la giunta regionale
Omissis
delibera
per i narrati motivi,
1. di dichiarare il Piano di Zona dei Servizi sociali 2003-2005 dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento” compatibile con quanto indicato dal Piano Sociale Regionale, condividendo il giudizio formulato dalla “Commissione per la valutazione dei Piani di Zona 2003-2005”, così come riportato nel verbale della seduta del 28 gennaio 2003, allegata per estratto al presente atto e nella “scheda per l’istruttoria del Piani di Zona dei Servizi Sociali 2003-2005” dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento”, allegata al presente atto quale parte integrante e sostanziale;
2. di condividere la raccomandazione formulata dalla “Commissione per la valutazione dei Piani di Zona 2003-2005” nella seduta del 28.1.2003 in ordine al piano di zona dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento” di “potenziare l’offerta di strutture residenziali, in particolare quelle per disabili, che non risultano esplicitamente previste e, relativamente ai centri diurni per anziani, di prestare attenzione alla possibilità di integrare i servizi sociali già presenti nel Piano di Zona, con servizi anche sanitari”;
3 di dichiarare il Piano di Zona dei Servizi Sociali 2003-2005 dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento” ammissibile a finanziamento, nei limiti delle risorse dei Fondo Nazionale Politiche Sociali che saranno assegnate per gli anni 2003, 2004 e 2005 alla Regione Abruzzo, nonchè a tutti i benefici previsti per gli ambiti territoriali che approvano un piano di zona compatibile con il vigente Piano Sociale Regionale;
4 di rinviare a successivi provvedimenti dirigenziali l’impegno, la liquidazione e il pagamento delle somme del F.N.P.S. che saranno assegnate alla Regione Abruzzo per il finanziamento dei Piani di Zona dei servizi sociali;
5 di dare mandato al competente Servizio “Programmazione Politiche Sociali” di comunicare all’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento” il contenuto del presente atto, anche ai fini della pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo del Piano di Zona dei Servizi Sociali, da effettuare per estratto a cura del competente Ente di Ambito Sociale.
DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE DI FRANCAVILLA AL MARE N° 152 DEL 30.12.2002
OGGETTO: PIANO DI ZONA 2003-2005 PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO DI INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI NEI COMUNI ASSOCIATI DELL’AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 29 “FORO-ALENTO” AI SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI ALLA LEGGE 8.11.2000, N. 328 – APPROVAZIONE.
Premesso che per la Programmazione e l’Organizzazione dei Servizi ed Interventi di cui alla Legge 8.11.2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali” sono riuniti in Associazione d’Ambito i seguenti Comuni appartenenti all’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento” istituito con il Piano Sociale della Regione Abruzzo 2002-2004 approvato con deliberazione del Consiglio Regionale d’Abruzzo n. 86/23 del 05.05.1998, modificata con deliberazione del Consiglio Regionale d’Abruzzo n. 59/5 del 19.03.2002:
- Comune di Bucchianico Delibera di C.C. n. 30 del 27.09.2002;
- Comune di Casacanditella Delibera di C.C. n. 31 del 30.09.2002;
- Comune di Casalincontrada Delibera di C.C. n. 33 del 30.09.2002;
- Comune di Fara Filiorum Petri Delibera di C.C. n. 33 del 30.09.2002;
- Comune di Francavilla al Mare Delibera di C.C. n. 99 del 02.10.2002;
- Comune di Miglianico Delibera di C.C. n. 68 del 30.10.2002;
- Comune di Ripa Teatina Delibera di C.C. n. 47 del 13.09.2002;
- Comune di San Giovanni Teatino Delibera di C.C. n. 88 del 23.10.2002;
- Comune di San Martino sulla Marrucina Delibera di C.C. n. 19 del 27.09.2002;
- Comune di Torrevecchia Teatina Delibera di C.C. n. 23 del 30.09.2002;
- Comune di Villamagna Delibera di C.C. n. 36 del 01.10.2002;
Che l’art. 131 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 conferisce alle Regioni ed agli Enti Locali tutte le funzioni ed i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali;
Che l’art. 19, comma 1, della Legge 8.11.2000, n. 328, dispone che “i Comuni associati, negli Ambiti Territoriali di cui all’art. 8, comma 3, lettera a), a tutela dei diritti della popolazione, d’intesa con le Aziende Unità Sanitarie Locali, provvedono, nell’ambito delle rispettive competenze, ai sensi degli artt. 3 e 4, al coordinamento e all’integrazione degli interventi sociali con quelli sanitari e dell’istruzione, secondo le indicazioni del Piano Regionale di cui all’art. 18, comma 6, a definire il Piano di Zona”;
Che l’art. 19, comma 2, della Legge 8.11.2000, n. 328, ha espressamente previsto che il Piano di Zona è adottato attraverso un Accordo di Programma;
Dato atto che con nota n. 3247 del 3.10.2002 e successiva n. 3864 del 28.11.2002 il Dirigente del competente servizio della Regione Abruzzo ha comunicato a questo Comune gli importi assegnati allo stesso per l’anno 2003, quantificati rispettivamente in Euro 131.711,19 quale importo previsto della quota spettante del Fondo Nazionale Politiche Sociali ed in Euro 94.497,55 quale importo previsto della quota del Fondo Sociale Regionale;
Avuto presente che la Conferenza dei Sindaci nelle sedute del 05.12.2002 e 09.12.2002 ha adottato, su progettazione del Coordinatore Tecnico dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento” Assistente Sociale Concetta Mercante, fatta propria e proposta da questo Comune – Ente d’Ambito Sociale, il Piano di Zona 2003-2005 per la realizzazione di un sistema integrato d’interventi e servizi sociali nei Comuni Associati dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento” ai sensi e per gli effetti di cui alla Legge 8.11.2000, n. 328 (si allegano Verbali rispettivamente sotto le lettere “B” e “C”);
Visto l’Accordo di Programma (allegato “D”) stipulato presso questo Comune in data 11.12.2002, per la realizzazione del Piano di Zona 2003-2005 (Allegato “F”);
Visto, altresì, il Protocollo d’Intesa stipulato presso questo Comune in data 11.12.2002, per la concertazione del predetto Piano di Zona 2003-2005 (allegato “E”);
Considerato che la durata del Piano di Zona (Allegato “F”) è 2 gennaio 2003 – 31 dicembre 2005 e che il Piano economico allegato allo stesso è articolato, per le rispettive quote di competenza, sugli esercizi finanziari 2003, 2004 e 2005;
Ritenuto di dover adottare apposita delibera di recepimento-ratifica dei provvedimenti innanzi richiamati, approvazione del Piano di Zona 2003-2005 e autorizzazione della spesa da iscrivere nel bilancio di previsione 2003 e seguenti;
