72

3.3.4.1 Area di studio n°1: Abruzzo e Lazio.............................................................72

3.3.4.2 Area di studio n°2: Regione Abruzzo............................................................73

3.3.5 I RISULTATI DELLE SIMULAZIONI ............................................................74

3.3.5.1 Area di studio n°1: Regione Abruzzo e Lazio...............................................75

3.3.5.2 Area di studio n°2: Regione Abruzzo............................................................95

3.4 INDIVIDUAZIONE DEI BACINI AEROLOGICI...........................................126

VOLUME 3 – Fase Valutativa

Tomo III: Simulazioni modellistiche a scala locale.

1 SIMULAZIONI A SCALA LOCALE .....................................................6

1.1 AREE INDUSTRIALI E URBANE........................................................................7

1.1.1 SIMULAZIONI CLIMATOLOGICHE...............................................................9

1.1.1.1 Il modello ISCLT3...........................................................................................9

1.1.1.2 Studi climatologici a scala locale.................................................................11

1.1.1.2.1 Individuazione delle situazioni meteorologiche e calcolo delle relative frequenze........ 11

1.1.1.2.2 Calcolo della classe di stabilità ...................................................................................... 14

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 26/I 30

1.1.1.2.3 Determinazione dell’altezza dello strato di mescolamento............................................. 15

1.1.1.2.4 Andamenti stagionali medi della temperatura ................................................................ 15

1.1.1.3 Le aree di studio ...........................................................................................16

1.1.1.3.1 Area di studio di Avezzano ............................................................................................ 20

1.1.1.3.2 Area di studio di Casoli .................................................................................................. 31

1.1.1.3.3 Area di studio di Pescara................................................................................................ 45

1.1.1.3.4 Area di studio di Vasto................................................................................................... 59

1.1.2 SIMULAZIONI EPISODICHE.........................................................................73

1.1.2.1 Costruzione dei campi del vento...................................................................74

1.1.2.2 Le aree di studio ...........................................................................................77

1.1.2.2.1 Area di studio de L’Aquila ............................................................................................. 79

1.1.2.2.2 Area di studio di Sulmona .............................................................................................. 86

1.1.2.2.3 Area di studio di Teramo................................................................................................ 93

2 SIMULAZIONI A MICROSCALA.....................................................100

2.1 I MODELLI UTILIZZATI..................................................................................102

2.1.1 EMI-BACINO.................................................................................................102

2.1.2 CITY-EMI.......................................................................................................104

2.1.3 CITY-AIR .......................................................................................................107

2.1.4 MC2 ................................................................................................................109

2.2 APPLICAZIONE DEI MODELLI CITY ..........................................................112

2.2.1 LE SORGENTI LINEARI: GENERALITÀ....................................................112

2.2.2 LE AREE DI STUDIO ....................................................................................113

2.2.2.1 Metodologia per la creazione degli scenari ...............................................113

2.2.3 AREA DI PESCARA......................................................................................117

2.2.4 AREA DI VASTO...........................................................................................127

2.2.5 AREA DI S. GIOVANNI TEATINO ..............................................................136

2.3 SIMULAZIONI IN CONDIZIONI DI CALMA DI VENTO............................142

2.3.1 AREA DI GIULIANOVA...............................................................................142

3 VALIDAZIONE DEI MODELLI DI DISPERSIONE ......................146

3.1 AREE URBANE...................................................................................................147

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 27/I 30

3.2 AREE INDUSTRIALI .........................................................................................149

3.3 AREE A RIDOSSO DELLE PRINCIPALI VIE DI COMUNICAZIONE......151

VOLUME 4 – Fase Propositiva

Tomo I: Individuazione delle aree prioritarie.

1 PREMESSA................................................................................................7

2 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE OBIETTIVO................................8

2.1 INTRODUZIONE....................................................................................................8

2.2 ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE............................................................8

2.2.1 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI DIFFUSE..............................................9

2.2.2 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI INDUSTRIALI ...................................27

2.2.3 INDICI DI RISCHIO DA SORGENTI STRADALI..........................................31

2.3 INQUINANTI NON NORMATI...........................................................................40

2.3.1 BENZENE.........................................................................................................40

2.3.2 CADMIO...........................................................................................................42

2.4 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER LE AREE NATURALI...................46

2.4.1 INDICE DI RISCHIO........................................................................................46

2.5 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER I BENI MONUMENTALI

ESPOSTI ALL’APERTO......................................................................................49

2.5.1 PREMESSA......................................................................................................49

2.5.2 INDICE DI ANNERIMENTO ..........................................................................50

2.5.3 INDICE DI EROSIONE....................................................................................58

3 LA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE DI TUTELA E

RISANAMENTO.....................................................................................65

3.1 ASPETTI GENERALI...........................................................................................65

3.2 INTERVENTI DI RISANAMENTO A MEDIO - LUNGO TERMINE A

SCALA REGIONALE: L’INQUINAMENTO FOTOCHIMICO.....................67

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 28/I 30

3.2.1 LA METODOLOGIA ADOTTATA: IL MODELLO SIMPLEX .....................67

3.2.2 L’USO DEL MODELLO SIMPLEX.................................................................71

3.2.3 I PARAMETRI DI INGRESSO ........................................................................73

3.2.4 IDENTIFICAZIONE DELLE OPZIONI DISPONIBILI PER IL

CONTROLLO DELLE EMISSIONI.................................................................75

3.2.5 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI .....................................78

3.2.5.1 Scenario tutto e subito ..................................................................................79

3.2.5.2 Scenario di equità distributiva......................................................................82

3.2.5.3 Scenario a penetrazione graduale ................................................................86

3.3 LE STRATEGIE PER IL CONTROLLO AMBIENTALE DELLA

CIRCOLAZIONE..................................................................................................91

3.3.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI .....................................93

3.4 STRATEGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI INDUSTRIALI ..........95

3.4.1 LA DIRETTIVA 96/61/CE ...............................................................................96

3.4.2 TECNOLOGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI..................................98

3.4.2.1 BAT per i grandi impianti di combustione ...................................................98

3.4.2.1.1 Abbattimento delle emissioni di SOx ............................................................................. 99

3.4.2.1.2 Abbattimento delle emissioni di NOx .......................................................................... 104

3.4.2.1.3 Abbattimento delle emissioni di PST ........................................................................... 108

3.4.2.2 BAT nella fusione del rame.........................................................................109

3.4.2.2.1 Abbattimento delle emissioni ....................................................................................... 109

3.4.2.3 BAT nella fusione dell’alluminio................................................................111

3.4.2.3.1 Abbattimento delle emissioni ....................................................................................... 111

3.4.2.4 BAT per i forni per cemento .......................................................................113

3.4.2.4.1 Abbattimento delle emissioni di SO2 ........................................................................... 113

3.4.2.4.2 Abbattimento delle emissioni di NOx .......................................................................... 113

3.4.2.4.3 Abbattimento delle emissioni di PST ........................................................................... 114

3.4.2.5 BAT per i forni di produzione di vetro piano .............................................115

3.4.2.5.1 Abbattimento delle emissioni di SOx ........................................................................... 115

3.4.2.5.2 Abbattimento delle emissioni di NOx .......................................................................... 116

3.4.2.5.3 Abbattimento delle emissioni di PST ........................................................................... 117

3.4.2.6 BAT nella produzione di paste per la carta semichimiche al solfito..........118

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 29/I 30

3.4.2.6.1 Abbattimento delle emissioni di NOx, SOx e PST....................................................... 118

3.5 ALTRI INTERVENTI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI .......................119

3.5.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ...................................120

3.5.1.1 La metodologia utilizzata ...........................................................................120

3.5.1.2 Combustione nel settore residenziale: riduzione delle emissioni di

CO2 ............................................................................................................123

3.5.1.3 Rete di distribuzione di carburante: riduzione delle emissioni di COV.....125

3.6 SIMULAZIONI DI SCENARIO.........................................................................128

3.6.1 DISPERSIONE A MESOSCALA...................................................................128

3.6.2 DISPERSIONE A SCALA LOCALE .............................................................130

3.7 AMPLIAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA

QUALITÀ DELL’ARIA......................................................................................136

3.8 SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI..................139

3.8.1 SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE.......................................................140

3.8.2 BANCA DATI ALFANUMERICA E CARTOGRAFICA.............................142

3.8.3 MODELLI DI SIMULAZIONE ......................................................................142

3.8.4 STRUMENTI DI ANALISI DEI DATI RILEVATI DALLE RETI

DI MONITORAGGIO ....................................................................................143

3.9 FASE DI VERIFICA............................................................................................145

3.9.1 METODI DIRETTI .........................................................................................145

3.9.2 METODI STATISTICI ...................................................................................146

3.10 PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DI PUBBLICIZZAZIONE...................148

3.11 IL DECRETO LEGISLATIVO 351/99 ..............................................................150

3.11.1 D.LGS. 4 AGOSTO 1999, N° 351 – ATTUAZIONE DELLA

DIRETTIVA 96/62/CE IN MATERIA DI VALUTAZIONE E DI

GESTIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE..........................150

3.11.2 D.M. 2 APRILE 2002, N° 60 - RECEPIMENTO DELLA

DIRETTIVA 1999/30/CE DEL CONSIGLIO DEL 22 APRILE 1999

CONCERNENTE I VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL'ARIA

AMBIENTE PER IL BIOSSIDO DI ZOLFO, IL BIOSSIDO DI

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

I 30/I 30

AZOTO, GLI OSSIDI DI AZOTO, LE PARTICELLE E IL

PIOMBO E DELLA DIRETTIVA 2000/69/CE RELATIVA AI

VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE PER IL

BENZENE ED IL MONOSSIDO DI CARBONIO.........................................153

3.11.3 IL DECRETO “PIANI E PROGRAMMI” ......................................................156

VOLUME 4 – Fase Propositiva

Tomo II: Stato dell’arte dei modelli di qualità dell’aria e quadro

normativo.

1 I MODELLI DI QUALITÀ DELL’ARIA...............................................5

1.1 PREMESSA..............................................................................................................5

1.2 I MODELLI E LA VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ DELL’ARIA

NELLE DIRETTIVE...............................................................................................6

1.3 L’INTEGRAZIONE DEI MODELLI CON LE MISURE....................................8

1.4 SELEZIONE DEI MODELLI...............................................................................10

1.4.1 CARATTERISTICHE GENERALI DEI MODELLI........................................10

1.4.2 DOCUMENTAZIONE E FONTI DI INFORMAZIONE..................................12

1.4.3 TIPOLOGIE DI MODELLI...............................................................................13

1.5 APPLICAZIONE DEI MODELLI .......................................................................16

1.5.1 PROCEDURA DI APPLICAZIONE DEI MODELLI.......................................16

1.5.2 SCENARI DI APPLICAZIONE DEI MODELLI..............................................18

1.6 BIBLIOGRAFIA....................................................................................................22

2 DEFINIZIONE DEL QUADRO NORMATIVO..................................24

2.1 CRITERI GENERALI...........................................................................................24

2.2 LE NORMATIVE SELEZIONATE.....................................................................24

2.3 L’ARCHIVIO “LEGGI” .......................................................................................98


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Abruzzo

PI 1/PI158

 

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Nr. Pagine: 158

TITOLO:

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Copia n°: Copia destinata a:

Copia _ controllata _ non controllata

NR.

PROGETTO:

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PROGETTO: Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria

della Regione Abruzzo

FASE 05

Progetto territoriale

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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Documenti prodromici

NR. DOCUMENTO TITOLO AUTORE

A133-RTI-0801 Rev0 Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria - Bozza ESA Sas

Allegati

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0 15/09/2002 Creato documento

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Abruzzo

PI 4/PI158

REGIONE ABRUZZO

PIANO DI TUTELA E RISANAMENTO DELLA

QUALITÀ DELL’ARIA DELLA REGIONE

ABRUZZO

Volume 4 - Fase Propositiva

Tomo I

Individuazione aree prioritarie e previsione degli scenari di

intervento

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 5/PI158

SOMMARIO

1 PREMESSA................................................................................................8

2 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE OBIETTIVO................................9

2.1 INTRODUZIONE .........................................................................................................9

2.2 ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE.........................................................................9

2.2.1 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI DIFFUSE ..........................................................10

2.2.2 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI INDUSTRIALI ...................................................28

2.2.3 INDICI DI RISCHIO DA SORGENTI STRADALI ........................................................32

2.3 INQUINANTI NON NORMATI.....................................................................................41

2.3.1 BENZENE...........................................................................................................41

2.3.2 CADMIO ............................................................................................................43

2.4 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER LE AREE NATURALI ........................................47

2.4.1 INDICE DI RISCHIO..............................................................................................47

2.5 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER I BENI MONUMENTALI ESPOSTI

ALLAPERTO...........................................................................................................50

2.5.1 PREMESSA.........................................................................................................50

2.5.2 INDICE DI ANNERIMENTO...................................................................................51

2.5.3 INDICE DI EROSIONE ..........................................................................................59

3 LA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE DI TUTELA E

RISANAMENTO.....................................................................................66

3.1 ASPETTI GENERALI .................................................................................................66

3.2 INTERVENTI DI RISANAMENTO A MEDIO - LUNGO TERMINE A SCALA

REGIONALE: LINQUINAMENTO FOTOCHIMICO ....................................................68

3.2.1 LA METODOLOGIA ADOTTATA: IL MODELLO SIMPLEX.....................................68

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 6/PI158

3.2.2 L’USO DEL MODELLO SIMPLEX.......................................................................72

3.2.3 I PARAMETRI DI INGRESSO .................................................................................74

3.2.4 IDENTIFICAZIONE DELLE OPZIONI DISPONIBILI PER IL CONTROLLO DELLE

EMISSIONI ........................................................................................................76

3.2.5 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ....................................................79

3.2.5.1 Scenario tutto e subito ..................................................................................80

3.2.5.2 Scenario di equità distributiva......................................................................83

3.2.5.3 Scenario a penetrazione graduale ................................................................87

3.3 LE STRATEGIE PER IL CONTROLLO AMBIENTALE DELLA CIRCOLAZIONE.............92

3.3.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ....................................................94

3.4 STRATEGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI INDUSTRIALI .................................96

3.4.1 LA DIRETTIVA 96/61/CE...................................................................................97

3.4.2 TECNOLOGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI...................................................99

3.4.2.1 BAT per i grandi impianti di combustione ...................................................99

3.4.2.1.1 Abbattimento delle emissioni di SOx ..........................................................................100

3.4.2.1.2 Abbattimento delle emissioni di NOx..........................................................................105

3.4.2.1.3 Abbattimento delle emissioni di PST ..........................................................................109

3.4.2.2 BAT nella fusione del rame.........................................................................110

3.4.2.2.1 Abbattimento delle emissioni ......................................................................................110

3.4.2.3 BAT nella fusione dell’alluminio................................................................112

3.4.2.3.1 Abbattimento delle emissioni ......................................................................................112

3.4.2.4 BAT per i forni per cemento .......................................................................114

3.4.2.4.1 Abbattimento delle emissioni di SO2 ..........................................................................114

3.4.2.4.2 Abbattimento delle emissioni di NOx..........................................................................114

3.4.2.4.3 Abbattimento delle emissioni di PST ..........................................................................115

3.4.2.5 BAT per i forni di produzione di vetro piano .............................................116

3.4.2.5.1 Abbattimento delle emissioni di SOx ..........................................................................116

3.4.2.5.2 Abbattimento delle emissioni di NOx..........................................................................117

3.4.2.5.3 Abbattimento delle emissioni di PST ..........................................................................118

3.4.2.6 BAT nella produzione di paste per la carta semichimiche al solfito..........119

3.4.2.6.1 Abbattimento delle emissioni di NOx, SOx e PST......................................................119

3.5 ALTRI INTERVENTI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ...........................................120

3.5.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI ..................................................121

3.5.1.1 La metodologia utilizzata ...........................................................................121

3.5.1.2 Combustione nel settore residenziale: riduzione delle emissioni di CO2...124

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 7/PI158

3.5.1.3 Rete di distribuzione di carburante: riduzione delle emissioni di COV.....126

3.6 SIMULAZIONI DI SCENARIO ..................................................................................129

3.6.1 DISPERSIONE A MESOSCALA............................................................................129

3.6.2 DISPERSIONE A SCALA LOCALE........................................................................132

3.7 AMPLIAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ DELLARIA ...138

3.8 SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI.......................................141

3.8.1 SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE...................................................................142

3.8.2 BANCA DATI ALFANUMERICA E CARTOGRAFICA...............................................144

3.8.3 MODELLI DI SIMULAZIONE ...............................................................................144

3.8.4 STRUMENTI DI ANALISI DEI DATI RILEVATI DALLE RETI DI MONITORAGGIO......145

3.9 FASE DI VERIFICA .................................................................................................147

3.9.1 METODI DIRETTI..............................................................................................147

3.9.2 METODI STATISTICI .........................................................................................148

3.10 PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DI PUBBLICIZZAZIONE........................................150

3.11 IL DECRETO LEGISLATIVO 351/99 ......................................................................152

3.11.1 D.LGS. 4 AGOSTO 1999, N° 351 – ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA 96/62/CE IN

MATERIA DI VALUTAZIONE E DI GESTIONE DELLA QUALITÀ DELLARIA AMBIENTE

......................................................................................................................152

3.11.2 D.M. 2 APRILE 2002, N° 60 - RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA 1999/30/CE DEL

CONSIGLIO DEL 22 APRILE 1999 CONCERNENTE I VALORI LIMITE DI QUALITÀ

DELL'ARIA AMBIENTE PER IL BIOSSIDO DI ZOLFO, IL BIOSSIDO DI AZOTO, GLI

OSSIDI DI AZOTO, LE PARTICELLE E IL PIOMBO E DELLA DIRETTIVA 2000/69/CE

RELATIVA AI VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE PER IL BENZENE

ED IL MONOSSIDO DI CARBONIO......................................................................155

3.11.3 IL DECRETO “PIANI E PROGRAMMI” ................................................................158

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 8/PI158

1 PREMESSA

Il presente documento costituisce la relazione conclusiva sulle attività svolte nel

corso della Fase Propositiva del Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria

della Regione Abruzzo.

In primo luogo vengono individuate, sulla scorta dei risultati delle fasi Conoscitiva e

Valutativa, le aree di rischio e/o oggetto di tutela. La metodologia adottata è basata

sull’elaborazione di indici di rischio relativamente alle principali tipologie di recettori

sensibili (popolazione, aree naturali, beni culturali). Gli indici utilizzati sono inoltre

specifici per le diverse tipologie di sorgenti emissive (sorgenti diffuse, sorgenti industriali,

strade di grande comunicazione) e per inquinante , inclusi i cosiddetti inquinanti non

normati. I risultati dell’applicazione degli indici di rischio sono presentati nel capitolo 2.

La seconda sezione del documento è dedicata alla definizione delle strategie di

risanamento; vengono passati in rassegna i diversi settori di intervento e per ciascuno di

essi si predispongono differenti scenari di riduzione delle emissioni. Sulla base degli

scenari di risanamento predisposti, viene anche proposto il risultato previsto, quale

miglioramento della qualità dell’aria, mediante una simulazione modellistica relativamente

all’area di Pescara. Infine vengono indicati gli strumenti previsti per la verifica dei risultati

a valle dell’attuazione degli interventi di risanamento e le modalità per la predisposizione

di un piano di informazione per i cittadini.

Nel Tomo II sono infine riportate una rassegna della normativa regionale, nazionale

ed europea in materia di qualità dell’aria e le linee guida dell’ANPA relativamente all’uso

dei modelli di simulazione della dispersione.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 9/PI158

2 INDIVIDUAZIONE DELLE AREE OBIETTIVO

2.1 INTRODUZIONE

L’insieme dei dati raccolti ed elaborati durante le fasi Conoscitiva e Valutativa del

Piano consentono di individuare le situazioni maggiormente critiche per le quali è

necessario prevedere la programmazione di interventi.

La metodologia adottata per l’individuazione delle aree a rischio e di tutela, descritta

nei parametri seguenti, si basa sulla definizione e applicazione di indici statistici al fine di

tener conto in forma integrata di tutti gli elementi necessari per una corretta interpretazione

del quadro ambientale del territorio. Vengono perciò presi in considerazione i seguenti

elementi:

· Emissioni di inquinanti: sorgenti, localizzazione sul territorio e intensità delle

emissioni;

· Concentrazioni degli inquinanti (reti di monitoraggio e simulazioni

modellistiche);

· Caratteristiche meteo-climatiche del territorio (venti prevalenti, precipitazioni

ecc.)

· Presenza di recettori sensibili:

- Popolazione

- Patrimonio culturale

- Aree naturali.

2.2 ESPOSIZIONE DELLA POPOLAZIONE

Al fine di una corretta individuazione delle aree di maggior rischio per la

popolazione e per una migliore definizione delle priorità di intervento sono stati elaborati

degli indici di rischio previa suddivisione delle sorgenti emissive in 3 comparti:

· Sorgenti diffuse

· Sorgenti industriali

· Strade di grande comunicazione

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Abruzzo

PI 10/PI158

A partire dai dati dell’Inventario, nel primo comparto sono stati classificati gli

impianti puntuali e localizzati, nel secondo le sorgenti diffuse (comprese le sorgenti

industriali di piccola taglia), le ferrovie i porti e gli aeroporti, nel terzo le strade censite

come sorgenti nominali.

2.2.1 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI DIFFUSE

L’indice utilizzato per la determinazione del rischio per la popolazione è la densità di

esposizione media oraria alle emissioni degli inquinanti principali (PDEX). Il calcolo

dell’indice, per ciascun inquinante e su base comunale, è dato dall’espressione:

C

C

IC

IC P

S

E

PDEX *

* 8760

=

dove

EIC = emissioni annuali dell’inquinante I nel comune C (kg);

8760 = ore in un anno (h);

SC = superficie del comune C (m2);

PC = popolazione del comune C (n° di abitanti);

L’indice assume valori elevati in corrispondenza di forti emissioni ed elevata densità

abitativa e pertanto consente di evitare le distorsioni indotte da indici quali la densità

emissiva o le emissioni pro capite: nel primo caso infatti vengono sovrastimati gli effetti

locali di elevati livelli emissivi in aree scarsamente abitate, viceversa nel secondo caso un

numero molto grande al denominatore (la popolazione) abbassa drasticamente il valore

dell’indice. La Tabella 1 nella quale si riportano i primi 10 valori assunti dai diversi indici

per gli ossidi di azoto relativi alla Regione Lazio, mostra con lampante evidenza la

correttezza delle considerazioni precedenti (utilizzando le emissioni pro capite Roma non

compare in quanto occupa la posizione 238).

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 11/PI158

NOx

Comune PDEX Comune kg/anno/ab. Comune Kg/anno/m2

Roma 9,652 Montalto di Castro 729,65 Civitavecchia 0,1668

Civitavecchia 0,982 Ponzano Romano 354,75 Colleferro 0,0960

Colleferro 0,237 Gallese 344,44 Gaeta 0,0372

Fiumicino 0,161 Civitavecchia 235,55 Ventotene 0,0350

Frosinone 0,152 Micigliano 223,91 Piedimonte S. G. 0,0330

Ciampino 0,129 Nazzano 218,75 Roma 0,0319

Latina 0,127 Guarcino 178,59 Ciampino 0,0310

Pomezia 0,119 Magliano Sabina 178,05 Montalto di Castro 0,0286

Gaeta 0,097 San Biagio Saracinisco 143,22 Fiumicino 0,0281

Aprilia 0,076 Mandela 138,00 Frosinone 0,0280

Tabella 1: Valori comunali massimi per i possibili indici di rischio PDEX (inquinante NOx)

Per tutti i comuni della Regione Abruzzo è stato dunque calcolato l’indice PDEX, per

ciascuno dei cinque inquinanti principali: i 20 comuni che hanno fatto registrare i valori più

elevati sono riportati in Tabella 2 e Tabella 3.

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 12/PI 158

CO COV NOx

COMUNE PDEX COMUNE PDEX COMUNE PDEX

PESCARA 3,355 PESCARA 1,394 PESCARA 0,5638

CHIETI 0,342 CHIETI 0,153 CHIETI 0,0643

MONTESILVANO 0,258 MONTESILVANO 0,146 MONTESILVANO 0,0577

TERAMO 0,143 TERAMO 0,067 TERAMO 0,0327

L'AQUILA 0,126 FRANCAVILLA AL MARE 0,063 L'AQUILA 0,0284

LANCIANO 0,105 L'AQUILA 0,056 LANCIANO 0,0228

FRANCAVILLA AL MARE 0,100 AVEZZANO 0,055 AVEZZANO 0,0220

VASTO 0,093 VASTO 0,053 VASTO 0,0218

AVEZZANO 0,092 LANCIANO 0,052 FRANCAVILLA AL MARE 0,0212

GIULIANOVA 0,091 GIULIANOVA 0,048 GIULIANOVA 0,0209

SAN SALVO 0,073 SAN SALVO 0,037 SAN SALVO 0,0159

SULMONA 0,061 MARTINSICURO 0,034 SULMONA 0,0150

ORTONA 0,045 ORTONA 0,030 ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,0127

ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,044 SULMONA 0,030 MARTINSICURO 0,0126

MARTINSICURO 0,043 ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,029 ORTONA 0,0123

ALBA ADRIATICA 0,041 SILVI 0,026 ALBA ADRIATICA 0,0120

SILVI 0,038 ALBA ADRIATICA 0,025 SILVI 0,0101

SAN GIOVANNI TEATINO 0,036 SAN GIOVANNI TEATINO 0,019 SAN GIOVANNI TEATINO 0,0089

SPOLTORE 0,025 SPOLTORE 0,016 SPOLTORE 0,0062

SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA 0,024 PINETO 0,014 SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA 0,0060

Tabella 2: Valori comunali massimi dell'indice di rischio PDEX per CO, COV e NOx.

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 13/PI 158

PST SOx

COMUNE PDEX COMUNE PDEX

PESCARA 0,04943 PESCARA 0,07406

MONTESILVANO 0,00692 CHIETI 0,00777

CHIETI 0,00598 MONTESILVANO 0,00597

TERAMO 0,00272 VASTO 0,00353

SAN SALVO 0,00240 L'AQUILA 0,00331

LANCIANO 0,00235 AVEZZANO 0,00328

GIULIANOVA 0,00220 TERAMO 0,00328

FRANCAVILLA AL MARE 0,00210 LANCIANO 0,00262

VASTO 0,00208 FRANCAVILLA AL MARE 0,00250

AVEZZANO 0,00197 ORTONA 0,00248

SAN GIOVANNI TEATINO 0,00171 GIULIANOVA 0,00215

L'AQUILA 0,00163 SULMONA 0,00205

MARTINSICURO 0,00155 SAN SALVO 0,00172

ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,00147 ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,00137

ALBA ADRIATICA 0,00146 SAN GIOVANNI TEATINO 0,00131

SULMONA 0,00130 ALBA ADRIATICA 0,00107

SILVI 0,00107 MARTINSICURO 0,00107

ORTONA 0,00106 SILVI 0,00086

PINETO 0,00077 SPOLTORE 0,00085

SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA 0,00074 CELANO 0,00061

Tabella 3: Valori comunali massimi dell'indice di rischio PDEX per PST e SOx.