Che nel merito si è espresso favorevolmente il Collegio dei Revisori dei Conti in data 24.12.2002;
Visto l’art. 42 del T.U. delle leggi sull’ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del 18.8.2000, relativo alle attuali competenze del Consiglio;
Visto l’art. 9 - comma 2, della Legge Costituzionale n. 3 del 18/10/2001 che ha abrogato, tra l’altro, l’art. 130 della Costituzione afferente l’esercizio del controllo di legittimità sugli atti delle Province, dei Comuni e degli altri Enti Locali previsto dal D.Lgs. 18.08.2000, n. 267;
Visti i pareri favorevoli espressi ai sensi dell’art. 49 del T.U. n. 267/2000, di cui all’allegato “A”;
Con n. 10 voti, nessuno contrario e n. 1 astenuto (Bernini), espressi in forma palese;
DELIBERA
1) Di recepire, i provvedimenti tutti richiamati in premessa e segnatamente:
- Verbale di Conferenza dei Sindaci del 05.12.2002 (Allegato “B”);
- Verbale di Conferenza dei Sindaci del 09.12.2002 (Allegato “C”);
- Accordo di Programma (Allegato “D”) stipulato presso questo Comune in data 11.12.2002, per la realizzazione del Piano di Zona 2003-2005 (Allegato “F”);
- Protocollo d’Intesa stipulato presso questo Comune in data 11.12.2002, per la concertazione del predetto Piano di Zona 2003-2005 (Allegato “E”);
2) Di approvare, così come con il presente atto si approva, il Piano di Zona 2003-2005 per la realizzazione di un sistema integrato d’interventi e servizi sociali nei Comuni Associati dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento”, ai sensi e per gli effetti di cui alla Legge 8.11.2000, n. 328, che allegato al presente provvedimento è parte integrante e sostanziale (Allegato “F”);
3) di approvare il piano finanziario 2003-2005 del Piano di Zona, per un importo annuale complessivo pari a Euro 1.614.927,59, come segue:
Quota a carico del C. di Francavilla al Mare Euro 512.277,26
Quota a carico della Regione Abruzzo Euro 551.101,01
Quota a carico degli altri Comuni Euro
551.549,32
Totale Euro 1.614.927,59
4) di dare atto che con nota n. 3247 del 3.10.2002 e successiva n. 3864 del 28.11.2002 il Dirigente del competente servizio della Regione Abruzzo ha comunicato a questo Comune gli importi assegnati allo stesso per l’anno 2003, quantificati rispettivamente in Euro 131.711,19 quale importo previsto della quota spettante del Fondo Nazionale Politiche Sociali ed in Euro 94.497,55 quale importo previsto della quota del Fondo Sociale Regionale;
5) di impegnarsi ad iscrivere negli appositi Capitoli del bilancio di previsione 2003 e seguenti le somme su riportate;
6) di trasmettere la presente delibera al responsabile del servizio finanziario per l’assunzione del provvedimento relativo all’impegno di spesa, con le modalità di cui all’art. 151 - comma 4, del D.Lgs. n. 267/2000.
Letto, approvato e sottoscritto
IL PRESIDENTE:
f.to Ing. Giovanni Castagna
IL CONSIGLIERE ANZIANO:
f.to Arch. Carmine di Giovanni
IL VICE SEGRETARIO GENERALE:
f.to Nino Pagano
PIANO DI ZONA DEI SERVIZI SOCIALI
(Legge 328/2000 e Piano sociale regionale 2002-2004)
AMBITO TERRITORIALE N. 29 “FORO – ALENTO”
Ente d’Ambito Sociale: Comune di Francavilla al Mare
Comuni
Bucchianico
Casacanditella
Casalincontrada
Fara Filiorum Petri
Francavilla al Mare
Miglianico
Ripa Teatina
San Giovanni Teatino
San Martino sulla Marrucina
Torrevecchia Teatina
Villamagna
Referente del Piano: Dott. Giovanni Rosito
SEZIONE I – ANALISI DEL CONTESTO SOCIALE
I.1. Descrizione del processo di formazione del Piano
Il Piano di Zona dei Servizi Sociali rappresenta una occasione importante per conoscere meglio la domanda e l’offerta di servizi e prestazioni sociali e per individuare le scelte da confermare, quelle da modificare, da migliorare ed anche scelte nuove in campi eventualmente non esplorati.
L’obiettivo del PdZ è quello di promuovere opportunità per le persone e per le famiglie in un contesto di regole flessibili e leggere finalizzate a tutelare e sostenere i diritti di cittadinanza per la generalità delle persone ed in particolare per quelle più svantaggiate.
Il PdZ contiene la rappresentazione dello scenario prossimo futuro, i valori di riferimento, gli obiettivi generali e quelli specifici, le azioni da attivare o proseguire, le risorse economiche necessarie, i contributi delle istituzioni e degli altri attori sociali che a diverso titolo e responsabilità concorrono a definire e a realizzare il benessere comunitario in uno spirito di condivisione e di collaborazione.
Il PdZ, quindi, in quanto strumento fondamentale di programmazione concertata e partecipata finalizzato allo sviluppo del sistema integrato di interventi e servizi sociali richiede, per salvaguardare il sostanziale valore innovativo che la sua corretta predisposizione comporta, una rilevante capacità di riflessione ed una revisione profonda da parte di tutti i soggetti coinvolti nelle pratiche sin qui abitualmente eseguite.
Il processo formativo del PdZ ha tenuto conto delle strategie individuate dal PSR (Par. 3.2), e nello specifico;
- coinvolgimento dei soggetti sociali rappresentativi della comunità locale;
- coinvolgimento delle istituzioni presenti sul territorio (ASL, Scuole, ecc);
- predisposizione del rapporto sintetico (risultati della precedente programmazione);
- predisposizione dell’analisi dei bisogni della comunità locale;
- nomina del Gruppo di Piano quale strumento operativo della Conferenza dei Sindaci.
SEZIONE II – LE PRIORITÀ E GLI OBIETTIVI DEL PIANO
II.1. Le priorità generali del Piano
Le priorità generali del Piano sono state individuate attraverso l’analisi effettuata dal Segretariato Sociale, dall’Ufficio di Piano e dal Gruppo di Piano.
Tale analisi ha individuato, confermando le indicazioni del PSR, quattro aree prioritarie di intervento:
- Anziani,
- Famiglie,
- Minori e Giovani,
- Disabili.
Per ognuna di queste aree di bisogno si è proceduto all’individuazione delle azioni prioritarie necessarie per il conseguimento degli obiettivi fissati per ciascuna area che scaturiscono dall’analisi dei bisogni della comunità locale (Rapporto di sintesi).
La programmazione del PdZ 2003 – 2005 deve tra l’altro prendere necessariamente in considerazione alcuni elementi fondamentali ed imprescindibili:
- le caratteristiche socio – demografiche della popolazione residente nel territorio dell’Ambito,
- le esigenze emerse e rilevate dal Segretariato Sociale e dall’Ufficio di piano nel corso di realizzazione del precedente PdZ dei servizi sociali.
L’invecchiamento della popolazione, il crescente isolamento degli anziani, l’aumento delle patologie invalidanti e delle demenze, l’aumento dei carichi assistenziali relativi ai disabili impongono azioni finalizzate a garantire i livelli minimi di assistenza per ogni area di bisogno così come individuato.
Partendo dall’analisi del territorio, dall’analisi dei risultati ottenuti con la precedente programmazione e dall’analisi dei bisogni della comunità locale è possibile definire gli obiettivi comuni a tutte le aree tematiche (anziani, minori e giovani, famiglie, disabili).
Il PdZ nella sua fase di progettazione e di realizzazione, non può perdere di vista due direttrici di lavoro fondamentali tra loro correlate e che in fase di programmazione non possono essere disgiunte, perché complementari:
- potenziamento e miglioramento dei servizi già esistenti;
- realizzazione ex-novo laddove non esistono dei servizi.
Quanto detto sta a significare che nella progettazione occorre partire dall’esistente e nel contempo riflettere sull’impatto dei nuovi servizi che si andranno a realizzare.
Del resto, il PdZ nasce attraverso una programmazione concertata, il cui principio più significativo è la centralità della cultura dell’inclusione del cittadino; pertanto l’obiettivo generale trasversale prioritario non può non essere la riorganizzazione della rete territoriale dei servizi.
Ecco, di seguito elencati, gli obiettivi trasversali individuati:
- garantire una migliore qualità della vita, pari opportunità, diritti di cittadinanza e uguaglianza;
- valorizzare, sostenere e promuovere le responsabilità familiari;
- promuovere l’integrazione tra sociale e sanitario;
- promuovere l’integrazione tra pubblico e privato sociale, fra mondo del lavoro e mondo della formazione;
- potenziare la domiciliarità;
- potenziare e qualificare il segretariato sociale;
- promuovere il servizio sociale professionale;
- attivare il pronto intervento sociale
- uniformare i sistemi di valutazione, di rilevazione e gli indicatori di qualità dei servizi;
- migliorare l’informazione;
- promuovere la formazione degli operatori;
- realizzare la carta della cittadinanza sociale.
II.2 Gli obiettivi strategici e le responsabilità necessarie per il loro raggiungimento
Area di bisogno Anziani.
Caratteristiche
- invecchiamento della popolazione,
- crescita delle richieste di assistenza,
- isolamento sociale.
Azione
- assistenza domiciliare,
- centri sociali diurni,
- strutture e centri residenziali,
- cure termali.
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- sostenere l’autonomia dell’anziano al fine di mantenerlo il più possibile nel contesto territoriale e sociale di appartenenza,
- fornire prestazioni adeguate e funzionali ad ogni specifica situazione di bisogno nell’ottica dell’integrazione socio – sanitaria,
- prevenire situazioni di isolamento e solitudine,
- valorizzare l’anziano nelle attività relative alla socializzazione, alle relazioni interpersonali e allo scambio intergenerazionale.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- Terzo settore,
- ASL,
- Servizio Sociale Professionale,
- Segretariato Sociale,
- Associazioni di anziani.
Area di bisogno Famiglie.
Caratteristiche
- presenza di famiglie multiproblematiche per disagio socio – economico.
Azioni
- contrasto al fenomeno dell’alcolismi,
- assistenza malati terminali a domicilio,
- assistenza alla prima infanzia,
- ADI,
- Mediazione familiare,
- Sostegno economico,
- Affido familiare,
- Incentivo alle nascite.
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- sostegno psico sociale a famiglie problematiche al fine di recuperare le funzioni genitoriali in situazioni di crisi,
- sostenere le famiglie in crisi strutturando interventi personalizzati e attuando un lavoro in rete attivando unità multidisciplinare.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- Servizio Sociale Professionale,
- Segretariato Sociale,
- Terzo settore,
- Istituzioni scolastiche,
- ASL (distretto, servizio alcoologia, CSM, Consultorio Familiare, Unità multidisciplinare).
Area di bisogno Infanzia, Adolescenti, Giovani
Caratteristiche
- presenza di situazioni di disagio,
- necessità di assistenza domiciliare,
- necessità di informazione e orientamento dei giovani.
Azioni
- assistenza domiciliare,
- disturbi condotta alimentare,
- consulenza psico sociale scolastica,
- informagiovani,
- assistenza pre-post scuola,
- strutture e centri residenziali,
- centri aggregazione giovanile (L. 285/97).
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- promozione dei diritti dell’infanzia, adolescenza, giovani,
- sostegno in situazioni di disagio,
- prevenzione del disagio.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- ASL,
- Istituzioni scolastiche,
- associazioni,
- informagiovani,
- Centri per l’impiego (nuovi servizi: orientamento, formazione, pre-selezione, ecc.),
Segretariato Sociale.
Area di bisogno Disabilità
Caratteristiche
- aumento delle richieste di assistenza,
- bisogno di inserimento lavorativo o formazione professionale,
- assicurare gli interventi a minori, adulti e anziani disabili a carico delle famiglie.
Azioni
- assistenza domiciliare,
- integrazione scolastica,
- servizio trasporto diretto, indiretto e rimborso,
- borse lavoro,
- materiale e sussidi scolastici speciali.
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- sostenere le famiglie con gravi carichi assistenziali.
- garantire l’integrazione degli alunni disabili,
- superare gli interventi standard e creare un sistema di progetti individualizzati così da fornire azioni mirate e integrate.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- Servizio Sociale Professionale,
- Segretariato Sociale,
- Terzo settore,
- Istituzioni scolastiche,
- ASL,
- Centri riabilitazione,
- Servizio inserimento lavorativo utenza svantaggiata (orientamento, formazione, inserimento).
Area di bisogno Infanzia, Adolescenti, Giovani
Caratteristiche
- presenza di situazioni di disagio,
- necessità di assistenza domiciliare,
- necessità di informazione e orientamento dei giovani.
Azioni
- assistenza domiciliare,
- disturbi condotta alimentare,
- consulenza psico sociale scolastica,
- informagiovani,
- assistenza pre-post scuola,
- strutture e centri residenziali,
- centri aggregazione giovanile (L. 285/97).
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- promozione dei diritti dell’infanzia, adolescenza, giovani,
- sostegno in situazioni di disagio,
- prevenzione del disagio.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- ASL,
- Istituzioni scolastiche,
- associazioni,
- informagiovani,
- Centri per l’impiego (nuovi servizi: orientamento, formazione, pre-selezione, ecc.),
- Segretariato Sociale.
Area di bisogno Disabilità
Caratteristiche
- aumento delle richieste di assistenza,
- bisogno di inserimento lavorativo o formazione professionale,
- assicurare gli interventi a minori, adulti e anziani disabili a carico delle famiglie.
Azioni
- assistenza domiciliare,
- integrazione scolastica,
- servizio trasporto diretto, indiretto e rimborso,
- borse lavoro,
- materiale e sussidi scolastici speciali.
Obiettivi generali che si vogliono raggiungere
- sostenere le famiglie con gravi carichi assistenziali.
- garantire l’integrazione degli alunni disabili,
- superare gli interventi standard e creare un sistema di progetti individualizzati così da fornire azioni mirate e integrate.
Soggetti istituzionali e sociali da coinvolgere
- Servizio Sociale Professionale,
- Segretariato Sociale,
- Terzo settore,
- Istituzioni scolastiche,
- ASL,
- Centri riabilitazione,
- Servizio inserimento lavorativo utenza svantaggiata (orientamento, formazione, inserimento).