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 14/PI 158

In Figura 1, Figura 2, Figura 3, Figura 4 e Figura 5 sono riportate le mappe tematiche

dell’indice di rischio PDEX per i 5 inquinanti principali.

Figura 1: Indice di rischio di esposizione (kg kg emessi n.abitanti/(h*m2)) all'inquinante CO

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PI 15/PI 158

Figura 2: Indice di rischio di esposizione (kg emessi *n.abitanti/(h*m2)) all'inquinante COV

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PI 16/PI 158

Figura 3: Indice di rischio di esposizione (kg emessi *n.abitanti/(h*m2)) all'inquinante NOx

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PI 17/PI 158

Figura 4: Indice di rischio di esposizione (kg emessi *n.abitanti/(h*m2)) all'inquinante PST

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PI 18/PI 158

Figura 5: Indice di rischio di esposizione (kg emessi*n.abitanti/(h*m2)) all'inquinante SOx

A partire dalle 5 diverse graduatorie relative ai 5 inquinanti principali è stata

estrapolata una graduatoria cumulativa (attribuendo un punteggio di pericolosità

decrescente da 20 ad 1 ai primi 20 comuni classificatisi in ciascuna delle graduatorie

separatamente e sommando i punteggi così ottenuti): la risultante graduatoria dei comuni a

maggior rischio è riportata in Tabella 4.

Al fine dell’individuazione delle aree prioritarie, all’elenco riportato nella tabella

devono aggiungersi i rimanenti comuni della fascia costiera (Fossacesia, Torino di Sangro,

San Vito Chetino, Tortoreto, Rocca San Giovanni e Casalbordino) nonché Roccaraso e

Rivisondoli, in entrambi i casi per via della pressione esercitata dal turismo.

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Abruzzo

PI 19/PI 158

NOME PunteggioPDEX_tot POPOLAZIONE

PESCARA 100 117.411

CHIETI 94 57.094

MONTESILVANO 91 39.227

TERAMO 82 52.299

L'AQUILA 72 69.516

LANCIANO 70 35.385

VASTO 68 34.383

FRANCAVILLA AL MARE 67 23.935

AVEZZANO 66 39.007

GIULIANOVA 57 21.991

SAN SALVO 54 16.835

SULMONA 39 25.656

ORTONA 36 23.458

ROSETO DEGLI ABRUZZI 35 21.773

MARTINSICURO 34 13.434

ALBA ADRIATICA 25 10.140

SAN GIOVANNI TEATINO 25 9.732

SILVI 20 14.208

SPOLTORE 8 14.293

SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA 3 8.625

PINETO 3 12.906

CELANO 1 11.542

PENNE 12.411

ATRI 11.430

ATESSA 10.311

CITTA' SANT'ANGELO 10.967

Tabella 4: Valori comunali massimi cumulativi dell'indice di rischio

Ai 22 comuni per i quali è stato rilevato un indice di rischio cumulativo compreso tra

100 e 1 sono stati aggiunti in Tabella 4 i 4 comuni con più di 10000 abitanti rimasti fuori

graduatoria. Per questi 26 comuni (tutti i comuni con più di 10000 abitanti e i soli 2

comuni al di sotto di tale soglia, Sant’Egidio alla Vibrata e San Giovanni Teatino, che

hanno totalizzato un indice di rischio compreso tra 100 e 1) è riportata in Figura 6, Figura

7, Figura 8, Figura 9, Figura 10, Figura 11, Figura 12 la ripartizione delle emissioni diffuse

per macrosettore.

Dall’esame delle suddette figure si possono trarre le seguenti osservazioni:

· come atteso è predominante in tutti i comuni la quota emissiva derivante dal traffico

stradale; questo vale per tutti gli inquinanti, con particolare evidenza per quanto

concerne il monossido di carbonio;

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 20/PI 158

· a prescindere dai trasporti stradali i maggiori contributi alle emissioni di composti

organici volatili derivano dai macrosettori Uso di solventi, Natura, Agricoltura, Altre

sorgenti mobili; i comuni di Lanciano, Martinsicuro e Città Sant’Angelo presentano

anche un contributo significativo da parte del macrosettore Processi produttivi;

· le emissioni di ossidi di azoto derivano principalmente dai macrosettori Altre

sorgenti mobili, Natura, Combustione nel terziario e residenziale, Agricoltura;

· per quanto riguarda il PST risultano particolarmente rilevanti le emissioni del

macrosettore Altre sorgenti mobili (a Celano, Penne e Città Sant’Angelo con una

quota di maggioranza assoluta); importanti anche i contributi dei macrosettori

Combustione nel terziario, Uso di solventi, Processi produttivi

· decisamente rilevante è il contributo alle emissioni di ossidi di zolfo da parte dei

macrosettori Combustione nel terziario e residenziale (con una quota a Celano pari al

50% del totale e livelli appena inferiori ad Avezzano e Penne), Altre sorgenti mobili

(responsabili ad Ortona del 60% delle emissioni e a Vasto di quasi della metà); da

non trascurare infine anche i contributi dei macrosettori Processi produttivi,

Combustione nell’industria.

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 21/PI 158

AVEZZANO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

CELANO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

L'AQUILA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

SULMONA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 6: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 22/PI 158

ALBA ADRIATICA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

ATRI

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

GIULIANOVA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

PINETO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 7: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 23/PI 158

ROSETO DEGLI ABRUZZI

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

SANT'EGIDIO ALLA VIBRATA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

SILVI

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

TERAMO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 8: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 24/PI 158

MARTINSICURO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

CITTA' SANT'ANGELO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

MONTESILVANO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

PENNE

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 9: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 25/PI 158

PESCARA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

SPOLTORE

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

ATESSA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

CHIETI

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 10: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 26/PI 158

FRANCAVILLA AL MARE

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

LANCIANO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

ORTONA

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

NOx

PST

SOx

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

SAN GIOVANNI TEATINO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 11: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 27/PI 158

SAN SALVO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

VASTO

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

Nox

PST

Sox

02 Combustione nei settori

commercio, pubblica

amministrazione, residenziale

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione di

combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

07 Trasporti stradali

08 Altre sorgenti mobili

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

11 Natura

Figura 12: Ripartizione delle emissioni diffuse per macrosettore nei comuni a maggior rischio di esposizione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 28/PI 158

2.2.2 INDICE DI RISCHIO DA SORGENTI INDUSTRIALI

Poiché nel caso delle sorgenti industriali gli effetti del trasporto delle sostanze

inquinanti non possono essere trascurati, il calcolo dell’indice di rischio di esposizione per

la popolazione deve essere basato sui valori di concentrazione..

In questo caso il calcolo dell’indice di densità di esposizione media oraria alle

concentrazioni degli inquinanti (PDCX) è dato dall’espressione:

M I I P C PDCX * =

dove

CI = concentrazione oraria media annuale dell’inquinante I (mg/m3);

PM = popolazione presente nella maglia del grigliato.

L’indice è stato applicato alle aree industriali comprese nei perimetri dei Consorzi

ASI ed ai comuni con popolazione superiore a 10.000 abitanti.

Le concentrazioni degli inquinanti sono state calcolate a partire dalle emissioni

industriali applicando i modelli di dispersione ISCLT3 (per le aree di Vasto, Pescara,

Avezzano e Casoli) e CALGRID (per le aree de L’Aquila, Sulmona e Teramo).

Su tali aree è stato dunque calcolato l’indice PDCX, per l’SOx e per l’NOx: le 20

maglie che hanno fatto registrare i valori più elevati sono riportati in Tabella 5 e Tabella 6,

unitamente all’indicazione della popolazione della maglia stessa e del comune di

appartenenza.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 29/PI 158

NOx

CODMAGLIA Popolazione COMUNE PDCX

02220175 4453 CHIETI 59,71

01640135 1155 AVEZZANO 50,40

01630135 1118 AVEZZANO 49,09

01640136 1108 AVEZZANO 47,04

02220174 4329 CHIETI 44,60

01630136 667 AVEZZANO 28,32

02220176 3056 CHIETI 28,23

02420158 2021 LANCIANO 24,88

02210175 1114 CHIETI 22,69

02430159 2679 LANCIANO 20,81

02480151 562 + 1807 PAGLIETA/ATESSA 20,78

02420159 2370 LANCIANO 20,05

02220173 2495 CHIETI 18,75

02460150 1305 ATESSA 15,35

02040140 4728 SULMONA 12,99

02040141 3267 SULMONA 12,83

02430158 1213 LANCIANO 10,78

02240173 4269 CHIETI 10,37

02420157 1566 LANCIANO 10,20

02470151 820 ATESSA 9,27

Tabella 5: Valori massimi dell’indice di rischio PDCX su maglia

SOx

CODMAGLIA COMUNE Popolazione PDCX

02120208 ROSETO DEGLI ABRUZZI 1518 25,28

02420158 LANCIANO 2021 16,70

02480151 ATESSA/ PAGLIETA 1807 + 562 15,96

02430159 LANCIANO 2679 13,95

02220175 CHIETI 4453 13,61

02420159 LANCIANO 2370 13,42

02120210 ROSETO DEGLI ABRUZZI 2598 12,59

02110208 ROSETO DEGLI ABRUZZI 735 12,24

02220174 CHIETI 4329 9,04

02460150 ATESSA 1305 8,23

02430158 LANCIANO 1213 7,27

02220176 CHIETI 3056 7,15

02420157 LANCIANO 1566 6,95

02470151 ATESSA 820 6,08

02430160 LANCIANO 3030 5,28

01890210 TERAMO 2741 5,17

02440159 LANCIANO 2309 4,83

02720139 SAN SALVO 2153 4,77

02120209 ROSETO DEGLI ABRUZZI 970 4,70

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 30/PI 158

SOx

CODMAGLIA COMUNE Popolazione PDCX

02440160 LANCIANO 2190 3,83

Tabella 6: Valori massimi dell’indice di rischio PDCX su maglia

Si può notare come le due graduatorie varino sensibilmente al variare dell’inquinante

considerato. In particolare le maglie ricadenti nel comune di Avezzano, ai primi posti nella

graduatoria delle priorità d’intervento relativamente all’NOx, non figurano affatto nella

graduatoria relativa all’SOx.; al contrario quelle ricadenti nel comune di Roseto degli

Abruzzi, ai primi posti nella graduatoria delle priorità d’intervento relativamente all’SOx,

sono assenti dalle prime posizioni della graduatoria relativa all’Nox.

In Figura 13 e Figura 14 sono riportate le mappe tematiche dell’indice di rischio

PDCX per SOx ed NOx.

Figura 13 : Indice di rischio di esposizione ((mg/m3)*n.abitanti/km2) all'inquinante NOx

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 31/PI 158

Figura 14 : Indice di rischio di esposizione ((mg/m3)*n.abitanti/km2) all'inquinante SOx

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 32/PI 158

2.2.3 INDICI DI RISCHIO DA SORGENTI STRADALI

Al fine di individuare le aree soggette a rischio ambientale in quanto limitrofe a

strade caratterizzate da un elevato flusso di traffico, è stato calcolato, in analogia ai

comparti relativi alle sorgenti industriali e diffuse precedentemente descritti, l’indice di

rischio PDEXSTR utilizzando come indicatore la popolazione.

Tra le aree prioritarie individuate, è stata focalizzata l’attenzione sulle zone di

rispetto comprese in una fascia di 300 metri a ridosso delle vie di grande comunicazione. In

particolare, sono stati analizzati i seguenti tratti stradali:

_ A14 Autostrada Bologna – Taranto

_ A24 Autostrada Roma –L’Aquila – Teramo

_ A25 Autostrada Torano – Pescara

_ SS 16 Statale Adriatica

_ Raccordo Autostradale Chieti – Pescara.

Il calcolo dell’indice relativo ai tronchi stradali appartenenti ai tratti su elencati, per

ciascuno dei cinque inquinanti principali, è stato effettuato mediante l’espressione:

STRi

STRi

STRi

STR P

S

E

PDEX *

* 8760

=

dove:

· ESTRi = emissioni annuali dell’inquinante prescelto da parte della strada i-esima

(tonn);

· 8760 = ore in un anno (h);

· SSTRi = superficie relativa alla fascia di rispetto (Km2), calcolata in base alla

lunghezza del tronco stradale e ai 600 metri totali a ridosso del tratto stesso;

· PSTRi = popolazione ricadente nella fascia di rispetto considerata (n° di abitanti).

Il calcolo ha riguardato le fasce di rispetto a ridosso di 38 tronchi appartenenti alle

cinque strade in questione; ne vengono riportate di seguito le principali caratteristiche

nonché i risultati ottenuti dal calcolo dell’indice per ciascuno degli inquinanti principali.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 33/PI 158

CO COV NOx PST SOx

Descrizione Popolazione

PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking

SS16 Nord 57831 592,6 1 73,97 1 230,89 1 17,400 1 3,785 1

SS16 Sud 30013 306,9 2 38,31 2 119,59 2 9,013 2 1,960 2

SS16 var Adriatica 12886 208,0 3 16,06 3 66,69 3 4,165 3 1,170 3

Raccordo Chieti - Pescara 23479 98,2 4 8,20 4 35,15 4 4,071 4 0,731 4

A14 Pescara Nord - All. A25 3041 41,1 5 4,13 5 15,68 5 3,923 5 0,394 5

A14 Casalbordino Vasto Nord -

Vasto Sud 3282 30,6 6 3,10 6 11,84 6 3,016 6 0,300 6

A14 Pescara Ovest Chieti - Pescara

Sud Francavilla 1602 21,5 7 2,13 7 8,00 7 1,939 7 0,199 7

A14 S. Benedetto del Tronto –

Teramo 1322 18,2 10 1,85 10 7,07 10 1,814 10 0,179 10

A14 Atri Pineto - Pescara Nord 1272 19,1 9 1,89 9 7,11 9 1,723 9 0,176 9

A25 Torre de Passeri - Scafa 2940 20,2 8 1,81 8 7,84 8 0,990 8 0,157 8

A14 Teramo - Roseto degli

Abruzzi 1039 15,1 13 1,52 13 5,76 13 1,446 13 0,145 13

A14 Pescara Sud Francavilla –

Ortona 1034 15,3 12 1,47 12 5,45 12 1,255 12 0,133 12

A24 L`Aquila Ovest - L`Aquila Est 5202 18,1 11 1,53 11 6,49 11 0,550 11 0,117 11

A14 Ortona - Lanciano 931 13,4 14 1,29 14 4,79 14 1,101 14 0,117 14

A14 Roseto degli Abruzzi -Atri

Pineto 799 12,1 15 1,20 15 4,53 15 1,106 15 0,113 15

A25 Pratola Peligna - Bussi 1992 10,0 17 0,88 17 3,83 17 0,458 17 0,075 17

A24 Carsoli Oricola – Tagliacozzo 1224 11,0 16 0,92 16 3,90 16 0,309 16 0,069 16

A14 Lanciano - Val di Sangro 546 6,7 21 0,66 21 2,49 21 0,601 21 0,062 21

A25 Bussi - Torre de Passeri 1141 7,8 18 0,69 18 3,03 18 0,373 18 0,060 18

A14 All. A25 - Pescara Ovest

Chieti 491 6,3 22 0,63 22 2,38 22 0,592 22 0,060 22

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 34/PI 158

CO COV NOx PST SOx

Descrizione Popolazione

PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking PDEX Ranking

A25 Scafa - Chieti 886 6,9 20 0,61 20 2,64 20 0,296 20 0,051 20

A24 San Gabriele - Basciano 1934 7,4 19 0,62 19 2,63 19 0,196 19 0,046 19

A25 Celano - Pescina 1210 4,9 24 0,43 24 1,88 24 0,231 24 0,037 24

A25 Chieti - Villanova 1222 4,2 26 0,39 26 1,70 26 0,248 26 0,036 26

A24 Tornimparte - L`Aquila Ovest 884 4,4 25 0,38 25 1,63 25 0,161 25 0,030 25

A24 Basciano - V. Vomano 672 5,2 23 0,42 23 1,72 23 0,080 23 0,027 23

A25 Avezzano - Celano 818 3,3 27 0,29 27 1,27 27 0,145 27 0,024 27

A14 Val di Sangro - Casalbordino

Vasto Nord 184 2,1 29 0,20 29 0,77 29 0,187 29 0,019 29

A24 Assergi - San Gabriele 672 2,2 28 0,19 28 0,79 28 0,061 28 0,014 28

A24 km 46,440 - Carsoli Orticola 201 2,0 30 0,17 30 0,72 30 0,056 30 0,012 30

A25 km23,776 - Magliano de

Marsi 175 1,6 31 0,14 31 0,58 31 0,043 31 0,010 31

A25 Cocullo - Pratola Peligna 278 1,1 32 0,10 32 0,43 32 0,046 32 0,008 32

A25 Magliano de Marsi –

Avezzano 117 0,7 33 0,06 33 0,26 33 0,023 33 0,005 33

A24 L`Aquila Est - Assergi 136 0,5 34 0,04 34 0,16 34 0,012 34 0,003 34

A25 Villanova - cong. A14 89 0,3 35 0,03 35 0,13 35 0,020 35 0,003 35

A24 Tagliacozzo - km 66,371 0 0,0 36 0,00 36 0,00 36 0,000 36 0,000 36

A24 km 62,100 - Tornimparte 0 0,0 37 0,00 37 0,00 37 0,000 37 0,000 37

A25 Pescina - Cocullo 0 0,0 38 0,00 38 0,00 38 0,000 38 0,000 38

Tabella 7: Indici di esposizione della popolazione (ton abit/Kmq) dovuti ai tronchi stradali appartenenti alle strade esaminate

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 35/PI 158

Dalla Tabella 7 si evince molto chiaramente che i tronchi stradali corrispondenti ai

cinque valori più elevati sono:

· SS16 Nord

· SS16 Sud

· SS16 var Adriatica

· Raccordo Chieti – Pescara

· A14 Pescara Nord - All. A25

Vengono di seguito mostrate le distribuzioni in percentuale delle emissioni relative ai

tratti stradali su indicati.

Distribuzione (%) delle emissioni totali annue

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

CO COV NOx PST SOx

Emissioni (%)

A14 Pescara Nord - All. A25 Raccordo Chieti - Pescara

SS16 var Adriatica SS16 Nord

SS16 Sud

Figura 15: distribuzione (%) delle emissioni relative ai cinque tronchi stradali aventi i valori dell’indice

di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (ton abit/Kmq) più elevati.

Nelle mappe tematiche seguenti sono visualizzati gli andamenti degli indici ottenuti

per ciascuno dei cinque inquinanti principali.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 36/PI 158

Figura 16: indice di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (tonn abit/Kmq) ottenuti per il

monossido di carbonio (CO)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 37/PI 158

Figura 17: indice di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (tonn abit/Kmq) ottenuti per i

composti organici volatili (COV)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 38/PI 158

Figura 18: indice di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (tonn abit/Kmq) ottenuti per gli

ossidi di azoto (NOx)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 39/PI 158

Figura 19: indice di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (tonn abit/Kmq) ottenuti per le

polveri sospese totali (PST)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 40/PI 158

Figura 20: indice di esposizione della popolazione da sorgenti stradali (tonn abit/Kmq) ottenuti per

biossido di zolfo (SOx)

I valori maggiori si riscontrano lungo i tre tronchi appartenenti alla SS16, situata sul

margine costiero della regione, coerentemente a quanto mostrato per i valori di emissione

(Figura 15).

Vista la particolare rilevanza del comparto relativo al traffico, si è ritenuto opportuno

analizzare alcuni tronchi stradali relativi i cinque tratti individuati mediante studi di

dispersione a microscala (A133-RTI-0801 FV TOMO III, paragrafo 2.3.1).

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PI 41/PI 158

2.3 INQUINANTI NON NORMATI

L’individuazione delle aree a rischio per la presenza di inquinanti non normati (più

specificamente benzene e metalli pesanti) viene effettuata come segue: per il benzene

analogamente a quanto riportato nel paragrafo precedente per quanto concerne la

popolazione, calcolando perciò il valore comunale dell’indice PDEX con riferimento a

tutte le tipologie di sorgenti; per quanto attiene ai metalli pesanti invece (dei quali è stato

scelto il cadmio come tracciante), dato il rischio di contaminazione dei terreni legato a

questa tipologia di inquinanti, si applica, l’indice determinato dalla densità emissiva

annuale:

C

IC

IC S

E

YED =

dove

EIC = emissioni annuali dell’inquinante I nel comune C (kg);

SC = superficie del comune C (km2).

2.3.1 BENZENE

A partire dalle emissioni totali di benzene, per ciascun comune della Regione è stato

calcolato l’indice di rischio di esposizione della popolazione PDEX.

BENZENE

COMUNE PDEX PunteggioPDEX POPOLAZIONE

PESCARA 1,0938 20 117.411

MONTESILVANO 0,1716 19 39.227

CHIETI 0,0782 18 57.094

TERAMO 0,0760 17 52.299

ORTONA 0,0702 16 23.458

FRANCAVILLA AL MARE 0,0659 15 23.935

LANCIANO 0,0554 14 35.385

VASTO 0,0545 13 34.383

GIULIANOVA 0,0383 12 21.991

MARTINSICURO 0,0330 11 13.434

L'AQUILA 0,0314 10 69.516

SILVI 0,0282 9 14.208

ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,0271 8 21.773

SPOLTORE 0,0255 7 14.293

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Abruzzo

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BENZENE

COMUNE PDEX PunteggioPDEX POPOLAZIONE

SAN SALVO 0,0252 6 16.835

ALBA ADRIATICA 0,0212 5 10.140

AVEZZANO 0,0172 4 39.007

PINETO 0,0148 3 12.906

CEPAGATTI 0,0135 2 8.733

SULMONA 0,0127 1 25.656

ATESSA 0,0078 24° posto 10.311

CITTA' SANT'ANGELO 0,0038 33° posto 10.967

CELANO 0,0036 35° posto 11.542

PENNE 0,0022 49° posto 12.411

ATRI 0,0021 51° posto 11.430

Tabella 8: Valori comunali massimi dell'indice di rischio PDEX per il benzene

Ai primi 20 comuni per indice di rischio sono stati aggiunti in Tabella 8 i 5 comuni

con più di 10.000 abitanti rimasti fuori graduatoria (per essi è riportata in tabella la

posizione occupata nella graduatoria di rischio di esposizione PDEX). Le emissioni totali

per questi 25 comuni sono riportate in Figura 21.

0 500 1000 1500 2000 2500 3000

AVEZZANO

CELANO

L'AQUILA

SULMONA

ALBA ADRIATICA

ATRI

GIULIANOVA

PINETO

ROSETO DEGLI ABRUZZI

SILVI

TERAMO

MARTINSICURO

CEPAGATTI

CITTA' SANT'ANGELO

MONTESILVANO

PENNE

PESCARA

SPOLTORE

ATESSA

CHIETI

FRANCAVILLA AL MARE

LANCIANO

ORTONA

SAN SALVO

VASTO

Emissioni totali di benzene (t)

Figura 21: Emissioni totali di Benzene (t)

Nella mappa tematica di seguito riportata può essere visualizzato l’andamento del

PDEX del benzene.

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Abruzzo

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Figura 22: : Indice di rischio di esposizione (kg*n.abitanti/(h*m2)) al benzene

2.3.2 CADMIO

A partire dalle emissioni totali di cadmio, per ciascun comune della Regione è stato

calcolato l’indice di rischio YED.

CADMIO

COMUNE YED PunteggioYED POPOLAZIONE

PESCARA 13,75 20 117.411

ANCARANO 3,00 19 1.757

MONTESILVANO 2,94 18 39.227

CHIETI 2,91 17 57.094

MIGLIANICO 2,46 16 4.476

SAN SALVO 2,16 15 16.835

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CADMIO

COMUNE YED PunteggioYED POPOLAZIONE

ALBA ADRIATICA 2,10 14 10.140

SAN GIOVANNI TEATINO 1,92 13 9.732

GIULIANOVA 1,90 12 21.991

FRANCAVILLA AL MARE 1,85 11 23.935

MARTINSICURO 1,64 10 13.434

NERETO 1,44 9 4.417

LANCIANO 1,42 8 35.385

TERAMO 1,30 7 52.299

SANT'EGIDIO ALLA

VIBRATA 1,26 6 8.625

SILVI 1,24 5 14.208

VASTO 1,22 4 34.383

SULMONA 1,19 3 25.656

AVEZZANO 1,16 2 39.007

CAPPELLE SUL TAVO 0,98 1 3.530

ROSETO DEGLI ABRUZZI 0,97 21° posto 21.773

L'AQUILA 0,92 23 ° posto 69.516

ORTONA 0,85 25° posto 23.458

PINETO 0,70 26° posto 12.906

SPOLTORE 0,70 27° posto 14.293

ATESSA 13,75 31° posto 117.411

CITTA' SANT'ANGELO 3,00 35° posto 1.757

CELANO 2,94 42° posto 39.227

PENNE 2,91 49° posto 57.094

ATRI 2,46 51° posto 4.476

Tabella 9: Valori comunali massimi dell'indice di rischio YED per il cadmio

Ai primi 20 comuni per indice di rischio sono stati aggiunti in Tabella 9 i 10 comuni

con più di 10000 abitanti rimasti fuori graduatoria (per essi è riportata in tabella la

posizione occupata nella graduatoria di rischio YED). Le emissioni totali per questi 30

comuni sono riportate in Figura 23.

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0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5

AVEZZANO

CELANO

L'AQUILA

SULMONA

ALBA ADRIATICA

ANCARANO

ATRI

GIULIANOVA

NERETO

PINETO

ROSETO DEGLI ABRUZZI

SANT'EGIDIO ALLA

SILVI

TERAMO

MARTINSICURO

CAPPELLE SUL TAVO

CITTA' SANT'ANGELO

MONTESILVANO

PENNE

PESCARA

SPOLTORE

ATESSA

CHIETI

FRANCAVILLA AL MARE

LANCIANO

MIGLIANICO

ORTONA

SAN GIOVANNI TEATINO

SAN SALVO

VASTO

Emissioni totali di cadmio (t)

Figura 23: Emissioni totali di Cadmio (t)

Nella mappa tematica di seguito riportata può essere visualizzato l’andamento del

YED del cadmio.

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Figura 24: Indice di densità emissiva (kg/km2) al cadmio

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2.4 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER LE AREE NATURALI

2.4.1 INDICE DI RISCHIO

Un indice di rischio analogo a quello per valutare la ricaduta delle emissioni sulla

popolazione è stato applicato per valutare l’impatto della totalità delle sorgenti emissive

sulle aree naturali comprese nel territorio della regione Abruzzo.

A tale scopo sono state prese in considerazione le deposizioni dell’inquinante SO2 sui

territori delle aree naturali ricadenti all’interno dei confini regionali.

In questo caso il calcolo dell’indice è dato dall’espressione:

M S D NDCX * =

dove

D = deposizione dell’inquinante (mg/(giorno*m2));

SM = superficie della maglia 1 km x 1 km occupata da riserva naturale (m2)

Le deposizioni sono state calcolate a partire dalle emissioni totali applicando il

modello di dispersione CALGRID.

L’indice NDCX è stato calcolato per due situazioni distinte:

· considerando le emissioni di tutte e sole le sorgenti ricadenti all’interno dei

confini della regione Abruzzo;

· considerando anche il contributo emissivo delle sorgenti presenti nella

confinante regione Lazio.

In Figura 25 e Figura 26 sono riportate le mappe tematiche dell’indice di rischio

NDCX per le deposizioni di SO2

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Figura 25 : Indice di rischio per le aree naturali (mg/giorno) per l’ inquinante SO2 (contributi emissivi:

Lazio+Abruzzo)

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Figura 26 Indice di rischio per le aree naturali (mg/giorno) per l’ inquinante SO2 (contributi emissivi:

solo Abruzzo)

Come già evidenziato nel corso della Fase Valutativa, si può constatare la rilevanza

del contributo emissivo delle sorgenti appartenenti alla regione Lazio.

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PI 50/PI 158

2.5 IL RISCHIO AMBIENTALE-ARIA PER I BENI

MONUMENTALI ESPOSTI ALL’APERTO

2.5.1 PREMESSA

Negli ultimi decenni sono stati rilevati danni di consistente entità alle opere d’arte

esposte agli agenti atmosferici a causa del crescente inquinamento dell’aria. I materiali che

costituiscono i monumenti soggetti a tale degrado sono difatti in continua interazione

chimico-fisica con l’ambiente.

Le principali forme di degrado che si possono indicare per i monumenti riguardano:

· la formazione di croste nere come risultato della deposizione degli inquinanti; tali

formazioni risultano composte principalmente da solfato di calcio biidrato (gesso),

misto a vari composti di origine atmosferica quali le particelle carboniose originatesi

da processi di combustione (riscaldamento domestico e centrali elettriche), che

intervengono come catalizzatori nella trasformazione del carbonato di calcio in solfato

di calcio;

· disgregazione estrema fino a polverizzazione delle superfici con scomparsa di elementi

strutturali di abbellimento, erosione di iscrizioni;

· cambiamenti di colore, formazione di patine;

· efflorescenze saline a base di sali solubili quali solfati, cloruri, nitrati, carbonati.

Il formarsi ed il crescere di tali forme di attacco chimico è sempre da mettere in

relazione anche ai fenomeni atmosferici, quali piogge, vento, temperatura, umidità, ecc.,

che oltre a giocare un ruolo primario, ad esempio i fenomeni di gelo-disgelo che provocano

fratture e distacchi, influenzano il trasporto degli inquinanti chimici.

Sottolineare la rilevanza dei problemi descritti per una regione come l’Abruzzo

risulta persino superfluo, per cui appare chiara la necessità dell'impostazione di una

autentica strategia di risanamento e successiva prevenzione volta al superamento di quella

che costituisce tuttora la prassi per la salvaguardia del patrimonio artistico esposto

all'aperto, consistente in un intervento di manutenzione-restauro e, ove praticabile,

successivo spostamento dell'opera restaurata in un luogo non inquinato. Si tratta

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evidentemente di un tipo di intervento che presenta problemi di costi elevati, di

snaturamento dell'opera d'arte nata, ad esempio, per restare proprio in quella piazza dalla

quale viene rimossa, e che comunque non risolve certamente il problema ma

semplicemente lo sposta nel tempo e nello spazio.

Nel presente studio sono stati determinati gli indici di rischio ambientale-aria per i

beni monumentali in base alla metodologia sviluppata dall’ICR (Istituto Centrale del

Restauro) nell’ambito del Progetto “Carta del Rischio del Patrimonio Culturale” (Legge 84

del 19/04/90, art.1 lett. B) del Ministero dei Beni Culturali.

Gli indici, che sono stati calcolati su base comunale, tengono conto dell’erosione

causata dalle deposizioni acide, dalla pioggia e dalla salsedine (per i siti costieri) e

dell’annerimento causato dal particolato. A tale scopo sono stati elaborati i dati delle reti

dell’ENEL AM, ARSSA, ARTA e dell’Istituto Mario Negri Sud disponibili per l’intero

territorio regionale.

Lo studio si articola in varie fasi di analisi. Primariamente sono stati analizzati i dati

di ciascuna delle stazioni in modo da definire le caratteristiche del clima locale.

Successivamente i dati delle stazioni sono stati spazializzati per produrre delle mappe

regionali delle grandezze meteorologiche necessarie per la determinazione degli indici di

rischio ambientale.

Data la non uniformità della distribuzione territoriale delle stazioni di

campionamento, la maggior parte di esse si trova infatti concentrata nelle zone costiere

della regione, si deve tenere presente che la spazializzazione dei dati ha comportato

probabilmente una stima dei valori mediani più attendibile nelle zone maggiormente

coperte dalla rete che non altrove.

Infine, sulla base dei dati meteorologici e dei valori di emissione stimati nel corso

della redazione dell’inventario delle emissioni, sono stati determinati gli indici di erosione

e di annerimento su base comunale.

2.5.2 INDICE DI ANNERIMENTO

L’annerimento delle superfici calcaree determinato dal particolato è quantificabile

mediante un indice surrogato, la concentrazione in aria del particolato, valido in particolare

per le aree urbane.

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L’indice di annerimento può essere calcolato, mediante l’utilizzo del seguente

modello a box:

CPST = EPST X / (U H)

dove i parametri hanno il seguente significato:

CPST concentrazione di particolato sospeso totale (mg/m3)

X lunghezza orizzontale caratteristica associata al comune (m);

X = (SUPCOM)-1/2 dove SUPCOM è la superficie comunale espressa in m2

EPST emissione per unità di superficie di particolato sospeso totale dovuta alle

sorgenti nel comune (mg/m2/sec)

U velocità media del vento (m/sec)

H altezza media dello strato di rimescolamento (m)

Lo studio della velocità del vento è stato effettuato sulla base delle elaborazioni

statistiche dei dati meteorologici per la caratterizzazione diffusiva dell’atmosfera realizzate

congiuntamente da ENEL e Servizio Meteorologico dell’aeronautica Militare. Per ottenere

una migliore e più veritiera stima di tale parametro sono state utilizzate le elaborazioni dei

dati utilizzanti le serie storiche appartenenti al periodo 1951-1991. Sono stati inoltre

utilizzati i dati meteorologici delle stazioni fisse appartenenti alle reti regionali dell’ARTA,

ARSSA e dell’Istituto Mario Negri Sud.

Nella Tabella 10 si riporta l’elenco delle stazioni considerate e le rispettive

coordinate geografiche (UTM 33).

STAZIONE RETE X Y

San Salvo ARSSA 2500814 4653308

Scerni ARSSA 2486119 4661677

Casalbordino ARSSA 2488934 4667405

S.Eusanio ARSSA 2468718 4664188

Paglieta ARSSA 2476536 4667987

Pretoro ARSSA 2449761 4673787

Villa Magna ARSSA 2458113 4684795

Castiglione ARSSA 2472244 4636128

Casale Calore ARSSA 2379946 4691497

Borgo Ottomila ARSSA 2399296 4643058

Avezzano ARSSA 2390248 4654265

San Benedetto ARSSA 2406728 4650286

Pratola Peligna ARSSA 2427933 4660951

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STAZIONE RETE X Y

Sulmona ARSSA 2433131 4654700

Oricola ARSSA 2359211 4658275

Penne ARSSA 2429733 4699205

Atri ARSSA 2431317 4718329

Villa Vomano ARSSA 2419012 4717828

Roseto Sant’Angelo ARSSA 2435794 4724843

Civitella del Tronto ARSSA 2414241 4738874

Controguerra ARSSA 2426554 4745799

Teramo ARSSA 2411969 4718373

Colle Roio ARSSA 2385362 4687684

Avezzano ENEL AM 2390248 4654265

Campo Imperatore ENEL AM 2400698 4700361

Pescara ENEL AM 2454119 4697793

Chieti Ist. Mario Negri Sud 2451833 4690531

Atessa Ist. Mario Negri Sud 2476506 4661100

San Salvo Ist. Mario Negri Sud 2499602 4655955

Teatro D.Annunzio ARTA 2454963 4701575

Tabella 10: elenco delle stazioni utilizzate per la determinazione della velocità del vento

La spazializzazione dei dati di velocità del vento è stata effettuata attribuendo a

ciascun comune una stazione di riferimento il più possibile rappresentativa del comune

stesso ed assegnando ad ognuno di essi il valore medio annuale stimato della stazione

individuata.

Per tale parametro è stata realizzata una mappa cartografica mediante tematismo GIS

rappresentante i valori di velocità del vento mediante campiture cromatiche per ciascun

comune (Figura 27).

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Figura 27: velocità del vento media annua (m/sec)

L’attribuzione a ciascun comune delle stazioni meteorologiche è avvenuta mediante

un’accurata analisi dell’orografia regionale (Figura 28).

Figura 28: orografia

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La determinazione dell’altezza dello strato di rimescolamento è stata effettuata

utilizzando i dati storici elaborati dell’ENEL e dal Servizio Meteorologico

dell’Aeronautica militare appartenenti al periodo 1951-1991.

La spazializzazione dei dati dell’altezza dello strato di rimescolamento è stata

eseguita mediante l’applicazione di un opportuno algoritmo di interpolazione per pesare i

dati di ciascuna stazione in funzione della distanza da ciascun punto del grigliato di calcolo

(1 km x 1 km). Le caratteristiche di tale griglia risultano:

Minima Massima Passo (m)

X (metri) 2356633,50 2502633,50 1.000

Y (metri) 4615065,44 4750065,44 1.000

I nodi della griglia definiscono complessivamente 19.992 celle di cui 8.809 ricadenti

nel mare.

I dati acquisiti sono stati dunque inizialmente spazializzati sull’intero territorio

regionale secondo una griglia a passo geografico regolare.

Successivamente, mediante una media pesata che ha permesso di associare una

percentuale di appartenenza di ciascuna maglia ad ogni comune, è stato possibile assegnare

un valore dell’ altezza della strato di rimescolamento ai comuni medesimi.

Per tale parametro è stata realizzate la mappa regionale nella quale vengono

visualizzati i campi scalari mediante isolinee e campiture cromatiche (Figura 29). La

mappa è rappresentata in coordinate metriche nel sistema di proiezione Gauss-Boaga.

Sono inoltre visualizzati i confini provinciali e le postazioni delle stazioni.

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Figura 29: altezza dello strato di rimescolamento media annua (m)

Riguardo alla determinazione dei valori di emissione di particolato sospeso totale su

base comunale sono stati utilizzati i dati di emissione di PST, stimati nel corso della

redazione dell’inventario delle emissioni regionale, delle sorgenti puntuali e diffuse

presenti sul territorio. Nella Figura 30 si riporta la distribuzione territoriale delle emissioni

di PST sul territorio regionale.

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Figura 30: emissioni totali di PST (tonn/anno)

Sulla base dei dati raccolti sono stati infine determinati i valori medi a livello

comunale dell’indice di annerimento.

Il risultato dell’analisi è proposto sotto forma di cartografia tematica, basata sulla

definizione di classi di pericolosità.

La definizione delle classi si è basata sui percentili; la tabella seguente ne riporta i

valori in corrispondenza dei quali si collocano gli estremi inferiori e superiori delle classi.

Classe Estremo inferiore della classe

(incluso)

Estremo superiore della classe

(escluso)

1 0 0

2 5 50

3 50 75

4 75 98

5 98 100

Tabella 11: classi su percentile dell’indice di annerimento

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Nel seguito si riportano, per la carta di pericolosità da annerimento, gli estremi delle

classi, il numero di comuni appartenenti ad ogni classe e la distribuzione di frequenza di

ciascuna di esse.

Classe CPST (mg/mc) Comuni Percentuale

1 fino 0.001153 16 5.2%

2 da 0.001153 a 0.01908 137 44.9%

3 da 0.01908 a 0.051633 76 24.9%

4 da 0.051633 a 0.59276 70 22.9%

5 oltre 0.59276 6 1.9%

Si riporta nella Figura 31 la rappresentazione cartografica mediante tematismo GIS

dell’indice di annerimento a livello comunale.

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Figura 31: carta di pericolosità da annerimento

2.5.3 INDICE DI EROSIONE

L’indice di erosione si basa sul modello proposto da Lipfert (Atmospheric

Environment, 1989) per i materiali calcarei. Il modello calcola la perdita di materiale

espressa in micron per anno, causata dalla pioggia (Ppre), dall’acidità della pioggia (PH+),

dalla salsedine (Pcosta) e dalle deposizioni di biossido di zolfo e di acido nitrico (Pdep). La

formula di Lipfert, che l’autore assume valida per un pH della pioggia compreso tra 3 e 5 è

la seguente:

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 60/PI 158

Pm = Ppre + P H+ + Pcosta + Pdep =

= 18.8 R + 0.016 H+ R + 1.88 R C + 0.0018 (DSO2 + DHNO3)

dove i parametri hanno il seguente significato:

Pm perdita di materiale (mm/anno)

R quantità di pioggia (m/anno)

H+ apporto di ione idrogeno (nanomoli/cm3); calcolato in funzione del

pH della pioggia come: H+ = 106·10-pH

C flag per comuni costieri ( C=1 se il comune è costiero altrimenti C=0)

DSO2 deposizione totale di SO2 (mg/s/m2)

DHNO3 deposizione totale di acido nitrico (mg/s/m2)

Come nel caso dell’indice di annerimento, per la determinazione delle precipitazioni

sono stati utilizzati i dati forniti dal Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare . Per

ottenere una migliore e più veritiera stima dei parametri meteorologici sono state utilizzate

le elaborazioni dei dati utilizzanti le serie storiche di dati appartenenti al periodo 1951-

1991. Sono inoltre stati utilizzati i dati meteorologici delle stazioni fisse appartenenti alle

reti regionali dell’ARTA, ARSA e dell’Istituto Mario Negri Sud.

Nella Tabella 12 si riporta l’elenco delle stazioni considerate e le rispettive

coordinate geografiche (UTM 33).

STAZIONE RETE X Y

Castiglione ARSSA 2472244 4636128

Frisa ARSSA 2468051 4679020

Villa S.Maria ARSSA 2466113 4649585

Tollo ARSSA 2464572 4688148

Sulmona ARSSA 2433131 4654700

Oricola ARSSA 2359211 4658275

Barrea ARSSA 2435648 4622122

Pescasseroli ARSSA 2417579 4629431

Civita D'Antino ARSSA 2391370 4639725

Capestrano ARSSA 2417232 4681575

Civitella Casanova ARSSA 2429243 4689724

Tocco Da Casauria ARSSA 2432503 4673640

Controguerra ARSSA 2426554 4745799

Rocca S.Maria ARSSA 2400680 4724884

Teramo ARSSA 2411969 4718373

Avezzano ENEL AM 2390248 4654265

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Abruzzo

PI 61/PI 158

STAZIONE RETE X Y

Campo Imperatore ENEL AM 2400698 4700361

Pescara ENEL AM 2454119 4697793

Chieti Ist. Mario Negri Sud 2451833 4690531

Teatro D.Annunzio ARTA 2454963 4701575

Tabella 12: elenco delle stazioni utilizzate per la determinazione delle precipitazioni

La spazializzazione dei dati di precipitazione come nel caso dell’indice di

annerimento è stata effettuata attribuendo a ciascun comune una stazione di riferimento il

più possibile rappresentativa del comune stesso ed assegnando ad ognuno di essi il valore

medio anuale stimato della stazione individuata.

Per tale parametro è stata realizzata una mappa cartografica mediante tematismo GIS

rappresentante i valori di precipitazione mediante campiture cromatiche per ciascun

comune (Figura 32).

Figura 32: precipitazioni medie annue (mm)

Per poter calcolare la concentrazione dello ione idrogeno sono stati utilizzati i dati

medi di pH del quinquennio 1986-1991 disponibili sul territorio regionale elaborati dal

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PI 62/PI 158

CNR, Istituto Italiano di Idrobiologia. Nella Tabella 13 si riportano le stazioni considerate,

le rispettive coordinate geografiche (nel sistema di proiezione Gauss-Boaga) ed i relativi

valori di ph.

STAZIONE X Y ph

Selva Meana (TE) 2427303 4740966 4.5

Maiella (CH) 2445855 4659768 5.2

Tabella 13: elenco delle stazioni utilizzate per la determinazione del ph

La spazializzazione dei dati è stata eseguita mediante l’applicazione di un algoritmo

di interpolazione per pesare i dati di ciascuna stazione in funzione della distanza da ciascun

punto del grigliato di calcolo. Le caratteristiche del grigliato risultano le medesime di

quelle utilizzate per la determinazione dell’altezza dello strato di rimescolamento.

I dati acquisiti sono stati dunque inizialmente spazializzati sull’intero territorio

regionale secondo una griglia a passo geografico regolare.

Successivamente, mediante una media pesata che ha permesso di associare una

percentuale di appartenenza di ciascuna maglia ad ogni comune, è stato possibile assegnare

un valore di ph ai comuni medesimi.

Anche per tale parametro è stata realizzata la mappa regionale nella quale vengono

visualizzati i campi scalari mediante isolinee e campiture cromatiche (Figura 33). La

mappa è rappresentata in coordinate metriche nel sistema di proiezione Gauss-Boaga. Sono

inoltre visualizzati i confini provinciali e le postazioni delle stazioni.

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PI 63/PI 158

Figura 33: pH medio annuale

Riguardo ai dati di deposizione di azoto e di zolfo utilizzati per la determinazione

dell’indice di erosione si rimanda a quanto esposto nella fase valutativa del Piano.

Utilizzando la formula di Lipfert sono stati infine determinati i valori medi a livello

comunale dell’indice di erosione.

I risultati dell’analisi sono stati rappresentati sotto forma di cartografia per la quale la

definizione delle classi fatta eccezione per il parametro PARE (effetto costa), è identica a

quella utilizzata in precedenza per l’indice di annerimento. Le classi sono cinque e la

tabella che segue riporta i percentili in corrispondenza dei quali si collocano gli estremi

inferiori e superiori delle classi.

Classe Estremo inferiore della classe

(incluso)

Estremo superiore della classe

(escluso)

1 0 0

2 5 5

3 50 50

4 75 75

5 98 98

Tabella 14: classi su percentile dell’indice di erosione

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PI 64/PI 158

Si riportano di seguito, per la carta di pericolosità da erosione, gli estremi delle classi,

il numero di comuni appartenenti ad ogni classe e la distribuzione di frequenza di ognuna

di esse.

Classe CPST (mm/anno) Comuni Percentuale

1 fino 0.0002 17 5%

2 da 0.0002 a 15.2229 136 45%

3 da 15.2229 a 16.538 76 25%

4 da 16.538 a 67.6421 70 23%

5 oltre 67.6421 6 2%

Si riporta infine la rappresentazione cartografica per classi dei valori comunali

dell’indice di erosione.

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Figura 34: carta di pericolosità da erosione

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PI 66/PI 158

3 LA DEFINIZIONE DELLE STRATEGIE DI

TUTELA E RISANAMENTO

3.1 ASPETTI GENERALI

La decisione di predisporre un qualsiasi provvedimento volto al risanamento della

qualità dell’aria non può prescindere dalla considerazione che, se da un lato l’impatto delle

emissioni di sostanze inquinanti costituisce un rischio ambientale a cui porre rimedio,

dall’altro la domanda esistente di beni e servizi non può essere disattesa e comunque lo

standard di vita acquisito non può essere drasticamente peggiorato.

Ne consegue che un’oculata politica ambientale, specie nell’adozione di strategie per

il medio e lungo periodo, non può prescindere dalle caratteristiche strutturali del sistema

socio-economico, bensì deve necessariamente passare attraverso un’attenta analisi degli

aspetti ambientali e delle relative implicazioni di carattere tecnologico ed economico

nonché sociale.

Risolvere il problema dell'inquinamento atmosferico implica dunque la conoscenza

delle aree "nevralgiche" responsabili dell'inquinamento atmosferico e, conseguentemente,

dove e come intervenire. L’assetto del risanamento ambientale e la valutazione degli oneri

da sostenere per il raggiungimento dell’obbiettivo, rappresentano gli aspetti essenziali nella

definizione di adeguati indirizzi di programmazione e strumenti di intervento per

l’abbattimento delle emissioni inquinanti. Sorge così la necessità di pervenire ad una

quantificazione delle variabili rappresentative dell’ambiente che sia riconducibile a contesti

e criteri di tipo economico.

Tra gli approcci proposti quello rappresentato dalla classica analisi costi-benefici, nel

quale la valutazione di una certa azione risulta soppesata in base ad una stima del costo ad

essa relativo e del beneficio "monetario" che ne deriva, si è rivelato spesso di applicazione

problematica per le difficoltà insite nell’attribuire una valore economico agli aspetti di

natura ambientale. Per converso è stata evidenziata la maggiore correttezza rappresentata

dall’affiancare a variabili intrinsecamente monetarie, variabili "non market", quelle

ambientali, espresse in termini delle proprie unità di misura fisiche. Il cosiddetto approccio

costi-efficacia risponde a questa esigenza consentendo l’individuazione di strategie

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PI 67/PI 158

economicamente efficienti rispetto alla determinazione di standard ambientali prefissati

sulla base di opportuni criteri. La formulazioni di problemi di questo tipo in termini di

programmazione matematica sembra ormai consolidato, offrendo una quanto mai ampia

flessibilità nella formulazione delle tematiche affrontate (Palma D. et al.. “Strategie ottime

per l’abbattimento delle emissioni inquinanti: problemi e casi a confronto”, in Atti della

XXXVIII Riunione Scientifica della Società Italiana di Statistica (SIS), Rimini 9-13 aprile

1996.).

L’iter attuativo del Piano richiede allora che sia adottato uno strumento che consenta

di pianificare gli interventi valutando contemporaneamente tutti gli elementi in gioco:

· quote di abbattimento delle emissioni per inquinante,

· risorse economiche disponibili,

· tecnologie disponibili,

· grado di penetrazione delle tecnologie,

· costi di investimento, manutenzione, ammortamento, ecc.,

· domanda del mercato,

· tempi di implementazione degli interventi,

· settori produttivi quali possibili destinatari dell’intervento,

· ripartizione degli oneri tra i diversi soggetti

e quindi di eseguire un’analisi costi-efficienza al fine di minimizzare i costi e di

ripartirli nel tempo e tra i diversi soggetti nel modo strategicamente migliore.

Un approccio metodologico in tal senso implica inoltre che il decisore assuma un

ruolo vieppiù rilevante in quanto la scelta ottimale discende da una predeterminazione

strategica dei vantaggi da ottenere, unita ad un uso razionale delle risorse necessarie per il

loro conseguimento.

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Abruzzo

PI 68/PI 158

3.2 INTERVENTI DI RISANAMENTO A MEDIO - LUNGO

TERMINE A SCALA REGIONALE: L’INQUINAMENTO

FOTOCHIMICO

Il superamento dei valori limite delle concentrazioni di ozono pone con forza la

necessità di affrontare il tema dell’inquinamento fotochimico, fenomeno nel quale

svolgono un ruolo determinante le emissioni di composti organici volatili e le loro

successive trasformazioni in atmosfera; si propone pertanto in questa sede la definizione di

scenari di riduzione delle emissioni di COV individuati mediante l’applicazione del

software SIMPLEX sviluppato dall’ESA secondo la metodologia descritta nei paragrafi

successivi.

3.2.1 LA METODOLOGIA ADOTTATA: IL MODELLO SIMPLEX

Come sommariamente illustrato nel precedente paragrafo, l’approccio al problema

del risanamento della qualità dell’aria prevede l’individuazione delle strategie più efficienti

dal punto di vista dei costi, nell’ambito di diversi scenari temporali, al fine di ridurre le

emissioni dei gas inquinanti considerati, salvaguardando al contempo la domanda di beni o

servizi relativa al settore e al territorio oggetto dell’intervento.

Questo approccio tende a porre "limiti" all'inquinamento, imponendo limiti ad

indicatori dell'inquinamento stesso come le emissioni o le concentrazioni in aria; la

strategia operativa si configura quindi come quella di rispettare i suddetti limiti con

minimo sforzo, ossia a costi minimi. Dal punto di vista della programmazione matematica

si tratta di un problema di minimizzazione vincolata: minimizzare i costi, essendo vincolati

a raggiungere una certa qualità dell'aria.

Lo strumento che sarà utilizzato per eseguire l’analisi in questione è il modello

SIMPLEX che utilizza appunto tecniche di programmazione lineare, e del quale si

riportano di seguito le caratteristiche metodologiche implementate.

La funzione obiettivo, di cui si impone la minimizzazione, è rappresentata dai costi

associati alle misure alternative, per la pianificazione degli interventi necessari per la

riduzione delle emissioni:

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PI 69/PI 158

ij

I

1 = i J j

j N C min = C

i

_ _

Œ

,

dove:

C = costo totale della riduzione dell'emissione;

Cj = costo (espresso in funzione dell'indicatore caratterizzante le singole attività)

della misura di riduzione j, Cj ³ 0, "j;

Nij = valore relativo all'indicatore, caratterizzante la sorgente i di emissione, che

viene associato agli impianti che adottano la misura di riduzione j;

I = numero complessivo di tipi di sorgenti di emissione;

Ji = insieme delle misure di riduzione applicabili alla sorgente di tipo i, Ji ¹ Æ, "i.

Tale funzione andrà minimizzata nel rispetto di una serie di vincoli che possono

distinguersi in:

· vincoli sulle emissioni:

( )_ _ _

= Œ

- £

I

1 i

i ij

I

1 = i J j

j E P 1 N F

i

,

dove:

Fj = fattore di emissione (espresso in funzione dell'indicatore caratterizzante le

singole attività) della misura di riduzione j, Fj ³ 0, "j;

Ei = emissione annua (espressa in g/anno) della sorgente i;

P = percentuale di riduzione applicata all'emissione totale.