ACCORDO DI PROGRAMMA
PER LA REALIZZAZIONE DI UN SISTEMA INTEGRATO
D’INTERVENTI E SERVIZI SOCIALI NEI COMUNI ASSOCIATI DELL’AMBITO TERRITORIALE SOCIALE N. 29 “FORO-ALENTO” AI SENSI E PER GLI EFFETTI DI CUI ALLA LEGGE 8 NOVEMBRE 2000, N. 328
PREMESSA
Il Comune di Francavilla al Mare, individuato quale Ente dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento”, promotore, in tale sua qualità, delle procedure finalizzate alla formazione ed approvazione del Piano di Zona 2003-2005 in esecuzione della “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” - Legge 08.11.2000, n. 328 - ha organizzato le riunioni della Conferenza dei Sindaci per l’adesione dei Comuni dell’Ambito al Piano Sociale Regionale 2002-2004, l’individuazione dell’Ente d’Ambito Sociale (E.A.S.) e l’adozione delle determinazioni in merito alle modalità di funzionamento e nomina del Coordinatore della Conferenza dei Sindaci, alla designazione e nomina dei componenti del Gruppo di Piano, alla concertazione con i Sindacati ed ai rapporti con il terzo settore, all’analisi dei bisogni e dell’offerta, documentazione allegata al presente accordo sotto la lettera “B”, alla stesura ed approvazione del Piano di Zona 2003-2005.
Dette riunioni si sono tenute nelle date seguenti:
25 LUGLIO 2002
22 AGOSTO 2002
03 SETTEMBRE 2002
12 SETTEMBRE 2002
08 OTTOBRE 2002
24 OTTOBRE 2002
07 NOVEMBRE 2002
05 DICEMBRE 2002
09 DICEMBRE 2002
E’ stato insediato il Gruppo di Piano, composto da rappresentanti degli Enti pubblici e privati e degli organismi di cui al comma 4 dell’art. 1 della Legge 08.11.2000, n. 328 “Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali” di seguito indicata semplicemente come Legge 328/2000.
Il Gruppo di Piano, previa analisi dei risultati della precedente programmazione (Piano di Zona 1999 – 2001) e contestuale rilievo dei bisogni della comunità locale, ha evidenziato, attraverso specifici sottogruppi per le problematiche comuni ai comparti della Sanità e della Pubblica Istruzione, una puntuale individuazione delle aree e degli obiettivi d’intervento del nuovo Piano di Zona previsto dall’ art. 19 della Legge 328/2000. In tale contesto sono state organizzate apposite riunioni come segue:
Gruppo di Piano del 19 SETTEMBRE 2002
Sottogruppo di Piano del 26 SETTEMBRE 2002
Gruppo di Piano del 2 OTTOBRE 2002
Sottogruppo di Piano del 18 OTTOBRE 2002
Gruppo di Piano del 4 DICEMBRE 2002
Sulla base di tali contributi alla realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi
- La Provincia di Chieti
- Il Centro Servizi per lo Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche di Chieti
- I Distretti Sanitari di Base di Francavilla al Mare, San Giovanni Teatino, Miglianico, Bucchianico, i Consultori Familiari ricadenti nell’Ambito, il Dipartimento di Salute Mentale di Chieti e Ortona e, per essi tutti, l’Azienda Usl di Chieti
- I Comuni dell’Ambito Sociale n. 29 “Foro-Alento”: Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Francavilla al Mare, Miglianico, Ripa Teatina, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Torrevecchia Teatina, Villamagna, e, per essi tutti il Comune di Francavilla al Mare, nella sua qualità di Ente d’Ambito Sociale (E.A.S.) hanno verificato, per iniziativa e su invito del Comune di Francavilla al Mare - Ente d’Ambito Sociale, l’interesse comune per la stipula del presente Accordo di Programma ai sensi dell’art. 34 del Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali D. Lgs. 18.08.2000, n. 267 nella Conferenza tra i rappresentanti di tutte le predette Amministrazioni, tenutasi in Francavilla al Mare, Sede del Palazzo Municipale, in data 06 dicembre 2002.
Stante quanto innanzi premesso ed evidenziato, tra:
- la Provincia di Chieti
- il Centro Servizi per lo Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche di Chieti
- i Distretti Sanitari di base di Francavilla al Mare, San Giovanni Teatino, Miglianico, Bucchianico, i Consultori ricadenti nell’Ambito, il Dipartimento di Salute Mentale di Chieti e Ortona e, per essi tutti, l’Azienda Usl di Chieti
- i Comuni dell’Ambito Sociale n. 29 “Foro - Alento“ Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Francavilla al Mare, Miglianico, Ripa Teatina, San Giovanni Teatino, San Martino Sulla Marrucina, Torrevecchia Teatina, Villamagna, e, per essi tutti il Comune di Francavilla al Mare, nella sua qualità di Ente d’Ambito Sociale (E.A.S.)
VISTO CHE
- l’art. 131 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112 conferisce alle Regioni ed agli Enti Locali tutte le funzioni ed i compiti amministrativi nella materia dei servizi sociali;
- l’art. 19, comma 1, della Legge 8 novembre 2000, n. 328 dispone che “i Comuni associati, negli Ambiti Territoriali di cui all’art. 8, comma 3, lettera a), a tutela dei diritti della popolazione, d’intesa con le Aziende Unità Sanitarie Locali, provvedono, nell’ambito delle rispettive competenze, ai sensi degli artt. 3 e 4, al coordinamento e all’integrazione degli interventi sociali con quelli sanitari e dell’istruzione, secondo le indicazioni del Piano Regionale di cui all’art. 18, comma 6, a definire il Piano di Zona”;
- l’art. 19, comma 2, della Legge 8 novembre 2000, n. 328 ha espressamente previsto che il Piano di Zona è adottato attraverso un Accordo di Programma;
AVUTO PRESENTE
la necessità da parte degli enti aderenti al presente Accordo di facilitare ed incoraggiare l’accesso ai servizi del Piano di Zona, abbattendo gli ostacoli che gli utenti incontrano lungo i percorsi burocratici, promovendo politiche finalizzate a conseguire risultati di efficienza e di efficacia dei relativi procedimenti amministrativi, attraverso la definizione di un Piano di Zona, così come previsto dall’art. 19, della legge 8 novembre 2002, n. 328;
SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE
CAPO 1
Recepimento della premessa - Finalità – Risorse, Interventi e Obiettivi
Art. 1 - Accordo di Programma.
La premessa è parte integrante del presente Accordo di Programma.
Ai sensi dell’art. 34 del Testo Unico delle Leggi sull’ordinamento degli Enti Locali – D. Lgs. 18.08.2000, n. 267, di seguito indicato più semplicemente come D.Lgs. n. 267/2000, si conclude con il consenso unanime dei legali rappresentanti degli Enti stipulanti di cui al successivo art. 6, il presente Accordo di Programma, per la realizzazione di un sistema integrato di interventi e servizi sociali, le cui premesse ne costituiscono parti integranti e sostanziali, unitamente agli atti amministrativi e progettuali concernenti il Piano di Zona 2003-2005 dell’Ambito Sociale Territoriale n.29 “Foro-Alento” al medesimo Accordo allegato sotto la lettera “A”.