Tale vincolo impone che la riduzione “globale” delle emissioni sia di una certa entità P. È

possibile esaminare l’andamento delle soluzioni in conformità a diverse ipotesi di

riduzione delle emissioni (es.: 25%, 50%, 75% e/o massimo raggiungibile entro i vincoli

specificati).

· vincoli di produzione:

i , T N i

J j

ij

i

" ³ _

Œ

,

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Revisione 0

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PI 70/PI 158

dove:

Ti = valore attuale dell'indicatore caratterizzante le sorgenti i, Ti ³ 0, "i;.

Tale vincolo impone il soddisfacimento della produzione di partenza.

· vincoli tecnici:

(k) V N i

) k ( A j

ij

i

£ _

Œ

dove:

Vi(k) = valore attuale dell'indicatore caratterizzante le sorgenti i che utilizzano la

tecnologia k, k i, , 0 > (k) Vi " ;

Ai(k) = insieme delle misure di riduzione che sostituiscono la tecnologia k nella

sorgente i, k i, , ) k ( Ai " Æ ¹ .

Si tratta di un vincolo sulla capacità massima di sostituzione, che é costituito dalla presenza

attuale della tecnologia che si intende sostituire.

· vincoli di non negatività:

j i, , 0 Nij " ³

L’implementazione della metodologia sin qui descritta presuppone l’attivazione

totale ed istantanea di tutte le misure di riduzione delle emissioni disponibili. Il modello

SIMPLEX consente però di prevedere, più realisticamente, un'introduzione graduale delle

diverse tecnologie di abbattimento, mediante l’introduzione di un ulteriore vincolo che

consideri il tasso di penetrazione annuo (espresso in termini di percentuale di installazioni

che ogni anno sono equipaggiate con quella determinata tecnica di riduzione delle

emissioni) delle misure di riduzione delle emissioni nelle singole attività e di porsi in un

ottica di breve-medio termine (3-10 anni). Analiticamente vengono quindi introdotti i:

· vincoli sul potenziale di penetrazione:

0 > (t) S / j i, , (t) S N ij ij ij " £ ,

dove:

Sij(t) = valore massimo assumibile dopo t anni dall'indicatore, caratterizzante le

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PI 71/PI 158

sorgenti i di emissione, nell'ambito degli impianti che adottano la misura di

riduzione j, 3 £ t £ 10.

I valori Sij(t) possono essere calcolati utilizzando la seguente formula:

( ) , 10 t 3 , Z - 1 H Z (t) S

n t

0 = n

ij i(k) ij ij £ £ = _

dove:

Zij = tasso di penetrazione annuo della misura di riduzione j applicata alla sorgente i;

Hi(k) = valore attuale dell'indicatore caratterizzante la sorgente i (eventualmente

dipendente dalla tecnologia k, a seconda della misura di riduzione che si sta

considerando).

Per entrambi gli scenari (tutto e subito e penetrazione graduale) il modello è finalizzato al

raggiungimento di una prefissata riduzione globale delle emissioni ad un costo minimo

per il sistema mantenendo inalterato il livello di soddisfacimento della domanda

relativa alle diverse attività considerate. Proprio in ragione dei vincoli di soddisfacimento

della produzione di partenza, il modello "distribuisce" l'abbattimento all'interno delle

attività sulla base dell'esistenza, all'interno di queste, di misure di abbattimento efficienti ed

al contempo economiche per tutto il sistema. Ciò significa, in altri termini, che di volta in

volta le attività da selezionare sul fronte dell'abbattimento sono individuate sulla base del

miglior contributo rispetto all'obiettivo costo-efficacia di tipo globale. In conseguenza di

ciò, il coinvolgimento di ciascuna attività, nell'ambito della decisione sull'abbattimento

globale, dipende esclusivamente dallo stato della tecnologia (ivi inclusi i costi) disponibile

per quel settore in un dato momento.

E' evidente, pertanto, la necessità dell’introduzione di valutazioni inerenti all'equità

distributiva degli oneri di abbattimento (sia in termini di riduzione delle emissioni che di

costo sostenuto per effettuarla); mediante SIMPLEX è possibile soddisfare questo ulteriore

requisito modificando i vincoli sulle emissioni nel seguente modo:

( ) , i , E P 1 N F i i ij

J j

j

i

" - £ _

Œ

dove:

Pi = percentuale di riduzione applicata all'emissione annua della sorgente i di

emissione;

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PI 72/PI 158

ossia, invece di imporre che la riduzione globale delle emissioni sia pari ad una certa

entità, si impone che ciascun tipo di sorgente di emissione rispetti determinati standard;

oppure si può imporre congiuntamente il rispetto degli standard di emissione da parte delle

differenti sorgenti più una riduzione globale delle emissioni.

3.2.2 L’USO DEL MODELLO SIMPLEX

La metodologia adottata da SIMPLEX per la definizione degli scenari di

abbattimento delle emissioni ha carattere generale e può quindi essere applicata a qualsiasi

settore produttivo e ambito territoriale adeguato.

Imporre il perseguimento di standard di emissione implica comunque che tutte le

sorgenti devono contribuire alla riduzione delle emissione globale. Tale imposizione

presuppone perciò che si sia già fatta una preanalisi, per tipo di sorgente, delle possibili

tecniche di riduzione delle emissioni e dei relativi costi, in maniera da predisporre un

quadro degli oneri realisticamente sopportabili dalle imprese.

Per giungere all'impostazione operativa descritta nel precedente paragrafo, e quindi

alla determinazione delle possibili soluzioni del problema, é necessario perciò procedere

all’espletamento di una serie di attività conoscitive schematicamente riassumibili:

· determinazione del numero e tipo di sorgenti di emissione che interessa

controllare;

· identificazione delle opzioni disponibili per il controllo delle emissioni;

· misura dell’efficienza delle diverse opzioni di controllo in termini di costo e di

abbattimento;

Per quanto concerne il terzo punto, per ogni misura di riduzione delle emissioni applicabile

ad una determinata tipologia sorgente è necessario calcolare un costo annuo tenendo conto

sia delle spese di investimento che delle spese operative. Le variabili di costo che entrano

in gioco nella valutazione sono:

· costi di investimento: si tratta di una serie di voci che include:

- costo di acquisto dei componenti e dei materiali necessari per la

riduzione delle emissioni,

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PI 73/PI 158

- costo di installazione,

- costo di avviamento,

- costi aggiuntivi dovuti a tasse, assicurazioni o altre voci di costo

indiretto;

· costi capitale annui che prendono in considerazione il tempo di ammortamento.

· costi operativi annui che includono:

- costi di consumo di servizi ausiliari (elettricità, combustibili, ecc.),

- costi di sostituzione di materiali di consumo

- costi di manutenzione.

I costi totali annui, ottenuti dalla somma dei costi capitale annui e dei costi operativi

annui devono essere successivamente trasformati in costi totali specifici, esprimibili sia in

Lit/kg di inquinante abbattuto che in funzione dell'indicatore caratterizzante le singole

attività, ad esempio lire per quantità di prodotto.

Oltre al costo, per ogni misura di riduzione si deve considerare infine anche la

percentuale di abbattimento delle emissioni, con la quale è possibile calcolare la riduzione

delle emissioni espressa in kg/anno di inquinante abbattuto, ed il fattore di emissione in

funzione dell'indicatore caratterizzante le singole attività.

In questa sede il modello viene applicato per la definizione ed ottimizzazione delle

strategie di risanamento nell’ambito delle attività economiche ricadenti nel settore “Uso di

solventi e di altri prodotti“ della classificazione CORINAIR; l'uso di solventi contribuisce

approssimativamente per il 30% delle emissioni antropiche di COV in Italia ed è, dopo i

trasporti, la più importante sorgente in termini di emissione (anno 1989); nel caso

dell’Abruzzo i risultati dell’inventario delle emissioni confermano questo dato con un

valore che si attesta intorno al 27%.

Le attività nelle quali vengono utilizzati i solventi costituiscono un universo ampio e

dalle molte sfaccettature; quasi ogni processo industriale emette dei COV, perfino se i

solventi non sono una componente del prodotto finale dell'industria (es. grandi quantità di

solvente sono usate come agenti pulenti). Ne consegue la necessità di individuare, tra tutte

le possibili fonti di emissione, quelle più rilevanti, al fine di operare una efficace politica di

controllo.

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PI 74/PI 158

I parametri specifici dell’applicazione concernono la tipologia delle sorgenti emissive

oggetto dell’analisi e le opzioni disponibili per il controllo delle emissioni; per quanto

concerne la misura dell’efficienza delle opzioni di controllo in termini di costo e di

abbattimento e per la formulazione dei vincoli e della funzione obbiettivo la metodologia è

quella generale adottata da SIMPLEX.

3.2.3 I PARAMETRI DI INGRESSO

Le attività CORINAIR prese in considerazione sono:

· Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti

· Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

· Lavaggio a secco: macchine circuito chiuso

· Verniciatura veicoli: uso di vernice a solvente

· Verniciatura: riparazione di veicoli

· Industria della stampa: fotolitografia

· Industria della stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati

· Verniciatura edilizia: uso di vernice a solvente

· Verniciatura di prodotti metallici: uso di vernice a solvente

· Verniciatura legno: uso di vernice a solvente

Come si evince dall’elenco, alcune attività possono essere a loro volta suddivise in

sottoattività. La caratterizzazione delle singole attività deve essere affrontata con

metodologie diverse a seconda delle caratteristiche intrinseche dell'attività considerata. Per

ognuna di esse è necessario disporre dei dati relativi alle emissioni di COV, ai valori degli

indicatori specifici dell’attività ed ai valori dei fattori di emissione. I valori degli indicatori

delle attività e delle sottoattività prese in considerazione sono stati ricavati attraverso la

redazione dell’inventario delle emissioni e lo svolgimento delle indagini a campione presso

i consumatori di solventi; si riporta l’elenco delle informazioni utilizzate per l’applicazione

di SIMPLEX:

· attività di verniciatura (tutte):

- numero di impianti di verniciatura

- tipo di vernice utilizzato e relativo contenuto di solvente

- consumo di vernice (disaggregato per tipo di vernice)

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· sgrassaggio di metalli:

- numero di installazioni che usano solvente per lo sgrassaggio di metalli

- tipo di sistema di sgrassaggio in uso

· pulitura a secco:

- numero di lavanderie a secco e numero di macchine lavasecco per

lavanderia

- tipo di macchina lavasecco in uso e relative caratteristiche (capacità della

macchina, carichi giornalieri, giorni lavorativi all’anno; quantità di solvente

utilizzato per macchina)

· industria della stampa:

- numero di macchine di stampa per tipo di processo (fotolitografia,

rotocalcografia, flessografia, tipografia, serigrafia) e settore di utilizzo

(stampa, editoria, imballaggio, imballaggio metallico rigido, decorazione)

- tipo di inchiostro utilizzato e relativo contenuto di solvente

- consumo di inchiostro (disaggregato per tipo di inchiostro)

Come già osservato, relativamente alle indagini dirette, per rendere più

rappresentativo il campionario statistico a disposizione, le informazioni relative alla

Regione Abruzzo, sono state confrontate ed unificate a quelle raccolte durante le indagini

effettuate con le medesime modalità, per l’attività svolta parallelamente a quella in oggetto

relativa al Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio.

Il prospetto riepilogativo dei parametri emissivi relativo alle attività prese in esame è

riportato nella Tabella 15.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 76/PI 158

ATTIVITÀ INDICATORE QUANTITÀ

FATTORE DI

EMISSIONE

(gr/indicatore)

EMISSIONI

(ton/anno)

Sgrassaggio di metalli:

sistemi aperti

kg solvente 41.268 1.000 41.268

Sgrassaggio di metalli:

sistemi chiusi

kg solvente 60.360 829 50.049

Lavaggio a secco: circuito

chiuso

abitanti 1.276.041 250 319.010

Verniciatura veicoli: vernice a

solvente

veicoli 188.387 5.081 957.172

Verniciatura: riparazione di

veicoli

kg vernice 79.138 600 47.483

Indudstria della stampa:

fotolitografia

kg inchiostro 148.500 806 119.724

Indudstria della stampa:

decorazione di rivestimenti e

altri substrati

kg inchiostro 79.200 800 63.360

Verniciatura edilizia: vernice a

solvente

kg vernice 3.185 500 1.593

Verniciatura di prodotti

metallici: vernice a solvente

kg vernice 433.676 600 260.206

Verniciatura legno: vernice a

solvente

kg vernice 1.245.941 602 750.431

Emissioni totali 2.610.295

Tabella 15: Parametri emissivi nei settori dello scenario

3.2.4 IDENTIFICAZIONE DELLE OPZIONI DISPONIBILI PER IL

CONTROLLO DELLE EMISSIONI

Per ridurre le emissioni di COV nelle singole attività è possibile distinguere tra

misure primarie e secondarie che possono essere usate individualmente o in combinazione.

Le misure primarie sono quelle rivolte ad una limitazione delle emissioni alla fonte

mediante la sostituzione (sostituzione di prodotti a base di solvente con altri a minor

contenuto di solvente) o la riduzione (manutenzione preventiva o modifiche del processo

produttivo). Le misure secondarie sono quelle che mediante l'uso di tecnologie appropriate,

puntano al recupero e riciclo dei COV (assorbimento, adsorbimento, condensazione e

processi a membrana) o la distruzione dei COV (processi di incenerimento, processi

biologici).

Nella Tabella 16 si riporta il quadro di sintesi delle misure di riduzione delle

emissioni di COV selezionate per l’applicazione di SIMPLEX al caso della Regione

Abruzzo mentre la tabella successiva evidenzia i fattori di emissione ridotti a seguito

dell’implementazione degli interventi di riduzione ed i relativi costi annui calcolati

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 77/PI 158

secondo quanto indicato nel paragrafo 3.2.2. Ancora per quanto concerne i costi, i cui

valori sono tratti dalla letteratura e attualizzati ad aprile 2001, sono stimati per tempi di

ammortamento pari a cinque anni.

Per l’applicazione del modello a penetrazione graduale l’intervallo temporale

utilizzato è di quattro anni.

Sgrassaggio sistemi aperti

Sgrassaggio di metalli:

sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito

chiuso

Verniciatura veicoli: vernice a

solvente

Verniciatura: riparazione di

veicoli

Industria della stampa:

fotolitografia

Industria della stampa:

decorazione di rivestimenti e

altri substrati

Verniciatura edilizia: vernice

a solvente

Verniciatura di prodotti

metallici: vernice a solvente

Verniciatura legno: vernice a

solvente

Nessuna misura X X X X X X X X X X

Bordo libero più alto e coperture

manuali delle macchine

X

Bordo libero refrigerato e coperture

manuali delle macchine

X

Adsorbimento ai carboni attivi X X X X

Depuratore ai carboni attivi X X

Inceneriemnto X

Sostituzione con NGMCC X

Riduzione quantità abiti da lavare a

secco X

Incenerimento termico senza recupero X X X X

Incenerimento termico con recupero del

70% X X X X

Incenerimento catalitico senza recupero X X X X

Incenerimento catalitico con recupero

del 70% X X X X

Adsorbimento più incenerimento X

Uso di vernici ad acqua X X X X X

Uso di vernici in polvere X X X X

Condensazione X

Biofiltrazione X X

Lavaggio biologico X

Uso di inchiostri a base di acqua X

Uso di vernici a basso contenuto di

solvente X

Uso di vernici ad alto solido X

Tabella 16: Opzioni selezionate per la riduzione delle emissioni di COV nelle singole attività.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 78/PI 158

 

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti

Bordo libero più alto e coperture

manuali delle macchine 3.754

459 6.945

Bordo libero refrigerato e coperture

manuali delle macchine 3.553

350 5.466

Adsorbimento ai carboni attivi 6.990

200 8.737

Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Adsorbimento ai carboni attivi 1.004

83 1.345

Depuratore ai carboni attivi 166

41 210

Incenerimento 2.669

83 3.576

Lavaggio a secco: circuito chiuso

Depuratore ai carboni attivi 7.274

25 32.330

Sostituzione con NGMCC 8.630

83 51.778

Riduzione quantità abiti da lavare a

secco 828

125 6.624

Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Incenerimento termico senza

recupero 229.284

816 53.756

Incenerimento termico con recupero

del 70% 75.481

816 17.697

Incenerimento catalitico senza

recupero 51.132

1.631 14.822

Incenerimento catalitico con

recupero del 70% 29.666

1.631 8.600

Adsorbimento più incenerimento 16.992

326 3.574

Uso di vernici ad acqua 16.338

3.811 12.862

Uso di vernici in polvere 21.784

0- 4.287

Verniciatura: riparazione di veicoli

Uso di vernici ad acqua 470

300 1.566

Uso di vernici in polvere 783

100 1.566

Industria della stampa: fotolitografia

Incenerimento termico senza

recupero 680

11 856

Incenerimento termico con recupero

del 70% 1.062

11 1.336

Incenerimento catalitico senza

recupero 656

15 829

Incenerimento catalitico con

recupero del 70% 680

15 860

Condensazione 252

56 337

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 79/PI 158

Biofiltrazione 692

161 1.073

Industria della stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati

Adsorbimento ai carboni attivi 1.852

12 2.350

Lavaggio biologico 2.898

8 3.659

Incenerimento termico senza

recupero 1.492

160 2.331

Incenerimento termico con recupero

del 70% 1.810

160 2.828

Incenerimento catalitico senza

recupero 1.478

160 2.309

Incenerimento catalitico con

recupero del 70% 1.530

160 2.390

Biofiltrazione 2.636

160 4.119

Uso di inchiostri a base di acqua 796

95 1.130

Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Uso di vernici a basso contenuto di

solvente 117

425 1.566

Uso di vernici ad acqua 673

70 1.566

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente

Uso di vernici ad acqua 705

150 1.566

Uso di vernici in polvere 940

- 1.566

Verniciatura legno: vernice a solvente

Incenerimento termico senza

recupero 9.048

60 16.684

Incenerimento termico con recupero

del 70% 4.894

60 9.025

Incenerimento catalitico senza

recupero 4.780

60 8.814

Incenerimento catalitico con

recupero del 70% 4.230

60 7.799

Adsorbimento ai carboni attivi 657

60 1.212

Uso di vernici ad alto solido 683

200 1.698

Uso di vernici ad acqua 911

185 2.183

Uso di vernici in polvere 987

46 1.775

Tabella 17: Fattori di emissione e costi delle misure di riduzione delle emissioni selezionate

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 80/PI 158

3.2.5 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Nei paragrafi seguenti sono riprodotti in forma grafica i risultati dell’applicazione del

modello secondo le modalità precedentemente illustrate:

1. Scenario tutto e subito

2. Scenario di equità distributiva

3. Scenario a penetrazione graduale.

Per tutti gli scenari sono state formulate diverse ipotesi di riduzione fino alla

riduzione massima raggiungibile in base ai vincoli imposti dal modello.

3.2.5.1 SCENARIO TUTTO E SUBITO

0

2

4

6

8

10

12

14

5% 10% 20% 30% 40% 50% 75% 90% 94%

Riduzione %

Costi totali (MLD)

Figura 35: Scenario tutto e subito – costi totali in funzione della riduzione delle emissioni imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 81/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

5%

0,04 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,4 MLD

30%

0,7 MLD

40%

1,1 MLD

50%

1,8 MLD

75%

4,1 MLD

90%

6,8 MLD

93,8%

12,3 MLD

Riduxione % - Costi anno

Ripartizione % dei costi

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Verniciatura: riparazione di veicoli Industria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 36: Scenario tutto e subito – ripartizione dei costi in funzione della riduzione delle emissioni

imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 82/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi aperti

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi chiusi

Lavaggio a

secco:

circuito

chiuso

Verniciatura

veicoli:

vernice a

solvente

Verniciatura:

riparazione di

veicoli

Indudstria

della stampa:

fotolitografia

Stampa:

decorazione

di rivestimenti

e altri

substrati

Verniciatura

edilizia:

vernice a

solvente

Verniciatura

di prodotti

metallici:

vernice a

solvente

Verniciatura

legno:

vernice a

solvente

Nessuna Bordo libero più alto e coperture manuali delle macchine

Bordo libero refrigerato e coperture manuali delle macchine Adsorbimento ai carboni attivi

Depuratore ai carboni attivi Inceneriemnto

Sostituzione con NGMCC Riduzione quantità abiti da lavare a secco

Incenerimento termico senza recupero Incenerimento termico con recupero del 70%

Incenerimento catalitico senza recupero Incenerimento catalitico con recupero del 70%

Adsorbimento più incenerimento Uso di vernici ad acqua

Uso di vernici in polvere Condensazione

Biofiltrazione Lavaggio biologico

Uso di inchiostri a base di acqua Uso di vernici a basso contenuto di solvente

Uso di vernici ad alto solido

Figura 37: Scenario tutto e subito – ripartizione degli interventi per attività nell’ipotesi di riduzione delle

emissioni del 90%

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 83/PI 158

0

200

400

600

800

1000

1200

Stato di fatto 5%

0,04 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,4 MLD

30%

0,7 MLD

40%

1,1 MLD

50%

1,8 MLD

75%

4,1 MLD

90%

6,8 MLD

93,8%

12,3 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: macchine a circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 38: Scenario tutto e subito – emissioni per attività funzione della riduzione imposta

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

Stato di fatto 5%

0,04 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,4 MLD

30%

0,7 MLD

40%

1,1 MLD

50%

1,8 MLD

75%

4,1 MLD

90%

6,8 MLD

93,8%

12,3 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: macchine a circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 39: Scenario tutto e subito – ripartizione delle emissioni per attività funzione della riduzione

imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 84/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

5%

0,04 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,4 MLD

30%

0,7 MLD

40%

1,1 MLD

50%

1,8 MLD

75%

4,1 MLD

90%

6,8 MLD

93,8%

12,3 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: macchine a circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 40: Scenario tutto e subito – riduzione percentuale delle emissioni per attività in funzione della

riduzione imposta

3.2.5.2 SCENARIO DI EQUITÀ DISTRIBUTIVA

0

2

4

6

8

10

12

14

5% 10% 20% 30% 40% 50% 75% 80%

Riduzione %

Costi totali (MLD)

Figura 41: Scenario di equità distributiva – costi totali in funzione della riduzione delle emissioni imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 85/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

5%

0,4 MLD

10%

0,7 MLD

20%

1,5 MLD

30%

2,2 MLD

40%

2,96 MLD

50%

3,7 MLD

75%

10,2 MLD

80%

11,5 MLD

Riduxione % - Costi anno

Ripartizione % dei costi

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Verniciatura: riparazione di veicoli Industria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 42: Scenario di equità distributiva – ripartizione dei costi in funzione della riduzione delle

emissioni imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 86/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi

aperti

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi

chiusi

Lavaggio a

secco:

circuito

chiuso

Verniciatura

veicoli:

vernice a

solvente

Verniciatura:

riparazione

di veicoli

Indudstria

della

stampa:

fotolitografia

Stampa:

decorazione

di

rivestimenti

e altri

substrati

Verniciatura

edilizia:

vernice a

solvente

Verniciatura

di prodotti

metallici:

vernice a

solvente

Verniciatura

legno:

vernice a

solvente

Nessuna Bordo libero più alto e coperture manuali delle macchine

Bordo libero refrigerato e coperture manuali delle macchine Adsorbimento ai carboni attivi

Depuratore ai carboni attivi Inceneriemnto

Sostituzione con NGMCC Riduzione quantità abiti da lavare a secco

Incenerimento termico senza recupero Incenerimento termico con recupero del 70%

Incenerimento catalitico senza recupero Incenerimento catalitico con recupero del 70%

Adsorbimento più incenerimento Uso di vernici ad acqua

Uso di vernici in polvere Condensazione

Biofiltrazione Lavaggio biologico

Uso di inchiostri a base di acqua Uso di vernici a basso contenuto di solvente

Uso di vernici ad alto solido

Figura 43: Scenario di equità distributiva – ripartizione degli interventi per attività nell’ipotesi di

riduzione delle emissioni del 75%

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 87/PI 158

0

200

400

600

800

1000

1200

Stato di fatto 5%

0,4 MLD

10%

0,7 MLD

20%

1,5 MLD

30%

2,2 MLD

40%

2,96 MLD

50%

3,7 MLD

75%

10,2 MLD

80%

11,5 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Verniciatura: riparazione di veicoli Industria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 44: Scenario di equità distributiva – emissioni per attività funzione della riduzione imposta

0%

5%

10%

15%

20%

25%

30%

35%

40%

Stato di fatto 5%

0,4 MLD

10%

0,7 MLD

20%

1,5 MLD

30%

2,2 MLD

40%

2,96 MLD

50%

3,7 MLD

75%

10,2 MLD

80%

11,5 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 45: Scenario di equità distributiva – ripartizione delle emissioni per attività funzione della

riduzione imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 88/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

5%

0,4 MLD

10%

0,7 MLD

20%

1,5 MLD

30%

2,2 MLD

40%

2,96 MLD

50%

3,7 MLD

75%

10,2 MLD

80%

11,4 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice a solvente

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 46: Scenario di equità distributiva – riduzione percentuale delle emissioni per attività in funzione

della riduzione imposta

3.2.5.3 SCENARIO A PENETRAZIONE GRADUALE

0

1

2

3

4

5

6

7

8

5% 10% 20% 30% 40% 50% 55% 58%

Riduzione %

Costi totali (MLD)

Figura 47: Scenario a penetrazione graduale – costi totali in funzione della riduzione delle emissioni

imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 89/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

5%

0,1 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,6 MLD

30%

1,3 MLD

40%

2,3 MLD

50%

4,4 MLD

55%

5,7 MLD

57,7%

6,7 MLD

Riduxione % - Costi anno

Ripartizione % dei costi

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Industria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 48: Scenario a penetrazione graduale – ripartizione dei costi in funzione della riduzione delle

emissioni imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 90/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi

aperti

Sgrassaggio

di metalli:

sistemi

chiusi

Lavaggio a

secco:

circuito

chiuso

Verniciatura

veicoli:

vernice a

solvente

Verniciatura:

riparazione

di veicoli

Indudstria

della

stampa:

fotolitografia

Stampa:

decorazione

di

rivestimenti

e altri

substrati

Verniciatura

edilizia:

vernice a

solvente

Verniciatura

di prodotti

metallici:

vernice a

solvente

Verniciatura

legno:

vernice a

solvente

Nessuna Bordo libero più alto e coperture manuali delle macchine

Bordo libero refrigerato e coperture manuali delle macchine Adsorbimento ai carboni attivi

Depuratore ai carboni attivi Inceneriemnto

Sostituzione con NGMCC Riduzione quantità abiti da lavare a secco

Incenerimento termico senza recupero Incenerimento termico con recupero del 70%

Incenerimento catalitico senza recupero Incenerimento catalitico con recupero del 70%

Adsorbimento più incenerimento Uso di vernici ad acqua

Uso di vernici in polvere Condensazione

Biofiltrazione Lavaggio biologico

Uso di inchiostri a base di acqua Uso di vernici a basso contenuto di solvente

Uso di vernici ad alto solido

Figura 49: Scenario a penetrazione graduale – ripartizione degli interventi per attività nell’ipotesi di

riduzione delle emissioni del 55%

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 91/PI 158

0

200

400

600

800

1000

1200

Stato di fatto 5%

0,1 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,6 MLD

30%

1,3 MLD

40%

2,3 MLD

50%

4,4 MLD

55%

5,7 MLD

57,7%

6,7 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Industria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 50: Scenario a penetrazione graduale – emissioni per attività funzione della riduzione imposta

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

Stato di fatto 5%

0,4 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,6 MLD

30%

1,3 MLD

40%

2,3 MLD

50%

4,4 MLD

55%

5,7 MLD

57,7%

6,7 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 51: Scenario a penetrazione graduale – ripartizione delle emissioni per attività funzione della

riduzione imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 92/PI 158

0%

10%

20%

30%

40%

50%

60%

70%

80%

90%

100%

5%

0,1 MLD

10%

0,2 MLD

20%

0,6 MLD

30%

1,3 MLD

40%

2,3 MLD

50%

4,4 MLD

55%

5,7 MLD

57,7%

6,7 MLD

Riduxione % - Costi anno

Emissioni (ton/anno)

Sgrassaggio di metalli: sistemi aperti Sgrassaggio di metalli: sistemi chiusi

Lavaggio a secco: circuito chiuso Verniciatura veicoli: vernice ad alto solido

Verniciatura: riparazione di veicoli Indudstria della stampa: fotolitografia

Stampa: decorazione di rivestimenti e altri substrati Verniciatura edilizia: vernice a solvente

Verniciatura di prodotti metallici: vernice a solvente Verniciatura legno: vernice a solvente

Figura 52: Scenario a penetrazione graduale – riduzione percentuale delle emissioni per attività in

funzione della riduzione imposta

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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PI 93/PI 158

3.3 LE STRATEGIE PER IL CONTROLLO AMBIENTALE DELLA

CIRCOLAZIONE

L’inquinamento atmosferico nelle aree urbane attribuibile al traffico autoveicolare

costituisce un elemento di criticità anche per i centri di dimensioni medio - piccole dove,

sebbene spesso non vi sia il riscontro di misure analitiche non è infrequente che possano

verificarsi episodi di superamento dei valori limite in corrispondenza di snodi critici dello

schema circolatorio locale. Per tale ragione, si ritiene necessaria l’attuazione di una politica

ambientale relativa ai trasporti, strettamente coerente con le risorse finanziarie e territoriali

dell’area in oggetto e con gli orientamenti programmatici nazionali. In questa sede si

passano in rassegna i possibili interventi mirati all’attenuazione dell’impatto ambientale

del traffico prescindendo dagli interventi strutturali ad ampio spettro che devono invece

necessariamente passare attraverso la definizione di politiche nazionali dei trasporti. Per

opposte ma analoghe ragioni si tralasciano tutti quei provvedimenti la cui definizione e

attuazione sono demandate alle Amministrazioni comunali in quanto concernenti aspetti

strettamente locali

La scelta delle strategie politico-ambientali da intraprendere ai fini preventivi deve

tener conto, oltre che degli aspetti socio-economici e territoriali, anche degli squilibri che

contraddistinguono il territorio regionale, quali:

- squilibri temporali, rilevabili nelle differenze di traffico nelle ore di punta e di

morbida;

- squilibri spaziali dovuti al concentrarsi delle attività economiche in aree limitate

del territorio;

- squilibri modali dovuti al forte utilizzo dei mezzi privati a scapito di quelli

pubblici;

- squilibri di scambio, direttamente collegati con i precedenti e riscontrabili sia

nell’inadeguata offerta di trasporto pubblico, quanto nelle proporzioni della

domanda di mobilità privata

La politica di piano dovrà quindi essere volta al riequilibrio simultaneo e globale in

tutte le direzioni incidendo sull’economia territoriale, sulla distribuzione dei servizi, sulla

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PI 94/PI 158

riorganizzazione del sistema di trasporto, mediante l’adozione di alcune azioni efficaci a

breve e a lungo termine. Tali interventi possono essere schematizzati come segue:

· Controllo sulla tempestiva adozione ovvero, a seconda delle circostanze,

attuazione o revisione del Piano Urbano del Traffico in tutti i centri per i quali

ne sussiste l’obbligo.

· Definizione di linee guida per l’aggiornamento dei Piani Urbani del Traffico

affinché sia posta la massima enfasi sugli aspetti ambientali della circolazione; è

opportuno in particolare che gli uffici preposti siano dotati di strumenti di

previsione dei livelli di concentrazione degli inquinanti.

· Adozione di politiche finalizzate alla promozione dello sviluppo dei carburanti

a basso impatto ambientale, in particolare GPL e metano.

· Istituzione di un tavolo regionale della mobilità finalizzato alla diffusione e

concertazione delle politiche locali in materia di traffico.

· Emanazione di linee di indirizzo per l’adozione da parte degli Enti Locali

dell'iniziativa "Bollino blu - Campagna di controllo dei gas di scarico degli

autoveicoli" con riferimento al proprio territorio.

· Realizzazione di idonee aree di scambio intermodale.

· Intensificazione del sistema di trasporto collettivo.

· Uso di strumenti telematici per il controllo della circolazione volti anche

all’informazione e all’indirizzamento dell’utenza in occasione del verificarsi di

situazioni di blocco in corrispondenza dei punti nevralgici della rete stradale

regionale.

· Istituzione del controllo delle emissioni (bollino blu) anche per i ciclomotori

dotati di sistemi catalitici.

· Sviluppo di politiche per il potenziamento del trasporto ferroviario regionale,

tenendo conto della forte domanda potenziale esistente.

· Predisposizione del piano degli spostamenti intercomunali casa - lavoro.

· Introduzione capillare della figura del mobility manager ai diversi livelli di

pianificazione (aziendale, comunale, di bacino).

· Incentivazione per i lavoratori dipendenti all’uso del trasporto pubblico

regionale mediante politiche tariffarie agevolate.

· Predisposizione di campagne di sensibilizzazione dei cittadini.

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Abruzzo

PI 95/PI 158

3.3.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Mediante l’applicazione del modello Emi-Bacino (si veda quanto riportato nel

capitolo del documento relativo alla Fase conoscitiva del Piano dedicato alla stima delle

emissioni del macrosettore 7 della classificazione CORINAIR) sono state simulate le

emissioni regionali del traffico autoveicolare in corrispondenza di differenti scenari

emissivi basati sull’ipotesi di ammodernamento progressivo del parco circolante delle

autovetture private. Gli scenari per i quali sono state simulate le emissioni degli inquinanti

principali sono:

1. ammodernamento del 25% del parco circolante degli autoveicoli leggeri;

2. ammodernamento del 50% del parco circolante degli autoveicoli leggeri;

3. ammodernamento del 75% del parco circolante degli autoveicoli leggeri;

4. ammodernamento del 100% del parco circolante degli autoveicoli leggeri e del 50%

degli autoveicoli commerciali.

Tutti gli scenari di riduzione sono stati formulati supponendo che rimangano

invariate le percorrenze per ciascuna tipologia di veicolo (mantenimento della domanda) e

che nel passaggio da un veicolo di vecchia generazione ad un veicolo nuovo sia mantenuta

la classe di cilindrata e/o portata del veicolo di partenza. Di seguito si riporta la

rappresentazione grafica dei risultati della simulazione degli scenari di riduzione delle

emissioni proposti.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 96/PI 158

40%

60%

80%

100%

120%

Stato di fatto 25% 50% 75% 100%

Scenario

CO

COV

NOx

PST

SO2

Figura 53: Confronto tra le emissioni totali regionali al variare dello scenario emissivo

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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Abruzzo

PI 97/PI 158

3.4 STRATEGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI

INDUSTRIALI

Le sorgenti industriali forniscono un contributo alla totalità delle emissioni di

inquinanti principali nella Regione Abruzzo che è graficamente rappresentato in Figura 54.

Per gli stessi inquinanti la distribuzione delle emissioni industriali per macrosettore di

attività è mostrata invece in Figura 55.

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

CO COV NOx PST SOx

Inquinanti

Emissioni (t)

INDUSTRIALI

TOTALI

Figura 54: Confronto tra emissioni totali ed emissioni industriali

0% 20% 40% 60% 80% 100%

CO

COV

NOX

PST

SOX 01 Combustione per la prod. e

trasform. dell'energia

03 Combustione nell'industria

04 Processi produttivi

05 Estrazione e distribuzione

di combustibili fossili

06 Uso di solventi e di altri

prodotti

09 Trattamento e smaltimento

dei rifiuti

10 Agricoltura

Figura 55: Ripartizione delle emissioni industriali per macrosettore

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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Abruzzo

PI 98/PI 158

Tra gli interventi di riduzione delle emissioni applicabili al settore industriale si

segnalano:

· Conversione a gas naturale degli impianti alimentati ad olio combustibile;

· Campagna di sensibilizzazione ed incentivazione per la diffusione capillare

dell’Eco-Audit, in primo luogo presso gli impianti classificati come sorgenti

puntuali e localizzate;

· Introduzione di sistemi di abbattimento ad alta efficienza e controlli sulla

manutenzione degli stessi (sulla rilevanza di tale aspetto ci si soffermerà

ampiamente nel paragrafo 3.4.2);

· Mantenimento di un elevato livello di sorveglianza nei settori industriali a

maggior impatto ambientale regionale:

_ Produzione di cemento;

_ Produzione di vetro piano;

_ Produzione di ceramiche e laterizi;

_ Fonderie di metalli non ferrosi;

_ Attività di verniciatura.

Nell’ambito delle strategie per il controllo ambientale delle emissioni industriali allo

stato attuale la linea prevalente è quella della necessità di una approccio integrato

all’inquinamento sui tre possibili fronti : aria, acque e suolo, in linea con la più recente

normativa europea in materia. A tale approccio per il controllo delle emissioni da sorgenti

industriali sono dedicati i paragrafi successivi.

3.4.1 LA DIRETTIVA 96/61/CE

Una Direttiva cardine in tal senso è la Direttiva del Consiglio 96/61/CE del 24

settembre 1996 sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento (Integrated

Pollution Prevention and Control, IPPC). Scopo principale della direttiva è quello di

stabilire un approccio integrato per la prevenzione delle emissioni in aria , acqua e suolo ad

opera delle attività industriali riportate nell’Allegato I e relativamente agli inquinanti

riportati nell’Allegato II alla Direttiva stessa.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 99/PI 158

Il par. 3 dell’art. 15 decreta la pubblicazione triennale da parte della Commissione

del cosiddetto EPER (European Polluting Emission Register), l’inventario delle emissioni e

delle sorgenti responsabili, sulla base delle indicazioni degli Stati Membri e secondo le

procedure riportate all’art. 19.

Nel novembre 1997 sono stati pubblicati i risultati dello studio di fattibilità per un

catasto delle emissioni (EPER, European Polluting Emission Register) commissionato

dall’Unione Europea all’Agenzia per la protezione ambientale svedese.

I suoi presupposti sono i seguenti:

· Comprende solo determinate emissioni e le sorgenti corrispondenti

· Non sostituisce, bensì integra gli inventari nazionali

Gli obiettivi dell’EPER sono:

· Monitorare le emissioni in aria, l’inquinamento delle acque e la gestione dei

rifiuti da tutte le sorgenti su scala nazionale e subnazionale

· Verificare i progressi della politica ambientale

· Fornire dati di emissione ufficiali agli organismi nazionali e internazionali

· Fornire i dati di emissione al pubblico e applicare eventuali modelli

Inoltre l’art. 9 della Direttiva IPPC sancisce che i valori limite di emissione

autorizzativi, i parametri o le misure tecniche equivalenti devono basarsi sulle “migliori

tecnologie disponibili” (BAT, Best Available Technologies) dove i singoli termini devono

essere così interpretati:

· “tecnologie”: sono sia le tecnologie impiegate che le modalità di

progettazione, costruzione manutenzione esercizio e chiusura dell’impianto

· “disponibili”: qualifica le tecnologie sviluppate su una scala tale da

consentirne l’applicazione in condizioni economicamente e tecnicamente

valide nell’ambito del pertinente comparto industriale

· “migliori”: qualifica le tecnologie più efficaci per ottenere un elevato livello

di protezione dell’ambiente nel suo complesso

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Abruzzo

PI 100/PI 158

3.4.2 TECNOLOGIE DI CONTROLLO DELLE EMISSIONI

Si riportano di seguito le tecnologie indicate come BAT nei documenti di riferimento

EIPPCB (European Integrated Pollution Prevention and Control Bureau), relativamente ad

alcune delle attività industriali a maggior impatto emissivo della Regione Abruzzo.

3.4.2.1 BAT PER I GRANDI IMPIANTI DI COMBUSTIONE

Tecnica Costi di investimento Costi di esercizio

SCR 14 milioni di euro inclusi costruzione, catalizzatore,

stoccaggio ammoniaca, equipaggiamento operativo e

di controllo

1.3 milioni di euro/anno, incluse

manutenzione e richiesta energetica

ESP 1.44 milioni di euro 0.64 milioni di euro/anno, incluso

smaltimento ceneri volatili

Impianto FGD 47.2 milioni di euro, inclusi i principali impianti

ausiliari

7.6 milioni di euro/anno, inclusi

manutenzione, calce e gesso.

Tabella 18: Costi di alcune tecnologie di abbattimento per grandi impianti di combustione ad olio o a

gas

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 101/PI 158

3.4.2.1.1 Abbattimento delle emissioni di SOx

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento di SO2 Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 50-80 °C

Sorbente Calce, pietra

calcarea

Consumi energetici

come % di capacità

elettrica

1-3%

Caduta di pressione 20-30 (102 Pa)

Affidabilità 95-99%

Tempo di residenza 10 s

Rapporto molare Ca/S 1.1-1.6

Residui Gesso

Purezza del gesso 90-99%

Tempo di vita del

rivestimento di gomma

>10 anni

Abbattimento di SO3. .<50%

Scrubber a a umido

a calce/pietra

calcarea

90-95%

Abbattimento particolato >50% secondo

dimensioni

· L’80% della capacità FGD installata sono

scrubber a umido di cui il 72% usano pietra

calcarea e il 16% calce

· La selezione della pietra calcarea (alto

contenuto di carbonato di calcio, basso

contenuto di Al, F e Cl) assicura un buon

abbattimento di SO2.

· Talvolta si usano tamponi organici per

mantenere il ph della soluzione di lavaggio

· La perdita di energia per la postcombustione

del gas di combustione è grande, in confronto a

quella degli scrubber a secco e dei sistemi di

abbattimento combinato Nox/ SO2. che in genere

non richiedono postcombustione

· Molti impianti usano sistemi FGD a umido

con scarico alla torre di raffreddamento. Ciò

può eliminare la costosa postcombustione,

risparmiandone l’energia e garantendo

concentrazioni nei fumi sensibilmente inferiori a

livello del suolo

· Uno svantaggio di tale tecnica è la

produzione di acque reflue

· Grandi consumi di acqua

· Perdite nell’efficienza complessiva

dell’impianto a causa dell’elevato consumo

energetico (in media una pompa in sospensione

consuma ca. 1 MW)

Tabella 19: Prestazioni delle tecniche di desolforazione dei fumi (Flue Gas Desulphurisation, FGD) _1

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 102/PI 158

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento di SO2 Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio -

Sorbente Acqua di mare/aria

Consumi energetici

come % di capacità

elettrica

0.8-1.6%

Caduta di pressione 10-11(102 Pa)

Acque di rifiuto Nessuna (tranne ioni

solfato disciolti

nell’acqua di mare)

Affidabilità 98-99%

Scrubber ad acqua

di mare

85-98%

Tempo di residenza n.d.

· Deve essere disponibile acqua di mare

· Bisogna prestare attenzione alle condizioni

del mare in prossimità dello scrubber, per

evitare effetti ecologici e ambientali negativi

(derivanti dalla riduzione del ph in vicinanza

dell’impianto o dall’immissione di metalli

persistenti (elementi traccia) e ceneri volatili)

particolarmente probabili in vicinanza di un

estuario

· I costi di esercizio sono inferiori a quelli di

uno sistema FGD a umido

· I fumi devono edere depolverizzati

· Applicabile solo per combustibile a basso

tenore di zolfo

Tabella 20: Prestazioni delle tecniche di desolforazione dei fumi (Flue Gas Desulphurisation, FGD) _2

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 103/PI 158

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento di SO2 Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 120-160 °C

(ingresso fumi)

65-80 °C

(uscita fumi)

Sorbente Calce, ossido di

calcio

Consumi energetici

come % di capacità

elettrica

0.5-3%

Caduta di pressione

senza depolverizzatore

(102 Pa)

Affidabilità 97-99%

Tempo di residenza 10 s

Rapporto molare Ca/S 1.1-2

Residui Misto di ceneri

volatili, additivi non

reagiti e CaSO3

Consumo di acqua 20-40 l/1000 m3

Scrubber a secco a

spruzzo

80-92%

Acque di rifiuto Nessuna

· Rimuove l’SO3 più efficacemente dello

scrubber a umido, limitando dunque il problema

dell’H2SO4 nell’ambiente circostante

· L’uso dei mescolatori a torre può aumentare

la reattività della calce spenta

· Mentre lo scrubber a umido richiede da solo

un consumo energetico di 1-1.5%, lo scrubber a

secco unito ai dispositivi di controllo di Nox e

PST richiede meno dell’1%

· La calce usata per lo scrubber a secco a

spruzzo è 4-5 volte più costosa della pietra

calcarea usata per il wet scrubber

· E’ dimostrato che circa il 90% del mercurio

in fase gassosa presente a monte del dispositivo

viene abbattuto

· Di norma usato su impianti a carbone

pesante, ha mostrato di essere applicabile anche

nel caso di olio, lignite o, in studi pilota, torba

· Per un tenore di zolfo >3% l’efficienza di

abbattimento decresce leggermente

· L’efficienza dipende molto dal

depolverizzatore usato (ESP o filtro a tessuto),

perché la desolforazione ha luogo in una certa

misura ad esempio sulla torta del filtro a tessuto

Tabella 21: Prestazioni delle tecniche di desolforazione dei fumi (Flue Gas Desulphurisation, FGD) _3

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 104/PI 158

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento di SO2 (%) Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 980-12300 °C

(focolare superiore)

540 °C

(economizzatore)

Consumi energetici come % di capacità elettrica 0.01-0.5%

Caduta di efficienza del bruciatore 2%

Residuo Mistura di sali di calcio

Sorbente Pietra calcarea, calce

idrata, dolomite

Iniezione di

sorbente nel

focolare

40-50

70-90 riciclando i prodotti di

reazione

Affidabilità 99.9%

· L’efficienza di abbattimento dell’SO2 è

funzione del rapporto molare Ca/S, del mezzo

sorbente, grado di umidificazione, additivi

disponibili, punto di iniezione e carico del bruciatore

· Spruzzare acqua nel condotto prima del

precipitatore aumenta l’abbattimento dell’SO2 del

10%

· Problemi di incrostazioni e stabilità di fiamma

nel bruciatore

· Può aumentare il tenore di carbone

incombusto nella cenere

Temperatura di esercizio -

Consumi energetici come % di capacità elettrica 0.5%

Residuo Mistura di sali di calcio

Sorbente Pietra calcarea, calce

idrata, dolomite

Iniezione di

sorbentee nel

condotto

50-90 (>90 raggiunta in un

impianto negli USA)

Affidabilità 99.9%

· Bassi costi di investimento ed installazione

estremamente semplice

· Facile da aggiornare

· Niente acque di rifiuto

· Difficile gestione delle ceneri , perché si

arricchiscono della calce non reagita che ne causa

l’appesantimento

· Aumenta la tendenza ai depositi sulle pareti

del condotto

Iniezione di

sorbente

ibrido

50-90% (90% tramite

reattivazionedel CaO non

reagito per umidificazione)

- · Usato in alcuni impianti negli USA

scrubber a

secco CFB

(circulating

fluid bed)

90-95%

Tempo di residenza

3 s

_ Il vaso del CFB è progettato per un intervallo

di velocità interna del gas di 1.8-6 m/sper carichi del

bruciatore dal 30% al 100%

_ E’ stato applicato solo poche volte

Tabella 22: Prestazioni delle tecniche di desolforazione dei fumi (Flue Gas Desulphurisation, FGD) _4 Tecniche di iniezione di sorbente

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 105/PI 158

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento di SO2 (%) Parametro Valore

Note

Temperatura fumi nell’assorbitore 55-90 °C

Tenore di S max nel combustibile 3.5%

Portata max 600000 m3/h

Contenuto di solido nel liquido iniettato 20-50%

Consumo energetico come % della capacità elettrica 3-5.8%

Consumo d’acqua 70-200 m3/h

Processo di

Wellman-Lord

95-98%

Affidabilità >95%

_ Processo non più in uso in

Europa

_ Richiede costi di

investimento elevati, personale

qualificato ed elevati consumi

Consumi energetici come % di capacità elettrica n.d.

Sottoprodotti Zolfo, acido

solforico o ossido

di zolfo concentrato

Processo all’ossido

di magnesio

n.d.

Affidabilità n.d.

Tabella 23: Prestazioni delle tecniche di desolforazione dei fumi (Flue Gas Desulphurisation, FGD) _5 Tecniche di rigenerazione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 106/PI 158

3.4.2.1.2 Abbattimento delle emissioni di NOx

Tecnologie primarie Efficienza di

Abbattimento di NOx

Applicabilità generale Limiti di applicabilità Note

Low excess air 10-44%

Tutti i combustibili Combustione incompleta · La riduzione di Nox dipende

fortemente dai livelli di emissione

dell’impianto non controllato

· Potrebbe essere necessario sigillare il

focolare, i mescolatori e il preriscaldatore

d’aria

Burner out of

service (BOOS)

Combustione incompleta

Biased burner firing

(BBF)

Tutti i combustibili

Air staging nel

focolare

Overfire Air (OFA)

10-65%

Livelli di abbattimento massimi per

bruciatori tangenziali: 40% per

carbone, 45% per olio e 65% per

gas Tutti i combustibili

_ Potrebbe essere problematico

mantenere costante l’input del

combustibile, perché la stessa energia

termica deve essere fornita al focolare con

un minor numero di bruciatori operativi

Ricircolo dei fumi 20-50%

<20% per bruciatori a carbone e

30-50% per impianti a gas

combinati con OFA

Tutti i combustibili Instabilità della fiamma _ Aggiornare un impianto esistente

può essere difficoltoso a causa della

perdita di efficienza

Preriscaldo d’aria ridotto 20-30%

Tutti i combustibili _ La riduzione delle emissioni dipende

dalla temperatura iniziale di preriscaldo

dell’aria e dalla temperatura raggiunta

dopo che lo strumento è stato implementato

OSSERVAZIONI: La combinazione di diversi strumenti primari di controllo delle emissioni di Nox in generale non permette al tasso di abbattimento di essere sommato o moltiplicato,

in quanto il tasso di riduzione combinata dipende da una serie di fattori specifici del singolo sito. Non tutti gli strumenti primari sono applicabili a ogni tipo di caldaia.

Tabella 24: Prestazioni delle tecnologie primarie di abbattimento delle emissioni di Nox _1

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 107/PI 158

Tecnologie primarie Efficienza di

Abbattimento di NOx

Applicabilità

generale

Limiti di

applicabilità

Note

Fuel staging (Reburning) 50-60%

(si può ridurre il 70-80%

dell’Nox formato nella zona di

combustione primaria)

Tutti i

combustibili

- · Vantaggi: compatibilità con altri strumenti primari di controllo

di Nox, installazione semplice, uso di un combustibile standard come

agente riducente, quantità molto ridotte di energia aggiuntiva

· La combustione a valle della zona primariaproduce anch’essa

ossidi di azoto

· Sostituire parte del carbone con con gas come combustibile di

reburning riduce SO2 CO2 e particolato in quantità direttamente

proporzionale alla quantità sostituita

Air staged

LNB

25-35% Tutti i

combustibili

Combustione

incompleta, instabilità

di fiamma

LNB con

ricircolo dei

fumi

Fino al 20% Tutti i

combustibili

Instabilità di fiamma

Low Nox

Burner

(LNB)

Fuel staged

LNB

50-60% Tutti i

combustibili

Combustione

incompleta, instabilità

di fiamma

_ Si può usare combinati con OFA , Reburning o Ricircolo dei

fumi

_ Combinato con OFA permette di raggiungere un abbattimento

del35-70%

_ Uno svsntaggio è che richiedeuno spazio per la separazione

della fiamma 30-50% più ampio rispetto alle fiamme convenzionali

OSSERVAZIONI: La combinazione di diversi strumenti primari di controllo delle emissioni di Nox in generale non permette al tasso di abbattimento di essere sommato o

moltiplicato, in quanto il tasso di riduzione combinata dipende da una serie di fattori specifici del singolo sito. Non tutti gli strumenti primari sono applicabili a ogni tipo di caldaia.