Art. 2 - Finalità.
Per la programmazione degli interventi e dei servizi sociali in forma integrata, ai sensi del combinato disposto dell’art. 34 del Testo Unico 267/2000 e dell’art. 3 della Legge 328/2000, è adottato il metodo dell’integrazione e concertazione tra gli stipulanti di cui al successivo articolo 6.
Le Amministrazioni interessate alla programmazione di cui al precedente comma 1 con il presente Accordo approvano il Piano di Zona 2003-2005 per l’Ambito Territoriale Sociale n.29 “Foro-Alento”, che, elaborato nel rispetto dei criteri della Legge 328/2000, della Delibera del Consiglio Regionale 26.06.2002, n. 69/8 e della Delibera della Giunta Regionale del 22.03.2002, n. 137/C, al medesimo Accordo si allega per costituirne parte integrante e sostanziale; approvano, inoltre, i principi che sottendono alla formulazione del Piano, che saranno alla base della sua attuazione, dando atto che risulta necessario:
a) assicurare una programmazione coordinata di tutti gli interventi socio-assistenziali , socio-sanitari e socio-educativi;
b) assicurare la partecipazione ed il contributo alla definizione e alla attuazione degli interventi, dei soggetti pubblici e privati interessati, con riferimento particolare alle organizzazioni non lucrative di utilità sociale;
c) elaborare politiche e progettare interventi riferiti agli specifici bisogni di aree territoriali omogenee;
d) attribuire ai Comuni la responsabilità dell’attuazione dei singoli progetti esecutivi;
e) considerare come finalità ineludibili del programma i seguenti punti:
1. Potenziare il sostegno alla genitorialità, migliorando i servizi per le famiglie e promuovendo nuove azioni che contrastino l’indebolimento dei legami familiari, la crescita dell’individualismo e dei conseguenti esiti di isolamento e di solitudine;
2. Favorire l’integrazione fra soggetti e culture attraverso:
a. un’azione vista non solo come potenziamento degli strumenti culturali di lettura e scrittura, ma come intervento d’informazione per migliorare la consapevolezza dei propri diritti e doveri;
b. il potenziamento, la promozione e lo sviluppo, in collaborazione con il terzo settore e la cittadinanza, di spazi di aggregazione come centri per le famiglie, centri sociali, laboratori protetti;
3. Migliorare il rapporto utente-servizi, che presenta oggi problemi di accessibilità culturale e sociale per ragioni di significatività e appropriatezza verso i bisogni e le strategie dell’utente, mediante la sperimentazione dello sportello unico per l’accesso ai servizi socio-assistenziali, socio-sanitari e socio-educativi del sistema locale;
4. Adottare il regolamento per l’accesso ai servizi, la presa in carico dell’utente e l’erogazione delle prestazioni da effettuare;
5. Adottare il regolamento ISEE in tutti i Comuni dell’Ambito, come strumento indispensabile di trasparenza, di equità e di contrasto alla povertà.
Art. 3 – Risorse, interventi e obiettivi.
Per la realizzazione degli interventi, dei servizi sociali e degli obiettivi concernenti il sistema integrato di cui al precedente articolo 1, così come disposto e disciplinato dalla Legge 328/2000, gli Enti stipulanti di cui al successivo art. 6 provvedono, nell’ambito delle rispettive competenze, alla cooperazione tra i diversi livelli istituzionali mediante la condivisione delle risorse disponibili e messe in rete in esecuzione del presente Accordo.
L’assunzione di responsabilità e di reciproci impegni è ritenuta condizione imprescindibile per l’avvio e la gestione del Piano di Zona da parte delle Amministrazioni che aderiscono al presente Accordo di Programma e, più in generale, di tutte le Amministrazioni che hanno competenza in tema di servizi sociali, nonché per la coerente ed efficace conduzione del Piano di Zona stesso e per l’attuazione ed il costante miglioramento delle attività e dei servizi previsti dalla Legge 8 novembre 2000, n. 328.
I Comuni e gli altri firmatari del presente Accordo si obbligano a contribuire alla realizzazione degli obiettivi indicati nel Piano di Zona allegato (Allegato “A”) secondo la parte a ciascuno di essi attribuita e, in particolare, ai fini del raggiungimento degli obiettivi medesimi, s’impegnano a seguire il criterio della massima diligenza per superare eventuali imprevisti e difficoltà sopraggiunti con riferimento anche alle attività propedeutiche alla fase esecutiva dei programmi prestabiliti nel Piano di Zona.
Gli Enti Locali, onde garantire forme di gestione associata di servizi sociali, possono stipulare tra loro apposite convenzioni ex articolo 30 Legge 267/2000.
CAPO 2
Sistema integrato di interventi e servizi sociali – Definizione – Interventi – Enti stipulanti
Art. 4 – Definizione.
Il sistema integrato d’interventi e servizi sociali di cui al presente Accordo si realizza, ai sensi dell’art. 22 della Legge 328/2000, mediante politiche e prestazioni coordinate nei diversi settori della vita sociale, integrando servizi alla persona e al nucleo familiare con eventuali misure economiche e definendo percorsi attivi volti ad ottimizzare l’efficacia delle risorse, impedire sovrapposizioni di competenze e settorializzazione delle risposte.
Art. 5 – Interventi.
Gli interventi di seguito indicati costituiscono prestazioni essenziali del sistema integrato dei servizi alla persona:
- prestazioni sociali a rilevanza sanitaria finalizzate a supportare la persona in stato di bisogno, con problemi di disabilità o di emarginazione condizionanti lo stato di salute;
- prestazioni sanitarie a rilevanza sociale finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione, individuazione, rimozione e contenimento di esiti degenerativi o invalidanti di patologie congenite e acquisite, contribuendo, tenuto conto delle componenti ambientali, alla partecipazione alla vita sociale e all’espressione personale;
- prestazioni assistenziali agli alunni in situazione di handicap mediante operatori socio-educativi adibiti a collaborare con gli insegnanti nelle attività didattico – educative per favorire il recupero dell’autonomia e della comunicazione personale ed assicurare l’igiene e la pulizia personale degli allievi affidati;
- prestazioni integrate di tipo socio – educativo per contrastare dipendenze da droghe, alcol e farmaci, favorendo interventi di natura preventiva per il recupero ed il reinserimento sociale.
Gli interventi previsti dal presente articolo sono attuati attraverso apposite intese.
Art. 6 – Enti stipulanti.
Gli Enti stipulanti il presente accordo sono:
- La Provincia di Chieti
- Il Centro Servizi per lo Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche della Provincia di Chieti
- I Distretti Sanitari di base di Francavilla al Mare, San Giovanni Teatino, Miglianico, Bucchianico, i Consultori Familiari ricadenti nell’Ambito, il Dipartimento di Salute Mentale di Chieti e Ortona e, per essi tutti, l’Azienda Usl di Chieti
- I Comuni dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro–Alento“ Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Francavilla al Mare, Miglianico, Ripa Teatina, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Torrevecchia Teatina, Villamagna, e, per essi tutti il Comune di Francavilla al Mare, nella sua qualità di Ente d’Ambito Sociale (E.A.S.).