Tabella 25: Prestazioni delle tecnologie primarie di abbattimento delle emissioni di Nox _2

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Altri parametri di prestazione Tecnologie

secondarie

Efficienza di

Abbattimento

di NOx Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 350-450 °C (alta

polverosità)

180-200 °C °C (gas di coda)

Additivi Ammoniaca, urea

Rapporto NH3/NOx 0.8-1

NH3 <20 mg/Nm3

Affidabilità >98%

Rapporto di conversione

catalitica SO2/SO3

1-1.5% °C (gas di coda)

Consumo energetico

come % della capacità

elettrica

0.5% (alta polverosità)

2% (gas di coda)

Riduzione

selettiva

catalitica (SCR)

80-95%

Caduta di pressione al

catalizzatore

4-10 (102Pa)

· Lo scorrimento dell’ammoniaca aumenta all’aumentare del

rapporto Nh3/Nox, che può causare il problema di un più elevato

contenuto di ammoniaca nelle ceneri volatili, problema che può essere

risolto impiegando un maggiore volume di catalizzatore o migliorando

il mescolamento di NH3 ed Nox nei fumi

· La reazione incompleta di NH3 con NOx può generare la

formazione di solfati di ammonio, che si depositano sulla

strumentazione a valle (catalizzatore e preriscaldatore

d’aria),l’aumento di HNO3 nelle acque reflue di desolforazione dei

fumi e nelle ceneri volatili

· La durata del catalizzatore è 4-5 anni per combustione a carbone,

7-10 anni per quella ad olio, più di 10 anni per quella a gas

Temperatura di esercizio 850-1050 °C

Additivi Ammoniaca, urea

Rapporto NH3/NOx 1.5-2.5

Affidabilità >97%

Consumo energetico

come % della capacità

elettrica

0.1-0.3%

Riduzione

selettiva non

catalitica

(SNCR)

30-50 (80)%

Tempo di residenza nel

l’intervallo di

temperatura

0.2-0.5 s

· Sebbene alcuni impianti riportino livelli di riduzione Nox >80%,

si ritiene comunemente che l’SNCR determini una riduzione del 30-

50%, come valore medio rappresentativo di diverse condizioni di

esercizio.Ulteriori riduzioni possono ottenersi su caldaie specifiche in

condizioni favorevoli

Tabella 26: Prestazioni delle tecnologie secondarie di abbattimento delle emissioni di Nox

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 109/PI 158

Altri parametri di prestazione Tecnologia Efficienza di

Abbattimento

di SO2/NOx Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 90-150 °C

Reagenti Carbone attivato/ammoniaca

Affidabilità 98%

Altre sostanze abbattute HCl, HF, diossina

Consumo energetico come

% della capacità elettrica

1.2-3.3%

Processo al carbone

attivato

98% / 60-80%

Sottoprodotti Zolfo elementare, acido

solforico

· Rimuove molto efficacemente anche SO3, e sostanze tossiche

quali mercurio e diossina

· Produce solo una minima quantità di acque reflue generate dal

prescrubber

· Molto diffuso in Germania e Giappone

· E’ efficace con diversi combustibili

Reagenti Grani di triossido di alluminio

impregnati di carbonato di sodio

Affidabilità -

Processo NOXSO 97% / 70%

Consumo energetico come

% della capacità elettrica

4%

· E’ in fase dimostrativa

Reagenti Ammoniaca

Affidabilità -

Processo WSASNOX

95% / 95%

Consumo energetico come

% della capacità elettrica

0.2%

_ Emissioni di articolato molto basse (sotto i 5 mg/m3)

Reagenti Ammoniaca

Affidabilità 96-98%

DESONOX 95% / 95%

Consumo energetico come

% della capacità elettrica

2%

_ Genera acque di rifiuto dovute all’ESP a umido usato per la

rimozione degli aerosol dell’acido solforico

_ Teoricamente è possibile anche la formazione di zolfo elementare

e SO2 liquido, ma ad oggi è osservata solo quella di acido solforico.

Tabella 27: Prestazioni delle tecnologie combinate di abbattimento delle emissioni di SO2 e Nox

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 110/PI 158

3.4.2.1.3 Abbattimento delle emissioni di PST

Efficienza di Abbattimento (%) Altri parametri di prestazione Tecnologia

<1mm 2mm 5mm >10mm Parametro Valore

Note

Temperatura di esercizio 120-220 °C

(ESP a freddo)

300-450 °C

(ESP a caldo)

Consumi energetici come % di capacità elettrica 0.3-1.8%

Caduta di pressione 1.5-3 (102 Pa)

Residuo Ceneri volatili

Portata >200000 m3/h

Applicabilità Tutti i combustibili

Precipitatore

Elettrostatico

(ESP)

>96.5 >98.3 >99.95 >99.5

Quota di mercato 90%

· Efficienza molto elevata

· Per grandi volumi di gas con bassa caduta di

pressione

· Basti costi di esercizio, tranne ad altissima

efficienza

· Non flessibile a cambiamenti nelle

condizioni d’esercizio

· Può non funzionare su particolato ad elevata

resistività elettrica

Temperatura di esercizio 200 °C (poliestere)

280 °C (fibra di vetro)

Consumi energetici 0.4-0.7 (kWh/1000 m3

Caduta di pressione 5-20 (102 Pa)

Residuo Ceneri volatili

Portata <1100000 m3/h

Applicabilità Tutti i combustibili

Filtro a tessuto >99.6 >99.6 >99.9 >99.95

Quota di mercato 10%

· Velocità di filtrazione 0.01-0.04 m/s

· La durata del sacco diminuisce all’aumentare

del tenore di zolfo nel carbone e della velocità di

filtrazione

· I sacchi singoli si guastano nella misura

dell1% di quelli installati

· La caduta di pressione aumenta al diminuire

della dimensione del articolato per una data

capacità di smaltimento fumi

Temperatura di esercizio -

Consumi energetici come % di capacità elettrica Fino a 3% (5-15

kWh/1000 m3)

Rapporto liquido/gas 0.8-2.0 l/m3

Caduta di pressione 30-200 (102 Pa)

Scrubber a

umido

(Venturi ad alta

energia)

98.5 99.5 99.9 >99.9

Residuo Morchie di ceneri volatili

· Contribuisce alla rimozione e assorbimento

dei metalli pesanti gassosi

· Produce acque reflue che necessitano di

trattamento e smaltimento

Tabella 28: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle PST

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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3.4.2.2 BAT NELLA FUSIONE DEL RAME

3.4.2.2.1 Abbattimento delle emissioni

Fase di processo Inquinante Tecnologie di abbattimento

Movimentazione

materie prime

Polveri e metalli Corretto stoccaggio, movimentazione e trasporto. Collettoree di

polvere e filtro a tessuto.

Pretrattamento

termico materie

prime

Polveri e metalli

Sostanze organiche 1 e CO

Corretto pretrattamento, Collettore di gas e filtro a tessuto.

Postcombustore e corretto raffreddamento del gas.

Prima fusione Polveri e metalli

SO2

Hg

Collettore di gas.

Lavaggio e raffreddamento del gas, impianto H2SO4 / recupero di

SO2

Se elevato all’alimentazione: rimozione dopo lavaggio di SO2.

Seconda fusione Polveri e metalli

Sostanze organiche 1 e CO

SO2 2

Collettore di gas, raffreddamento e filtro a tessuto.

Postcombustore e raffreddamento del gas.

Scrubber.

Prima

affinazione

Polveri e metalli

SO2

Collettore di gas.

Lavaggio di gas e impianto H2SO4

Seconda

affinazione

Polveri e vapori metallici

Sostanze organiche 1 e CO 3

SO2 2

Collettore di gas, raffreddamento e filtro a tessuto.

Postcombustore e corretto raffreddamento del gas.

Scrubber.

Affinazione

termica

Polveri e vapori metallici

Sostanze organiche 1 e CO 4

SO2 2

Collettore di gas, raffreddamento e filtro a tessuto o scrubber.

Postcombustore e corretto raffreddamento del gas.

Scrubber.

Colata Polveri e vapori metallici

Sostanze organiche 1 e CO

Collettore di gas, raffreddamento e filtro a tessuto.

Postcombustore e corretto raffreddamento del gas.

Colata anodica e

granulazione

scorie

Vapor d’acqua Scrubber a umido o antiappannante.

Processi

pirometallurgici

di trattamento

scorie

Polveri e vapori metallici

CO

SO2

Collettore di gas, raffreddamento e filtro a tessuto.

Postcombustore.

Trattamento per la rimozione.

NOTE: 1) Includono COV espressi come carbonio totale (escluso CO) e diossine: il contenuto di pende dalle materie

prime

2) Può essere presente SO2 se si usano materie prime o combustibili contenenti zolfo. Può prodursi CO per

combustione inefficiente, per la presenza di materie organiche o deliberatamente per minimizzare il

contenuto di O2

3) Per processo discontinuo, CO solo all’accensione

4 CO solo in assenza di postcombustore)

Tabella 29: Tecnologie di abbattimento degli inquinanti nei fumi

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Abruzzo

PI 112/PI 158

Inquinante Range associati all’uso di

BAT

Tecnologia Note

Effluente ricco in SO2

(>5%)

Fattore di conversione

>99,7%

Impianto di H2SO4 a doppio

contatto. Antiappannante per

la rimozione finale di SO3

Per gli altri inquinanti si

ottengono livelli bassissimi

tramite trattamento intensivo

(scrubber a umido,

elettrofiltro a umido e

rimozione di Hg a monte

dell’impianto di contatto

Tabella 30: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni nella prima fusione e prima

affinazione

Inquinante Range associati

all’uso di BAT

Tecnologia Note

Polveri 1-5 mg/Nm3 Filtro a tessuto Le caratteristiche delle polveri variano

con le materie prime. Filtri a tessuto ad

alte prestazioni possono ottenere bassi

livelli di metalli pesanti

SO2 50-200 mg/Nm3 Scrubber alcalino a semi-secco e filtro

a tessuto. Scrubber alcalino a umido o

doppio alcalino a calce, idrossido di

magnesio, idrossido di sodio.

Combinazioni di sodio o combinazioni

di solfati di alluminio combinati con

calce per rigenerare il reagente e

formare gesso

I rifiuti liquidi e solidi e l’abilità nel

riutilizzare i prodotti dello scrubber

influiscono sulla tecnica usata

Nox <100 mg/Nm3

100-300 mg/Nm3

Low Nox burner

Oxy-fuel burner

Valori più ti sono associati

all’arricchimento di ossigeno per

ridurre l’uso energetico. In questo caso

si riduce il volume di gas

Carbonio organico

totale come C

<5-15 mg/Nm3

<5-50 mg/Nm3

Postcombustore

Combustione ottimizzata

Pretrattamento delle materie

secondarie per rimuovere il

rivestimento organico, se necessario

Diossine <0.1-0.5 ng/ Nm3 Filtro a tessuto, postcombustore

seguito da tempra

Altre tecniche: adsorbimento su

carboni attivati. Trattamento del gas

depolverato per raggiungere livelli

inferiori

NOTE: Solo per emissioni convogliate. Le emissioni sono date come medie giornaliere basate sul monitoraggio continuo

(ove non praticabile i valori saranno la media sul periodo di campionamento)

Tabella 31: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni nella seconda fusione e seconda

affinazione, prima e seconda affinazione termica

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

005-QA-PRRL-99 Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 113/PI 158

3.4.2.3 BAT NELLA FUSIONE DELLALLUMINIO

3.4.2.3.1 Abbattimento delle emissioni

Fase di processo Inquinanti Tecnologie di abbattimento

Movimentazione

materie prime

Polveri Prevenzione e corretto stoccaggio

Collettore di polveri e filtro a tessuto

Pretrattamento materie

prime

Polveri

Sostanze organiche 1

Corretto pretrattamento, collettore di gas e filtro a tessuto

Postcombustore e corretto raffreddamento del gas

Prima fusione

(elettrolitica)

Polveri, fluoruri ,

idrocarburi e IPA 2

SO2

Collettore di gas, scrubber di allumina seguito da filtro a tessuto

Scrubber a umido

Seconda fusione Polveri e metalli

Gas acidi/alogenuri

Sostanze organiche

Collettore di gas ed efficiente rimozione polveri

Scrubber

Selezione del materiale, pretrattamento, postcombustore e

raffreddamento gas, iniezione di carbonio, efficiente rimozione

polveri

Permanenza e

affinazione

Polveri, alogenuri e

metalli

Sostanze organiche 1

Collettore di gas

Postcombustore e raffreddamento gas

Processi di trattamento

delle scorie

Polveri, ammoniaca,

fosfina e metalli

Collettore/trattamento gas

NOTE: 1) Includono COV espressi come carbonio totale (escluso CO) e diossine

2) Se un impianto anodico è integrato

Tabella 32: Tecnologie di abbattimento degli inquinanti nei fumi

Inquinante Range associati all’uso di

BAT

Tecnologia Note

Polveri 1-5 mg/Nm3 Filtro a tessuto Dipende dalle caratteristiche

delle polveri

SO2 Non applicabile Controllo del contenuto di

zolfo degli anodi

Mira a minimizzare l’SO2

Idrocarburi policiclici

fluorati

<0.1 effetti anodici per cella

per giorno

Controllo del processo

basato su dati delle celle

attive

<0.1 kg/t Al

HF

Fluoruro totale

<0.2 mg/Nm3

<0.5 mg/Nm3

Scrubber all’allumina e

filtro a tessuto

NOTE: Solo per emissioni convogliate. Le emissioni sono date come medie giornaliere basate sul monitoraggio continuo

(ove non praticabile i valori saranno la media sul periodo di campionamento)

Tabella 33: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni nella prima fusione (elettrolisi)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

005-QA-PRRL-99 Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 114/PI 158

Inquinante Range associati all’uso di

BAT

Tecnologia Note

Polveri 1-5 mg/Nm3 Filtro a tessuto

Cloruri, fluoruri e gas

acidi

SO2<50-200 mg/Nm3

Cloruro<5 mg/Nm3

Fluoruro<1 mg/Nm3

Scrubber alcalino a umido o

a semisecco

Nox <100 mg/Nm3

<100-300 mg/Nm3

Low-Nox burner

Oxy-fuel

Valori più elevati sono

associati all’arricchimento

d’ossigeno

NOTE: Solo per emissioni convogliate. Le emissioni sono date come medie giornaliere basate sul monitoraggio continuo

(ove non praticabile i valori saranno la media sul periodo di campionamento)

Tabella 34: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni nelle fasi di permanenza e

degassamento nella prima e seconda fusione

Inquinante Range associati all’uso

di BAT

Tecnologia Note

Polveri 1-5 mg/Nm3 Filtro a tessuto Le caratteristiche delle polveri variano con

le materie prime. Filtri a tessuto ad alte

prestazioni possono ottenere bassi livelli di

metalli pesanti

Cloruri. Fluoruri e gas

acidi

SO2<50-200 mg/Nm3

Cloruro<5 mg/Nm3

Fluoruro<1 mg/Nm3

Scrubber alcalino

a umido o a

semisecco

Nox <100 mg/Nm3

<100-300 mg/Nm3

Low-Nox burner

Oxy-fuel

Valori più elevati sono associati

all’arricchimento d’ossigeno

Carbonio organico

totale come C

<5-15 mg/Nm3

<5-50 mg/Nm3

Postcombustore

Combustione

ottimizzata

Pretrattamento delle materie secondarie per

rimuovere il rivestimento organico

Diossine <0.1-0.5 ng TEQ/ Nm3 Filtro a tessuto,

postcombustore

seguito da

tempra

Altre tecniche: adsorbimento su carboni

attivati, catalizzatore

NOTE: Solo per emissioni convogliate. Le emissioni sono date come medie giornaliere basate sul monitoraggio continuo

(ove non praticabile i valori saranno la media sul periodo di campionamento

Tabella 35: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni nel trattamento materiali (inclusa

essiccazione degli sfridi), fusione e affinazione nella seconda fusione

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

005-QA-PRRL-99 Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 115/PI 158

3.4.2.4 BAT PER I FORNI PER CEMENTO

3.4.2.4.1 Abbattimento delle emissioni di SO2

Emissioni riportate Costi riportati 3 Tecnologia Applicabilit

à

Efficienza di

abbattiment

o mg/m3 1 kg/t 2 di

investimento

di esercizio

Addizione

di mezzo

assorbente

Tutti 60-80% 400 0.8 0.2-0.3 0.1-0.4

Scrubber a

secco A secco fino al 90% <400 <0.8 11 1.4-1.6

Scrubber a

umido Tutti >90% <200 <0.4 6-10 0.5-1

Carbone

attivato A secco fino a 95% <50 <0.1 15 4 No info

NOTE: 1) normalmente riferito a medie giornaliere, dry gas, 273 K, 101.3 kPa e 10% di O2

2) kg/t di clinker, nell'ipotesi di 2000m3/t di clinker

3) costi di investimento in milioni di euro e costi di esercizio in euro/t di clinker,

normalmente riferiti a un kiln di capacità 3000 t/giorno ed emissione iniziale di Nox

fino a 2000 mg/m3

4) questo costo include anche un processo SNCR e si riferisce ad un forno di

capacità di 2000 t di clinker al giorno e ad un'emissione iniziale di Sox di 50-600

mg/m3

Tabella 36: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di SO2

3.4.2.4.2 Abbattimento delle emissioni di NOx

Emissioni

riportate

Costi riportati 3 Tecnologia Applicabilità Efficienza di

abbattiment

o

mg/m3

1 kg/t 2 di

investimento di esercizio

Raffreddament

o di fiamma Tutti 0-50% 0.0-0.2 0.0-0.5

Low-NOX

burner Tutti 0-30%

400- 0.8-

0.15-0.8 0

Precalcinatore 0.1-2 0 Combustione a

stadi Preriscaldatore

10-50% <500-

1000

<1.0-

2.0 1-4 0

Mid-kiln firing Long 20-40% No info - 0.8-1.7 No info

Clinker

mineralizzato Tutti 10-15% No info - No info No info

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

005-QA-PRRL-99 Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 116/PI 158

SNCR (Selective

Non Catalytic

Reduction)

Preriscaldatore e

precalcinatore

10-85% 200-

800

0.4-

1.6

0.5-1.5 0.3-0.5

SCR (Selective

Catalytic

Reduction)-dati

degli impianti

pilota

Probabilmente

tutti 85-95% 100-

200

0.2-

0.4

ca. 2.5 4

3.5-4.5 5

0.2-0.4 4

No info 5

NOTE: 1) normalmente riferito a medie giornaliere, gas secco, 273 K, 101.3 kPa e 10% di

O2

2) kg/t di clinker, nell'ipotesi di 2000m3/t di clinker

3) costi di investimento in milioni di euro e costi di esercizio in euro/t di clinker

4)costi stimati da Okopol per un'installazione a larga scala (capacità dei forni da

1000 a 5000 t di clinker al giorno ed emissione iniziale di NOx da 1300 a 2000

mg/m3), costi di esercizio ca. il 25% inferiori a quelli del SNCR

5)costi stimati da Cembureau per un'installazione a larga scala

Tabella 37: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di NOX

3.4.2.4.3 Abbattimento delle emissioni di PST

Emissioni riportate Costi riportati 3 Tecnologia Applicabilit

à

mg/m3 1 kg/t 2 di

investimento di esercizio

Precipitatori

elettrostatici

Tutti i forni

raffreddatori

di clinker

mulini per

cemento

5-50

5-50

5-50

0.01-0.1

0.01-0.1

0.01-0.1

2.1-4.6

0.8-1.2

0.8-1.2

0.1-0.2

0.09-0.18

0.09-0.18

Filtri a

maniche

Tutti i forni

raffreddatori

di clinker

mulini per

cemento

5-50

5-50

5-50

0.01-0.1

0.01-0.1

0.01-0.1

2.1-4.3

1.0-1.4

0.3-0.5

0.15-0.35

0.1-0.15

0.03-0.04

NOTE: 1) normalmente riferito a medie giornaliere, gas secco, 273 K, 101.3

kPa e 10% di O2

2) kg/t di clinker, nell'ipotesi di 2000m3/t di clinker

3) costi di investimento in milioni di euro e costi di esercizio in euro/t

di clinker, per ridurre l'emissione a 10-50 mg/m3, normalmente

riferiti a un forno di capacità 3000t di clinker al giorno e ad

un'emissione iniziale fino a 500 g/m3 di polveri

Tabella 38: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di PST

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Abruzzo

PI 117/PI 158

3.4.2.5 BAT PER I FORNI DI PRODUZIONE DI VETRO PIANO

3.4.2.5.1 Abbattimento delle emissioni di SOx

Costi riportati 2 Tecnologia Applicabilit

à

Temperatura Efficienza

di

investimento di esercizio

130-140 oC 30-70%

Scrubber a secco con Ca(OH)2 Tutti

170-180 oC 22-55%

2750 186

Scrubber a secco con Na2CO3 Tutti <50% 1 superiori superiori

Scrubber a semi-secco con

Ca(OH)2 Tutti

80-92% - -

Scrubber a semi-secco con

Na2CO3

Tutti

90-95% - -

NOTE: 1) su SO3 90%

2) costi di investimento in migliaia di euro e costi di esercizio in migliaia di euro/anno, normalmente

riferiti a un forno di capacità 600 /giorno e ad una portata di 70000Nm3/h nel caso di combinazione

con Precipitatore elettrostatico (costi di investimento e di esercizio rispettivamente 3000 e 500 nel caso

di combinazione con filtro a maniche).

Tabella 39: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di SOx

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 118/PI 158

3.4.2.5.2 Abbattimento delle emissioni di NOx

Costi riportati 2 Tecnologia Applicabilit

à

Efficienza di

abbattimento 1

di investimento di esercizio

Oxy-fuel Tutti 80% -4.8 1.9

Low-NOX

burner Tutti 50% 0.55 0.072

3 R Tutti 65-80% 0.26 0.267

SCR e

filtro Tutti >80% 4.55 0.470

Filtro e

scrubber Tutti 10-15% 2.75 0.186

SNCR

(Selective

Non

Catalytic

Reduction)

Tutti 50% 1.35 0.225

SCR

(Selective

Catalytic

Reduction)

-dati degli

impianti

pilota

Tutti 80% 1.8 0.330

NOTE: 1) nell'ipotesi di concentrazione iniziale 2000mg/m3

2) costi di investimento in milioni di euro e costi di esercizio in milioni di

euro/anno, per forno di capacità 600 t/giorno e portata 70000 Nm3/h. Il valore

negativo per l'Oxy fuel è dovuto al risparmio sul rigeneratore e sul

recuperatore

Tabella 40: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di Nox

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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PI 119/PI 158

3.4.2.5.3 Abbattimento delle emissioni di PST

Emissioni

riportate

Costi riportati 1 Tecnologia Applicabili

mg/m3 kg/t di

investimento di esercizio

Precipitatori

elettrostatici

e scrubber 2

Tutti 5-30 0.1 2750 186

Filtri a

maniche

scrubber 2

Tutti 5-30 0.1 3000 500

NOTE:1) costi di investimento in migliaia di euro e costi di esercizio

in migliaia di euro/anno, normalmente riferiti a un forno di

capacità 600 /giorno e ad una portata di 70000Nm3/h

2) efficienza 95-99%

Tabella 41: Prestazioni delle tecnologie di abbattimento delle emissioni di PST

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 120/PI 158

3.4.2.6 BAT NELLA PRODUZIONE DI PASTE PER LA CARTA SEMICHIMICHE AL SOLFITO

3.4.2.6.1 Abbattimento delle emissioni di NOx, SOx e PST

Inquinanti emessi Carbone Olio combustibile

denso

Gasolio Gas Combustibile vegetale

(per es. legna)

S (mg/MJ di

combustibile)

100-200 1

(50-100) 5

100-200 1

(50-100) 5

25-50 <5 <15

Nox (mg/MJ di

combustibile)

80-110 2

(50-80 SNCR) 3

80-110 2

(50-80 SNCR) 3 45-60 2 30-60 2 60-100 2

(40-70 SNCR) 3

PST (mg/Nm3) 10-30 4

per O2 al 6%

10-40 4

per O2 al 3%

10-30 per

O2 al 3%

<5

per O2 al 3%

10-30 4

per O2 al 6%

NOTE: 1) Le emissioni di S dei bruciatori a carbone o ad olio dipendono dal tenore di zolfo del combustibile.Con

l'iniezione di carbonato di calcio si ottiene una riduzione delle emissioni

2) Con la sola tecnologia di combustione

3) Con il ricorso a misure secondarie quali l'SNCR; solo per grandi impianti

4) Con l'uso del precipitatore elettrostatico

5) Con lo scrubber; solo per grandi impianti

Tabella 42: Emissioni associate all'uso di BAT per diversi combustibili

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PI 121/PI 158

3.5 ALTRI INTERVENTI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Vengono qui passati in rassegna gli interventi di riduzione delle emissioni applicabili

nei rimanenti settori economici responsabili in maniera considerevole della qualità dell’aria

della Regione. Di seguito si elencano gli interventi selezionati per settore di interesse:

· Combustione nei settori residenziale e terziario:

_ Uso di combustibili a ridotto inquinamento;

_ Campagna per il risparmio energetico ed eventuale incentivazione per

l’adozione di idonee misure.

· Distribuzione di combustibili:

_ Introduzione di sistemi di recupero dei vapori;

_ Razionalizzazione della rete di distribuzione. Dovrà prevedersi in

particolare l’adozione delle seguenti misure volte al contenimento dei

livelli di concentrazioni di benzene e altre sostanze aromatiche in

ambito urbano:

a) Riduzione massima del numero di impianti situati all’interno dei

centri urbani;

b) Rilocalizzazione degli impianti di tipo urbano in aree con

caratteristiche a microscala di bassa densità abitativa e sufficiente

ventilazione.

· Allevamenti zootecnici:

_ Allevamenti di suini: introduzione di ricoveri dotati di sistemi di

rimozione rapida delle deiezioni (tubazioni a lavaggio frequente,

tubazioni con asportazione in depressione, fosse poco profonde con

ricircolo);

_ Allevamenti avicoli: introduzione di abbeveratoi antispreco;

_ Allevamenti di gallina ovaiole: introduzione di tecniche di riduzione

rapida dell’umidità delle deiezioni.

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PI 122/PI 158

3.5.1 GLI SCENARI DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI

Mediante l’applicazione del modello SEM sono state simulate le emissioni regionali

in corrispondenza di differenti scenari emissivi basati sulle seguenti ipotesi:

1. conversione a gas naturale degli impianti di riscaldamento alimentati a metano:

emissioni di CO2;

2. applicazione del dispositivo per il recupero dei vapori nelle operazioni di

rifornimento di carburante: emissioni di COV.

Gli scenari di riduzione sono stati formulati supponendo che rimangano invariati i

livelli attuali degli indicatori per ciascuna tipologia di attività considerata (mantenimento

della domanda).

3.5.1.1 LA METODOLOGIA UTILIZZATA

Il modello SEM è costituito da un pacchetto software ad interfaccia utente che

permette di stimare le emissioni relative a qualsiasi tipologia di sorgente appartenente alla

classificazione adottata per la redazione dell’inventario regionale.

Il codice realizza le simulazioni mediante il metodo Montecarlo utilizzando le

informazioni fornite dall’utente relativamente alle distribuzioni statistiche dei parametri.

Accanto alla stima delle emissioni SEM calcola l’incertezza associata alla stima.

L’incertezza esprime il grado di accuratezza e precisione della stima le quali dipendono dal

modello emissivo utilizzato (la relazione funzionale tra l’emissione e i parametri che

regolano l’attività) e dalle distribuzioni statistiche delle variabili indipendenti (maggiore è

l’accuratezza nella determinazione dei parametri, minore è l’incertezza sulla stima).