CAPO 3
Principi generali – Integrazione sanitaria
Integrazione scolastica
Concertazione con i soggetti di cui al comma 1 dell’art. 4 della Legge 328/2000 Impegni dei soggetti firmatari
Art. 7 – Principi generali.
Gli Enti di cui al precedente art. 6 stipulanti il presente Accordo di Programma convengono sui seguenti principi generali:
- la concertazione tra gli Enti stipulanti l’Accordo costituisce il metodo prioritario dell’azione programmatoria integrata;
- nell’esecuzione del presente Accordo sono attori coinvolti gli Enti e gli organismi previsti dall’art. 1, comma 4 della Legge 328/2000;
- il sistema integrato di interventi e servizi sociali di cui al presente Accordo promuove la solidarietà sociale, valorizza le iniziative delle persone, dei nuclei familiari, favorisce le forme di auto–aiuto e di reciprocità, nonché, segnatamente, gli interventi e le attività integrati e disciplinati nei successivi artt. 8, 9 e 10.
Art. 8 – Integrazione sanitaria.
Si definiscono prestazioni socio–sanitarie, ai sensi dell’art. 3 septies, comma 1 del D. Lgs. 30.12.1992, n. 502 e successive modificazioni, tutte le attività atte a soddisfare, mediante percorsi assistenziali integrati, bisogni di salute della persona che richiedono unitariamente prestazioni sanitarie e azioni di protezione sociale in grado di garantire la continuità tra le azioni di cura e quelle di riabilitazione.
Le condizioni e i riferimenti per affrontare i problemi dell’integrazione socio-sanitaria sono indicati nel Piano Sanitario Nazionale 1998-2000, nel D.Lgs n. 229/99, nell’atto di indirizzo sull’integrazione socio-sanitaria, nella Legge 328/2000 e nel Piano Sociale Nazionale 2001-2003.
L’integrazione si attua attraverso: la costituzione di unità valutative integrate, la valutazione dell’impatto economico delle decisioni, la definizione delle responsabilità nel lavoro integrato, la predisposizione di percorsi assistenziali appropriati per tipologie d’intervento.
Per qualificare le scelte finalizzate all’integrazione socio-sanitaria è necessario rendere tra loro compatibili le scelte previste dal Programma delle Attività Territoriali (di cui all’art. 3 quater del D. Lgs. n. 229/99) e dal Piano di Zona (di cui all’art. 19 della Legge n. 328/2000).
Il Piano di Zona è lo strumento per definire le strategie di risposta ai bisogni sociali e socio-sanitari. E’, pertanto, necessario che i due strumenti, Piano di Zona e Programma delle Attività Territoriali siano gestiti all’interno di un’unica strategia programmatoria, attuata in modo collaborativo tra Azienda Sanitaria ed Enti Locali e finalizzata alla promozione e alla tutela della salute delle persone e delle famiglie, secondo il seguente programma:
TEMI GENERALI
I. ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA
II. CONCESSIONE DI BORSE LAVORO PER RIABILITAZIONE PSICO-SOCIALE
III. DISTURBI IN ETA’ EVOLUTIVA SU BASE SOCIO-FAMILIARE
IV. ASSISTENZA DEI MALATI TERMINALI A DOMICILIO
V. FENOMENO DELL’ALCOLISMO
TEMI SPECIFICI
1) Il primo punto prevede l’attivazione di INTERVENTI DI ASSISTENZA DOMICILIARE INTEGRATA (ADI) connotati da una forte valenza integratoria socio-sanitaria, in cui, accanto alle tradizionali prestazioni socio-assistenziali, l’Azienda USL assicura, in accordo con il Comune attuatore, i seguenti servizi:
- assistenza infermieristica;
- assistenza riabilitativa;
- assistenza specialistica;
- assistenza del medico di medicina generale.
Le modalità attuative dell’ADI prevedono la programmazione degli interventi sanitari ed assistenziali utilizzando ed implementando la rete dei servizi territoriali, il costante controllo di qualità secondo indicatori mirati, la piena realizzazione dell’integrazione socio-sanitaria, la promozione del collegamento tra operatori di diversi servizi e la loro costante formazione.
2) Il secondo punto prevede la concessione di BORSE LAVORO per tirocini pratici di apprendistato lavorativo finalizzato all’integrazione del soggetto interessato in ambiente di lavoro idoneo al ripristino di un buon livello di sensibilizzazione e responsabilizzazione dell’interessato medesimo.
3) Il terzo punto va sviluppato con la formazione dei vari operatori che gravitano nell’ambito andando in definitiva a trattare:
a) i disturbi dell’alimentazione
b) il disagio socio/familiare
c) i disturbi dell’apprendimento.
4) Il quarto punto concerne una tipologia assistenziale in struttura dedicata ad accogliere pazienti sofferenti in fase terminale, che non possono essere assistiti a domicilio temporaneamente o stabilmente; i tempi di realizzazione del programma prevedono nel primo anno la fase di formazione del personale e la realizzazione dell’Hospice per le cure palliative, mentre dal secondo anno si prevede l’attivazione dell’assistenza ai malati.
5) Il quinto punto sarà articolato in un corso di FORMAZIONE BIENNALE rivolto alle diverse categorie d’interesse e tratterà l’alcol ed i problemi alcol correlati fino a raggiungere nel terzo anno l’organizzazione di un Centro di Ascolto nel proprio ambito con personale formato.
Art. 9 – Integrazione scolastica.
L’Integrazione scolastica nelle scuole di ogni ordine e grado del territorio dell’Ambito Sociale n. 29 “Foro–Alento” si realizza attraverso:
- la programmazione coordinata di interventi per la lotta alla dispersione scolastica, la tutela dei minori in situazioni di disagio e/o di difficoltà sociale e psicologica, lo sviluppo della sicurezza e promozione sociale, già oggetto di specifiche azioni da parte degli istituti scolastici;
- l’inserimento del personale educativo–assistenziale nell’itinerario di classe mediante un Piano Educativo che consenta da un lato di agire in momenti collegati e distinti, ma non separati rispetto a quelli specifici del personale docente, dall’altro di evitare un intervento puramente assistenziale dell’allievo disabile, pur costituendo tale intervento la base da cui muovere la propria azione;
- la realizzazione, attraverso gli strumenti della programmazione e della pianificazione, di un’azione diretta a coniugare per l’allievo disabile risposte a bisogni materiali (cura della persona) con risposte a bisogni immateriali (relazioni partecipate).
Il Piano di Zona è lo strumento per definire le strategie di risposta ai bisogni sociali e socio-educativi. E’, pertanto, necessario che i due strumenti di lavoro, Piano Educativo e Piano di Zona, siano gestiti all’interno di un’unica strategia programmatoria, attuata in modo collaborativo tra Scuole ed Enti Locali, finalizzata alla promozione della crescita socio-culturale e all’integrazione scolastica degli allievi, secondo il seguente programma:
AREA INFANZIA, ADOLESCENZA, GIOVANI
Bisogni – età correlati (minori adolescenti)
- tutela dei minori in situazione di disagio e di difficoltà sociale e psicologica;
- consulenza di Psicologi dell’età evolutiva.
Obiettivi:
- Individuare tempestivamente gli interventi da attivare, al fine di accrescere la capacità di diagnosi precoce delle situazioni di disagio.
- Promuovere
esperienze di protagonismo giovanile e di miglioramento dell’autostima.
Azioni:
- Attività di consulenza dello psicologo nei consigli di classe;
- Attività di consulenza individuale ai Docenti;
- Interventi di supporto alle classi.
- Sostegno economico ai Progetti atti a favorire esperienze di protagonismo giovanile e di miglioramento dell’autostima.
AREA INFANZIA, ADOLESCENZA, GIOVANI IMMIGRATI
Bisogni correlati all’immigrazione e all’integrazione:
- tutela dei minori immigrati in situazione di disagio e di difficoltà sociale e psicologica;
- necessità di Mediatori Culturali.
Obiettivi:
- Implementazione di azioni specifiche per i minori immigrati.
Azioni:
- Attività di consulenza del mediatore culturale nei consigli di classe;
- Attività di consulenza individuale ai Docenti;
- Sostegno economico ai Progetti atti a favorire l’inserimento dei minori immigrati;
- Sostegno economico per iniziative specifiche nei territori in cui si registra la maggiore presenza di alunni immigrati.
AREA DISABILITÀ
Bisogni – derivanti da patologie, menomazioni ed handicap
- protesi e sussidi;
- assistenti socio-educativi;
- trasporto.
Obiettivi:
- favorire l’attuazione dei Progetti Educativi Individualizzati.
Azioni:
- provvedere alle richieste di protesi e sussidi;
- provvedere alle richieste di assistenti socio-educativi;
- provvedere alle richieste di trasporto.
Art. 10 – Concertazione con i soggetti di cui al comma 1 dell’art.4 della Legge 328/2000.
Gli Enti stipulanti il seguente Accordo, nell’ambito delle rispettive competenze, riconoscono e agevolano il ruolo degli organismi non lucrativi di utilità sociale, degli organismi della cooperazione, delle associazioni e degli enti di promozione sociale, delle fondazioni e degli enti di patronato, delle organizzazioni di volontariato, degli enti riconosciuti delle confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato patti, accordi o intese operanti nel settore, nella programmazione, nell’organizzazione e nella gestione del sistema integrato d’interventi e servizi sociali.
Per favorire l’attuazione del principio di sussidarietà, gli Enti stipulanti il presente Accordo, nell’ambito delle risorse disponibili promuovono azioni per il sostegno e la qualificazione dei soggetti operanti nel terzo settore anche attraverso politiche formative. Ai fini dell’affidamento dei servizi, promuovono azioni per favorire la trasparenza e la semplificazione amministrativa nonché il ricorso a forme di aggiudicazione o negoziali che consentano ai soggetti operanti nel terzo settore la piena espressione della propria progettualità, avvalendosi di analisi e di verifiche che tengano conto della qualità e delle caratteristiche delle prestazioni offerte e della qualificazione del personale.
Art. 11 - Impegni dei soggetti firmatari.
L’attuazione del Piano di Zona oggetto del presente Accordo avviene ad opera dei singoli soggetti partecipanti, i quali svolgono i compiti loro affidati in base all’Accordo stesso. Ciascun Ente partecipante individua, inoltre, le risorse da impegnare per la sua realizzazione.
I sottoscritti assumono, pertanto, gli impegni sottoindicati:
- concorrono all’attuazione del sistema informativo dei servizi sociali
- promuovono iniziative di formazione professionale.
La Provincia di Chieti:
- conferisce le risorse “storiche” per i servizi in essere, con riferimento alla popolazione dell’Ambito Territoriale di riferimento;
- concorre con i propri strumenti alla formazione delle risorse umane, al monitoraggio dei bisogni e delle risposte;
- conferisce le risorse storiche alla programmazione unitaria di ambito.
Le scuole attive sul territorio ambitale n. 29 “Foro-Alento”:
- concorrono con i propri strumenti alla formazione delle risorse umane;
- partecipano, per quanto di competenza, alla gestione degli interventi a forte valenza integratoria socio-educativa con le proprie strutture, il proprio personale, la strumentazione in loro possesso.
L’Azienda Usl di Chieti mette a disposizione strutture, strumentazione, personale per le competenze socio-sanitarie descritte all’art. 3-septies del D.Lgs. 229/1999.
I Comuni dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro-Alento” conferiscono:
- strutture, strumentazione, risorse umane ed economiche necessarie per l’attuazione del Piano di Zona 2003-2005, secondo quanto meglio specificato nei successivi articoli e nei singoli provvedimenti di attuazione del presente Accordo;
- quota capitaria per i servizi sociali attivati e da attivare;
- quota capitaria di cui alla legge quadro per la garanzia dei livelli essenziali di assistenza sociale (di cui all’art. 22, legge 328/2000).
CAPO 4
Assetto e organizzazione – Ambito Sociale – Assetto dell’Ente di Ambito Sociale
Art. 12 – Ambito Sociale.
I Comuni di Bucchianico, Casacanditella, Casalincontrada, Fara Filiorum Petri, Francavilla al Mare, Miglianico, Ripa Teatina, San Giovanni Teatino, San Martino sulla Marrucina, Torrevecchia Teatina e Villamagna, stipulanti il presente Accordo sono collocati nell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento” deliberato con provvedimento del Consiglio Regionale d’Abruzzo n. 59/5 del 19.03.2002, pubblicato sul B.U.R.A. n° 59 “Speciale Politiche Sociali” del 15.05.2002.
Art. 13 – Assetto dell’Ente d’Ambito Sociale.
Al fine di conseguire un adeguato livello di efficienza ed assicurare, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 22/1998, una regia unitaria delle attività del Piano di Zona ed un collegamento diretto e continuo con i vertici politici dell’Ambito, all’Ente d’Ambito Sociale è affidata l’esecuzione del presente Accordo.
Il Responsabile dell’organizzazione dell’Ente d’Ambito Sociale è nominato dalla Conferenza dei Sindaci. Lo stesso si avvale della collaborazione del personale dipendente dei Comuni Associati.
La Conferenza dei Sindaci nomina, altresì, un esperto-Coordinatore Tecnico per l’attuazione del Piano di Zona con particolare riguardo ai problemi relativi alla realizzazione dei programmi integrati ed alla verifica graduale dei servizi proposti sul territorio.