Nel codice sono presenti due opzioni di calcolo:

a) E = A · F

b) E = f (x1,x2,...,xn)

a) E = A · F

A partire dall’informazione relativa all’indicatore dell’attività, SEM calcola le

emissioni di una sorgente qualsiasi come il prodotto dell’attività A (livello dell’indicatore)

e del fattore di emissione F secondo la metodologia CORINAIR. Il codice di calcolo

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PI 123/PI 158

contiene la tabella delle attività previste da CORINAIR associate ai fattori di emissione e ai

relativi indicatori.

b) E = f (x1,x2,...,xn)

SEM consente di utilizzare una funzione, anche complessa, di più parametri per la

stima delle emissioni. Durante l’applicazione si deve fornire la forma funzionale del

modello emissivo e relativamente ai parametri del modello, simboli, nomi e caratteristiche

delle distribuzioni.

Di seguito si riporta la metodologia adottata da SEM per il calcolo delle emissioni e

per la stima dell’incertezza.

Metodologia

La stima delle emissioni e l’analisi dell’incertezza si avvalgono in SEM

dell’applicazione del Metodo Montecarlo secondo la metodologia adottata nell'ambito del

Sottoprogetto "Modellistica avanzata per la valutazione di impatto ambientale" della

"Convenzione ENEL-CNR nel settore di attività e di ricerca sulla interazione dei sistemi

energetici con la salute dell'uomo e dell'ambiente".

La metodologia consiste nella simulazione numerica della distribuzione delle

emissioni, una volta ipotizzate le distribuzioni statistiche dei parametri da cui la stima delle

emissioni dipende.

Per tutti i parametri, sia esogeni che endogeni al modello, viene effettuato un

ricampionamento estraendo i singoli parametri indipendentemente l'uno dall'altro, con

reimmissione nell'urna del risultato estratto, fino a costruire un campione composto da un

adeguato numero di valori e quindi altrettante stime delle emissioni per il caso considerato.

Dall’analisi dei parametri concorrenti a determinare le emissioni delle varie attività

economiche emerge la necessità di ipotizzare diverse distribuzioni in modo da trattare

anche i parametri che per la loro natura possono assumere valori limitati inferiormente e/o

superiormente (ad esempio l'efficienza dei sistemi di abbattimento non può assumere valori

minori di 0 o maggiori di 1). Il programma prevede perciò la predisposizione di tre diverse

urne corrispondenti ad altrettante tipologie di distribuzione statistica ipotizzabili per ogni

parametro del modello. Le distribuzioni teoriche considerate e le relative funzioni di

densità sono le seguenti:

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· Distribuzione normale

· Distribuzione lognormale

· Distribuzione lognormale a tre parametri

· Distribuzione uniforme

La metodologia Montecarlo Standard appena descritta è idonea per la stima delle

emissioni su piccola scala (ad esempio sorgente lineare, singolo impianto, o singola

maglia). Nel caso in cui si faccia invece riferimento ad una realtà spazialmente e

temporalmente coerente con quella per la quale sono stati concepiti i fattori di emissione,

l’incertezza sulla stima deve invece considerarsi sicuramente inferiore. Per lo studio della

sensibilità e della stima dell’incertezza delle emissioni su base regionale è dunque indicato

l’uso della Procedura di Ottimizzazione del Valor Medio.

La procedura consiste nell'iterare per N volte (il numero delle iterazioni è stabilito

dall’utente) la simulazione di Montecarlo (l’iterazione può interpretarsi ad esempio come

una serie di misure effettuate in tempi diversi) ottenendo così una distribuzione delle medie

campionarie composta da N valori che possono essere utilizzati per ottenere la stima

ottimale attribuendo a ciascuna stima un peso inversamente proporzionale alla sua

incertezza. La procedura di ottimizzazione della deviazione standard porta ad una best

guess data dalla seguente espressione per il valor medio:

_

_ =

=

=

N

j

N

i E

E

j

i

j

E

E

1

1

2

2

1

s

s

e dalla seguente per la deviazione standard:

2

1

1

2

1

1

_

_

_

_

_

_

_

_

_

_

_

_

_

_

=

_

=

N

i E

E

i s

s

.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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PI 125/PI 158

3.5.1.2 COMBUSTIONE NEL SETTORE RESIDENZIALE: RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI

CO2

Lo scenario di riduzione implementato per la simulazione con SEM prevede la

conversione a gas naturale di tutti gli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio al fine

di abbattere le emissioni di CO2. Nella tabella seguente è riportato lo schema riepilogativo

dei parametri impostati per la simulazione.

Indicatore (GJoule) Fattore di emissione (gr/GJoule)

Valore

medio Err. Std % Distribuzione Valore

medio Err. Std % Distribuzione

Stato di fatto 2543365 15% Normale 73319 20% Normale

Scenario di

riduzione 2543365 15% Normale 55830 20% Normale

Tabella 43: Parametri per la simulazione dello scenario di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore di

combustione residenziale

In prima battuta è stata effettuata la simulazione standard impostando il numero delle

estrazioni a 25000. Nella figura seguente se ne riporta la rappresentazione grafica dei

risultati.

0

500

1000

1500

2000

2500

3000

3500

4000

4500

5000

3

1.

247

65.429

99.612

1

33.794

167.977

202

.160

2

36.342

270.525

304

.7

07

338.890

373.072

4

07.255

Emissioni (tonn/anno) Frequenza

Stato di fatto Scenario

Figura 56: Distribuzione di frequenza delle emissioni simulate

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Abruzzo

PI 126/PI 158

Parametro Stato di fatto Scenario

Popolazione 25000 25000

Emissioni (ton/anno) 186811 142040

Mediana 184286 140259

Deviazione Standard 46908 35803

Deviazione Standard percentuale 25 25

Varianza 2,0039E9 1,282E9

Skewness 0,33906 0,30435

Range 382370 291206

Minimo 41977 14156

Massimo 424346 305362

2° Percentile 99952 74594

5° Percentile 114143 86285

25° Percentile 153683 116721

75° Percentile 217024 164903

95° Percentile 268286 203995

98° Percentile 292083 220389

Tabella 44: parametri delle distruzioni statistiche delle emissioni simulate

Successivamente la simulazione di scenario è stata effettuata impostando

l’esecuzione della procedura di ottimizzazione del valor medio; la simulazione è stata

eseguita impostando a 20 il numero delle iterazioni e a 10000 il numero di estrazioni per

singola iterazione. Di seguito se ne riportano i risultati.

24,4%

24,6%

24,8%

25,0%

25,2%

25,4%

25,6%

25,8%

26,0%

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Iterazioni

140800

141000

141200

141400

141600

141800

142000

142200

142400

142600

ton/anno

Dev. Std. % Emissioni

Figura 57: Risultato della simulazione di Best Guess per lo scenario di abbattimento delle emissioni di

CO2.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Revisione 0

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Abruzzo

PI 127/PI 158

Parametro Valore

Popolazione 10000

Iterazioni 20

Emissioni (ton/anno) 141614

Deviazione Standard percentuale 25,15

Tabella 45: Riepilogo della simulazione di Best Guess per lo scenario di abbattimento delle emissioni di

CO2.

3.5.1.3 RETE DI DISTRIBUZIONE DI CARBURANTE: RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DI COV

Lo scenario di riduzione implementato per la simulazione con SEM prevede

l’applicazione del dispositivo per il recupero dei vapori presso tutti i distributori di

carburante al fine di abbattere le emissioni di COV. Nella tabella seguente è riportato lo

schema riepilogativo dei parametri impostati per la simulazione.

Indicatore (ton/anno) Fattore di emissione (gr/ton)

Valore

medio Err. Std % Distribuzione Valore

medio Err. Std % Distribuzione

Stato di fatto 389655 2% Normale 1480 20% Normale

Scenario di

riduzione 389655 2% Normale 740 80% Lognormale 3p

Tabella 46: parametri per la simulazione dello scenario di riduzione delle emissioni di CO2 nel settore

combustione residenziale e terziario

Dapprima è stata eseguita la simulazione standard impostando il numero delle

estrazioni a 25000. Nella figura seguente se ne riporta la rappresentazione grafica dei

risultati.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Revisione 0

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Abruzzo

PI 128/PI 158

0

1000

2000

3000

4000

5000

6000

7000

8000

12

98

185

272

358

445

532

618

705

792

878

965

1052

1138

1225

1312

1398

1485

1572

1658

1745 Emissioni (ton/anno)

Frequenza

Stato di fatto Scenario

Figura 58: Distribuzione di frequenza delle emissioni simulate

Parametro Stato di

fatto Scenario

Popolazione 25000 25000

Emissioni (ton/anno) 577,56 288,23

Mediana 577,05 232,33

Deviazione Standard 115,39 232,39

Deviazione Standard percentuale 20 81

Varianza 1,33+E4 0,054

Skewness 0,02 2,92

Range 929,65 4246,48

Minimo 153,44 11,61

Massimo 1083,11 4258

2° Percentile 340,39 52,42

5° Percentile 387,55 71,05

25° Percentile 500,02 139,77

75° Percentile 655,06 361,11

95° Percentile 767,38 722,92

98° Percentile 815,11 961,60

Tabella 47: parametri delle distruzioni statistiche delle emissioni simulate

Successivamente la simulazione di scenario è stata effettuata impostando

l’esecuzione della procedura di ottimizzazione del valor medio; la simulazione è stata

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Revisione 0

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Abruzzo

PI 129/PI 158

eseguita impostando a 20 il numero delle iterazioni e a 5000 il numero di estrazioni per

singola iterazione. Di seguito se ne riportano i risultati.

19,6%

19,7%

19,8%

19,9%

20,0%

20,1%

20,2%

20,3%

20,4%

20,5%

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Iterazioni

571

572

573

574

575

576

577

578

579

580

581

ton/anno

Dev. Std. % Emissioni

Figura 59: Risultato della simulazione di Best Guess per lo scenario di abbattimento delle emissioni di

COV.

Parametro Valore

Popolazione 5000

Iterazioni 20

Emissioni (ton/anno) 577,18

Deviazione Standard percentuale 4,5

Tabella 48: Riepilogo della simulazione di Best Guess per lo scenario di abbattimento delle emissioni di

COV.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Revisione 0

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Abruzzo

PI 130/PI 158

3.6 SIMULAZIONI DI SCENARIO

3.6.1 DISPERSIONE A MESOSCALA

Mediante il modello di dispersione e trasformazione degli inquinanti in atmosfera

utilizzato per le simulazioni dello stato di fatto (modello CALGRID, si veda il Tomo II del

Volume 3 - Fase Valutativa) sono state realizzate le simulazioni corrispondenti ad uno

scenario emissivo ridotto.

La metodologia applicata è la stessa utilizzata per lo stato di fatto:

· Il dominio di calcolo è il grigliato 57 x 40 con passo 5 km

· Lo scenario meteorologico è lo scenario B invernale

Lo scenario emissivo è stato disegnato in base ad un’ipotesi di riduzione delle

emissioni da traffico e sono state ricalcolate le emissioni degli inquinanti interessati.

L’intervento di riduzione delle emissioni considerato è :

_ Modernizzazione del 50% del parco circolante

Si riportano dunque i risultati ottenuti mediante le simulazioni con il CALGRID per

il monossido di carbonio, l’inquinante maggiormente coinvolto nello scenario di riduzione

delle emissioni da traffico.

Nella Figura 60 sono mostrati i campi di concentrazione del CO alle ore 8 per lo stato

di fatto e per lo scenario emissivo ridotto.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 131/PI 158

Stato di fatto Scenario emissivo ridotto

Figura 60: Concentrazioni di CO (mg/m3) (Scenario metorologico A ore 08)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

Revisione 0

007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 132/PI 158

Nella Figura 61 sono riportati gli andamenti temporali delle concentrazioni medie di

monossido di carbonio ottenute con le simulazioni a mesoscala per lo stato di fatto e per lo

scenario.

Concentrazioni medie di CO

0

5

10

15

20

25

30

1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 21 23

Ora

ug/m3

Stato di fatto Scenario di riduzione

Figura 61: Confronto tra gli andamenti temporali delle concentrazini medie di CO per lo stato di fatto e

per lo scenario emissivo ridotto.

3.6.2 DISPERSIONE A SCALA LOCALE

Mediante l’applicazione del modello ISCLT, utilizzato per le simulazioni

climatologiche a scala locale dello stato di fatto (A133-RTI-0801 FV TOMO III) sono state

realizzate le simulazioni corrispondenti ad uno scenario emissivo ridotto.

Le simulazioni di dispersione del monossido di carbonio sono state effettuate in una

porzione dell’area di studio di Pescara relativa al settore prettamente urbano.

Gli scenario utilizzati sono:

· Scenario emissivo delle sorgenti areali (grigliato 14 x 12 con passo di 1 km);

· Grigliato recettori ai nodi del grigliato dell’inventario;

· Lo scenario meteorologico di tipo stagionale.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 133/PI 158

In analogia a quanto effettuato per le simulazioni di scenario a mesoscala, lo scenario

emissivo è stato disegnato in base ad un’ipotesi di riduzione delle emissioni da traffico,

ipotizzando dunque la modernizzazione del 50% del parco circolante.

Nelle figure seguenti vengono confrontati, a livello stagionale, gli andamenti della

concentrazione del monossido di carbonio ottenuti mediante le simulazioni dello stato di

fatto e dello scenario emissivo ridotto.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 134/PI 158

Stato di fatto Scenario emissivo ridotto

Figura 62: Concentrazioni di CO (mg/m3) (Scenario della stagione primaverile)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 135/PI 158

Stato di fatto Scenario emissivo ridotto

Figura 63: Concentrazioni di CO (mg/m3) (Scenario della stagione estiva)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

Nr. Doc.A02R-RTF-0802

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 136/PI 158

Stato di fatto Scenario emissivo ridotto

Figura 64: Concentrazioni di CO (mg/m3) (Scenario della stagione autunnale)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo

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007-QA-PRRA-00

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Abruzzo PI 137/PI 158

Stato di fatto Scenario emissivo ridotto

Figura 65: Concentrazioni di CO (mg/m3) (Scenario della stagione invernale)

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 138/PI 158

3.7 AMPLIAMENTO DELLA RETE DI MONITORAGGIO DELLA

QUALITÀ DELL’ARIA

Nel Capitolo 2 del Volume 3 – Fase Valutativa, Tomo I viene fornita l’analisi dei

dati di monitoraggio della qualità dell’aria acquisiti dalle reti presenti sul territorio

regionale.

In questa sede si ritiene opportuno fare alcune considerazioni in merito alla copertura

spaziale delle reti.

In Abruzzo sono presenti due reti di monitoraggio, precisamente:

1. la rete a scala comunale di Pescara gestita dall’ARTA (sei stazioni)

2. la rete a scala provinciale di Chieti gestita dall’Istituto Mario Negri Sud (tre

stazioni)

Figura 66: Le stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria in Abruzzo.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 139/PI 158

Come si evince dalla Figura 66 la copertura spaziale della rete complessiva è

decisamente insufficiente considerato che:

· le Province di Teramo e L’Aquila sono totalmente scoperte

· la Provincia di Pescara ha una rete a scala comunale che copre il solo centro

abitato del capoluogo;

· la Provincia di Chieti è corredata di sole tre stazioni collocate rispettivamente

ad Atessa, Chieti e San Salvo;

· dagli studi realizzati per la redazione del presente Piano emergono alcune

zone di criticità ambientale-aria (par. 2.2 - 2.5) localizzate nei capoluoghi, in

alcuni consorzi industriali e lungo la fascia costiera non coperte da alcun

sistema di monitoraggio in continuo.

Risulta pertanto indispensabile provvedere all’integrazione della rete di rilevamento

della qualità dell’aria tenendo conto delle specifiche criticità ambientali della Regione così

come preindividuate nell’ambito del presente Piano, nonché delle più recenti prescrizioni

fornite dalla nuova normativa di settore, ovvero :

- Decreto Legislativo 4/8/1999 n. 351

- Decreto Ministero dell’Ambiente 2/4/2002 n. 60

Si rende dunque necessario prevedere, come naturale prosecuzione del presente

Piano, la progettazione delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria ai sensi di quanto

prescritto dal Decreto 351/99 e successivi decreti attuativi (si veda il par. 3.11): in

continuità con i Piani di Risanamento e Tutela della Qualità dell’Aria previsti dal DPR

203/88 deve essere realizzata la valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente al

fine di individuare le zone e gli agglomerati interessati da situazioni di criticità

relativamente ad uno o più inquinanti e stabilire in tal modo il regime di monitoraggio e la

modalità di gestione della qualità dell’aria.

Inoltre la rete di monitoraggio dovrà essere realizzata con criteri innovativi, che

tengano conto in primo luogo di criteri di ottimizzazione in fase di progettazione, nonchè

dello stato dell’arte in materia di strumentazione automatica di misura (soprattutto per

quanto concerne gli inquinanti non tradizionali quali PM10, benzene, IPA) e di sistemi

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Abruzzo

PI 140/PI 158

informativi per il trattamento e la pubblicazione di dati ambientali. I piani di intervento

dovranno essere perciò incentrati sui punti seguenti:

· progettazione completa ed integrata di una rete di monitoraggio regionale,

caratterizzata da un sistema di rilevamento in tempo reale (centraline fisse per il

monitoraggio della qualità dell’aria e dei parametri meteorologici). La

progettazione del sistema di monitoraggio dovrà essere condotta mediante

metodologie scientifiche volte alla sua ottimizzazione (individuazione del

numero minimo di postazioni in grado di fornire la massima informazione). Si

sottolinea che l’ottimizzazione del numero di stazioni di monitoraggio implica

una consistente riduzione dei costi, oltre che come ovvio in fase di installazione,

soprattutto nelle attività di gestione e manutenzione della rete;

· realizzazione di un Sistema di Supporto alle Decisioni, strumento decisionale,

che integrando strumenti di misura e di simulazione e dati territoriali di base,

permetta la gestione ed il controllo delle sorgenti emissive individuate

nell’ambito territoriale considerato, anche mediante interventi in tempo reale, con

particolare riferimento alle sorgenti emissive industriali e autoveicolari (per una

più dettagliata descrizione delle caratteristiche e funzionalità da prevedersi per la

realizzazione del Sistema di Supporto alle Decisioni si rimanda al paragrafo 3.8).

Si evidenzia infine, come già sottolineato nella Fase Valutativa, che anche il sistema

di rilevamento dei parametri meteorologici è da ritenersi assolutamente insufficiente e

pertanto necessita di un considerevole potenziamento. Oltre ai risultati raggiungibili

attraverso il potenziamento delle reti di monitoraggio della qualità dell’aria, tale obbiettivo

può essere parzialmente raggiunto in tempi brevi e con costi contenuti attraverso un

intervento che preveda l’utilizzo di alcune delle stazioni costituenti la rete

agrometeorologica dell’ARSSA. Relativamente a quest’ultima va evidenziato che gli

anemometri sono posti ad un’altezza dal suolo di soli 3 metri per cui le misure della

velocità e della direzione del vento risultano rappresentative soltanto dei campi

anemologici alle scale minori e che pertanto deve prevedersi il riposizionamento degli

anemometri ad un’altezza di dieci metri dal piano campagna.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 141/PI 158

3.8 SISTEMA INFORMATIVO DI SUPPORTO ALLE DECISIONI

La gestione e il controllo territoriale dell’inquinamento atmosferico implica l’utilizzo

di sistemi di valutazione idonei all’analisi ed alla previsione degli episodi di inquinamento

atmosferico. E’ dunque auspicabile che l’Amministrazione Regionale si doti di un sistema

informativo intelligente di supporto alle decisioni che consenta la gestione della risorsa

atmosfera mediante il controllo di tutte le variabili in gioco e la possibilità di valutare

l’efficacia degli scenari emissivi alternativi preventivamente alla loro adozione.

Il sistema di supporto alle decisioni permetterebbe di integrare un insieme di dati e

strumenti ce consentendo all’Amministrazione di sviluppare visioni sintetiche dello stato

della qualità dell’aria sull’intero territorio. Tramite la modellistica ad esso integrata, oltre

alla valutazione dello stato di fatto e delle situazioni di criticità attuali, il sistema deve

consentire inoltre di ipotizzare e simulare scenari emissivi alternativi e di valutarne

l’impatto sulla qualità dell’aria.

Il sistema si propone dunque come uno strumento per l’estrazione di informazioni di

sintesi che, opportunamente analizzate ed elaborate, possano essere utilizzate come guida

alla pianificazione di interventi per la prevenzione, conservazione e risanamento rispetto

agli obiettivi di qualità dell’aria e tutela dell’ambiente atmosferico in ambito comunale.

Il sistema dovrebbe costituire uno strumento software strategico per completezza ed

efficacia.

Le variabili da controllare e gestire riguardano in ordine:

· dati meteorologici

· dati di qualità dell’aria

· inventari delle emissioni

· simulazione degli scenari di emissione

· simulazione degli scenari di dispersione a mesoscala

· simulazione degli scenari di dispersione a scala locale

· simulazione degli scenari di dispersione a microscala

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Abruzzo

PI 142/PI 158

Il sistema intelligente dovrebbe dunque comprendere ed integrare moduli di

elaborazione dei dati rilevati dalle reti di monitoraggio della qualità dell’aria e dei

parametri meteorologici e, inoltre, moduli per la simulazione delle emissioni e dell’impatto

ambientale delle stesse.

Si possono dunque prevedere quattro componenti principali del sistema:

· Sistema integrato di gestione (interfaccia operatore);

· Banca-dati alfanumerica e cartografica (Sistema Informativo), che costituisca

un esteso ed esaustivo archivio dell’informazione territoriale facilmente

consultabile mediante potenzialità dei sistemi GIS (Geographic Information

System);

· Modelli di simulazione mediante i quali effettuare previsioni sull’evoluzione dei

fenomeni di inquinamento e/o simulare scenari alternativi delle emissioni degli

inquinanti dell’aria;

· Strumenti di analisi dei dati rilevati dalle reti di monitoraggio

Le principali potenzialità del sistema dovrebbero essere:

· Gestione integrata dei dati territoriali e dei dati rilevati dalle stazioni di

monitoraggio disponibili per l’area di interesse, congiuntamente ai risultati dei

modelli di simulazione, consentendo la visualizzazione grafica e cartografica sia dei

dati grezzi che delle elaborazioni statistiche e modellistiche.

· Generazione di scenari relativamente ad episodi reali o a situazioni ipotetiche

corrispondenti a variazioni del quadro emissivo e strutturale territoriale.

· Definizione delle strategie di controllo delle emissioni attraverso l’individuazione

del contributo emissivo delle differenti sorgenti mediante l’utilizzo di modelli di

dispersione alle varie scale che correlano tra loro le caratteristiche delle emissioni e

i valori delle concentrazioni in aria.

3.8.1 SISTEMA INTEGRATO DI GESTIONE

L’integrazione dei moduli deve essere assicurata dal cuore del sistema che gestisce le

operazioni mediante le funzionalità GIS.

La scelta di uno strumento GIS per la realizzazione del sistema conferisce al prodotto

un’elevata potenza ed efficacia, perché fornisce i dati su un supporto molto chiaro e

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Abruzzo

PI 143/PI 158

leggibile. La visualizzazione geografica dei dati infatti svolge un ruolo fondamentale per la

facilità dell’interpretazione del dato stesso, costituendo una funzionalità cruciale per uno

strumento di supporto alle decisioni.

Nel sistema il GIS deve rappresentare il motore di gestione dell’interfaccia tra

l’utente ed i diversi moduli che compongono il sistema. L’integrazione delle diverse

funzioni in un unico ambiente offre il vantaggio di poter scambiare più facilmente i dati

senza impedire all’utente di utilizzare separatamente le diverse componenti od accedere ai

dati in modo indipendente dall’ambiente integrato.

Il motore GIS deve comprendere tutte le opzioni dall’inserimento dei dati

alfanumerici e cartografici (dati strutturali, territoriali, meteoclimatici, emissivi e di qualità

dell’aria) all’analisi spaziale, alla gestione dei dati, alla modellazione ed alla

visualizzazione degli stessi.

Le funzioni del sistema devono essere integrate all’interno dell’ambiente operativo

GIS. Il sistema deve essere costituito da un’interfaccia a menu che agevola l’utente

nell’esecuzione di tutte le operazioni di gestione dati, attivazione dei modelli di

simulazione, visualizzazione dei dati della cartografia di base e dei dati prodotti dai

modelli, composizione di tavole per la stampa e di mappe per il plottaggio. Le funzioni

principali che devono essere messe a disposizione dall’interfaccia utente sono riassumibili

come segue:

· Gestione banca dati;

· Gestione strumenti d’analisi (interrogazioni geografiche, elaborazioni);

· Gestione sistemi di monitoraggio;.

· Gestione modelli;

· Gestione scenari (creazione, utilizzo ed eliminazione);

L'operatore dovrebbe inoltre avere la possibilità di eseguire elaborazioni dei dati

contenuti nel Sistema Informativo mediante software applicativi commerciali (fogli

elettronici, programmi di scrittura, programmi per analisi statistiche, ecc.) e di produrre

report di tipo tabellare, grafico e cartografico, nonché software di diagnostica e

inizializzazione della strumentazione.

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3.8.2 BANCA DATI ALFANUMERICA E CARTOGRAFICA

Come base informativa per la rappresentazione cartografica del terrritorio e per la

preparazione dell'input dei modelli di simulazione, la banca dati deve comporsi di archivi

contenenti le seguenti tipologie di dati:

· Dati territoriali;

· Limiti amministrativi;

· Sorgenti lineari;

· Sorgenti puntuali;

· Sorgenti areali;

· Recettori;

· Sistemi di rilevamento;

· Cartografia di base;

· Dati per il calcolo delle emissioni;

· Attività CORINAIR, inquinanti, ecc.;

· Caratterizzazione emissiva delle sorgenti;

· Dati meteorologici;

· Dati di qualità dell’aria;

· Dati ISTAT;

3.8.3 MODELLI DI SIMULAZIONE

Parte essenziale del sistema di supporto alle decisioni è una serie di modelli di

simulazione che garantiscano la copertura di tutte le problematiche connesse con le

emissioni di inquinanti dell’aria ed il loro impatto sul territorio (consumi energetici, stima

delle emissioni e impatto atmosferico alle varie scale). In particolare andrebbero previsti i

seguenti moduli:

· Software per la gestione dell’inventario regionale delle emissioni degli

inquinanti aeriformi secondo la metodologia CORINAIR (il SIRE fornito

dall’ESA nell’ambito del presente progetto consente la visualizzazione

tabellare, grafica e cartografica dell’inventario; si rende auspicabile la futura

implementazione di un sistema che fornisca le funzionalità di aggiornamento

dell’inventario);

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 145/PI 158

· Modello per la stima delle emissioni degli inquinanti aeriformi e dei consumi di

combustibile a macroscala e per le singole arterie stradali secondo la

metodologia CORINAIR;

· Modello fotochimico per la simulazione della dispersione atmosferica a scala

regionale.