L’organizzazione per la gestione unitaria dei servizi sociali s’ispira ad un modello strutturato su tre livelli di responsabilità: politico, gestionale, operativo:
- livello “politico”, con responsabilità di indirizzo e di controllo:
- la Conferenza dei Sindaci per la Programmazione e l'Organizzazione dei Servizi ed Interventi socio-assistenzali è organismo di indirizzo e di programmazione dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento”, ha competenza sugli atti fondamentali concernenti la programmazione e l’organizzazione di servizi ed interventi in materia sociale e socio-assistenziale e, segnatamente:
- promuove e cura la programmazione e gestione delle politiche sociali dell’Ambito Territoriale Sociale n.29 “Foro-Alento”;
- istituisce l’Ufficio di Piano e ne nomina i componenti e il responsabile;
- verifica il raggiungimento degli obiettivi del Piano di Zona attraverso le valutazioni dei risultati delle azioni di monitoraggio sullo stato di attuazione del Piano;
- rimodula, ove necessario, le azioni del piano stesso sulla base delle esigenze che si dovessero verificare, anche su proposta dell’ufficio di piano e fermi restando gli obiettivi come definiti nell’accordo di programma;
- stipula i protocolli d’intesa o altri accordi con terzi non partecipanti all’accordo di programma;
- predispone tutti gli altri atti che sono necessari alla realizzazione degli interventi previsti nel piano e non rientrano nella competenza dei singoli Comuni o di altri soggetti istituzionali;
- contribuisce, attraverso proprie indicazioni e proposte, all’individuazione di futuri obiettivi da recepire negli accordi di programma.
Le modalità di convocazione e di funzionamento della Conferenza dei Sindaci sono definite in apposito Regolamento che si allega al presente Accordo sotto la lettera “C”.
- l’Ente d’Ambito Sociale (E.A.S.) rappresenta l’Ambito Territoriale Sociale ed esercita, in nome e per conto di tutti i Comuni dell’Ambito, le funzioni amministrative in materia sociale, assicurando la regia unitaria dei processi istituzionali di competenza dell’Ambito stesso; ha competenza negli atti di amministrazione che non rientrino tra quelli attribuiti alla Conferenza dei Sindaci e che non siano riservati dalla legge ai Dirigenti o ai Funzionari; l’Ente d’Ambito Sociale dell’Ambito Territoriale Sociale n. 29 “Foro-Alento” è il Comune di Francavilla al Mare.
- livello “gestionale”, con responsabilità di direzione dell’Ufficio di Piano secondo i criteri e le norme di legge, nonché la gestione amministrativa e finanziaria dell’Ufficio mediante autonomi poteri di spesa, di organizzazione delle risorse umane, strumentali e di controllo (art.107 T.U. 267/2000).
- livello “operativo”, con responsabilità operativa sull’erogazione dei servizi, che può essere assicurata in forma “diretta” o mediante affidamento a soggetti terzi.
CAPO 5
Disposizioni finali – Durata dell’Accordo
Piano economico, copertura finanziaria e risorse
Responsabilità
Collegio di vigilanza e suo funzionamento
Eventuale procedimento di arbitrato
Pubblicazione - Clausola di salvaguardia
Art. 14 - Durata dell’Accordo.
Il presente Accordo è valido per l’intera durata del Piano di Zona 2003-2005 approvato dai Comuni associati dell’Ambito Territoriale n. 29 “Foro – Alento”.
Il primo anno ha carattere sperimentale e di avvio dei criteri operativo-gestionali.
Art. 15 – Piano economico, copertura finanziaria e risorse.
Gli stipulanti il presente Accordo s’impegnano alla realizzazione del Piano di Zona nel triennio 2003-2005 secondo le rispettive risorse, competenze e disponibilità finanziarie, anche mediante la stipula di apposite intese di volta in volta definite tra gli Enti.
Il Piano di Zona 2003-2005 è allegato (Allegato “A”), quale sua parte integrante, sostanziale ed inscindibile, al presente Accordo.
Art. 16 – Responsabilità.
Nella determinazione degli impegni che vengono assunti con il presente Accordo di Programma per gli effetti che da essi derivano per il cittadino utente vengono individuati due livelli di responsabilità:
a) il primo livello, di carattere istituzionale, identificato per la Provincia nel Presidente della Provincia di Chieti, per la parte sociale nel Sindaco del Comune di appartenenza dell’utente, per la parte sanitaria nel responsabile dell’Azienda Usl di Chieti e per la parte scolastica nel responsabile del Centro Servizi per lo Sviluppo delle Istituzioni Scolastiche e del Centro Servizi Amministrativi della Provincia di Chieti;
b) il secondo livello di carattere organizzativo/gestionale identificato nei responsabili delle strutture organizzative degli enti stipulanti il presente Accordo di Programma ovvero nell’operatore investito della conduzione del caso o dell’intervento comunicato al cittadino.
Art. 17 – Collegio di vigilanza e suo funzionamento.
La vigilanza sul rispetto degli obblighi del presente accordo è demandata ad un collegio composto da quattro componenti indicati ciascuno dagli stipulanti il presente accordo e da un quinto scelto dagli stessi di comune accordo con funzioni di presidente.
Il collegio di vigilanza, una volta accertato ritardi o negligenze nella realizzazione degli interventi, provvede a darne comunicazione agli ai soggetti firmatari dell’accordo al fine di concordare soluzioni o interventi da adottare, ivi inclusa la possibilità di proporre alla Conferenza dei Sindaci la modifica anche sostanziale del Piano di Zona.
Il collegio si riunisce su convocazione del Presidente o su iniziativa di almeno tre suoi componenti.
Art. 18 – Eventuale procedimento di arbitrato.
Le vertenze che dovessero sorgere fra gli Enti aderenti all’accordo di programma, e che non si possano definire in via amministrativa, saranno definite da un Collegio di cinque arbitri, uno ciascuno in rappresentanza delle Parti ed il quinto, con funzioni di Presidente, scelto congiuntamente dagli altri quattro. Il Collegio in questione deciderà secondo legge.
Art.19 – Pubblicazione.
Il legale rappresentante dell’Ente d’Ambito Sociale trasmette alla Regione Abruzzo il presente Accordo di Programma per la prescritta verifica di compatibilità con il Piano sociale Regionale e successivamente a tale verifica provvede alla pubblicazione sul Bollettino Ufficiale Regionale del presente accordo.
Art. 20 – Clausola di salvaguardia.
Gli stipulanti danno atto che il presente accordo è subordinato all’adozione del Piano di Zona dei servizi socio-assistenziali dell’Ambito Sociale Territoriale n. 29 “Foro-Alento” 2003-2005 da parte dei Comuni associati, nonché all’approvazione del medesimo Piano di Zona da parte della Regione Abruzzo.
Fatto, letto e sottoscritto nella Casa Comunale di Francavilla al Mare, addì 11.12.2002.
Per la Provincia di Chieti – F.to: Dr. Domenico De Petra
Per l’Azienda Usl di Chieti – F.to: D.ssa Rosa Borgia
Per il C.I.S. – C.S.A. di Chieti – f.ti: D.ssa Marisa Colletti Bottarel – D.ssa Orlanda Sanvitale
Per i Comuni associati dell’Ambito Territoriale Sociale n.29 “Foro-Alento”
l’Ente d’Ambito Sociale
F.to: Anna Maria Chiementa