· Modello gaussiano per la simulazione della dispersione atmosferica a scala

locale.

· Modello gaussiano per la simulazione della dispersione atmosferica a

microscala;

I modelli dovrebbero essere interfacciati sia con la banca dati che tra loro. Requisito

essenziale dei modelli, oltre alla fondatezza scientifica, è anche la disponibilità di

un’interfaccia amichevole, la semplicità d'uso (per quanto consentito dalla complessità dei

fenomeni simulati) e la possibilità di produrre report grafici e cartografici.

3.8.4 STRUMENTI DI ANALISI DEI DATI RILEVATI DALLE RETI DI

MONITORAGGIO

Il sistema di supporto alle decisioni deve necessariamente comprendere i moduli

software preposti all’elaborazione dei dati provenienti dai sistemi di rilevamento. In

particolare si dovranno prevedere:

· Modulo di elaborazione dei dati meteoclimatici;

· Modulo di elaborazione dei dati di qualità dell’aria;

A ciascuno dei moduli è demandata la gestione dei dati anagrafici delle centraline,

dei dati analitici misurati, delle grandezze calcolate e delle elaborazioni statistiche

effettuate.

Inoltre il modulo per i dati meteorologici deve svolgere una duplice funzione:

· analisi dei dati misurati;

· costruzione dell’input meteorologico per i modelli di qualità dell’aria a scala

locale e a microscala.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 146/PI 158

Il modulo di elaborazione dei dati di qualità dell’aria deve consentire all’utente di

calcolare a partire dai parametri orari rilevati dalle reti di stazioni di qualità dell’aria

(concentrazioni di inquinanti), grandezze derivate su base oraria o giornaliera che

forniscano indicazioni preliminari circa la provenienza degli inquinanti rilevati.

Relativamente a tali grandezze il software dovrebbe essere in grado di fornire una serie di

elaborazioni (medie e andamenti giornalieri, distribuzioni di frequenza, distribuzioni

percentili, rapporti di concentrazione, confronto con la normativa vigente, trend orari per

tipologia di giorno ecc.).

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Abruzzo

PI 147/PI 158

3.9 FASE DI VERIFICA

Gli effetti degli interventi di risanamento attuati nell’ambito del Piano dovranno

essere sottoposti a verifica periodica al fine di prevedere correzioni e/o integrazioni

necessarie al conseguimento degli obbiettivi di tutela dell’ambiente dall’inquinamento

atmosferico. Gli strumenti previsti per la verifica dell’efficacia degli interventi possono

essere classificati, secondo la loro natura, in metodi diretti e metodi statistici.

3.9.1 METODI DIRETTI

La verifica dell’efficacia degli interventi predisposti potrà condursi principalmente

attraverso i seguenti strumenti di controllo:

· rete di monitoraggio della qualità dell’aria;

· banche dati;

· modelli di simulazione.

La rete di monitoraggio fornirà informazioni di tipo puntuale relativamente ai

superamenti reali degli standard di qualità dell’aria.

La copertura spaziale totale, finalizzata alla verifica degli effetti del Piano sull’intero

territorio regionale, può essere garantita mediante l’utilizzo di banche dati e di modelli di

simulazione, che permettono di effettuare studi d’impatto alle varie scale di studio

desiderate, e, possibilmente, ad un livello di dettaglio sempre crescente.

Schematicamente, l’applicazione dei modelli di simulazione, finalizzata al controllo

del rispetto degli standard di concentrazione degli inquinanti, viene sinteticamente descritta

nei punti seguenti.

1. Valutazione dell’evoluzione spaziale e temporale dell’universo emissivo

regionale attraverso la realizzazione, e il periodico aggiornamento,

dell’Inventario delle Emissioni. Tale valutazione può essere supportata

dall’utilizzo di strumenti di simulazione in grado di stimare le emissioni legate

al traffico, a livello regionale, e l’incertezza associata alla stima. Nella

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 148/PI 158

redazione del presente Piano, infatti, sono stati applicati i modelli Emi-Bacino

e SEM, utilizzati rispettivamente per la stima delle emissioni regionali del

traffico e per la stima dell’incertezza delle emissioni.

2. Valutazione dell’inquinamento fotochimico e della dispersione a mesoscala

delle sostanze inquinanti mediante l’applicazione di appositi modelli, quale ad

esempio il modello CALGRID utilizzato per la redazione del presente Piano.

3. Studi a scala locale finalizzati alla stima dei livelli di concentrazione degli

inquinanti all’interno di aree industriali ed urbane, mediante l’applicazione di

modelli appropriati, quali ad esempio il modello ISC3 qui utilizzato.

4. Stima delle concentrazioni a microscala degli inquinanti relativamente alle zone

che presentano superamenti in corrispondenza di situazioni meteorologiche

critiche di calma di vento, quale ad esempio il modello MC2 utilizzato per la

redazione del presente piano.

5. Studio dell’inquinamento da traffico relativamente ai centri urbani o ai quartieri

per i quali siano stati registrati superamenti, mediante l’applicazione di modelli

a microscala, quali ad esempio i modelli utilizzati in questa sede (CITY-Emi -

CITY-Air), possibilmente supportati da modelli di assegnazione dei flussi .

3.9.2 METODI STATISTICI

Notevole importanza per la verifica dell’efficacia degli interventi riveste

l’utilizzazione di indici statistici opportunamente definiti in modo tale da descrivere

sinteticamente e con immediatezza interpretativa fenomeni a molte variabili e che

interessano aree territoriali estese. Gli strumenti di questo tipo che qui si propongono sono:

· analisi della variazione degli indici di rischio precedentemente introdotti:

- indicI di esposizione della popolazione (PDEX, PDCX e PDEXSTR);

- indice di densità emissiva (YED);

- indice di annerimento e indice di erosione (monumenti).

· individuazione qualitativa delle sorgenti responsabili in ambito urbano dei livelli

di inquinamento registrati dalle reti di monitoraggio:

- rapporto delle concentrazioni tra gli ossidi di azoto, [NO2]/[NOx];

- rapporto delle concentrazioni di monossido di carbonio e ossidi di azoto,

[CO]/[NOx].

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 149/PI 158

Per quanto riguarda il primo indicatore ([NO2]/[NOx]), schematicamente si ha che:

- valori positivi della skewness della distribuzione di frequenza dei rapporti

indicano vicinanza delle sorgenti emissive ed una notevole influenza del

traffico;

- valori negativi della skewness indicano lontananza delle sorgenti emissive

per cui gran parte del monossido di azoto ha potuto trasformarsi in diossido;

- se la distribuzione è sufficientemente simmetrica e quindi la skewness

approssimativamente nulla, la stazione è posta in una posizione intermedia e

non è direttamente influenzata dalle emissioni del traffico.

Il secondo indicatore ([CO]/[NOx]) consente invece di valutare quanto le

concentrazioni siano influenzate dal traffico e quanto dal riscaldamento, in quanto, in

prima approssimazione, il monossido di carbonio è emesso esclusivamente dal traffico

veicolare, a differenza degli ossidi di azoto, provenienti da entrambe le tipologie di

sorgenti. Pertanto in questo caso risulta particolarmente utile il confronto dei valori

riscontrati nella stagione fredda e in quella calda, quando gli impianti di riscaldamento

sono spenti.

Poiché gli indicatori e gli indici sono riferiti ad oggetti spaziali aventi un preciso

riscontro sul territorio (punti/recettori, linee/archi stradali, poligoni/aree), la loro capacità di

rappresentare la realtà in modo immediato è ulteriormente favorita dall’utilizzo di mappe

tematiche che permettono di identificare con facile impatto visivo le zone nevralgiche

dell'area nel suo complesso.

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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PI 150/PI 158

3.10 PREDISPOSIZIONE DI UN PIANO DI PUBBLICIZZAZIONE

La diffusione delle informazioni in materia ambientale deve, in primo luogo

soddisfare un'esigenza di tutela della salute pubblica, e, in secondo luogo, svolgere un

compito di educazione verso nuove forme di comportamento collettivo.

Tra le misure da intraprendere in fase attuativa deve perciò prevedersi un opportuno

piano di pubblicizzazione del quale si tracciano le linee guida.

Il piano di pubblicizzazione dovrà essere articolato su diversi sistemi di

comunicazione a seconda dei destinatari dell'informazione nonché su differenti livelli di

sintesi come di seguito descritti.

Per quanto concerne l'informazione attinente ai livelli di inquinamento rilevati dalle

reti di monitoraggio presenti sul territorio dovranno essere predisposti, laddove non ancora

pubblicati, tre bollettini con diversa cadenza temporale.

_ Un bollettino quotidiano che informi sullo stato di inquinamento presente e

all'eventuale superamento dei livelli di attenzione e di allarme. Per maggior

chiarezza di interpretazione anche da parte dei non addetti ai lavori, è auspicabile

che il bollettino, oltre a riportare i valori rilevati, contenga anche una breve analisi

della situazione. I destinatari del bollettino possono essere identificati nei soggetti

seguenti:

· ARPA,

· gli Assessorati interessati,

· Prefettura,

· Testate giornalistiche locali,

· Sede regionale RAI ed emittenti televisive locali.

_ Un bollettino settimanale relativo all'andamento orario delle concentrazioni nel

corso della settimana; si tratta di un documento rivolto essenzialmente agli addetti

ai lavori al fine di valutare l'andamento evolutivo del fenomeno.

_ Un bollettino sintetico a cadenza mensile in cui è riportata una panoramica degli

andamenti nel corso del mese, eventualmente raffrontati con altri periodi (mese

precedente, stesso mese negli anni precedenti, ecc.), l'effetto di eventuali

provvedimenti adottati, i superamenti delle soglie, ecc.. Questo documento può

Piano di Tutela e Risanamento della Qualità

dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

Abruzzo

PI 151/PI 158

rivolgersi al pubblico in generale (ad esempio distribuito presso gli uffici pubblici,

le edicole) al fine di familiarizzare lo stesso con il tema dell'inquinamento

attraverso un appuntamento che, senza essere ossessivo, si ripresenta con cadenza

fissa. Anche questo documento può essere utilmente inoltrato a giornali e TV locali.

Per quanto attiene agli aspetti di sensibilizzazione è opportuno seguire due canali:

_ La predisposizione di un opuscolo di presentazione del Piano, del quale deve essere

garantita la massima diffusione. Poiché l'attuazione operativa del Piano potrebbe

implicare alcuni cambiamenti nei comportamenti dei cittadini è bene che il suddetto

documento esponga con chiarezza gli obbiettivi che ci si prefigge evidenziando che

quelli che a prima vista possono apparire come dei sacrifici, in realtà non sono altro

che delle abitudini da modificare in cambio della possibilità di usufruire della

propria città e quindi di un miglioramento generale della qualità della vita.

_ L'organizzazione di seminari nelle scuole, con obbiettivi analoghi a quelli relativi

all'opuscolo di cui al punto precedente. Rivolgendosi ad un pubblico composto da

adolescenti è bene che il tono delle "lezioni" punti molto sull'innovazione

tecnologica del progetto ed eviti pedanteria e paternalismo.

Per tutto quanto descritto in precedenza (ad eccezione dei seminari) è bene

prevederne l'inserimento in apposite pagine web direttamente consultabili da chiunque

disponga di un accesso ad Internet; in tal modo sarà possibile aggiornare tempestivamente

le informazioni (in modalità semi-automatica) e comunicarle ai destinatari particolari delle

stesse (giornali, tecnici addetti, ecc.). In una fase successiva dovrebbero anche essere

previste delle funzionalità di aggiornamento automatico e di accesso on-line in sola lettura

al sistema di informazione.

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dell’Aria della Regione Abruzzo

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Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione

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3.11 IL DECRETO LEGISLATIVO 351/99

Il recepimento della recente normativa comunitaria in materia di valutazione e

gestione della qualità dell'aria (Direttiva 96/62) ha modificato i criteri di riferimento per la

redazione dei piani di risanamento e tutela della qualità dell’aria. In particolare il Decreto

Legislativo 4/08/99 n° 351 che recepisce la direttiva quadro prevede la valutazione

preliminare della qualità dell’aria ambiente e l’individuazione di zone, l’elaborazione di

piani e programmi per il raggiungimento dei valori limite nelle zone e negli agglomerati ed

infine le direttive sulla cui base le regioni adottano un piano di mantenimento della qualità

dell’aria nelle zone. Le direttive tecniche e i criteri per l’elaborazione della valutazione

preliminare, dei piani e dei programmi succitati saranno forniti da un decreto di natura

prettamente tecnica, attualmente in fase di bozza, di cui si forniscono nel seguito le linee di

indirizzo.

L’aggiornamento del Piano alla luce della nuova normativa si rende indispensabile

non solo per i vincoli strettamente normativi ma per fornire al decisore un quadro

aggiornato dello scenario emissivo regionale e, non ultimo, per supportare la realizzazione,

mediante strumenti di misura e strumenti modellistici, di un sistema integrato per il

monitoraggio della qualità dell’aria, la simulazione e il supporto alle decisioni in materia di

strategie di risanamento e mantenimento della qualità dell’aria ambiente.

Nei paragrafi seguenti si fornisce un quadro di sintesi dei principali atti normativi

derivanti dalla Direttiva 96/62 e delle implicazioni relative agli aspetti di interesse del

presente Piano

3.11.1 D.LGS. 4 AGOSTO 1999, N° 351 – ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA

96/62/CE IN MATERIA DI VALUTAZIONE E DI GESTIONE DELLA

QUALITÀ DELL’ARIA AMBIENTE

Il decreto legislativo 351/99, che prevede tra l’altro la emanazione di diversi altri

decreti che sono ai più vari stadi dell’iter legislativo, attua la direttiva comunitaria

96/62/CE in materia di qualità dell’aria ambiente.

Le finalità essenziali del Decreto sono riassumibili in quattro punti fondamentali

riportati all’articolo 1 dello stesso:

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· Stabilire gli obiettivi per la qualità dell’aria con riguardo agli effetti sulla

salute umana e sull’ambiente;

· Valutare la qualità dell’aria in base a criteri e metodi comuni;

· Disporre e rendere pubbliche adeguate informazioni sulla qualità dell’aria,

con particolare riferimento al superamento delle soglie d’allarme;

· A seconda del livello iniziale, mantenere o migliorare la qualità dell’aria.

Al fine del raggiungimento degli obiettivi di cui sopra, gli articoli successivi fissano

i termini di emanazione di ulteriori decreti necessari a definire i criteri da adottare per la

attuazione di alcune azioni strategiche in tal senso.

Il primo e forse più importante di tali decreti è previsto all’articolo 4: la sua

emanazione ha come finalità la definizione di una quantità di parametri e criteri di

valutazione per un certo numero di inquinanti dell’aria, riportati in fondo al testo di legge

all’allegato I; in riferimento a tale elenco di inquinanti deve riportare:

- I valori limite e le soglie di allarme per gli inquinanti di cui al succitato

allegato I, nonché per altri inquinanti individuati secondo criteri elencati in un

ulteriore allegato;

- Il margine di tolleranza per ciascun inquinante e le modalità ed i tempi di

riduzione dello stesso;

- Il termine entro cui raggiungere il valore limite;

- Il valore obiettivo per l’ozono ed i relativi canoni di monitoraggio e

valutazione;

- I criteri per la raccolta dei dati di qualità dell’aria, comprensivi di numero

minimo ed ubicazione dei punti di campionamento e di metodiche di

riferimento per la misura e l’analisi degli inquinanti;

- I criteri relativi ad altre tecniche di valutazione della qualità dell’aria, con

specifico riferimento alla modellizzazione;

- Le soglie di valutazione superiore ed inferiore;

- Le modalità per l’informazione da fornire al pubblico ed il formato per la

comunicazione dei dati misurati alle autorità competenti.

Come si può facilmente intuire, il testo di legge è di levatura nettamente superiore ai

precedenti ed estremamente chiaro, specifico e dettagliato.

In merito al primo decreto ministeriale previsto dal D.Lgs. 04.08.99, va sottolineato

che è stato effettivamente già emanato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 13 aprile 2002.

Relativamente alla descrizione sommaria ed al commento del testo di tale decreto si

rimanda allo specifico § 3.11.2, tuttavia si fa notare sin d’ora che lo stesso non considera

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tutti gli inquinanti elencati all’allegato I: di quelli indicati come prioritari, mancano infatti

ozono e particelle sospese totali, mentre considera fra gli altri inquinanti benzene e

monossido di carbonio, tralasciando peraltro idrocarburi policiclici aromatici, cadmio,

arsenico, nichel e mercurio.

Il secondo decreto è previsto all’articolo 5, ed è finalizzato alla realizzazione della

valutazione preliminare della qualità dell’aria ambiente al fine di individuare le zone nelle

quali i livelli di uno o più inquinanti comportano il rischio di superamento dei valori limite,

mediante l’effettuazione di misure rappresentative di tali livelli. Il decreto in questione è in

corso di emanazione alla data di stesura del presente rapporto.

Al successivo articolo il D.Lgs. 04.08.99 stabilisce i criteri delle misurazioni,

eventualmente combinate con tecniche modellistiche, da realizzare in zone ed agglomerati

al fine di valutare l’aria ambiente e classificare gli stessi in base ai livelli di inquinanti

rispetto a soglie e valori limite. Anche in questo caso è previsto un ulteriore decreto, che

dovrebbe stabilire modalità e norme tecniche per l’approvazione dei dispositivi di

misurazione.

Sulla scorta delle valutazioni della qualità dell’aria effettuate in base ai criteri fissati

dai precedenti articoli 5 e 6 e dai conseguenti decreti in corso di emissione, sono quindi

indicate tre fondamentali strategie di azione:

· Definizione di cosiddetti piani d’azione, contenenti le misure da adottare nel

breve periodo al fine di ridurre il rischio di superamento dei valori limite e

delle soglie di allarme, nelle zone ove tale rischio sia concreto;

· Adozione di piani o programmi per il raggiungimento dei valori limite nei

termini previsti, da applicarsi in zone ove il livello di uno o più inquinanti

superi il valore limite stesso;

· Adozione di piani di mantenimento della qualità dell’aria da impiegarsi in

zone ove il livello degli inquinanti risulti essere inferiore ai valori limite.

Questi tre punti cardine, esplicitati agli articoli 7, 8 e 9 e che ancora una volta

prevedono l’emanazione di un decreto ministeriale attualmente in corso di stesura e di

prossima pubblicazione, delineano concrete strategie applicabili per affrontare le diverse

situazioni possibili ed acquisendo una connotazione fortemente dinamica in tema di

inquinamento atmosferico.

Concludendo la disamina del D.Lgs. 351/99, resta da aggiungere soltanto che

vengono fissati anche i tempi e le modalità della trasmissione delle informazioni necessarie

dalle regioni al Ministero dell’ambiente e della sanità (per tramite dell’ANPA), e

successivamente da questi alla Commissione Europea.

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Nei successivi aggiornamenti del Piano, si dovrà inoltre tener conto di quanto

espresso dal Dlgs N. 351/99 in materia di “Informazione al pubblico” (articolo 11) e di

“Trasmissione delle informazioni” (articolo 12), con particolare riguardo alle seguenti

tematiche:

_ chiarezza, comprensibilità ed accessibilità delle informazioni (articolo 11),

_ tempi e modalità di trasmissione delle informazioni (articolo 12);

_ organizzazione strutturale, nell’ambito dell’informazione, tra gli organismi di

riferimento coinvolti, quali Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente

(ANPA), Ministero dell’Ambiente e Commissione europea (articolo 12).

3.11.2 D.M. 2 APRILE 2002, N° 60 - RECEPIMENTO DELLA DIRETTIVA

1999/30/CE DEL CONSIGLIO DEL 22 APRILE 1999 CONCERNENTE I

VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE PER IL

BIOSSIDO DI ZOLFO, IL BIOSSIDO DI AZOTO, GLI OSSIDI DI AZOTO,

LE PARTICELLE E IL PIOMBO E DELLA DIRETTIVA 2000/69/CE

RELATIVA AI VALORI LIMITE DI QUALITÀ DELL'ARIA AMBIENTE

PER IL BENZENE ED IL MONOSSIDO DI CARBONIO

È il più recente e quindi aggiornato atto normativo emesso in Italia in materia di

qualità dell’aria, pubblicato appena nell’aprile 2002. La sua emanazione discende

direttamente dal precedentemente descritto articolo 4 del D.Lgs. 4 agosto 1999 n° 351,

mentre il suo contenuto riflette fedelmente, sia pure con alcune piccole variazioni e

aggiunte, quanto riportato nelle due direttive CE che il presente atto legislativo recepisce,

ovvero la 1999/30 e la 2000/69.

Le finalità del decreto, riportate all’articolo 1 dello stesso, coincidono esattamente

con quelle riportate nel presente documento al § 3.11.1, a proposito dell’articolo 4 del

D.Lgs. 351/99; rispetto a tale elenco, che per brevità si evita di riportare nuovamente

rimandando al sopra indicato paragrafo, manca solamente il punto relativo alla definizione

del valore obiettivo per l’ozono e dei relativi canoni di monitoraggio e valutazione, della

cui assenza si è già accennato in precedenza.

Premesso che l’intero testo di legge si riferisce esclusivamente ai seguenti inquinanti,

e non altri:

· Biossido di zolfo;

· Biossido di azoto;

· Ossidi di azoto;

· Materiale particolato fine;

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· Piombo;

· Benzene;

· Monossido di carbonio,

si sottolinea che nel prosieguo della relativa descrizione e commento ci si riferirà

genericamente agli inquinanti, sottintendendo implicitamente il riferimento solamente a

quelli presenti nel suddetto elenco.

Si vuole ulteriormente evidenziare come dell’elenco sopra riportato non fanno parte

né l’ozono né il particolato totale, presenti invece tra gli inquinanti prioritari elencati

nell’allegato I del D.Lgs. 351/99; allo stesso modo di quelli che allo stesso allegato erano

elencati tra gli altri inquinanti, sono presenti solo benzene e monossido di carbonio, mentre

risultano esclusi dal D.M. 60/2002 gli idrocarburi policiclici aromatici ed i quattro metalli

pesanti (cadmio, arsenico, nichel e mercurio).

Il D.M. 02.04.2002 n° 60 può considerarsi suddiviso in due parti, seguiti da un

cospicuo numero di allegati: la prima parte stabilisce criteri comuni a tutti gli inquinanti

presi in considerazione, mentre la seconda riporta criteri, valori e metodi relativi a ciascuno

degli inquinanti preso singolarmente; il testo di entrambe fa costante riferimento ai vari

allegati del decreto che costituiscono una quota considerevole dello stesso.

Nella prima parte per così dire generica, sono indicati:

- I criteri per determinare l’ubicazione dei punti di campionamento per le

misurazioni in siti fissi; degli stessi sono distinti quelli relativi all’ubicazione

su macroscala, con ulteriore diversificazione a seconda che la finalità sia la

protezione della salute umana o dell’ambiente, e quelli relativi all’ubicazione

su microscala;

- Il numero minimo dei punti di campionamento di cui sopra, che nel caso della

protezione della salute umana è in dipendenza delle classi di popolazione

degli agglomerati o delle zone;

- I criteri di verifica della classificazione delle zone e degli agglomerati in base

al superamento o meno delle soglie di valutazione superiore ed inferiore,

come previsto dall’articolo 6 del D.Lgs. 351/99;

- I tempi e le forme di trasmissione delle informazioni dalle regioni ai Ministeri

dell’ambiente e della salute, per tramite dell’ANPA, tra le quali sono inoltre

annoverati gli obiettivi per la qualità dei dati.

La seconda parte della normativa è invece specifica e tratta singolarmente gli

inquinanti, ad ognuno dei quali dedica un capo ed un allegato. Pur tuttavia vi sono una

serie di parametri che si ripetono per ciascun inquinante, tanto che vi sono anche alcuni

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allegati comuni a tutti gli inquinanti che riportano tabelle riassuntive dei singoli valori che

vengono indicati.

Si ritiene perciò opportuno e significativo riassumere da una parte i parametri che, sia

pure separatamente per ognuno di essi, sono comunque riportati ed indicati per tutti gli

inquinanti dell’aria considerati dal decreto, e dall’altra ulteriori parametri o criteri che

vengono invece indicati solo nel caso specifico di alcuni inquinanti. Del primo gruppo

fanno parte i seguenti parametri:

- Valore limite;

- Margini di tolleranza;

- Modalità e termini temporali per il raggiungimento del valore limite;

- Metodo analitico di riferimento;

- Soglie di valutazione superiore ed inferiore;

- Modalità e frequenza di informazione al pubblico.

Per quanto attiene invece il secondo gruppo di parametri ed indicazioni, riportati solo

per alcuni degli inquinanti, risultano essere presenti i seguenti:

- Soglia di allarme, solo per SO2 ed NO2;

- Misurazione delle medie su dieci minuti, limitatamente ad alcuni siti fissi,

solo per SO2;

- Regime delle deroghe per i piani e programmi previsti dall’articolo 8 del

D.Lgs. 351/99 relativamente al superamento dei valori limite, per SO2 e

PM10;

- Trasmissione ai Ministeri dell’ambiente e della salute di informazioni

specifiche per SO2, PM10 e PM2,5;

- Regime di proroga relativo al valore limite del solo benzene, limitatamente a

talune zone e a determinate condizioni ambientali e socio economiche.

Già da questa riassuntiva e breve descrizione del testo del D.M. 2 aprile 2002 n° 60,

si evidenzia una notevole completezza dello stesso, quanto meno nell’ambito degli

inquinanti presi in considerazione dal decreto.

Si rimarca ad esempio il grande spazio che in tale atto normativo è dato alla

standardizzazione del formato per la comunicazione delle informazioni relative alle

stazioni di misura e ai dati da esse raccolte, a proposito delle quali infatti l’allegato XII

riporta ben 19 moduli e 5 tabelle.

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3.11.3 IL DECRETO “PIANI E PROGRAMMI”

Il Decreto “Piani e Programmi” è la bozza del decreto che fornirà le direttive tecniche

previste dal D.L. 351/99 per l’elaborazione di piani e programmi per il miglioramento ed il

mantenimento della qualità dell’aria.